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I bannunati
Tuccia nasce consacrata da una bestemmia in una calda estate nella Chiana dei Rescurdati, frazione di Scurdìa, un piccolo e remoto villaggio siciliano. È una dei ""bannunati"""", gli abbandonati, poche anime dimenticate da tutti e rimaste, durante la Seconda guerra mondiale, su quell'altopiano desolato. Attraverso i suoi occhi arguti di bambina e poi di adolescente, si scrivono intense le pagine di questo romanzo, dove gli eventi irrompono potenti e prepotenti nella vita degli abitanti della Chiana. Come la Bomba, piombata improvvisamente un giorno dal cielo e rimasta inesplosa al centro del paese, simbolo della follia umana, immobile e silente testimone delle vicende del luogo. Sarà Tuccia Lione, con la sua caparbietà, a non volersi mai arrendere, a lottare con l'immaginazione contro il deserto della solitudine per colmare vuoti e assenze, donando un senso alla sua dolorosa esistenza. Un raccontare appassionato e fortemente evocativo il suo: l'amicizia, le sfide, la morte, i libri, gli affetti e poi l'amore, così spontaneo eppure così complesso, alla scoperta della vita e della sua precarietà."" -
Astrazioni dal quotidiano
Astrazioni dal quotidiano è un articolato zibaldone di racconti e poesie, composto nell'arco di diversi anni dall'instancabile penna di Maria Teresa Muratore. Riflessioni che, come anticipa il titolo, sono tratte da scampoli di una quotidianità che ci accomuna tutti, ma che spesso sono troppo fugaci per rimanere impressi nella nostra memoria. È forse questo il maggior pregio della raccolta: la sua capacità di fissare su carta, quindi in modo indelebile, pensieri, divagazioni, considerazioni che scaturiscono dalla nostra routine giornaliera, ma su cui non abbiamo il tempo di riflettere, e che spesso ci evocano ricordi, sentimenti, volti che credevamo di aver dimenticato. Con una prosa immediata, ""urbana"""" e dunque senza fronzoli, più interessata a fermare gli attimi e l'istantaneità del pensiero che a sterili virtuosismi, l'autrice si e ci racconta attraverso testi brevi, perché, come si intuisce dalla significativa scelta della citazione d'apertura di Achille Campanile, bastano poche righe per aprirci un intero mondo."" -
Collezione Crumb. Vol. 6: Mr. Underground.
Torna la Collezione Crumb e, dopo aver affrontato i grandi personaggi come Fritz il gatto e Mr.Natural, dopo esserci immersi nelle grandi passioni di Crumb, le Donne e la Musica, ci tuffiamo nei favolosi anni '60. Vedremo le origini di Crumb, le prime storie rimaste negli sketchbook lisergici di quegli anni. L'arrivo a San Francisco e l'esordio di Zap che farà esplodere il fenomeno del fumetto underground e di come Crumb ne sarà una delle voci più cristalline. Vedremo Crumb maturare pagina dopo pagina come artista fino ai capolavori degli anni'70 e ci perderemo in tavole di impressionante bellezza. Decine di storie che consacrano il mito di Robert Crumb e che lo renderanno l'unico e solo Mr. Underground! -
Davide Toffolo. L'allegro fumettista morto. Ediz. a colori
Davide Toffolo è tra gli autori più originali della scena del fumetto italiano nonché il frontman dell'iconico gruppo indie rock I Tre Allegri Ragazzi Morti. Una carriera artistica poliedrica sempre in bilico tra musica e fumetto in un dialogo serrato tra le diverse forme artistiche. Ha all'attivo numerose opere come Piera degli Spiriti e Fregoli, che hanno segnato un'intera generazione di lettori fino ad arrivare alla maturità artistica con Pasolini, Il Re bianco, L'inverno d'Italia, Très! Fumetti per il teatro, Graphic novel is dead, Il cammino della Cumbia, Graphic novel is back e Come rubare un Magnus. La collana de Gli Audaci di Comicon Edizioni aggiunge un nuovo fondamentale tassello nel ricco mosaico dei grandi autori del fumetto italiano. Un volume volto ad omaggiare la carriera artistica e musicale di un vero innovatore del medium attraverso un percorso di saggi critici e di omaggi inediti. Un viaggio che parte da Pordenone, incrocia il fumetto, si scontra col rock e si reinventa in icona dell'arte. Con testi di Davide Toffolo, Daniele Barbieri, Matteo Stefanelli, Paola Bristot, Giuliano Delli Paoli, Michele Bernardi, Loris Cantarelli, Mauro Covacich. -
