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La sindrome di Eustachio. Storia italiana delle scoperte dimenticate
L'innovazione è stata a lungo italiana e lo è ancora, ma schiacciati come siamo dalla propaganda da Silicon Valley che confonde consapevolmente innovazione con successo commerciale ce ne siamo dimenticati, o forse non l'abbiamo mai saputo. Massimo Sideri, firma del “Corriere della Sera” ed esperto di innovazione, sfoglia il passato remoto e prossimo isolando una serie di cortocircuiti scientifici e tecnici che sono da attribuire a uomini di genio italiani e che curiosamente sono poco noti. Dagli occhiali al vuoto, dal pianoforte alla matita, dal copyright ai primi libri tascabili, dal microchip alle cellule staminali, una lista curiosa che rivela i risultati della creatività italiana all'opera. -
Il milionario. Chi fa ciò che ama è come un re
Senza un soldo in tasca, in balia di un lavoro che detesta con tutte le sue forze, un ragazzo di ventisei anni decide di chiedere consiglio a un uomo ricchissimo, il Milionario, perché lo aiuti ad avere successo. Ma il Milionario ha in serbo per il ragazzo una lezione importante, ben più importante del segreto per diventare ricchi, una lezione che cambierà la vita del ragazzo e lo renderà felice. Parabola sulla ricchezza materiale e spirituale, sull'umanità e sul coraggio, ""Il Milionario"""" racconta e indaga quella forza che consente a chiunque di cambiare in meglio la propria vita."" -
Le origini del romanzo borghese. Studi su Defoe, Richardson e Fielding
L'Inghilterra del XVIII secolo vide non solo la nascita e gli sviluppi del più fortunato tra i generi letterari, il romanzo, ma anche profondissimi sconvolgimenti di costume che portarono alla formazione di un diverso e inedito pubblico di lettori. Quest'opera ormai classica di Ian Watt, nello stilare un'analisi attenta a metà tra letteratura, sociologia e storia del costume, spiega come il nuovo pubblico influenzò l'evoluzione e la fortuna delle tecniche romanzesche. Il libro, efficacissimo ritratto della cultura e della società inglesi del Settecento, esplora la nascita del romanzo quale tipico prodotto della società borghese. Prendendo in considerazione tre dei principali esponenti e artefici della nuova forma narrativa (Daniel Defoe, Samuel Richardson e Henry Fielding), Watt ne segue da vicino gli albori, i fasti e la decadenza. -
Libro d'ombra
Fra i sensi l'Occidente ha privilegiato la vista, da cui è partito per la sua geometrizzazione dell'esperienza, e ha così svalutato altre sensazioni (auditive, olfattive, tattili eccetera). E' contro tale guasto, o squilibrio, nell'ecologia della sensibilità, che Tanizaki reagisce in ''Libro d'ombra'', polemizzando contro gli eccessi dell'illuminazione elettrica e opponendo, a un mondo di nude superfici radiose, un universo acquietante della consistenza e della densità, avvolto da ombre (di gabinetti, di monasteri, di case delle geishe) descritte a una a una, come un campionario di stoffe pesanti e pregiate. Leggendo questo saggio ci si rende conto di come tutta la nostra civiltà, tutta la nostra vita quotidiana, e dunque anche l'idea che ci facciamo del piacere, siano fondate sull'irritazione di alcuni sensi e sull'atrofizzazione di altri, mai su un tentativo di armonizzazione.'' (Dalla nota di Giovanni Mariotti) -
L' età della ragione
Iniziato nel 1939 e interrotto per tutta la durata dell'internamento di Sartre in Germania, questo libro, il primo della serie romanzesca ""Le vie della libertà"""" comprendente anche """"Il rinvio"""" (1945) e """"La morte nell'anima"""" (1948), vedrà la luce solo al termine della guerra poiché giudicato, sotto il regime del maresciallo Pétain, troppo scandaloso. Il romanzo racconta due giorni cruciali nella vita di un gruppo di trentenni costretti a constatare il crollo delle proprie illusioni di libertà e soprattutto la sconcertante e fatale scoperta che è proprio questo crollo a renderli davvero liberi. Attorno al protagonista, il professore di filosofia Mathieu, evidente alter ego dell'autore, alle prese con la gravidanza indesiderata della propria amante, ruota un nucleo di personaggi che, lucidi e disperati o ancora capaci di difensivi autoinganni, si dibattono in una vacuità di significato che né la militanza politica né i sogni di gioventù possono redimere. È però Mathieu il solo a giungere con piena consapevolezza all'età della ragione, quella in cui si entra dopo essersi resi conto della gratuità fondamentale di ogni esistenza o, come scrive lo stesso Sartre nell'Essere e il nulla, della """"fatticità"""" della coscienza."" -
