Sfoglia il Catalogo ibs001
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7761-7780 di 10000 Articoli:
-
La città sul mare. Carhas Ithil
Valiah è la figlia di re Valihor, signore del regno degli altopiani di Valaah. Cresciuta in un paese dove le donne non hanno alcun valore, viene destinata da suo padre a sposare il sovrano di un’isola remota in nome di una alleanza così antica che nessuno ne rammenta il significato. Valiah, allevata da Eleaor, la guaritrice di Carhas Ithil, ha imparato l’arte della guarigione e maturato, assieme alla consapevolezza di una volontà propria, un cocente desiderio di libertà che la porterà, per non soggiacere alla sorte impostale dal padre, a scappare. Pur riluttante a rinunciare alla comoda vita di corte e al sogno di vedere Valiah regina, il suo giovane nano da compagnia Dworf la segue. I due fuggono attraverso i selvaggi boschi di Andhor e giunti a Carhas Ithil, in circostanze ben diverse da quelle previste, troveranno una città divorata dalla paura e governata da un veggente, condotto sull’orlo della follia dalle sue stesse visioni. -
Elyss
Michele non è nemmeno un vero Stregone. Alla fine di incantesimi non ne sa lanciare mezzo. Ma ha uno spirito che gli vive nell'occhio e una gran quantità di amuleti, reliquie e oggetti magici che porta sempre con sé. E poi conosce Roma, come pochi altri, il che è un gran talento. Così quando Elyss, una Strega inglese, gli chiede di farle da guida per la città eterna accetta di portarla a scoprire le statue parlanti, i fantasmi inquieti e le divinità romane che ancora popolano i palazzi e le strade cittadine. Peccato che poco prima dell'arrivo di Elyss un oscuro Predatore abbia iniziato a mietere vittime nel mondo magico e pare che i due siano proprio nel mirino della minaccia sovrannaturale. Né Elyss né Michele hanno idea del guaio in cui si sono andati a cacciare e tutto si complicherà ancora di più quando arriverà Alexander, lo Stregone supremo dell'America e il Vaticano stesso, massima autorità magica romana, deciderà di intervenire. -
Il sepolcro di Encelado
Una I e una V vergate col sangue sulla parete di un appartamento accanto al cadavere di un uomo. Ma a Rocca Etnea l'eco di quell'omicidio appare destinata a spegnersi presto. Luca Barresi era il contabile di un clan locale: prima o poi avrebbe fatto una brutta fine, lo sapevano tutti. Dario Greco, sostituto procuratore originario di Rocca, si è visto affidare il fascicolo. Delle indagini, in realtà, non gli importa molto. Ha lasciato il paese anni prima, ma adesso il caso Barresi gli offre il pretesto per tornare e affrontare i fantasmi del passato. Quando al primo omicidio ne segue un altro, ancora più brutale, Greco si rende però conto che a Rocca un pazzo sta colpendo seguendo un macabro rituale. Sul biglietto rinvenuto sul luogo del delitto, infatti, l'assassino ha lasciato scritto un nome: Enceladus. Chi si nasconde dietro questo personaggio mitologico? E qual è il nesso tra gli omicidi e l'eruzione dell'Etna ormai prossima? In un paese che teme di vedersi cancellato dalla lava, tra gente abituata all'omertà, Greco si trova così ad affrontare una difficile corsa contro il tempo per scoprire l'identità dell'assassino e fermarlo prima che sia troppo tardi. -
Nika. La schiavitù del silenzio
Nika è la cantante dei Midcrime, band italiana gothic metal di provincia. Dietro i modi caustici e fin troppo diretti, nasconde un passato segnato da un profondo dolore, una ferita tenuta segreta per anni, che ha cercato di lasciarsi alle spalle trasferendosi. La paura l’ha spinta a non creare relazioni, a non sentirsi legata a nessuno. Tuttavia, i Midcrime si sono fatti pian piano largo nella sua quotidianità, soprattutto Black, che ha il suo stesso modo di comunicare al di là delle parole. Accompagnati dalle note del metal che amano e che essi stessi compongono, la loro amicizia cresce e supera il limite stabilito da Nika. Una lotta tra sesso e amore, una cantante e un chitarrista che non riescono a starsi lontani anche a costo di distruggersi, nella speranza di salvarsi. Ma si può tornare ad amare restando incatenati al silenzio e con un passato ancora sospeso, pronto a braccarti? -
Honey Venom. Wanted!
