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Comunisti dell'imolese. Interviste sulla vita, le lotte per il lavoro, lo sviluppo, la conquista dei diritti e del benessere. Parte seconda. Con DVD. Vol. 2
Dopo la prima parte di questa ricerca, orientata soprattutto sulla ricerca delle radici del Partito Comunista Italiano e sulla sua storia nel territorio imolese, in questo secondo lavoro, la Fondazione Politica per Imola ha preso in esame le relazioni tra l'azione politica del Pci e i risultati ottenuti nel territorio di riferimento, con particolare attenzione ai temi della giustizia sociale e della difesa dei diritti. Le testimonianze dei protagonisti sono state divise in più temi: ""La Cooperazione: la specificità imolese""""; """"L'agricoltura: dalle lotte per il lavoro alla piccola proprietà contadina""""; """"L'industria""""; """"Dalla città sanitaria alla svolta industriale e artigianale""""; """"La buona amministrazione""""; """"Il partito e l'etica dei dirigenti""""; """"La politica verso i giovani: lo sport, la cultura e il tempo libero""""; """"Il Pci e i cattolici del dissenso nella battaglia sul divorzio""""."" -
Respiriamo il futuro
Che cos'è ""Respiriamo""""? È poesia dell'incompiuto, da ascoltare e da completare, insieme, con fedeltà. È sentimento, frammisto alla ragione, che si incarna nelle parole, come fosse musica. È dato uditivo che non si ascolta con le orecchie. Respiriamo e viviamo. Respiriamo anche tramite l'ascolto di queste musiche di vita, tendenzialmente brevi, che non si presentano tramite note, ma che ugualmente sono musica per la nostra società contemporanea. Sono liriche come aliti di vita che provano l'amore. Ed ecco il perché del titolo, in sintonia, scelto con l'editore, Respiriamo appunto. Apparentemente semplici, questi versi diventano poi complessi via via, se si sa entrare dentro loro interamente. Leggendo si vive questa poesia. Come la vita, ogni verso è incompiuto, giacché il sospeso lascia spazio a ciò che viene vissuto in contemporanea, a ciò che è scritto nello spazio delle righe. Roberto riesce a rendere l'aria sospesa respirabile, a rendere l'incompiuto completo. Molte sue poesie paiono così: per scelta vogliono essere sospese tra i puntini, come è incompleta la vita che stiamo vivendo, ma piano piano esse ci immergono del tutto."" -
La mia famiglia
A scuola arriva una supplente e chiede a tutti i bambini di disegnare la propria famiglia: proprio una bella occasione per pensare alla nostra famiglia! C'è chi ha una famiglia stecco, chi ha una famiglia che proviene dall'altra parte del mondo e c'è chi ha una famiglia allargata, con due mamme, due papà, fratelli acquisiti e poco desiderati, cugine grandi e belle, bisnonni con la badante e anche un cagnolino! Una storia semplice che nasce dal cuore di un bambino e dal pensare agli affetti quotidiani. Le illustrazioni di Vessela Nikolova, che già aveva dato grande prova di sé nel libro ""Questo è il buio"""", arricchiscono il senso di questo libro, richiamando il gioco della matrioska. Età di lettura: da 3 anni."" -
Il re dell'asteroide
Un bambino che vive su un asteroide, un robot con un braccio solo, una misteriosa bambina che racconta tutte le storie del mondo: il nuovo, racconto di Francesco D'Adamo. Akim II° ha da sempre nove anni e da sempre vive sul suo minuscolo asteroide con il solo robot AX a tenergli compagnia; un bel giorno invia il fedele servitore in giro per l'Universo a cercargli una perfetta regina. AX la trova sulla terra ed è veramente bella, con i capelli neri, le guance rosse, mentre canta e balla con gli animali del bosco, Biancaneve è il suo nome. Akim II decide così di partire per andare a cercarla: ma il pianeta Terra ha subito la guerra, tutto è desolazione, non ci sono più animali in giro, le persone sono poche e impaurite. Dove è ora Biancaneve? Che fine ha fatto? L'incontro con Sherazade cambierà per sempre la vita di Akim II. La bambina racconta le storie, tutte le storie del mondo e popola il minuscolo asteroide del Re Akim II di personaggi, donandogli anche la cosa più preziosa di tutte: il tempo. Età di lettura: da 8 anni. -
