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Memoria del futuro. L'alba dell'oblio
"Memoria del futuro"""", la trilogia definita dall'autore stesso una """"narrazione fantastica della psicoanalisi"""", è un testo in cui Bion espone, anche attraverso la tecnica della scrittura, le sue teorie sulla struttura e sul funzionamento della mente, sulla psicoanalisi e sulle emozioni. In """"L'alba dell'oblio"""" nuovi inaspettati personaggi irrompono sulla scena accanto a quelli già conosciuti nel """"Sogno"""" e in """"Presentare il passato"""" e Bion fa dialogare aspetti della personalità tenuti tradizionalmente separati da una cesura invalicabile: """"Psiche e Soma"""", il corpo e la mente. È urgente che la specie umana cresca in saggezza e non solo in intelligenza. La conquista della saggezza è insidiata dalla potenza dell'oblio, che già nasconde il presente, e dalla rapida usura del linguaggio, di cui vengono dati memorabili esempi illustrati con l'ironia ribelle che percorre tutto il testo. Bion, però, mantiene la fiducia nella possibilità di superare le barriere che attualmente agiscono come schermi oscuranti e dunque di giungere a un'integrazione che significhi saggezza e non solo intelligenza." -
L'acquisizione del linguaggio. Un'introduzione
Perché per i bambini è così facile imparare a parlare? In che modo un bilingue differisce da un monolingue? E cosa significa esattamente padroneggiare una lingua? Secondo la prospettiva adottata in questo libro, acquisire il linguaggio è qualcosa che accade in maniera naturale nei primi anni di vita perché gli esseri umani sono predisposti per questo. Tuttavia, così come la pianta cresce se la si nutre, anche il linguaggio cresce se lo si nutre con le specifiche lingue parlate nel mondo. -
Rompere l'incantesimo. La religione come fenomeno naturale
Chi crede in Dio ha buone ragioni per farlo? Qual è il terreno psicologico e culturale in cui la religione ha messo radici? Si tratta di un cieco istinto evolutivo o di una scelta razionale? In questo libro, al centro del dibattito sull'ateismo, Daniel Dennett indaga il modo in cui la religione si è evoluta a partire da credenze popolari e sostiene che la fede non è che un risultato dell'evoluzione darwiniana. Una tesi provocatoria destinata a far discutere credenti e non credenti. -
Che fine hanno fatto gli intellettuali? I filistei del XXI secolo
L'intellettuale è una specie a rischio. Al posto di Bertrand Russell o Hannah Arendt - persone dotate di vera conoscenza, profondità di vedute e interesse per le questioni pubbliche - oggi abbiamo solo sapientoni superficiali, apologeti del senso comune e dottrinari di partito. Nell'era dell'economia del sapere, siamo in qualche modo riusciti a combinare un tasso di partecipazione all'istruzione superiore senza precedenti con la più banalizzata delle culture. In questo appassionato lavoro, Frank Furedi descrive il fondamentale contributo che gli intellettuali possono dare alla cultura e alla democrazia e spiega perché sia necessario ricreare una sfera pubblica in cui gli intellettuali e il pubblico possano tornare a parlarsi, affrontando con lucidità e chiarezza espositiva un argomento esplosivo. Frank Furedi è professore di Sociologia alla University of Kent, Canterbury. Tra i suoi precedenti lavori ricordiamo ""Culture of Fear"""" (2002) e """"Paranoid Parenting"""" (2001)."" -
L'arte dell'accecamento
Un saggio sull'accecamento, estetico e politico, nell'""illuminismo"""" della nostra contemporaneità caratterizzata dalla sovraesposizione massmediatica, dove il sensibile è diventato il fotosensibile e l'oggettività una teleobiettività. È questa l'ultima provocazione di Paul Virilio, dopo le riflessioni sul simulacro, sulla velocificazione del tempo, sulla dematerializzazione dello spazio pubblico, sull'ordinarietà dell'incidente e della catastrofe nella perenne condizione collettiva di """"panico freddo"""" subentrata alle tensioni della """"guerra fredda"""". Nella società della globalizzazione, in cui la visione dell'osservatore si trasferisce agli innumerevoli canali video che illuminano il suo abitare, in una fatale distrazione dal mondo circostante, dalla percezione in situ e in visu, """"l'arte di vedere"""" diventa infatti la prima vittima. E l'arte contemporanea, essa stessa mediatica e audiovisiva, non è più, come sosteneva Paul Klee, ciò che rende maggiormente visibile, bensì l'arte di un accecamento. Paul Virilio, tra gli autori più originali nel panorama filosofico contemporaneo, è noto principalmente per i suoi studi sullo sviluppo della tecnologia in relazione al potere, all'urbanistica, all'arte."" -