Tutti si innamorano della figlia delle tenebre! Anche gli autori di fumetti! Per questo Speciale di Honey Venom cinque (sono cinque? mica mi ricordo) autori italiani cercano di ammaliare la strega più affascinante del mondo del fumetto raccontando le storie che Satana stesso ha bisbigliato loro. Chi riuscirà ad avere il favore della nostra anti-eroina preferita? Una raccolta di racconti che raccontano del mondo di Honey e della sua fidanzata occhialuta Elyss! -
L'opera di Cleomene Marini (1853-1917) e la cultura artistica italiana dei primi decenni postunitari
Il volume cerca di contribuire alla conoscenza e alla valorizzazione dell’opera di un artista, Cleomene Marini (1853-1917), e contemporaneamente di approfondire alcuni aspetti – ancora oggi poco studiati come risulta dalla letteratura scientifica sull'argomento – di una fase fondamentale della cultura artistica della seconda metà dell’Ottocento, quella dei primi decenni dopo l’Unità d’Italia. È il periodo in cui la borghesia più illuminata e progressista, arrivata al potere, diventa classe dirigente e si trova di fronte a una duplice sfida: da una parte costruire il nuovo Stato unitario, dall'altra dare forma a una nuova società modellata secondo gli ideali del liberismo, dello sviluppo economico, del progresso sociale e culturale. -
Stephanus Tuccius S.J. Goliath Tragoedia
"Goliath"""" è la seconda delle tre tragedie bibliche del gesuita Stefano Tuccio. Fu composta e recitata per la prima volta a Messina (1563). L’argomento è tratto dal Libro 1 di Samuele 17,1-54; 18,4-7. Il pastore Davide, già scelto da Dio e unto dal sacerdote Samuele quale successore del re Saul, si reca nella valle del Terebinto, dove sono da tempo schierati, l’uno di fronte all’altro, gli eserciti israelita e filisteo. Il solo Davide risponde alla sfida del gigante Golia. Sembra presunzione, addirittura follia, ma il pastore, al termine d’uno scontro singolare, abbatte, con un colpo di fionda, il Filisteo. Dio ha guidato la sua mano. Il modello è quello classico, senecano: cinque atti con cori finali, prologo ed epilogo. L’azione si svolge quasi interamente al campo; la vicenda, iniziata all’alba, si esaurisce nella giornata dello scontro tra il pastore e il gigante. La morte di quest’ultimo avviene sulla scena, non interdetta, come in antico, all’elemento cruento, ed è il momento culminante della vicenda. Il coro finale delle vergini anticipa ciò che accadrà e che gli spettatori non vedranno: la fine di Saul e la gioia degli elementi per la vittoria di Davide sui nemici d'Israele." -
La storia del territorio di Poggio Mirteto. Un racconto con il contributo di varie discipline. Atti della giornata di studi «La storia del territorio di Poggio Mirteto. Un racconto tra archeologi...
Il volume raccoglie saggi incentrati sulla Sabina tiberina. È un racconto di tante voci, che narrano fatti, luoghi e visioni, con linguaggi molteplici, dalla storia all'urbanistica, dalla geologia all'archeologia, dall'ingegneria alla storia dell'arte, dall'economia alla storia del canto. L'opera è stata realizzata con lo scopo di offrire nuovi sguardi per intendere il senso della natura dei luoghi e dei contesti di vita in questo territorio. È quindi difficile che qualcuno non possa trovare materia che intercetti i suoi gusti. Il racconto è esposto in maniera che possa essere letto su due registri: quello degli specialisti che cercano l'inedito, e quello del comune abitante della Sabina, che vuole solo capire un po' di più di ciò che lo circonda. Il passato è stato ricostruito perché si capisse come siamo arrivati a questo punto, nel bene e nel male. E soprattutto per segnalare cosa si può fare e cosa conviene evitare per il futuro. Il presupposto di ogni scelta ponderata è la conoscenza. E a questa istanza i saggi qui riportati danno un contributo. -
Sulle tracce dei nostri antenati in Italia. Cronache dal Lazio preistorico per piccoli antropologi itineranti
In principio era il Vulcano. Così potrebbe cominciare questa storia. Il Lazio di 200 milioni di anni fa era molto diverso da oggi? Chi erano i suoi abitanti? Questo libro scritto a sei mani e impreziosito dalle illustrazioni di Giada Giannetti, è un viaggio nel tempo alla scoperta di mondi scomparsi. Seguendo le tracce lasciate dai nostri antenati, per non dire dei fossili straordinari che potrai incontrare, scoprirai i luoghi del Lazio abitati dagli uomini preistorici e incontrerai animali e paesaggi che non avresti mai immaginato. Nel libro (seguendo i colori delle pagine) sarà possibile conoscere la storia dell’evoluzione umana e i principali luoghi di Homo, alcuni visitabili ancora oggi. Si seguiranno le cronache delle scoperte, arricchite da aneddoti e curiosità. Infine, si scoprirà in quali musei è possibile incontrare i nostri antenati. Età di lettura: da 7 anni. -
