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Complessi piramidali egizi. Vol. 4: Necropoli di Abu Roash, El-Lisht, Mazguneh
Proseguendo nella nostra analisi dei Complessi piramidali regali ci addentriamo ad esaminare alcuni di quelli situati in aree raramente visitate dai viaggiatori che oggi percorrono l'Egitto. Le aree di el-Lisht, ma ancor di più quella di Abu Roash e la quasi inaccessibile Mazguneh, costituiscono infatti dei luoghi frequentati solamente dagli egittologi e dai più documentati (e fortunati) viaggiatori. Ma non per questo sono di minore interesse rispetto ai maggiori siti archeologici, in quanto racchiudono monumenti che si riferiscono a momenti di particolare importanza della storia egizia quali l'inizio e la fine del Medio Regno o momenti politici controversi, da cui derivano scelte architettoniche singolari. Il sito di Abu Roash, per quanto non facilmente raggiungibile, presenta infatti una piramide dell'Antico Regno ampiamente demolita, ma che, grazie alle recenti attività di scavo, consente di osservare con attenzione particolari architettonici e modalità costruttive usualmente celate nella muratura o distrutte. Riuscendo a visitare questo monumento si possono infatti osservare non solo le sue caratteristiche strutturali e costruttive, ma le ammirevoli metodiche utilizzate dalla moderna archeologia per recuperare e proteggere le componenti. La controversa figura di Djedefra, suo destinatario, rende infine ancor più interessante il sito per le implicazioni che si possono rilevare dai resti murari... -
Tomba tebana tt3 di Pashedu
Questo testo racconta la storia della tomba Deir el Medina, il sito dove è stata scoperta, la vita del suo proprietario, interpretata da quanto gli antichi Egizi hanno voluto raccontarci, e infine le preghiere che, splendidamente decorate sulle pareti della tomba, hanno lo scopo di accompagnare il proprietario nell'aldilà. -
Il caso Ankhpakhered. I nuovi approcci scientifici del Mummy project
Il sarcofago, datato tra il 740 e il 725 avanti Cristo, stando ai geroglifici laterali, conteneva le spoglie di un sacerdote, Ankhpakhered, vissuto tra la XXII e la XXIII dinastia. La mummia che si trovava all'interno di esso, però, è avvolta da un bendaggio troppo semplice, senza alcuna iscrizione nominale e priva del corredo di amuleti appropriato per un esponente della casta sacerdotale; tutto ciò, oltre alle molte fratture post mortem e alle ossa ritrovate in posizioni dislocate, lascerebbero pensare che la mummia ritrovata nel sarcofago non sia realmente quella di Ankhpakhered. Così, dopo un restauro conservativo, la mummia astigiana è stata sottoposta a tomografia assiale computerizzata al Fatebenefratelli di Milano, per datarla e scomporla in immagini assiali che hanno reso possibile la ricostruzione in 3D svelandone la storia medica. La mummia astigiana per adesso conserva gelosamente il suo mistero. -
Piramidi e pentole. Un approccio gastronomico alla grammatica egizia
Cibo, ancora cibo? Ovunque si parla di cibo! Siamo circondati, dobbiamo arrenderci? Partendo dal presupposto che nelle vita c'è di peggio, ci sentiamo di rassicurarvi, per quel che vale il nostro pensiero: al cibo ci siamo arresi, da sempre, egizi compresi! Con ""Piramidi e pentole"""", allora, si cercherà di indagare e scoprire la valenza attribuita al cibo da un popolo che nei propri corredi funerari, tra i vari oggetti, metteva un'anatra arrosto; parleremo del """"tesoro culinario"""" di Tutankhamon, di quello che gli egizi al mercato comperavano o barattavano e di come lo cucinavano una volta arrivati a casa. Come lo si farà? Attraverso i geroglifici. Una serie di scenari ci consentiranno di entrare nelle cucine degli antichi egizi, rovistare tra le loro stoviglie e conoscere i termini tecnici legati alla loro arte culinaria. Visto che ci siamo, ruberemo anche delle ricette. Questo libro non ha la presunzione di essere un manuale di grammatica del geroglifico o un saggio sulla cucina egizia, ma è un modo accessibile a tutti per avvicinarsi a queste sfere della civiltà egizia: familiarizzare con la scrittura geroglifica attraverso il cibo e scoprire cosa e come mangiavano gli egizi grazie al geroglifico."" -
8 settembre. Una donna che non sapeva odiare