La mia scuola è un grande fiume
Un libro per bambini, bambine, maestre e maestri. Un libro per la scuola e sulla scuola. Parole da leggere e parole per giocare. Uno spazio aperto e condivisibile: in ogni coloratissima pagina c'è infatti una filastrocca da leggere e uno spazio bianco per disegnare o per appuntare qualche pensiero. Andare a scuola significa imparare a leggere e a scrivere, conoscere diversi libri, scoprire i segreti della scienza, galoppare con la fantasia, inventarsi un altro mondo. Ogni mese una parola in evidenza su cui fermarsi a pensare, uno spunto per riflettere insieme alla classe sugli orizzonti grandi della scuola, dove gli scolari e le scolare sono persone in crescita e le maestre e i maestri sono prima di tutto educatori. Età di lettura: da 5 anni. -
Morbido natale morbido fare
È proprio un morbido Natale, quello che ci propongono Elisa Mazzoli e Silvia Bonanni! Un Natale da vivere, da leggere e da fare. Tra calzini, guanti, berrette, ovatta, bottoni e stoffe, riscopriamo un modo diverso per costruire i nostri amati pupazzi: un tenero pupazzo di neve, una morbida e simpatica renna, un buffo Babbo Natale... Un libro tutto da leggere, da scoprire e da fare: i bambini sono aiutati dai genitori e dai nonni circondati dalle luci della festa, da stelle comete, da regali originali e divertenti! Età di lettura: da 5 anni. -
La goccia scava la pietra. Storia di Vito Salieri
Un prete democristiano appoggia un sindaco comunista. Poderi abbandonati tornano floridi e produttivi. Fabbriche danno lavoro ai giovani e alle donne. Aristocratici donano terreni alla comunità. Nuove scuole e campi sportivi ovunque. È un sogno? No, tutto ciò di cui oggi l'Italia ha bisogno è già stato messo in pratica. Nel maggio 1951 a Casalfiumanese sull'Appenino emiliano-romagnolo un ragazzo di 32 anni - un bracciante con la quinta elementare sopravvissuto alla ritirata di Russia - viene eletto sindaco e decide che da quel giorno, goccia dopo goccia, il destino delle persone cambierà. -
Dal mio cortile si vedeva il cielo
L'autore ci parla della sua terra, la Romagna, con particolare riferimento alla zona di Conselice, in provincia di Ravenna, dove ha trascorso l'infanzia e l'adolescenza, distillando ricordi, immagini e personaggi di un paese e una cultura che ormai appartengono al passato. L'ampia pianura interrotta soltanto da lenti corsi d'acqua e dai loro alti argini, punteggiata di abitazioni, a volte raggruppate in centri più o meno grandi, ispirano lo stile narrativo di Luigi Testa, ampio e regolare, ma a tratti improvvisamente rapido e sorprendente, come le subitanee reazioni della gente romagnola. I temi sono quelli della vita, l'amore, la gioia, il dolore, la morte, declinati nelle esperienze dei tanti personaggi che si avvicendano assieme all'autore nelle pagine del libro. Si passa dalla civiltà prettamente rurale dei primi anni Cinquanta alla vita rapida e ricca di cambiamenti della fine degli anni Sessanta, illustrata quasi giorno per giorno dalle vicende dei tanti protagonisti, tutti appartenenti a una solida comunità di paese, quella di Conselice, che ci accompagna nel viaggio dell'autore dall'infanzia all'inizio dell'età adulta. -
Giralapagina edizioni. Sette lettere di uno scrittore bambino a un editore
