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La rotta della felicità
Due storie, due amiche, due contesti, due periodi diversi ma legati da un unico sentimento profondo che unisce, a volte distanzia, comunque porta lontano. L'amore infatti comporta continui investimenti, sacrifici, condivisioni; genera aspettative, fa fantasticare mete e obiettivi anche paradossali. A volte il risultato atteso differisce da quello conseguito, ed ecco che nasce il bisogno di cercare altri lidi affettivi da esplorare. In questo racconto l'autrice, attraverso piccoli grandi segreti e confidenze, ci fa vivere le emozioni di due amiche che dopo tanta sofferenza decidono finalmente di seguire la rotta dell'amore, in una consapevole ricerca della felicità che diventa un fil rouge tra passato, presente e futuro. Innamorarsi di un pilota, proprio come nei romanzi... -
Maria, incanto e mistero
L'infinito della Bellezza, il nuovo lessico della gioia, ""Amoris laetitia"""", l'amore che parla una nuova lingua, il riconoscimento, la preghiera del Papa a Maria, """"Madre di Misericordia e del Bell'Amore"""". L'infinito della Bellezza, questa """"esperienza personale"""" di Nunziella che coinvolge tutti nella significanza mariana dell'essere cristiani, nella beatifica convivialità trinitaria dell'Amore: """"Non si tratta tanto di imitare Maria, quanto di accogliere dallo Spirito Santo una grazia di partecipazione alla vita di lei, lasciandoci quasi vivere da questa dolcissima Madre per entrare in lei e instaurare, tramite lei, l'unico rapporto possibile con Gesù, quello appunto di Maria"""". """"La Madre, la Figlia, la Sorella, la Vergine Sposa, la Madre della Chiesa... come dire, se la nostra fede fosse un'idea non avremmo bisogno della Madre, ma la nostra fede è vita, e non c'è vita senza la Madre."""" (dalla Prefazione di Nino Barraco)"" -
Ma cosa resta in fondo in fondo di questa cosa che chiami vita? Riflessioni teologiche ascoltando Francesco Guccini
Ascoltare Guccini porta inevitabilmente, quasi senza accorgersene, a farsi tante domande sulla vita e quindi su se stessi. Non si tratta quasi mai di domande dirette, ma sono sempre le storie raccontate che suggeriscono non risposte ma interrogativi. Guccini ama la vita e ha una straordinaria capacità di cogliere la ""grazia nascente"""" che palpita nella natura e nelle varie esperienze umane. Possiede dunque un'immediata e naturale capacità di intuire l'amore """"pericristiano"""", cioè quell'amore o meglio quella vasta gamma di sensazioni intense e positive che si manifestano in tutte le esperienze importanti della vita. Detesta però le troppo facili, inutili e presuntuose risposte alle grandi domande esistenziali che proprio da queste esperienze scaturiscono. Dove termina il viaggio? Nell'Ultima Thule, regno di ghiaccio eterno e senza vita, o nell'isola, tinta d'azzurro bella più di tutte, dove non soffriremo e tutto sarà giusto?"" -
La giustizia come virtù
La giustizia è necessaria per una realizzazione autentica del soggetto? Questo volume cerca di rispondere alla domanda riprendendo la prospettiva dell'etica delle virtù. La giustizia viene spesso studiata attraverso delle prospettive procedurali, ad esempio di tipo contrattualistico, e raramente viene analizzata come virtù del soggetto: cioè come una trasformazione delle sue qualità personali per poter giungere ad una prassi di giustizia, ad un agire giusto. In questo senso la virtù della giustizia realizza la tendenza umana alla socialità. Quest'ultima è davvero un bene umano solo in presenza della giustizia. La giustizia tuttavia non è mai isolata dalla tradizione in cui prende realtà concreta; ad esempio si declina nella tradizione cristiana. Dunque qual è lo specifico cristiano di questa virtù? Esso si rileva nella relazione tra la carità e la giustizia stessa. Quest'ultima, nella prospettiva teologale, è una delle opportunità per raggiungere il bene come compimento autentico, in Dio, del soggetto. In sintesi è possibile affermare che non esiste giustizia esteriore senza un soggetto diventato giusto umanamente e cristianamente -
Dal cerchio al centro. Omelie per un anno
