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Comunicare con i nostri defunti. Esperienze straordinarie
La psicologia, che pure indaga i meccanismi più profondi dell'animo umano, non sempre riesce a comprendere il senso ultimo della vita e soprattutto il rapporto con l'aldilà, l'«oltre» cui la morte dischiude l'accesso. Il presupposto di una «vita oltre la vita» aiuta a superare l'angoscia di fronte alla morte e ci consente di riflesso di migliorare la stessa vita di quaggiù. La terapia IADC (Induced After Death Communication), Comunicazione post mortem indotta -elaborata dal dottor Allan L. Botkin, psicologo presso l'ospedale militare di Chicago dove curava i reduci traumatizzati dalla guerra del Vietnam - è un'esperienza di trasformazione, basata sulla riconnessione con un caro estinto, sempre positiva e carica d'amore, che il paziente può vivere con l'aiuto di un terapeuta preparato. Il libro riporta le testimonianze certificate di tanti che hanno vissuto una IADC. Tutti i pazienti con una storia di lutto complicato, che hanno avuto modo di sperimentare questa tecnica, hanno provato esperienze straordinarie, al di fuori di ogni immaginazione, emozioni mai vissute prima, soprattutto dopo il grande dolore della perdita prematura di una persona cara. La possibilità dell'esistenza della vita dopo la morte e di comunicare con i propri cari è il dono più bello, grande e misterioso che i pazienti possono sentire e vedere con i propri sensi, riuscendo così ad alleviare e trasformare il dolore della perdita. Prefazione di Giorgio Da Fermo. Postfazione di Antonio Gentili. -
Alle radici del male. Cammino di rinascita psicologica e spirituale
Dopo una rapida panoramica sulle diverse posizioni circa l'origine del male, il testo di Alberto D'Auria, psicologo psicoterapeuta, si concentra sulle situazioni di disagio provocate dall'uomo stesso, le cosiddette “non qualità ”. L'attenzione si focalizza sulla conflittualità dei rapporti interpersonali, dovuta per lo più all'individualismo, alla chiusura intracomunitaria, al narcisismo. Si sofferma poi sulla paura e sull'odio, che può coinvolgere interi gruppi, spesso frutto di pregiudizi e stereotipi che semplificano e distorcono la realtà oggettiva. I sentieri del male prendono così forma nel cuore della persona, diventando il lato oscuro delle sue facoltà: in altre parole sono le “passioni” e i “dèmoni” che incontriamo nella spiritualità del monachesimo antico, come la rabbia e il rancore, l'orgoglio, l'ambizione, la vanità o l'invidia. Lo studio di don Silvio Zonin, prete ed esorcista, parte da una lettura del cosiddetto “peccato originale”: la ferita che in ognuno di noi destabilizza la struttura della relazione con Dio, con se stessi e con gli altri. L'esoterismo e l'occultismo si radicano nell'affascinante prospettiva di valicare i limiti umani, evocando potenzialità nascoste apportatrici di salvezza, salute, guarigione e riscatto. Don Silvio passa in rassegna le terapie moderne che propongono un benessere totale e a buon mercato, confrontandole con la terapia e la guarigione nella prospettiva aperta dal Vangelo. I due autori affrontano da prospettive diverse “il male” che intercettiamo quotidianamente, radicato nell'interiorità della persona e nella sua relazionalità; male inteso non solo come carenza di bene o limite, ma come vizio, scelta volutamente operata dall'individuo e distorsione della coscienza. -
L'adesione diabolica. Una sfida antica fra dannazione e salvezza
L’uomo è creatura di Dio dotata di libertà e ragione. Eppure, con un atto volontario, libero e consapevole, può aderire al progetto di morte e distruzione del Maligno, che di Dio, dell’umanità e dell’intera creazione è acerrimo e instancabile nemico. L’adesione diabolica è una sfida perduta in partenza, perché la potenza divina, nell’amore e nella giustizia, non conosce limiti e governa la storia da prima che il mondo e l’uomo fossero. Eppure, chi aderisce al diavolo e al mistero di iniquità si illude di ottenere potere e vantaggi proprio da colui che è stato sconfitto da Cristo, il Verbo incarnato, con il suo annuncio