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El Greco. Il miracolo della naturalezza
"El Greco. Il miracolo della naturalezza"""" riunisce le note autografe del pittore, trascritte, tradotte e commentate dai più autorevoli esperti dell'artista.«Una laconica, acuminata, controstoria dell'arte rinascimentale che ci restituisce la densità e la contraddizione di ciò che troppo spesso immaginiamo come un'ordinata e pacifica sequenza da manuale. - Tomaso Montanari, il Venerdì di RepubblicaPittore, scultore, architetto e uomo di lettere, El Greco è stato uno degli artisti più originali e innovativi della sua epoca. Alla sua morte ha lasciato una collezione di libri che comprende anche testi capitali della letteratura artistica, tra cui Le vite di Vasari e De architectura di Vitruvio. Sulle, pagine di questi volumi l'artista ha annotato, in un ibrido di italiano e castigliano, le proprie considerazioni ispirate dai concetti espressi in alcuni passaggi. Riscoperti solo di recente, questi appunti hanno permesso di conoscere meglio il pensiero di El Greco, sfatando il mito del mistico visionario, interessato solo alla formulazione quasi espressionista del proprio fervore religioso. La figura che i suoi scritti restituiscono, infatti, è quella di un lettore appassionato, un polemista amante dei paradossi e dei motti arguti, e soprattutto un artista per il quale «la pittura è la sola possibile via artistica di conoscenza di tutta la realtà naturale»." -
Un gentiluomo di Francia. Ovvero le memorie di Gaston de Bonne, signore di marsac
"Un gentiluomo di Francia"""" è il racconto in prima persona le avventure di Gaston de Bonne, nobile caduto in disgrazia (o, come dice lui stesso, precipitato “nella più squallida miseria”) dopo la morte del suo protettore. Pronto a correre tutti i rischi e a versare il proprio sangue per un ordine del Re o per la difesa di una donna, Gaston affronterà diversi cimenti delle armi, pericolose scaramucce diplomatiche e spinosi intrighi di corte per conquistare la propria riabilitazione, oltre che - come conviene a ogni eroe del suo calibro - i favori della sua amata." -
Credi al mio pessimo e tenerissimo carattere... Lettere 1930-1983
«... 250 lettere scritte fra il 1930 e il 1981 da Cesare Brandi, certamente un titolare della non tanto nutrita squadra di italiani composta da grandi storici, teorici e studiosi di storia dell'arte del Novecento» - il Resto del CarlinornrnQuesto libro raccoglie per la prima volta un'ampia scelta di lettere, in buona parte inedite, della vasta corrispondenza che Cesare Brandi intrattenne con colleghi e amici nell'arco di cinquant'anni. Quasi un'autobiografia in cui, accanto al Brandi più noto - il critico, lo storico, il filosofo dell'arte, il teorico del restauro, il viaggiatore -, emerge una figura più intima e confidenziale, che scrive di amicizia, solitudine e amore in una prosa limpidissima e misurata, spesso accesa da lampi di poesia. Il capitolo meno conosciuto ma forse più suggestivo della bibliografia brandiana, imprescindibile per conoscere il lato più privato del grande intellettuale e del mondo culturale italiano dell'epoca. -
Brexit. Cosa cambierà dopo l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea
La Gran Bretagna dopo lo storico e drammatico voto sull'uscita dall'Unione Europea. Che cosa sta succedendo oltremanica? Un viaggio nell'Inghilterra ""invisibile"""" di Londra e delle contee rurali, nella Scozia europeista, ai piani alti di Westminster e nei locali dove suonano gli Sleaford Mods (uno dei gruppi emergenti che cantano il disagio degli inglesi poveri), tra i partiti, i sindacati e nella City, tra i riflessi di un Paese in cui le sacche di un disagio crescente e sempre più endemico nel mondo occidentale hanno trovato risposta nel voto che ha sconvolto l'Europa, e che avrà conseguenze sull'intera scena politica internazionale."" -
La legge prima della legge. Emmanuel Lévinas e il problema della giustizia
