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Mostrati 2001-2020 di 10000 Articoli:
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Famiglia interculturale. Alla ricerca di radici comuni
Il libro ripercorre una ricerca, sviluppata in contesto scolastico, che ha messo a confronto culture, età ed esperienze sui temi del rapporto uomo-donna, della famiglia e dell’educazione proponendo una riflessione filosofica sulle grandi alternative culturali che si presentano all’umanità odierna. Partendo da una ricerca sociologica e antropologica che indaga un ambito finora trascurato, quello dei valori delle comunità immigrate, il testo offre la possibilità di esplorare quell’istituzione fondamentale che è la famiglia nella varietà delle sue forme e relazioni. Nell’ambito dell’incontro interculturale propone un dialogo che non è finalizzato solo a rendere l’altro accettabile, ma ne fa la via d’accesso a una più profonda comprensione di sé: il presupposto, infatti, è che quel che siamo non è banalmente dato, ma è lo sguardo altrui che ci aiuta a scoprirlo. Coinvolgere le altre culture vuol dire ampliare lo spazio del confronto e riscoprire una fraternità cosmica, una relazione in cui tutti siamo coinvolti perché legati da simboli comuni. -
La voce è tutto. Mosaico di donne nel mondo ebraico
In ebraico «voce» si dice e si pronuncia come la parola che significa «tutto». Questo gioco linguistico, così affine allo stile midrashico, è il punto di partenza di un percorso in cui si indagano le vicende di diverse «donne vocali» dalla Bibbia a oggi. Si creano così i presupposti per un'analisi del mondo femminile da una prospettiva culturale e sociale nel momento in cui si prende in considerazione la metafora «far sentire la propria voce». La voce è tutto, perché il canto è memoria e tradizione, espressione di sé e della propria storia. La voce è il mezzo per esprimersi, cantare, pregare e, in fondo, per sentirsi innanzitutto esseri umani, come auspicava in uno dei suoi storici scritti la battagliera Shulamit Aloni. -
Vangelo di Matteo. Commento concentrato. Esegesi tutta polpa
Un commento al Vangelo di Matteo che, attraverso domande e risposte, percorre il testo versetto per versetto e dà risposta alle tante questioni che la lettura del vangelo solleva a chi si dispone con curiosità e intelligenza di fronte alla Parola di Dio. Un modo nuovo, fresco e stimolante che permette di trovare conferme e fare nuove scoperte. -
Antonio Rosmini. Luce di verità, fuoco di carità
Questa biografia ripercorre le vicende salienti di un uomo dall'altissimo profilo morale, religioso, scientifico e operativo. Ne esce un ritratto talmente ricco, da indurre la sensibilità del lettore a sospettare si tratti di un «panegirico» fuori moda. Ma le fonti e le testimonianze trasmesseci da chi l’ha conosciuto sono concordi circa l’eccezionalità del personaggio. Antonio Rosmini, oggi, per molti è il più grande pensatore italiano dell’Ottocento. Va crescendo l’opinione che egli sia il più grande pensatore dell’Ottocento europeo. Di certo è l’ultimo grande pensatore enciclopedico. Ma, per i cristiani, egli è anche un santo. Infatti il meglio di Rosmini non consiste nella pur vastità e profondità dei suoi libri, bensì nella capacità di convogliare studi ed azione verso una santità personale integra, che all’interno lambisce i vertici della mistica, all’esterno si profonde in carità per il prossimo. “Il suo esempio aiuti la Chiesa a crescere nella consapevolezza che la luce della ragione umana e quella della Grazia, quando camminano insieme, diventano sorgente di benedizione per la persona umana e per la società.” (Benedetto XVI) -
Sala della comunità e futuro
