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100 parole per raccontare
Racconti presentati alla sesta edizione del concorso letterario LeggiadraMente, indetto dall'Associazione culturale Carta e Penna per promuovere e premiare gli autori che si mettono in gioco annualmente in questa kermesse. -
Il viaggio. Antologia di racconti e poesie dedicati al viaggio
Racconti e poesie presentati alla sesta edizione del concorso LeggiadraMente. -
Le stagioni, gli incontri, i destini
Silloge poetica di Walter Moretti. -
Il mio nome è Giovanni
"Il mio nome è Giovanni"""" è il titolo della poesia che si è classificata al primo posto al concorso letterario Città di Pianezza nel 2019 ed è dedicata a Giovanni Falcone. In questo volume l'autrice ha raccolto poesie dedicate agli eroi del nostro tempo." -
Gli alberi nella poesia
"Vi è mai capitato nel periodo autunnale di attraversare un bosco di montagna e di sdraiarvi tra le foglie, dai colori cangianti e di ascoltarne il mormorio loquace, il parlottare musicalmente ammiccante che il vento orchestra con un'armonia fascinosa che suggerisce pensieri d'amore? Se non lo avete ancora fatto, fatelo: è un piacere unico, difficilmente riscontrabile in altre situazioni. Merita senz'altro la fatica che avrete fatta salendo, magari lungo sentieri impervi e ancora da voi sconosciuti! La magia degli alberi è anche questa. E se avete con voi una macchina fotografica, imprimete sulla pellicola, se non altro mentale, la poesia di un sussurro che vi farà sognare e guardare alla vita con un orizzonte di luce nuova, con un sorriso dalle tonalità molteplici, con la gioia di poter abbracciare panorami intimi davvero vestiti con i fruscii di una natura meravigliosamente canora. Questo, e tanto altro, hanno suggerito ai poeti di questa nuova antologia il bosco, gli alberi, il fiorire e il tramontare del sole tra le braccia di un ippocastano, di un faggio secolare, di un tiglio, di una betulla, di un platano, di un ulivo..."""" (dalla prefazione di Fulvio Castellani)" -
Venticinque
"Nel libro di questo giovane scrittore il primo fattore che senza alcun dubbio emerge è un profondo pessimismo esistenziale di fondo. Dalla lettura si capisce che tutto ciò deriva da tristi vicende personali di vita vissute. Infatti si può constatare un notevole senso di malinconia ed un'assoluta tristezza, causata dalla perdita di persone care o da delusioni, capace di provocare un forte disagio interiore e psicologico, una grande disperazione, che sfocia talvolta in rabbia e talvolta in depressione. Da qui non possono che scaturire solamente amare riflessioni e meditazioni sull'esistenza ed in particolare sulla morte. È interessante notare che spesso le sue considerazioni sulla vita si trasformano in tragedia non solo personale ma anche universale, toccando sentimenti che accomunano l'intera umanità. Inoltre dalla lettura emergono una rara sensibilità ed una varietà di emozioni difficili da riscontrare in un autore così giovane. Per quanto riguarda lo stile è da sottolineare che è fluido, incisivo e forte e quindi ben comprensibile a tutti i lettori..."""" (dalla prefazione della dottoressa Sara Ciampi)" -
Stramp_alati diari di bordo
Dalla prefazione di Albertina Zagami: ""In 'Stramp_alati diari di bordo' Aldo Di Gioia dà prova della sua ecletticità nello scrivere. Passa con estrema facilità dalla poesia alla prosa, alle 'gavade' (stupidaggini, come le definisce lui stesso) in italiano, in romanesco, in piemontese [...]. I suoi racconti 'estemporanei' strappano a volte un sorriso, altre una risata. Egli stesso ammette nella presentazione della 'Sonata per il CSC' che 'il sorriso è elemento essenziale per vivere bene' e di sorrisi riesce a strapparne molti con le sue 'gavade'. Passare dal sorriso alla tristezza è per lui di una facilità estrema. Parlando della sciagura del crollo del ponte Morandi di Genova, riprende le parole del Gattopardo 'Tutto muta affinché nulla muti' e conclude con una amara riflessione 'Ci vorrebbe almeno un decoroso silenzio'. Non lancia accuse, non recrimina, chiede solo silenzio per rispetto alle vittime. Dalla tragedia all'arte pittorica in poche pagine."""""" -
Instabili equilibri
