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Kharma
Un romanzo attualissimo, scorrevole, pieno di azione, di colpi di scena. Storie di donne amiche/nemiche, sorelle/sconosciute. -
Il grande inganno (Quel gran genio di mio zio e quel che non è mai stato detto su Lucio Battisti)
Quanto emerge da questo volume è una verità che potrebbe sembrare scomoda, ma per un grande musicista come Lucio Battisti è giusto e sacrosanto precisare molti dettagli della sua vita artistica e soprattutto umana. Nella narrazione, il nipote Andrea, racconta uno zio Lucio inedito, con pregi e difetti, in poche parole l'uomo. -
Vulcano nascosto. Una interpretazione alternativa del Bosco Sacro di Bomarzo
Sorprendente e alternativa interpretazione dei fatti e dei personaggi che avrebbero portato Vicino Orsini, signorotto di Bomarzo ai primi del Cinquecento, a elaborare l'idea di base e quindi il concepimento e la realizzazione del Bosco sacro di Bomarzo, emblematico quanto sfuggente testimone di una cultura rinascimentale oggi ancora in gran parte sommersa e che non cessa di riservare profonde emozioni a ogni tassello che la ricerca umanistica riesce strappare all'oscurità e ad annettere a quel complicato, affascinante mosaico che è la comprensione della psiche umana. -
Quel che si scrive di Napoli
La querelle odierna sulle esternazioni dei detrattori della Città di Napoli, la lotta ai luoghi comuni retaggio di una propaganda postunitaria che oggi, a distanza di un secolo e mezzo dai fatti risorgimentali, riprende ad agitare le coscienze, i falsi ideologici indotti fin da quei tempi, hanno oggi ripreso ad agitare gli animi, ed anche in modo molto incisivo. Ebbene, come ci dimostra il Marghieri in questo suo pamphlet del 1879, i luoghi comuni sull'argomento non sono soltanto una piaga che inquina il pensiero di sedicenti storici odierni: le loro radici giacciono lì, a ridosso della annessione del Regno delle Due Sicilie. Marghieri, con un'attualità sconcertante, ce ne dà contezza: già allora sedicenti cronisti non facevano che additare, in modo non documentato, unicamente le presunte ""brutture"""" della Napoli borbonica. Demagogia senza tempo..."" -
Pecunia regina mundi. Come la sete di denaro può distruggere l'opera di una vita
Salerno nel 1906 è una piccola città ma sul suo territorio sono fiorite e prosperano, oltre alle industrie tessili, anche quelle alimentari che esportano fin nelle lontane Americhe. In questo ambiente dinamico spicca la presenza di un uomo eccezionale, che se fosse nato in America, avrebbe merittato l'appellativo di self made man. Nato povero, è riuscito a costruire una delle maggiori industrie cittadine, un pastificio dotato addirittura di un suo molo esclusivo per l'attracco delle navi. Quest'uomo è il cavalier Francesco Grimaldi. Purtroppo, come accade sovente nella vita dei grandi capitani d'industria, al successo negli affari corrisponde una reatà familiare ricca di contrasti e di problemi. Quei problemi un bel giorno vengono a galla e provocano il crollo di tutto quello che don Ciccio Grimaldi era riuscito a realizzare. Il commissario Acquaviva sarà costretto a scavare nell'intimità della famiglia di don Ciccio con risultati drammatici. -
I Polifemi d'Omero. Lo stato di natura in G. B. Vico
Saggio sul pensiero di uno dei più emblematici personaggi che abbiano calcato il suolo partenopeo a cavallo tra il Sei e il Settecento. L'autore, Emanuele Marcheselli, rende così giustizia a un'icona della cultura mondiale frequentemente citata ma non altrettanto spesso letta e studiata, plasmando un'opera che ben si cala nella collana Mirabilia. A contestualizzare, impreziosire e arricchire di spunti di riflessione sui rapporti tra il Filosofo e la società del suo tempo, un saggio introduttivo della prof. Clementina Gily Reda schiuderà al lettore il contenuto del presente lavoro. -
Ricordi di Napoli 1854 - 1869
