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La responsabilità «penale» degli enti. Dieci proposte di riforma
I saggi qui raccolti, firmati da studiosi e professionisti italiani e stranieri, analizzano da diverse prospettive il tema della responsabilità penale degli enti introdotta in Italia con il d.lgs. 231 del 2001 e si interrogano, anche alla luce dell'esperienza applicativa, sull'efficacia della disciplina vigente. L'analisi ricomprende l'esame dei passaggi nodali della responsabilità delle imprese, anche in riferimento all'esperienza di altri Paesi. L'obiettivo, con un approccio critico e al contempo costruttivo, è quello di rappresentare gli aspetti problematici del sistema attuale, fornendo al legislatore percorsi di riforma praticabili. In chiusura, viene quindi proposto un decalogo per ripensare il modello normativo. -
La didattica nell'era digitale
Se è vero che la scuola deve innanzitutto dare gli strumenti necessari per comprendere e interpretare la realtà, in un mondo attraversato da grandi cambiamenti, allora deve essere capace di radicali innovazioni: la didattica e l'organizzazione scolastica dell'era della globalizzazione, di internet e della quarta rivoluzione industriale non possono essere uguali o quasi uguali a quelle delle epoche precedenti. Continueranno ad esistere opinioni contrarie a una radicale riforma della didattica fondata sulle straordinarie opportunità offerte dalle tecnologie digitali. Ma il contrasto non è fra chi vuole disseminare oggetti tecnologici in ogni aula e su ogni banco e chi difende all'ultimo sangue il gesso e l'ardesia a supporto della trasmissione del sapere così come la tradizione ce l'ha consegnato. Se vuole continuare a essere lo strumento per formare persone in grado di apprendere in modo critico e di esercitare un controllo attivo sulla propria vita, la didattica nell'era digitale deve porre lo studente al centro del processo di apprendimento; deve rendere finalmente possibili su larga scala metodologie di tipo esperienziale; deve insegnare a usare criticamente gli straordinari strumenti di conoscenza che la rete rende disponibili. La tecnologia non cambierà la scuola. Ma oggi senza (o contro) la tecnologia la scuola non saprà educare i giovani a capire e guidare il cambiamento. Introduzione di Franco Bassanini e Vittorio Campione. -
Il fenomeno fondamentale dello sviluppo economico. Due capitoli dalla «Theorie der wirtschaftlichen Entwicklung» (1911)
Il volume raccoglie due capitoli tratti dalla prima edizione della ""Teoria dello sviluppo economico"""": la principale tra le opere di Schumpeter, nonché una delle più rilevanti del pensiero economico del Novecento. Pubblicata nel 1911, l'opera conobbe una seconda edizione, profondamente modificata, nel 1926. In essa, fu eliminato il settimo capitolo, mentre il secondo fu interamente riscritto. Sebbene dal punto di vista della """"arida dottrina economica"""" poco mutasse, le differenze si rivelarono considerevoli quanto ai contenuti più propriamente sociologici. Il radicalismo elitistico fu alquanto attenuato, il profilo del soggetto imprenditore assunse tratti molto meno netti, decisamente meno ambizioso si rivelò essere il quadro generale e la """"visione"""" sociologico-culturale d'insieme. Quali che fossero le ragioni che condussero a questi mutamenti, è indubbio che l'autore li considerasse almeno in parte imposti dalle circostanze e da vere e proprie interpretazioni infondate. La lettura dei due testi qui tradotti contribuisce perciò a una più completa comprensione dell'opera schumpeteriana. Non solo. Il loro esplicito legame permette di apprezzarne, ancor prima, la notevole originalità entro un contesto teorico ricchissimo: quello della grande Vienna."" -
Il delitto Matteotti
La messe di informazioni e indizi che il libro raccoglie sul caso Matteotti rafforza la tesi del coinvolgimento diretto di Mussolini. Inseguendo la pista ""affaristica"""", quella secondo cui Matteotti è stato eliminato perché stava per rivelare dei torbidi affari relativi a una concessione petrolifera, poi ricostruendo le vicende del primo e del secondo processo, infine seguendo il destino dei protagonisti della vicenda (famiglia Matteotti compresa) durante il Ventennio, Canali delinea un quadro vivido e convincente di un'affaire che è all'origine del regime fascista e ne riassume emblematicamente le caratteristiche."" -