Auletris
Un seducente viaggio nell’eros in compagnia di una delle scrittrici di letteratura erotica più raffinate e libere.«L'erotismo è così, tutta una architettura di sottigliezze, sfumature, allusioni e reticenze. I sessi si cercano e l'eros ritaglia per loro una intimità segreta, un numero due, una coppia, un ""io e te""""» – dall'introduzione di Lidia RaveraAuletris è un dittico di racconti erotici inediti di Anaïs Nin, un libro che ci ammalia come il suono acuto di un flauto: puro, semplice eppure così diretto e incisivo. Auletris è un’armonia in due movimenti. Sia che la Nin ci descriva la vie bohème nelle baracche dalle pareti sottili della baia di Provincetown, abitate da uomini e donne senza pudore, sia che ci conduca nella Parigi elegante e borghese, non possiamo che seguirla trattenendo il fiato, diventare spettatori di momenti di ardore e complici di segreti inconfessabili. I personaggi di queste avventure non sono solo corpi, sono esseri umani che si identificano col desiderio che li muove. Un seducente viaggio nell’eros in compagnia di una delle scrittrici di letteratura erotica più raffinate e libere."" -
La macchina della pace
Realtà, scienza e fantasia si intrecciano in un romanzo dedalo che abbraccia il lettore, gli chiede di avere fiducia nell'impossibile e di godersi il viaggio.rn«Un esordio picaresco» - Financial Timesrn«Un'avventura steampunk ambientata durante l'impero ottomano, tutta arguzia, scioglilingua ed evasione della realtà» - The GuardianrnIl rimedio di ogni male è celato nel male stessornChe cosa accadrebbe se una macchina potesse porre fine alla violenza nel mondo una volta per tutte? È l'alba del ventesimo secolo e l'umanità si trova sull'orlo della guerra, il conflitto sembra inevitabile, ma le moderne scoperte sull'elettromagnetismo suggeriscono prospettive insperate. Celal, giovane scrittore di romanzi erotici, scopre l'esistenza della macchina della pace grazie a una commedia scritta da Sahir Bey, un vecchio amico del padre. Attirato da Sahir e dalla talentuosa Céline, l'illustratrice dei suoi controversi romanzi, in un piano complesso e quanto mai assurdo per rovesciare i governi in carica ed eliminare la violenza dalla terra, Celal viaggerà tra Instanbul, Parigi e Belgrado nei panni di un ufficiale serbo e poi di un circense, per ritrovarsi coinvolto nell'insurrezione serba de 1903. La macchina della pace esiste davvero? È in grado di realizzatr quello che Sahir e Céline promettono? rnrnTra malintesi e messinscene traballanti, mentre la storia si fa leggenda, Celal dovrà deicdere da he parte schierarsi in una corsa al potere che minaccia di distruggere il mondo. -
Morire è un mestiere difficile
Un'odissea dolorosa e surreale, in cui Khaled Khalifa racconta di nuovo il presente siriano e ci mostra senza sconti la quotidianità di chi vive tra le macerie.rnrn«Molti autori americani si sono fregiati del titolo di successore di Faulkner per le loro cronache della vita nel sud. Ma Faulkner non si limitava a scrivere del Sud, lui scriveva anche della guerra civile. Con ""Morire è un mestiere difficile"""" Khaled Khalifa, che lo volesse oppure no, può senza alcun dubbio reclamare quel titolo» – Ellior Ackerman, The New York Times Review of Booksrnrn«Un romanzo suggestivo come un moderno """"Decamerone"""" e forte come un'epica intrisa di dolorosa realtà» – Kirkus Reviewrnrn""""In certi momenti sentiva che tutto quel che era accaduto era inevitabile, era la fine