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L' immagine e il suo doppio. Dall'era dell'idolo all'alba dell'arte
Pochi temi hanno occupato Jean-Pierre Vernant lungo tutto l'arco della sua carriera quanto quello dell'immagine e del suo statuto teorico. L'apertura dell'antropologia in direzione della psicologia storica gli ha consentito di riconoscere che il concetto di ""rappresentazione figurata"""" non è un dato semplice e immediato, acquisito una volta per tutte, univoco e permanente, ma costituisce, al contrario, una categoria mentale con una sua specifica storia, anzi con tante specifiche storie che riflettono, e al contempo incentivano, i cambiamenti delle società. Concentrandosi sul suo terreno d'indagine elettivo, quello della grecità, Vernant tratteggia una storia dell'immagine che prende le mosse dalle svariate, spesso aniconiche forme di idoli e simboli religiosi per giungere alle soglie del V secolo, quando la rappresentazione degli dei in forma umana segna l'avvento dell'immagine in senso proprio, cioè della resa figurativa del reale. È l'alba dell'arte: il simbolo si libera dalla sua dimensione religiosa e ritualistica e si fa rappresentazione, vale a dire apparenza, imitazione, somiglianza. Indagando la paradossale compresenza di visibile e invisibile, di dato materiale e stratificazione simbolica, di elemento percettivo e piega immaginativa, Vernant delinea una vera e propria fenomenologia dell'immagine, capace di interessare - e non di rado di provocare - non solo l'antropologia e la storia delle religioni, ma anche e forse soprattutto l'estetica."" -
Il paradosso del monoteismo
Ebraismo, Cristianesimo e Islam - le comunità del Libro (Ahi al-Kitab) rappresentano i tre rami di un'unica e grande tradizione abramitica. Condividono la fede nella rivelazione di un Dio unico, trascendente e, nella sua essenza, inconoscibile attraverso le vie della percezione e della ragione. E tuttavia Corbin ci mostra come questo monoteismo sia fin dall'inizio e per sempre minacciato da una doppia trappola: quella di una rinascita idolatrica che fa di Dio un ente tra gli enti, confondendolo nella storia e nella società, e quella di una trascendenza portata all'estremo che, senza mediazioni teofaniche, si tramuta in disperante nichilismo. A queste tendenze Corbin oppone le lezioni della gnosi islamica, ebraica e cristiana, la loro ontologia integrale, e angelologia, il loro mundus imaginalis mediatore e risolutore di ogni falsa opposizione. Con ""Il paradosso del monoteismo"""" Corbin, oltre che proporre un cammino, ha lanciato una sfida: certamente per chi sa ed è in grado di coglierla. Ha voluto spalancare dinnanzi a una umanità stanca, sfiduciata e depressa l'abisso dell'Essere-Uno, invitando i migliori non a sostarvi dinnanzi cercando di capirne - razionalmente, astrattamente e vanamente - la profondità e il significato, ma a lasciarvisi coraggiosamente. Questo è il senso - l'experimentum crucis - di queste meditazioni che, a buon diritto (e per tale motivo), si possono chiamare """"abissali"""". Introduzione di Claudio Bonvecchio."" -
Le forme elementari della vita religiosa. Il sistema totemico in Australia
Un'indagine sull'origine e il ruolo della religione che, al tempo della sua prima apparizione, non mancò di generare scandalo e sollevare aspri dibattiti, e che ancora oggi viene salutata da sociologi, antropologi, teologi, filosofi, come uno dei più grandi contributi all'analisi del rapporto tra religioni e società. Mostrando il carattere sociale della religione e quello religioso della società, Durkheim stabiliva tra le due dimensioni un legame così stretto da rendere implausibile qualsiasi teoria della società che non facesse spazio ai fenomeni religiosi. La forte enfasi sul carattere collettivo della religione, sull'importanza delle pratiche oltre che delle credenze, e la capacità di individuare le principali linee di sviluppo nella modernità del rapporto tra religioni e società, fanno dell'opera di Durkheim una delle fonti classiche di maggior spicco nell'interpretazione dei fenomeni religiosi nel presente. Una lettura rigorosamente laica, capace tuttavia di penetrare dall'interno le dimensioni costitutive della religione, nel loro significato individuale e collettivo. -
