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A ogni gatto il suo autore. Gatti e scrittori nel Giappone contemporaneo
Dieci milioni di gatti abitano nelle case giapponesi, a testimonianza di una relazione che si è evoluta nei secoli. I primi arrivarono via nave dalla Cina insieme ai testi dei sutra buddhisti e vennero amati dagli aristocratici della corte di Ky?t?, prima di divenire gli attuali gatti domestici presenti un po' ovunque, dalle stazioni ai templi, agli anime. Neko jita (lingua di gatto), Neko no hitai (la fronte del gatto per riferirsi a spazi piccoli), Nekonadegoe (la voce suadente e calma dei gatti e degli umani che con loro interagiscono) sono alcuni modi di dire che la lingua giapponese utilizza. Esiste una vasta letteratura a tema neko che risale indietro nel tempo. Quella contemporanea è detta nekobungaku ed è costituita da racconti e romanzi in cui compaiono come personaggi di particolare rilievo gatti e gatte. In questo libro i lettori troveranno spaccati di vita personale, aneddoti e naturalmente tante storie narrate e osservate da colorati e ammalianti «occhi di gatto». Da Murakami Haruki a Kakuta Mitsuyo, da Morishita Noriko a Makoto Shinkai, per nominare solo alcune delle «penne» considerate, si svelano dettagli, opinioni e relazioni dei neko della narrativa nipponica dei nostri giorni, con gli umani che di loro scrivono e raccontano. -
Facciamo l'albero insieme?
È arrivata la notte di Natale ma nel bosco tutto tace. Il grande abete al centro della radura si sente triste e abbandonato perché nessuno lo ha ancora vestito a festa. Dove sono spariti tutti? In realtà gli animali non vedono l'ora di addobbare il grande albero, ma sono ancora tutti rintanati. «E se incrociassi la volpe?» pensa papà lepre «diventerei la sua cena di Natale!». «E se agli altri animali non piacessero i miei dischi dipinti? Riderebbero di me!» pensa la volpe. «E se mi vedessero decorare l'albero, non farei più paura a nessuno!» pensa il lupo. E così tutti decidono di uscire a mezzanotte, giusto per essere sicuri di non incrociare nessuno... Una coinvolgente e coloratissima storia natalizia che ci insegna a non aver paura degli altri o di quello che potrebbero pensare di noi, e che parla di diversità e inclusione. Età di lettura: da 3 anni. -
I nuovi barbari. In Occidente è vietato pensare (e parlare)?
Secondo la vulgata pseudoprogressista l’immigrazione è sempre un bene e le frontiere esistono soltanto per essere valicate, l’Occidente deve espiare la sua stessa esistenza, il genere è separato dal sesso ed esiste in infinite varianti, la famiglia naturale è male, il cristianesimo è un relitto da cancellare, la vita umana non inizia mai e finisce quando lo decidiamo noi, il transumanesimo è l’orizzonte dell’uomo contemporaneo... Si potrebbe continuare a lungo con questo campionario di affermazioni grottesche, e a lungo si potrebbe riderne, se le conseguenze non fossero libri proibiti, censurati e al macero; parole e idee vietate; intellettuali processati e accademici allontanati… Perché la «diversità» è sì la nuova bandiera, ma non vale se a essere diverse sono le opinioni. Come si può continuare nella difesa di una civiltà di cui non ci permettiamo di vedere la straordinaria e mostruosa trasformazione? Una civiltà che, per uno strano paradosso, volendo emancipare l’individuo lo ha reso schiavo? Qualche anno fa si è a lungo parlato di «scontro di civiltà»? Ma oggi forse non esistono neppure più civiltà che potrebbero scontrarsi, tutte sono scomparse a favore di una «cultura» standardizzata, i cui vari elementi sono difficilmente distinguibili se non per lievi e innocue differenze di colorazione. Quello a cui stiamo assistendo è piuttosto lo shock della non-civiltà. In questo nuovo regime, libertà illimitata e dispotismo illimitato non sono più in opposizione. Si sono fusi. -
Franco Battiato. Lascia tutto e seguiti
