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Da Carducci alla Grande Guerra. Studi di letteratura italiana
Dall'unificazione nazionale alla più difficile prova - la Grande Guerra - che il giovane stato italiano si trova ad affrontare: è questo lo spazio entro il quale si muovono i diciassette saggi che formano il volume. Antichi amori e oggetti di studio dell'autore, Carducci e Pascoli occupano di sé una parte rilevante dell'opera, che del primo privilegia la stagione 'lidiana' col suo intreccio di passione e d'incontenibile gelosia; del secondo l'ambigua mitologia del nido familiare; d'entrambi la commossa rivisitazione d'un Risorgimento oramai uscito di scena. Il Risorgimento non ritorna nei due saggi che s'aggirano nei territori del fantastico, fra Tarchetti, Graf e il giovane Papini; s'incontra invece in un terzo scritto, quello che s'intrattiene su Una nobile follia, romanzo tarchettiano dove l'antimilitarismo s'associa al rifiuto degli entusiasmi patriottici. È poi la letteratura della Grande Guerra, un evento letto da molti come l'ultima fase dell'epos risorgimentale, che al suo interno sceglie di focalizzare meno il momento della lotta e del sangue che la vita quotidiana nelle trincee e nelle retrovie, e su tale sfondo la psicologia del combattente. -
Linguistica per le professioni sanitarie
La linguistica, ovvero ""lo studio scientifico del linguaggio umano e delle lingue storico-naturali"""", rappresenta un'area di ricerca fortemente interdisciplinare, al crocevia tra numerose discipline, tra cui antropologia, intelligenza artificiale, filosofia, psicologia e, soprattutto, neuroscienze cognitive. Il volume fornisce un'introduzione generale alla materia, rivolta principalmente agli studenti universitari e ai professionisti che a vario titolo svolgono attività di diagnosi, cura e riabilitazione di patologie che coinvolgono il linguaggio, ma apprezzabile anche dal linguista che si voglia avvicinare allo studio degli aspetti ontogenetici e/o deficitari della comunicazione. Associando un impianto descrittivo tradizionale, basato sui classici livelli di analisi linguistica (fonetica, fonologia, lessico, morfologia, sintassi e pragmatica), a box di approfondimento clinico, si propone di fornire una descrizione puntuale ma accessibile di concetti e metodi di studio del linguaggio verbale, sia nei suoi aspetti formali che funzionali."" -
Temi e motivi della follia nella lirica e nella tragedia greca
Il volume indaga alcuni dei momenti più significativi delle manifestazioni dell'irrazionale in due filoni della letteratura greca particolarmente coinvolti, la lirica e la tragedia. Nella lirica - soprattutto arcaica (Archiloco, Saffo, Alceo, Anacreonte, Ibico, Teognide), ma anche classica ('Platone'), ellenistica (Teocrito, Filodemo), imperiale (Marco Argentario) e tardoantica (Paolo Silenziario) - le espressioni della follia sono prevalentemente connesse con le pulsioni dell'eros. Più varia ed articolata risulta l'incidenza di temi e motivi della follia nell'affascinante fenomenologia della tragedia, come emerge dalla limpida rassegna di suggestivi testi qui presi in esame (trascelti principalmente da Agamennone, Coefore e Prometeo di Eschilo, Aiace e Trachinie di Sofocle, Medea, Troiane, Oreste, Eracle e Baccanti di Euripide). Una premessa di Camillo Neri fornisce le giuste coordinate per inquadrare l'argomento e intendere la cifra del saggio. -
Pomponio Secondo: profilo di un poeta tragico minore
La prima parte del volume offre un profilo argomentato di un poeta tragico imperiale Pomponio Secondo, pressoché sconosciuto, ma che fu invece molto apprezzato da intellettuali come Quintiliano, che come tragico lo antepone a Seneca, e Plinio il vecchio, che gli dedicò una biografia in ben due libri. Oltre al profilo biografico, collegato alla temperie culturale dell'età giulio-claudia, si fornisce per la prima volta un ampio commento dei frammenti attribuiti al poeta, che testimoniano la presenza di modelli letterari del periodo augusteo, di Virgilio soprattutto, ma anche di Ovidio e nello stesso tempo rivelano notevoli affinità con la tragedia senecana: non mancano poi segnali che dimostrano come anche Pomponio Secondo potesse costituire un modello per la poesia di Stazio. Nell'ottica dell'approfondimento dello studio di testi frammentari tragici, la seconda parte del volume offre tre saggi, che indagano su aspetti importanti dell'immaginario tragico greco e latino, il tema tirannico, l'eros e le figure femminili. -
Nuove narrazioni mediali. Musica, immagine, racconto
Le nuove tecnologie dell'informazione hanno accelerato esponenzialmente i processi di osmosi tra testi, generi e media. Se è assodato che la narrativa letteraria ha fatto sua la descrittività propria delle arti figurative e della fotografia, che il cinema e la serialità televisiva si sono appropriati di forme e contenuti originari della narrativa letteraria e della musica, meno ovvio è il fatto che la narrativa letteraria degli ultimi decenni sia incessantemente rimodellata dalle nuove forme di mimesi e dai nuovi immaginari generati dai media audiovisivi e dalla rete. Entro una cornice di riflessione ampia e stratificata sull'intermedialità, il volume si divide in due parti: una prima incentrata sulle ibridazioni del racconto audiovisivo, una seconda sulle contaminazioni di quello letterario. -
Minatori di memorie. Vol. 2: Narrazioni & performance.
