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I tre moschettieri
L'epopea di cappa e spada pubblicata nel 1844, con cui Dumas ricama sulla storia un colorato mondo di combattimenti, intrighi e romanticismo.rnrnD'Artagnan, giovane guascone, parte per Parigi per unirsi ai moschettieri, la legione di spadaccini fortemente voluta dal re di Francia Luigi XIII e invisa al perfido cardinal Richelieu. Si trova per caso a combattere al fianco di Athos, Porthos e Aramis, dimostrando tutto il suo valore e il suo cuore, necessari per servire la corona e difenderla da nemici fuori e dentro la corte. D'Artagnan e il trio di moschettieri saranno costretti a ricorrere a tutto il loro ingegno e le loro abilità con la spada per preservare l'onore della regina Anna e contrastare gli schemi malvagi del cardinale. Con questa epopea di cappa e spada pubblicata nel 1844, Dumas ricama sulla storia un colorato mondo di combattimenti, intrighi e romanticismo. Un romanzo che ha ispirato decine di adattamenti cinematografici, parodie e seguiti letterari. -
Stagno
In mezzo alla natura non abbiamo bisogno di fare colpo sul mondo, così il mondo può fare colpo su noi...rnrn«Claire-Louise Bennett, al suo esordio, racconta un mondo abitato di oggetti, dove ogni cosa è in movimento, perché continuamente cambia lo sguardo di chi guarda, e guardando descrive, e descrivendo, sposta» – Robinsonrnrn«Immaginatevi una raccolta di racconti scritta da Emily Dickinson: ecco il singolare talento che troverete in queste pagine» – The Boston Globernrn«Un debutto sorprendente scritto in una prosa meravigliosa, con spirito acuto» – The Guardianrnrn«Bennett è una scrittrice innovativa di indubbio talento» – The New York Times Book Reviewrnrn""Non so cosa ci sia là fuori – non l'ho mai scoperto – e il tanto tempo che ho trascorso dietro le tende verdi della sala da pranzo a casa non mi ha avvicinato per nulla alla verità. E per quale ragione non dovrei starmene alla finestra in questo modo? Per quale ragione non dovrei farmi vedere? Non ho paura. I mostri non mi impauriscono.""""rnrnUna casa ai margini di un piccolo paese sulla costa atlantica dell'Irlanda, isola ai margini di un continente. Una donna senza nome che ha scelto di vivere ai margini, in una quotidianità fatta di oggetti comuni, pentole, pomodori, zuppe, penne stilografiche, tempeste osservate dalla finestra, mucche che pascolano appena fuori dalla porta. Tutto è vivo e vibrante intorno a lei, uno """"sciame di magia straordinaria"""" che sente scorrere intorno a sé, semplicemente, immersa nella natura e in un flusso di pensieri a cui si abbandona del tutto. Con una scrittura febbrile, ironica, minuziosa, a un passo dalla poesia pura, Stagno percorre trappole e piaceri di una vita solitaria in cui ogni dettaglio s'ingigantisce, ogni minimo suono rimbomba, tutto appare sogguardato attraverso una lente che deforma la realtà e la trasforma in un paesaggio imprevedibile."" -
L' arte di sbagliare. Avventure nel margine d'errore
Errare è umano. Eppure molti di noi passano la vita dando per scontato di avere ragione su quasi tutto, dall'origine dell'universo a come caricare la lavastoviglie. Perché? Prima di tutto perché sbagliamo su ciò che crediamo significhi sbagliare.rnrn«Se volete far pace con il fatto di non essere perfetti e vedere il lato positivo dei vostri errori, leggete Kathryn Schulz» – Bill Clintonrnrn«Pochi libri sono in grado di chiamare in causa nomi come Voltaire, Shakespeare, Benjamin Franklin, Focault, Platone e rimanere divertenti. Pochissimi riescono a mischiare Socrate e Beyoncé nella stessa frase senza battere ciglio. Ma Schulz ci riesce» – NewsweekrnrnPer secoli abbiamo guardato all'errore come a un segno di ignoranza, stupidità, peccato; in realtà la nostra capacità di sbagliare