Franco Battiato è stato un artista unico nel suo genere. Capace di rendere popolari teorie complicate e concetti filosofici di diversa provenienza, ha portato il grande pubblico a canticchiare sulle spiagge le teorie di Gurdjieff, diventando il primo artista in Italia a vendere un milione di copie con l’album La voce del padrone. Innumerevoli i suoi successi, da Centro di gravità permanente a Bandiera bianca, da Voglio vederti danzare a Prospettiva Nevski, passando per Gli uccelli, Segnali di vita, E ti vengo a cercare, La stagione dell’amore, L’ombra della luce, fino ad arrivare alla canzone d’amore più bella di sempre, La cura. Nel campo musicale Battiato ha composto di tutto: pop, rock, classica, opera e non ha mai smesso di sperimentare. La sua incontenibile curiosità, però, l’ha portato a frequentare anche i linguaggi del cinema e della pittura. Roberto Tardito ripercorre la vita e la parabola artistica del cantautore siciliano, raccontando gli interessi e le passioni, la sterminata produzione e l’attività concertistica di quello che non è stato un semplice «prodotto» discografico, ma un autore postmoderno, profondamente autentico nella sua continua tensione verso l’alto e verso l’altrove. Postfazione di p. Guidalberto Bormolini. -
Collina dei venti
I Cooper e gli Edgelow abitano da generazioni a Collina dei Venti, ma tra le due famiglie non corre buon sangue. Una faida le divide da alcune generazioni e nessuno ha intenzione di archiviare i vecchi rancori. Le cose tuttavia si complicano quando un’estate il nipote di Elizabeth Cooper, Romney, si innamora della splendida Dorcas, nipote del vecchio Jim Edgelow. Una loro unione sembra impossibile per molte ragioni, non ultimo il fatto che lui è uno scrittore squattrinato. I pettegolezzi hanno poi il loro peso nel complicare le cose tra i due giovani. Ma… Apparsa per la prima volta sul settimanale newyorkese «Love Story Magazine» nel marzo del 1923 e riscoperta solo di recente, ""Collina dei Venti"""" è una tradizionale love story, che però viene trattata dalla Montgomery con il consueto humour che contraddistingue la sua scrittura. A distanza di cento anni dalla sua prima pubblicazione, si rivela una scoperta piacevole e divertente che non deluderà gli appassionati lettori della scrittrice canadese."" -
La poesia in gioco. Un manuale per saperne un po' di più
Quello della poesia è un «gioco» molto serio e redigerne un «manuale», come suggerisce il sottotitolo, è tutt’altro che semplice. Conoscitore, critico, lettore di poesia e poeta lui stesso, Tesio si avventura nell’impresa di «spiegarla», di indagarne i modi e le voci, le regole (e la sregolatezza costituzionale), le poetiche e gli esiti. È peraltro ben consapevole della difficoltà perché sa cosa sia la poesia. È una forma di comunicazione ma è soprattutto una forma di conoscenza, che ci sollecita a guardare la realtà con occhi nuovi, non di rado ci porta su strade impreviste, è fonte di sommovimento e commozione. È musica, è un tessuto di reminiscenze, è ricerca continua della verità. «Poesia non è ragione, anche se può esserne informata. Poesia è ritmo, è danza, è parola che va in cerca della sua estensione, della sua inafferrabilità. Poesia è gioco supremo ed è sprofondamento. Poesia è anche rasoterra, ma un rasoterra che sfida la sua prevedibilità. Poesia è anche controvento, ma un controvento che spira per amore di libertà. La poesia non può mai essere conformista, anche se bada al conforme. La poesia non può mai essere spoglia, anche se ama la più scoperta nudità». -
La terra che ci scorre nelle vene
Raph e Anouk hanno trascorso l’inverno nella loro capanna nella foresta. Con l’avvicinarsi della primavera, Raph convince la sua compagna a unirsi alla comunità della fattoria Orléane, fondata su principi rivoluzionari e su un tipo di agricoltura radicalmente alternativo. Ma la vita comunitaria non fa per Anouk e tra lei e Raph si avvertono i primi attriti. Anouk decide dunque di tornare nella sua capanna nel Kamouraska, tra i pini millenari e il mormorio del fiume. Presto incontra un attivista ambientalista – con il quale ha avuto una relazione tanto breve quanto appassionata – che con altri «eco-guerrieri» sta preparando una nuova missione, l’operazione Bivacco. L’obiettivo del gruppo è quello di