Nel volume, secondo della serie Minatori di memorie, trovano spazio recenti mediazioni artistiche delle eredità delle miniere e della migrazione italiana in Belgio e Olanda: in opere teatrali (262 vestiti appesi di Alessandro Idonea), film (Gluckauf di Remy van Heugten, con sceneggiatura di Gustaaf Peek), docufilm (Viaggio al Belgio di Mattia Napoli), poesia (di Pierre Kemp, Wiel Kusters e Leonardo Zanier), installazioni video e fotografiche (L'Âge du Charbon di Fabio Caramaschi e Silvia Caracciolo), racconti letterari (Sette birre Efes Pilsen di Kenan Serbest), interviste autentiche e rielaborazioni di memorie individuali. Lo spettro delle modalità discorsive e rappresentative è ampio e fluido il confine tra elementi finzionali e non finzionali. Ne emerge un testo culturale transnazionale ricco e sfaccettato, in cui le performance (post) memoriali costruiscono, decostruiscono e ricostruiscono narrazioni private e pubbliche, alternando la volontà di commemorare e la necessità di profanare un passato che rischierebbe altrimenti di rimanere inaccessibile. -
Lectissimus Pensator Verborum. Tre studi su Sallustio
I tre capitoli dell'opera prendono in esame diversi aspetti del pensiero e dell'arte narrativa del grande storico latino, coevo di Cesare e di Cicerone e considerato fra i massimi autori della letteratura latina, legittimo erede di Tucidide nella cultura di Roma antica. In essi sono studiati alcuni concetti e motivi fondamentali della interpretazione storica e morale in Sallustio, che costituiscono una parte integrante della visione critica di questo autore sulla crisi della res publica. Una raccolta sistematicamente ordinata delle fonti e delle testimonianze antiche su Sallustio, a cura di Gerard Duursma, completa la monografia fornendo un essenziale strumento di consultazione. -
Scenari e mutamenti geopolitici. Competizione ed egemonia nei grandi spazi
Antichi e consolidati equilibri geopolitici sono venuti meno nello scenario internazionale con una forte accelerazione sin dai primi anni del XXI secolo. Il numero degli attori globali è aumentato e questi, ormai, non sono più esclusivamente i singoli Stati, ma anche associazioni e organismi che in vario modo giocano un ruolo nel contesto delle relazioni internazionali. In questo scenario, tuttavia, nessuno di quanti si muovono sul palcoscenico globale appare in grado di imporre, alle diverse scale regionali, la propria volontà politica. Si è di fronte, dunque, ad un insieme geopolitico quanto mai frantumato giacché la fine dell'equilibrio bipolare della ""guerra fredda"""" tra le due grandi potenze uscite vittoriose dalla seconda guerra mondiale non sembra aver generato, smentendo ogni facile previsione, un'unica superpotenza."" -
Natura che m'ispiri. Alcuni percorsi letterari, linguistici, archeologici, geografici
Riflettere sulla Natura è qualcosa di coinvolgente. Le sollecitazioni sono molteplici tanto quanto plurime e complesse appaiono le sfaccettature. La Natura è una ""riserva naturale"""" di possibilità da attuare e ricreare, da sondare e interpretare, e di cui giovarsi nel pieno rispetto della sua essenza. Da sempre l'uomo si rapporta e si confronta con la Natura: benevola e complice, locus amoenus di svariate situazioni poetiche, ma anche matrigna quale campeggia in pagine dense di inquietudine in Lucrezio e Plinio il Vecchio, per giungere fino a Leopardi e Montale. Pensare la Natura è anche il tema portante del presente volume, una miscellanea di contributi che da diverse prospettive offrono un'analisi ampia, nuova e accattivante, frutto di studi approfonditi e punto di arrivo di un percorso che prende le mosse da un esperimento didattico presso i Licei dell'Emilia occidentale e si configura come coronamento di un'esperienza nata all'insegna dello spirito di collaborazione tra la realtà universitaria (l'Ateneo di Parma) e quella scolastica. Il carattere multidisciplinare dell'opera offre una lettura che spazia dall'archeologia alla papirologia, dalle letterature classiche a quelle moderne e contemporanee, nonché alle discipline propriamente geografia che."" -
Prospettive relazionali della gestualità nel Satyricon