Freak brothers. Vol. 4: Un' odissea messicana
«Nel 1968 Carlos Castaneda manda alle stampe il primo dei suoi libri dedicati allo sciamanesimo mesoamericano che portano alla ribalta Don Juan Matus, sciamano e uomo degli spiriti della tribù Yaqui dell'altopiano di Sonora in Messico. I libri di Castaneda ebbero un effetto deflagrante all'interno della comunità alternativa occidentale, forse paragonabile solo a quella che ebbe Sulla strada di Kerouac nel decennio precedente. Ma se quello di Kerouac era stato un viaggio alla ricerca del proprio posto in una società che stava mutando tra l'euforia post bellica, l'ottimismo verso il futuro e quella che sarebbe stata la disillusione successiva all'omicidio di JFK, quello di Castaneda era un viaggio alla ricerca di sè stesso e della vera natura del continente americano attraverso gli insegnamenti di un illuminato. Nello stesso anno i Freak Brothers fanno il loro esordio su The Rag, la prima rivista underground del Texas. Gilbert Shelton ha 28 anni ed è appena tornato a casa dopo essere stato ""on the road"""" per alcuni anni; ha in tasca un congedo militare che lo salverà dal Vietnam e che ha ottenuto dopo aver ammesso di essere un assiduo consumatore di droghe psichedeliche (ancora legali all'epoca) e sta per trasferirsi a San Francisco. Come molti suoi coetanei legge i libri di Castaneda e ne resta affascinato; già sa del potere lisergico del peyote e delle altre erbe mediche alla base dei riti religiosi delle popolazioni indigene americane, le ha provate e per lui le """"porte della percezione"""" sono belle che spalancate. Anche i nostri tre irsuti protagonisti le hanno provate, ovviamente, ed è proprio sulle orme di Carlos Castaneda (e per sfuggire alla padrona di casa) che si ritrovano ad affrontare la loro Odissea Messicana, ma la vena satirica e iconoclasta del loro creatore prende il sopravvento sul percorso iniziatico suggerito dallo scrittore e, nelle mani di Shelton, Don Juan diventa Don LongJuan, non solo una parodia stile Mad Magazine dello sciamano di Castaneda ma quasi un personaggio alla Carl Barks, una sorta di Zio Paperone sotto acidi, un misterioso avventuriero, uno scavezzacollo addentro ai segreti del mondo, un cacciatore di tesori in grado di cavarsela da ogni pericolo. Per i nostri eroi sarà guida e protettore e li salverà da tutte quelle innumerevoli disavventure che solo i Freak Brothers sanno crearsi ad arte. In un'intervista di alcuni anni fa Shelton ammise di aver molto amato i primi libri di Castaneda ma che la scoperta successiva che il suo apprendistato con Don Juan fosse un'invenzione dell'autore, e quindi a conti fatti una frode, furono un'enorme delusione per lui; ma in fondo il sospetto era già lì, nelle sue storie, come quando a un nativo americano basterà travestirsi da peyote mannaro, o se preferite da Mescalito armato fino ai denti, per cacciare Phineas dal suo campo. Perché alla fine da tutte le avventure dei Freak Brothers una cosa appare lampante ovvero che quei figli dei fiori, quegli hippie, quei psiconauti consapevoli e inconsapevoli, quegli ingenui fattoni che volevano cambiare il mondo e la... -
Organizzare l'interdisciplinarietà. Il caso della Fondazione Cnao, tra fisica dei quanti e oncologia