"Per alcuni minuti vissi con un senso di appagamento interiore: sentivo assai la sia pur momentanea lontananza di questo mio figlio soldato (il minore dei miei figli) e il desiderio di vederlo e di abbracciarlo mi prendeva, specie nelle ore della sera, come una sottile angoscia che mi rendeva un po' irrequieta. Ora, fra pochi giorni, questo Settembre, saremmo andati da lui: l'8 settembre, aveva detto. Come una stilettata questa data mi aveva colpito, risvegliando istintive risonanze dal fondo del mio cuore. Non ci feci caso dapprima... Qualche giorno dopo, mentre con mio marito ci si recava in auto a Caserta, mi trovai improvvisamente a riflettere sugli eventi e sulla coincidenza significativa di tale data: ora, in quel giorno, ero invitata ad assistere a una parata militare in tempo di pace, a una cerimonia celebrativa, in una caserma moderna e ben attrezzata... Altra gioventù, altre divise mi passarono innanzi agli occhi... Ero più giovane di lui quell'8 settembre 1943, con meno esigenze e tante illusioni ancora; ero a Numana: sfollati, si diceva.""""" -
O dolcezze perdute! O memorie. I primi dieci anni delle muse
"'Meminisse iuvabit', piacerà ricordare, dicevano gli antichi. Anch'io ho voluto riandare lungo il sentiero di un'intensa memoria visiva e d'ascolto, per una rinnovata sintonia di emozioni con le impressioni riportate allora, con gli spettacoli di quegli anni alle Muse. Se riuscirò a coinvolgervi almeno un poco, amici lettori, sarà per me la gratificazione più grande." -
Antropologia degli affetti
«Vi è una sospensione vitale nell'opera di Silvia Fiorentino, una forma di silenzio che lascia intuire la parola, qualcosa che non ha ancora una definizione ma potrebbe averla da un momento all'altro come potenzialità sospesa. Il soffio è legato quindi al flatus vocis, all'espirazione dell'aria che collega il corpo alla lettera, la materia allo spirito. La poesia respira e crea universi. Tutto il lavoro dell'artista è un ricercare e un ripercorrere lo spazio della creazione, il suo mistero, la sua impossibilità.» -
Bombardate Ancona! 16 ottobre 1943 - 18 luglio 1944
Tutti i bombardamenti alleati su Ancona e le drammatiche conseguenze per la popolazione: il libro descrive in modo dettagliato la furia delle incursioni che fecero scempio dei quartieri storici della città, quali il rione Porto, San Pietro, Capodimonte, Archi e Piano San Lazzaro. La città dorica era infatti l'obiettivo primario dell'aviazione alleata nel mare Adriatico, con il porto fonte indispensabile per i rifornimenti bellici delle armate tedesche nelle linee di difesa Gustav, Caesar, Frieda, Edith. I lugubri ululati delle sirene d'allarme e il suono cupo del Campanone del palazzo del Governo, anticipavano il tremolio della terra provocato dai motori dei caccia bombardieri con il susseguirsi delle tremende esplosioni. Ancona dovette subire un totale di 191 azioni belliche, 141 bombardamenti, 40 mitragliamenti aerei effettuati da americani, inglesi, australiani, sud africani, greci, 3 incursioni navali e 7 cannoneggiamenti terrestri da parte dell'artiglieria del 2° Corpo d'Armata polacco, prima di riuscire a liberarsi dall'occupazione nazi-fascista e iniziare a muovere i primi passi verso la democrazia. -
Il tempo dei sensi. Il tempo dello sguardo. Cinema e vino nel Piceno
Ogni paesaggio, ogni film, ogni vino esige un osservatore che innanzi tutto abbia voglia di mettersi in condizione di ascolto. Grandi registi popolari, come Jacques Tati, esigono la nostra collaborazione e la disponibilità all'imprevisto, allo stupore e alla scoperta. Da questo punto di vista il cinema, come recentemente diversi neuroscienziati hanno sostenuto, è un laboratorio di empatia, un'opportunità di abbandonare il nostro narcisismo e provare a entrare nella sensibilità degli altri. Naturalmente bisogna aver voglia di farlo, essere curiosi del mondo, un po' come capita con il vino che regala il meglio di sé a patto di volersi mettere in gioco, andare oltre la moda del momento, non dimenticare mai che la sua magia è sempre stata quella di legarsi a qualcos'altro nel convivio, nel canto, nella conversazione, nella seduzione. Come per un paesaggio che guardiamo, anche ogni giorno, senza avere la capacità di vederci qualcosa, la visione di un film diventa slow movie se ci invita ad attivare lo sguardo e a collegarci con il mondo anziché uscirne, proprio come può accadere con un vino. Di grandissima complessità o anche di onesta fattura: purché serva anche a parlare d'altro. -
