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La rivolta degli elettori. Il ritorno dello stato e il futuro dell'Europa
Dal 2016 il mondo non è più lo stesso. La Brexit, la vittoria di Trump negli USA, il No al referendum in Italia hanno inviato ai poteri occidentali un forte segnale di protesta. Se per i media e i vertici politici questi eventi sono stati del tutto imprevisti, per chi aveva compreso gli errori commessi dalla classe dirigente degli ultimi 40 anni il destino era già scritto. Dopo aver anticipato il successo di Donald Trump con il libro ""Perché vince Trump"""" (quasi seimila copie vendute in sei mesi), l'analista americano Andrew Spannaus volge lo sguardo al 2017, con le elezioni nei più influenti Paesi europei. Cosa potrà accadere ancora, e perché? La questione è se i governanti saranno in grado di rispondere in modo efficace alle istanze di quella larga fetta di popolazione lasciata indietro dalla globalizzazione economica e finanziaria. Per inquadrare realmente i movimenti populisti e i gruppi nazionalisti in questa fase occorre analizzare in profondità i meccanismi che hanno indebolito la classe media e hanno creato un senso di insicurezza fra molti settori della popolazione. Le dinamiche che hanno portato alla vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti sono presenti anche in Europa, e sollevano dubbi sulla futura forma politica del continente, ma ancor prima sulla sostanza delle politiche da perseguire. Per capire i contorni del problema, Spannaus analizza il ruolo degli Stati nazionali nati con il sistema di Westfalia, per poi valutare punto per punto le argomentazioni in favore di un rafforzamento dell'Unione europea. Se non vuole soccombere contro i nuovi competitor globali, l'Occidente è chiamato a fare i conti con i suoi errori e riprendere a perseguire i suoi principi fondanti."" -
L' evento
"L'evento"""" è il testo che introduce nel cuore pulsante della riflessione heideggeriana.rn«Con toni evocativi, accenti quasi oracolari, uno stile che, fra slanci, inversioni, approfondimenti, si affida a un ritmo rapsodico e segue un percorso capace di aggirare ogni principio, Heidegger guarda all'evento che potrebbe segnare il passaggio dall'evo metafisico a un nuovo inizio della storia. Riprende e sviluppa i temi chiave della sua filosofia. Pagine significative sono dedicate alla verità, al nesso tra pensare e poetare, alla questione della differenza.» - Donatella Di Cesare, Corriere della SerarnrnrnDei sette trattati inediti - compresi nella terza sezione dell'edizione tedesca delle opere di Martin Heidegger - """"L'evento"""" è il testo che, dopo i """"Contributi alla filosofia"""" (2007) con cui è stata inaugurata la pubblicazione dei trattati, introduce nel cuore pulsante della riflessione heideggeriana. In questo scritto, composto tra il 1941 e il 1942 attorno alla parola-guida Ereignis (""""evento""""), Heidegger ripercorre e approfondisce, attraverso un percorso vertiginoso, non lineare ma potentemente evocativo, temi, questioni e figure che sono al centro della sua filosofia a partire dalla metà degli anni Trenta: il pensiero della storia dell'essere, il primo e l'altro inizio del pensiero, la questione della verità, la differenza tra essere ed ente, la critica della metafisica e della modernità, il destino dell'Occidente e dell'Europa, il ruolo e il compito dell'uomo, e, infine, il rapporto tra la filosofia e il pensiero e tra il pensiero e la poesia." -
Vivere di paesaggio o l'impensato della ragione
In oltre trent'anni di carriera, François Jullien ha esplorato le latitudini del pensiero cinese attraverso l'utilizzo di categorie necessariamente al di fuori dagli abituali percorsi analitici occidentali. In ""Vivere di paesaggio"""", Jullien affronta la nozione """"cinese"""" di paesaggio, un concetto che cessa qui il suo legame esclusivo con vista e spazio per aprirsi a un'estetica dello sguardo che si riconcilia con le sue proiezioni. Il paesaggio smette dunque di essere qualcosa da contemplare e si tramuta in uno scenario da vivere attivamente come composizione di opposti, come intreccio di correlazioni. Proprio i cinesi furono i primi a pensare il paesaggio, presentandolo come un campo costituito da tensioni tra ciò che è alto e ciò che è basso, ciò che è mobile e ciò che è immobile, ciò che si vede e ciò che si ascolta. L'opera di Jullien invita a calarsi in questo affascinante scenario dove dimensione percettiva e dimensione affettiva si confondono in un unico spirito."" -
