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Ontani in Bali. Ediz. illustrata
Luigi Ontani è considerato uno dei primi grandi artisti italiani viventi. Pittore e scultore, lavora da decenni sui temi del mito, della maschera, del simbolo in forme diverse. Uno degli aspetti più leggendari, ma meno documentati della sua attività è il lavoro che svolge a Bali dove risiede per alcuni mesi all'anno. Nel marzo 2014 lo scrittore Emanuele Trevi e la fotografa Giovanna Silva hanno vissuto qualche settimana con lui assistendo all'allestimento di un Ogoh Ogoh, un carro allegorico che si prepara per il giorno di Nyepi, il giorno del silenzio. Destino dell'Ogoh Ogoh è poi di essere bruciato. Attorno a questa breve parabola lo scrittore ha intessuto le sue riflessioni sul tema del mito, ha osservato con partecipazione a un momento in cui storia, leggenda e contemporaneità sono diventati poco distinguibili e ne ha tratto un racconto. Silva ha invece documentato, con tecniche fotografiche diverse, la traiettoria dell'Ogoh Ogoh partecipando a un rito che finora era pressoché sconosciuto. -
Dreams. Ediz. illustrata
È un incontro felice, quasi spontaneo, quello tra un grande artista, il “Grande Vecchio” Gianfranco Baruchello, e uno dei nostri scrittori più importanti, Michele Mari. L’incontro avviene sul terreno della trascrizione dei sogni e ognuno prende a prestito la lingua dell’altro: così Baruchello correda i suoi sogni con brevi scritte, didascalie, mentre Mari, descrivendo i suoi sogni, sente la necessità di aggiungere qualche elementare disegno. Ne viene fuori un libro che prova a rispondere alla domanda: qual è la materia dei sogni? L’artista romano usa colori lievi o il segno della matita per fissare sulla carta uomini, macchine immaginarie, paesaggi, labirinti, ricorrenze erotiche e ossessioni nelle forme (minareti, lumache). Molti sogni sono quasi delle sceneggiature per sequenze di analogie: sta a chi guarda il compito di inventarsi una storia. Lo scrittore milanese tiene invece un diario dei propri sogni in cui si interroga sulla natura dei simboli, esplora il difficile rapporto col padre (Enzo Mari), descrive ambienti onirici. Sembra che ci sia una progressione narrativa nel diario, anche se l’argomento – il suo rapporto con l’inconscio – non si presta a nessuna vera conclusione. Michele Mari per scrivere il suo testo è partito da un corpus di disegni che Gianfranco Baruchello ha accumulato tra gli anni Settanta e gli anni Novanta. I due hanno lavorato insieme per selezionare una scelta dei sogni che si trovano nel volume, prassi che costituisce un assoluto inedito nella produzione dell’artista romano, nonché un esperimento di incontro artistico di esito altissimo. -
The curiours Mr. Pettena. Rambling around USA 1971-73. Ediz. illustrata
The Curious Mr. Pettena racconta il viaggio in più tappe, attraverso città e ampi spazi naturali, dell’anarchitetto Gianni Pettena agli inizi degli anni Settanta negli Stati Uniti. Il tour comincia con l’esperienza universitaria a Minneapolis, per rivelarsi un viaggio formativo ed esperienziale alla scoperta del paesaggio americano, visto soprattutto dal finestrino dell’auto. Negli anni della Land Art e delle avanguardie architettoniche americane (con cui ebbe numerosi contatti diretti) Pettena guarda soprattutto al nomadismo della vita e della società americana: dai villaggi hippie di Sausalito alle abitazioni dei Nativi Americani Acoma e Navajos in New Mexico; dalle insegne scintillanti di Las Vegas alle baracche delle periferie senza nome. Da queste fotografie on the road, attraverso l’Interstate 66, emerge l’immaginario di Pettena: l’amore per i grandi spazi naturali, la libertà del viaggio, le forme di una architettura irregolare e anonima. Ma soprattutto, come per molti giovani di quegli anni s’intravede il desiderio e la possibilità di una vita diversa. La pubblicazione include un’intervista di Luca Cerizza a Gianni Pettena e i testi di James Wines ed Elisabetta Trincherini. -