Mare oltre
Il mare da sempre archetipo potente dentro il più grande archetipo ""Natura"""", ma con una sua valenza assoluta e particolare dentro la letteratura e in particolare la lirica universale (...). Per David il respiro del mare trascende ogni dimensione umana: sì, forse ci sono """"onde morte, una rabbia lontana"""", ma potrebbe essere un problema di chi lo guarda. In realtà: """"Il mare se ne frega/ osserva tutti/ con spalle forti/ senza timore""""."" -
Temi di diritto del lavoro
Gli Autori affrontano temi attuali del diritto del lavoro spaziando dalle problematiche delle politiche attive, alle nuove forme contrattuali, alle questioni sulla contrattazione collettiva, alla tutela dei diritti. Alcune riflessioni sono concentrate su aspetti del diritto sindacale e della prospettiva dell'arbitrato per dirimere le controversie. -
Nell'antico Ducato. Dodici racconti
Una prosa straordinaria, diretta, veloce, quella di Piersanti in questi racconti dedicati alla sua terra, ma nello stesso tempo di un'intensità lirica totale. Non si tratta di prosa lirica: in modo non molto dissimile dal Pavese di ""La luna e i falò"""", è piuttosto l'occhio dell'autore a essere un occhio di poeta. Uno sguardo che si palesa nel rapporto viscerale con la terra, gli alberi, i ceppi, i profumi. È la natura che il poeta urbinate ha conosciuto nell'infanzia e che la memoria ha trasformato in mito, in un """"altrove"""": quella dei canestri di vimini, dei carri di buoi, delle anime dei boschi, dei folletti nelle fonti che popolano i racconti di chi ha abitato """"la casa in fondo al fosso"""". Una natura che non è mai solo uno sfondo, ma è sempre parte del quadro: boschi, querce, ornelli, scotani fiammeggianti, tutto si muove dentro una conoscenza empatica che non è quella del botanico, ma di chi ha un rapporto quasi panico con la natura. Poiché la terra è concretezza, è la donna che accoglie e prende. È la natura bellissima e atroce, una vera e propria patria poetica, come quella di un suo indimenticabile verso, è """"l'eterno, scontato, stupendo passo delle stagioni""""."" -
Dante e Montessori. Due umanesimi a confronto per un solo umanesimo
«Che Montessori conoscesse, leggesse, amasse, studiasse Dante è cosa certa, ma dire e provare a descrivere quanto questo classico abbia potuto contribuire e offrire elementi e riferimenti per il pensiero Montessori, è sicuramente un ambito di ricerca di altra e diversa natura. L'elemento che maggiormente mi ha sollecitato e convinto consiste nell'abbondante reperimento di elementi linguistici, filologici, culturali e finanche biografici che inesorabilmente si tenevano tra loro ovvero dietro le citazioni, all'uso del linguaggio e neanche tanto in filigrana, era possibile rintracciare un filo rosso che costantemente, in maniera diretta o obliqua, legava in maniera estremamente significativa questi due grandi autori». -
Le arti e l'esperienza estetica. Suoni, immagini e parole per Maria Barbara Ponti
«Le parole, le immagini e i suoni raccolti in questo volume nascono dal desiderio, da parte di un piccolo gruppo di allievi, di offrire un'attestazione dell'affetto, della stima e della riconoscenza che nutrono per la loro Maestra, Maria Barbara Ponti. Docente di Estetica nell'Università di Cagliari e fine studiosa di alcuni percorsi non scontati dell'estetica contemporanea, la sua attività didattica e di ricerca si è distinta per limpidezza espositiva e instancabile esercizio del pensiero critico, accompagnati da una vivacità intellettuale che ha sempre rappresentato uno stimolo per chiunque vi abbia cercato un confronto. Diverse le forme in cui questo omaggio si concretizza: dallo studio critico-teorico all'opera audio-video all'immagine fotografica. Tutti i contributi, nondimeno, cercano di guardare alla globalità dell'insegnamento di Maria Barbara Ponti, nella speranza di costituire un possibile esito della sua ricezione e della sua capacità di incidere nel tessuto estetologico ». -
La palestra del pensiero. Riflessioni ed esperienze con Philosophy for children