Diritti delle donne e multiculturalismo
La femminista radicale Susan Moller Okin discute assieme a quindici interlocutori, del calibro di Martha Nussbaum e Saskia Sassen, su temi legati al multiculturalismo e al femminismo. È giusto obbligare le altre culture a conformarsi ai nostri standard di uguaglianza sessuale? O bisogna rispettare le tradizioni culturali e le credenze religiose degli altri gruppi etnici? I saggi che compongono il volume, tutti molto incisivi e di facile lettura, affrontano la questione da punti di vista eterogenei, obbligandoci a mettere da parte i nostri pregiudizi e a considerare anche le ragioni degli altri. -
Un esercito di bambini. Giovani soldati nei conflitti internazionali
I bambini hanno sempre partecipato alla guerra. Hanno combattuto nella Rivoluzione americana e in entrambe le guerre mondiali. Hanno prestato servizio come soldati in uniforme, come insorti in tuta mimetica e persino come kamikaze. Il primo soldato statunitense ucciso da fuoco nemico nella guerra in Afghanistan è morto per mano di un ragazzo di quattordici anni. I bambini soldato sono aggressori o vittime? Una risposta univoca sarebbe fuorviante, anche se gran parte degli studiosi contemporanei ha considerato accettabile solo l'idea che i bambini soldato siano esempi particolarmente odiosi di uno sfruttamento criminale da parte degli adulti. David M. Rosen ci mette in guardia dal semplificare il problema. La sua ricerca si basa su tre casi esemplari, la Sierra Leone, la Palestina e l'Europa Orientale durante l'Olocausto, e illustra efficacemente un punto di vista controverso. Ciascuno dei casi presi in esame mostra come i bambini non siano sempre vittime passive ma spesso decidano razionalmente che non combattere è peggio che combattere. Quel che si delinea è un quadro memorabile e sconvolgente: il futuro ci riserva forse sempre più guerre combattute da soldati col volto di bambini? -
Clinica del trauma e della dissociazione. Standing in the spaces
Philip Bromberg è uno degli autori più originali della psicoanalisi contemporanea. Questo volume raccoglie i suoi scritti sul trauma e sugli stati dissociativi, riletti all'interno di una visione relazionale del processo clinico e del cambiamento terapeutico. Nel corso della sua lunga esperienza clinica, Bromberg ha messo in evidenza il ruolo centrale svolto dal trauma nei disturbi della personalità visti come espressione di rigide difese dissociative erette allo scopo sia di impedire l'esperienza interna del trauma sia di mantenere il mondo esterno sotto controllo, evitando il pericolo della ritraumatizzazione. L'autore è giunto così a sviluppare una prospettiva clinica basata sul ruolo della dissociazione nel funzionamento sia normale sia patologico, e sulle sue implicazioni per la relazione terapeutica. La mente e il funzionamento mentale, dice Bromberg, si fondano su una configurazione complessa di stati mutevoli di consapevolezza, ognuno con una propria realtà soggettiva, mantenuti in interazione dinamica da processi di tipo dissociativo. La salute risiede quindi non solo nell'integrazione, ma nella capacità di ""restare negli spazi"""" tra realtà differenti senza perderne alcuna, di sentirsi """"uno in molti""""."" -
La valutazione delle relazioni oggettuali e delle rappresentazioni sociali con il TAT. La Social Cognition and Object Relations Scale di Drew Westen
Un esame dettagliato dei sistemi di scoring utilizzati per l'analisi delle storie prodotte al Thematic Apperception Test (TAT) rivela la natura intrinsecamente sociale dei suoi stimoli. La Social Cognition and Object Relations Scale è il sistema di scoring proposto da Drew Westen (1985) per la valutazione delle relazioni oggettuali e delle rappresentazioni sociali attraverso l'analisi delle storie TAT. La costruzione della SCORS può essere letta come il risultato dell'integrazione delle tendenze più attuali della psicoanalisi e della ricerca in psicologia. Essa nasce, infatti, da quello sforzo prezioso, ma non esente da rischi, che vede clinici e ricercatori impegnati nell'integrazione dei loro modelli. Con l'avvento della SCORS, l'utilità del TAT sembra dunque riemergere dopo essere stata sepolta sotto un gran numero di sistemi di scoring diversi, spesso ciechi di fronte alle originarie istruzioni del test e alle caratteristiche uniche del suo materiale-stimolo. -