Via Roma 398. Palermo. Ediz. inglese
Il 14 luglio 1933 alle dieci circa del mattino, nella stanza 224 del Grand Hotel et des Palmes di Palermo, viene rinvenuto il corpo senza vita di Raymond Roussel. Così si apre il racconto-inchiesta di Leonardo Sciascia dedicato alla morte dell'autore francese nel leggendario hotel che ha accolto musicisti, artisti e letterati, da Guy de Maupassant a Richard Wagner, da Oscar Wilde a Giorgio De Chirico. Scrittore visionario, dandy mesmerista, viaggiatore radicale, eccentrico presidente della Repubblica dei Sogni, Raymond Roussel è stato tra gli innovatori più strenui del secolo scorso. ""Via Roma 398. Palermo"""" nasce e si lascia ispirare dal mistero sulla morte di Roussel e riunisce, attorno all'enigmatica stanza 224, trenta artisti e autori internazionali di diverse discipline, provenienze e saperi, per un omaggio corale al poeta. Il volume, a cura di Luca Trevisani, presenta inoltre la traduzione inglese, qui pubblicata per la prima volta, del pamphlet """"Atti relativi alla morte di Raymond Roussel"""" di Leonardo Sciascia."" -
Palermo. Un'autobiografia nella luce. Ediz. illustrata
Cos'è la luce? O meglio: che cosa c'è dentro la luce? C'è il tempo? La nostra storia? Quella della nostra città d'origine, così insopportabile e magnetica? Oppure nella luce si nasconde il linguaggio, un'infilata di parole in fuga che provano a illuminare le cose, addirittura il mistero di una vita umana? Certo è che per Giorgio Vasta e per Ramak Fazel la luce è un'ossessione che nutre una stralunata avventura nello spazio e nel tempo. In questo vortice di immagini Fazel inventa con il suo sguardo una Palermo sospesa, una città fatta di penombra dove, nel bel mezzo di una sterpaglia, è possibile imbattersi in un dinosauro. Ritratto di Palermo in soggettiva selvaggia, resa dei conti con il passato, nella rara bellezza della lingua esatta di Vasta si compone un'autobiografia paradossale, sulle tracce di un'archeologia di memorie e visioni: la fuga si dissolve in un'immagine nitidissima, irreale e struggente, in cui possiamo riconoscere la forma di ciò che per ciascuno di noi ha nome mancanza. -
Non c'è nessuna Itaca. Viaggio in Lituania
Il viaggio in Lituania dello scrittore Francesco Cataluccio sulle tracce di Jonas Mekas, Marija Gimbutas, Czeslaw Milosz, Eimuntas Nekrosius. Grande esperto dell'Europa dell'est, Francesco Cataluccio torna, dopo molti anni, in Lituania, una piccola nazione di tre milioni di abitanti al centro e ai margini dell'Europa. Un luogo dove la natura è fatta di foreste impenetrabili, dolci colline, fiumi celesti, laghi e lagune a perdita d'occhio, che Thomas Mann elesse a luogo di vacanze. E città dove l'architettura barocca fa a gara con le nuvole. Un paese con una natura e una storia così non si dimentica facilmente e infatti la nostalgia e il forte desiderio del ritorno ha sempre accompagnato coloro che l'hanno dovuto abbandonare, come il famoso videomaker e poeta Jonas Mekas; la studiosa della preistoria Marija Gimbutas; il premio Nobel per la letteratura, il poeta di lingua polacca Czeslaw Milosz. Ma il ritorno è impossibile: la splendida Lituania di un tempo non c'è più, distrutta dalla violenza tedesca e poi dal dominio sovietico. La più grande comunità ebraica d'Europa è stata cancellata. Ma sono sopravvissute le storie straordinarie che la gente ricorda e i racconti di personaggi fuori dal comune, che conducono in un paesaggio naturale e umano composto da brandelli, tracce, ostinati segni. Tornata indipendente nel 1990, la Lituania ha avuto uno sviluppo culturale sorprendente: basti solo pensare all'arte contemporanea, o al magico teatro di Eimuntas Nekrosius. La Lituania è ancora tutta da scoprire. -
Dixit Algorizmi. The garden of knowledge. Ediz. illustrata