Attraverso una scelta di Omelie, il volume offre un modello di apprendimento di lettura e ascolto della Parola di Dio in un percorso in cui si fondono la riflessione spirituale, biblica, liturgica, teologica, ecclesiale. In modo efficace e sintetico viene nitidamente riproposto l'unico mistero del comunicarsi trinitario della salvezza: lo Spirito ci guida a riconoscere in Gesù il Signore in cui si manifesta l'amore del Padre, e ci spinge a leggere i segni e le urgenze dei tempi e a rispondere all'appello che da essi promana. Tale mistero, che abbraccia l'uomo e investe tutta la storia, viene contemplato nelle sue molte sfaccettature nel giro dell'anno liturgico. ""La Chiesa esiste non per appropriarsi in modo esclusivo dell'evento salvifico, come una specie di monopolio del soprannaturale; esiste invece per accendere la coscienza del dono di Dio ad ogni uomo. La Chiesa esiste per dare voce alla silenziosa Parola che dimora in ognuno di noi, affinché diventi lode e riconoscenza corali, mondiali."""" (Omelia di Natale, 2008)"" -
Il pino «della Teresa». Sentieri, luoghi e storie biellesi
Ci sono sentieri che si imprimono per sempre nella memoria: perché percorsi tutti i giorni per andare al lavoro o un'unica volta, ma con le persone più care in una giornata speciale, o, ancora, perché testimoni di eventi singolari. Ci sono luoghi che non si possono dimenticare: segnati da un albero (come l'altissimo pino della Teresa che dà il titolo al volume), o da una roccia, o da una sorgente, o da un pallone, hanno a loro volta segnato in modo incancellabile una vita intera. Ci sono storie ordinarie che nessuno racconta e storie straordinarie che nessuno conosce: le une e le altre, quando qualcuno le sa raccontare, ci fanno gustare la bellezza della vita con tutte le sue tonalità e le sue sfumature, infinite combinazioni di gioia e tristezza, rabbia e dolore, angoscia e speranza. Da questi sentieri, da questi luoghi, da queste storie, tutti legati al territorio del Biellese, nasce il libro di Rosaria Odone Ceragioli, non come nostalgico esercizio di memoria, ma come appassionata, e al tempo stesso serena, espressione di amore per la vita e per la terra e, soprattutto, per gli uomini e le donne che la abitano. -
Felicità. La via cristiana per conquistarla in pienezza
L'autore di questo libro è convinto che tutti possano vivere felici, e prospetta una gioia continua in grado di accompagnarci sia nella buona che nella cattiva sorte. Un discorso che procede anche attingendo alla propria esperienza, ma soprattutto cercando continue verifiche sia nei fenomeni della società attuale sia nelle fonti classiche e moderne della cultura filosofica e religiosa sulla felicità umana. Conquistare la felicità è la meta finale di ogni nostro desiderio e azione: ci accompagnerà in ogni istante della vita. Ma si tratta di un inganno necessario o di un bene legittimo? E poi, dobbiamo accontentarci di sporadici sorsi fluenti di gioia o possiamo impostare la vita in modo da aspettarci una contentezza stabile, crescente, coerente, pur nella fluidità dell'esistenza? -
Desiderio di pensare. Possibilità di discorso dopo la metafisica, la modernità e le ideologie
Opinione, immaginazione, conoscenza - ecco gli attori che si contendono la scena della mente: un'opinione pubblica sempre più pervasiva che si confonde con la semplice chiacchiera, un'immaginazione «al potere» che si estende dagli schermi delle più svariate apparecchiature, e infine una conoscenza scientifica che impone il proprio univoco paradigma alle manifestazioni dello spirito. Cosa resta del pensare? Qual è la specificità del suo atto? Il saggio offre un'esposizione attuale e originale dell'esperienza del pensare nell'epoca contemporanea, oltrepassati tanto il problema metafisico del fondamento quanto la realizzazione moderna della ragione. «Il pensare pensando desidera: ecco il fatto della ragione, il fatto pratico della cosa del pensare». -
Adamo ed Eva in cerca del Paradiso. Come raggiungerlo attraverso il perdono