Sabbetay bar Avraham, un medico-farmacopòla e il suo trattato «Sefer ha-mirqahôt»
L’opera testimonia la conservazione e la trasmissione pressoché millenaria delle conoscenze mediche e tecniche-farmacologiche. In essa possiamo riconoscere connessioni tra il mondo ellenistico e quello alto medievale, tra quello di tradizione greco-romana e quello di tradizione ebraica e islamica, tra quello transmediterraneo e quello delle regioni circostanti e più lontane. Si tratta di un patrimonio di informazioni conservato, fatto progredire e arricchito non solo grazie alla quotidiana applicazione e sperimentazione ma anche alla comunicazione scritta e al confronto dei risultati ottenuti. Un patrimonio di trattati e ricettari la cui ricchezza intravediamo in minima parte rispetto a quanto potenzialmente poteva venir consultato dal nostro autore verso la fine del I millennio dell’era volgare. Grazie alla copiatura i loro trattati erano comunque salvaguardati per essere consultati nella lingua originale o nelle traduzioni promosse da illuminati personaggi che affermavano in modo munifico la loro potenza e la ricchezza delle loro corti e dei loro monasteri anche attraverso la cultura. -
Henry Moore e le piccole Veneri. Arte e identità umana
Il profondo interesse di Henry Moore per l’arte della preistoria toccò negli anni diversi aspetti, dai primi studi e disegni sulle piccole sculture e bassorilievi di creature femminili conosciute come ""Veneri paleolitiche"""" (1926), all’articolo """"Primitive art"""" (1941) scritto pochi mesi dopo il terribile bombardamento di Londra durante la prima guerra mondiale, fino ad arrivare alle """"Three standing figures"""" (1948), alla """"Woman"""" (1958) e alla """"Three quarter figure"""" (1961). Il filo di coerenza appassionata e continua che collega quest’interesse alla sua stessa arte, dai disegni alle grandiose sculture, si è svolto per decenni innestandosi sulla sua fondamentale ricerca sull’identità umana. Seguendo Moore nel suo percorso si risale alle prime scoperte archeologiche della seconda metà dell’Ottocento, alle ostilità e agli scontri radicali che suscitò nelle autorità accademiche e religiose la scoperta dell’esistenza della vita e dell’arte di esseri umani vissuti migliaia di anni fa. Prefazione di Margherita Mussi."" -
La teoria musicale in 341 domande
La Teoria Musicale in 341 domande affronta la materia in modo semplice e conciso ma allo stesso tempo esaustivo da tutti i punti di vista: ritmico, melodico, armonico e organologico.rnPartendo dagli aspetti più elementari della musica, il libro fornisce, attraverso risposte schematiche, illustrazioni, grafici e mappe concettuali, tutte le nozioni fondamentali utili a formare quel bagaglio teorico e culturale indispensabile per la formazione dello studente di Musica. Il sussidio è quindi particolarmente indicato per gli studenti delle SMIM, dei Licei musicali e coreutici e dei Conservatori. -
Sempredisabato
Giugno 1971. Sullo sfondo di una Palermo mai citata, ma vitale e reale, un gruppo di giovani si prepara ad affrontare gli esami di maturità. Le vicende storico-sociali sono lontane da Sara, Giuseppe, Loredana e tutti gli altri: nel presente di quei giorni, ricomposti in un flash-back intrecciato di immagini nette e ricordi vividi, sono gli unici protagonisti delle loro vite, ancora al sicuro tra gli ultimi ritagli di adolescenziale ed ironica inconsapevolezza. Le loro esperienze personali divengono storie collettive e la loro amicizia si consolida tra aspirazioni future e consapevolezze concrete, esplorando verità appena sussurrate e segreti più o meno indicibili. Dopo quelle ultime settimane di spensierata vivacità giovanile tutto cambierà, in maniera imprevedibile o secondo un destino prestabilito, ma la forza del ricordo andrà più lontano e non si dimenticheranno mai. -
Domenico Sciacca Della Scala (1844-1900)