prevedibile delle illusioni in cui tutti si erano cullati, era il prezzo da pagare per quella vita di vergogna e di silenzio che avevano sopportato per anni. Tutti dovevano pagarne il prezzo: vittime e carnefici.""""rnrnBulbul ha appena perso il padre, che giace in un ospedale di Damasco. L'ultima promessa che gli ha fatto è stata di seppellirlo accanto alla sorella nel suo paese natale, vicino ad Aleppo. Solo quattrocento chilometri, ma a separare le due città c'è un solco ben più profondo: Damasco infatti è sotto il controllo del regime di Assad, mentre Aleppo è nelle mani dei ribelli. Viaggiare dall'una all'altra con una salma si rivela presto un compito molto arduo, che Bulbul condivide con il fratello Huseyn e la sorella Fatima. Tra controlli, sbarramenti e minacce i tre ricostruiscono insieme il ricordo del padre e il loro legame, un appiglio di umanità tra i marosi della guerra. Con questa odissea dolorosa e surreale Khaled Khalifa racconta di nuovo il presente siriano e ci mostra senza sconti la quotidianità di chi vive tra le macerie."" -
Non ci sono coltelli nelle cucine di questa città
Una saga familiare in cui con maestria e feroce onestà Khaled Khalifa parla persecuzione che da decenni ormai si consuma contro un'intera società.rnrn«Una delle stelle nascenti della narrativa in lingua araba, una voce unica» – New York Timesrnrn«Una scottante denuncia del regime siriano» – The Nationalrnrn«Una scrittura superba in cui un realismo denso e lussureggiante si anima di metafore sorprendenti» – The GuardianrnrnAleppo ha una storia antichissima, oltre cinque millenni di umanità hanno percorso le sue strade e le hanno anche distrutte. È l'8 marzo 1963 e un nuovo colpo di Stato militare porta al potere il partito Baath, anticamera del regime di Hafez al-Asad. Quello stesso giorno nasce la voce narrante di questo romanzo che percorre la storia della città e del paese fino agli anni Duemila, una storia che, come quella della sua famiglia, si trasforma in tragedia. Il narratore, suo fratello Rashìd e le sue sorelle Sawsan e Suad sono figli di un'epoca in cui il confine tra pubblico e privato si assottiglia al punto che persino parlare può mettere a repentaglio la vita dei cittadini, la religione non è un conforto o un rifugio ma un'arma potente e la vita è possibile solo per chi viene a patti con il Partito, cedendo qualcosa di sé. -
Viaggia verso. Poesie nelle tasche dei jeans
Finalista al Premio Leggimi Forte 2018-2019. Sezione ragazzirnrnLa leggerezza profonda dei versi di Chiara Carminati accompagna chi legge davanti a uno specchio in cui guardarsi e riguardarsi e riconoscersi, a qualunque età.rnrnIo avevo denti, tu avevi panernTu eri sazio, io avevo famernIo avevo l'acqua, tu avevi fiorirnTu avevi carta, e io i colori.rnIo avevo vento, e tu tempestarnTu avevi gambe, io avevo testa.rnTu avevi chiave, ma cosa importa.rnTu avevi chiave, io niente porta.rnrnUna raccolta di poesie dedicate a quel tempo elastico infinito che chiamiamo adolescenza e comincia attorno ai dieci, undici anni per restare sempre in qualche modo con noi. Quando l'amicizia conta più di ogni altra cosa, ma poi, poi, poi arriva l'amore, o qualcosa che gli assomiglia; quando si fa festa con niente, ci si sente soli per niente, radiati e radiosi a correnti alterne; quando ogni giorno è un quartiere nuovo da misurare; quando essere diversi è una gloria e un peso immane. -
La parrucchiera di Pizzuta
Sulle quinte barocche di un'estate siciliana, Nino Motta dà vita a personaggi memorabili e ci regala l'emozione di un giallo che è insieme ''l'edizione critica di un delitto'' e un inno alla resistenza femminile. Come quella di Nunziatina, parrucchiera, finita in un ''imbroglio'' forse più grande di leirnrnRosa Lentini ha quarant'anni passati da un po' (anche se nessuno lo direbbe), un matrimonio alle spalle, una figlia e una passione: è una filologa, specializzata su Petrarca, ma la sua carriera universitaria è bloccata da concorsi discutibili. L'estate si avvicina, e Rosa prende una decisione: chiede