di salvezza, il suo sacrificio e la risurrezione dai morti. L’adesione alle tenebre non è perciò solamente un patto scellerato, ma rappresenta una prospettiva esistenziale senza sbocchi, che col tempo si radica nel cuore e nell’anima della persona, soffocandone la libertà, privandola della dignità, fino al punto di soggiogarla e possederla. Chi si associa e coopera col demonio partecipa infatti al disegno tanto spietato quanto vano con il quale il «padre della menzogna», «omicida fin da principio» (Gv 8,44), cerca di distruggere l’uomo, in quanto creatura che è a immagine e somiglianza del Dio della vita. Questo libro apre squarci su una realtà spirituale complessa, presentandone i contenuti e le dinamiche, sia alla luce del dato biblico e teologico, sia in una prospettiva antropologica ed esistenziale che emerge anche dalla testimonianza degli esorcisti. -
Sessantotto. Illusioni e inganni
La domanda sorge spontanea: c'era proprio bisogno di un altro libro sul Sessantotto? Non è forse già stato detto, scritto e pensato tutto, su quel fenomeno sociale e politico? Cos'altro si può dire, in proposito? A ben guardare, i discorsi sul Sessantotto, sono di due tipi: celebrativo, da parte di protagonisti o loro ammiratori; deprecatorio, da parte di chi ritiene che sia stato un fenomeno deleterio. In nessun caso ci si interroga su un'eventuale intenzionalità: si dà per scontato che sia stato un fenomeno spontaneo, originato e sviluppato meccanicamente. È un fenomeno comune, nel mondo moderno, l'assenza di un fine: sembra che tutto accada per «caso e necessità», come sosteneva il premio Nobel Jacques Monod. Non ci sono agenti, non ci sono fini, non ci sono intenzioni. Roberto Marchesini osserva il Sessantotto togliendosi questi occhiali moderni e infilandosi, invece, quelli più classici (del resto, è nota la sua appartenenza alla scuola aristotelico-tomista): tutto avviene per uno scopo. Qual è, dunque, lo scopo del Sessantotto? Di chi era lo scopo? Cui prodest, chi ci ha guadagnato? Ecco, dunque, un libro sui generis sul Sessantotto: uno sguardo nuovo eppure antico su quel fenomeno che, per molti versi, è ancora misterioso. «Dopo aver letto questo libro risulterà più facile capire cosa sia stato quel multiforme slittamento di paradigma o trasformazione che è stato il Sessantotto. Non una rivoluzione per la giustizia, se non nelle impressioni di chi la visse; non la vittoria del nuovo sul vecchio per stabilire più equità - se non in certi casi - ma il momento in cui emerse, così visibile, attraverso movimenti di piazza e organizzazioni giovanili spontanei, semispontanei e anche non spontanei, il lavorio corrosivo che era stato condotto nei decenni precedenti nell'ambito della cultura, della società, delle credenze e delle idee» (Mario Iannaccone). -
Entro il battere d'ogni nostra ora
«C’è una felicità sempre possibile entro il battere d’ogni nostra ora. Anche se dura un tempuscolo, puoi accorgerti di come la vita sia bella e salvarti dalle sue disillusioni e dai suoi veleni. Dipende solo da te, dal tuo imparare a vivere in quella capillarità». Nella riflessione da cui inizia e prende titolo il libro sta il filo conduttore dei venti capitoli di cui si compone, o almeno della maggior parte di essi. Si tratta di articoli suggeriti da temi e momenti di vita diversi – commemorazioni, commenti, ricordi, riflessioni, ritratti – secondo l’estro, l’emozione, l’ispirazione del momento; alcuni apparsi sotto l’occhiello editoriale di «elzeviro», ma tutti, anche quelli che per ampiezza e contenuti non ne hanno la natura, scritti con parole misurate e tono pacato, come proprio degli elzeviri di buona memoria ed oggi decisamente controcorrente. «Nei libri di Rivolta c’è tanta memoria, tanta bellezza e tanto garbo nel raccontare» (Lucio Lami, L’elzeviro non deve morire, in Aspetti e momenti di civiltà lombarda attraverso il ’900 leggendo gli elzeviri di Gian Carlo M. Rivolta). -
Angoscia