Le coppie si separano perché non hanno saldato i propri conti emozionali. All'offesa segue la vendetta, la comunicazione si blocca e i due entrano in una dinamica in cui assumono i ruoli di vittima e aggressore, in un circolo vizioso che li porta alla rottura. Il Metodo innovativo presentato in questo libro indica una via per rompere tale dinamica negativa e avvicinare le coppie al perdono. Il Metodo de Francisco-Canet offre infatti un modo peculiare di approcciarsi ai torti, introducendo una serie di principi e concetti che man mano mettono i coniugi di fronte al conflitto con uno sguardo nuovo, quello che porta alla conoscenza. L'obiettivo è quello di indirizzarli verso una buona comprensione, stimolando la necessità di perdonarsi e di ricominciare con una formula nuova per la loro vita coniugale, che porti con sé la benevolenza, la pratica dei Valori Coniugali e il progetto di una vita futura diversa. Tutto questo culmina con la forma di amore più generosa che si possa dare: il perdono. -
Bioetica e handicap. L'esperienza umana della fragilità
“Inoltrarsi nel campo della bioetica e dell'handicap è argomento arduo. [...] Non bisogna, quindi, arrestarsi sulla soglia del sentimentalismo e della commozione immediata, cui sono sottesi diversi stati d'animo, sia positivi - «Quanto posso fare per questo fratello o questa sorella il cui cammino storico è stato segnato così pesantemente?» - sia negativi - «Per ora non mi è capitato, speriamo che non mi capiti oggi o domani...». Si richiede perciò una impostazione razionale del problema, che sappia avvalersi di nozioni scientificamente fondate e si lasci guidare da chi ha già percorso il cammino. Dalla Prefazione del cardinale Francesco Coccopalmerio Il modello bio-psico-sociale affermatosi negli ultimi anni proietta la disabilità oltre il singolo coinvolgendo la famiglia, le istituzioni, la società. Nella malattia tutti, seppur in forma diversa, sono coinvolti in una relazione dinamica e non statica. Tale dialogo tra le parti può superare molte asperità e tensioni e aprire ad un mondo nel quale il disabile sia al centro di una rete relazionale e sinergica, ad un rapporto nel quale dà e riceve.” (Dall'Introduzione di Enrico Larghero) -
Diaconi beati e santi. Dalle origini ai giorni nostri
Sorpresa e gioia: sono i sentimenti che ho provato scorrendo questo libro. Sorpresa, innanzi tutto, per il numero dei diaconi – oltre duecento – che la Chiesa ha già riconosciuto beati e santi; in secondo luogo, sorpresa perché non mi risulta che sinora sia stata compiuta una ricerca così approfondita. Infine gioia, perché queste biografie valorizzano una volta di più la particolare vocazione al diaconato e perché gli autori sono diaconi permanenti della nostra amata diocesi di Torino. La parola «diacono» vuol dire «servo» ed indica la scelta che Gesù stesso ha compiuto nella sua vita terrena: non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti (cfr. Mt 20,28). Non a caso, alcuni beati e santi qui citati hanno scelto di restare diaconi, perché si ritenevano indegni di essere sacerdoti. Nel ringraziare gli autori che hanno realizzato quest’opera, desidero affidare a san Lorenzo, loro patrono, tutti i diaconi oggi in servizio e le future vocazioni al primo grado del sacramento dell’Ordine, non avendo migliore augurio da rivolgere loro di quello che è stato messo a tema in questo libro: la santità. -
Introduzione alla spiritualità conciliare
Con questa pubblicazione, l'autore offre un tentativo di presentazione generale della spiritualità conciliare, a partire dai documenti del Concilio Vaticano II e dall'interpretazione che di essi diede il beato Paolo VI lungo il corso del suo pontificato. È la «messa a fuoco» del valore religioso e spirituale di un Concilio che attende ancora di sprigionare tutta la sua forza profetica, indirizzata soprattutto a rimotivare la comunità cristiana nel compito sempre attuale della «nuova evangelizzazione». Attraverso l'esposizione di alcuni «punti focali» del ricco magistero conciliare e l'esperienza spirituale di quanti ad esso si sono ispirati, si rilancia il forte invito alla santità per cui «l'antica storia del Samaritano è stata il paradigma della spiritualità del Concilio» (7.12.1965). Le parole di Paolo VI motivano questa introduzione al vasto «paesaggio spirituale » esplorato e approvato sotto la guida dello Spirito Santo, mentre allargano l'orizzonte del cammino dei cristiani sulla strada del buon Samaritano dell'umanità, muniti