è una componente cruciale dell'intelligenza umana, inscindibile da alcune delle nostre più nobili qualità, ma soprattutto è una parte vitale del nostro processo di apprendimento e di crescita. Tra disavventure al Polo Nord, bizzarri disturbi neurologici, profezie incompiute e cuori infranti, con l'aiuto di pensatori come Platone, Agostino, Voltaire, Darwin, Freud, Gertrude Stein, Foucault e Groucho Marx, Kathryn Schulz indaga i motivi per cui troviamo così gratificante avere ragione e così irritante avere torto e dimostra come venire a patti con i nostri sbagli – che sono una parte inevitabile, preziosa e talvolta sorprendentemente piacevole della vita – può trasformare la nostra visione del mondo, le nostre relazioni ma soprattutto noi stessi. -
Chi ha ucciso mio padre
Vincitore del Premio Salerno Libro d'Europa 2021 Un pamphlet sul legame difficile, forse impossibile, con un padre che ti resping e non ti capisce e le ragioni profonde di quell'essere respinto e non capito.rnrn«Édouard Louis trabocca di talento. Un libro che è un atto d'accusa e insieme di perdono: proprio come la letteratura» – L'Expressrn«Il nuovo testo di Édouard Louis insiste sulle responsabilità dei politici sulla vita degli ultimi» - La LetturarnÈ normale vergognarsi di amare?rnrnCon il suo primo libro, Farla finita con Eddy Bellegueule, Édouard Louis ha fatto scalpore parlando di sé: un giovane omosessuale avido di conoscenza in un mondo che condanna qualsiasi forma di diversità e non comprende l'utilità della cultura. In questo bruciante pamphlet che coniuga il tono letterario della sua scrittura con la vampa dell'intervento, l'autore torna a casa, cerca di riavvicinarsi al padre, comprende quanto la sua rabbia sia annidata in un'ignoranza indotta dalla realtà in cui è cresciuto, dalle politiche sociali francesi, e condanna con parole roventi chi ha negato a quest'uomo la possibilità di diventare altro. Chi ha ucciso mio padre è un atto d'amore e di denuncia che travalica i confini geografici e sociali. -
Storie per bambini perfetti
Finalista Premio Orbil 2020. Narrativa 6/10Finalista Premio Scelte di Classe – Leggere in circolo 2020. Categoria 6-7 annirnrn«Una serie di istruzioni impeccabili per trionfare sugli adulti» – Kirkus ReviewrnrnRuby è affidabile (per così dire). Arthur è attento (più o meno). Harry mangia le carote (sempre che ci si metta d'accordo su cosa si intende per mangiare). Gloria aiuta la mamma (esagerando un pochino), come tutti i bambini perfetti (davvero?). Apparsi per la prima volta nel 1985 e ormai considerati un piccolo classico per ragazzi della letteratura americana, questi otto racconti perfidamente deliziosi dimostrano con pungente sagacia che essere un bambino perfetto è una bella cosa, ma ci si perde tutto il divertimento. -
Favole a cui non badare troppo
"Il titolo dice già tutto. Da non somministrare ai deboli di cuore"""" - School Library JournalrnrnConsiderata ormai un classico della letteratura per ragazzi, questa raccolta di favole, impreziosite ora dalle illustrazioni di Sergio Ruzzier, hanno morali che forse non si possono propriamente definire morali. Ma non ha importanza: casomai basta non prestarci troppa attenzione." -
Un romanzo messicano