I comunisti mangiano i bambini. Storia di una leggenda
Lo slogan più fortunato della propaganda anticomunista viene coniato nel contesto della battaglia che nel Novecento la politica conduce in merito all'infanzia e al suo controllo: fra Chiesa e Stato laico ancora a fine Ottocento, fra organizzazioni cattoliche e comuniste nel secondo dopoguerra. Una battaglia fatta di notizie false, come quella della deportazione di migliaia di bambini siciliani in Urss durante la guerra, di manifesti truculenti, di evocazioni che fanno appello a timori ancestrali e finiscono per costruire l'efficace spauracchio dell'""orco"""" comunista."" -
Il Piave
Sulla riva destra del Piave nel novembre 1917 le truppe italiane si attestarono dopo la ritirata di Caporetto. Dalla tenuta di quella linea di resistenza iniziò la riscossa che un anno dopo, con la battaglia di Vittorio Veneto, avrebbe portato alla conclusione vittoriosa della guerra. La resistenza, la vasta mobilitazione militare e civile, la vittoria, hanno trasfigurato il fiume in simbolo al tempo stesso di sodalizio doloroso ma decisivo, di sacrificio eroico, di solidarietà nazionale addensandovi significati non solo geografici e militari, ma anche politici e culturali. -
L' infarto. Piccola guida per evitarlo o mal che vada sopravvivergli felici
Coronarie, colesterolo, elettrocardiogramma, stent: cosa indicano questi termini? Conoscere l'infarto significa avere qualche speranza in più di evitarlo o di sopravvivergli più consapevoli, e forse più sorridenti. E trattarlo con ironia significa spogliarlo del suo alone minaccioso. Dai sintomi al primo soccorso, dai fattori di rischio ai farmaci, alla prevenzione, passando per le ansie e gli interrogativi dei familiari, le prassi delle visite di controllo: un vademecum cardiologico utile anche a sostenere lo spirito di chi sa di aver corso un pericolo. -
Il post partito. La fine delle grandi narrazioni
Prima la televisione, poi le nuove tecnologie digitali e quindi lo sviluppo impetuoso dei social network hanno scardinato in maniera radicale le precedenti forme della rappresentanza e della partecipazione politica, rendendo per molti aspetti superfluo il ruolo del tradizionale partito di massa. Attraverso il semplice cellulare i cittadini possono partecipare al dibattito e intervenire sulle scelte senza passare attraverso filtri, meccanismi, momenti istituzionalizzati. Inevitabile per i politici cercare espedienti comunicativi più idonei al rapporto diretto con il cittadino elettore, percorrere le strade delle passioni per attrarre i voti e mantenere vivo l'interesse. La politica si adatta al senso comune, alle atmosfere e alle percezioni dominanti. Lo stile populista appare inestricabilmente legato all'appello diretto al cittadino. In quest'ottica i partiti politici sono dunque ancora necessari? L'autore ritiene che svolgano ancora un ruolo, come forma di rappresentanza organizzata nei processi decisionali sugli affari di interesse generale, per aggregare la volontà dei singoli che diversamente potrebbe esprimersi solo in modo sparso, rendendo complesso il processo democratico. -
Abolire la scuola media?
La scuola media italiana è stata definita l'anello debole, il ""buco nero"""", dell'intero nostro sistema educativo, come sanzionato dai bassi punteggi ottenuti dagli studenti nei confronti internazionali. Ma c'è anche chi ritiene che le cose stiano esattamente all'opposto e che molte delle carenze dei ragazzi delle medie siano da attribuirsi ad una scuola elementare in declino. Uno psicologo dell'apprendimento e un matematico, entrambi attenti da anni alle trasformazioni del nostro sistema scolastico, discutono su questo tema: l'uno sostenendo provocatoriamente l'abolizione della scuola media a favore di un ciclo unico ispirato a modelli formativi che privilegiano le abilità trasversali, l'altro difendendo il valore della struttura a tre cicli, con la tesi di fondo che la svalutazione delle conoscenze abbia prodotto un crollo del livello degli apprendimenti. Scuola delle """"competenze"""" contro scuola delle """"conoscenze""""?"" -
10 tesi sull'impresa. Contro i luoghi comuni dell'economia