della «bussola » dei testi conciliari. --- Diceva già Paolo VI diversi decenni orsono: «Colui che intende accogliere lo spirito e la norma del rinnovamento conciliare si accorge d'essere modellato da una pedagogia nuova, che lo obbliga a concepire e ad esprimere la vita religiosa, la vita morale, la vita sociale in funzione della comunità ecclesiale alla quale appartiene. [...] La conclusione è questa: dobbiamo aumentare in noi il senso comunitario e l'esercizio delle virtù corrispondenti; cioè dobbiamo crescere nella carità: questo termine deve acquistare senso, valore, pratica; questo è lo spirito comunitario, al quale il Concilio ci vuole formati e fedeli» (Udienza generale, 2 giugno 1970). Tutto quello, infatti, che non si traduce in riflessione, preghiera e azione, non si trasforma in «carne e sangue»; non cambia la mentalità di chi è chiamato in prima persona a rispondere all'azione di Dio e agli appelli della comuni. -
Luce nel cuore. I frutti della preghiera
È importante intraprendere un serio cammino di preghiera creando uno spazio per l'esperienza di Dio nel proprio quotidiano, perché senza la preghiera nella nostra vita non possiamo dirci cristiani. Dalla presenza dello Spirito Santo in noi nascono i frutti: «intermittenti» all'inizio del cammino, continui quando essa è vissuta profondamente. Il primo frutto è la pace interiore: non più affanno, angoscia, paura, ma ristoro nelle frustrazioni e nelle tensioni della vita. In questo spazio dato al Signore nasce anche la benevolenza verso il prossimo, la vera carità, l'esigenza di perdonare. -
L'amore di Cristo ci spinge. Una biografia spirituale di Alphons Ariëns
Circa cento anni fa Alphons Ariëns era uno dei personaggi cattolici più noti in Olanda, e la sua memoria vive oggi nel nome di istituzioni e di diverse strade. È stato uno dei primi sacerdoti ad impegnarsi per la giustizia sociale e per migliorare la sorte degli operai, fondando associazioni e sindacati e lottando contro l'alcolismo, piaga allora molto diffusa. Ma merita di essere ricordato non solo per le sue opere, bensì per chi è stato come essere umano, cristiano e sacerdote. Le attività sociali avevano senso nella prospettiva della sua vocazione sacerdotale: guidare le persone a Cristo. L’impegno sovrumano con cui cercava di realizzare la sua vocazione, il sacrificio per le persone che voleva servire, la profondità della sua fede facevano di Ariëns un uomo eccezionale, che molti già quando era in vita consideravano un santo. Oggi, che il suo processo di beatificazione è davvero in corso, merita avvicinarsi al suo profilo mediante una biografia spirituale che, partendo dai fatti della sua vita, ne metta in luce la personalità vivace e impetuosa, la grande modestia, la ricerca della massima fedeltà alla propria vocazione di cristiano e di sacerdote, la passione per la vita dei fratelli e sorelle che gli erano affidati. -
Il Padre è più grande di me. Riflessioni spirituali sulla relazione di Gesù con il Padre
«Qual è la forma vera di Cristo? Quella che dobbiamo indossare? Quella nella quale dobbiamo crescere? Il libro di monsignor Ghidelli che presentiamo dà una prima, essenziale risposta a questa domanda: la forma di Cristo è quella di un'esistenza filiale, che si colloca davanti a Dio Padre con la fiducia e l'obbedienza di un figlio autentico. Gesù è il Figlio di Dio, l'unico, quello nel quale il Padre ha posto tutto il suo compiacimento; ma, nel disegno del Padre, Gesù deve diventare ""il primogenito tra molti fratelli"""" (Rm 8,29). La filiazione divina non è un privilegio privato di Gesù, ma è una sorgente inesauribile di esperienza filiale aperta a tutti gli uomini, senza esclusioni.» (Dalla Presentazione di Luciano Monari, vescovo di Brescia)"" -
Codamozza e il professore. Ediz. illustrata. Vol. 2: Corso per diavoli e angeli custodi. Contiene 7 vizi capitali
Il diavolo Codamozza, alunno del Liceo Minosse, scambia messaggi e e-mail con il suo professore di Tentazioni del biennio: l'obiettivo è contagiare le giovani anime con i loro sette vizi capitali. Ma in azione ci sono anche Luca, apprendista angelo custode, e il suo insegnante di Beatitudini al Liceo Maddalena. Chi avrà la meglio? Sarai tu a deciderlo! E ricorda: Il vizio non ha bisogno di peccati grandiosi, ma di cattive abitudini che, giorno dopo giorno, mettono in noi radici. -