Dalla prefazione: ""'Sottili sono i fili/ che tendono gli equilibri' e l'equilibrio di questa raccolta poetica è dato dagli argomenti che Massimo Spelta affronta. Sono argomenti a volte spinosi, come la ludopatia o l'alcolismo; o dedicati al ricordo di attimi di felicità indimenticabile, sempre un po' velata dalla malinconia per la consapevolezza che quell'attimo è unico; o al dolore, fisico o morale, che crea un pesante fardello. C'è sempre una grande riflessione nei versi di Massimo Spelta che osserva tra le pieghe della vita con sensibilità e rigore, senza lasciarsi prendere da facili entusiasmi e cercando con cura le parole per rappresentare al meglio le sue emozioni."""""" -
Solo nel silenzio
Dalla prefazione di Fulvio Castellani: ""E chi ha detto che il silenzio non parla? Non di certo Paolo Grecchi che, anzi, al silenzio si ispira per dialogare con se stesso e per leggervi armonia, bellezza, amore... Da un tale dialogo, costante e voluttuoso, riesce a mettere a segno un concerto di note e di vibrazioni che navigano alla grande nel mondo di una poesia, la sua, che esalta ogni attimo ed ogni camminamento in direzione di un sorriso (quello di un 'tu' fin troppo evidente) che è armonia, quiete, carezza di luce, sogno nella realtà... I versi sono spontanei, semplici e dialoganti, aperti alla riflessione[...]""""."" -
Come un diario
Dalla prefazione di Franco Favata: ""È pensabile che Giacomo Giannone, accingendosi a preparare questa nuova silloge poetica, abbia avvertito, come stimolo dominante e leitmotiv ispiratore, il senso dell'incessante trascorrere dei giorni. Lo stillicidio, lento e inesorabile, dei tanti momenti della vita si configura infatti come l'ordito unificante della raccolta che ripropone alcune composizioni datate perché lontane nel tempo accanto alle tante altre della più recente produzione dell'autore. Selezionate, le prime fra le più care alla sua sensibilità, segnate queste ultime da quotidiana amarezza, acuta e sofferta. Giacomo Giannone - poeta ormai ottuagenario [...] - sa bene che il tempo è un dio beffardo che corre e vola lasciandosi alle spalle una scia nebulosa di frammenti a cui l'uomo, di tanto in tanto, ama volgere lo sguardo per rintracciare le orme lasciate sul sentiero del proprio cammino e rivivere come ricordi""""."" -
Dietro la tua porta
Dalla prefazione di Fulvio Castellani: ""Ci si chiede spesso che cosa possa trovarsi dietro la porta; la porta che si apre sul vivere quotidiano, sul sogno che ognuno di noi si auspica possa concretizzarsi, sulla bellezza di un amore o di un'amicizia senza alcuno steccato, sulla dolcezza di un sorriso che si culli anche sull'altalena del ricordare... Debora Di Pietra [...] ha cercato (riuscendoci) di spalancare la porta del suo cuore e si è trovata di fronte la musica di parole calde, di profumo che 'solletica i sensi', 'la gioia/ sorella della passione', ossia il calore ('l'avvolgente, pieno, potente') delle 'tue labbra.../ fino a penetrare l'anima'... Versi davvero forti, che lasciano il segno, che giostrano con il sole e la luna, che poi (chissà perché) si infrangono e tolgono il respiro. Non dà tregua, Debora Di Pietra, al suo cavalcare sentimenti, attese, assenze, timori, foglie secche che si allontanano tra le onde vacillanti del tempo 'come il naufrago in mare'..."""""" -
Lo spasmodico ondeggiare del pensiero
Dalla prefazione di Fulvio Castellani: ""Nonostante la sua giovane età, Livia Blundo riesce a coltivare la propria interiorità con momenti traslucidi e pregnanti. Alterna, in tal modo, attimi di dolcezza ad altre sequenze di malinconica riflessione. Ed ecco che i suoi versi diventano altrettanti specchi del proprio Io, delle attese, del sogno che sfugge l'ombra con ondate di acqua fresca, di meditata armonia espressiva. Se 'monotona è la vita/ con l'albero che immobile/ attende', subito dopo si affaccia alla finestra uno sguardo di luce e un braccio amico che le offrono una linfa nuova per gustare un sipario trasparente che la rituffa in un cielo azzurro... È chiaro il linguaggio di Livia Blundo [...] ci offre lo specchio di una gioventù che guarda al dopo pur non dimenticando l'ieri e la quotidiana presenza di una realtà dalle colorazioni cangianti. [...]"""""" -
Aurora