"Dixit Algorizmi. The Garden of Knowledge"""" è un'indagine sull'origine del mito e della narrazione delle tecnologie moderne, dal punto di vista delle pratiche artistiche contemporanee, per esplorare le loro radici dimenticate e le loro risonanze con luoghi, tempi e culture distanti. Il libro presenta una riflessione sul lavoro fondamentale di Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi, scienziato ed erudito nato e cresciuto nella città di Khiva (oggi Uzbekistan). Il trattato di al-Khwarizmi Algoritmi de numero Indorum, scritto attorno all'825, è responsabile dell'introduzione del sistema di numerazione arabo in Europa, ed è stata proprio la traslitterazione latina del nome al-Khwarizmi in Algorizmi a darci la parola algoritmo. """"Dixit Algorizmi. The Garden of Knowledge"""" genera interpretazioni divergenti della tecnologia come mezzo, confermando la necessità di esplorare la profondità e la complessità della sua storia. Dixit Algorizmi è una serie di mostre, conversazioni e workshop che riflettono sulla storia della tecnologia e sulla sua relazione con la produzione artistica contemporanea. Progetto iniziato nel 2019, è stato presentato nel 2021 al CCA Tashkent e nel 2022 al Padiglione della Repubblica dell'Uzbekistan alla Mostra Internazionale di Arte - La Biennale di Venezia." -
Black Med. Ediz. illustrata
Black Med ha origine dalle riflessioni teoriche sul 'Black Mediterranean' (Mediterraneo nero), in riferimento alle ricerche della studiosa Alessandra Di Maio. Invernomuto intercetta le traiettorie sonore che attraversano la complessa e stratificata area del Mediterraneo registrandone i continui movimenti e assecondando l'intreccio dei suoi accadimenti e delle sue narrazioni. Black Med è un progetto iniziato nel 2018, basato su un archivio di musica e oggetti sonori provenienti dalla proteiforme area del Mediterraneo, in continua evoluzione; la sua manifestazione principale è la piattaforma blackmed.invernomuto.info. L'archivio raccoglie brani che raccontano diverse storie e tracciati diasporici; la selezione è volutamente non-geografica e contiene voci e identità multiple. Questo libro è il risultato di un lungo e tentacolare viaggio nelle nicchie teoriche del progetto, raccoglie tutto ciò che ha nutrito la ricerca di Invernomuto fin dagli inizi del progetto e include un'ampia lista di contributi esterni. -
From here to Tibet. A conversation between two walking artists. March 2019-July 2020
Gli artisti del camminare Hamish Fulton e Michael Höpfner si scambiano esperienze e riflessioni sul cammino come pratica artistica autonoma e l'incontro con il Tibet. Da oltre venticinque anni gli artisti Hamish Fulton e Michael Höpfner condividono idee e riflessioni sull'arte e sul camminare come pratica artistica autonoma. Nel corso del tempo si sono scambiati svariate e-mail, lettere e cartoline dai luoghi delle loro escursioni, mantenendo aperto e vivo il dialogo nonostante le grandi distanze. Nel 2015, lavorando insieme a una mostra al Museo MAN di Nuoro, gli è venuta l'idea di raccogliere in forma epistolare i pensieri che si sono scambiati sull'arte, sul paesaggio, sugli aspetti estetici e politici del camminare. Come suggerisce il titolo, From Here to Tibet ruota attorno alla profonda fascinazione che i due artisti hanno per il territorio e la cultura del popolo tibetano: per entrambi camminare e fare arte in Tibet si è rivelata un'esperienza che gli ha cambiato la vita e che ha in vario modo influenzato il loro percorso, il modo di pensare, la produzione artistica. Per il lettore, questa conversazione si snoda come una traccia e delinea il cammino come forma d'arte, cercando di collocarlo all'interno della storia dell'arte, soffermandosi sulle sue implicazioni sociali e politiche fino al tempo della pandemia. -
Viaggio in America. Stati Uniti e Canada (1831-32)