Si può dare la verità in mano a un bambino senza mandare in frantumi i suoi sogni? È possibile, e a dimostrarlo sono sette ""letterine"""" dello scrittore bambino all'editore. Che bambino non può essere. Lo è invece Sante Boldrini che ci regala pagine di fresche verità a cui gli adulti più non pensano, dandole per scontate e a cui i piccoli non possono accedere, perché non ci sono accanto a loro i grandi a tramandargliele: a voce, come facevano i padri di un tempo che appare lontanissimo, ma che in realtà va appena oltre il mezzo secolo. Quale verità può tramandare oggi un padre al suo figliolo attraverso una già antiquata mail, oppure con un tweet?"" -
Silenzio, non si deve sapere
"Mi ricordo che da ragazzina sentivo spesso i miei nonni parlare dei minatori di Lille, città del Nord della Francia, dove sono nata e ho vissuto prima di trasferirmi in Italia. Lille negli anni Quaranta era una città basata sull'economia tessile-mineraria e mi viene in mente quando parlavano di tutti quei minatori, che si erano poi ammalati di cancro dopo aver respirato per anni la polvere di silicio. I miei nonni erano molto arrabbiati perché avevano anche loro conosciuto cari amici che lavoravano nelle miniere lasciandoci la pelle, e che oltre al danno avevano anche la beffa di non veder riconosciuta alle famiglie neanche un'indennità per malattia professionale. Sì, i minatori dell'epoca lavoravano in condizioni disumane, senza protezioni, con turni massacranti, e raramente arrivavano all'età pensionabile e se ci arrivavano spesso erano in condizioni di salute critiche che di frequente portavano alla morte. E io, sempre con la mentalità da ragazzina che credeva che tutto si può cambiare in meglio, pensavo che quando sarei stata grande non ci sarebbero più state queste ingiustizie verso i lavoratori, che tutte queste morti sarebbero servite a qualcosa...""""" -
Il fiume è un campo di pallone
Kato ha tredici anni, vive a Dakar, gioca a calcio, racconta storie per sopravvivere, è innamorato. Il mondo di un adolescente in Africa, tra musica, vita di strada e grandi sogni. Un racconto in cui non si perde mai la speranza e la voglia di amare, nonostante tutto. Età di lettura: da 11 anni. -
Finalmente qui
Parole come latte, baci, carezze. Un invito alle mamme e ai papà a sussurrare le prime parole ai propri bambini, per accompagnarli nella crescita, per seguirli lungo il primo anno di vita, nelle prime scoperte, conquiste, gioie. Poche parole, poche figure, pochi colori. Un libro da leggere ad alta voce, da bisbigliare alle orecchie del bambino e della bambina, da cantare per lei o per lui. E poi inventare altre parole, altre rime e altri giochi, che diventino parte di un linguaggio comune, di una lingua famigliare e segreta. Età di lettura: da 1 mese. -
Con le orecchie di lupo
Lupo ascolta i suoni prodotti intorno a lui con le sue grandi orecchie: un ronzio, il rumore di una goccia e di un intero diluvio, un tuono, le foglie che scricchiolano sotto le scarpe; dai rumori della natura intorno a noi ai suoni prodotti dagli strumenti musicali, per un viaggio alla scoperta della musica. Età di lettura: da 2 anni. -
Macchia
Una macchia non è un cane. Forse è una barca? Un lombrico? Un gelato? Un ombrello? Macchia è tutto ciò che vuole la fantasia! Un libro per sviluppare l'immaginazione e la creatività nei bambini. Età di lettura: da 3 anni. -
Lupo Luca ha il naso rosso
Ritornano le avventure del nostro simpaticissimo Luca, un Lupo pasticcione e goloso che in Lupo Luca aveva i denti, a causa della sua carenza igienica, aveva perso tutti i denti. Convinto dalla dentista Nunzia a prendersi cura di se stesso, decide di diventare un dottore e per far divertire i piccoli malati dell'ospedale indossa un naso rosso. Cosa succederà al nostro Lupo Luca? Età di lettura: da 3 anni. -
L' estate delle cicale
Una calda estate assolata, due bambini sulla soglia della preadolescenza, abbastanza grandi per mille avventure, non ancora così grandi da poterle affrontare senza i genitori. Una casa sull'albero. Una litigata per motivi futili. Un allontanamento che diventa distanza. Anni trascorsi lontani. E poi una nuova generazione di bambini che riscopre la casa sull'albero, e la vecchia amicizia. Età di lettura: da 11 anni. -