Luci ed ombre nella Napoli dei grandi sconvolgimenti politici. Il prima e il dopo messi a confronto. Gli anni su cui si schiude questa preziosa finestra, sono quelli che vanno dal 1854 al 1869. Ad osservarli è una nobile francese che amò la bella Sirena ma che, inevitabilmente, dovette godere di un punto d'osservazione privilegiato, lontano dalle agitazioni politico sociali, dal cataclisma risorgimentale che travolse l'Ancien Régime partenopeo. Come in un'odierna ricostruzione cinematografica, la Sassenay visse da osservatrice quegli eventi, e come tali li ha tramandati a noi. Una narrazione tragica e tenera, una fonte sorprendente di fatti a noi oggi sconosciuti, una storia infinita di malversazioni politiche e militari, che sembrano, ahimé, troppo simili a scenari a noi più vicini... Il testo originale risulta completamente sconosciuto a qualsiasi pubblica o privata raccolta. -
Via Tribunali. La strada, le chiese e i palazzi
Una approfondita, documentatissima guida storico-aneddoticoartistica sul Decumano maggiore, che va a completare la trilogia dedicata ai decumani napoletani. Un libro da leggere come un racconto, o da stringere tra le mani in una passeggiata per l'antica arteria partenopea. -
La Tavola di Cebete Tebano
La ""Tavola di Cebete"""" è una rappresentazione iconografica di un percorso iniziatico nella sua completezza, la cui elaborazione è tradizionalmente attribuita al discepolo di Socrate di cui porta il nome. Essa ha goduto, nel tempo, di una costante fortuna. Alcune versioni pittoriche sono visibili in importanti Musei (una è anche a Napoli), mentre antiche incisioni sull'argomento di quando in quando occhieggiano su cataloghi di augusti Studi bibliografici. L'argomento non ha mai cessato di rapire l'interesse di intellettuali e studiosi di discipline tradizionali, come è stato appunto Onofrio Gargiulli, massone e autorevole rappresentante tardo settecentesco della linea Osiridea, movimento di pensiero che avrebbe poi annoverato, tra le proprie fila, personalità come Domenico Bocchini (il Geronta Sebezio), Giustiniano Lebano e - più prossimo ai nostri tempi - Giuliano Kremmerz. Un filo d'Arianna, questo, che proveremo a seguire, per quanto possibile, nella sua interezza."" -
Prometeo e l'iniziazione
Tra tutti i miti che il mondo Classico ci ha tramandato, quello relativo a Prometeo è forse il più significativo in termini di ""Iniziazione"""". Prometeo è colui che ha rubato il fuoco all'Olimpo per donarlo all'Uomo, """"Fuoco"""" che possiamo declinare in tutte le possibili accezioni. Ma non basta: ha sottratto agli Dei anche la tecnica, la capacità di trasformare la materia grezza e plasmarla per un suo utilizzo; cosa che lo ha reso """"Iniziatore"""" anche per le conoscenze di """"Mestiere"""", avvicinando per questo l'uomo a una dimensione divina da """"Creatore"""". E per questo fu condannato all'atroce supplizio che il mito ci tramanda. Un esaltante viaggio a ritroso, fino alle origini dell'umano genio e della scintilla divina che alberga - o almeno dovrebbe - in ciascuno di noi."" -
L' ombra della loggia. Fragilis est ea populi fortuna quae posita est in unius voluntate
Un industriale dalla vita brillante, promotore e sostenitore di attività culturali e sportive nella Napoli della metà degli anni Venti, scompare la sera dopo il veglione del martedì grasso organizzato presso il Circolo Canottieri, sulla banchina di Castel dell'Ovo. Il commissario Ruffo è chiamato ad indagare sulla scomparsa. Quando infine il cadavere di Giorgio Arcella è rinvenuto in una scoscesa cupa dalle parti di Capodimonte, le modalità dell'assassinio, le origini ebraiche della vittima e l'affiliazione a una loggia massonica fanno sorgere nel poliziotto il sospetto di un omicidio politico. Tuttavia, continuando a scavare nella vita privata dell'uomo, verranno alla luce trame di ben altra natura, che coinvolgono persone assai vicine all'industriale. Nonostante le difficoltà dell'indagine, condotta in maniera felpata per evitare di scontrarsi con esponenti del Partito, Ruffo e il suo fido Lezzi riusciranno a portare a termine la loro missione, che è, come sempre, quella di arrivare a scoprire la Verità. -
Giordano Bruno e l'urbanistica del Terzo Millennio. Verso l'Ingegneria gestionale per lo sviluppo sostenibile delle città e dei territori (SDG 11)