“Rompendo tutte le convenzioni del genere, l’autore mette faccia a faccia il lettore e la realtà, senza intermediari. In questa storia il narratore è solo l’occhio che osserva i fatti e li mette in ordine. Il suo sguardo è la domanda a cui non ci sono risposte: resta solo la perplessità del reale.” Queste sono le motivazioni della giuria del Premio Alfaguara, assegnato a Un romanzo messicano nel 2018, ma sono anche le sensazioni che restano al lettore: dubbi, molti, su che cosa è vero e che cosa no, su chi è degno di fiducia e chi no quando anche chi è dalla parte della legge scende a compromessi.«Un romanzo eccitante e coraggioso che purtroppo non è finzione; un racconto eccezionale del paese che non vorremmo essere ma che ancora siamo» - Jorge Zepeda Patterson, El País Internacional«Jeorge Volpi ricostruisce un clamoroso giallo internazionale» - Alessandra Coppola, la Letturarn«Volpi osa descrivere le più sottili trappole della relazione tra politica, media e trafico di droga come nessuno ha mai fatto prima» - Francisco Martínez Real, Diario 16rn«Si esce dalla lettura devastati e carichi di interrogativi pessimistici. Possiamo consolarci dicendo a noi stessi: ma dopo tutto è una storia messicana, roba lontana da noi. Davvero?» - Giancarlo De Cataldo, RobinsonrnSe la postverità esiste, dovremmo immaginarla non come l'abito in cui i potenti mentono, e nemmeno quello in cui mentono in modo sistematico, bensì come quello in cui le loro menzogne non danno più fastidio a nessuno e la distinzione tra verità e menzogna diventa irrilevante.Silvia Melis, Giuseppe Soffiantini, Farouk Kassam. Quando si parla di rapimenti questi sono alcuni dei nomi che vengono in mente: donne, uomini e bambini vittime di persone senza scrupoli che li hanno strappati dalle loro vite, chi per pochi giorni, chi per anni. In Messico è successo e succede ancora lo stesso: insieme al traffico di droga, i rapimenti sono una risorsa economica importante per la criminalità, e un vero e proprio fronte di guerra interno per polizia e autorità governative, disposte a tutto pur di riuscire a dimostrare il loro potere. I fatti raccontati da Jorge Volpi rientrano in questo quadro. È l’8 dicembre 2005: la polizia federale fa un’incursione nella tenuta Las Chinitas e arresta Israel Villarta e Florence Cassez. Grande dispiego di mezzi e telecamere delle reti nazionali più importanti per documentare la cattura di due criminali a capo di una banda che si è macchiata di gravi crimini. Quando entrano in scena gli avvocati difensori dei due però ecco emergere procedure irregolari e torture al fine di ottenere la confessione: il tutto celato all’opinione pubblica. Perché il caso Villarta – Cassez è stato uno dei più grandi casi di insabbiamento perpetrati dalla polizia messicana, uno scandalo dagli echi internazionali. -
Ora saremo liberi
Una prosa luminosa e potente, tra romanzo storico e thriller, per la storia travagliata di un uomo in cerca di redenzione. rnrn«Trascinante» - Financial Timesrn«Questa è finzione – narrazione – al suo meglio» - The Spectatorrn«Eccellente. Un romanzo di atmosfere mutevoli: una commedia pastorale, un’appassionata storia romantica, un thriller nero e minaccioso» - The ObserverrnQuanto cielo può sopportare una vita?rnrnIn una notte d’inverno del 1809 un uomo ferito nell’animo e nel corpo torna a casa sua, nel Somerset. È il capitano John Lacroix, sopravvissuto alla disastrosa campagna britannica contro le forze di Napoleone in Spagna. Accudito dalla governante Nell, Lacroix recupera la salute ma non la pace: un ricordo lo tormenta, troppo duro da affrontare. Quando arriva l’ordine di tornare al reggimento, John decide di fuggire verso le isole Ebridi con un bagaglio essenziale e il suo violino: spera che il viaggio verso un desiderato nulla riesca a tacitare i suoi sensi di colpa per quanto è successo durante la ritirata in un villaggio spagnolo. Approdato in una comunità di liberi pensatori, si innamora di Emily, afflitta da una malattia agli occhi: e per lei è pronto a mettere a repentaglio la propria vita. Intanto il tenente Medina e il caporale Calley, incaricati di far sommaria giustizia e chiudere i conti di guerra, sono sulle sue tracce. -
La nuova stagione
