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Vacanze a Riva del Puffo. I puffi
Tempo di vacanze per i puffi al villaggio-vacanze di Riva del Puffo! Ma saranno davvero riposanti le vacanze che li aspettano? Puffatelo in questa scatenata avventura. Età di lettura: da 6 anni. -
Il trono di argilla. Vol. 3: pulzella di Orléans, La.
I sovrani del Medioevo erano soliti stringere alleanze matrimoniali tra loro. Così, diverse regine inglesi erano nate principesse francesi. Quando l'ultimo figlio di Filippo il Bello, uno dei più grandi re di Francia, morì senza lasciare discendenza, sarebbe dovuto essere il re d'Inghilterra, in qualità di parente più prossimo, a ereditare il regno di Francia: una situazione inaccettabile. Anche se il sentimento nazionale in senso stretto ancora non esisteva, il regno di Francia teneva già molto alla sua indipendenza. I giuristi francesi rispolverarono così un'antica tradizione dei franchi, la ""legge salica"""", facendone uso per precludere alle donne di regnare o di trasmettere la corona francese. Un sotterfugio alquanto grossolano, tanto che il re inglese non lo accettò, e diede inizio alla più lunga e sanguinosa delle guerre. La storia racconta l'ultima parte della Guerra dei Cent'anni. La situazione del regno di Francia si fa sempre più critica. Si diffonde la voce che l'assassinio di Giovanni senza paura sia stato un tranello teso dal Delfino su istigazione del suo sicario Tanneguy du Chastel. Benché costui si proclami innocente, da questo momento la sua sola presenza diventa un peso. Cosa ancora più grave, il nuovo duca di Borgogna, Philippe, è più che mai deciso a vendicare suo padre, anche a costo di lasciare la corona di Francia a Enrico d'Inghilterra. Che la Francia stia per perdere la Guerra dei Cent'anni?"" -
L'illuminista vol. 40-41-42: Beppe Fenoglio
Beppe Fenoglio è ormai per tutti uno scrittore da leggere e da rileggere, un classico moderno, ma non è stato per lui facile diventarlo. In questo numero triplo del ""l'iIlluminista"""" si racconta la vita dell'uomo dalla nascita alla morte attraverso una documentata cronologia e una biografia illustrata e l'avventura dello scrittore dagli esordi alle opere postume attraverso le reazioni della critica militante. Centinaia di articoli e saggi pubblicati in rivista o sulle testate giornalistiche grandi, medie e piccole, fra cui alcuni raccolti in volume. Ci sono inoltre testi irreperibili che affiorano da una ricerca che ha perlustrato riviste di provincia scomparse da decenni. Probabilmente c'è in questo fascicolo tutto, o quasi tutto, quello che sui libri di Fenoglio è apparso fino agli Anni Settanta su quotidiani o settimanali di lunga vita o su periodici di brevissima e oscura esistenza, con l'ovvia esclusione delle monografie. Ci sono quasi tutti i nomi dei grandi critici che erano titolari delle rubriche di letteratura dei maggiori giornali nazionali (e che quasi sempre hanno riunito in volume i loro articoli non di rado lunghi quanto un saggio) e di molti recensori che non lascerebbero altro segno visibile della loro attività se non questo qui raccolto per aver parlato di Fenoglio o di una sua opera. Così il fascicolo dell'""""Illuminista"""" diventa indirettamente un omaggio alla critica militante come genere letterario che vive e muore aggrappato ai libri nei quali è stato irresistibilmente attirato."" -
L'illuminista. Vol. 46-47-48
Il nuovo numero triplo de ""L'illuminista"""" è dedicato al realismo magico, una corrente letteraria (ma non solo), sviluppatasi in Italia tra anni Venti e Trenta. Il realismo magico venne teorizzato dallo scrittore Massimo Bontempelli e portato avanti nelle pagine della sua rivista """"900"""", un perodico aperto ai contributi internazionali. Da un punto di vista storico, si può leggere il realismo magico come una risposta italiana al surrealismo europeo, più moderata ma anche più attenta alle soluzioni letterarie, e nello stesso tempo come una implicita polemica verso il regime fascista, che avrebbe preteso un realismo pienamente allineato, in esaltazione dei valori ufficiali, e non aperto a suggerire, sia pur per vaghe atmosfere, realtà altre, mistiche, fantastiche