Una moglie infedele, un giovane amante, un marito ignaro. Sembrerebbe il solito ritornello dell'amore inquieto. Eppure, con questi elementi apparentemente banali, Stefan Zweig riesce non soltanto a fornirci un preciso quadro d'epoca in cui la fine analisi psicologica dei personaggi costituisce un elemento essenziale, ma ci dà anche un saggio di quella che è la sua qualità migliore: la capacità tutta moderna di costruire storie imprevedibili e di grande tensione narrativa. Quasi anticipando il thriller dei nostri giorni, l'autore dispiega una trama incalzante che preme sul lettore e lo coinvolge emotivamente, pagina dopo pagina, e ogni pagina ha il suo peso e la sua funzione, fino al colpo di scena finale che svela il mistero dei protagonisti e illumina in virtù dei semplici meccanismi narrativi del racconto, il senso delle loro passioni e dei loro conflitti spirituali. -
Sull'amore
Fra i pochi studiosi contemporanei che abbiano scritto sull'innamoramento e sull'amore (come Francesco Alberoni sottolinea nella sua prefazione), Ortega affronta, in questi saggi brillanti, ricchi di pathos e di cultura, il problema centrale di ogni rapporto amoroso: quale parte dobbiamo attribuire, nelle scelte affettive, alle nostre proiezioni, alla nostra immaginazione, ai nostri desideri, e quale parte alle qualità intrinseche dell'essere amato? In altre parole: amiamo perché dobbiamo amare o perché l'essere amato ci conquista con le sue qualità? La risposta a questa domanda è decisiva per capire noi stessi e i meccanismi della società in cui viviamo. Prefazione di Francesco Alberoni. -
Giorni d'afa
Un giovane di nobile famiglia, un padre troppo affascinante e una bella cugina sono i personaggi intorno ai quali ruota questo racconto. In un'estate bruciante si consumeranno, come in un incendio improvviso, le emozioni della scoperta sessuale e le crudeli esigenze della passione amorosa fino alla tragedia, al suicidio, come se le dolci promesse della calda stagione non fossero che una perfida trappola per anime troppo fragili e delicate. Eduard von Keyserling, considerato il maestro dell'espressionismo tedesco, ci offre l'immagine di un mondo affascinante ormai scomparso, quello di un'aristocrazia a cavallo fra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, rievocandone atmosfere e passioni per mezzo di una lettura ricca di forza espressiva e di sottile vena ironica. -
Tifone
Considerato unanimemente dalla critica uno dei migliori racconti di Conrad, Tifone è, nei suoi espliciti risultati narrativi, la storia di un capitano che, con ottusa determinazione, non esita, pur potendolo evitare, a guidare la sua nave carica di poveri portatori cinesi attraverso la furia scatenata di un tifone, rischiando di colare a picco con tutto il carico. Come ogni grande narrativa, Tifone rimanda a un'interpretazione più profonda e simbolica: la necessità, per l'uomo, soprattutto per l'uomo in situazioni estreme, di erigere una barriera contro quel nulla, quella minaccia di dissoluzione, quelle forze diaboliche che, apparentemente, sono impersonate dagli elementi scatenati della natura esterna, ma che in realtà vivono all'interno dell'uomo stesso. -
La gloria di Maria nell'annuncio dei segreti. Il segno di Medjugorje illuminerà il mondo
«Cari amici, stiamo attraversando uno dei momenti più drammatici della storia della salvezza, preannunciato dalla Parola di Dio, dal Magistero della Chiesa, dalle profezie mariane e di numerosi mistici e santi. È un periodo contrassegnato della presenza della Madre di Dio, col nome di Regina della pace, che ha già affiancato tre Pontificati e che accompagnerà la Chiesa in uno dei periodi più dolorosi e gloriosi del suo cammino nella storia. È un passaggio epocale che, alla luce della fede, possiamo ben definire di carattere apocalittico, perché ha come protagonisti la Donna vestita di sole, incoronata di dodici stelle, e «l'enorme drago rosso», che tenta di ghermire il Figlio da Lei nato e di inseguirla nella sua fuga nel deserto. La lunga presenza di Maria a Medjugorje va compresa all'interno di questo scenario. La preparazione del suo esercito di testimoni è uno degli obiettivi che più le sta a cuore, perché saranno loro ad affrontare l'imponente schieramento del principe delle tenebre. In questa prospettiva va collocato il dono di Radio Maria, che la Madre sta prodigiosamente diffondendo in tutto il mondo, perché i suoi figli lontani ritornino a Dio, quelli vicini si rafforzino nella testimonianza e perché le sue parole di luce e di consolazione arrivino ovunque. Questo libro raccoglie le riflessioni di grande attualità che sto quotidianamente diffondendo attraverso il Blog, sulla scia dei messaggi della Madonna, per arrivare pronti agli appuntamenti decisivi. Beati noi se saremo trovati vigili e preparati» (Padre Livio). -