Vincitore del Premio Nazionale di Cultura Benedetto Croce 2020, sezione Narratica - Finalista del Premio letterario per la Donna Scrittrice ""Rapallo"""" 2020 - Nella dozzina del Premio Strega 2020rnrnSilvia Ballestra scrive un romanzo attualissimo e antico, come i luoghi dove è nata, cui dedica pagine di graffiante umorismo ma al tempo stesso piene della nostalgia e dello stupore di chi sente iniziare una nuova stagione.rnrnDopo quello che era successo, un nuovo affetto ci legava a quei posti. Una volontà di cura, di protezione, di conoscenza.rnrnSi narra che la Sibilla, adirata contro le fate che si attardavano a ballare il salterello con i pastori, avrebbe scagliato loro le pietre che divennero poi il paese di Arquata del Tronto: pietre destinate a rotolare di nuovo, drammaticamente, durante il terremoto. Le sorelle Nadia e Olga si sentono a casa proprio qui, in questa terra che si muove, e che scendendo dai monti Sibillini verso il mare si fa campagna. Il loro papà ha trascorso la vita coltivando i campi, perciò ancora oggi la famiglia viene trattata con rispetto. Ma adesso tutto è cambiato. L'amore e il lavoro hanno portato Olga e Nadia lontano, i figli sono cittadini del mondo. La gente vuole fragole e susine anche a gennaio. È una nuova stagione. Ed è tempo di separarsi dalla terra. Inizia per le sorelle un viaggio a ritroso, nella memoria, e uno reale, attraverso gli incredibili colloqui con i possibili acquirenti del terreno, ex mezzadri arricchiti o emissari di multinazionali della frutta; tutti maschi, tutti ambigui, tutti apparentemente incapaci di capire quanto male facciano le radici quando bisogna tagliarle. È davvero tutto immutabile nell'avvicendarsi delle generazioni, dei raccolti? Possiamo ancora sperare di lasciare questo pianeta un po' migliore di come lo abbiamo ricevuto?rnrnProposto per il Premio Strega 2020 da Loredana Lipperini: «""""La nuova stagione"""" non è soltanto un romanzo sul territorio, le Marche della bellezza pagana, delle leggende legate a santi e sibille e del terremoto, ma è una storia di mutazione insieme generazionale e sociale che si incarna nelle due protagoniste, Nadia e Olga, e nei loro tentativi di vendere la terra ereditata dal padre. È un romanzo di radici, certo, e di come, per quanto ci si possa allontanare per giovinezza, amore, scelte lavorative, si verrà comunque richiamati prima o poi indietro. Ma è anche un romanzo che racconta il cambiamento nel mondo agricolo della post-mezzadria e delle multinazionali, l'espansione delle monoculture intensive, il regno surreale di una burocrazia paralizzante. Non c'è l'idillio nella scelta stilistica di Ballestra: c'è l'ironia, il gusto del paradosso, come nel racconto dell'odissea delle sorelle per disfarsi delle palme di proprietà, c'è l'attenzione per le vite piccole, le figure sullo sfondo degli affreschi che non vengono quasi mai narrate. C'è, anche, la nostalgia per come si cambia: """"Dunque era questo, il diventare definitivamente adulte (...) Disperarsi per una lettera di esproprio invece che per una lettera d'amore finito"""". C'è, infine, una lingua particolarissima, che ingloba il dialetto incastonandolo in una scrittura di divertita e antica bellezza, come... -
L'Alto Nido
La storia vera di due sorelle ebree durante la resistenza, di una villa trasformata in rifugio e di un tradimento inevitabile.rnrn«La casa si chiamava l'Alto Nido. Una villa enorme con un ampio prato e un pezzo di bosco. Lì, con i nostri ospiti clandestini, abbiamo vissuto tutte le avventure che una persona può vivere» – Janny Brandes-BrilleslijperrnrnÈ una fredda notte di febbraio del 1943 quando la famiglia Brilleslijper arriva all'Alto Nido, una villa nascosta nel bosco poco fuori dal villaggio di Nardeen, a est di Amsterdam. È al riparo delle sue mura che le giovani sorelle Brilleslijper, Lien e Janny, organizzeranno una delle operazioni di salvataggio più audaci