impedire che l’industria petrolifera, determinata a costruire un nuovo oleodotto, rada al suolo un’enorme parte di foresta dei monti Appalachi, con il suo ricco ecosistema. Anouk, presto affiancata da Raph e dagli altri membri della fattoria Orléane, si dedica anima e corpo alla difesa del territorio in uno scontro feroce e apparentemente impari tra coloro che vedono nella Natura un’alleata da proteggere e coloro che la considerano una risorsa da sfruttare a qualsiasi costo. Gabrielle Filteau-Chiba, riprendendo i personaggi dei suoi romanzi precedenti, ci racconta una nuova appassionante storia di lotta, coraggio e amore, che è anche un invito a ripensare la nostra esistenza e soprattutto il nostro rapporto con il pianeta. -
L'Evangelo della creazione
L’Evangelo, cioè la «buona novella», non comincia con il Nuovo Testamento, ma con Genesi, il primo libro della Bibbia: la creazione è la «buona notizia» iniziale, con cui prende avvio la storia dell’umanità. Questa è la premessa da cui parte Paolo Ricca nel condurre la riflessione contenuta in questo volume. Nel suo percorso tra Antico e Nuovo Testamento, a rivelarsi è il rapporto tra Dio e tutto ciò che esiste, fra Dio e l’uomo e tra l’uomo e le altre creature; è il valore unico, insostituibile della vita; è la contemplazione del creato e delle sue meraviglie; è lo stupore davanti al miracolo sempre nuovo della vita che si rinnova e alla fecondità inesauribile della madre terra, che fedelmente fa germogliare e nutre semi e piante; è la libertà che Dio ha voluto per tutte le creature. Riferimento imprescindibile per ogni generazione e fonte di una sapienza profonda a cui bisogna saper attingere, la Bibbia non soltanto illumina la storia e l’identità millenaria dell’umanità, ma può animare e sostanziare il rapporto dell’uomo con il presente e il futuro, fornendo spunti di riflessione per quelli che sono gli interrogativi esistenziali più urgenti. -
Miti e leggende del Giappone. Eroi, guerrieri ed esseri soprannaturali
Non diversamente dai cavalieri del nostro medioevo, gli eroi e i guerrieri dei miti e delle leggende giapponesi danno prova del proprio coraggio lottando contro mostri terribili che opprimono i villaggi e le corti di principi e di sovrani. Come Yorimasa, che uccide col suo potente arco una sinistra creatura che affligge l’imperatore al calar delle tenebre; o Raikō, che entra nel palazzo dei temibili oni per uccidere il re di quei mostri e liberare le fanciulle che quegli tiene schiave. Ma gli esseri soprannaturali del folklore nipponico – gli altri protagonisti delle storie contenute in questo volume – per quanto bizzarri e a volte spaventosi possano apparire, non sono sempre malevoli nei confronti degli uomini. I shojō, per esempio, restituiscono la vita al povero Yurine dandogli da bere il loro sakè sacro, mentre i tengu insegnano a Yoshitsune le tecniche marziali che gli permetteranno di sconfiggere il gigantesco Benkei. Attraverso le suggestive vicende raccontate in questo libro rivive un Giappone magico e cavalleresco che non mancherà di sorprenderci e di affascinarci. -
Non vince il più forte. Elogio del compromesso
Già Hannah Arendt sottolineava la centralità e l’importanza del compromesso nella vita politica. Eppure il termine compromesso non gode di buona stampa. «Scendere a compromessi», «accettare un compromesso», «una vita di compromessi», sono espressioni che fanno pensare a un cedimento, a una rinuncia, a un ripiego, a una via che consente alle parti in causa di uscire da un’impasse, senza valutare le conseguenze e gli esiti. Questo pregiudizio fa il gioco di chi vuole imporre il proprio punto di vista a ogni costo, di chi è «tutto d’un pezzo» e quindi di compromessi non vuole sentir parlare. Certo l’impressione che si può trarre da recenti vicende storiche, politiche e sociali sembra giustificare il dubbio che il compromesso non porti a un risultato efficace e corretto, ma soltanto ad accordi al ribasso e a transazioni di comodo. La questione è complessa, eppure, mai come oggi, è necessario e urgente affrontarla. Ed è quanto si è proposto Andreas Weber studiando il compromesso in tutte le sfere dell’esistenza. Chiarire i suoi confini e i suoi ambiti di applicazione, gli interlocutori da coinvolgere e le dinamiche da prevedere per arrivare a decidere e agire secondo le esigenze di tutti gli attori, senza ignorare le criticità e le problematiche delle situazioni in cui si opera: ecco quanto bisogna fare perché il compromesso sia motore di vero cambiamento e qualcosa che arricchisce il mondo. -
