Sfoglia il Catalogo ibs012
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6241-6260 di 10000 Articoli:
-
Filosofia come metanoetica
In questa fondamentale e originale opera filosofica Tanabe Hajime, successore di Nishida Kitaro alla cattedra di Filosofia all'Università di Kyoto, evidenzia la sua vasta ed approfondita conoscenza sia del pensiero orientale che occidentale. Riflettendo sui pensatori che influirono sulla costruzione del suo sistema filosofico - Kant, Hegel, Heidegger, Pascal, Schelling, Kierkegaard, Nietzsche, Eckhart, oltre che lo stesso Nishida - Tanabe si propone di dar vita ad una critica assoluta della ragione rifacendosi direttamente alla proposta religiosa di Shinran, il fondatore del Buddhismo della Vera Scuola della Terra Pura. Il risultato delle sue analisi è ciò che egli definisce una ""filosofia che non è una filosofia"""", o una """"filosofia come metanoetica""""."" -
Per un'estetica del teatro. Un percorso critico. Testi di Simmel, Merleau-Ponty, Fink, Deleuze
Il presente volume si propone come un utile strumento per chi volesse avvicinare l''oggetto teatrale' en philosophe. Si offre al lettore un percorso critico che attraversa alcuni fondamentali snodi dell'indagine filosofica intorno all'essenza teatrale, invitandolo a un produttivo confronto fra i testi di figure eminenti del pensiero del Novecento - alcuni dei quali tradotti in italiano per la prima volta - proposti nella Sezione antologica. Un itinerario dal quale affiorano questioni decisive ai fini della definizione di un'estetica del teatro. A partire dalle 'risposte' alla più semplice e nondimeno più enigmatica forma di interrogazione che si possa rivolgere all'arte drammatica - ossia ""che cosa è il teatro?"""" -, prende vita un'idea di scena in quanto ambito di creazione d'irrealtà, luogo di produzione di un peculiare mondo che riguarda da vicino non solo il ruolo dell'attore, ma anche quello - essenziale, e non accessorio - dello spettatore."" -
Luca Ronconi. Un'idea di teatro. Conversazioni e testimonianze
"Che in qualche modo avrei finito per fare teatro, l'ho sempre saputo, da quando ero piccolo così"""". Inizia con queste semplici ma accattivanti parole un'intervista a Luca Ronconi condotta da Maddalena Lenti la scorsa estate, presso il casale umbro del grande maestro, ed ora qui pubblicata, in un testo che ne restituisce la vibrante intensità. In un susseguirsi di domande discrete ma penetranti, e di risposte talora velate di riserbo ma sempre illuminanti, emerge il profilo, personale e insieme professionale, di uno dei più grandi registi del nostro tempo, il cui lavoro è stato definito, fin dagli anni Settanta, """"il punto di confluenza più nitido e sicuro delle diverse spinte innovative della scena italiana"""". La conversazione con il regista è corredata dalla viva testimonianza offerta da alcuni attori, intervistati a loro volta dall'autrice, che hanno lavorato con Luca Ronconi: Riccardo Bini, Franco Branciaroli, Massimo De Francovich, Franca Nuti, Giacinto Palmarini, Massimo Popolizio; nonché Alberto Zedda e Gianfranco Mariottti, rispettivamente direttore artistico e sovrintendente, del Rossini Opera Festival." -
Breve storia del soggetto. Origine, sviluppo, dissoluzione
Nel titolo di questo volume compaiono due termini, soggetto e storia. È ragionevole domandarsi quale sia il legame che li unisce. Un interrogativo che racchiude una serie ulteriore di questioni: esiste qualcosa come una storia del soggetto? E poi: è decisivo per il soggetto avere una storia? E in terzo luogo: è più decisiva la storia del soggetto? -
L'idealismo tedesco e dintorni. Dalle Leipziger Vorlesungen
Tra il 1951 e il 1956 Ernst Bloch tenne, all'Università di Lipsia, corsi di Storia della filosofia. Le lezioni, che risentono del clima politico del periodo, disegnano ""tracce"""" del suo pensiero di quegli anni per noi molto importanti. In questo volume sono raccolte quelle relative al postkantismo dove Bloch, con lo stile discorsivo ma incisivo proprio delle lezioni accademiche, affronta le problematiche del nascere dell'idealismo evidenziandone quegli aspetti densi di significato utopico che sono, per noi, la preziosa eredità di un pensiero che voleva il suo fulcro nella speranza e nell'utopia concreta. Un'indagine storica che ha contribuito alla nuova edizione del 1954 di """"Subjekt-Objekt. Erläuterungen zu Hegel"""" e all'elaborazione della sezione de """"Il principio speranza"""" dedicata alla filosofia della natura di Schelling. Queste lezioni offrono, inoltre, un quadro più ampio dell'idealismo di Fichte - che Bloch non aveva avuto modo di approfondire - mettendolo in relazione con la tradizione democratica dell'emancipazione e della dignità dell'uomo."" -
Una vita. Pensiero selvaggio e filosofia dell'intensità