Hiroshima. Storia e memoria dell'olocausto nucleare
L'impiego della bomba atomica ha segnato un punto di non ritorno, facendo di Hiroshima il simbolo del rischio di autodistruzione della specie umana. Solo nel 2010, per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale, un ambasciatore degli Stati Uniti ha presenziato all'annuale cerimonia di commemorazione. Un libro agile, di facile lettura, ma che non trascura nulla delle premesse, delle circostanze e delle gravi conseguenze di un atto che sino a oggi nessun paese ha osato replicare. La censura americana durante l'occupazione militare, l'autocensura dei politici giapponesi, la discriminazione nei confronti delle vittime (e tra le vittime), il ruolo del cinema, dell'arte e della letteratura, i libri di testo, la difficile memoria di un evento per cui si faticava a trovare un nome sono i momenti di una battaglia per imporre la propria interpretazione della storia. -
I sentieri evolutivi della complessità biologica nell'opera di S. A. Kauffman
Il volume costituisce una monografia integrale dell'opera di S. A. Kauffman, uno dei padri della teoria della complessità biologica, in cui vengono sviluppati tutti gli aspetti del suo lungo cammino di ricerca, vale a dire, la teoria delle reti booleane autonome stocastiche, la teoria dell'auto-catalisi, il mistero dell'ontogenesi, la teoria dell'agente autonomo, il concetto di cicli di lavoro termodinamico, l'organizzazione propagantesi e la teoria dell'informazione istruttiva. Il testo, però, specialmente nella parte finale, descrive in modo dettagliato anche altre frontiere della biologia, ovverossia i nuovi scenari aperti dalla biologia sistemica, da un lato, e dalla genomica funzionale, dall'altro. Il volume, quindi, a partire dalle investigazioni scientifiche e dalle esplorazioni metodologiche di Kauffman, mette in luce il fatto che, oggi, la nuova sfida della teoria della complessità consiste nell'ambizioso progetto di elaborare una teoria dell'informazione a carattere semantico (una nuova teoria algoritmica) capace di interpretare il misterioso linguaggio della vita e quindi i processi profondi di autoorganizzazione. -
Repubblica
Una patria libera è la necessaria condizione perché un popolo possa realizzarsi e compiere la missione che - secondo Mazzini - Dio gli ha affidato. La repubblica è la sua forma più matura di governo poiché la politica è scontro tra libertà e dispotismo e tra queste due forze non è possibile trovare un compromesso: è una guerra di princìpi che non ammette transazioni. Mazzini esorta il popolo a non accontentarsi delle riforme che sono accomodamenti gestiti dall'alto e non si radicano, cioè, nello spirito di libertà e di uguaglianza. -
Federalismo
Cattaneo viene ricordato per le sue idee federaliste improntate su un forte liberalismo e laicità. All'alba dell'Unificazione italiana, Cattaneo era fautore di un sistema politico basato su una confederazione di stati italiani sullo stile della Svizzera. Per Cattaneo la partecipazione alla vita della società è un fattore fondamentale nella formazione dell'individuo: il progresso può avvenire solo attraverso il confronto collettivo. Il progresso non deve avvenire per forza, se avviene, avverrà compatibilmente con i tempi: sono gli uomini che scandiscono le tappe del progresso. -
La libertà nell'arte