L'opera di Lévinas ha attraversato il Ventesimo secolo e la sua crisi nel tentativo incessante di ricondurre le analisi teoriche alla materialità delle situazioni umane. Ha intercettato, rivolgendosi a un pubblico composto non solo da specialisti di filosofia, un'esigenza diffusa di alterità radicale spesso disattesa dal discorso socio-culturale dominante. Il cuore del suo pensiero è l'elaborazione di un vero e proprio paradigma dell'alterità, le cui diverse figure - la dualità dell'eros, l'irriducibilità dell'altro nella relazione etica e la resistenza della pluralità umana alla totalità - danno sostanza e contenuto al primato dell'etica ""come filosofia prima"""". Cosi, la domanda fondamentale che ispira il pensiero di Lévinas non è più: """"Perché l'essere e non piuttosto il nulla?"""", ma: """"Come si giustifica l'essere?""""."" -
Introduzione a Belli
Giuseppe Gioachino Belli (Roma, 1791-1863) è il massimo poeta nel dialetto romanesco e uno dei più grandi poeti europei di ogni tempo. La sua rappresentazione della vita di Roma, espressa in 2.279 sonetti in dialetto, rimasti inediti durante la sua vita, costituisce un quadro assolutamente verosimile della società romana, italiana ed europea dell'Ottocento, testimoniata e interpretata in maniera sempre acuta e sorprendente da un poeta originale e isolato, quasi clandestino in patria. Al tempo stesso questa rappresentazione della realtà diventa metafora potente delle contraddizioni della vita, espresse con una formidabile ricchezza di soluzioni stilistiche e formali, comiche e tragiche, ironiche e drammatiche, liriche e narrative, in una poesia che riesce a unire una grande quantità di aspetti e di rapporti (Orazio e Leopardi, Dante e i realisti di ogni tempo, il cristianesimo e la filosofia moderna) con un'altrettanto grande chiarezza. Il libro accompagna il lettore all'incontro con questo poeta percorrendo la sua biografia, la sua formazione culturale, la sua scrittura in prosa (lettere, zibaldone, prose letterarie) e in poesia (40.000 versi in italiano, 32.000 versi in dialetto), la sua fortuna critica. -
Verso il luogo delle origini. Un percorso di ricerca del sé femminile (1982-2014)
Articoli, brevi saggi, interventi a convegni e pagine di diario, pubblicati fra il 1982 e il 2014, sono qui raccolti pensando alle giovani donne delle nuove generazioni, in una fila ininterrotta di mani che si toccano, passando i doni di una visione femminile sul mondo, oscurata ma mai messa a tacere, neppure durante i periodi più oscuri. Sfilano davanti agli occhi del lettore incontri memorabili con donne d'eccezione - Barbara McClintock ed Evelyn Fox Keller, Luce Irigaray e Adrienne Rich, Charlotte Perkins Cilman e Katharine Burdekin, Mary Daly, Momolina Marconi e Marija Cimbutas -, fra le donne del movimento italiano e nei luoghi forti di produzione di pensiero come le libere università, le librerie, le case editrici e i centri delle donne. -
Nobili bugie
1944, Italia. Sui Colli Bolognesi una famiglia di nobili decaduti sopravvive al proprio declino economico nell'unico luogo che anco-ra possiede: la tenuta di Villa la Quiete. Affronta il problema della guerra e della crisi nel solo modo tramandatole dagli avi: non curandosene. Fin quando, un pomeriggio, un uomo e due donne in fuga chiedono rifugio. Si dicono ebrei, e disposti a pagare con un lingotto d'oro ogni mese di permanenza. Attratti dalla possibilità di risollevare le proprie fortune, il duca e la duchessa accettano la proposta. Quando però la guerra finisce, terrorizzata dalla possibilità di perdere l'unica fonte di guadagno, e con l'aiuto dei collaboratori domestici, la famiglia inventa rocamboleschi escamotage, pantomime e sotterfugi per fingere che il conflitto sia ancora in corso. È allora che alla villa accade un evento inaspettato che cambia ogni cosa. Niente sarà più come sembra... -
L'Europa e le religioni