Domenico Sciacca Presti della Scala nacque a Patti il 30 ottobre 1844. Studiò agronomia in Toscana e creò nei suoi possedimenti pattesi una fattoria modello. Laureato in legge a Pisa, si stabilì a Palermo, dove sposò, nel 1871, Marianna Merlo, dama d'onore della regina, e in seguito principessa di Patti e marchesa di S. Elisabetta. I coniugi, esponenti dell'alta società dell'epoca, ne vissero gli aspetti mondani. Nel 1880 il barone Domenico fu eletto nel centro-sinistra deputato al Parlamento nazionale e fece parte, fino al marzo 1896, del Gabinetto Crispi come Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio. Ricoprì diversi incarichi parlamentari e svolse in aula una vasta azione, pronunciando molti discorsi su argomenti di varia natura, specialmente su temi agrari ed economici. Accanto all'attività parlamentare, il suo interesse per l'agricoltura è testimoniato da varie appassionate pubblicazioni. Ben inserito nell'attività politica della capitale, intrattenne rapporti con i principali protagonisti dell'epoca. Alla sua morte (Roma, 6 dicembre 1900), ebbe funerali di Stato e fu ricordato alla Camera con una commossa celebrazione funebre. Le spoglie furono tumulate nella cappella gentilizia Piccolo-Natoli del cimitero di Patti. -
Allegorie e pensieri
Allegorie e Pensieri, che qui si propongono, si rifanno all'edizione curata da Enrico Falqui nella Goccia sulla pietra e altre operette (Sciascia, 1962), in cui lo stesso Savarese convogliò pagine di La goccia sulla pietra, Pensieri e Allegorie, Ricordi di strada, Congedi. -
Codice inverso
I fatti di vita quotidiana, trascinati a volte nelle aule giudiziarie, ad una osservazione attenta rivelano una trama di verità sotterranee e di occulti controsensi. Un codice inverso, appunto, che si fa beffa del sentire comune, delle convenienze sociali e degli infingimenti che non di rado lo sostanziano. Ne viene fuori la cifra di una umanità autentica, prevalente nella cultura popolare. -
La barca del sale
Dopo Bengodi, Macondo e Cuccagna, ecco un altro paese immaginario (ma non troppo): Castel Rinaldo. Lo ha scelto Giuseppe Sicari come teatro delle sue storie, anche esse immaginarie (ma non troppo), storie sospese nel tempo e dal sapore di favola, anche se forti connotazioni di vissuto. L'atmosfera di Castel Rinaldo ricorda molto la Sicilia: la suggestione è stimolata non soltanto dalle vicende e dai personaggi, ma anche dall'incorreggibile vezzo dell'autore di ricorrere a forme lessicali tipiche dell'Isola. Le storie si sviluppano con ritmo serrato e coinvolgente, secondo i collaudati canoni delle affabulazioni popolari. Hanno ora un andamento epico, ora di una pantomima, ora di una rappresentazione dell'opera del pupi, ma sono sempre accompagnate da una pungente e sorniona ironia che tutto sdrammatizza e tutto riduce a un sorriso, a volte anche amaro. -
La novella del buon vecchio e della bella fanciulla
Pubblicata postuma per interesse di Eugenio Montale, in questa novella si ritrovano temi cari all'autore triestino. In un'atmosfera rarefatta, personaggi senza nome consumano, in un incontro erotico ed amoroso, l'illusione di una nuova vitalità. -
L' uomo nuovo e altri racconti
L'esistenza dei personaggi di questi racconti appare dominata da forze superiori, sospesa tra il senso del peccato e l'ineluttabilità della colpa come fatalità di ogni scelta. Ciascuno vive comunque fino in fondo la propria condizione, consapevole di una ricompensa al proprio dolore, che si trasforma in esperienza e non teme il destino. -
La Sicilia di De Roberto. Lettere inedite a Corrado Ricci
Un carteggio andrebbe letto e mai riassunto. Facendone il compendio se ne perde l'essenza, come capita a una discussione quando si è costretti a condensarla, sotto il pungolo di un «ma che vi siete detti?». Ingrato quindi è il compito di questa ""nota di servizio"""". Ma per fortuna breve. Proseguendo allora solo per poco in questa similitudine tra dialogo e carteggio, si potrebbe dire che le lettere pubblicate qui per la prima volta siano un """"soliloquio"""", perché delle due voci originarie solo una è giunta sino a noi. La voce che si è salvata è quella inconfondibile di Federico De Roberto (per la fortuna dei lettori). La voce che si è smarrita è invece quella di Corrado Ricci, storico dell'arte, dantista, ma soprattutto uno dei grandi protagonisti della politica culturale dell'Italia giolittiana. Come ogni carteggio che si rispetti, il dialogo cartaceo tra De Roberto e Ricci inizia a seguito di un allontanamento (nel 1903) e si interrompe bruscamente, inghiottito dal vortice della vita (nel 1912). Un soliloquio breve e interrotto quindi, ma che riesce comunque a consegnarci un De Roberto inedito in tutti i sensi: un insospettato amateur d'art che gira alla scoperta della roba «artistica e pittoresca» della sua terra, con la sua macchina fotografica e il suo taccuino di serissimo reporter. Sullo sfondo, la vita culturale della Catania defeliciana e della Sicilia tra i due fasci, un'isola sospesa tra i fermenti della nuova Italia e l'eterna sensazione di essere al di là della civiltà nazionale ed europea.""