Il volume propone riflessioni ed esperienze maturate attraverso la pratica della Philosophy for children, un percorso educativo ormai diffuso in tutto il mondo. La lettura vuole essere una proposta divulgativa e rigorosa al tempo stesso rivolta ai genitori, ai docenti, ai cultori dell'arte del filosofare come abilità del pensiero. La prima parte del libro offre piste di riflessione che fondano il senso e la direzione della Philosophy for children. La seconda riporta fedelmente i dialoghi dei bambini. Oggi, più che mai, è necessario mettersi in ascolto della voce e dei pensieri dei giovani. Un ascolto attivo, rispettoso, capace di condividere lo stupore, la meraviglia, le domande e le emozioni che i bambini provano di fronte allo scenario del mondo. La società digitale nella quale siamo immersi necessita di creatività, mobilità di pensiero, senso critico e capacità di far interagire i saperi. La filosofia, sapere primordiale che ha accompagnato l'uomo in tutto il suo percorso di progresso, è chiamata ad indirizzare le energie umane verso lo sviluppo di abilità cognitive elevate. -
Stoffe da Shiga
In una sorta di mosaico dai pezzi mancanti - i cui tasselli coinvolgono un misterioso omicidio, un uomo alla ricerca del ""centro"""" perduto, un bambino il cui statuto oscilla tra fantasticheria, spettro e ricordo - l'Autore intesse delle istantanee che, seppure lontane, si rimandano per rifrazione, fino a convergere verso un unico nodo, quello della difficile memoria, della perdita e dell'oblio come minaccia sempre incombente, minaccia anche politica. La guerra dei Balcani negli anni Novanta, l'occupazione tedesca nelle Marche durante la seconda guerra mondiale, la Belgrado di oggi e la provincia giapponese di Shiga sono attraversate dalla voce narrante nello sforzo di resistere, di contornare il mostruoso """"buco"""" della storia. Attraverso un itinerario molteplice, solo in apparenza centrifugo, il narratore organizza una inesorabile caccia al senso, un tentativo di ritrovare ciò che il tempo, in complicità con la volontà degli uomini, ha smantellato o sepolto."" -
Pensieri di un avvocato in via di estinzione
La nostra professione ha ancora un significato nobile, che è quello di costituire il presidio e il baluardo dei diritti e delle garanzie del cittadino, di far valere le sue ragioni, di proteggerlo rispetto a possibili abusi o prevaricazioni: se essa trova uno dei momenti più alti e significativi nella discussione, noi dobbiamo cercare di svolgerla nel modo migliore possibile per la nostra dignità, il nostro decoro e la qualità stessa della nostra professione. -
Dialoghi del '78. Conversazioni con Piero Pratesi, Franco Scataglini, David Maria Turoldo e Pietro Scoppola
Questo libro nasce dall'idea di riproporre al lettore di oggi tre interviste a tre figure molto rappresentative della cultura e della politica degli anni settanta. Piero Pratesi, David Maria Turoldo e Pietro Scoppola forse sono oggi nomi che evocano, soprattutto ai più giovani, poco più che voci in lontananza di un passato ormai remoto. Eppure rileggendo le parole e le riflessioni di allora si può non solo aggiungere qualche conoscenza a un'informazione spesso superficiale e sbrigativa di quel periodo, ma anche mettere a fuoco questioni che hanno mantenuto una certa attualità. -
Poesie. Tutte le raccolte
«Con Anna Elisa ha preso da noi congedo una poetessa di grande finezza, persona delicata, dolce, autenticamente e profondamente umana in questi tempi di tanto diffusa durezza di cuore. Resta la sua poesia, semplice, diretta, disarmante nella sua dolente vicinanza ai nodi più intimi di ogni singola vita, con escursioni dall'umorismo brillante alla più calda pietas per le creature ferite (in sostanza, tutte le creature o quasi)». (dalla prefazione di Alessandro Fo) -
Nughette Da RicercaBO al 2021. (con disegni)
«Questi brevi lacerti offerti dall'ingegno di Canella sono pronti ad afferrare tante cose, circostanze, riferimenti di ogni genere, in voluto ordine sparso [...]. Canella mette in queste sue prose limitate tanta buona carne, tanto sapore esistenziale, proprio come un pescatore che sa preparare le esche per accalappiare qualche animale, o frutto, o brano esistenziale di buona consistenza [...]. C'è sempre una via di fuga, un tratto sconcertante, un'associazione imprevedibile ma perfettamente godibile, in questo animato 'purpurì'». dalla Prefazione di Renato Barilli