La religione rappresenta oggi un argomento di sfida che unisce le comunità, le polarizza, così come le disgrega e le frammenta. Cercare di comprendere le ragioni della religione e di ciò che la lega alla comunità significa penetrare nel magma confuso delle società contemporanee per iniziare il difficile compito di una loro decifrazione. Il potenziale etico delle religioni, che sembrava scomparso tra le maglie della secolarizzazione, torna oggi drammaticamente attuale con l'insorgere, nel dibattito delle società civilizzate, di antiche culture e tradizioni religiose. Qual è il compito del pensiero democratico di fronte a tali fenomeni? Alcune delle principali voci internazionali della filosofia della religione (G. Vattimo, Ch. Taylor, P. Nemo, G.E. Rusconi, P. Stagi, G. Filoramo, il card. Leumann, P. Coda, C. Ciancio, M. Nicoletti) sono state chiamate a esprimersi su questi interrogativi, dando vita a un volume in cui la cultura occidentale si confronta con quanto di più antico torna a visitarla: l'Estraneo. -
Storia di una missione straordinaria. Dall'ambasciata allo Stalag XVII
Nel marasma succeduto alla caduta di Mussolini il 25 luglio 1943, nelle ambasciate d'Italia all'estero pochi furono i diplomatici che tennero fede al giuramento prestato al Re. Molti preferirono defilarsi, altri confermarono la loro adesione al fascismo repubblichino, altri ancora, temendo per la vita propria e dei loro cari, si sottomisero alla prepotenza dei capi. Nella Legazione di Budapest, in un'Ungheria stretta tra il desiderio di uscire dall'alleanza con la Germania e timorosa delle reazioni dei nazifascisti, solo un manipolo di coraggiosi decise, a rischio della vita, di opporsi al regime neofascista. A capo di questi, Carlo De Ferrariis, giovane vicecapo della Regia Legazione italiana, scelse la strada dell'onore e del dovere. Catturato dai tedeschi, chiuso in carcere e in campi di concentramento nazisti, lasciate al loro ignoto destino la moglie e le figlie piccole, riuscì con infinite peripezie a riacquistare la libertà e, con un gruppo di compagni, affrontò in pieno inverno la traversata delle linee nemiche sulle impervie giogaie dell'Appennino settentrionale. Il testo è stato proposto e curato dalla figlia Fabrizia. -
Come alla volontà piace
La Rivoluzione russa del 1917 ha inciso profondamente sulla storia del Novecento. E anche sulla vita di Antonio Gramsci, giovane sardo emigrato a Torino e giornalista socialista. Formatosi nel clima antipositivistico del tempo, egli ha al centro del proprio bagaglio culturale l'importanza della soggettività e della volontà. È questa formazione a permettergli di entrare in sintonia con il pensiero e l'azione di Lenin, che contro tutte le previsioni del marxismo ortodosso, oggettivista e determinista, realizza la rivoluzione nel suo Paese. Gramsci diviene così uno dei più originali osservatori dei fatti di Russia. Quasi dieci anni dopo, nel 1926, però, il suo sguardo sarà ben più preoccupato e critico, come appare dallo scambio epistolare con Palmiro Togliatti, qui riportato in appendice. «L'incendio rivoluzionario si propaga, brucia cuori e cervelli nuovi, ne fa fiaccole ardenti di luce nuova, di nuove fiamme, divoratrici di pigrizie e di stanchezze. La rivoluzione procede, fino alla completa sua realizzazione. È ancora lontano il tempo in cui sarà possibile un relativo riposo. E la vita è sempre rivoluzione» -
1910. L'emancipazione della dissonanza
Il 1910 non è un anno come gli altri per il mondo occidentale. Manca meno di un quinquennio allo scoppio della prima guerra mondiale e l'apparizione nei cieli d'Europa della cometa di Halley sembra preannunciare la tragedia che decreterà la crisi di un'intera cultura. In quegli anni arte, filosofia, musica e letteratura rivelano con nuova crudezza le ossessioni e le paure dell'uomo contemporaneo, di cui Thomas Harrison mostra la traumatica gestazione attraverso le vicende esemplari di intellettuali e artisti come Kandinsky, Schiele, Kokoschka, Lukàcs, Rilke e Schönberg. Spostandosi tra Germania, Italia e impero asburgico, l'autore si sofferma sulla complessa figura di Carlo Michelstaedter, poeta, pittore e filosofo di Gorizia che si toglie la vita proprio nel 1910, a soli ventitré anni. La tesi di laurea ""La persuasione e la rettorica"""", lascito filosofico cui il saggio rivolge particolare attenzione, fu terminata il giorno stesso del suicidio e costituisce un'emblematica dichiarazione di morte della vecchia Europa. La percezione di una metafisica conflittuale e l'ossessione universale per la malattia e la morte, la ricerca di un'espressione autentica dell'anima e il perseguimento di un'etica del sacrificio sono temi che accomunano tutti i pensatori e gli artisti del 1910: una ricerca intellettuale brutalmente messa a tacere dalla guerra ma con cui, cento anni dopo, ci troviamo ancora a dover fare i conti."" -