della resistenza olandese all'occupazione nazista, proprio sotto il naso dei leader dell'NSB, il Movimento nazionalsocialista olandese, che abitano a poche centinaia di metri dalla grande casa. L'Alto Nido diventa infatti il nascondiglio per decine di ebrei clandestini, che là trovano non solo un posto sicuro dove vivere ma anche il calore di una famiglia allargata e la vitalità di una comune di artisti: mentre la guerra infuria, la villa si riempie di gioia di vivere e della musica che Lien e i suoi ospiti compongono e suonano tra le risate dei bambini. A giugno del 1944 però la sicurezza dell'Alto Nido viene compromessa. Lien e Janny sono arrestate insieme alle loro famiglie e portate nel campo di concentramento di Westerbork. È lì che incontrano Anne e Margot Frank, con cui verranno deportate ad Auschwitz e poi a Bergen-Belsen, dove Janny e Lien, che saranno fra i pochissimi a sopravvivere all'inferno dei campi e a fare ritorno ad Amsterdam, si prenderanno cura delle sorelle Frank nei loro ultimi giorni di vita. -
Ignorantocrazia. Perché in Italia non esiste la democrazia culturale
È possibile rianimare o costruire una nuova democrazia culturale per l'Italia?rnrnUna società che dileggia la competenza, che sostiene che chiunque può fare qualsiasi cosa, che sostiene l'equivalenza di tutti a prescindere dalle conoscenze, dallo studio, dalla performatività, finanche dal talento, è una società statica, abulica, bloccata su se stessa, incapace di trasformarsi.rnrnGianni Canova tocca uno dei nervi scoperti del dibattito culturale in Italia, un paese che sembra condannato a diventare nazione di analfabeti e populisti. Secondo Canova l'Italia del XXI secolo è diventata culturalmente anoressica: dopo il neorealismo dell'immediato dopoguerra sono mancati riferimenti riconosciuti a livello internazionale e un consumo di prodotti culturali degno di un paese sviluppato. Mentre l'intellettuale progressista o elitista si crogiola tra i propri idoli, l'unica vera rivoluzione culturale pare essere rimasta quella del cinema. È possibile rianimare o costruire una nuova democrazia culturale per il Belpaese? -
Infelici gli dei
Feroci scambi di battute e risse da saloon, funerali e barbecue, vitelli da marchiare e veterinari affascinanti, vecchie verità e nuove bugie: in questo vivido romanzo d’esordio il mito greco scende dall’Olimpo per prendere la forma di una moderna saga familiare in cui l’amore vince tutto. Vince perché distrugge come un fuoco, e come un fuoco – forse – purifica.rnrn«Il romanzo più scatenato e appassionante che abbia letto da molto tempo» - Richard Russorn«Una famiglia potente travolta da disgrazie e dolori che è lei stessa a creare. Il debutto di Swann è ricco di sapori texani, allusioni a Ovidio, gemelli umani e canini e quel genere di sventura implacabile che di solito significa che hai offeso una divinità» - Kirkus Reviewsrn«Un romanzo epico e luminoso» - Publishers WeeklyrnrnSe l'amore implica tutta questa follia, questo spreco, questa mancanza, perché andarselo a cercare? È una catastrofe naturale paragonabile a un uragano, da affrontare solo se ogni tentativo di fuga è impossibile. Però. Il fatto è che lei non si sente per niente vittima di una catastrofe. Lei è felice.Quando imbocca il viale del ranch di famiglia, March Briscoe non sa cosa lo aspetta: dopo due anni in esilio a scontare la relazione con la bellissima moglie del fratello, Hap trova ad attenderlo una famiglia più divisa che mai. Suo padre, Peter, è felice di riabbracciarlo, mentre la madre, June, non può fare a meno di rivedere in lui il marito, i tradimenti, il dolore e l'umiliazione a cui ha sempre opposto con fierezza la volontà di mettere la famiglia davanti a tutto. Ma il problema è che la famiglia è grande, curiosamente allargata: