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Come l'estasi di un bacio
Dalla prefazione di Fulvio Castellani: ""Con un concerto di perché, di forse, di litanie d'amore, di calde estati, di sogni, di piccole-grandi certezze, di storie rivisitate e di canti, di notti dolci, di note... si muove, e si fortifica, il respiro alato della poesia di Guido Burgio. Come a dire che il suo pentagramma, intimo e vibrante, si muove lungo un percorso di ricchezza intima e di slanci mnemonici che navigano alla luce di una realtà rasserenante, a tratti magica, ricca di soffi di vento amicale, di pizzichi di luna, di margherite, di labbra aperte in direzione della luce... Versi e contesti lirici decisamente gratificanti che evidenziano un percorso scritturale quanto mai legato all'amore, al vivere, all'osservare, al saper cogliere da ogni piccola o grande sfumatura emotiva i perché reali dell'amicizia, dell'amore, dei segreti del tempo che si modellano alla luce del sole e nella penombra della sera. Troviamo rimpianti ed attese, sorrisi e piccoli-grandi segreti di un poeta che foggia i suoi versi intorno anche ai capricci del nulla, ai raggi sinuosi della luce, ai grilli, alla voce dei fiori """"incontrati per via"""", al richiamo dei """"giorni belli..."""""" -
Una torta per il commissario
L'ispettrice Camilla Vallesi è appena stata trasferita a Cremona e dovrà, sin dai primi giorni, divincolarsi tra ostacoli e complicazioni per riuscire a venire a capo e risolvere il caso di una sparizione, una morte accidentale piuttosto sospetta e il suicidio di un carcerato. Alla base di tutti e tre i casi: la passione, declinata in diverse sfaccettature. Con intuito Camilla trova in piccoli dettagli la pista giusta per risolvere gli enigmi e, per sua fortuna, mentre indaga, trova chi, rimanendole accanto e aiutandola, le fa riscoprire sentimenti che credeva di non riuscire più a riprovare a causa di una lunga relazione interrottasi bruscamente e che le ha lasciato non poche cicatrici. Anche in questo romanzo Massimo Spelta ci coinvolge nella narrazione con lo stile che lo contraddistingue, essenziale ma intenso, ambientando anche questa volta il racconto nella ""sua"""" Cremona, palcoscenico ideale per far muovere personaggi complessi e disposti a tutto pur di giungere alla realizzazione dei propri propositi, nel bene e nel male..."" -
D'amore, posacenere e altri piaceri
La poesia (ed è arcinoto) vive ovunque: nell'ambiente, in città metropolitane, nei deserti, in cielo, tra le nuvole, durante la notte... L'importante è averla anche in noi, saperla gustare in ogni sua sfumatura, in ogni suo risvolto emotivo, affettivo e in piena libertà... -
Conosci Adele?
In uno spazio di tempo concentrato all'inverosimile tutta la città viene riempita di manifesti e volantini. Una fotografia corredata con una scritta: Conosci Adele? Adele, infatti, è scomparsa improvvisamente, è svanita lasciando il marito e i figli. Fuga volontaria, rapimento o peggio? Un uomo, che l'aveva conosciuta (ma cosa significa ""veramente"""" conoscere?) per caso tanto tempo prima, decide di cercarla, di seguirne le tracce. Sprofonda perciò, giorno dopo giorno, nell'inseguimento di un'ombra sempre più sfuggevole ed evanescente. Riaffiorano così diversi aspetti della donna, a volte addirittura antinomici, che mostrano come ogni individuo abbia molteplici volti. La ricerca dell'Altra diviene così uno spunto per l'uomo per guardare dentro di sé, per ripensare alle occasioni mancate per essere felice, magari solo per l'assenza di un po' di coraggio, per riflettere su come ogni decisione, anche la più apparentemente innocua, possa diventare pericolosa per sé e per gli altri. Gli eventi incalzano. Una lunga immaginifica apnea porta, infine, il """"ricercatore"""" verso un epilogo non scontato."" -
Vittimi di la me terra-Vittime della mia terra
Poesie in lingua siciliana, con traduzione a fronte. Dalla presentazione dell'autore: ""La mia terra è una Terra insanguinata perché la mafia non vuole essere ostacolata. La mafia e come una mignatta e succhia il sangue della povera gente, che ogni giorno stringe la cinta perché, per la fame, le budella sono serpenti. E dove c'è la fame, c'è sostanza e, c'è la forza della manovalanza. L'uomo mangia l'uomo se ha fame, perché l'istinto della natura glie lo impone. La mafia nacque per opere di bene, per fare giustizia dove lo stato non viene, per dare il giusto alle anime innocenti e tener testa ai veri delinquenti. E diventò uno stato nello stato, da tutta la povera gente riverita. Ma poi diventò una tagliola, quando il saggio capo invecchia e muore. Ora le leggi sue sono personali e sono solo leggi per arraffare. Non pensa più al bene della gente, ma pensa solo a riempirsi la tasca. Eppure la Sicilia ricchezze ne ha assai, basta usarle nella legalità."""""" -
Il fiore del bosco
Le illustrazioni di Roberta Spettoli arricchiscono il racconto scritto da Anita Lamberti che si svolge in un bosco... Una sera di estate alcune formiche camminavano attorno al loro formicaio sopra un muretto. Ad un certo punto cominciarono a sentire una strana sensazione sulla schiena e videro che stavano spuntando delle ali. Come erano belle, tutte trasparenti e luccicanti! A poco a poco iniziarono a volare verso il tramonto, danzando nell'aria, come se andassero a celebrare le nozze con il sole. Il fieno del campo era alto, profumava di mille odori inebrianti. Si sentiva pienamente la magia della natura e dell'estate. Lentamente il sole scendeva dietro la montagna e la luce lasciava spazio alla notte... Età di lettura: da 4 anni. -
Quando vorrai...