Nella discussione sulle cause e i rimedi della persistente crisi economica il dibattito si è concentrato sui temi macroeconomici: più o meno tasse, più o meno ""libero"""" mercato e flessibilità, più o meno regolazione dei mercati finanziari. Ma nessun mercato, nessun """"gioco"""" funziona se i giocatori sono impazziti. Come avere buoni giocatori? Non esistono giocatori buoni se le istituzioni che li costituiscono sono sbagliate. E tra i giocatori più importanti vi sono, senz'altro, le imprese. Anna Grandori, in questo breve scritto polemico e controcorrente, sostiene che la crisi che viviamo è una crisi dell'istituzione impresa, almeno tanto quanto è una crisi del mercato e perciò da lì bisogna partire. Le riflessioni sulla natura, l'organizzazione e il governo dell'impresa sono sintetizzate in 10 tesi, presentate in contrasto con altrettanti """"luoghi comuni"""", che contraddicono e si candidano a sostituire. Una parte troppo vasta dei dibattiti che si svolgono attorno alle famose riforme di cui tutti parlano sono zeppi di quei luoghi comuni, che sono sorprendentemente diffusi anche tra i soggetti e le parti che hanno il potere e la responsabilità di agire: rappresentanti del governo, dei partiti, delle imprese, dei sindacati. È il momento di fare chiarezza."" -
Millennium poetry. Viaggio sentimentale nella poesia italiana
Chi non ha qualche verso prediletto? Nel confessare le sue preferenze, Magrelli suggerisce però un approccio particolare. Attento al multilinguismo e agli scambi fra culture, il suo lavoro presenta infatti sia poeti italiani che abbracciano altre lingue, sia stranieri che adottano la nostra come nel caso dell'inglese Milton, autore di un sonetto in italiano offerto all'italiano quale lingua d'amore. E appunto come un atto d'amore per la tradizione, questo libro è rivolto a chi voglia attraversare mille anni di versi in poche pagine. -
Il fiero pasto. Antropofagie medievali
II libro propone un itinerario pieno di sorprese fra le pieghe del Medioevo europeo, portando in luce una corposa messe di casi che attestano come gli uomini a quell'epoca, in diverse circostanze e per diverse ragioni, si cibassero di carne umana: non solo in situazioni di emergenza come le carestie e i lunghi assedi, ma anche come atto di sfregio nei confronti del nemico o, per converso, come atto di venerazione e d'amore. Diffuso fu anche l'impiego di resti umani per confezionare preziosi e richiestissimi medicinali. Non è stupefacente allora che su queste realtà fiorisse un terrificante immaginario, di cui pure queste pagine ci raccontano, fatto di sette antropofaghe, mostri divoratori, cuori mangiati, bambini arrosto, macabri banchetti di streghe. -
Guerra santa contro i turchi. La crociata impossibilie di Carlo V
Nel periodo 1519-56 Carlo V d'Asburgo fu a capo di un impero esteso tra Europa e Nuovo Mondo, sul quale proverbialmente ""non tramontava mai il sole"""". Eppure egli non riuscì mai a stabilire un regime di controllo della zona centro occidentale del Mar Mediterraneo, dove crebbe l'insicurezza causata dall'emergere dell'Impero ottomano come potenza anche marittima. Sotto Solimano il Magnifico (1520-66) la Mezzaluna ottomana si dotò di una flotta moderna e nel contempo sostenne la formazione dello stato barbaresco di Algeri, caratterizzato da un'aggressiva politica corsara ai danni di Italia, Grecia e Spagna. Contro tali forze Carlo V non poté mai coordinare una spedizione internazionale modellata sul prototipo della crociata medievale, complice la disunione del mondo europeo e la sotterranea opposizione del papato romano."" -
Corpo
Nella filosofia occidentale il corpo è stato spesso bollato come una potenza demoniaca che distoglie l'anima dall'esercizio della virtù e della conoscenza verace, o degradato a meccanismo fisiologico soggetto alle leggi di natura. Con il soggetto che lo vive, il corpo intrattiene una relazione di intimità e di estraneità al tempo stesso. Dall'antichità alla fenomenologia, alla filosofia della mente e alla scienza cognitiva contemporanee, questo libro dà conto dei molti sensi che si sono sedimentati nella nozione di corpo durante una vicenda storica e culturale avvincente quanto quella dell'anima, sua più fortunata controparte. -
Storia economica delle migrazioni italiane