La sala della comunità prima di essere uno spazio fisico è un ""luogo della mente""""; oserei dire è uno """"spazio teologico"""" dove la Chiesa e le comunità ecclesiali sul territorio si giocano il rapporto con l'uomo contemporaneo e con la cultura della nostra epoca. La sala della comunità potrebbe assurgere a caso di specie o, meglio ancora, potrebbe essere quel """"luogo privilegiato"""" in cui sperimentare delle nuove pratiche di socialità e di evangelizzazione. Quello che spesso manca alla Chiesa non sono le strutture (ce ne sono in abbondanza), mancano i contenuti e le idee con i quali farle vivere. Il gap che attanaglia le comunità ecclesiali non è di tipo strutturale, ma culturale e, forse, in definitiva anche spirituale. Stare, vivere nella contemporaneità, aprirsi al mondo non è solo un fatto di consapevolezza, ma grazie alle sale della comunità e alle attività che si svolgono al suo interno (attività culturali, cinema, teatro, musica) la Chiesa potrà assumere uno stile nuovo che segnerà la stessa prassi pastorale."" -
Sala della comunità e cinema
Il saggio si interroga circa il contributo che le sale della comunità possono offrire alle comunità cristiane nel territorio e sul ruolo del cinema nei processi formativi e nei percorsi spirituali. Si proporranno alcuni esempi significativi delle opportunità che il medium offre, nell’ottica di una proposta culturale a sostegno di una ricerca spirituale abbinata a una revisione di vita. Ci si soffermerà inoltre su un caso esemplare: il progetto distributivo del film L’amore inatteso di Anne Giafferi (Francia, 2010), che consente di valutare sia le criticità sia le potenzialità dell’attuale scenario della pastorale della comunicazione sociale in Italia. Il saggio si conclude con un’appendice su alcune prassi di metodo, approccio e domande che possono guidare principianti e appassionati all’uso del cinema in pastorale in modo fruttuoso. -
Con tutto l'amore possibile. Il desiderio senza tempo di don Antonio Spalatro
Si possono definire in modo semplice l’avventura cristiana ed il cammino della santità come un vivere… con tutto l’amore possibile? Esistono dei mezzi per crescere nella fede comuni a tutti i credenti, di ogni epoca e luogo? C’è un programma di vita che aiuti ad incontrare sul serio Dio e i fratelli, che sia un «piano» di vita, «pieno» di amore? Sono le domande che hanno dato origine a queste pagine, in cui l’autrice cerca la risposta negli scritti di don Antonio Spalatro, morto a soli ventotto anni (dopo appena cinque di sacerdozio), e che già è stato riconosciuto «servo di Dio». Una vita semplice, priva di grandi avvenimenti esteriori: ma tutta sorretta dalla vita interiore che, come egli stesso scriveva, gli era necessaria più di ogni altra cosa. Presentazione di Giorgio Trotta. -
Il fuoco della carità. Giovanni Antonio Farina
Un'agile biografia illustrata di Giovanni Antonio Farina (1803-1888), sacerdote, fondatore delle Suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori, vescovo di Treviso e di Vicenza, presente al concilio Vaticano I, dichiarato santo da papa Francesco nel 2014. Narrato con rigore storico, questo volumetto si legge tutto d'un fiato e alla fine lascia la sensazione di avere incontrato in san Giovanni Antonio Farina un «uomo vero», un amico che ci ha condotto per mano per raccontarci la sua vita. Una vita consumata per gli altri dentro «il fuoco della carità», una vita normale e concreta, intessuta di grazie e di fragilità e, per questo, tanto vicina a noi. -
Le mie lotte con l'angelo. Elevazioni spirituali
Sono per la gran parte pensieri al futuro. Sono preghiere, meditazioni, in forma poetica, che nascono dalla lotta interiore che sempre, chi è incamminato sulla via spirituale, si trova a dover affrontare: discernimento degli spiriti, lotta contro le tentazioni, per superare un guado, lotta per crescere in fede, speranza, amore. I verbi al futuro mi piacciono molto. Sanno di speranza, di sorpresa, di compimento, di novità. È il futuro di Dio che attrae, trascina, tutta la realtà, tutti gli altri tempi, tutti intrecciati nella dimensione dell'attesa. Un po' come quando Gesù disse: «Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me» (Gv 12,42). Al setaccio del futuro, come insegnava già Ignazio di Loyola nei suoi esercizi spirituali, si vive diversamente il presente. Alla luce della Promessa di felicità, il cuore si incendia. -