l'aspettativa e con sua madre, donna Evelina, raggiunge la casa di famiglia a Pizzuta, il suo paese, vicino a Siracusa. Non sarà la solita vacanza tranquilla di mare e spiaggia. Mentre lo scirocco soffia inebriante e stordente, prende forma una piccola ossessione: far luce sul misterioso omicidio di Nunziatina Bellofiore, avvenuto il 7 novembre 1956. Che cos'è accaduto alla bellissima ventenne che aveva aperto da poco un Salone di parrucchiera? A cosa si deve il silenzio che avvolge la sua morte da oltre cinquant'anni? A parte un ritaglio ingiallito, negli archivi non c'è quasi nulla. Per l'indagine che condurrà con sua madre, Rosa ha a disposizione la memoria lacunosa dei coetanei di Nunziatina oltre alle armi della filologia: che insegnano proprio a colmare lacune, esercitare la virtù del dubbio, seguire la ''lectio difficilior'' anche a costo di mettersi nei guai. -
Noi
Libro candidato da Luca Serianni al Premio Strega 2021Ci sono nella vita infiniti momenti che scorrono senza che ne conserviamo memoria, e altri invece destinati a imprimersi nella mente in modo così vivido da renderli misteriosamente compresenti a ogni istante che verrà. Paolo Di Stefano trova in queste pagine le parole per ciascun ricordo e insieme colma lacune, cerca ragioni, inscrive la storia di una famiglia nella Storia che ci coinvolge tutti.«Noi si presenta come un racconto autobiografico filtrato attraverso la memoria familiare, una specie di epica sommessa e pudica della normalità quotidiana, sottratta all'oblio dalla parola che racconta, ma è sicuramente, almeno in parte, anche un romanzo storico» - Alessandra Mantovani, La Letturarn«Un romanzo in cui la voce narrante si fa coro. In cui i ricordi sono semi vivi, pronti a fiorire e a raccontarsi» - Io DonnarnFinché sprofondato nel camminare, nell'ascoltare le curiosità di Maria e nel risponderle, a un certo punto ho cominciato ad avvertire che lì insieme a me e a Maria, per le strade di Città Studi, ti eri aggiunto anche tu e soffiavi e parlavi con noi, non volavi ma camminavi e parlavi con noi, e ne ero sicuro, talmente sicuro che neppure ho voluto chiedere a Maria se sentiva la stessa voce che sentivo io. E così in tre abbiamo fatto le scale, siamo entrati in casa e io mi sentivo assurdamente felice.rnrnLo scherzo tormentoso inflitto a un fratellino minore, un frutto mangiato insieme al nonno sotto un albero di mandorle, l'intercalare di un padre – ""picciotti mei!""""; ma soprattutto un giorno dell'aprile 1967 in cui piove, Patty Pravo compie diciannove anni, a San Siro Burgnich segna il secondo gol contro il Bologna e un bimbo di cinque anni muore per una malattia che di lì a pochi mesi diventerà curabile. Ci sono nella vita infiniti momenti che scorrono senza che ne conserviamo memoria, e altri invece destinati a imprimersi nella mente in modo così vivido da renderli misteriosamente compresenti a ogni istante che verrà. Paolo Di Stefano – il fratello maggiore, colui che gioca in un'altra stanza mentre la morte arriva, il figlio condannato a vivere e ricordare – trova in queste pagine le parole per ciascun ricordo e insieme colma lacune, cerca ragioni, inscrive la storia di una famiglia nella Storia che ci coinvolge tutti. La Sicilia del Ventennio e poi dello sbarco alleato, un amore a Palermo, la Milano frenetica del boom, un uomo innamorato della letteratura che dalla luce accecante del sud giunge in Svizzera per cercare riscatto da un padre violento; donne dall'aspetto fragile ma dalla tempra di leonesse; il dialogo mai interrotto e mai compiuto con il fratello, la cui voce – rossa come le macchie sottocutanee della leucemia – è sottile e perentorio contrappasso a ogni momento di tregua; il futuro intravisto nelle curiosità di una figlia. Con emozione e misurata eleganza il narratore racchiude in questo romanzo il senso di un'esistenza intera, raccoglie le tracce di un universo di vite non illustri eppure notevoli... -
La mia fidanzata preferita era un bulldog francese