"Un amore intenso, senza limiti, ma è solo desiderio, visione che non trova nella realtà un eliotiano correlativo oggettivo che lo concretizzi, che gli dia consistenza e attraverso la fisicità, avvalori le emozioni che suscita nell'animo del poeta . Paolo Grecchi vive una dimensione sentimentale che non gode neanche di una lontana visione fisica dell'oggetto del desiderio, come, ad esempio, accadeva a Dante Alighieri, che poteva fruire , seppure in lontananza, della vista della sua Beatrice: """"Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia quand'ella altrui saluta..."""" (Vita nova, cap.26)."""" (Dalla prefazione di Francesca Luzzio)" -
Pensieri e parole
"Pensieri e parole"""" è, in cronologia, l'ultimo lavoro della poetessa/scrittrice, Adalpina Fabra Bignardelli che, con il suo conclamato stile minimalista, in un linguaggio sempre chiaro e discorsivo, affronta, sulla scia di una riflessione indotta ed agevolata dalla crisi pandemica, i problemi della nostra contemporaneità. E lo fa - si direbbe - da par suo, sul tono di un intervento che miscuglia ricordi, nostalgie e visioni del presente, con la fiducia nel futuro di un Uomo, redento dalla Fede. Le parole, qui raccolte, in """"libretto"""", sono difatti, legate dal filo di una memoria che addita una realtà rarefatta, ma, nel contempo """"viva""""; resa tale dalla presenza, indelebilmente impressa nell'anima degli affetti, delle emozioni, delle sensazioni, delle pause, delle dolenze e delle dipartite: frammenti di un vissuto lontano, ma continuamente pareggiato con il presente; e così, nel Bene come nel Male, per rispettare quell'obbligo che l'Autrice sente per se stessa di ritrovare, sempre comunque, ciò che Lei definisce """"le vie dell'essere"""", al di là di ogni intralcio, ostacolo, cedimento o senso di solitudine." -
S'io fossi luce
In questa raccolta di poesie, S'io fossi luce, Maria Elena Mignosi rilancia tutta la peculiarità della sua parola trasparente. Nessun virtuosismo lessicale, nessun compiacimento musicale. Solo la sostanza, concreta, dei sentimenti che chiunque proverebbe se si trovasse a vivere le stesse cose che l'Autrice racconta nelle sue poesie. L'idea che dà il titolo alla raccolta è suggestiva: l'Autrice immagina di essere la Luce che vorrebbe vedere nelle persone e nelle cose del mondo, quasi spazientita per il fatto che ve ne sia troppo poca. O, meglio, lamentando - o forse ringraziando - che ve ne sia quel tanto che basta per desiderare che ve ne sia ancor di più. -
La mia fede in poesia
Il libro raccoglie riflessioni in versi sulla fede cristiana e sugli elementi che ne costituiscono il fondamento, tra cui, in particolare, la Risurrezione di Gesù, senza la quale, come dice San Paolo, la fede non avrebbe giustificazione alcuna. Alcune poesie ripercorrono eventi raccontati dal Vangelo, quali la nascita di Gesù (riletta secondo una interpretazione elaborata da studiosi biblisti, diversa da quella tradizionale e più in linea con la mentalità del tempo) o l'episodio delle nozze di Cana (un evento che potrebbe rappresentare il momento in cui viene a costituirsi, con il vino dato a tutti in abbondanza, la Nuova Alleanza con Gesù Cristo). Ci sono versi che ho dedicato allo Spirito Santo, così come al mio Angelo Custode e al miracolo eucaristico di Bolsena, quest'ultimo a testimonianza della presenza mistica del Signore Gesù nell'ostia consacrata. Altri componimenti riguardano Maria e le più importanti apparizioni mariane. Una particolare attenzione l'ho rivolta a S. Maria Liberatrice, patrona della mia parrocchia di Posatora, quartiere di Ancona, senza dimenticare la ""Regina di tutti i Santi"""" che si venera nel Duomo-Cattedrale della stessa città."" -
Maigret e Montalbano. Affinità e differenze