Peter ha avuto due figli da un'altra donna, i gemelli Artie, spiccia e sportiva, e Arlo, tenebrosa rockstar. E un terzo, Burke, quando era appena sposato con June. Tutti sanno tutto di tutti, o così credono. Il ritorno di March, che è scortato ovunque da una coppia di grossi cani, è come una scintilla nell'erba secca: le tensioni trattenute a stento in nome dei figli, dell'onore, dell'orgoglio esplodono e travolgono tutto, compresa una vittima innocente in un dubbio incidente di caccia che reclamerà giustizia. Liti verbali e risse, funerali e barbecue, vitelli da marchiare e veterinari interessanti, vecchie verità e nuove bugie: una settimana densa come un anno che vede saltare gli equilibri. Bisognerà inventarne di nuovi per andare avanti. Liberamente ispirati agli abitanti di un altro Olimpo, i personaggi impetuosi di Olympus, Texas animano una saga familiare contemporanea ma tragicamente classica, in cui l'amore vince tutto: vince perché distrugge. -
La perla
Sulla perla trovata in fondo al mare un pescatore indio della Baja California ha costruito il sogno di una vita migliore, il riscatto dalla miseria e dalla fatica. L'inquietudine e le passioni suscitate da questo fugace tocco della fortuna sconvolgono la sua vita, quella di sua moglie e del suo bambino. Contro la violenza non basta più l'amore di Juana, né la solidarietà di alcuni poveri pescatori che si accontentano di poter vedere la fortuna da vicino. Dalla grande fantastica avventura Kino e i suoi torneranno alla fatica di tutti i giorni senza nemmeno quell'unico bene che la vita aveva loro concesso: la pace con sé stessi. -
L' uomo è la città più bella
Come si fa a mettere in valigia il proprio passato?«Un romanzo picaresco con un pulsante cuore contemporaneo, un'avventura linguistica in cui ogni frase è un successo poetico» – M-magazine«Un fuoco d'artificio linguistico che illumina il nostro presente» – Vi LäserSan Francisco, giovane migrante africano approdato in Svezia dopo varie peregrinazioni, viene sfrattato dal suo modestissimo alloggio. Senza perdersi d'animo, decide di abbandonare l'anonima città in cui si sente prigioniero e riprendere il viaggio verso la mitica San Francisco, assecondando la fissazione che gli ha guadagnato il suo nomignolo, insieme ai fidi compagni di sventura: Manni, in cerca di una moglie per ottenere la cittadinanza; Hussein, detto Richard, convinto di essere braccato da un manipolo di uomini in giacca e cravatta; la bella e misteriosa Isol con una pistola sempre in borsa. E Yei, il folle Yei, che si è perso per poi ritrovarsi. Sono tutti irregolari, e ognuno cerca una propria via di fuga, tra chi vuole a tutti i costi integrarsi e chi, al contrario, vuole solo andarsene da una terra incapace di accogliere tutta la miseria del mondo. Ricco di umorismo, poesia e candore, L'uomo è la città più bella è un antiromanzo sui migranti, una sorta di manifesto apolitico su uno dei fenomeni più sconvolgenti degli ultimi anni. -
Lo Hobbit. Un viaggio inaspettato. Ediz. deluxe
«Se vi piacciono i viaggi fuori del confortevole e accogliente mondo occidentale, oltre il Confine delle Terre Selvagge, per poi tornare a casa, e pensate di poter provare un certo interesse per un umile eroe, ecco la storia di questo viaggio e di questo viaggiatore. Il periodo è il tempo antico fra l'Età Fatata e il dominio degli Uomini, quando la famosa foresta di Boscotetro esisteva ancora e le montagne erano piene di pericoli. Nel percorso verrete a imparare molte cose (come è capitato a lui) su Uomini Neri, Orchi, Nani ed Elfi e potrete dare uno sguardo alla storia e alla politica di un'epoca trascurata ma molto importante. Infatti il signor Bilbo Baggins andò in visita a vari personaggi di rilievo; ebbe una conversazione con il drago Smaug; fu presente alla Battaglia dei Cinque Eserciti. Tutto ciò è tanto più singolare in quanto egli era uno Hobbit. Finora gli Hobbit sono stati trascurati nella storia e nella leggenda, forse perché - in genere - preferivano le comodità alle emozioni. Questo resoconto, fondato sui ricordi di un anno elettrizzante nella vita solitamente tranquilla del signor Baggins, vi darà un'idea abbastanza chiara di questo rispettabile popolo che adesso (a quanto si dice) sta diventando piuttosto raro. Non amano il rumore.» (J.R.R. Tolkien) -