o metafisiche che fossero. Di questa corrente la rivista tiene soprattutto a riscoprire la cerchia degli autori che accompagnarono Bontempelli, oggi ingiustamente dimenticati, come Aniante, Artieri, Gallian, Morovich, Napolitano; toccando inoltre i compagni di strada, come Pirandello, e gli autori che poi prenderanno direzioni diverse, come Moravia. E non ultime anche fondamentali scrittrici del Novecento, come la Masino, la Morante e la Ortese, che costeggiarono a loro volta il realismo magico. Il numero non ha omesso di affrontare le sperimentazioni parallele nell'ambito della pittura (a partire dalle indicazioni di Roh in ambito tedesco) e di alludere almeno alla fortuna della formula che è passata, nel secondo Novecento, a caratterizzare alcune famose narrative americane, spostandosi perfino, negli ultimi anni, in ambito cinematografico. Come suo solito, la rivista comprende, oltre a saggi appositamente scritti per il numero, una utilissima sezione antologica della critica già edita sull'argomento e una sezione di inediti e rari che recupera brani e documenti dispersi, non solo validi in quanto """"scoperte"""", ma tali da far luce ulteriormente sulla vitalità, diffusione e vis polemica del movimento."" -
Il pallonaro
Il mondo del calcio e non solo raccontato con l'ironia e i ""nonsense"""" dell'attore comico di Zelig, Quelli che il calcio, Radio2, Scorie, Maurizio Costanzo Show, Stalk Radio / Sky."" -
Un socialista all'ONU. Guterres: l'anti Trump
I media e conseguentemente l'opinione pubblica non hanno ancora puntato l'attenzione sul nuovo Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Eppure chi è e cosa farà avrà un peso sugli equilibri mondiali. Lo conoscono bene l'autore del libro, Ugo Intini, e soprattutto della prefazione, Pia Locatelli, che è una sua vecchia amica. Leader socialista portoghese, primo ministro, presidente dell'Internazionale socialista, alto Commissario per i rifugiati delle Nazioni Unite, la sua storia personale e ciò che lui stesso ha scritto ci dicono cosa pensa su tutti i problemi più attuali. Guterres è la negazione dei luoghi comuni del momento: un socialista mentre si dice che il socialismo è morto; un uomo di partito tradizionale e un professionista della politica in tempi di antipolitica; un europeista mentre appare di moda la polemica contro Bruxelles. Soprattutto, Guterres è la negazione di tutte le posizioni espresse da Trump: dall'economia all'immigrazione, della politica estera a quella in materia di finanza e commercio internazionale. In un momento in cui la sinistra appare smarrita, Antonio Guterres diventerà quasi inevitabilmente un punto di riferimento per i socialisti riformisti. Per molti anni infatti, alla guida dell'istituzione più importante del mondo, gestirà una sterminata macchina organizzativa, interverrà e medierà nelle crisi più gravi, ma soprattutto parlerà: facendo sentire alta e forte la voce della ragione, della tolleranza, della libertà e della solidarietà. Porterà con sé una moderna visione socialdemocratica per gli anni Duemila, che nasce anche dalla sua sensibilità di cattolico, dalla radice culturale illuminista, liberale e dei democratici americani. -
Le parole ritrovate. Il romanzo perduto dei ragazzi del '77
La riscoperta del gusto di raccontare storie. Dopo un decennio, quello degli anni Settanta, dominato dalla poesia, ma anche dalla violenza, tra i ragazzi del movimento del '77 torna l'interesse per il romanzo e più in generale per la scrittura. Nel 1980 il quotidiano Lotta Continua, interpretando questa esigenza, pubblica, per la prima volta nella storia del giornale, una rubrica settimanale di interviste ad alcuni importanti scrittori italiani. Le interviste, ideate e realizzate da Igor Patruno, con la collaborazione di Massimo Barone e Antonio Veneziani, affrontano il tema del tornare a ""raccontare storie"""", del rapporto tra personaggio e scrittore, del senso dello scrivere e riflettono sul bisogno di una generazione di narrare se stessa e le vicende che l'avevano vista protagonista. Bisognerà aspettare ancora molto prima che gli eventi degli anni settanta entrino nella narrativa italiana, tuttavia le interviste esprimono con forza il dilemma tra l'esigenza urgente di raccontarsi e quella di raccontare storie esemplari. il libro propone integralmente la raccolta di interviste preceduta da un lungo racconto dell'autore sulla loro genesi, sull'atmosfera degli anni di fine decennio, sugli incontri e i discorsi attraverso i quali è stato costruito il plot narrativo. nel testo una postfazione del critico letterario Andrea Caterini. Interviste a: Barbara Alberti; Alberto Arbasino; Dario Bellezza; Silvana Castelli; Franco Cordelli; Umberto Eco; Dacia Maraini; Anna Mongiardo; Alberto Moravi;a Renzo Paris; Aldo Rosselli."" -