Questo libro nasce da una ipotesi, che il mago bruniano possa essere inteso come il manager dei sistemi complessi, ed in particolare dei sistemi più complessi tra tutti, le città e i territori. Se la ""teoria universale delle cose"""" corrispondesse all'epistemologia della complessità; """"Incatenare"""" volesse dire applicare forme di regolazione che nascono dalla democrazia partecipativa; l'andamento a spirale rinascimentale corrispondesse al ciclo di Deming e al modello della quintupla elica; l'unica forza, l'Amore, che lega e dà vita a nuovi mondi fosse la forza solidaristica alla base dello sviluppo sostenibile e di tutte le organizzazioni formali e informali che costituiscono la società? Le analogie sono tante. Sembra quasi che ora che con l'approccio scientifico si stanno iniziando a studiare i sistemi più complessi tra tutti, le città e i territori, si stiano iniziando a riutilizzare finanche gli stessi termini usati da Bruno cinque secoli fa. Sono interrogativi che val la pena di porsi, interrogativi che comunque danno l'occasione di approfondire temi come lo sviluppo sostenibile, la sua storia centenaria e la connessa evoluzione dell'urbanista nel terzo millenio."" -
Dal mare. Notazioni sull'antica marineria napoletana. Regole, storie e sentimenti della gente di mare
Il titolo dato a questo volume, non osserva la raccomandazione espressa qualche anno dopo da Leo Longanesi, secondo la quale un libro che parla di Napoli dovrebbe sempre riportare il nome della Città in copertina. Non ne ha colpa il bravo Autore, come non l'aveva Virgilio allorché il Padre Dante gli inibì l'accesso al suo Paradiso: solo una questione di diacronie... Sapendo quanto fossero rari gli scritti sulla marineria napoletana, e quanto fosse ristretta la cerchia - quasi iniziatica - all'interno della quale venivano e vengono prodotti, è stata davvero una felice sorpresa la riscoperta di questo lavoro del 1911, che tocca aspetti davvero non comuni sull'argomento, spaziando - in un arco di cinquecento anni - dalle regole sulla pesca, a quelle che regolamentavano l'attività delle Coralline di Torre del Greco, per poi tracciare un accurato elenco dei legni armati del Re Borbone, con le rispettive caratteristiche, le storie tormentate di uomini e bastimenti, fino al disarmo della potente flotta militare delle Due Sicilie, passando per la Napoli del 1799 e gli emblematici personaggi ""marinari"""" che si agitavano in quella tumultuosa temperie..."" -
Il mito di Leda e l'uovo di Elena. Ermeneutica delle figure decorative su un vaso fliacico esistente nel Museo Provinciale di Bari
Giacomo Catinella (Napoli 1876 - Bari 1943) è stato un fine cultore di discipline iniziatiche, possedute dal vivo grazie alle diverse forme di iniziazione ricevute e intimamente vissute, dalla martinista alla kremmerziana. Fu curatore di pregevoli opere e traduttore, raffinato cultore e conoscitore di lingue arcaiche come Sanscrito ed Egiziano; studioso di classici e mitologia, si pone a ragione in una tradizione il cui fil-rouge annoverava tra le sue fila personaggi come Onofrio Gargiulli, Domenico Bocchini (dal quale attinge metodi ermetici di decriptazione dei testi), Giustiniano Lebano (cui fa a piena voce riferimento anche nella presente opera) e Ciro Formisano (Giuliano Kremmerz) di cui fu discepolo, divenendo membro attivo della Schola Philosophica Ermetica di Miriam. A Bari, luogo dove vide termine il suo passaggio terreno, fondò un importante Cenacolo, frequentato da esoteristi che vi convenivano da ogni parte d'Europa. I sodali, intesi a gettare le basi a nuovi orizzonti dello spirito, sembra si riunissero in una sala affrescata con simboli geroglifici e alchemici. -
I due volti del tempo. Su caso e sincronicità
Questo libro si sofferma su vari aspetti del princìpio di sincronicità: dal punto di vista della Magia Tradizionale, dal punto di vista di diversi sistemi divinatori (I Ching, Tarocchi, Astrologia tradizionale), secondo la scienza, secondo la psicologia junghiana e alla luce di ciò che dicono le grandi Tradizioni, quella ermetica e quella cristiana in particolare, sul nostro rapporto con il Tempo sacro e profano, i simboli, lo Spirito e la Grazia. -
Il segreto delle Mopse rivelato
L'Ordine dei (o delle) Mopses, ha costituito da sempre un mistero nel mistero. Oscure le sue origini, le tracce scritte sul fenomeno sono pressoché azzerate. Il lavoro che proponiamo in questo volumetto, datato alla metà del Settecento, ne rappresenta una rara testimonianza. -
Il Cagliostro. Commedia di cinque atti in prosa