I papi e la chiesa della fine dei tempi nella profezia di San Malachia
La Profezia di Malachia è un testo sul destino dei papi e della Chiesa su cui sono state scritte innumerevoli pagine per avvalorarne o smentirne la credibilità. La prima pubblicazione conosciuta risale al 1595, a cura del benedettino fiammingo Arnold de Wion. San Malachia, arcivescovo di Armagh in Irlanda, morì nel 1148 in Francia a Clairvaux (Chiaravalle) con l'assistenza spirituale di san Bernardo, il quale successivamente ne scrisse la biografia. Secondo la leggenda, Malachia avrebbe ricevuto in visione un elenco di 111 motti relativi ai papi che sarebbero succeduti a Innocenzo II, a cominciare da Celestino II nel 1143. Riguardo ai motti dei papi della nostra epoca: Ignis ardens (Fuoco ardente) sarebbe Pio X per la sua carità; Religio depopulata (Religione spopolata), Benedetto XV per i massacri della Prima guerra mondiale; Fides intrepida (Fede intrepida), Pio XI per la condanna di Hitler e della sua politica; Pastor angelicus (Pastore angelico), Pio XII per il suo aspetto ieratico, che lo faceva apparire come sospeso fra Cielo e Terra. Secondo la profezia di san Malachia, in seguito non vi sarebbero stati che sei papi: in Pastor et nauta (Pastore e navigante) possiamo vedere Giovanni XXIII; in Flos florum (Fiore dei fiori) Paolo VI; in De medietate Lunae (Del medio periodo della luna) Giovanni Paolo I; in De labore Solis (Della fatica del sole) Giovanni Paolo II; e infine in De gloria olivae (Gloria dell'olivo) Benedetto XVI e in Petrus Romanus (Pietro II) l'ultimo papa. Con Pietro II finisce la Chiesa, Roma viene distrutta, ed è la fine dei tempi per Malachia. L'anima religiosa scorge tuttavia, nello scenario della desolazione totale che inghiotte l'uomo insieme alla Terra che lo ha visto nascere, la venuta del Giudice che supera ogni volere come ogni velleità umana. -
In un paese lontano
L'ambiente della narrativa di London è, di solito, un territorio di frontiera, un luogo primitivo e remoto che permette all'autore di mettere a nudo, con maggiore immediatezza e brutalità, le dinamiche biologiche che sono le autentiche protagoniste delle sue storie. Ma è anche, quando ciò lo richieda, lo scenario crudele di una metropoli moderna o, al limite, la coscienza dell'uomo la cui psiche si scontra schizofrenicamente con se stessa. I cinque racconti contenuti in questo volume sono rappresentativi di questa tematica e di queste ambientazioni, dallo splendido In un paese lontano, che si svolge nel gelido inverno del Nord, alla follia dell'Eternità delle forme confinata nel solipsismo della coscienza. London mantiene, al di là delle mode, degli anni e delle generazioni, la sua straordinaria attualità -
I confini del castello
Apparentemente è una storia d'amore: due giovani, lei la contessina Sibilla, fanciulla appena sbocciata, lui il cugino romantico e tormentato, fuggono dalla casa di famiglia dove il padre si oppone alla loro prematura e ingenua infatuazione. L'avventura avrà un finale tragico che, come un colpo di coda, getterà una luce inattesa su tutto il racconto. Una luce che illumina molto bene la problematica di Keyserling, quella divisione insuperabile fra gli abitanti del «castello»: i nobili, i ricchi, i giovani rampolli e le fanciulle di un'aristocrazia terriera rinchiusa nel cerchio noioso ma confortevole del privilegio, e il mondo esterno eccitante e denso di richiami ma, alla prova dei fatti, pericoloso e scomodo. Se qualcuno di loro arrischia il passo fuori dal guscio protettivo della propria classe non regge all'urto del reale e scopre la propria viltà davanti alla vita. -