L'ultimo dei Soldengo
«Questa tua poderosa saga dei Soldengo che segna la fine di un mondo e l'avvento di un altro dai tratti cupamente negativi nella loro meschina concretezza, anche se non rappresenta ovviamente una novità, fornisce una serie di elementi se non proprio originali, certamente insoliti del drammatico trapasso, soprattutto per la sua ambientazione provinciale e marginale. La figura di Cristiano, nella sua opaca e triste rappresentazione, umana e simbolica ad un tempo, della decadenza, riesce ad assumere tratti di tragica grandezza, proprio perché tenuta sapientemente su un registro di olimpico distacco. Insomma questa mitteleuropa provinciale, divisa tra spiritualismo nostalgico e decadente e la vitalità culturale dell'Austria felix, con la sua ricercata atmosfera crepuscolare dominata dalle tristi note di un carillon da una parte e dai passi gioiosi, ancorché ultimi di un valzer dall'altra, assume via via una sua grandezza espressiva, dà un senso al suo passaggio e alla sua fine. Mentre il timbro e le tonalità e le atmosfere che aleggiano intorno alla ""Villa del faraone"""" costituiscono un contesto assai convincente e rappresentativo.» Da una lettera del critico e scrittore Alcide Paolini"" -
Roma punto e a capo
Alla penna di poeti e narratori è stato affidato il compito di fare da guida in un sorprendente viaggio attraverso luoghi reali e luoghi metaforici della Roma del secondo Novecento. Una variegata, accogliente, sorprendente Mamma Roma, ferita negli anni bui della guerra, rinata, ribelle e gaudente insieme, negli anni 60. Nuova feconda stagione, quella, che permise di riappropriarsi di Roma – e non solo da parte dei romani – e di rilanciarla; di ripensarla, conoscerla a fondo, sondarla negli antichi rioni e quartieri storici, come nelle disconnesse e malsane periferie. Di farne punto di incontro imprescindibile fra intellettuali ed artisti, passaggio obbligato per letterati e cineasti. A partire da questa elettrizzante, contraddittoria, felice stagione, fino alla fine del 900 e oltre, la serie di scritti compongono la antologia, col progetto di rileggere la città, con le sue luci e le sue ombre, attraverso la penna di Flaiano, Gadda, Ortese, Landolfi, Malaparte, Malerba, Manganelli, Morante, Moravia, Pasolini, Zavattini, De Cataldo, le cronache inedite di Goffredo Parise e di Gian Gaspare Napolitano, i protagonisti della Roma neorealista. E attraverso le letture e le suggestioni proposte dagli studiosi e critici incaricati di accompagnarli e quelle di Silvana Cirillo e Alessandro Zuccari che li hanno introdotti. Quale Roma esce dunque dagli sguardi attenti, ora innamorati ora straniati, dei vari narratori scelti per il lungo viaggio? E dai tanti poeti chiamati a ravvivarne le soste? E dai paralleli percorsi fotografici atti a fissarne scorci e panorami? Una Roma complessa, armonica e asimmetrica, piena di piazze luminose e vicoli bui; materna e animalesca, mitica e infernale, assordante, opaca e fascinante. La Roma fatta di splendori e miserie che nelle sue evocative poesie musicava Pier Paolo Pasolini. -
Io non c'ero. Cosa sanno i giovani di Falcone e Borsellino