"Un'organizzazione dinamica, trasversale e in continua evoluzione. Uno scopo clinico, di innovazione e sperimentazione nella lotta contro il cancro, il 'male del secolo'. La storia della Fondazione Cnao copre gli ultimi tre decenni, ma la sua crescita non si è ancora arrestata. Una realtà in continua trasformazione attraversata da mutevoli dinamiche, che hanno portato il Centro ad affrontare temi importanti e impattanti in una fase, per poi accantonarli in una successiva epoca del suo sviluppo. In questo libro gli autori ripercorrono la nascita e i progressi della Fondazione nelle tre ere che l'hanno caratterizzata: quella dell'azione organizzativa, della Fisica Quantistica e, infine, dell'Oncologia. Un cammino importante, quello di Cnao, dove confluiscono tematiche concernenti differenti livelli organizzativi e specialisti di diverse discipline, che hanno dovuto imparare a interfacciarsi e collaborare fra loro. Se le prassi organizzative sono una scienza, Cnao rappresenta un importante caso da analizzare e da cui imparare molto""""." -
La vita non è uno smart working
Serve una rivoluzione di testa più che di modelli. È il solo modo per dare un senso a ciò che stiamo vivendo. Per quanto interessante e provocatorio, non sarà lo Smart working, di per sé, che cambierà il grigiore delle prevenzioni e delle paure in sospeso, né renderà automaticamente belle e innovative da solo le nostre organizzazioni. Ma può insegnare che cambiare è possibile, e probabilmente anche molto interessante, così da ridare una dignità maggiore al lavoro, sfruttando quanto la vita, le relazioni e le emozioni di questi tempi hanno costretto tutti a capire. La normalità ereditata è inservibile, in prospettiva, con le sue liturgie, gli strumenti e le forme di riconoscimento formali codificate negli anni. E i capi, soprattutto quelli che reggono le posizioni di comando nelle terre di mezzo, o si attrezzano in fretta per rimettersi all'altezza della complessità dei compiti che li aspettano, o saranno loro che diventeranno presto il problema da affrontare. -
I tre cerchi dell'innovazione. Persone, imprese e comunità. Percorsi di crescita raccontati da un imprenditore
Il tema dell'innovazione è più che mai attuale in quest'epoca di trasformazioni. Attraverso la condivisione dell'esperienza personale dell'autore ed esempi del passato e del presente, il volume intende fornire spunti, riflessioni e suggerimenti a chi vuole innovare nel mondo dell'impresa. E lo fa partendo dall'assunto che l'innovazione ""è un'attitudine che si deve trasformare in abitudine."""" Ma soprattutto, il vero innovatore è """"colui che lascia innovare"""", poiché un'azienda può dirsi innovativa solo se apprende, evolve, cambia e si adatta al contesto. Il mondo in cui viviamo, però, non è immutabile: chiunque può determinare, il cambiamento, così come ogni impresa può influenzare il proprio ecosistema. L'innovazione è n argomento vasto, complesso e sfaccettato, e il libro procede attraverso tre cerchi concentrici, tre circoli virtuosi che si rafforzano l'un l'altro: io, noi, tutti. Sono anche i titoli delle tre parti in cui ho scelto di suddividere il libro. La prima prende avvio dal singolo individuo, cioè da ognuno di noi. Perché non esiste innovazione se non si inizia da un lavoro su se stessi. Il punto di partenza è l'autoanalisi, onesta, lucida e spietata: guardarsi allo specchio. Il punto di arrivo è invece l'uscita della zona di comfort, la messa in discussione delle proprie abitudini e consuetudini, per provare ad andare a giocarsi la propria partita nel mondo là fuori, con la capacità di cogliere le occasioni (anche quelle inaspettate) e la consapevolezza, però, che l'innovazione non accade mai per caso, poiché