Qual è l'eredità del pensiero di Gilles Deleuze? È possibile separare il suo vitalismo trascendentale dal naturalismo di Henri Bergson e Friedrich Nietzsche? Attraverso un dialogo serrato con questi autori, le avanguardie storiche, la biopolitica e l'arte contemporanea, il volume mette in scena il confronto tra un pensiero della vita selvaggio e una filosofia dell'intensità ancorata alla tradizione post-kantiana. -
Filosofia del tennis. Profilo ideologico del tennis moderno
In queste pagine si mette in relazione il tennis moderno niente meno che con la filosofia, provando a sostenere una analogia tra la condizione del soggetto moderno e la tecnica del tennis. Movimenti di pensiero e maestri della racchetta, gettati sotto una nuova luce, verranno posti a confronto con il solo desiderio di capirne di più di entrambi. Borg, Panatta, Spinoza, Nastase, Nietzsche, Lendl, Kant, ma anche Berlinguer e Reagan, sono solo alcuni dei personaggi che affollano questa storia parallela del tennis e delle ideologie della modernità. La filosofia entra direttamente in campo e diventa protagonista indiscussa, ponendosi come indispensabile chiave interpretativa di una determinata prassi umana. -
L' ecologia profonda. Lineamenti per una nuova visione del mondo
Vengono distinti due tipi di ecologia: una ""ecologia di superficie"""" che recepisce le idee correnti in materia, cioè la necessità di evitare gli inquinamenti e salvare le specie animali e vegetali, in quanto utili all'uomo; una """"ecologia profonda"""" che intacca il concetto di progresso e le idee-guida della civiltà industriale, che hanno portato all'attuale modo di vivere e quindi ai dramma ecologico. Solo con il passaggio a una filosofia compatibile con il secondo tipo di ecologia, spesso presente nelle culture tradizionali, si possono ottenere risultati a lunga scadenza. Nel quadro di pensiero dell'ecologia profonda, vengono accennate alcune questioni filosofiche di fondo, come il libero arbitrio, l'evoluzione, la posizione della nostra specie in Natura, la fine delle certezze. Come azione concreta, viene proposta la diffusione dell'ecologia profonda, nella speranza che il mutamento di pensiero sia così rapido da evitare fenomeni gravi e traumatici per tutta la Terra."" -
Architettura vs. Nichilismo
Per uscire dal nichilismo, la malattia menomante dell'epoca (a cui non sfuggono gli architetti dello Starsystem), non basta analizzarlo. Sopratutto quando esso si coniuga non solo con il cinismo e le mafie, ma anche con il provincialismo e le miserie del cuore e della mente. Occorre attraversarlo, imparando anche a combatterlo con le sue armi. Dopo la ""crisi del fondamento"""" l'architettura, una filosofia a cui oggi mancano i filosofi, sembra desiderare una nuova vita, acquisendo un ruolo strategico antinichilista, relazionandosi al mondo, alla città, al paesaggio, alla vita e alle altre grandezze della realtà in cui si delineano gli orizzonti di senso del proprio agire progettuale. A questi riconduce il libro attraversando, anche con la letteratura, il cinema, il teatro e la pittura, gli spazi di crisi di un """"nichilismo vissuto"""" a cui l'architettura risponde entrando nel vuoto. O, meglio ancora, costruendolo come uno spazio della vita, a cui dare senso con i fenomeni del grande nel piccolo."" -
Conoscenza ed errore. Abbozzi per una psicologia della ricerca
L'epistemologia di Mach è stata a lungo considerata sia da grandi scienziati (Planck, Einstein), sia da filosofi e politici di rilievo (Popper, Lenin). L'espressione di un empirismo induttivistico ingenuo e di un sensismo fenomenistico simile all'idealismo di Berkeley. La critica recente ha contestato la fondatezza di questa interpretazione tradizionale ridefinendo l'immagine di Mach in profondità. Nell'opera qui riproposta, un vero e proprio classico della filosofia della scienza dal quale hanno attinto estimatori e detrattori. Mach si cimenta in un'analisi dell'impresa scientifica libera da sistematizzazioni affrettate e da arcaici filosofemi. Il quadro delineato, ricco di vividi esempi, sottolinea con uguale forza tanto il ruolo dell'esperienza e delle procedure induttive quanto quello del pensiero razionale e dell'intuizione creatrice, tanto il valore dell'acquisizione conoscitiva quanto quello dell'errore fruttuoso. Nella cornice generale del suo ""scetticismo incorruttibile"""" e antimetafisico, Mach dà il massimo rilievo alla ricognizione storico-critica del significato delle ipotesi e delle teorie e agli aspetti economico-biologici delle leggi e del mutamento scientifici. Né mancano osservazioni di grande attualità sull'insegnamento delle scienze, i rapporti tra lavoro intellettuale e lavoro manuale, i pericoli di un dissennato sfruttamento delle risorse energetiche del nostro pianeta."" -
Città metropoli territorio