L' arte della società
Ancora inedita in Italia, questa opera costituisce il quarto di una serie di testi attraverso i quali Luhmann tematizzò uno per uno i sistemi funzionali della nostra società applicando loro la sua teoria più famosa: quella dei Sistemi sociali (1984). ""L'arte della società"""" sviluppa e documenta sulla base di testi storici i temi della differenziazione e dell'organizzazione del sistema dell'arte all'interno della società. Particolare attenzione viene rivolta al salto evolutivo compiuto a cavallo tra il Quindicesimo e il Sedicesimo secolo, momento nel corso del quale, secondo Luhmann, avvenne una cruciale trasformazione per ciò che il sistema arte rappresenta oggi. Il testo si chiude con un'illustrazione storica e una discussione dell'autodescrizione nell'arte."" -
Elogio delle matematiche
"Elogio delle matematiche"""" rappresenta una succinta ma chiara introduzione al complesso e articolato pensiero di Alain Badiou riguardo l'ontologia matematica. Nello scarno panorama in lingua italiana su tale argomento, costituisce anche un'irriverente ma stimolante lettura in aperta critica a un accademismo filosofico oramai negligente verso le nobili origini della propria disciplina." -
Le geografie della mafia nella vita e nella letteratura dell'Italia contemporanea
Oggigiorno si parla molto della mafia come fenomeno territoriale, ma quali sono i rapporti tra racconti e mafia? Quali terreni, concreti e fantasticati, ne derivano? Questo studio esplora le geografie della narrazione della mafia create grazie alle testimonianze e alle opere letterarie di figure come Silvana La Spina, Maria Rosa Cutrufelli, Dacia Maraini e Rita Atria. L'analisi evidenzia le pratiche e i modi di pensare, mafiosi e anti-mafiosi, che stanno alla base di diverse città-mondo come Catania, Palermo e Gela, ma anche della nazione intera, con finestre aperte su paesaggi cyberspaziali. Attingendo a concetti provenienti dalla cartografia culturale e sociale, sviluppati da autori come Edward W. Soja, Lea Vergine e Michel de Certeau, vengono proposti nuovi modi per comprendere la mafia, l'ideologia, l'immaginario mafioso al femminile, la resistenza civile e l'impegno postmoderno, la memoria e la cultura della legalità nella rete. -
La politica delle cose. Filippo Turati e il socialismo milanese 1883-1914
A Milano vi erano le condizioni economiche e culturali necessarie perché anche in Italia, come nel resto d'Europa, si costituisse un partito socialista. Ma perché il socialismo milanese svolgesse un ruolo fondamentale nella nascita del Partito Socialista Italiano doveva sorgere un gruppo dirigente capace di conquistare al socialismo la classe operaia e di prendere le distanze sia dall'anarchismo sia dalla Democrazia radicale. Fu questo il ruolo esercitato dalla Lega Socialista Milanese di Filippo Turati ed Anna Kuliscioff e dalla «Critica Sociale», la rivista da loro fondata che fu nei decenni successivi il più importante punto di riferimento per tutto il socialismo italiano. Per più di un secolo, dagli anni Ottanta dell'Ottocento agli anni Novanta del Novecento, le vicende di Milano e quelle del socialismo si sono intrecciate tra loro. Alle grandi Amministrazioni socialiste dell'età liberale, guidate da Emilio Caldara e Angelo Filippetti, ha fatto seguito, nel secondo dopoguerra, una lunga serie di Sindaci socialisti. Una storia appassionante e avvincente che si è poi interrotta ed è stata in parte dimenticata, ma che merita di essere studiata. -
Il socialismo liberale
In questa opera Audier tenta di tracciare un'originale cartografia del socialismo liberale europeo, ricostruendo i filoni del pensiero politico francese, inglese, tedesco e soprattutto italiano, segnalando l'importanza della tradizione italiana da Merlino a Rosselli, da Calogero a Bobbio. Audier analizza inoltre nello specifico il filone della ""terza via"""", con l'intento di dimostrare come, a partire dagli anni Novanta, questo abbia indebitamente cercato un avallo teorico nel socialismo liberale. La traduzione di """"Le socialisme libéral"""" è arricchita da un nutrito apparato inedito a cura di Postorino. Postfazione di Salvatore Cingari."" -
Sull'Impero. Lettera ad Alessandro