Viviamo un tempo di smarrimento e di violenza, come una trama gialla, in un mondo dove ogni calamità è possibile, come pure qualsiasi saccheggio e depredazione. L'immaginazione ci aiuta a formulare l'enigma, il mistero, ad immergerci profondamente in questo disordine globale in cui l'uomo lotta quotidianamente per restare a galla, per convincersi di esistere realmente, mentre ogni cosa cambia continuamente. E' un'atmosfera simile a quella dei polizieschi simenoniani, dove l'equilibrato commissario Maigret si lascia impregnare, durante le sue indagini, dall'ambiente circostante (sorta di habitat antropologico e culturale), immedesimandosi nei personaggi coinvolti in un determinato caso, per cercare di coglierne ""l'essenza vitale"""". Egli si affida quindi a qualità psicologiche che gli permettono di comprendere il lato oscuro della psiche umana, risolvendo alla fine il caso, con l'aiuto dei suoi ispettori. Le descrizioni di Simenon sono brevi, sommarie, perché l'autore vuol lasciare al lettore la libertà di far lavorare la propria immaginazione..."" -
Ogni giorno trapiantare le tende
«(...) Basterebbero questi versi a mettere in evidenza la pienezza delle immagini che riesce a trasmetterci Giuseppe Lucca: ""Di te / unica memoria in avvenire / l'impronta polverosa / d'un quadro per anni appeso a una parete / scolorita / a mutarsi in muro eterno tra noi due"""". C'è, in questi pochi versi il cuore vibratile del poeta, l'amaritudine e, in modo assai velato, anche la speranza che qualcosa si muti perché """"il naufragar / proprio non mi è dolce in questo mare""""... C'è un concatenarsi di sensazioni che supera la realtà individuale diventando un insieme di figure poetiche che non si estingue nelle ragioni di un respiro opaco o di un agitarsi affollato di memorie. La forza e la bellezza del suo dire e del raccontarsi, più o meno alla luce di un sogno o di una assenza, diventa via via un dialogo tra passato e presente: e tutto nel segno di un veleggiare costante in direzione del poi anche se """"da sveglio / fa paura il buio / e i fantasmi non dormono mai""""...» (Dalla prefazione di Fulvio Castellani)."" -
Breve storia di Gesù in versi
«(...) L'esigenza di far conoscere la storia di Gesù nasce in Antonio Ferretti sicuramente dalla convinzione profonda che Dio è l'unica via per risollevare l'uomo, e non solo, ma per fargli pure comprendere quale sia la sua vera essenza, che può emergere solo come diceva sant'Agostino, accostandosi alla Parola del Signore, alla vita di Gesù. Il nostro poeta, sulla scia del grande santo infatti sembra riecheggiare il suo noto detto ""Conosci Dio e conoscerai te stesso""""» (Dalla prefazione di Maria Elena Mignosi Picone)."" -
Amori e soprusi
"... la lettura di questi racconti ci ha fatto vivere toste emozioni, foschi stupori, dolorosi turbamenti e spregevoli irritazioni, ma anche formulare compiaciuti sorrisi e corroboranti risate. Da tutto ciò, epistolarmente offriamo a personaggi e autore, rose rosse e rose nere come quelle in copertina."""" (Gino e Gina)" -
La stagione delle nuvole
«""La poesia è impegno e fatica, in quanto i versi nascono da un'emozione, potremmo dire da un brillio della realtà in rapporto al nostro stato d'animo"""", ha scritto Rosa Elisa Giangoia in un succoso libriccino alcuni anni or sono. Un tanto vale anche per la poesia essenziale di Alessio Lo Prete che riesce alla grande a sostanziare le emozioni, i corsi e i ricorsi di una realtà vissuta o rivissuta dando spazio ad una sintesi voluttuosa di felicità, di ricordi, di tuffi leggeri e pregnanti in direzione del tempo che cambia assai spesso rotta costringendo, un po' tutti noi, a leggersi dentro usando le emozioni come diario aperto e strumento di fioritura intima e dialogante. Versi brevi, i suoi, ma testimoni di una serie di mulinelli interiori che poi ha dato il via libera ai """"lembi sparsi di cielo"""" tra le quinte del buio e il retro della propria maschera, ai tanti segreti che marchiano di sé incontri, le rughe del tempo che corre e non dà tregua, l'ignoto che ci troviamo a dover esplorare...» (Dalla prefazione di Fulvio Castellani)"" -