Questo volume raccogle gli interventi di: Adriano Accattino, Vittore Baroni, Tommaso Andrea Bressan, Franco Buncuga, Gio Ferri, Pietro Flecchia, Franco Gabotti, Eugen Galasso, Lorena Giuranna, Luciano Lanza, Andrea Papi, Raffaele Perrotta, Fabio Sntin, Gianni-Emilio Simonetti, Arturo Schwarz. -
Avodah Zarah. Un'introduzione al discorso rabbinico sull'idolatria
L'assoluto o il relativo, la certezza o il dubbio, la verità con la 'V' maiuscola o una verità tra le altre, il tutto o il niente. Un libro che ripercorrendo la grande tradizione rabbinica, mira a riscoprire il senso più alto del sacro e della religione: una lotta incessante contro le opposte e complementari tendenze dell'idolatria e di una inflessibile ortodossia. -
Il corpo e l'impensato. Saggio su Merleau-Ponty
Il presente saggio si pone il compito di introdurre al pensiero di Maurice Merleau-Ponty prendendo come filo conduttore dell'indagine la tematica della corporeità così come è stata da questi trattata sia nelle principali opere pubblicate in vita che negli scritti postumi. A partire da un approccio critico-analitico l'autore ha voluto quindi mostrare la continuità di fondo che attraversa la produzione teorica merleau-pontiana, tenendo conto allo stesso tempo degli elementi di novità dovuti al progressivo lavoro di revisione interna che ne ha contrassegnato lo sviluppo cronologico. -
Filosofo e il mare. Immagini marine e nautiche nella Repubblica di Platone
L'immagine della nave dello Stato è un'immagine antichissima eppure sempre attuale, basti pensare al 'grande timoniere' Mao-Tse-Tung. Ma cosa hanno in comune politica e navigazione, tanto che il nostro verbo 'governare' deriva dal verbo greco 'timonare'? Attraverso un'attenta analisi filologica, storica e filosofica, questo volume vuole mettere in luce le implicazioni di questa convergenza lessical-concettuale, provando a rispondere alle seguenti domande: quali autori antichi hanno per primi impiegato tale immagine? Qual'é stato il pensatore che ha più influenzato la nostra ricezione di essa? Che tipo di conoscenza hanno in comune il politico e il timoniere nell'immaginario greco e particolarmente in Platone? Che tipo di paradigma governamentale è implicato da questa immagine? E quanto di questo possibile paradigma politico è ancora attivo nel linguaggio della politica contemporanea? -
Aleksandr Herzen e il Risorgimento italiano
Aleksandr Herzen, uno dei più importanti intellettuali della Russia Ottocentesca, abbandonò nel 1847 l'impero zarista preferendo la strada dell'esilio all'autocrazia di Nicola I. Personaggio poco conosciuto in Italia, Herzen soggiornò a lungo nella penisola stringendo duraturi rapporti con molti protagonisti del nostro Risorgimento. Attento osservatore delle vicende italiane, durante la sua intensa attività di scrittore e pubblicista egli dedicò alcune delle più belle pagine proprio al processo risorgimentale. Ricostruendo il profondo legame esistente tra Herzen e la realtà italiana, il volume vuole offrire una rilettura di alcuni momenti cruciali della storia nazionale filtrati dallo sguardo di un uomo proveniente da un mondo solo apparentemente lontano, ma che condivideva con il popolo italiano i medesimi sogni di riscatto e di emancipazione politica. -
Mondi nuovi a teatro. L'immagine del mondo sulle scene europee di Cinquecento e Seicento: spazi, economia, società
Il saggio propone una mappa degli spazi portati sulle scene europee tra Cinquecento e Seicento, e ricostruisce le dinamiche e i rapporti di forza che mettono in relazione letteratura, economia, società. Tra Venezia, Firenze e Malta, dall'Italia e dal Mediterraneo all'America e all'Oriente fino ai paesaggi infernali, l'immaginario teatrale interpreta, riscrive e re-inventa la geografia dei mondi moderni facendo dei mezzi della performance (fisicità e parola) e dei suoi effetti sul pubblico una sublime forma espressiva di autonomia e bellezza. -
Colloqui al «circolo di Vienna». Annotati di Friedrich Waismann