Città, metropoli e territorio sono tre vertici di un triangolo dalla geometria molto complessa: dal loro intreccio dipende il nostro modo di abitare la Terra. Il loro rapporto è in continua evoluzione, e le linee che li collegano si modificano continuamente. Questo volume prova a sondarne le possibili declinazioni, mostrando come il nostro stesso futuro dipenda da quale configurazione faremo emergere a livello globale e locale. L'architettura, in questo contesto, ritorna alla sua funzione enologica di ""preminenza del costruire"""": non solo e non tanto edifici nuovi, quanto nuove prospettive dell'abitare umano. Facendo dialogare e mettendo in relazione tra loro filosofia, politica, scienza e letteratura, si tratta di rimettere in moto il pensiero critico rispetto alle domande che ci pone il presente."" -
Liber Astutas. Trattato delle cause spirituali
Il ""Liber Astutas"""" è un'opera inedita di Hermes Trismegisto, redatta fra il sec. Il dell'era antica e i primi secoli dell'era volgare, verosimilmente nell'ambiente degli ermetisti alessandrini. Il testo, scomparso nell'originale greco, sussiste solo in una traduzione araba, condotta su precedenti versioni in pahlavi e in aramaico, anch'esse ormai perdute. L'opera consta di due sezioni: nella prima, Hermes istruisce sulla cosmogonia, le dodici età del mondo e la doppia creazione dell'uomo, esponendo la vera essenza del corpo luminoso e svelando quali entità ne attraversino i centri sottili; nella seconda, sotto il velo di un insegnamento di apotelesmatica, Hermes istruisce il praticante ad attivare tali centri, onde conseguire l'unione permanente con la propria """"Natura Completa""""."" -
Lynch. Il ridicolo sublime
Nello scorrere nel suo caleidoscopico universo David Lynch ci mostra come l'unità psicologica di una persona si disintegra da un lato in una serie di stereotipi e comportamenti rituali, dall'altro in esplosioni di un Reale crudo e brutale, dotato di energia psichica insopportabilmente intensa e (auto) distruttiva. Le apparizioni di angeli alla fine di Fuoco cammina con me e di Cuore selvaggio, o il sogno del pettirosso alla fine di ""Velluto blu"""", seppure scene tra le più pateticamente ridicole, vanno prese sul serio. Così come le figure malvagie eccessivamente violente quali Frank in """"Velluto blu"""", Eddy in """"Strade perdute"""", e il Barone Harkonnen in """"Dune"""". L'opera cinematografica di Lynch, con il suo estremo onirismo, consente a Slavoj Zizek un ritorno perturbante sui temi prediletti della sua riflessione, in particolare sull'oscenità del reale e il """"ridicolo sublime""""."" -
Le mie verità. Il libro sulla terza via universale di Mu'ammar Gheddafi commentato da Marco Marsili
Questo testo di Gheddafi contiene la dottrina politica e sociale elaborata dal leader libico, una dottrina che stride con i precetti della cultura occidentale, ma che evidenzia anche i limiti del modello politico ed economico dei sistemi liberaldemocratici. Si tratta di un testo ideologico, pensato per masse incolte, in larga parte ispirato alla tradizione socialista, che attinge a piene mani dal pensiero filosofico e politico degli ultimi 2.500 anni, adattando teorie elaborate dai maggiori pensatori del passato. Nel pamphlet il Rais espone la Terza teoria universale, che vorrebbe essere alternativa al capitalismo, ma anche al socialismo, esattamente come il fascismo nel Novecento: una dottrina populista, demagogica, funzionale alla retorica e alle politiche opportuniste del regime attualmente più detestato al mondo. -
Yemen: la crisi e la sicurezza. Informazione e opinione pubblica in Europa e nel Golfo
Le rivolte nel Mondo arabo hanno reso evidente un preoccupante difetto di conoscenza e di attenzione degli europei verso aree che sono strategiche per la politica estera e di sicurezza dell'Unione. L'opinione pubblica europea è informata su quel che accade alle porte di casa? Quando le rivolte sono esplose, un Team di ricerca dell'Università degli Studi di Urbino ""Carlo Bo"""", in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri, stava seguendo da mesi la comunicazione della crisi nello Yemen (fra il 2009 e il 2010) offerta dai media internazionali. Lo Yemen è una delle aree più povere ma strategicamente più importanti a livello mondiale, con una società fra le più giovani del Mondo arabo e una crisi emblematica per la gravità dei problemi e per le questioni di sicurezza che vi sono connesse. La ricerca ha monitorato migliaia di news a stampa e online comparse sia in Europa (con un focus sull'Italia) sia nell'area del Golfo (monitorando edizioni in lingua araba, a stampa e online). Questo quaderno presenta i risultati della ricerca, per molti aspetti clamorosi, e offre dati per riflettere sulla distanza che separa l'opinione pubblica europea dalla realtà che la circonda."" -
Nell'Islam iranico. Aspetti spirituali e filosofici. Vol. 1: Lo sh'ismo duodecimano.