Il Viaggio in America di Alexis de Tocqueville è il backstage de La democrazia in America, l’opera più celebre del pensatore politico francese, nella quale è spiegato il funzionamento delle democrazie moderne. Il viaggio nasce probabilmente dalla delusione per il cambio di regime in Francia nel 1830, quando ai Borboni succedono gli Orléans. Di origine aristocratica ma di sentimenti liberali il giovane magistrato decide di partire per gli Stati Uniti per studiarne il sistema penitenziario. Arrivato a New York l’11 maggio 1831 con l’amico Gustave de Beaumont compie un itinerario che lo porta a toccare le principali città americane (Boston, Philadelphia, quelle del Sud, New Orleans, Washington), ma anche ad attraversare foreste vergini, deserti, a entrare in contatto con la wilderness. Il viaggio è costellato da un’infinità di incontri – si potrebbe dire che Tocqueville inventa attraverso questa esperienza il giornalismo d’inchiesta – che gli servono per comprendere i meccanismi di funzionamento di una democrazia, di una società di uguali. Il suo interesse è concentrato sule forme di integrazione, sulla religione, sul fenomeno della schiavitù. Tocqueville anche in questi appunti di viaggio si rivela un grande scrittore, attento a cogliere i dettagli di un organismo sociale attraverso la vita degli individui. Quando riparte per l’Europa il 20 febbraio 1832 ha capito che l’avvenire dell’uomo sarà determinato nel Nuovo Mondo. -
Guerra psichica
Quando il Morbo Psichico cominciò a diffondersi nella galassia, i pensieri più oscuri degli uomini presero vita trasformandosi in ferite del corpo. Nacquero orribili creature, gli Psicomorfi, e fu la guerra. Una guerra psichica. Ma chi era il nemico? Contro chi l'umanità stava combattendo? Solo gli enormi monoliti neri sorti nelle grandi città potevano dare delle risposte. Ryche e la sua squadra speciale, addestrati a reprimere i pensieri e le emozioni, affronteranno un viaggio fino ai confini della galassia che metterà a dura prova il loro fisico ma, soprattutto, la loro psiche. -
Notturno bizantino. La lunga fine di un impero
1507. L'anziano Lucas Pascali racconta la propria vita: l'infanzia a Mistra, mentre saggi e filosofi sognano ancora un mondo nuovo, la gioventù e la maturità nella Costantinopoli degli ultimi imperatori bizantini. Gli studi di medicina, gli amori, i lutti, i sogni del protagonista, che ha il cuore diviso tra due sorelle, s'intrecciano a vite che iniziano e finiscono sullo sfondo ben ricostruito della lunga notte dell'Impero Bizantino, che culminò il 29 maggio 1453 con la caduta di Costantinopoli per mano dei Turchi. Intanto l'Europa, divisa su tutto, ignora le richieste d'intervento bizantine per non compromettere i propri interessi commerciali coi Turchi e il Papa subordina l'invio di aiuti all'unione fra la Chiesa Latina e quella Greca sotto la propria guida. Caduta la città , inizia una lenta e dolorosa migrazione di tanti sapienti, filosofi e scienziati che furono i semi da cui fiorì il Rinascimento europeo. Un romanzo popolato di personaggi, storici o di fantasia, sempre umanissimi e attuali. -
Ascesa e caduta di una stella. La vita e i film di Lino Ventura
Era il 14 luglio 1919. Lino, all'anagrafe «Angiolino, Giuseppe, Pasquale», è figlio di Giovanni e di Luisa Borrini. Il 7 giugno 1926, Luisa e il piccolo Lino, abbandonati da Giovanni, arrivano a Parigi. La vita del piccolo migrante è difficile. Il riscatto di Lino avviene con lo sport, dopo aver partecipato alla Resistenza in Francia. Nel 1953 è lanciato da Gabin in una carriera straordinaria nel cinema. Rifiuta una proposta di Steven Spielberg; sul set non bacia mai le donne, da Brigitte Bardot a Françoise Fabian. Diventa un mito. Sposato a Odette, Ventura si lega fraternamente a Jacques Brel, Georges Brassens, Claude Pinoteau e José Giovanni. Questa biografia, narrando le vicende di una vita emblematica, delinea anche un quadro inedito del Novecento. Dal 1966, Ventura aiuta i bambini portatori di handicap e le loro famiglie con il suo patrimonio, creando istituti di ricerca medica e l'associazione umanitaria «Perce-Neige», che sopravvive, dopo la sua morte (il 22 ottobre 1987), come Fondazione. -