E se invece di essere soltanto ""attribuita ad Aristotele"""", come viene fatto di solito, la Lettera sull'Impero fosse davvero stata scritta da Aristotele? Un'accurata rilettura del testo ci permette di riportare alla luce l'interessante dibattito sull'impero contenuto in queste dense pagine, riflettendo sul complesso rapporto tra sapere e potere e tentando di capire se quest'ultimo possa o debba orientare il primo. In conclusione, un'analisi delle forti analogie riscontrate con la Politica, l'Etica a Nicomaco e la Metafisica di Aristotele dimostra quanto sia plausibile ritenere che la mano da cui uscì questo breve testo fosse proprio quella dello Stagirita."" -
Juan Andrés e la cultura del Settecento
Juan Andrés (1740-1817) fu uno dei quasi cinquemila gesuiti spagnoli che, espulsi nel 1767 da Carlo III di Borbone, vissero in esilio il resto della propria vita. La formazione aperta alla cultura del secolo ricevuta nelle residenze gesuitiche del Regno di Valenza, il personale interesse per l'Illuminismo moderato e un approccio eclettico lo portarono, una volta giunto in Italia, a dialogare con alcuni importanti intellettuali (G. Tiraboschi, S. Bettinelli, G. R. Carli) e circoli riformatori della penisola, pur mantenendo una salda relazione con i principali personaggi della cultura e politica iberiche di fine Settecento. Dopo aver risieduto per quasi venti anni a Mantova presso la casa dei marchesi Bianchi, nell'ultima fase della propria esistenza si riavvicinò alla Compagnia di Gesù, contribuendo al suo ristabilimento nel Ducato di Parma e nel Regno di Napoli. Le sue molteplici opere a stampa, tra cui spiccano il monumentale trattato ""Dell'origine, progressi e stato attuale d'ogni letteratura"""" (7 volumi, Parma, 1782-1799) e le """"Cartas familiares"""" (5 volumi, Madrid, 1786-1793), gli garantirono una certa fama all'interno della Repubblica delle Lettere europea di fine Settecento-inizio Ottocento."" -
Infinito confine. Plotino e il pensiero dell'Uno
Un percorso affascinante quanto difficile quello proposto da Giuseppe Armogida in questo volume, che già nel titolo dichiara la volontà di comprendere il significato, teoretico oltre che mistico, dell’Uno-Bene di Platone e di analizzarne gli sviluppi nel pensiero di Plotino, del quale ricostruisce sistematicamente l’intera architettura ed evidenzia la portata teoretica nell’ambito della speculazione contemporanea. La prospettiva plotiniana, infatti, se indagata a fondo, invita a cercare e scoprire, all’interno delle origini della tradizione di pensiero platonico-aristotelica, la presenza concreta di una dimensione che non solo è riduttivo definire onto-teologica, ma che, se coerentemente condotta alle sue estreme conseguenze, fi nisce addirittura per mettere radicalmente in questione la pertinenza della ricostruzione della metafisica occidentale fornita da Heidegger, facendola apparire come una sorta di pregiudiziale liquidazione e chiusura del pensiero greco entro schemi rigidi e astratti. -
Libertà e mercato. Riflessioni su capitalismo, società e cristianesimo
L'Europa e l'Occidente sono oggi chiamati a interrogarsi sul proprio passato e sul proprio futuro per comprendere come uscire da una crisi che è innanzitutto di tipo culturale. Per avviare una seria riflessione in questa direzione, ritengo che sia innanzitutto necessario mostrare la debolezza delle ""immagini"""" riguardanti il capitalismo, la modernità e il liberalismo che sono oggi dominanti nel dibattito filosofico-politico e in senso lato culturale. Contestualmente, mostrerò come la religione cristiana sia il """"fattore"""" che permette di comprendere la particolare traiettoria evolutiva compiuta dall'Occidente verso la modernità e come un elemento cruciale della """"crisi culturale"""" dell'Occidente derivi proprio dalla rimozione di questo debito. Pertanto, il mio intento finale sarà quello di mostrare come una prospettiva filosofica personalista di ispirazione cristiana possa dare un contributo importante per combattere le derive nichilistiche e tecnocratiche del paradigma neoliberista responsabili della crisi culturale del nostro tempo."" -
Immaginario distopico e critica sociale. Una interpretazione sociologica e culturale delle opere di Charles Bukowski e Michel Houellebecq