Il governo Goebbels. Trenta ore di morte e menzogne
Adolf Hitler si uccide alle 15,30 del 30 aprile 1945. Contrariamente a quanto si crede, lo scettro del Terzo Reich non passa immediatamente nelle mani del grand’ammiraglio Dönitz, che poi metterà il sigillo sulla resa nazista. Il nuovo cancelliere è Joseph Goebbels, il cantore del regime: gestirà il suo debole e allucinato governo, circondato dai carri armati nemici, per sole trenta ore. Poi si ucciderà con la moglie, dopo aver ammazzato i sei figli. In quell’attimo di storia, Goebbels non rinuncerà alla propaganda, infarcita di menzogne, e alla sua cultura di morte: cercherà di tagliare le gambe ai gerarchi in fuga e di manovrare Dönitz con messaggi contraddittori, tentando infine di trattare, senza successo, proprio con gli odiati bolscevichi. Documenti alla mano, Giovanni Mari analizza le tardive nomine testamentarie di Hitler, illustra l’effettiva estensione del Reich al 1º maggio 1945, ricostruisce le ultime battaglie attorno al Reichstag e il tentativo di tregua con i sovietici, raccontando una vicenda che pochi conoscono davvero. -
Tutto il mio essere è un canto
Quella di Forugh Farrokhzād è senza dubbio la voce poetica più importante della letteratura femminile iraniana. Già dall’esordio, avvenuto all’inizio degli anni ’50, si è affermata come emblema di una nuova generazione di donne non più disposte a esser costrette al silenzio, e invece risolute nel parlare di sé, dei propri intimi pensieri, sogni, tormenti. Antesignana delle battaglie che ancora oggi scuotono l’Iran, Farrokhzād ha sfidato le costrizioni di una società maschilista e dogmatica attraverso una scrittura fortemente personale, innovativa, in cui l’intensità poetica si sposa a un’alta coscienza politico-sociale. Un canto intessuto di propositi estetici e lirici, il suo, che grazie alla presente edizione – la prima a offrire in lingua italiana, oltre alle poesie, anche la traduzione dei diari e delle lettere d’amore – giunge fino a noi con tutta la forza e l’audacia di un grido senza tempo e senza confini, lanciato in difesa dell’inviolabile dignità umana e dell’identità femminile. Prefazione di Maria Grazia Calandrone. -
Dentro il silenzio. Viaggio nell'interiorità
Antonella Lumini scopre il silenzio nel 1980. Ha 28 anni e una grave malattia cambia la sua vita. Anche la successiva guarigione contribuisce a farle mettere in discussione tutto. Ritrovare il senso della propria esistenza diventa per lei così essenziale che comincia a battere nuove strade, alla ricerca di un equilibrio. Poi, d’un tratto, un tuffo nel vuoto che la lascia senza appigli, Ma dal fondo le arriva la voce del silenzio, che da allora è il centro della sua vita. Le meditazioni qui raccolte sono scaturite da quel centro, che è vuoto e tuttavia nutre e appaga con pienezza assoluta la sua anima sofferente. Scritte tra il 1986 e il 1987, esse non seguono un vero filo conduttore, ma testimoniano l’imprevedibile affiorare di tracce luminose dentro uno scenario oscuro. Sono bagliori che, risvegliando e purificando lo sguardo, lo rendono capace di accogliere e contemplare. «Il viaggio nell’interiorità è come lasciarsi portare in mare aperto, nel mare luminoso dello Spirito, specchio rifrangente che fa vedere cosa si nasconde di sotto, nelle acque profonde dell’anima. Si aprono prospettive inedite che mostrano imprevedibili meraviglie, ma anche ombre, anfratti, regioni completamente buie in cui lo sguardo non ha accesso. Non serve nessuna forzatura per entrare dove sembra chiuso, basta lasciare che lentamente i velami cadano, che quello che c’è si riveli, come l’affiorare del giorno dopo la notte. Morte, dolore, appaiono come luoghi di assenza, in cui la luce della verità desidera entrare per sciogliere e rigenerare. Stare nel silenzio fa percepire di abitare l’universo vivo, di appartenergli avendone fiducia, divenendo obbedienti, conformi alla sua misura che è la misura dell’amore. La grazia non chiede sforzi, ma leggerezza. La leggerezza dell’appartenenza» (Antonella Lumini). -