Ghilgames. Il primo eroe della storia
Ghilgameš, unico grande eroe prima dei mitici guerrieri omerici, è protagonista di vari poemetti sumerici, alcuni dei quali utilizzati per la composizione di opere più complesse. Quella che possediamo proviene soprattutto dalla biblioteca del sovrano assiro Assurbanipal (vii secolo), risale al periodo medio-babilonese e viene qui presentata e commentata nella traduzione diretta dal testo cuneiforme, integrato, quando vi siano lacune, da brani sopravvissuti di narrazioni più antiche. Ne emerge un personaggio contradditorio ma di grande interesse: c'è un Ghilgameš prevaricatore e invincibile, ammirato da giovani e donne, che vuole che il suo nome sia ricordato dai posteri, ma c'è anche un Ghilgameš che ha paura, invoca sua madre e si rivolge al dio. E un Ghilgameš che ama l'amico, ne soffre la mancanza, ne esalta la memoria con il culto dei morti, ma cerca l'immortalità per sé stesso. È testardo, coraggioso, impulsivo, pigro, speranzoso, generoso e distratto. La sua storia apre uno squarcio sul complesso mondo della religione del suo tempo, sulle credenze e sui miti, sulla morte dei vivi e sulla vita dei morti. È un faro nella notte che illumina gli aspetti contradditori delle eterne aspirazioni dell'uomo, ha in sé la scintilla divina, ma è destinato a morire. Saporetti ha aggiunto anche la traduzione di qualche tavoletta in cuneiforme ritrovata recentemente, colmando alcune lacune del testo. -
Incontri all'angolo di un mattino
Il romanzo ritrae la generazione degli anni Settanta prima e dopo quel decennio e dietro i nomi dei vari personaggi si celano veri protagonisti di quell'epoca. Gli amori, le amicizie della protagonista, la sua sensazione di claustrofobia, il bisogno di altro, di nuovo, nel periodo che ha preceduto il Sessantotto, sono lo specchio di una generazione. Poi tutto si interrompe e il tempo passa. Molti anni dopo la protagonista visita con un suo amico il cimitero della città natale: tra le tombe ritroviamo quelle degli amici di sempre. Vengono allora rievocati molti altri personaggi, che per lei sono stati come ""stelle comete"""", fondamentali sia per la sua storia personale, che per quella di un'intera generazione. Riviviamo allora gli anni Settanta: il movimento studentesco, la rivoluzione sessuale, il femminismo, le lotte per i diritti civili, la musica, la militanza politica."" -
Il vascello delle meraviglie
I teatri dell'ultimo mezzo secolo sono porti che hanno accolto grandi avventure umane e sceniche. Questo non è quindi un saggio di storia del teatro o di critica teatrale, ma un viaggio alla ricerca del meraviglioso, di quella particolare croce costituita dal teatro e dalla spiritualità . La scena è il luogo in cui avviene la trasformazione dell'esoterico in essoterico, un'epifania di verità spirituali. Il dio genera il gran teatro del mondo e l'uomo creatore lo imita, creando a sua volta l'arte della scena. Il pubblico osserva la rappresentazione ed è osservato dalla divinità . In questo gioco di sguardi si compie l'opera alchemica. Da Carmelo Bene a Pierre Klossowski, da Giorgio Strehler a Luca Ronconi, da Tadeusz Kantor a Jerzy Grotowski, Peter Brook, Leo De Berardinis, le avanguardie romane degli anni Sessanta-Settanta, la sperimentazione del decennio successivo, attraversando Georges Ivanovic Gurdjieff, Madame Blavatski, Rudolf Steiner, Arthur E. Powell, Elémire Zolla, Claude Lévi-Strauss, la storiografia teatrale classica, le biografie di attori e registi, le testimonianze dei protagonisti e la diretta esperienza di sala dell'autore, il velarium nasconde il segreto del rapporto tra visibile e invisibile. -