Il libro è una ricerca sui gesti nel Satyricon di Petronio, impostata su una definizione che delimita l'area della gestualità entro i confini della comunicazione consapevole. Lo studio valorizza il contesto comunicativo e relazionale in cui i gesti hanno luogo, evidenziando la loro funzione pragmatica. L'analisi delle ricorrenze e delle variazioni fa emergere inoltre la funzione strutturale della gestualità a livello narrativo. -
Green belt e altre espressioni di verde urbano. La tutela naturalistica nelle città europee
Il testo intende offrire una panoramica su cinture di verde periurbano interessate da un maggiore o minore grado di realizzazione. L'ambito di applicazione è soprattutto l'Europa, con esemplificazioni note e meno note di cui si presentano emanazioni normative, critiche e accoglimenti pratici del modello di riferimento. Di questi ultimi sono riportate immagini e descrizioni atte a comprendere l'effettiva realizzazione e l'efficacia di ogni singola green belt. Più in particolare si esamina il caso italiano, inserendolo in un più esteso riferimento al verde urbano da un lato e alle reti ecologiche regionali dall'altro. Comparazioni vengono effettuate tra progettualità messe in atto in areali diversi allo scopo di enucleare regolarità di comportamento e più facilmente individuare le soluzioni vincenti, atte a dimostrare l'utilità di uno strumento urbanistico talora troppo astrattamente considerato. -
Aspetti di tarda antichità. Storici, storia e documenti del IV secolo d.C.
Il IV secolo è un periodo che difficilmente può riassumersi in una formula che tenga conto della straordinaria varietà di eventi epocali che lo hanno contraddistinto. Si apre con l'edictum de praetiis rerum venalium e si conclude alla vigilia del definitivo spostamento della corte imperiale a Ravenna. A tale straordinaria ricchezza di eventi corrisponde un'altrettanto rigogliosa varietà di fonti di ogni genere, quali non se ne avevano mai avute nelle età precedenti, e quante non se ne avranno più ancora per molto tempo. Questo volume ha chiamato a raccolta un gruppo di specialisti con l'idea di mettere in evidenza la grande pluralità di approcci, di tematiche e di metodologie che possono e devono incrociarsi nello studio della Tarda antichità, e di questo periodo in particolare. I contributi sono stati ordinati attorno ai tre nuclei principali evidenziati nel titolo del volume: gli storici, la storia, i documenti. -
Suoni per Lemmi. Su dizionari e lessici d'argomento musicale
Come ogni disciplina, anche la musica d'arte necessita di dizionari e lessici. Mentre l'enciclopedia ha un andamento di carattere cronologico e tematico, il dizionario comprende ed elenca tutti i nomi che può, propri e comuni, e il lessico soltanto i nomi comuni o certi nomi comuni. Essendo la musica un'attività internazionale, nel concepire questo volume (e prima il convegno che ne sta a capo) si sono tenute presenti diverse realtà nazionali, cioè i prodotti della musicologia inglese, tedesca, francese e slava oltre che italiana. Ma la vasta trattazione (che consta di 12 saggi) comprende anche percorsi trasversali, dando conto di pubblicazioni relative agli antichi strumenti musicali, alla musica sacra, all'opera in disco, alla donna musicista (compositrice, strumentista, cantante). Un caso a sé è il primo dizionario moderno, quello di Rousseau (1767). E molti casi speciali trovano posto nell'introduzione, disegnando un interessante panorama dell'odierna disponibilità editoriale. -
Un uomo senza volto. Introduzione alla lettura di Luciano di Samosata
«Non conosco classico più classico di questo classico seriore, minore e manierista», scriveva nel 1974 Pier Paolo Pasolini recensendo i Dialoghi di Luciano, apparsi per i 'Millenni' di Einaudi con la prefazione di Leonardo Sciascia. Con la definizione di 'classico', il poeta di Casarsa intendeva descrivere la capacità di Luciano di vedere i «dettagli reali in modo tanto economico quanto incantevole», e di vederli con «occhio acuto e metallico», teso a incidere nella realtà a lui contemporanea, senza compassione, con l'attenzione alle piccole cose e alle meno appariscenti delle creature. Pasolini si identificava con lo scrittore antico, perché come lui soffriva della consapevolezza di trovarsi in un «vicolo cieco della storia, e