Un libro fatto di storie intrecciate tra loro che esplorano le contraddizioni della nuova e della vecchia Cuba.rnrn«Uno sguardo esplosivo sulla politica culturale, famigliare e sessuale della vecchia e della nuova Cuba» – Vanity FairrnrnNella spartizione dei beni il telefono è rimasto al bulldog francese, e io sono rimasta zitta.rnrnCosa devono fare un uomo o una donna, liberi cittadini, per abbandonare il proprio paese o per tornarci? Scrivere, rubare, mentire, tradire o uccidere, se necessario? Le storie intrecciate tra loro che compongono il libro esplorano le contraddizioni della nuova e della vecchia Cuba: una donna uccisa dal marito perché gli è stata infedele, una ragazza che forse ha contratto una malattia venerea, un cane che canta la vita della sua padrona. Creature sfaccettate che compongono la costellazione del libro, personaggi diversissimi che lottano per sfuggire ai limiti imposti loro dalla vita, ai segreti e alle bugie, alla violenza e alla paura di essere vittime. Legna Rodríguez Iglesias è una voce nuova e potente che con il suo stile radicale racconta la vita quotidiana della Isla Grande come mai nessuno prima. -
Nel paese della Gattafata. Ediz. a colori
Un'avventura ricordata, forse sognata, scritta per i bambini dell'altroieri, da condividere con i bambini di oggirnrnDalla gatta Caterina ho imparato molte cose che mi furono utili, e soprattutto il lnguaggio dei gatti che mi fu utilissimornrnC'era una volta un gattino che si chiamava Silvestro. Un giorno balzò dentro un quadro e non tornò più. Comincia così l'avventura della bambola Vanetta e della gatta Caterina alla ricerca di Silvestro, il micetto scomparso. Con loro Gianni Feltro, il portatore di sonno; l'enigmatico, freddoloso Mandarino Celeste; il vecchio pesce Adamo, che sembra infilato in una maglia di lana; una certa ben nota ragazza bionda insonnolita; venti scatenati e Magi che regnano su paesi d'incanto; e un vero cattivo, che nelle storie ci vuole sempre. -
Cati. Una favola di potere
"Le donne devono sempre ricordarsi chi sono e di cosa sono capaci. Non devono temere di attraversare gli sterminati campi dell'irrazionalità, e neanche di rimanere sospese sulle stelle, di notte, appoggiate al balcone del cielo"""". Una frase di Virginia Woolf per introdurci nel mondo di Cati, che ha quattordici anni, non si piace, odia tutti tranne la sua mamma un po' punk che non c'è più e detesta Titti, la nuova perfettissima compagna del papà. Nel disordine della sua vita, quando la malinconia e la rabbia sono al massimo, Cati letteralmente inciampa in Seraphine, che ha l'aria di essere una senzatetto ma in verità è una strega. Sarà con questa curiosa guida, e grazie ad altre donne alquanto bizzarre, che Cati scoprirà il potere della Casa della Luna e riuscirà a dare alle sue energie un colore che non sia il nero della ribellione, riversandole come benzina in quella favola di potere che è la sua vita: un posto pieno di nuovi legami e di grandi possibilità." -
Frattura
Vivido, affilato e con un'atmosfera quasi erotica di pericolo, Frattura è il romanzo più compiuto di James LasdunrnrnE' il 2012. Matthew ha accettato di trascorrere l'estate con il cugino Charlie e la moglie Chloe nella loro casa sui monti Catskills. Una coppia a cui non manca nulla e di cui Matthew è un osservatore innamorato: se pure c'è una punta d'invidia verso la vita del cugino, verso Chloe prova un amore platonico, un'affinità quasi poetica tanto sono simili i loro gusti. Presto diventa una sorta di surrogato di Matthew, un marito per tutte le piccole incombenze legate alla casa e alla quotidianità. Un marito attento e anche geloso: un giorno infatti decide di seguirla e scopre che non è la lezione di yoga ad aspettarla ma uno sconosciuto in un motel. Quando l'uomo viene trovato morto, tutti gli indizi portano a Matthew e il lettore non può fare a meno di mettere in dubbio tutto, perché iniziano le indagini ed emergono tutti i piccoli e grandi segreti che ognuno nasconde. -
Conversazioni sulla cultura russa