Vergogna ed esclusione. L'Europa di fronte alla sfida dell'emigrazione
Chiacchiere propagandistiche, balbettii inconcludenti, formule astratte: il dibattito politico sul fenomeno dei flussi migratori sembra incapace di uscire dall'orizzonte angusto della disputa puramente ideologica, oscillando fra l'ipotesi odiosa dei ""respingimenti"""" e una troppo generica proposta di """"accoglienza"""". Analizzare questo fenomeno in termini realistici, studiare i dati oggettivi in cui esso si traduce, inquadrare la questione dell'immigrazione nel contesto della distribuzione delle risorse a livello planetario, descrivere lo scenario economico, demografico e sociologico che ci attende nei prossimi decenni: è questo il """"progetto"""" alla base di questo libro. Studiosi di competenze diverse - dal filosofo al sociologo, dal giurista al demografo, dal magistrato all'esperto di politica internazionale - si confrontano per aprire un terreno di riflessione in larga misura ancora inesplorato. Con l'ambizione di promuovere una discussione che sia all'altezza delle sfide che abbiamo davanti."" -
Profili di rivoluzionari
«Lenin ama tutte le forme di svago senza pretese, dirette, semplici e rumorose. I suoi compagni di gioco preferiti sono i bambini e i gatti; talvolta rimane ore e ore a giocare con loro. Sul lavoro rivela le stesse qualità del suo spirito sano e vitale. La mia esperienza personale non mi consente di affermare che sia un lavoratore accanito. Non l'ho mai visto immerso nella lettura di un libro o curvo sulla scrivania. Lenin scrive i suoi articoli senza il minimo sforzo, di getto, senza bisogno di correzioni. Può scrivere in ogni momento della giornata: più spesso lo fa al mattino appena si alza, ma scrive altrettanto bene di sera, alla fine di una giornata spossante, o in qualsiasi altro momento». Questi Profili di rivoluzionari, scritti dal più letterario tra gli intelletti della compagine bolscevica, rivelano i lati umani (talvolta umanissimi) dei grandi leader della Rivoluzione Russa. Da Lenin a Trockij, da Sverdlov a Zinov'ev, questi brevi quadri, fulminanti per la capacità di disegnare in pochi tratti le complesse personalità dei loro protagonisti, formano così una cronaca in presa diretta che, se non fosse tale, potrebbe essere scambiata per un capolavoro tardivo dell'Ottocento letterario russo. -
Sono venuto dal mare. Poesie (1958-2012)
Yang Mu è da tempo considerato uno dei maggiori poeti contemporanei in lingua cinese. Questo volume presenta per la prima volta in traduzione italiana una selezione della sua opera. rnrnrn«Il contributo maggiore dato da Yang Mu e dalla sua poesia è l'aver tentato di superare i limiti geografici e culturali tra Oriente e Occidente, e di sintetizzare miti, motivi, figure e sensibilità espressiva delle tradizioni cinese ed europea» - Rosa Lombardi, La Letturarn«Anche per il lettore poco interessato alla geografia dell'Oriente, Yang Mu è una scoperta. Esponente della tradizione taiwanese, si distacca dai canoni della lirica cinese.» - Marco Del Corona, La Lettura - Corriere della Serarn«Un poeta tutto da scrutare, da leggere e rileggere, facendosi stupire da talune sue giravolte. » -rn Silvio Perrella, Il MattinornrnYang Mu è da tempo considerato uno dei maggiori poeti contemporanei in lingua cinese. Questo volume presenta per la prima volta in traduzione italiana una selezione della sua opera. È una poesia che mostra, nel suo sviluppo, un'estrema varietà tematica ed espressiva, che attinge alla profonda conoscenza della tradizione lirica cinese, unita alla frequentazione, come studioso e insegnante, della poesia occidentale, con una particolare attenzione ai romantici e ai moderni. L'opera di Yang Mu rappresenta anche la ricerca di un umanesimo totale grazie al quale Oriente e Occidente possono incontrarsi e riconoscersi sul terreno comune della lingua poetica. -