necessita di tenacia, volontà e pianificazione. Nella seconda parte si passa dal singolo alla vita d'impresa, la quale è sempre un gioco di squadra. E l'impresa innovativa è un organismo che apprende continuamente, che evolve, che muta e si espande senza però perdere il proprio baricentro: la testa guarda avanti, i piedi restano ben piantati a terra. Infine, la terza e ultima parte è il cerchio concentrico più vasto: quello del contesto, della comunità in cui ogni azienda è inserita e dell'ecosistema in cui si trova a vivere. È il mondo in cui viviamo. È il cerchio che abbraccia e comprende gli altri due: perché un contesto aperto e innovativo è una condizione imprescindibile per la vita di un'impresa che vuole evolvere continuamente. Insomma: tre cerchi concentrici che si trasformano in un unico grande circolo virtuoso, in una spirale di miglioramento, che ha come risultato il benessere personale e quello collettivo, insieme. La conclusione del libro è tutta incentrata su quella che è la più grande sfida del nostro presente, quella che deciderà il futuro dei nostri figli: la sostenibilità ambientale. """"Sostenibilità"""" non significa tornare indietro, bensì cambiare rotta, guardando avanti in maniera meno miope di quanto abbiamo fatto finora. Non significa """"privazione"""", ma un nuovo benessere, sia per il Pianeta sia per tutti noi che lo abitiamo."" -
Competenze e sentimenti in azione. Emotional agility
C'è una relazione imprescindibile tra sentimenti e competenze. Ecco perché serve conoscere le emozioni che influenzano le nostre capacità lavorative e quelle dei nostri team. Sentimenti e competenze hanno un'influenza diretta sulla vita professionale e sul contesto organizzativo. Se i primi sono la modalità con la quale le persone si relazionano agli altri e all'ambiente, le seconde costituiscono il mezzo per raggiungere i risultati. I sentimenti possono essere distruttivi, cioè causa di insuccessi; ma possono essere anche produttivi, potenziando di fatto le competenze al lavoro. Nella realtà lavorativa tutto questo può produrre effetti positivi o negativi, perciò è fondamentale saper individuare eventuali campanelli d'allarme. Il libro, pensato come un agile manuale, è parte dell'Emotional Game (composto anche delle apposite card) funzionale a sperimentare l'influenza dei sentimenti produttivi o distruttivi sulle capacità. -
Organizzazioni sull'orlo di una crisi di identità. Sul perché sia indispensabile tornare a generare storie e recuperare valori manageriali dispersi
Non basta pensare in funzione del risultato se non si sa costruire la cornice che dia un senso al lavoro e un orizzonte in grado di dare continuità. Gli sconvolgimenti prodotti da tecnologia, geopolitica e aumento di variabili non controllabili hanno messo in discussione conoscenze e strumenti operativi che hanno accompagnato decenni di crescita 'normalizzata'. Oggi appare sempre più inevitabile ripensare il modo stesso con cui abbiamo immaginato a lungo un futuro di tipo progressivo nello sviluppo sociale e nella gestione dei business. -
Resettare e ripartire. Digitalizzazione e servitizzazione. Come riposizionarsi competitivamente nello scenario di business tra nuove emergenze e Pnrr