Il metodo. Vol. 3: La conoscenza della conoscenza
Nel terzo volume del suo ""Metodo"""", Edgar Morin enuclea le domande fondamentali che ci si deve porre se si vuole conoscere le fonti degli errori e delle illusioni. Che cos'è un cervello capace di produrre una mente capace di concepirlo? E che cos'è una mente capace di concepire un cervello che la produce? La ricerca di Morin sulle possibili risposte a questi """"paradossi della conoscenza"""" mette in chiaro come la scoperta delle limitazioni inerenti a ogni forma di sapere costituisca la grande forza, e non la grande debolezza, della conoscenza e dell'umanità contemporanee."" -
Schiavi, servi e dipendenti. Antropologia delle forme di dipendenza personale in Africa
L'Africa si trova ancora oggi a confrontarsi con forme premoderne di subordinazione personale, che conducono al lavoro gratuito e a insidiose tipologie di asservimento differenti dalla schiavitù vera e propria solo per l'aspetto della proprietà della persona, inaugurando modalità di appropriazione transitoria del tipo ""usa e getta"""" più funzionali alle esigenze del capitalismo globalizzato. Basato su materiali etnografici e storici, frutto di ricerche sul campo e d'archivio, il volume presenta una ricerca sui rapporti di dipendenza personale in Africa, proponendo una messa a punto delle principali categorie teoriche collegate alle cosiddette """"nuove schiavitù"""". A partire dal caso dei Baule della Costa d'Avorio e allargando il campo all'insieme dell'Africa occidentale, l'autore descrive sia le principali forme di dipendenza """"normale"""", essenzialmente di tipo familiare, sia quelle """"incrementate"""", prima fra tutte la schiavitù cosiddetta domestica o interna alle società africane, che dall'epoca precoloniale sopravvive ai provvedimenti abolizionisti per riprodursi fin dentro il dispositivo coloniale."" -
Sette mosse per liberarsi dall'ansia
Questo programma in sette passi comprende consigli pratici e tecniche di facile impiego che, secondo le intenzioni dell'autore, aiuteranno a neutralizzare le preoccupazioni inutili, riguardanti le relazioni sentimentali, il lavoro, la salute. Coniugando facilità di comprensione e affidabilità scientifica, Robert Leahy, uno dei terapeuti più autorevoli in questo campo, si rivolge sia agli inquieti cronici sia a coloro ai quali capita a volte di perdersi nei propri rovelli. -
Città che imparano. Come far diventare le città luoghi di apprendimento
Nelle città contemporanee la formazione continua, lo sviluppo del potenziale umano e sociale, costituisce un fondamentale strumento di crescita. Si tratta di assicurare, consolidare e riqualificare competenze, attitudini e abilità, a partire dalla comune percezione della città come contesto privilegiato per l'apprendimento, la produzione e gli scambi culturali. Evidenziando in particolare come le tecnologie informatiche migliorino l'accessibilità all'apprendimento continuo, il libro risponde al bisogno di una guida ai principi e alle pratiche dell'educazione degli adulti. Si tratta di pensare alla diffusione di contenuti di sapere e di cultura che siano rivolti a tutti in quanto individui attivi e partecipi della vita di comunità, in quanto cittadini responsabili del proprio apprendimento per una migliore convivenza sociale. Casi, progetti e programmi sono così presentati in questo volume come altrettanti esempi del modo in cui la città può ritrovare attenzione e vocazione per il sostegno alla formazione permanente e all'apprendimento continuo. -
Intersoggettività. Origini e primi sviluppi
Quando, e in che modo, i lattanti di pochi mesi iniziano a entrare in contatto con gli stati affettivi degli altri? Il volume affronta tali interrogativi alla luce delle ricerche più attuali nel panorama internazionale. La prima parte mette a confronto le principali teorie sulle prime forme di intersoggettività, la seconda illustra le origini dell'esperienza intersoggettiva dal periodo neonatale ai dodici mesi di vita, mostrando che questa prima compartecipazione emotiva costituisce la base per la condivisione di ogni altro stato mentale che si manifesta nella comunicazione del bambino con gli altri. -