La scienza tra verità e balle
Un uomo che sicuramente non era uno scienziato, ma che forse di scienza ha scritto più di tanti altri, è Jules Verne, il quale disse una volta che la scienza è fatta di errori che è utile commettere, perché a poco a poco ci conducono alla verità. Ci sono vari modi di sbagliare e quasi tutti sono modi onesti, tranne uno: il pregiudizio. Infine c’è la frode, un'antipatica eventualità che purtroppo si verifica spesso nei tempi recenti e che sta diventando sempre più un lato oscuro della scienza con cui fare i conti. -
Lo spirito e la parola. Gli Atti degli apostoli letti dal papa
Il libro degli “Atti degli apostoli” letto da Papa Francesco. Un affresco della fisionomia della prima comunità cristiana, dell'itinerario di diffusione del messaggio di salvezza di Gesù risorto da Gerusalemme fino a Roma, delle persecuzioni, della missione evangelizzatrice di san Paolo. Una comunità reale e umanissima, con le sue debolezze e il suo dirompente bisogno di annunciare con coraggio la buona novella del vangelo. Un modello e uno stimolo che le parole del pontefice additano all'oggi della nostra vita ecclesiale. -
La pietra e il dolore. Michelangelo nei giardini dei Medici
«Al cuore della storia, un inquieto Michelangelo, sempre in cerca di un posto nel mondo e di una definizione del rapporto tra la fede, l'arte e il dolore» - LiberornL'apprendistato nella bottega del Ghirlandaio, l'ingresso nella corte medicea, le prime sculture, gli studi anatomici nel convento di Santo Spirito, la fuga a Bologna, il primo soggiorno romano, la commissione della Pietà e la realizzazione del David... I momenti che si impressero nella vita di Michelangelo si intrecciano qui, nel celebre romanzo storico del grande scrittore ceco, ai più importanti eventi dell'epoca: la Congiura dei Pazzi del 1478, la politica dell'equilibrio di Lorenzo il Magnifico, la predicazione di Savonarola e la crisi spirituale della Chiesa. Prende così vita, tra realtà e finzione, una fitta trama popolata da grandi protagonisti, dagli amici e famigliari dello scultore alle più grandi figure del Rinascimento italiano: Leonardo da Vinci e Poliziano, i Borgia e Machiavelli. Al cuore della storia, un inquieto Michelangelo, sempre in cerca di un posto nel mondo e di una definizione del rapporto tra la fede, l'arte e il dolore. -
La trappola dei diritti
Come può la cultura dei diritti, necessariamente statica, dare risposte alla mutevolezza del costume? Affidarsi alla cultura dei diritti vuol dire arrendersi all'idea di una società che si struttura come somma di individui e nella quale ognuno concepisce se stesso come una centrale di diritti senza doveri. E davanti a chi, poi, andrebbero esercitati questi diritti? Chi ne garantirebbe l'esercizio e l'applicazione? Un esercito sempre più nutrito di giudici e tribunali? Sottrarci al mos maiorum per consegnarci ai giudici? E quanti tribunali sarebbero necessari per garantire a tutti l'esercizio dei diritti? E ancora: in una società così scomposta, chi, e in che modo, potrà essere chiamato a esercitare l'autorità? Postfazione di Licia Conte. -
Perché mi vogliono condannare
Il Brasile può essere compreso solo abbandonandosi a una geografia di punti estremi. Il volume raccoglie due interventi di Luiz Inácio Lula da Silva, presidente del Brasile per due mandati, dal 2003 al 2010, artefice di un macroscopico programma di inclusione sociale che ha strappato dalla miseria oltre 40 milioni di brasiliani. I due testi rappresentano i due estremi di un periodo storico. Il primo, Perché mi vogliono condannare, dell’ottobre 2016, spiega le ragioni politiche dell’attuale accanimento giudiziario nei suoi confronti. Il secondo, il discorso pronunciato a Porto Alegre nel 2003 a poche settimane dal suo insediamento al Forum mondiale, funziona come un manifesto che ha orientato la presidenza brasiliana negli anni a venire. In mezzo, quasi 15 anni di storia brasiliana, luminosa e tragica, e il tentativo di creare, anche con limiti ed errori, le condizioni per un Brasile più giusto.