Venticinque anni fa due spaventosi attentati mettevano fine alla vita di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo, di Paolo Borsellino e degli uomini delle loro scorte. Due stragi in cui morivano undici persone mentre ventitré restavano ferite e che avrebbe cambiato per sempre la storia recente di questo paese. La lotta alla Mafia divenne una priorità, venne impiegato l’esercito per il controllo del territorio, le forze politiche scoprirono inaspettate convergenze, la gente si ribellò, soprattutto in Sicilia. Migliaia di lenzuola bianche apparvero alle finestre delle case in segno di protesta, per manifestare lo sdegno contro i carnefici, per ribellarsi al clima di omertà che aveva costituito l’acqua in cui i pesci mafiosi avevano nuotato indisturbati. Venticinque anni dopo cosa resta di quella reazione popolare? Cosa rappresenta oggi la Mafia? Dove è finita l’ala stragista di Totò Riina e dei Corleonesi? Cosa sanno i più giovani dei simboli della lotta alla Mafia Falcone e Borsellino? -
Roma. La rigenerazione dei quartieri industriali. Il progetto urbano Ostiense-Marconi
Alla storia millenaria di Roma si è aggiunto negli ultimi anni un nuovo strato, quello dell'archeologia industriale dei primi del Novecento che sta tornando a nuova vita. Questo libro di storia urbana vuole raccontare il processo di rigenerazione che sta avvenendo in questi anni nella vecchia area industriale e nei quartieri operai della Capitale all'ombra del più alto gazometro d'Europa. In una forma fatta di saggi, documenti, materiale iconografico e testimonianze dei protagonisti viene descritto il primo Progetto Urbano di Roma che sta trasformando il quadrante Ostiense-Marconi come nuovo polo culturale della vita cittadina della Capitale tra sedi universitarie, centri culturali, musei e attività creative. -
Libertà e uguaglianza. Una sinistra che cammina con l'Italia
Il presente volume è il frutto di una discussione svolta a fine giugno del 2017, a dieci anni dallo scioglimento dei Democratici di Sinistra e pochi mesi dopo la nascita del movimento politico Articolo Uno. Il titolo scelto per il convegno, ""Una sinistra che cammina con l'Italia"""", voleva essere un modo per contribuire al dibattito sulla nuova sinistra. I protagonisti di questo confronto furono: Gavino Angius, Roberto Speranza, Enrico Rossi, Vincenzo Vita, Bobo Craxi, Roberta Agostini. E i loro interventi si inseriscono a pieno titolo in quella ricerca mondiale in cui è impegnata oggi la nuova sinistra. Il testo si conclude con due documenti: il primo, """"Per un Partito nuovo. Democratico e Socialista"""", è stato presentato come documento della 3° mozione al quarto ed ultimo congresso nazionale dei Ds; il secondo, è un contributo di Vincenzo Visco, """"Le Prospettive della Sinistra: 26 tesi politico-programmatiche"""" che ben si inserisce nel presente volume, come orizzonte verso cui orientare una nuova e moderna forza del lavoro."" -
Democratici. Un movimento per l'Europa contro le diseguaglianze
"Il movimento dei Democratici si trova davanti ad una terza fase del proprio cammino. Dopo l'Ulivo che durò circa dodici anni per poi trasformarsi in Partito Democratico e dopo i dodici anni di vita del Pd è giunto il momento di una nuova innovativa fase di sviluppo di una comunità che, per gradi, si è costituita dopo la fine della cosiddetta Prima Repubblica e dei vecchi Partiti. Dal 2007 ad oggi si sono verificati tumultuosi cambiamenti sociali ed economici su scala mondiale che rendono necessario un aggiornamento strategico, organizzativo, politico ed infine estetico che tuttavia rafforzi, nelle nuove condizioni, le ragioni di una scelta valoriale ed etica """"democratica"""". In questo libro, che raccoglie riflessioni, articoli e testi che vanno dal 2009 in poi e quindi in molti casi anticipatori, l'autore esplicita le ragioni di una scelta netta formulata già dal 2016 e che impongono una trasformazione del Pd in un nuovo soggetto politico con le caratteristiche di un """"movimento"""" e non più di un tradizionale """"partito"""" il cui nome non può che essere semplicemente """"Democratici"""". """"Per anni abbiamo discusso del nostro nome cambiando gli aggettivi. Ora si tratta di cambiare i sostantivi e superare la parola Partito"""" per giungere ad un soggetto davvero aperto e federato capace di raccogliere le enormi energie che si sentono """"democratiche"""" ma non entrerebbero mai in """"questo Pd"""". Questa società chiede oggi più democrazia, più diritti, più giustizia,, più trasparenza ed è assurdo che a rappresentare queste spinte sia la destra populista,, classista, sessista, omofoba e del web inquinato. Per la sinistra ed i Democratici c'è un grande spazio se saranno capaci di cambiare davvero. In ogni senso." -