Padre mio, perché mi hai abbandonato? La crocifissione
«Scrittori di Scrittura» è un progetto che presenta al pubblico le opere di alcuni autori che si sono cimentati nella riscrittura di un brano biblico secondo la propria sensibilità. Ogni volume è corredato della breve introduzione esegetica di un biblista e della traduzione del testo originale dall’ebraico o dal greco. La mia mente prende a vagare nel buio. E se quell’uomo fosse veramente chi dice di essere? E se noi con le nostre mani già lorde di sangue avessimo davvero crocifisso il figlio di un dio? Ma quale dio? -
Come un chicco di grano. Madre Clelia Merloni 1861-1930
La cosa principale che stava più di tutto a cuore a Madre Clelia era l'unione con Gesù. Tutto il resto passava in secondo piano. Rimanere unita a Cristo, alla sua grazia, al suo amore, erano i fondamenti della sua esistenza. Grazie a questa stretta comunione con il Signore poté lottare contro il male fino alla fine dei suoi giorni. Ciò le permise di morire a se stessa perché altri avessero la vita, a cominciare dalla sua Congregazione per la quale tanto si spese. Il Signore accolse questa sua offerta e la utilizzò per accrescere e consolidare l'Istituto. Tutte le prove superate divennero così una purificazione che si accentuò negli ultimi anni della sua vita. Conservò però sempre la serenità interiore, la carità e l'affetto anche per chi la avversava. Dando grande esempio di fortezza, perseveranza e filiale abbandono in Dio. Affidiamoci perciò a Madre Clelia, quale guida sicura verso la santità, perché con la sua offerta quotidiana ha saputo veramente diventare discepola di Cristo. -
Chi è Maria? 125 questioni tra fede, storia e tradizione
Un libro su Maria, un viaggio alle radici della nostra fede, attingendo alle fonti della Sacra Scrittura, della liturgia, della teologia, della storia, del magistero della Chiesa, come anche della tradizione e dei testimoni dell'esperienza cristiana. Donato Petti, Fratello delle Scuole Cristiane, ha messo insieme, in questo suo lavoro, tutti gli elementi per una «summa mariologica» che ci introduce, in modo del tutto originale, nella pienezza di vita della Madre di Dio. -
Franco Peradotto, prete giornalista e il suo tempo. Un cuore grande così
La biografia di uno dei preti di Torino più importanti del secondo Novecento, maestro di vita, di fede, di pastorale e di giornalismo. Per quasi trent’anni direttore del settimanale «La Voce del Popolo», è stato l’uomo della comunicazione tra la Chiesa e la città, sempre in dialogo e in ascolto della storia partendo dalla lezione del Concilio, di cui è stato efficace divulgatore, chiamato a parlarne in moltissime parti d’Italia. Il libro lo colloca nel contesto storico ed ecclesiale, politico e sociale, basandosi sugli echi di stampa e sulla diretta testimonianza dell’autore di molti fatti narrati. -
Come bambini. L'atteggiamento della preghiera
La preghiera autentica ci mette in dialogo con Dio, quindi avvolge ogni cosa e diventa luce per tutta la nostra personalità: non è un settore separato o una fase, è uno strumento. Ma con quale atteggiamento mettersi di fronte a Gesù? Con la consapevolezza che il nostro cuore è malato, e che per questo soffriamo. Ma anche sapendo che possiamo essere guariti e liberati, se accogliamo il dono di pace del Signore, se ci lasciamo purificare e rinnovare da lui. Affidandoci al Dio della misericordia, imparando il perdono: come bambini. -
Eucarestia «principio e fine». Il cuore della preghiera
La messa non è solo una devozione o la più grande delle preghiere, ma è un mistero della fede, si innesta nel grande progetto di Dio. Nell'eucarestia noi, creati e battezzati, inseriti nella Chiesa, siamo coinvolti nel mistero d'amore del cuore di Dio. L'eucarestia è un dono grande di amore e può diventare nella vita di ciascuno una forza dirompente. Il libro vuole aiutare a fare qualche passo avanti nell'accoglienza più ampia di questo dono: partendo dalla Bibbia e dalla teologia della Chiesa sull'Eucarestia, approfondisce concretamente la messa, per viverla bene e testimoniarla nel quotidiano. -