Dobbiamo studiare il futuro. Non per sceglierlo, ma per cambiarlo. La pandemia di covid, gli aumentati costi dell'energia e la guerra in Ucraina hanno modificato notevolmente lo scenario di business per le imprese italiane. Considerando che la competitività del sistema Italia era già in costante calo da almeno due decenni, è arrivato il momento di ripensare in modo deciso i nostri modelli. Bisogna prendere atto dei forti cambiamenti di contesto e delle opportunità fornite dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). La digitalizzazione può abilitare nuovi business e permettere di operare in modo integrato all'interno di ecosistemi complessi partecipando a nuove catene del valore. L'aumento del costo dell'energia suggerisce di ridurre la componente legata al puro Manufacturing, attivando nuove linee basate sulla servitizzazione. Il libro propone a imprenditori e manager modalità con cui riposizionarsi nell'attuale scenario, sfruttando nuovi trend e opportunità. Sono suggeriti strategie e approcci metodologici a vari livelli: modelli di business, value proposition, organizzazione e gestione delle Risorse Umane (anche attraverso case history). -
Riflessi di Belle Epoque dalle urne del tempio
Un libro che illustra vicende e personaggi della Genova fra '800 e '900 che si incrociano con la storia della Società di Cremazione genovese. -
Nemici del presente
Il Movimento non era solo quello delle assemblee di Balbi o dei cortei del sabato, ma una realtà molto più vasta e diffusa, che andava al di là dei gruppuscoli di estrema sinistra o dell'area dell'Autonomia; a parte le sedi politiche organizzate, praticamente in ogni quartiere c'era una ""piazza dei compagni"""". In ognuno di questi luoghi si riproduceva un sapere antagonista, si vendevano le riviste e ci si confrontava sulle lotte, si intrecciavano amicizie e amori in anni in cui storie anche molto diverse si incontravano. Nel 1977 in tanti hanno dato voce e corpo alle aspirazioni e alle richieste di centinaia di migliaia di persone per un anno intero, anno destinato a rimanere nella storia del nostro paese."" -
Vatti a fidare dei parenti
La scena si concentra adesso sulla bara che ondeggia nel carro funebre. Dentro il carro funebre. La cassa riluce e sbianca e si fa trasparente. E noi che teniamo gli occhi fissi e concentrati per distinguere i prodigi del prossimo sortilegio, riusciamo a poco a poco a vederci dentro. C’è il vecchio zio che sembra dormire. Poi all’improvviso apre gli occhi, è un attimo, ci fa un sorrisetto malizioso e ci strizza l’occhiolino. Si direbbe sogghigni. “La polenta nel paiolo di rame dopo due giorni che l’avevano cucinata, dovevano darmi, quelle due. E loro mica l’hanno mangiata, no, no, no. E tu poi vatti a fidare dei parenti” dice arzillo lo zio dentro la bara e senza parvenza di astio alcuno. “Eh già, ma non è mica finita così. Ci sarà da divertirsi. Proprio da divertirsi. Ho in serbo una bella sorpresina per tutti. Eh, eh, eh. Ho messo dei fiorellini blu nel mio testamento. Ric, vedrai che belli i fiorellini blu, cercali, cercali, sono la chiave di tutto. Ric, ricorda bene quello che ti ho detto, chiedi dei fiorellini blu al notaio”.L’AUTRICERoberta Gatti è nata a Genova da genitori di origine piemontese. Laureata in ingegneria chimica è professionalmente impegnata presso un’importante industria genovese. Ha pubblicato un romanzo surreale (L’urlo che spezzò il silenzio) e un libro di favole per bambini (Le favole di Margherita) in cui ha raccolto le storie inventate per sua figlia. Presenta adesso con il melangolo un racconto divertente di matrice onirica, da un’idea concepita in coda ad un semaforo rosso. -
L' uovo di bronzo
Questo romanzo racconta le vicende di coloro che accompagnarono il percorso di un uovo di bronzo dal 1572 al 1710. La fuga del giovane Antonio, sullo sfondo delle tragiche vicende che insanguinarono Parigi nell'agosto del 1572, la nascita di una delle maggiori case editrici del XVI secolo a Venezia, la vita principesca dell'ultimo dei Niccolò Pezzana (Pozzi nel romanzo). Centotrentanove anni di vita avventurosa di alcuni antenati dell'autore. -
Il profumo del pitosforo