Corso di filosofia morale (1962-1963)
Jankélévitch conferma in questo ""Corso"""" la fecondità di un pensiero che parla di morale senza cadere nel moralismo, scava nei concetti evitando il concettualismo e coniuga il dovere con l'amore, muovendo dall'importanza che l'intenzione e la volontà hanno nell'esperienza morale. Né Husserl né Heidegger ma Pascal e Tolstoj sono i riferimenti dell'autore, filosofo laico ma attento alla lezione dei mistici, oltre che a quella dei classici (Platone, Aristotele, Agostino). Queste lezioni sono esemplarmente indicative della ricchezza spirituale che la filosofia può dare all'individuo."" -
Il sapore del mondo. Un'antropologia dei sensi
C'è la foresta del perdigiorno, quella del bracconiere o del guardacaccia, la foresta degli innamorati e quella degli ornitologi: ogni uomo cammina in un universo sensoriale legato a ciò che la sua cultura e la sua storia personale hanno fatto di lui ma il corpo è comunque il filtro attraverso il quale ci appropriamo della sostanza del mondo. Con la piacevolezza di un racconto e il sostegno di ""sociologi"""" come Jonathan Swift, Marcel Proust e Bruce Chatwin, David Le Breton, uno dei massimi esperti di antropologia del corpo, esplora i sensi come pensiero del mondo, ricordando che la condizione umana è corporea prima che spirituale."" -
Evitare le emozioni, vivere le emozioni
L'attenzione è rivolta alle modalità in cui si formano le emozioni, a come vengono vissute sia da parte del paziente sia da parte dell'analista. Com'è nello stile dell'autore, la teorizzazione viene ""narrata"""" attraverso materiale clinico di pazienti adulti e bambini e si evidenziano gli strumenti che rendono possibili tali narrazioni. Di grande utilità è il capitolo dedicato alle esercitazioni cliniche, incluso per la prima volta in un testo di psicoanalisi. Viene posto un problema con differenti soluzioni possibili: sta al lettore, sulla base del contenuto del volume, cimentarsi con i quesiti proposti, che mettono alla prova la capacità di moltiplicare i punti di vista."" -
Un solo mondo o infiniti? Alla ricerca di altri universi
Pioniere della cosmologia contemporanea, Vilenkin parla al lettore di una nuova immagine dell'Universo, inizialmente molto controversa e che sta ora diventando il paradigma cosmologico comunemente accettato. Con grande verve narrativa e un buon numero di utili illustrazioni, l'autore fornisce un fondamento scientifico alla possibile esistenza di una pluralità di mondi, ciascuno con proprietà fisiche differenti: quel che non accade nel nostro universo potrebbe realmente accadere in infiniti universi paralleli. -
Noi e i greci
I Greci hanno inventato la libertà, la filosofia e la democrazia e dunque, si sostiene, sono all'origine della civiltà odierna. Ma è davvero così? Capovolgendo questo luogo comune, Marcel Detienne, storico e antropologo della Grecia antica, mostra come il vincolo che collega la cultura occidentale al pensiero dei Greci non vada cercato in una presunta ""identità"""" tra gli antichi e gli uomini moderni. Al contrario, è opportuno e più produttivo sforzarsi di capire le differenze: proprio la riflessione su questa distanza consentirà di conoscere il senso che il passato e la sua eredità hanno."" -
La scienza tra le nuvole. Da Pippo Newton a Mr Fantastic. Ediz. illustrata
Gionni Galassia, ragazzo che la matita di Jacovitti spedisce nello spazio, un Paperino atomico inventore della bomba che prima fa perdere i capelli e poi li fa ricrescere, i Fantastici Quattro...: stereotipati o coscienziosi, pazzi o salvatori, sono gli scienziati dei fumetti. Non c'è meraviglia, stupore o terrore che l'accoppiamento di parola e immagine non sappia rappresentare, soprattutto quando si tratta delle audaci ipotesi della scienza. Il sapere a fumetti che questo libro mette in scena, spaziando dalla produzione italiana ai classici USA, senza dimenticare i manga giapponesi e le ""bandes dessinées"""" francesi, non propone una qualche forma di didattica della scienza ma mette a confronto due forme di immaginazione che rendono più affascinante l'esistenza quotidiana.""