della storia letteraria», e guardava all'ormai irrecuperabile passato con nostalgia: in tale buio della storia, presagio anche della fine imminente della propria vicenda individuale, Pasolini rileggeva Luciano, ritrovando e condividendo quel riso satirico impietoso della cultura del proprio tempo, con l'amara coscienza che, come lui stesso, Luciano «anziché corrodere, minare, demistificare - da filosofo 'cane' come il suo mitico Menippo - la propria cultura, corrode, mina e demistifica la vita stessa». Oggi, in un periodo che forse può definirsi da 'fine del mondo', nell'era della realtà virtuale e della post-verità, si vuole con questa introduzione invitare ancora alla lettura di quest'autore, di cui pure non sappiamo quasi nulla, tranne che veniva da Samosata, lontana città sull'Eufrate e che visse nel pieno II sec.d.C.. Un autore su cui l'antichità stese il silenzio, e che nei secoli è stato oggetto di giudizi antitetici, dall'ammirazione allo spregio. Un autore, dunque, destinato a restare un «uomo senza volto», come scriveva Alberto Savinio: ma i cui discorsi e dialoghi offrono ancora infinito materiale di riflessione, con il loro caleidoscopio di tipi umani e di caratteri, la derisione delle manie intellettuali e delle mode culturali, l'intelligenza nel comprendere il libro della vita per trarne mondi di fantasia, l'accuratezza con cui rappresentano la fenomenologia delle emozioni, l'uso delle immagini e della loro evocazione, il confronto originale con temi e generi tradizionali, l'esperienza delle arti non verbali e per-formative, la profonda umanità e la disincantata filosofia morale. -
Etnologia del sacro. Religione e modernità nella riflessione francese
Il volume propone alcuni dei testi classici della scuola francese sulla questione metodologica della partecipazione sul campo ponendo l'accento sul coinvolgimento a livello teorico scientifico dello studioso. Tutti gli articoli rileggono la problematica di metodo all'interno del fenomeno magico-religioso, al di là del fattore religioso propriamente detto, pratica di partecipazione emotivamente condivisa o, come dice splendidamente Daniel Fabre all'interno di questa stessa raccolta, «momento di alta intensità collettiva». Si sollevano questioni soggettive, legate alla percezione e al ricordo. La difficoltà interpretativa del fatto religioso è emersa soprattutto nel momento di 'ritorno' dell'antropologia in Europa, quando lo studioso ha dovuto confrontarsi con l'estraneità all'interno del suo stesso contesto di appartenenza. -
Petrarca lettore di Seneca tragico e di Svetonio
Tra gli auctores peculiares di Francesco Petrarca un ruolo di primo piano rivestono Lucio Anneo Seneca e Gaio Svetonio Tranquillo. «Seneca autem tragedias [texuit], que apud poetas profecto vel primum vel primo proximum locum tenent», «[Svetonius] Tranquillus, auctor certissimus»: queste citazioni, tratte rispettivamente da Fam. IV 16, 9 e Gest. Ces. 14, sono un riflesso dell'attento dialogo intrattenuto da Petrarca con le opere dei due autori, prima corredate sui manoscritti in suo possesso di postille e segni d'attenzione a guisa di vere e proprie biblioteche ai margini del testo, poi rievocate a più riprese negli scritti latini e volgari. Qui Petrarca, tessendo le sue parole assieme alle voci dei due magni auctores, creò pagine di mirabile modernità, alcune inerenti la sua personale historia, altre incentrate su riflessioni filosofiche ed estetiche di valenza universale, altre ancora dedicate alla formulazione di giudizi sulle vicende del passato e sulla politica del presente. -
Audiatur et altera pars. I discorsi doppi nelle Declamationes minores e in Calpurnio Flacco
Le Declamationes minores (II sec. d.C.) sono discorsi giudiziari fittizi elaborati da un maestro che insegna retorica a una classe di alunni. Il docente solitamente impersona solo una delle due parti in causa; in alcuni casi, però, adotta una differente strategia: 'presta la voce' anche alla seconda parte in causa - la pars altera. La pars altera compare anche in alcune declamazioni della silloge di Calpurnio Flacco, autore sul quale abbiamo informazioni a dir poco esigue. Le declamazioni di questo umbratile autore ci sono per giunta pervenute in forma 'ridotta': non ne possediamo cioè lo sviluppo completo, ma esclusivamente le sententiae. Il presente volume si occupa della pars altera nelle Declamazioni Minori e negli Excerpta di Calpurnio Flacco, interpretando le diverse funzioni didattiche che questa 'secon-da voce' svolge nei due corpora declamatorî. -