Il giorno in cui Lorenzo morì
In una grigia domenica di metà settembre, Lorenzo muore. Tra la sottile oppressione di una Roma indifferente e le ambigue atmosfere di passaggio tra l'estate e l'autunno, si snoda il dramma di una vittima ingenua ma non innocente, di un ragazzo indifeso di fronte alle brutalità che si celano nei rapporti umani e sprovveduto di fronte all'irrazionale egoismo che conduce a una solitudine senza prospettive. La sua vicenda s'intreccia con quella, altrettanto tragica, di Pippi, un attempato clochard oppresso da innominabili istinti sessuali, e con quella più crepuscolare di Manu, un ventenne affascinante ma tormentato dal desiderio morboso di evadere dalla gabbia del dover essere borghese. Nonostante l'inquietudine dei personaggi, costantemente in bilico tra purezza e dannazione, la scrittura procede rapida senza mai cedere al sentimentalismo e raggiunge, nelle ultime pagine, punte d'intensa liricità. Le scene si susseguono veloci e creano una sensazione di attesa continua. Il materiale narrativo, a volte scabroso, si rivela sempre di facile decifrabilità. L'autore, cosciente della relatività di ogni giudizio, si rifiuta sia di condannare che di compatire e lascia al lettore il compito di valutare personaggi e situazioni. D'altra parte, come afferma verso la fine del romanzo un'anziana salentina, «nui sapimu quiddu ca simu ma nun sapimu quiddu ca putimu essere». -
Five. Cinque omicidi camuffati da suicidi
Five tratta di cinque omicidi abilmente camuffati da suicidi. Carmelo Lavorino presenta ogni caso con un breve excursus storico, poi individua le incongruenze, le contraddizioni e gli errori investigativi che hanno prodotto il fallimento delle indagini. Analizza, interpreta ed elabora i dati della scena del crimine e tutte le tracce in essa contenute, la vittimologia e tutti gli aspetti esiziali della vicenda. Dimostra perché si tratta di omicidi. Il 16 giugno 1994 il brigadiere dei carabinieri Salvatore Incorvaia venne ucciso nella zona di Monza e ritrovato all'interno della sua vettura Audi. Il cranio era stato trapassato da un proiettile dalla tempia destra alla sinistra; fra le mani aveva la sua pistola d'ordinanza, una Beretta parabellum 92SB calibro 9. Il 14 luglio 1998 l'imprenditore Mario Natali, figlio dell'ex presidente della Viterbese, fu ammazzato con un colpo di proiettile per cinghiale all'interno della sua villa a Valentano, proiettile esploso dal suo fucile calibro 12. La calotta cranica era inesistente, il cervello sfracellato ed esploso, la casa a soqquadro. Il fisico ascolano Rodolfo Manno scomparve il 14 febbraio 2002 per essere rinvenuto morto nel mare Adriatico, a largo di Ortona (Chieti), una settimana dopo. In una spiaggia di Civitanova Marche vennero ritrovati i suoi effetti personali e una drammatica lettera dove annunciava il suicidio. Il cadavere di Claudia Agostini, professoressa d'inglese, fu scoperto la mattina del 13 ottobre 2003 a Roma in via della Lungara, fra due macchine. La donna indossava una tutta ginnica e calzava scarpe ginniche. Inzialmente gli inquirenti ipotizzarono un incidente stradale, poi un malore o il suicidio. Umberto Cocco la mattina del 6 settembre 2009 viene svegliato dalla madre perché devono andare all'aeroporto. Dopo dieci minuti la madre sente un colpo di pistola. Dopo qualche minuto entra nella casa del figlio e lo trova in una pozza di sangue con la testa devastata da un proiettile esploso dalla sua pistola Smith & Wesson, rinvenuta accanto al cadavere. -
Pane e Allah