Fra la metà dell'Ottocento e la grande guerra, più di quaranta milioni di persone (un terzo della forza lavoro) emigrarono dall'Europa verso il nuovo mondo, in maniera temporanea o definitiva. Crisi come la grande carestia in Irlanda, la forte crescita demografica con la conseguente crisi delle risorse e l'impoverimento delle famiglie furono tra le ragioni principali di questo immenso esodo, che coinvolse molti milioni di italiani. Questo saggio studia l'emigrazione italiana dal punto di vista economico. Indaga pertanto le ragioni e gli effetti della creazione di un mercato internazionale del lavoro, poi come era organizzata la migrazione: la regolamentazione, il business dei trasporti marittimi, la provenienza dei flussi, le motivazioni dei migranti e il ruolo delle rimesse in patria. Analizza poi la situazione nei paesi d'arrivo e infine la trasformazioni dei flussi dopo la seconda guerra mondiale. -
Giustizia riparativa. Ricostruire legami, ricostruire persone
Non solo violazione di una norma, il reato è soprattutto una ferita inflitta a un singolo o a una comunità. Rispetto ai danni e alle lacerazioni subite, le vittime sempre più esprimono una domanda di riparazione. Considerato che la pena detentiva raramente rieduca, quasi mai ripara, occorre un approccio innovativo che restituisca centralità alla vittima: è quanto propone la giustizia riparativa. Il libro promuove l'idea di tutelare le vittime anche rinunciando alla pena, ma garantendo risposte concrete al loro bisogno di riparazione, ascolto, riconoscimento. Già sperimentata all'estero come metodo di gestione dei conflitti - nelle scuole, nelle università, nelle organizzazioni - la giustizia riparativa è quanto mai essenziale nelle società complesse a forte pluralismo culturale, chiamate a lavorare sul tessuto relazionale per garantire la loro stessa sopravvivenza. -
Il giusto a chi va. Filosofia del merito e della meritocrazia
È opinione comune che merito e meritocrazia fondino l'uguaglianza e la giustizia sociale. Ma esiste un modo ""naturale"""" e definitivo di ordinare secondo il merito due azioni? Una società meritocratica è qualcosa di diverso da un ordine sociale basato sulla produttività? Partendo da un'analisi filosofica del concetto stesso di merito, l'autore ne mette in luce la fondamentale ambiguità semantica, dimostrando che i suoi criteri di attribuzione possono avere un valore morale differente e che una prestazione rischia di essere giudicata meritevole in quanto corrisponde a criteri che a loro volta non sono giusti."" -
Piccole apostasie. Il congedo dai nuovi movimenti religiosi
Da un po'di tempo si è assistito a un ritorno del sacro e della religiosità e grande è il fascino esercitato da nuovi movimenti religiosi, di cui molto si è studiato e scritto. Decisamente minore è stata l'attenzione riservata ai processi di deconversione da queste organizzazioni. A queste ""piccole apostasie"""", è dedicato il volume che focalizza l'attenzione sul congedo da quattro movimenti religiosi, diversi per struttura organizzativa e proposta dottrinaria: Damanhur, Soka Gakkai, Testimoni di Geova e Scientology. Gli autori si soffermano sui processi di ricostruzione identitaria di chi compone nella propria vita due punti di svolta, due scelte controcorrente: l'adesione a un'organizzazione religiosa alternativa e poi l'abbandono del nuovo credo. In questa radicalità si esprime la ragione d'interesse per queste transizioni biografiche, nelle quali diventa possibile cogliere - delineati con tratti più forti le peculiarità di fenomeni sociali che, con incisioni meno nette, si mostrano in altri contesti."" -
Homo europaeus
Laicità, distacco del potere spirituale dal potere temporale, separazione del diritto naturale-divino dal diritto positivo, civile e canonico, nascita del dualismo tra la sfera della coscienza e quella della giustizia umana: sono i tratti costitutivi che secondo la fine interpretazione di Prodi connotano la modernità occidentale europea. Una modernità oggi in profonda crisi, economica e politica, ma soprattutto antropologica. È l'uomo europeo a più dimensioni, della coscienza e della legge, che deve misurarsi con la globalizzazione a una dimensione. -
Gestire lo stress nelle organizzazioni
Nell'ambito della psicologia del lavoro e nel mondo delle organizzazioni, la valutazione dello stress lavoro-correlato assume sempre più rilevanza. Molti modelli e procedure sono stati messi a punto a questo scopo. Poco esplorati sono invece gli effettivi strumenti di intervento. Colmando tale lacuna, attraverso una serie di casi esemplificativi, il volume propone alcune concrete opzioni di intervento sullo stress da lavoro, pensate per chi opera sul campo: dalla prevenzione al fronteggiamento attivo dei fattori stressogeni, al counselling e alla gestione degli eventi traumatici.