Monte Verità. Back to nature. Ediz. inglese
Nel 1900 cinque amici decidono di acquistare un ampio terreno sul monte Monescia di Ascona, con l’obiettivo di fondare una comunità basata su principi alternativi a quelli che avevano seguito fino ad allora: una dieta vegana, l’utilizzo di abiti non costrittivi, la cura del corpo attraverso esercizi e bagni di sole, il lavoro della terra. Il monte Monescia venne ribattezzato Monte Verità, mentre la comunità si aprì negli anni a molti ospiti esterni: a chi aveva bisogno di trascorrere un periodo presso il sanatorio che era stato costruito sul Monte (ad esempio Hermann Hesse) e a chi, invece, era alla ricerca di un luogo per sviluppare la propria arte, il proprio pensiero, il proprio stile di vita alternativo. Monte Verità divenne così un crocevia di artisti, filosofi, pensatori: tra gli altri Carl Gustav Jung, Isadora Duncan, Erich Maria Remarque, Erich Fromm. I saggi raccolti nel volume – a firma di Luca Scarlini, Chiara Gatti, Sergio Risaliti, Nicoletta Mongini, Riccardo Bernardini, Giovanni Francesco Tuzzolino e Harald Szeemann – raccontano le origini e lo sviluppo di questa speciale comunità e sono corredati da numerose e rare fotografie d’archivio. -
Tilda ape ribelle. Ediz. a colori
Il grande giorno è arrivato: oggi le api più giovani dell’alveare andranno a caccia di fiori per la prima volta! La piccola Tilda, che non vedeva l’ora di vedere il mondo e le sue meraviglie, si accoda allo sciame con entusiasmo. Non è però abituata a volare per tanto tempo e finisce per restare indietro. È così che scopre un terribile mostro che potrebbe sterminare tutte le api. Non c’è tempo da perdere, deve dare l’allarme e salvare le compagne. Età di lettura: da 3 anni. -
Il fuoco segreto. La ricerca spirituale di J. R. R. Tolkien
Il ""Signore degli Anelli"""" è stato, dopo la Bibbia, il libro più letto del XX secolo. Diverse le ragioni di questo eccezionale successo. L’opera di Tolkien è un riconosciuto capolavoro e ha dato forma a un nuovo genere della letteratura moderna, destinato a una fortuna che sembra inesauribile. In essa si dispiega un universo affollato, complesso e di straordinaria suggestione, che cattura i lettori con la sua rappresentazione della virtù e dell’eroismo, della bellezza e dell’onore. Ma il vero segreto della sua irresistibile capacità di attrazione risiede nell’intensità spirituale e nella forza simbolica del suo messaggio profondamente cristiano. La maggioranza dei lettori non è consapevole del fatto che Tolkien era un cattolico devoto e che la sua opera abbonda di riferimenti al cristianesimo e alle Sacre Scritture. Per molti, anzi, la sua visione della natura e la sua concezione della tecnica lo renderebbero il campione di un neopaganesimo tipicamente moderno. Stratford Caldecott smonta elegantemente questo pregiudizio. Addentrandosi nella saga tolkieniana (e in molti scritti privati, rimasti a lungo inediti), svela i valori più autentici, e sorprendenti, di uno scrittore per il quale la religione di Cristo non ha affatto abolito la conoscenza poetica del mondo."" -
Un mondo perduto