Tra la fine degli anni Venti e l'inizio degli anni Trenta Ludwig Wittgenstein si incontrò con alcuni esponenti di quel ""Circolo di Vienna"""" che aveva trovato nel """"Tractatus logico-philosophicus"""" una delle sue essenziali fonti di ispirazione. Friedrich Waismann, un esponente del Circolo profondamente segnato dall'incontro con Wittgenstein, la sua personalità e la sua filosofia, annotò quei colloqui lasciandoci così una preziosa e insostituibile testimonianza sia di una fase tormentata della vicenda filosofica di Wittgenstein (il suo ritorno alla filosofia dopo il silenzio seguito alla pubblicazione del Tractatus) sia della complessità, l'ambivalenza e talora la profonda differenza tra la sua concezione e pratica della filosofia e quella dei filosofi del """"Circolo di Vienna""""."" -
Verso l'Arca d'argento. I misteri del cammino di Santiago. Il viaggio verso Compostela di un alchimista del nostro tempo alla ricerca dei segni dell'arte regia
"Come ci si purifica in Dio? Noi (alchimisti) abbiamo, prescindendo da tutte le regole e regolette, che cambiano da cultura a cultura, un sistema specifico molto preciso ed è la quiete interna. Puoi ingannare gli altri ma non te stesso, perché lo sai. La quiete dipende da una infinità di cose, dalla tua cultura, dalla religione, dagli insegnamenti. Se tu sei in quiete tutto va bene, anche tu stai bene. Questo è un insegnamento che trovi dappertutto, è molto vecchio. Però la cosa fondamentale è un'altra, cioè non è che puoi decidere tu le cose che disturbano la tua quiete, perché ormai, alla tua età, hai una serie di vincoli che dipendono dalla tua educazione, e dalla vita che hai fatto. Senza rendertene conto ci sono cose in cui credi, e cose che reputi sbagliate, che fanno parte della tua intima essenza. Allora cercare di arrivare a liberarsi completamente dai propri pregiudizi è più faticoso e lungo che non accettarli serenamente e gestirseli, tanto poi se ne vanno da soli. È quello che spiego in termini operativi. Cercare di purificare al massimo i materiali all'inizio, come fanno alcuni, non serve a niente, perché durante l'opera la materia si libera da sola delle sue impurezze. Mettili dentro (al forno) come viene, certo decentemente puri... poi ci pensa lei (la natura) a eliminare le impurità. Questo vale per l'operatore, per l'artista. La natura fa lei le cose! Non le devi fare tu. Non puoi, non devi sostituirti alla natura"""". (da un colloquio con Paolo Lucarelli)" -
Ecologia e potere. Un saggio su Murray Bookchin
L'evento della crisi ecologica che sta mettendo seriamente a rischio la vita sull'intero pianeta, ha fornito lo spunto per una riflessione filosofica attorno alla frattura fra l'""umano"""" e l'""""animale"""" che circoscrive il campo della biopolitica contemporanea, laddove essa si converte in biocidio generalizzato. Che relazione c'è fra il potere e la vita (umana e non-umana) nella modernità? Murray Bookchin, una delle voci più note della controcultura americana odierna, ha dedicato la sua intera opera all'esplorazione di questi ambiti, in un percorso che inteseca il pensiero di Adorno e quello di Foucault. Questo saggio si propone di ripercorrere in una lettura critica, i testi di Bookchin e di fornire un'archeologia dei concetti fondamentali dell'ecologia che sia utile al dibattito animalista, ambientalista o ecologista, che quotidianamente ne fa la propria attrezzatura pratica."" -
Le ragioni della forma
Sono molte le ""ragioni della forma"""" che si sostengono in questo libro, a partire dal romanticismo tedesco per venire sino alla crisi novecentesca della bellezza. La possibilità di un'intelligenza che tragga le proprie risorse dall'intuizione e dalle forme naturali, che si misuri alla pari con quella concettuale, percorre la tradizione filosofica e artistica da Goethe a Spengler. Ma essa va poi incontro a un declino apparentemente inevitabile nel Novecento maturo. Tuttavia l'idea di una ragione meno invadente e arrembante, più attenta ai luoghi e ai contesti sembra riaffacciarsi oggi, per esempio nella ricerca biologica e nei visual studies, e fornire il modello di una razionalità meno violenta, più attenta all'ecosistema, più favorevole alla natura, rivolta infine a una più matura abitazione dell'uomo nel mondo."" -