Chi sono gli Dei dell’Olimpo? Figure mitiche o qualcosa di diverso? Nell’arco di due secoli la scienza ha cambiato il mondo in modo irreversibile e promette sviluppi clamorosi in tempi incredibilmente rapidi. L’uomo potrebbe allungare le sue aspettative di vita a tempi straordinariamente lunghi, paragonabili all’immortalità. E se questo fenomeno si fosse già verificato? Chi è in grado di escluderlo? Se l’uomo avesse già raggiunto l’immortalità in un lontano passato, allora coloro che il mito ha descritto come esseri soprannaturali abitanti dell’Olimpo, potrebbero semplicemente essere quegli uomini evoluti che lo sviluppo odierno della scienza potrebbe far rinascere in tempi, in assoluto, molto brevi. Oggi l’uomo combatte una dura battaglia tra autodistruzione e sopravvivenza in un ambiente che lo sviluppo sta minando, ma la terra ha superato disastri ben più gravi sopravvivendo a se stessa. Il mondo continuerà a girare, ma chi porterà con sé?L’AUTOREFrancesco Maria Cambiaso (Genova 1945), dopo una vita di lavoro dedicata alle navi, ha scritto il suo primo romanzo un po’ avanti negli anni (lui dice in tardissima giovinezza). Si potrebbe definire il parto di un primiparo attempato.collana: melangoloGenova -
Il taglio del bosco
"In questa figuralità distesa trova fondamento il segno forte della poesia di Cugurra, ad adempimento della sua problematicità e della sua ricerca di verità. E segno forte è quello che, nel prendere le distanze dal disincanto senile e nella consapevole diagnosi del regime di dissonanza che regolamenta la vita umana, tiene conto del fluire della realtà, dei sentimenti, degli affetti, delle passioni, per contemplare infine, entro lo scorrimento della vita, una costante spinta sotterranea di positività e, ad un tempo, l'immagine prefiguratrice del futuro."""" (Luigi Surdich)" -
1975. Espiazione
Se gli avessero chiesto di trovare un aggettivo per descrivere la cittadina di Asolo Attilio l'avrebbe definita bella; talmente bella che la sola vista riusciva a placargli i sensi o a esaltarli, a seconda dello stato d'animo del momento. Non a caso era stato uno dei luoghi più amati dai grandi esteti del novecento: D'Annunzio, la Duse, Stravinsky, Hemingway e tanti altri. Era un piccolo, splendido borgo. Se Furlàn e soci lo avessero ucciso lì gli avrebbero fatto un favore. -
The star grabber. L'uomo che rastrellava le stelle
Chi è un grabber? Un arraffone, in genere una persona avida. Un money grabber è un arraffa-soldi. Un web grabber un'applicazione che consente di catturare contenuti sul web. Un land grabber un accaparratore globale di terreni fertili, che priva le comunità locali dei beni primari: terra, acqua, cibo; e lo fa per produrre agro-carburanti o installare monoculture: per esempio, cotone al posto di cereali. Star Grabber è un gioco gratuito per computer, che consiste nell'acchiappare le stelle in movimento sullo schermo. The Star Grabber è tutto questo assieme: l'uomo che rastrellava le stelle come le azioni in borsa e le terre in africa, il magnate a caccia di un sogno infantile, padrone di un nodo dell'Impero, sospeso tra passato e presente, cielo e terra, folla e solitudine. Sedotto dal comunismo e vate del neoliberismo. Stravolto dall'utopia, incatenato dall'amore e lambito da oscure paure. -
Milanomare. Itinerari alternativi da Milano alla Liguria
Se ora guardo l'atlante, quel reticolo di percorsi in una orografia tormentata di gobbe, creste e valli mi sembra tridimensionale, la carta diventa plastico e rivedo certi tratti di strada, ricordo molti paesi, tanti paesaggi e rivivo certi momenti, anche insignificanti. Il corpo non dimentica la stanchezza, il mal di schiena dopo ore al volante, il senso di nausea dopo centinaia di curve. Ma la mente, e l'anima, ancora si nutrono della ricchezza di quei viaggi che avrei voluto infiniti.