"Non gioca a rimpiattino con i suoi sentimenti e le sue emozioni al di là del contingente usando un verso suadente, una filosofia fatta d'amore per la Terra e per la vita che testimonia la sua capacità di riflessione e di dialogo con il dopo, con la gioventù che sta ereditando non poche situazioni di disagio. Cosa c'è di meglio di un'aurora per vestirsi d'amore, per dire grazie a quella nuova luce che con dolcezza fluttua sorridendo in noi? Da queste vibrazioni emotive, la poesia di Adalpina Fabra Bignardelli esce allo scoperto (e non da ora), crea quel mosaico di speranze che finisce per avvolgere, usando anche uno sguardo trasognato, il silenzio di un vicolo cieco e seguire un nuovo itinerario di magia. C'è una primavera crescente nell'accogliere il tempo che passa, le stagioni che si intersecano, le lontananze che tendono a stringersi in un piacevolissimo girotondo di suoni, di aromi, di abbracci, di speranze... Una poesia pregna di visioni e di respiri pregnanti, di colloqui con l'Io e con l'altro, con la circolarità dell'essere e l'argenteo fruscio del vento che apre spazi nuovi ai giochi cinguettanti del pensiero, dei ricordi..."""" (dalla prefazione di Fulvio Castellani)" -
Questi nostri Anni così
Michele, neurochirurgo famoso nel mondo scientifico, è anche il patriarca indiscusso della 'Family', una sorta di clan che raccoglie più generazioni di parenti e i loro congiunti. Dopo il fallimento del suo matrimonio con Laura, che gli ha dato due figli, e la conclusione della complicata relazione con Maria Luisa, si dedica totalmente alla sua professione. Silvia, conosciuta in circostante traumatiche e poi persa di vista, la incontrerà di nuovo a casa di comuni amici. Un'attrazione reciproca, una passione che li porterà al matrimonio. Per la 'Family', sarà etichettata come 'la sua seconda moglie'. A lei Michele chiederà di scrivere la loro storia da affidare un giorno a Paola, sua unica e amatissima nipote, come testamento morale; quotidianità, bilanci, conseguenze di scelte costituiranno l'indiscutibile verità contro qualsiasi illazione, magari pruriginosa, derivante dal clan. -
I rintocchi del sole sono rugiada
"Già le prime poesie di questa nuova silloge (corposa e assai ben articolata) evidenziano il linguaggio del cielo che accompagna i rintocchi del cuore di Nerina Anastasi, una poetessa che si emoziona e che ci emoziona ad ogni sguardo che vada ben oltre l'azzurro che suggerisce d'un subito amore, ricordo, condivisione, fremiti costanti ed una volare leggero, suadente e genuino che si susseguono sulla tavolozza (coloratissima) dell'animo con guizzi ed accelerazioni carezzevoli. C'è un parlare spontaneo con quel """"tu"""" (il suo grande amore che è volato via, verso l'alto, otto anni or sono ed a cui Nerina Anastasi si rivolge attingendo emozioni e sogni luminescenti), un """"tu"""" che è presente e che la sollecita a scrivere, a mettere nero su bianco ogni e qualsiasi attimo del suo vivere, del suo navigare tra le bellezze del mare, l'azzurro cristallino del cielo siciliano, l'ebbrezza ardente di quei frementi baci che ancora vivono sulle sue labbra..."""" (Dalla prefazione)" -
La via della seta. Sete di conoscenza
Gli appunti e le riflessioni sul viaggio in Uzbekistan, che ho fatto nel settembre 2019 con l'Associazione di Volontariato Auser (Autogestione Servizi) di Cittadella, sono diventati di settimana in settimana un racconto sempre più composito grazie alla lettura di alcuni libri suggeriti dall'accompagnatore dell'agenzia di viaggio. Il testo è stato così integrato con approfondimenti storici, sia sui luoghi sia sui personaggi, e con elaborazioni personali su temi esistenziali e di attualità. Ho cercato di mantenere un sostanziale equilibrio fra le diverse componenti alternandole fra loro. Ne è sortita una sintesi, densa non solo negli aspetti cognitivi e descrittivi, che propone anche meditazioni e stuzzica la curiosità, racchiudendo in poche pagine l'essenza di un mosaico variegato. Partendo dalla ""Via della Seta"""", e seguendo un percorso piuttosto personale, l'obiettivo che ho voluto perseguire è una vera e propria ricerca per saziare la """"Sete di Conoscenza""""."" -
Imparare ad imparare. Scheda operativa ed esercizi comunicativo-espressivi guidati. Ediz. per la scuola