Varianti politiche d'autore. Da Verri a Manzoni
La riflessione sui problemi della responsabilità individuale e della giustizia costituisce il nucleo più produttivo dell'intreccio tra letteratura e politica nel Settecento e fa dell'esperienza italiana un paradigma di valore europeo. Le opere poetiche e i trattati degli intellettuali italiani, da Pietro Verri ad Alfieri, da Monti a Manzoni, sviluppano temi di riflessione presenti in tutta Europa, e infiammano un dibattito cruciale e fondativo del pensiero politico moderno. In questo volume vengono raccolti per la prima volta alcuni casi cruciali di ""varianti politiche d'autore"""", dagli scritti pubblicati sul «Caffè», con revisioni e decurtazioni per sfuggire alle maglie della censura, alle """"Osservazioni sulla tortura"""" di Verri, dai trattati politici alfieriani e dalla """"Vita"""", alle correzioni linguistico-politiche di Monti, fino al """"Conte di Carmagnola"""": mutamenti di punti di vista maturati dentro la storia o contro la storia, ma sempre in un vivificante rapporto con il testo scritto, inteso come impronta digitale del pensiero creativo, ma anche come specchio in cui ogni autore ha unito la riflessione sulla propria individualità a quella sul mondo esterno."" -
Strenna storica bolognese 2019
"Strenna storica bolognese"""" è una rivista annuale di studi storici, artistici e letterari legati alla città di Bologna e al suo territorio. Fondata negli anni Venti, esce ininterrottamente dal 1954 e da allora ha ospitato contributi di molti dei più importanti studiosi e accademici locali sui temi più variati, selezionando però al contempo anche le ricerche più interessanti e meritevoli di giovani ricercatori, tratte da tesi di laurea od indagini autonome. Il sessantanovesimo volume (2019) vanta la partecipazione di firme autorevoli quali Guido Tigler, Renato Roli, Mario Fanti, Stefano Pierguidi, Roberta Serra, Antonella Mampieri e Carlo De Angelis e le tematiche affrontate spaziano dalla scultura medievale all'urbanistica del Secondo Dopoguerra, dalla grafica rinascimentale e barocca alla storia dei cenoni femminili, dalla tutela dei beni artistici all'imprenditoria bolognese tra XIX e XX secolo. Una ricca antologia capace di soddisfare gli interessi di ogni lettore, specialista o amatore." -
Riordino territoriale e governance metropolitana
Con riferimento al caso veneziano, il volume cerca di rispondere alla seguente domanda: la legge 56/2014 (nota come legge Delrio), che ha istituito nel nostro Paese le Città metropolitane, può rappresentare - nonostante i molti limiti che la caratterizzano - una nuova ""finestra di opportunità"""" per innovare il governo e la governance territoriale? Oppure rischia di costituire un ulteriore fattore di complicazione del sistema di governo del territorio, da diversi punti di vista già ipertrofico? Per rispondere a questa domanda, il volume, dopo aver considerato alcune importanti realtà metropolitane europee con l'obiettivo di registrare, pur nella varietà delle diverse situazioni istituzionali e amministrative, le dimensioni di particolare significato per la maturazione di efficaci approcci di governance territoriale, ricostruisce le prime fase del processo di implementazione del provvedimento di riordino nel caso in esame. L'analisi conferma come tale processo configuri al momento un vero e proprio """"cantiere aperto"""", i cui esiti dipenderanno anche dalla misura in cui attorno al provvedimento si consolideranno azioni coerenti e convergenti da parte dei diversi attori istituzionali e nuovi processi di cooperazione su base volontaria e funzionale tra attori pubblici e privati; diversamente, la riforma potrà rappresentare un nuovo tassello nel processo di iperterritorializzazione del quadro di governo: in sostanza, un'altra occasione non colta per dotare il territorio veneziano e centro-veneto di un'efficace capacità di governo e indirizzo strategico.""