Tutte le opere. Testo inglese a fronte. Vol. 4: Tragicommedie, drammi romanzeschi, sonetti, poemi, poesie occasionali
Con questo quarto volume si conclude la monumentale edizione (con nuove introduzioni e traduzioni, accompagnate da ricchi commenti) di “Tutte le opere” di William Shakespeare. Nell'ultimo tomo figurano otto drammi (fra i quali “Il mercante di Venezia”, “Misura per misura”, “Tutto è bene ciò che finisce bene”, “Il racconto d'inverno”, “La tempesta”), i “Sonetti” (una sequenza di centocinquantaquattro componimenti), cinque poemi e una serie di poesie d'occasione che hanno reso celebre l'autore in tutti i campi dell’espressione teatrale e letteraria. Un eloquente esempio della sua genialità e della sua vulcanica inventiva, capace di mettere in crisi le definizioni imposte dalla critica internazionale ai generi letterari. Nell'Inghilterra fra Cinque e Seicento la vena teatrale e la vena poetica erano divise da pratiche e finalità differenti, in quanto prevalentemente rivolte ad ambienti diversi della società. Ecco perché si può parlare, come proponiamo in questo volume, di tragicommedie o di drammi romanzeschi, di sonetti o di poemi: ma in ciascuna di queste opere è sempre e solo il genio di Shakespeare a uniformare una materia unica e inimitabile, dotata di una sua intima coerenza, in grado di mescolare, con originalità e creatività, poesia e prosa, dramma e lirica, tragedia e commedia, epica e favola popolare. -
Questa lotta vi riguarda. Corrispondenze per Combat 1944-1947
Dal 1944 al 1947 Albert Camus fu caporedattore della rivista ''Combat''. Questo volume raccoglie tutti i suoi 165 articoli con presentazione e commento. A distanza di oltre settant'anni gli scritti di Camus non perdono la loro forza e ci consegnano la testimonianza di un intellettuale profondamente consapevole delle proprie responsabilità in un momento storico cruciale, la voce appassionata di uno scrittore che si confronta con la Storia, di un uomo assetato di giustizia, libertà e verità che si batte con ostinazione per una decisa presenza della morale in politica. Una voce che continua a risuonare nella coscienza contemporanea. -
Le condizioni atmosferiche
«Siamo pagine di un romanzo che corrono dietro agli eventi che ci trascinano fino alla conclusione e che pure non finiscono mai davvero.»rnrn«Le pietre e il sale», «La via del ritorno», «Le colpevoli ambiguità di Herbert Markus», «Angela prende il volo», «L'altra sera», «I fratelli minori»: sei tappe di uno stesso viaggio che ha condotto Enrico Palandri a accontare storie private dentro la cornice storica e sociale degli ultimi quarant'anni. I personaggi campeggiano, spariscono e riaffiorano di storia in storia, attraversando un tempo lungo di grandi cambiamenti, dal movimento studentesco alla caduta del muro di Berlino al migrare come stato dell'anima e fenomeno che ha mutato il nostro mondo. Venezia, Londra e tante altre città europee, la globalizzazione e le dipendenze, gli amori, i figli, le famiglie sciolte e ricomposte: tutto fluisce in un ritratto nitido, ruvido e melancolico, ricco di passione e compassione per la fatica e la gioia di vivere. -
L' amore che dura