Il presente è un testo di didattica trasversale a tutte le discipline, utile per ogni ordine e grado di scuola. Fornisce un metodo efficace per la stesura di riassunti e temi; per la compilazione e realizzazione di tabelle, mappe concettuali e diagrammi processuali; per impostate ricerche. Non tralascia il cooperative learning e il brainstorming. Nelle prime classi imparano a costruire in modo vario ed elastico il periodo articolando più proposizioni; per i più grandi diventa un esercizio dialogico/dialettico in cui si pone l'accento sui campi semantici fino a divenire, per i più adulti, la flow chart del processo linguistico dei vari idiomi (tanto occidentali quanto orientali) utilizzabile come metodo di analisi del pensiero espressivo di quel popolo e di quella cultura nonché strumento di correlazione e traduzione. Per tutti aumenta la capacità grafica (disegnare e colorare), la creatività, la comunicazione per immagini e può essere applicato come metodo di analisi singolo e di gruppo. -
Parole in libertà
«Leggendo le sue poesie, continuo a domandarmi come sia riuscita a mantenere la grande forza d'animo che si nota in lei nonostante le avversità affrontate. Certo ha avuto i momenti di sconforto, di scoramento profondo, come trapela dai suoi versi, ma ha prevalso la speranza che ""l'atmosfera cupa"""" che """"intirizzisce l'anima"""" si sciolga in attesa """"che arrivi la luce dei raggi del sole e ci si risvegli dal torpore"""". D'altra parte, per Piera """"vivere è partecipare, gioire per sé e per gli altri, soffrire per sé e per gli altri. Manifestando questi sentimenti"""". Oggi, saggia e con i capelli bianchi, suggerisce di """"vivere al momento e, se è bello, goderlo, assaporarlo fino in fondo. Perché è breve. Non dura, dura lo spazio dello sbocciare di una rosa, il tempo del profumo di un fiore che ti inebria o l'affacciarti notturno su un prato pieno di lucciole. Consapevole che tutto passa."""" Struggenti i versi in cui esprime la propria profonda partecipazione al dolore e alle sofferenze causate dalle guerre, alcune ormai lontane """"...ha fertilizzato col sangue di giovani vite spezzate l'erba rigogliosa"""", e altre purtroppo attuali...» (Dalla presentazione di Albertina Zagami)"" -
Cristalli di rugiada. Sillabe di eternità
"Vivo a Torino, con la mia famiglia, lavoro in un grande ospedale cittadino e continuo a sognare una casa in campagna... Un foglio bianco da riempire può diventare un veliero carico di sogni, promesse, ricordi in grado di viaggiare in libertà, tracciando rotte infinite. Questa silloge di racconti è stata pubblicata a seguito della vincita del concorso letterario Città di Pianezza 2019; l'incipit del primo racconto, intitolato: Sui tuoi passi, con coraggio. Pensavo di essere solo...Avevo deciso di rinunciare a tutto pur di mantenere in vita l'eredità che ci avevi lasciato. Anche Angela ci aveva provato, poi il desiderio di una vita serena aveva preso il sopravvento, lontana dalla paura e così si era trasferita seguendo il suo compagno. Una nuova vita al di là dell'oceano, una grande fattoria, grandi distese verdeggianti e la sicurezza di poter difendere la propria terra. Avevo dodici anni quando per la prima volta mi hai fatto salire su con te al pianoro. Mi hai svegliato alle quattro del mattino e mi hai detto di seguire la mandria. Ero orgoglioso, felice. Ero diventato finalmente un uomo...""""" -
Carnevale di Likilu Nefato. ovvero, l'Italia a Parlamento
Non è facile entrare nel vivo della poesia di questo autore italiano che usa uno pseudonimo decisamente strano e, al tempo stesso, stuzzicante. Va detto, comunque e subito, che i versi risultano forti, intensi dal punto di vista dei contenuti, quasi un concerto che si rinnova ad ogni appuntamento, ad ogni sosta riflessiva e tonificante, fatta di immediatezza e di sottile ironia. Anche i personaggi chiamati in causa, e che in pratica fanno parte di un Carnevale che ha preso corpo entrando a contatto diretto con la realtà che ci viene offerta dall'oggi politico, sociale, culturale, storico... hanno la stessa fisionomia. È un gioco sottile, questo; un gioco che Lercherich vive en plein aire e di cui si avvale per cavalcare alla grande l'ieri, la voracità di chi vorrebbe il tutto e subito, di chi non ha tempo (a suo avviso) per meditare, per offrirsi alla società nel segno di un possibile dopo che, purtroppo, corriamo (e non da oggi) il rischio di vederci sfuggire dalle mani.