Omicidi faticosi
Vicino al laghetto dell'Idroscalo di Milano, dove di solito si appartano le coppiette, viene scoperto il cadavere di una giovane donna priva di documenti. Non è stata violentata, né rapinata, tuttavia è stata assassinata. Le scarpe sono pulite e nei dintorni non viene ritrovata nessuna automobile: qualcuno l'ha portata lì. E'stata uccisa altrove? Qual è la sua identità ? E perché, con tutta la gente che frequenta quel luogo, nessuno ha visto niente? Indagano il capo della omicidi, il comandante dei carabinieri, i magistrati e il Ris. Entrano in scena luminari della medicina, suore, seduttori seriali, donne ricchissime e povere immigrate, avvocati, entomologi, adulteri, ambientalisti e spie. Segue un secondo omicidio, ma tutte le piste sembrano finire nel nulla. Le migliori menti della città brancolano nel buio, ma alla fine, a risolvere il caso, saranno un verme e una mosca. -
Il lievito dell'eternità
In quest'opera si tratta dei capisaldi della primordiale religione siderale (unica per tutto il mondo, come il mito della Fenice che la rappresenta), naturale religio perennis, fondata sulla natura divina del cielo, degli astri e dell'intelletto dell'uomo (nous). Il suo sacramento è la Pietra Filosofale, eterno nutrimento d'immortalità . Questa dottrina, enunciata dai Pitagorici e dal Corpus hermeticum, sviluppata da Platone e dai neoplatonici, esposta da Cicerone nel Sogno di Scipione poi commentato da Macrobio, insegnata da Anchise nel VI libro dell'Eneide, fu codificata nelle Nozze di Filologia e Mercurio di Marziano Capella. Infusa nelle religioni salvifiche delle quali costituì l'intima essenza, essa ha rappresentato per più di dieci secoli la vera fede delle élites che risiedevano sulle rive del Mediterraneo, e il suo ruolo non è terminato. -
Semafori rossi
In ""Semafori rossi"""" l'autrice racconta sé stessa attraverso le vicende della protagonista Lia, una donna coraggiosa che si sforza di capire i propri e altrui sentimenti, anche quando passione e amore confondono le carte. Sposata infelicemente a un marito che la tradisce con una sua amica, rimasta incinta di un altro uomo, Giuliano, deve dissimulare la gravidanza per sfuggire al licenziamento e a problemi giudiziari,mentre affronta il carattere ondivago, prepotente e instabile di Giuliano: il rapporto con lui implicherebbe la perdita dell'indipendenza e la rinuncia al proprio amato lavoro. Questo libro è una testimonianza preziosa di una donna che ha lottato per non tradire sé stessa, difendendo la propria dignità e i propri ideali di giustizia e libertà . Le brevi soste dovute ai Semafori rossi del titolo sono quelle che l'hanno aiutata a riflettere su sé stessa e a prendere le giuste decisioni. Al termine del romanzo, quattro brevi racconti approfondiscono la storia di altrettanti personaggi."" -
Il segreto di Ippocrate
Ippocrate, giunto alla vecchiaia, racconta a Pòlybos, suo allievo prediletto, le sue memorie: la fanciullezza nell'isola di Coo, l'adolescenza tra inquietudini e nuove consapevolezze, gli insegnamenti del padre, anch'egli medico e suo primo e più grande maestro; i suoi incontri con i personaggi illustri dell'epoca, le vicende drammatiche che lo hanno segnato nel profondo. Parla di malanni, interventi e terapie, espone tecniche dell'arte medica del V secolo a.C. Ippocrate apprendendo dai suoi maestri, diviene egli stesso un maestro; viaggia in tutte le terre conosciute, sfiora eventi storici grandiosi, impara a curare gli altri e ad amare il suo prossimo in un modo sofferto, innovando la sua arte con brillanti intuizioni. Il romanzo è frutto di una accurata lettura del Corpus Hippocraticum, l'insieme degli scritti attribuiti al celebre Ippocrate, autore del Giuramento e padre della medicina occidentale. Alcune particolari scelte narrative sono motivate nell'appendice, che riporta anche brevi riferimenti storici e interpretativi.