Gesù ebreo. Alle radici del ripensamento cristiano
La via che la teologia cristiana fedele a se stessa percorre per comprendere ciò che è proprio del cristianesimo non può prescindere dall'ebraicità di Gesù e dalla sua fede ebraica, altrimenti tradirebbe se stessa. Prendere sul serio un tale compito comporta ora un radicale ripensamento dei presupposti che stanno a monte di tante consuete letture cristiane di Gesù. Ma mentre i contributi alla riscoperta di un Gesù ebreo privilegiano generalmente la prospettiva storica ed esegetica, Raniero Fontana insiste, per operare un tale critico ripensamento, sulla prospettiva filosofica e teologica; prospettiva da articolare tenendo sempre conto dell'orizzonte giudaico-rabbinico che egli ben conosce e all'interno del quale si muove ormai da molti anni. -
San Giovanni in Laterano. Cattedrale di Roma e del mondo
“Nella Basilica Lateranense, Chiesa Madre di tutte le chiese di Roma e del mondo, l'incanto del passato si respira a ogni passo, sin da quando lo sguardo cerca di inseguire la magnificenza della facciata senza trovare dove posarsi. Il presente lavoro non intende essere una guida turistica. La sua finalità è quella di accompagnare il pellegrino e il turista nella visita di San Giovanni in Laterano, aiutandoli a percorrere un meraviglioso viaggio nella storia della salvezza. Il libro nasce dall'esperienza, più che decennale, fatta dalle Missionarie della Divina Rivelazione all'interno della Basilica. Chiamate a prestare servizio presso il Museo della stessa Basilica nel gennaio 2004, queste religiose, appassionate per l'annuncio del Vangelo, si sono subito rese conto di come i pellegrini desiderassero conoscere e capire ciò che vedevano, scoprire soprattutto il significato religioso delle bellissime opere d'arte, scaturite dalla fede di chi le ha realizzate e di chi le ha commissionate.” (dalla Prefazione di mons. Guido Marini) -
Grazie a te il cielo. Percorso interiore per coppie
Un percorso per coloro che credono ancora nell'amore e vogliono affrontare le difficoltà che può presentare la loro relazione di coppia, ma anche per chi desidera prepararsi al matrimonio in modo consapevole. La prima parte racconta la storia d'amore di Adir e Avigail, al tempo delle «Nozze di Cana» narrate dal Vangelo (Gv 2,1-11). La crisi che segue l'evolversi del loro rapporto li condurrà a fare, ognuno a suo modo, un percorso interiore nel quale cercare il significato di ciò che hanno vissuto e gli errori compiuti. La seconda parte propone degli «esercizi», spunti per la riflessione e per il dialogo, volti a ripercorrere i passaggi decisivi del cammino descritto nel racconto, per adattarli all'esperienza personale e di coppia. Un ulteriore aiuto viene dalle tavole di Marcela Ferrero, che immergono nel mistero e nel fascino di ogni tappa. Una proposta di ascesi interiore che, a partire dall'amore umano, si apre al mistero spirituale che è in esso. Perché sia più facile dirsi l'un l'altro: «Grazie a te, il cielo». -
Principesse delle mie brame. Identità di genere e cartoon
Identificarsi in Biancaneve piuttosto che con Rapunzel, per una bambina alle prese con la costruzione della sua identità di genere, può fare una gran differenza. Eppure, nonostante la relazione genere-media sia finita sotto i riflettori dei gender studies ormai da molto tempo, le analisi in materia di cartoni animati e identità risultano ancora sorprendentemente esigue. L’invito che questo libro rivolge a chi legge è dunque quello di lasciarsi guidare in un viaggio nella remota landa dei cartoon, per provare a (ri)scoprire insieme, principessa dopo principessa, quale idea di femminilità, quali modelli, quali valori, quali rappresentazioni dell’identità di genere femminile sono state proposte, nel corso del tempo, a bambini e bambine da alcuni dei più famosi lungometraggi Disney. Le riletture semiotiche di grandi classici d’animazione quali Biancaneve, Pocahontas, Mulan, e di successi più recenti come Rapunzel, diventano così l’occasione per inserirsi con un nuovo contributo nel solco di un dibattito consolidato.