Un ex giornalista vessato dal regime manifesta contro il dittatore che sta per essere abbattuto, ma rimane deluso nuovamente; un giovane sconvolto da un incubo notturno decide di intraprendere un viaggio nel deserto incontrando personaggi misteriosi; una donna si ritrova a letto con un uomo mentre il marito rientra a casa; un ragazzo napoletano parte per combattere con l'Isis; un maestro sufi incontra un vecchio allievo e discute dei massimi sistemi, in un mondo parallelo tutto è lecito e reale; la giornata melodrammatica di un giovane arabo alle prese con tradizioni e stereotipi; una bomba scoppia a Gaza City; una zia terrorizza i nipoti all'ombra di un palmeto; un ragazzino fa la guida nella sua città tra prostituzione e cinismo; un professore si racconta tra ipocrisie e simulazioni che all'improvviso vengono svelate; fino alla storia scandalosa di un giovanissimo emigrato a Roma, la sua emancipazione attraverso una storia d'amore controversa e il faticoso ritorno a casa. ""Pane e Allah"""" (undici novelle più un breve romanzo ambientati nel mondo islamico), carne e spirito, storia, politica, vita quotidiana e misticismo, si dipanano… quasi le mille e una notte trasferite al mondo d'oggi""""."" -
Mamma Roma a colori
Il romanzo di Fernando Acitelli innalza un tipo di vagabondo lirico, un attraversatore di Roma che non ha eguali, esentato com'è da relazioni quotidiane, obblighi e scadenze; è colui che è fuori dal mondo per legittima difesa perché emotivamente troppo conficcato in esso. Il Quadraro trattato come un ventricolo del protagonista ma anche come un ritaglio dell'animo: il battito non è dunque soltanto un'evidenza anatomica. Di tale quartiere, in particolare, egli si fa auscultatore raffinato e impotente dinanzi alla mutazione. Tutti i luoghi ad andatura popolare – quel che resta di simile sintesi – confortano e la già antica architettura, quand'anche ristrutturata, è resa con il dolore di chi l'attraversò in altre epoche o l'ascoltò nei racconti di chi la visse. Una storia del mutamento in cui ogni scorcio di città, dal Quadraro a Tor Pignattara al Pigneto alla umbertina Piazza Vittorio al centro storico assomiglia ad una catasta di fotografie scheggiate ma ancora vive nei personaggi, istantanee trovate in un cesto di vimini dentro un vis à vis degli anni '30. Che si passi da una lesena del Quadraro con tanto di iscrizione latina ad una lapide che ricorda in via Condotti la presenza di Giacomo Leopardi è per il vagabondo Fernando Acitelli, la stessa cosa. -
Ventuno
Ventuno grammi sono il peso dell'anima. Ventuno volte viene pronunciata la parola Om nella meditazione dell'Omkara, che significa Suono di Dio. Ventuno è la perfezione. Questo libro racconta ventuno storie di persone che come le cartilagini subiscono pressioni che nessun organo sopporterebbe. Alcune di queste persone, sì. Altre no, ma in un momento della vita possono riuscirci. -
Viola del mio pensiero
Il professore, un vecchio solitario di cui non si conosce il nome, insegnante di storia dell'arte ormai in pensione, ha una grande passione per la fotografia e trascorre le sue giornate per lo più in casa, in compagnia della sua preziosa felina, una gatta chiamata Conoscenza. Osservando Conoscenza, che sa sempre «cosa fare ogni benedetta mattina» e non si è mai messa le mani fra i capelli - «una locuzione tipicamente umana» -, il professore si interroga sulla propria specie. Vecchio, più che mai lento, e persino con un paio di mani tremule, il professore si chiede cosa ne sarà di lui in un mondo veloce e vorace, dove al posto delle persone trova automi. Nessuno ha più tempo: tempo per scegliere, per immaginare, per chiudere gli occhi e vedere il futuro. L'incontro fortuito con Anita, una giovane donna precaria, aggraziata ma inquieta, spariglia l'esistenza del professore. -
Sulla linea di fondo. Nuova ediz.
Una città italiana improvvisamente divisa tra la paura di perdere il lavoro e quella di rischiare la vita. Una coppia di genitori in crisi che cerca di rimanere in vita, un gioco, il calcio, che da occasione di divertimento diventa oggetto di passione smodata e sfogo per frustrazioni e rabbia repressa. Un ragazzino troppo inconsueto per essere un idolo sportivo, una ragazza così bella e intelligente da sembrare al di là dei propri mezzi. Di fronte a questo, un ragazzo colto nell'anno di transizione tra l'adolescenza e la maggiore età, testimone di un cambiamento profondo della sua famiglia, città, squadra di calcio. Proprio il calcio, in tutte le sue contraddizioni, diventa lo strumento per raccontare il passaggio tra innocenza e età adulta, tra gioco e politica, lealtà e corruzione.