Ciao. Chi sa osservare un cuore sul suo cammino lo trova sempre
Antonella Renda ci propone un suo nuovo lavoro, dopo ""Rimando l'ironia"""", proposto nel 2013 e accolto con favore dai lettori, che hanno apprezzato la leggerezza della composizione che caratterizza le gioiose rime, dalle quali, però, traspaiono spunti di riflessione più profonda, a tratti malinconici. Come del resto può essere una vita felice, vissuta nella sua pienezza. Più circoscritto il tema di questa seconda raccolta, il cuore, inteso come generatore di forti sentimenti verso chi ci sta attorno e all'interno della nostra anima. Di cuore (o amore, senza retorica) in queste pagine se ne parla in tre modi: """"cuore di mamma"""", """"cuore di amici"""" e """"sogni nel cuore"""", come dire l'amore nella famiglia, in primis quello della mamma che, attraverso le generazioni può essere anche nonna ma resta eternamente """"la mamma""""; l'amore verso l'esterno, che si realizza attraverso l'amicizia; l'amore che vive dentro di noi, che cresce nel nostro cuore e non è detto che da lì voglia uscire."" -
Franco Gaglio, sindaco tra la gente. L'esperienza di sindacalista e di politico-ammininistratore pubblico a Castel Bolognese
Dopo anni di amministrazione democristiana, nel 1975 un sindaco comunista viene eletto a Castel Bolognese, alla fine di un'intensa campagna elettorale. Il nuovo sindaco era Franco Gaglio, che fino a qualche anno prima era stato segretario prima della locale Camera del Lavoro, poi del Partito comunista, sempre a Castel Bolognese. Se qualcuno si aspettava aspri contrasti tra i vecchi e i nuovi amministratori rimase deluso, perché Gaglio operò sempre nel rispetto di tutti, cercando di ottenere il meglio per la cittadinanza, senza cadere nella rigidità ideologica. Disponibile all'ascolto e attento alle esigenze di ognuno, Gaglio, nel suo doppio mandato, dal 1975 al 1985, fu veramente il sindaco di tutti, che si impegnò per incontrare le persone e per fornire alla gente occasioni e motivi di contatto e di dialogo, come traspare anche dal bilancio che fa della sua esperienza di sindaco, nel quale mette in evidenza i buoni rapporti con tutte le componenti della comunità locale. -
Nel buio, le mie colonne d'Ercole
E sia, torno a darvi in pasto versi, a far poesia e, nel farlo, non mi sfugge la circostanza in forza della quale questa decisione incontrerà il favore di alcuni (pochi), ma anche - ed anzi soprattutto - la ""sarcastica disperazione"""", per usare un eufemismo, di altri (molti) ed il totale disinteresse - per non dire l'assoluta indifferenza - di altri ancora (tanti, tantissimi, praticamente tutti). Dice un adagio popolare - o meglio, un bistrattatissimo luogo comune - che il primo amore - anche se è finito male (e non è questo il caso) - non si scorda mai; anzi, aggiungo io per esperienza diretta, si tenta vanamente di rinverdirne i fasti ogni volta che si può, ogni volta che se ne avverte il bisogno, e così faccio io: perché? Semplice: l'estrema vacuità di cui mi pare sia intriso questo nostro tempo mi spaventa - son sincero - tanto che avrei proprio bisogno di un abbraccio."" -
La verità un giorno che verrà. Diario di Alfredo Giovannini (Lugo, ottobre 1944 - aprile 1945)
Il fotografo lughese Alfredo Giovannini, nato nel 1890, fu uno spirito ribelle e intraprendente. Riuscì a coniugare la sua professione e il suo carattere anche durante l'occupazione tedesca della sua città tra la fine del 1944 e la liberazione in aprile del 1945, spostandosi a suo piacimento tra vie e piazze, fotografando clandestinamente gli avvenimenti, in gran parte funesti, e tenendo un accurato diario quotidiano per tutto il periodo.