La diffusione della fama di Cagliostro - soprattutto dopo il suo arresto romano del dicembre 1783 e il trasferimento in Castel Sant'Angelo - toccò incredibili vertici, permeando nel modo più sfrenato l'immaginario popolare. Un prodotto di consumo, dunque, che non tardò a divenire vittima di un vero e proprio ""sciacallaggio mediatico"""" ante litteram. Ne è triste testimonianza questo lavoro teatrale, uscito alle stampe nel 1791, quindi nel pieno della tempesta giudiziaria che sottopose il Conte alla delirante onnipotenza del Sant'Uffizio. Il contenuto di questo volumetto è un indicatore di valori e una testimonianza unica di cosa accadde, in quegli anni terribili, al Balsamo, trasformandolo in una vittima illustre che il tempo, sempre galantuomo, ha ulteriormente nobilitato, fino a renderlo un martire, un'icona del Libero Pensiero."" -
Il Paladino Orlando e il Cantor di Rinaldo al molo. Riflessi della Chanson de Geste sulla cultura popolare partenopea tra Sette e Ottocento, in un inedito manoscritto d'epoca
L'antico manoscritto proposto in questo libro, è una flebile voce che ci giunge dal passato; ci racconta le mirabolanti imprese dei Paladini di Francia, di esecrande azioni di Mori infedeli, di Carlo Imperatore impegnato nella difesa della cristianità, di conversioni tribolate, di follie e di amori. Su tutti una voce narrante, quella del Cantor di Rinaldo, e un proscenio, il Molo di Napoli (poi l'Arco della Neve). ...Il segaligno declamatore, circondato da una torma di popolani vestiti di stracci - sfaccendati, vastasi, scugnizzi, servette - ha in una mano una bacchetta che solo in apparenza è tale, mentre ha l'animo della Durlindana, e un logoro brogliaccio che gli serve da ""suggeritore"""", mentre una mimica ispirata aiuta a compiere il miracolo. Una partigianeria sfegatata portava i singoli - non a caso definiti Patuti - ad immedesimarsi nel personaggio amato, con il rischio che le zuffe letterarie prendessero corpo anche nel mondo reale, portando a scontri, coltello alla mano, per motivi razionalmente inspiegabili. In questi fogli c'è un mondo scomparso duecento anni or sono, al quale guardiamo con la nostalgia riservata a un bene prezioso, perso, ormai per sempre."" -
L' arte di far peti
Pierre Thomas Nicolas Hurtault, figlio di un mercante di cavalli, fu professore di latino presso la scuola militare e pubblicò il suo primo libro, Le Voyage d'Aniers, nel 1748. Interessato ai misteri del corpo umano, scrisse diversi libri tra cui L'arte di petare ed Essai de médecine sur le flux menstruel. È stato anche uno storico e membro della Société du bout du banc, durante le cui riunioni si tenevano cene condite ""da idee geniali e scoppiettanti battute"""". Il sodalizio veniva così chiamato perché gli esterni al gruppo che erano talvolta invitati a parteciparvi, pur di essere presenti a questa sorta di cena-spettacolo, si adattavano ad accomodarsi anche alle estremità delle panche poste intorno al tavolo, in posizione particolarmente scomoda. Se qualcuno ritenesse futile una simile aggregazione, sappia che vi facevano stabilmente parte personaggi come Duclos, Rousseau, Voltaire, Saint-Lambert, Marivaux, il conte di Caylus, il marchese d'Argenson, d'Alembert e Madame d'Épinay."" -
Priapo e il culto degli organi generatori. Nei reperti pompeiani del Museo Archeologico di Napoli
Il dio Priapo ha subito una strana parabola nella sua percezione da parte della gente comune: da forza generatrice della natura a semplice custode di orti suburbani, per poi finire spodestato da comuni spaventapasseri o, peggio, ridicolizzato con le lepide reazioni che la vista dei suoi attributi ha suscitato in osservatori, i quali dell'originaria sacralità non serbano neppure il sospetto. Occorre, di tanto in tanto, richiamare l'attenzione su simili, importanti temi e restituire una dignità, che gli è propria, ad argomenti ed entità i cui risvolti antropologici, storici e cultuali fanno parte - lo si voglia o no - di una nostra genetica imprimitura. Lo si è fatto qui recuperando questo prezioso saggio francese dei primi del Novecento, che si appoggia sull'eccezionale materiale - soprattutto di provenienza pompeiana - riguardante questo culto primigenio, e conservato presso in Museo Archeologico Nazionale (MAN) di Napoli.