Venezia. Churches, Museums, Palazzos
Chiese, musei e palazzi importanti evidenziati sestiere per sestiere. Una guida chiara e sicura per individuare immediatamente i luoghi dell'arte veneziana. Una pianta particolareggiata e suggestiva che offre una visione panoramica assolutamente inedita della città, indicando i luoghi più significativi presenti in ogni zona ed offrendone, in brevi didascalie, alcune essenziali informazioni storiche ed orari di apertura e di chiusura. Uno strumento di facile consultazione e lettura per programmare il proprio itinerario alla scoperta della città unica al mondo. -
Venezia. Kirchen, Museen, palazzi
Chiese, musei e palazzi importanti evidenziati sestiere per sestiere. Una guida chiara e sicura per individuare immediatamente i luoghi dell'arte veneziana. Una pianta particolareggiata e suggestiva che offre una visione panoramica assolutamente inedita della città, indicando i luoghi più significativi presenti in ogni zona ed offrendone, in brevi didascalie, alcune essenziali informazioni storiche ed orari di apertura e di chiusura. Uno strumento di facile consultazione e lettura per programmare il proprio itinerario alla scoperta della città unica al mondo. -
Venezia. Eglises, Musées, Palais
Chiese, musei e palazzi importanti evidenziati sestiere per sestiere. Una guida chiara e sicura per individuare immediatamente i luoghi dell'arte veneziana. Una pianta particolareggiata e suggestiva che offre una visione panoramica assolutamente inedita della città, indicando i luoghi più significativi presenti in ogni zona ed offrendone, in brevi didascalie, alcune essenziali informazioni storiche ed orari di apertura e di chiusura. Uno strumento di facile consultazione e lettura per programmare il proprio itinerario alla scoperta della città unica al mondo. -
Venise. Églises, musées, palais
Chiese, musei e palazzi importanti evidenziati in una mappa di facile ed immediata lettura. Una guida chiara e sicura per individuare immediatamente i luoghi dell'arte veneziana. Una pianta particolareggiata e suggestiva che offre una visione panoramica della città, indicando i luoghi più significativi presenti in ogni zona ed offrendone, in brevi didascalie, alcune essenziali informazioni storiche ed orari di apertura e di chiusura. Uno strumento di facile consultazione e lettura per programmare il proprio itinerario alla scoperta della città unica al mondo. -
Venezia. Kirchen, Museen, palazzi
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Villa Zanetti. Nel cuore antico del futuro. Ediz. italiana e inglese
Quando, nel 2004, l'imprenditore trevigiano Massimo Zanetti decide di infondere nuova vita alla storica dimora di famiglia per accogliervi gli uffici della Fondazione Zanetti Onlus, affidandone il restauro conservativo allo studio trevigiano Mzc architettura, la sua scelta ha il sapore di un omaggio e di un ritorno. Omaggio alla terra veneta, che ne ha conosciuto l'infanzia e posto le basi di un percorso di vita che si è dispiegato a livello mondiale, ritorno alla dimensione privata di un luogo dall'indimenticabile suggestione. In villa Zanetti e nel suo vasto parco riecheggiano infatti la tradizione intima e quotidiana del brolo veneziano e la memoria di un'antica villa con la presenza, rurale e rustica, di un'ampia barchessa. Di tutto ciò, di un patrimonio privato che diventa simbolo di uno spirito che non dimentica memorie e radici, questo volume riporta una estesa ed affascinante testimonianza -
La prima squadra non si scorda mai
L'amore di un uomo per la sua squadra è fisso come le stelle e dura eterno come le parole del profeta. Si parla di calcio ininterrottamente, si disquisisce o si blatera, ma non risulta si sia mai tentato di rispondere a una domanda che trascurabile non è. Perché anche il più forsennato voltagabbana, la maglia non la cambia mai?Abbiamo scelto di chiederlo agli interessati, tifosi d'alto bordo e anche di curva nord. Qual è stata la scintilla (nell'infanzia, nell'adolescenza o anche dopo) che ha acceso la loro immutabile passione?