Teso come un thriller, forte di un montaggio cinematografico che tiene incollati alla pagina, L'amore che dura è la storia di un amore nato al tempo della rivoluzione femminista. Lidia Ravera coglie con esasperata sensibilità gli slittamenti della vita di coppia, interrogandosi sulle ragioni del sentimento amoroso: dura quando l'altro è il fantasma che insegui e che ti insegue, il tuo pezzo mancante?rn«Esiste l'amore per sempre? È dedicato a indagare il sentimento più misterioso che c'è l'ultimo romanzo di Livia Ravera. Un racconto avvincente, giocato su più piani temporali, in cui emergono i protagonisti che guardano al passato con la salutare spinta a riviverlo. Non solo a ricordarlo» - Silvana Mazzocchi, Robinsonrn«C'è chi ha bisogno di amare e chi no. C'è chi ha bisogno di amare a sedici anni e dopo no. C'è chi si sazia di realtà e non ha più spazio per il sogno. E se sei sazio di realtà, vedi i tuoi contemporanei per quello che sono. Donne e uomini.»rnrnNon è un appuntamento d'amore, quello che si sono concessi Emma e Carlo. È piuttosto una resa dei conti. A quarant'anni da quando hanno scoperto l'amore insieme, a vent'anni dalla fine del loro matrimonio: quando Carlo è volato a New York a sfidare se stesso ed Emma è rimasta a Roma, a insegnare in una scuola di borgata. Oggi lui è un regista quasi famoso, lei un'idealista fuori dal tempo. Lui ha girato un film che racconta con nostalgia la loro love story adolescente, lei l'ha stroncato su una rivista online. Lui si è offeso, lei è pronta a scusarsi. Ma quella è la colpa minore. L'altra, ben più grave, si è piantata fra loro come una spina. Lui non la immagina neppure, lei vorrebbe confessare ma non sa come. All'appuntamento va in bicicletta, difesa da un gilet di velluto vintage, armata di una borsa a bandoliera che contiene quattro quaderni neri traboccanti di verità. Ma la resa dei conti non avrà luogo. Un incidente la impedisce, o forse la ritarda soltanto. Resta il mistero dell'amore che dura, che resiste, anche se più Carlo ed Emma si allontanano dalla prima giovinezza più aumenta la distanza fra loro. Che cosa continua a tenerli legati dai movimentati anni settanta fino al disincanto del presente? Quella che Emma chiama la chimica dei corpi? O qualcosa di più misterioso e tenace? -
Miracoli di sangue
Cos'è la normalità, se non la capacità di scendere a patti con il fatto che non esiste niente di normale?«Una lettura che dà dipendenza. La grande forza di questo romanzo è la sua amoralità» – Guardian«Caustico, commovente e ricco di umorismo nero» – The Irish Times«Lisa McInerney gpoverna al meglio la narrazione, eccelle nella caratterizzazione di figure evanescenti di reietti e rottami che girano su se stessi esibendo deficienze e debolezze» – Tiziano Gianotti, D di RepubblicaDopo le avventure sanguinarie di Peccati gloriosi ritroviamo Ryan Cusack che a vent'anni, dopo un'overdose che gli è stata quasi letale, si rituffa in una vita al limite della legalità. La storia con Karine, che è il suo rifugio e la sua isola di pace, comincia a scricchiolare quando lei, esasperata dai traffici di Ryan, gli dà un ultimatum. La risposta che arriva non è quella sperata. E così Ryan finisce tra le braccia di Natalie, una ragazza schietta, piena di vita e priva di scrupoli. Quando gli viene proposto di seguire una nuova rotta del mercato nero che lo spinge verso la terra della sua mamma, l'Italia, e verso altre forme di delinquenza organizzata, Ryan abbraccia il nuovo incarico con nera passione, mentre la sua bizzarra nonna veglia su di lui da lontano e si misura con i propri fantasmi. A Cork intanto infuria il caos, e Ryan dovrà scegliere da che parte stare e tentare una redenzione forse impossibile. Un romanzo vibrante di sfaccettature, una lettera d'amore a Cork che «come tutte le città detesta i suoi abitanti» e li costringe a confrontarsi con il loro lato più oscuro.