«La cultura è memoria» ha ripetuto tante volte Jurij M. Lotman, uno dei più grandi studiosi del Novecento, fondatore della semiotica della cultura, ed ''è sempre legata all'esperienza passata, sottintende per forza di cose una continuità etico-intellettuale e spirituale, insita nella vita dell'individuo, della società e dell'umanità. Quando parliamo della nostra cultura contemporanea - pur non rendendocene conto - magari parliamo anche della via lunghissima che questa cultura ha percorso''.rnNate in Estonia come sceneggiatura di una serie televisiva trasmessa tra il 1986 e il 1991, le ''Conversazioni sulla cultura russa'' ci offrono il volto sorprendente e ''incarnato'' dello studioso presentandoci, su un registro consapevolmente antiaccademico, un vivido spaccato della cultura russa dal XVIII al XX secolo. Rendono disponibile al curioso e all'amatore, ma anche al docente e allo studioso, un materiale vastissimo, veicolato con taglio totalmente inedito, che arricchisce sensibilmente il già immenso contributo di Lotman all'esplorazione del ''continente cultura russa''. -
Le furie
Con questo romanzo-confessione, Guido Piovene ha costruito una spietata analisi dei fantasmi esistenziali e ideologici propri e dei coetanei.rnrn«Una prova ancora freschissima, in grado come poche altre di penetrare i risvolti del nostro presente. Magmatico, vulcanico, ossessivo, autobiografico» – Il Sole 24 OrernrnQuesto romanzo-confessione, pubblicato per la prima volta nel 1963 dopo quattordici anni di silenzio narrativo, è la cronaca di un confronto con i luoghi e i personaggi-spettri (le Furie, appunto) del proprio passato, e insieme un affondo nelle inquietudini, nelle illusioni e disillusioni, nelle passioni e nei tradimenti degli intellettuali italiani. Sullo sfondo di una Vicenza amata e rinnegata Guido Piovene ha costruito una spietata analisi dei fantasmi esistenziali e ideologici propri e dei coetanei, condannando un mondo in decadenza, fatto di vizi passati per virtù, ferocia parossistica mascherata nella più totale carità, fede che diventa feticismo, libido assurta a santità, vigliaccheria e vuota integrità. -
Le stelle fredde
Vincitore premio Strega 1970Abbandonato dalla donna che ama, il protagonista del romanzo, che valse a Piovene il Premio Strega nel 1970, lascia la città per trasferirsi nella casa avita in campagnarn Qui viene sospettato dell'omicidio di una persona che nutriva per lui antichi rancori. Ha così inizio una fuga da sé e un ritiro dal mondo durante il quale incontrerà un redivivo Fëdor Dostoevskij; prima di decidere di fare ritorno al mondo dei morti, lo strano personaggio rivela al protagonista una sconvolgente verità: se il mondo dei vivi trabocca di esseri più simili ad astrazioni che a realtà, quello dei morti non è che la sua immagine speculare. All'uomo non resta che cercare dentro di sé le ragioni del suo rifiuto della realtà, quasi che la possibile soluzione si possa trovare solo nel passaggio dalla vita all'impassibile aldilà della scrittura. Per aspirare a una condizione che è insieme vita e morte, la condizione di chi, pur calato profondamente nella realtà, sente la propria solitudine come l'unica condizione possibile. -
Viaggio in Italia
Oltre che alle altre opere, il nome di Guido Piovene sarà per sempre legato al ''Viaggio in Italia''. Un reportage nell'Italia del secondo dopoguerra. Un viaggio da Bolzano alla Sicilia, dalle Alpi alle saline, passando attraverso i molteplici paesaggi che costellano la nostra penisola. Nei tre anni della sua durata Piovene ci ha guidato alla scoperta, regione dopo regione, di città, borghi, piazze, caratteri: dai più noti a quelli dimenticati. Un'impresa straordinaria dalla quale scaturì un libro importante nella storia del paese: preciso, acuto, fedele, circostanziato. L'Italia raccontata è quella della ricostruzione e del boom economico, e che a uno sguardo contemporaneo potrebbe apparire lontanissima e superata. Così non è. Piovene è riuscito, quasi fosse un antropologo, a far emergere il carattere nazionale, quello immutabile, che resiste alle mode e ai rovesci della storia.