Gioia senza fine. La preghiera che apre al servizio
Il nostro maestro, la nostra guida, la nostra luce è Gesù, che è vivo e che ciascuno di noi porta con sé: siamo portatori di Cristo, cristofori, come si chiamavano i primi cristiani. Nel cammino di preghiera la nostra apertura a Dio si amplia, cresce: il Signore prende spazio dentro di noi, ci dona pace, ci fa ritrovare il cuore e l'anima dell'essere cristiani. La preghiera compenetra tutta la nostra storia e la nostra vita. L'ascolto vitale della Parola del Signore diventa risposta. Accogliere la forza del dono di Cristo ci porta a cercare Dio nel prossimo, e a mettersi al suo servizio. -
Le città del sole. Il fascino inquieto dell'Utopia
Da sempre gli uomini hanno camminato con i piedi a terra e la testa per aria, nella nostalgia di altre terre. L'Utopia non scomparirà prima che scompaia l'uomo. La sfida di prevedere il futuro, anche attraverso le Utopie e gli immaginari, continua ad appassionarci, come testimoniano la letteratura, il cinema, l'arte. I toni variano dai «paradisi terrestri», alle cupe distopie, alle visioni di paleofuturo, fino agli Stati di polizia, tutti irrealizzabili ma che non scompariranno mai. Il pensiero utopico ha iniziato con la storia dell'uomo e, senza di esso, l'uomo vivrebbe ancora nelle caverne. Affrontare il tema dell'Utopia significa quindi ripercorrere la storia dei sogni e dei successi anche dell'uomo moderno, oltre che delle sue illusioni e dei suoi fallimenti nell'immaginare il cambiamento dell'esistente e nel raggiungere nuovi mondi. -
Giocare per giocarsi. La valenza esistenziale del gioco
Giocare è una maniera particolare di agire, di trattare la realtà in forma soggettiva; è possibilità di utilizzare l'intero potenziale della propria personalità e divenire consapevoli della propria vita senza mai adattarsi passivamente ad essa. Il rischio insito nel gioco ci apre al Mistero e ci mantiene in una sorta di oscillazione tra l'annullamento di noi stessi e la nostra inconsistente assolutizzazione. La capacità di mettersi in gioco costituisce appunto questo rischio, quest'arte, questo apprendimento. Per cui imparare a giocare è l'equivalente di imparare a vivere. È come dire che per giocare occorre senz'altro anche una tecnica: occorre cioè imparare a giocare; ma nella consapevolezza che il gioco, in quanto tale, non lo si impara, ma lo si gioca entrando in gioco; così come è vivendo che si impara a vivere. -
La bellezza salverà i giovani. Una proposta formativa
La bellezza è una via da percorrere, una porta da attraversare. È venuto il momento di confrontarci sul nostro stato di bellezza, perché essa è essenziale alla decifrazione e alla realizzazione della verità dell'uomo. Si tratta però di sapere come ripensarla e restituirle diritto di cittadinanza. Il ritorno alla bellezza, augurabile a tutti i livelli, non può evitare l'incontro con l'avventura educativa; anzi, proprio questa la esige in modo particolare perché l'educazione è un evento di natura attrattiva e questa è possibile se è pervasa e animata dalla bellezza. -
Una vita a Lucento. Memorie di un parrocchiano
Nelle memorie di un parrocchiano ripercorriamo settant'anni di vita del quartiere di Lucento e della parrocchia dei Santi Bernardo e Brigida, attraversando la guerra - vista con gli occhi di bambino -, la ricostruzione e il dopoguerra in cui i giovani di allora sono stati protagonisti della ripresa economica e sociale del nostro Paese e che hanno cambiato lentamente sia il tessuto sociale che le abitudini religiose del popolo. Nelle pagine rivivono i luoghi di allora e sono ricordate le persone - preti, suore e laici - che hanno caratterizzato la vita della parrocchia e hanno speso parte della loro vita al servizio della popolazione del quartiere.