È l’estate del 1944. Andy ha quasi dieci anni ed è nella grande fattoria dei nonni paterni, dove il padre, che fa l’avvocato ma resta legatissimo alla campagna e all’agricoltura, è cresciuto col fratello maggiore. Il tempo è bello e il ragazzino vorrebbe accompagnare lo zio Andrew al lavoro. Quel giorno però lo zio deve andare in un cantiere nella vecchia miniera di piombo, un posto troppo pericoloso per il nipote. A Andy non resta che andarsene in giro da solo, ignaro del fatto che la sua infanzia quasi perfetta sta per finire. Mentre sfida i divieti familiari facendo un bagno nello stagno, lo zio viene infatti ucciso in circostanze poco chiare. Questo tragico evento segnerà per sempre la vita della famiglia e in particolare la sua. Per molto tempo non farà domande sull’accaduto per non alimentare il dolore che opprime tutti. Sarà solo a cinquant’anni di distanza, e dopo la morte dei nonni e del padre, che l’esigenza di sapere e di capire diventerà impellente. Nel corso della ricerca, mentre si sforza di ricomporre la personalità dell’omicida e le circostanze del delitto, Andy scopre l’intricata trama di rapporti che legava i membri della sua famiglia e la complessa realtà umana di ciascuno di loro. Dal gorgo del tempo affiorano volti, storie e sentimenti di un passato che ancora nutre il presente. -
Un itinerario nella desolazione. Le ultime poesie
Nei cinque anni trascorsi a Dublino, Gerald Manley Hopkins sentì più volte il bisogno di meditare su un particolare passo degli ""Esercizi spirituali"""" di Ignazio di Loyola dedicato alla desolazione spirituale. Il poeta era sprofondato in un cupo sconforto, acuito da una sensazione più volte denunciata di sterilità creativa. Fu però in quel periodo, che coincide con gli ultimi anni della sua breve esistenza, che Hopkins concepì alcuni tra i testi più riusciti della sua produzione. A comporre la raccolta dei sonetti che qui presentiamo, a cura di Domenico Pezzini, non sono soltanto i «terrible sonnets» o «dark sonnets» – espressione di quell’abisso di disperazione nel quale il poeta si trovava –, ma tutta la produzione dublinese, comprese quindi le liriche nate nei momenti belli vissuti nella realtà o anche solo nella memoria. Strettamente intrecciati con la biografia del loro autore, i sonetti permettono di conoscere «i vari movimenti che avvengono nell’anima» e costituiscono un itinerario completo e profondo dentro una «vita così ricca di promesse, in continua oscillazione tra entusiasmo e depressione, ma che ha saputo trarre da questo suo temperamento drammatico tesori di poesia che continuano a nutrire di bellezza e di pazienza intere generazioni»."" -
La letteratura fantastica giapponese antica, moderna e contemporanea
In questo saggio, Massimo Soumaré offre ai lettori una panoramica completa della letteratura fantastica giapponese, cercando di presentare in modo organico – lungo un arco di 1300 anni, ma con un focus particolare sul periodo moderno e contemporaneo – i diversi filoni di questo genere di narrativa che sono stati di grande importanza per l’intera cultura nipponica. Essa, infatti, ha esercitato una forte influenza su film, manga e anime, oltre che sull’arte più tradizionale. Il libro affronta non solo la letteratura fantastica colta dei grandi scrittori nipponici, ma anche quella più popolare, analizzando generi come l’horror, la fantascienza e il fantasy, spiegando come siano nati e si siano sviluppati in Giappone. Ne presenta, poi, i maggiori esponenti, fornendo copiose informazioni sulle loro vite e opere, così da permettere sia al lettore esperto sia a quello profano di muoversi con agilità in un paesaggio vasto e affascinante e ancora per lo più ignoto. -
La cura dell'altro. Educare al dialogo tra anima e psiche
La cura dell’altro non riguarda qualcuno diverso da noi, ma semplicemente quella parte che si avverte come straniera, che spesso non viene accolta perché segue un percorso non-allineato. La cura dell’altro consiste nel dare ascolto in un processo terapeutico al bisogno di spiritualità, nel riconoscere le domande non solo della psiche e del corpo, ma anche dell’anima, indipendentemente dall’approccio seguito. Il libro si rivolge a tutti coloro che svolgono una professione implicante una relazione d’aiuto, a chi prova a curare anche la dimensione dell’anima, a chi cerca di soddisfare le richieste che trascendono il piano esclusivamente razionale aprendosi a quello metafisico-spirituale. In questo modo l’altro che è in noi non verrà più percepito come uno sconosciuto che parla una lingua incomprensibile, ma come un saggio viandante in grado di guidare verso una conoscenza sempre più ampia di sé e del mondo.