All'interno dell'Islam, l'Iran, con i suoi poeti, cantori, mistici e pensatori, ha costituito fin dall'origine un universo del tutto particolare. Rappresenta una spiritualità profonda e una vocazione specifica che ha inizio prima dell'affermazione della religione del Profeta e va ricercata, prima di tutto, nelle radici mazdee. È portatore di un messaggio il cui significato nei secoli non è mai venuto meno e dialoga con gli spirituali di ogni tradizione, orientali e occidentali. ""Nell'Islam iranico"""" è il risultato di più di vent'anni di ricerche, una vera e propria """"summa"""". Non si rivolge ai soli specialisti perché Henry Corbin, traduttore, filologo e storico è convinto tuttavia che non possano essere i meri dati eruditi a svelare il significato di una civiltà spirituale. Per lui è fondamentale che il fatto religioso sia lasciato mostrarsi secondo un metodo fenomenologico e la sua comprensione intima non sia snaturata da considerazioni che rimangono su altri livelli."" -
Gli occhi della lingua
Movendo da una lettera del 1926 di Gershom Scholem a Franz Rosenzweig sulla condizione della lingua ebraica Derrida affronta i temi dell'ebraismo, del sionismo, della spettralità e del messianismo, ricongiungendoli alla più generale questione del Nome di Dio. Ne nasce un significativo contributo per riflettere su alcuni dei motivi che caratterizzano l'ultimo tempo dell'Opera del filosofo francese e per lasciare spalancare lo sguardo sull'oscura vertigine della lingua. -
Raccontando Marco Pannella... a ruota libera
Tessari racconta ai suoi studenti, ai giovani, ""Pannella"""". Non è una biografia storica, né un profilo politico: è una favola. Il protagonista è Pannella, ovvero quello che incarna questa fantasia esistenziale. In questo racconto c'è un po' di tutto: le origini cattoliche, l'esperienza comunista, quella Radicale. Perfino il sogno di un futuro migliore che l'autore regala ai suoi ascoltatori. Postfazione di Luca Taddio."" -
Il piacere della pittura
Vivace e corrosivo, breve quanto una passeggiata da Chelsea a Bloomsbury, ""Il piacere della pittura"""" (1934) per la prima volta in traduzione italiana, è un'agevole introduzione alla matura teoria dell'arte di Clive Bell. Perché nelle sale di un museo siamo felici o infelici? Qual è l'origine del piacere o del disappunto davanti ad un'opera d'arte? Bell ci guida in una visita alla National Gallery e ai Musei Vaticani, con digressioni a Parigi e Venezia, per descrivere l'esperienza dell'arte: risposta alle qualità visive della forma, democratica ed elitaria allo stesso tempo, essa è antidoto alla pedanteria del connoisseur e alla presunzione dello snob. """"Il piacere della pittura"""" partecipa, dalla parte dello spettatore, al progetto di rinnovamento delle forme dell'arte e della vita di una generazione di artisti ed intellettuali che l'orrore della seconda guerra mondiale avrebbe tragicamente interrotto."" -
L'Aquila. S(c)isma dell'immagine
Di fronte al dramma di una catastrofe naturale come risponde Architettura? Siamo davvero certi che il nostro sapere sia il giusto rimedio e non piuttosto una potenza distruttrice superiore alle stesse forze devastanti della natura? Domande e risposte implicano allora una riflessione profonda. Il terremoto dell'Aquila, al pari di altri tragici eventi, richiama il nostro pensiero a questa responsabilità, costringendoci ad un duplice sforzo ""theorico"""". Infrangere il blocco mentale della contemporaneità; oltrepassare il paradigma dominante dell'Occidente. A queste domande inattuali si rivolge il progetto per la ricostruzione di Bagno Grande, uno dei molti borghi aquilani colpiti duramente dal sisma.""