Questo volume è dedicato alla relazione tra realtà sociale e rappresentazione (soprattutto letteraria), e riflette in particolare sul tema delle distopie, cioè su quegli scenari che indicano luoghi indesiderabili rispetto al progetto inaugurato dalla modernità e orientato a costruire l'ordine sociale sulla base di princìpi come la libertà individuale, l'uguaglianza delle condizioni di partenza e la ricerca della felicità personale. Sono tante le trasformazioni della società occidentale contemporanea, così come i rischi che la attraversano: l'inclusione sociale dei flussi migratori, la precarizzazione del vissuto individuale, la separazione progressiva tra singoli e istituzioni, l'emergere di un nuovo individualismo separato dalla ragione razionale. Tali rischi rappresentano elementi che indicano il carattere contingente dell'ordine sociale su cui la modernità ha fondato il proprio progetto di integrazione normativa. I mezzi simbolici tradizionali (come il denaro, il potere, la fiducia, la verità e l'amore) circolano secondo modalità sempre meno prevedibili, che riflettono l'assenza di un solido progetto filosofico sulla base del quale dare un indirizzo ai processi di socializzazione. Il testo si concentra sulla sfera intima e delinea il profilo di alcune utopie nere in quanto esiti di specifici processi di depotenziamento simbolico delle relazioni sociali, in particolare di quelle amorose. Lo fa utilizzando come oggetto di studio la letteratura di Charles Bukowski e Michel Houellebecq, nella piena convinzione che il romanzo - in quanto oggetto culturale - sia uno degli strumenti metodologici capaci di indicare, anticipare e sottolineare alcuni dei processi più significativi di variazione, selezione e stabilizzazione della realtà. -
Tutto si può narrare. Riflessioni critiche sul progetto di allestimento
L'allestimento contemporaneo è una disciplina progettuale appassionante e innovativa che costituisce un luogo ideale di confluenza di molteplici saperi e di altrettante modalità d'espressione della cultura. Il suo compito è di ""esporre conoscenza"""" e questo volume ne indaga lo stato dell'arte attuale, riflettendo sulle sue possibili definizioni di campo e focalizzandone alcuni elementi fondativi, dal principio di regia allestiva a quello di attività progettuale d'interni, dal valore di medium comunicativo a quello di agente destabilizzante. Soprattutto viene approfondita la sua natura """"narrativa"""", che ne rappresenta la cifra concettuale ed esecutiva caratterizzante, anche attraverso alcune categorie di racconto espositivo, inaspettate e inusuali: l'invisibile, il quotidiano, l'indicibile."" -
La materia vivente e il pensare sensibile. Per una filosofia ecologica dell'educazione
La crisi ecologica è ormai un fenomeno ampiamente riconosciuto che si profila come problema politico, economico, sociale ed educativo. Da qui la necessità di coltivare una nuova cultura che sia nella sua essenza profondamente ecologica, a partire dalla quale l'essere umano sappia tracciare il disegno di una buona qualità della vita sulla terra. Il pensiero fenomenologico, e in particolare la filosofia di Merleau-Ponty, consente di porre le basi di un paradigma di pensiero che riformula il concetto di materia secondo una visione vitalistica. Solo recuperando le potenzialità percettive del corpo, come materia vivente, e le potenzialità di un pensiero sensibile, incarnato nella materia, si può ristabilire un rapporto fecondo e vitale con la natura. Verso una coscienza ecologica che si fa impegno politico. -
Un volto nuovo per l'uomo? Percorsi filosofici contemporanei tra pluralismo, relativismo e metafisica
È possibile una convivenza tra identità diverse nella società post-moderna? Su cosa si regge il pluralismo? Cosa vuol dire essere liberi di scegliere? Esiste un'esperienza del significato ultimo? Identità, appartenenza, estraneità, ospitalità, libertà sono le questioni più urgenti che la coscienza dell'uomo di oggi si trova ad affrontare e alle quali la posizione della domanda dell'antropologia filosofica indica una strada verso la risposta. Il volume enuclea gli interrogativi di partenza e, in un dialogo con alcune importanti stagioni della filosofia moderna e contemporanea, sviluppa la domanda filosofica sull'uomo come metodo per una soluzione. -
Libertà e natura. Fenomenologia e ontologia dell'azione