Hikikomori e adolescenza. Fenomenologia dell'autoreclusione
Ragazzi che si isolano dal mondo, auto-reclusi tra le pareti della loro stanza, circondati da videogiochi computer e fumetti. Tra i comportamenti adolescenziali che creano disagio psichico in chi li pratica e in chi sta loro vicino, senza dubbio l'Hikikomori, che in giapponese significa ""isolarsi, ritirarsi"""" e, più in generale, l'autoreclusione, stanno diventando, negli ultimi anni, oggetto di indubbio spunto di riflessione e di studio. Questo tipo di espressione di disagio della nostra civiltà, così come molte altre di pertinenza dell'età giovanile, richiedono un tipo di analisi che non riduca tali fenomeni a """"indice di follia"""", così come accade già per i tentativi di suicidio, le fughe, i disturbi del comportamento alimentare, i comportamenti autolesivi o altri tipi di comportamento a rischio comuni fra le giovani generazioni. Questo studio, primo in Italia sull'argomento, rilegge la sintomatologia Hikikomori, non solo come forma di lotta contro il male di vivere, che segnala l'inadeguatezza, soprattutto durante l'età adolescenziale, della parola e del pensiero, ma anche in un'ottica trans-culturale, inquadrandolo nelle complesse coordinate dell'onore e della vergogna della cultura giapponese."" -
Buio nell'isola del sole: Rodi 1943-1945. La tragedia dei militari italiani e l'annientamento degli ebrei
Un libro appassionato sulle dimenticate vicende che si sono svolte nell'isola dove è nata la scrittrice e dove per secoli sono vissuti i suoi antenati. Nella prima parte del testo si indaga sui tragici eventi che, dopo l'8 settembre 1943, colpirono i militari italiani travolti dai nuovi nemici tedeschi, a cominciare dal loro comandante, l'ammiraglio Inigo Campioni, deportato in Polonia e fucilato nella Repubblica Sociale Italiana per volere di Mussolini; la seconda invece si concentra sulla deportazione degli ebrei locali, destinazione Auschwitz, il 23 luglio 1944 e sulla ""liquidazione"""" di nove decimi di quella comunità vissuta sotto Roma, Bisanzio, gli Ospedalieri, il Gran Turco prima di passare sotto il Tricolore nel 1912. L'autrice ridà voce a due microcosmi che subirono ogni sorta di violenze da parte dei nazisti per lungo tempo rimaste nell'oblio."" -
L' arte in azione. Proudhon e gli artisti della Comune
È trascorsa poco più di una settimana dalla proclamazione ufficiale della Comune, il 28 marzo 1871, quando Courbet invita gli artisti parigini a un'assemblea pubblica per discutere della nascente Federazione degli Artisti. Appena due mesi dopo, una dura repressione soffoca nel sangue i programmi e le aspirazioni di quei giovani impegnati a rivoluzionare anche il loro specifico ambito artistico. Per ricostruire le deboli tracce di quegli straordinari artisti, ben noti alla società del tempo e oggi quasi dimenticati, l'autrice ha analizzato l'opera del filosofo più amato e criticato dagli ambienti culturali e politici dell'epoca: Pierre-Joseph Proudhon, autore di un inusuale scritto di estetica alla base della visione artistica e politica dei giovani comunardi, per il suo richiamo a un'arte attiva, morale, in situazione con il proprio tempo. Uno scritto che sembra rivelare una forte influenza anche sulle generazioni artistiche successive e che, pur pagando la stessa ""damnatio memoriae"""" di quegli artisti, appare ancora vitale e stimolante per le questioni fondamentali che intrecciano l'arte e le sue forme alla realtà.""