Il viaggio della vita
«(...) nel ""viaggio della vita"""" che Maria Cervai ha vissuto e sta vivendo nel segno di un'armonia intima, ricca di sfaccettature, di attese, di piccole-grandi soddisfazioni. Parte il suo discorso dalla festa di San Martino che conclude (o concludeva) il ciclo dei lavori agricoli affermando: """"Vendemmia, vino / lavori ultimati / inverni felici / che non vi ho mai scordati..."""" e prosegue come avesse dinanzi a sé la realtà vissuta da profuga istriana """"senza casa, senza focolare""""... È una poesia forte, la sua, ma è una poesia che trasmette speranza e dialogo, strette di mano sincere, sguardi che vanno oltre il presente attuale marchiato dalla pandemia, da quell'indiavolato Covid 19 che ci ha messi in una lunga quarantena e che ci ha costretti, non a caso, a stringere la cinghia ed a diventare un po' più altruisti ricordando che """"le nostre vite / sono sospese / negli abissi dell'inferno""""...» (Dalla prefazione di Fulvio Castellani)."" -
Nostalgie di campane al tramonto
"Seduto, novant'anni trascorsi, davanti la porta di casa/ che quasi le macchine ti sfiorano/ ascolti rumori nascosti/ dal ponte e dal ruscello/ che scorre monotono/ a note confuse/ con impennate improvvise: l'acqua crea rumori che abbracciano la mente ed il cuore"""" (Seduto, di Calogero Cangelosi)." -
Ai miei eroi
La lettura di questo libro è stata per noi valida alternativa alla consueta tisana rilassante, facendoci addormentare con labbra disposte a gondola e non ad attaccapanni. Gina e Gino Racconti quali fiori di campo dedicati con affetto, emozione e tanta simpatia, ad alcuni miei eroi. Appunti sulla loro umile ma intensa vita, la cui lettura è consigliata a lettori e lettrici non imberbi ma maturi. Per capirci, già beneficiari di una meritata generosità dall'Inps, di sconti datati all'ingresso nei musei, o prossimi a festeggiare nozze di alto valore. Gli altri, leggano pure se vogliono. Avranno modo di scoprire, apprezzare o compatire, anziane vicissitudini umane, e l'autore. -
Paroledetteincuore
Dalla prefazione di Fulvio Castellani: C'è un rincorrersi soffuso e brillante talora nelle immagini che scandiscono le emozioni e i sogni di Vanni Giovanardi. Un insieme, questo, che avvalora il vento che scompiglia labbra ansiose e che lascia intendere quanto la poesia dell'amore e della simpatia sia in grado di catturare a sé ricche porzioni di bellezza intima e di carezze espressive che vanno oltre il concreto, i sogni e le ""lune tonde"""". In questa direzione si sviluppa e si dilata l'intero corpus di questa silloge, come a dire che la poesia nasce e si concretizza sul filo di una primavera costante di profumi, di viali luminescenti, di traiettorie gonfie di sospiri e di braccia che si allargano e si congiungono nel segno di un inventario di luci, di colori, di sguardi, di risvegli, di """"minuscoli battiti di ciglia"""", di """"piccoli calcoli, piccoli divertimenti""""..."" -
Oltre l'uragano
«Una breve silloge poetica per evocare il passaggio attraverso l'uragano pandemico che ci ha travolto in questi due anni. La silloge è divisa in tre parti ciascuna contenente 10 poesie. La prima decina vuole esprimere le sensazioni e le emozioni precedenti il Covid nella vita quotidiana. La seconda parte cerca di trasmettere i sentimenti di fronte all'evento pandemico, La terza parte è dedicata al risveglio dello spirito nel momento della ripresa di una vita normale dove ogni cosa ritorna al suo posto e le sequenze della vita ricominciano a scorrere sul palcoscenico dell'esistenza».