In un mondo naturale governato da leggi fisiche e cause efficienti, quale spazio può esserci per azioni libere? Tale interrogativo viene oggi prevalentemente affrontato in una cornice che conduce ad una posizione aporetica, dove l'incoercibile pretesa della coscienza di essere autonoma sembra collidere con le premesse dell'ontologia naturalistica, e con i risultati delle scienze della natura. Una disamina critica dei maggiori argomenti antilibertari consente però di uscire da questa posizione di stallo. Viene progressivamente alla luce l'inderogabilità di un'ontologia qualitativa, un'ontologia che ospita proprietà emergenti, e dove la causalità efficiente dev'essere subordinata sul piano esplicativo alla causalità formale. Tale ontologia si configura in ultima istanza come un idealismo trascendentale naturalizzato, in grado di evitare una riduzione della mente alla materia, senza ricadere nel dualismo cartesiano. In questa nuova cornice ontologica, e solo in essa, possono trovare legittimazione tanto i risultati delle scienze della natura, quanto quelle stesse operazioni di coscienza senza di cui nessuna scienza potrebbe esistere. Sotto queste nuove premesse, intenzionalità, possibilità, e libertà non appaiono più come enigmi e aporie, ma come tratti fondativi del reale. -
Croce e l'ansia di un'altra città
In questo lavoro si vuol giustificare la tesi secondo cui lo storicismo assoluto di Croce e gli indirizzi speculativi di Calogero, Bobbio, de Ruggiero, Calamandrei e Capitini condizionano le rispettive scelte etico-politiche. Il quadro (circolare) dello spiritualismo crociano influenza, infatti, la direzione idealistica del suo liberalismo politico e trascura in parte il problema sociale, relegandolo nell'alveare dello «pseudoconcetto»; mentre la variegata filosofia degli azionisti, che si sviluppa al confine ermeneutico tra lo storicismo puro (Tutto) e il pensiero nichilista (Nulla), propone di socializzare il liberalismo e di liberalizzare il socialismo interpretando la persona - e non l'«opera» o la storia - come centro assoluto di valori. -
Impalcature. Teorie e pratiche della narratività
La necessità di cercare un'idea di letteratura che non sia solo di intrattenimento o di mero mercato, di ripensarne la funzione originaria, offrendo chiavi indispensabili per comprendere se stessi e il mondo, passa attraverso personaggi archetipici e trame esemplari, si interroga su come e perché si costruisca un racconto, all'incrocio tra antropologia e narratologia, secondo suggerimenti basilari ma accessori - come le impalcature in edilizia - da frequentare e poi dimenticare, in capitoli a tema, non astrattamente accademici né esclusivamente tecnici, leggibili d'un fiato lungo o per immersioni successive, rimanendo sul tavolo per consultazione e stimolo, dove si affrontano concetti quali gusto, credibilità, posta in gioco, qualità, stile, incontro con l'ombra, risoluzione psichica di conflitti, direzione per la crescita interiore. Nonostante l'aria formativa, il libro non si rivolge solo a chi voglia o deva sceglierne il mestiere, ma può risultare fertile di pensiero anche per altri lettori, appassionati del modo più antico e cruciale di continuare la specie umana, quello, appunto, di raccontare. -
Scritture mediali. Riflessioni, rappresentazioni ed esperienze mediaeducative
Il libro nasce dal desiderio di concentrarsi sulla scrittura del quotidiano mediale, o meglio, sulle scritture, che rappresentano allo stesso tempo il ""grande problema"""" del digitale (spesso metafora di corpi inermi, di una comunicazione ossessiva...) e """"la sua soluzione"""" (cioè competenze di produzione di senso, di creatività, di nuove professioni...). Il volume si sviluppa con un approccio che va dal livello del """"sacro"""" transdisciplinare (dall'antropologia dei media alla psicologia e alla filosofia del web), a quello del """"profano"""" dei comportamenti dell'utente post-moderno, che sovente si serve dei media in modo (apparentemente?) poco significativo. Il testo offre sia taluni spunti teorici sulla natura dello scritto mediale, sia un quadro concreto (orientato al saper fare) di pratiche formative e didattiche dedicate alle scuole, per favorire sia lo sviluppo delle competenze tecnologiche utili al saper scrivere con i media sia l'acquisizione di una consapevolezza matura delle potenzialità dei linguaggi mediali. Presentazione di Ambrogio Artoni.""