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La confessione. Dove il cuore trova pace
«Sotto il profilo esistenziale la confessione è una grande esperienza di pace. Si tratta della pace del cuore, che è uno dei beni più preziosi che l'uomo possa avere sulla terra. Serve a poco avere beni materiali, quando dentro siamo inquieti, perché la coscienza non ci dà tregua. Il male che facciamo ci corrode fino a consumarci e ci impedisce di gioire della vita. Non vi è momento più felice di quello in cui senti il perdono di Dio scendere sulla tua anima, come un balsamo che cura le ferite e le rimargina. Ti senti leggero e hai la sensazione che il cielo si spalanchi sopra il tuo capo. Hai la possibilità di ricominciare la vita di nuovo. È davvero un miracolo. Qualcuno ha parlato di una crisi della confessione. Eppure non mancano i segni di una vitalità perenne di questo sacramento. Come mai è accaduto che in piccole località come Ars o San Giovanni Rotondo siano accorse moltitudini da ogni parte del mondo per potersi confessare? Come spiegare che dei fedeli, che nelle loro parrocchie non praticano il sacramento, sopportino anche quattro o cinque ore di lunga coda per inginocchiarsi davanti a uno sconosciuto confessore presso il santuario mariano di Medjugorje? La confessione è lo sbocco naturale della grazia della conversione » (Padre Livio). -
Il purgatorio. Fiamme d'amore
Da sempre l'uomo si è interrogato sul senso della vita e sul mistero della morte. La cultura atea e materialista, oggi dominante, non riesce certo a tranquillizzare le persone affermando che, con la morte, non resta di loro che un pugno di polvere. È illusorio convincere l'uomo di aver una sorte uguale a quella degli animali. È contrario alla retta ragione, ma soprattutto ripugna al cuore. I «Novissimi» - la morte, il giudizio, l'inferno e il paradiso - sono stati per due millenni un tema fondamentale della catechesi e della predicazione. Il purgatorio, a rigore, non è una «realtà ultima», in quanto termina con la fine del mondo. Non è lo stato definitivo dell'esistenza umana, come lo sono il paradiso e l'inferno. Non è neppure uno stato intermedio, perché tutte le anime che vi passano alla fine entreranno nel Regno dei Cieli. Infatti chi si purifica in purgatorio è già sicuro della salvezza. La conoscenza della dottrina sul purgatorio ha due motivazioni fondamentali. La prima è personale, perché riguarda lo sbocco della propria vita. Se si conoscesse più a fondo l'insegnamento sul purgatorio e sulle pene che le anime soffrono, si farebbe di tutto per evitarlo. La seconda è di carattere affettivo e riguarda in particolare la condizione nella quale si potrebbero trovare i nostri cari o le persone che conosciamo. Al riguardo le curiosità o i tentativi di comunicare con l'aldilà non solo non sono di nessuna utilità, ma sono anche pericolosi. È importante invece sapere che noi, con le nostre preghiere, i sacrifici e le opere di carità possiamo essere di grande aiuto, abbreviando le loro pene. -
Il coraggio del perdono
«Il perdono è la medicina di cui l'intera umanità ha bisogno. Ma chi la può offrire se non Colui che è Amore e Misericordia? Questa medicina è stata donata dall'alto della croce a quelli stessi che avevano commesso il più vergognoso dei delitti. Il dono di Gesù crocifisso per gli uomini di tutti i tempi è in primo luogo il perdono dei peccati. Il perdono di Dio libera il cuore guarendolo dal veleno del serpente omicida. La dittatura della violenza e della vendetta viene abbattuta. I lupi si trasformano miracolosamente in agnelli. Ogni cuore deve fare la sua battaglia, dalla quale dipenderà il suo destino ultimo. Chi chiede perdono a Dio e perdona i fratelli si salva. Gesù Cristo è lo spartiacque della storia. Con lui è nato un popolo nuovo, governato dalla legge dell'amore. Un cuore che accoglie il perdono divino e lo dona agli altri è il miracolo più grande che si ripete in ogni momento sulla terra. Il perdono è il futuro dell'umanità. È l'unica strada percorribile, è il vessillo della speranza.» (Padre Livio Fanzaga). -
E vissero felici e contenti. Manuale di sopravvivenza per fidanzati e giovani sposi
Sono molte le coppie che chiedono supporto e consiglio in una fase delicata del loro rapporto: Roberto Marchesini, psicologo e psicoterapeuta, ha raccolto in questo libro i suoi suggerimenti. La parte del libro più ampia e davvero imprescindibile è quella in cui si analizzano - in modo divertente e lieve - i più frequenti errori, i meccanismi sbagliati in cui incorrono le coppie, che hanno ciascuna il proprio gioco, ma che spesso possono riproporre schemi ricorrenti. Si analizzano, e si offrono soluzioni, o almeno se ne prospettano molte possibili. Il contributo di questo libro è lo smascheramento dei meccanismi culturali che hanno portato la famiglia alla crisi attuale. Una lettura della storia della cultura e del pensiero comune davvero ricchissima di elementi, una miniera di frecce da tener pronte da scoccare col nostro arco quando ci si trova a confrontarsi con chi la pensa diversamente (pressoché tutti) sul tema della famiglia. E anche uno strumento per non farci manipolare da chi tiene le redini dell'informazione e della cultura intesa in senso lato (compresi cinema, musica, giornali e via sproloquiando sul tema dell'amore). -
Contatti con l'angelo custode. Aneddoti, leggende e storie di incontri celesti
A ogni creatura umana è assegnato uno speciale angelo, per guidarla, custodirla, illuminarla e accompagnarla nel suo cammino spirituale ma anche materiale. L'esistenza di esseri spirituali, incorporei, abitualmente chiamati angeli, è una verità di fede. Ne danno testimonianza sia la Sacra Scrittura che la Tradizione. Centinaia di aneddoti, leggende e storie accertate e ben documentate, raccolte in diversi anni di ricerca, forniscono qui un'ampia panoramica dell'azione degli angeli nei nostri confronti. Gli spiriti celesti – leggiamo con viva partecipazione – appaiono a fianco dei primi martiri rendendosi a volte visibili ai loro compagni di prigionia, ai loro guardiani o anche ai loro carnefici. Il figlio del prefetto di Roma è folgorato dalla vista dell'angelo che custodisce Sant'Agnese; Valeriano merita di vedere quello che custodisce Santa Cecilia; i misteriosi assistenti alla deposizione di Sant'Agata nella tomba sono intravisti da tutti coloro che rendono le ultime cure alle sue spoglie. Le apparizioni e gli interventi nel quotidiano dell'angelo custode continuano nei secoli – da San Francesco d'Assisi a Tommaso d'Aquino, Caterina Emmerick, Pio IX, San Giovanni Bosco –, per giungere a tempi a noi più vicini con Gemma Galgani, Faustina Kowalska, Padre Pio da Pietrelcina, Federico Fellini, Natuzza Evolo... senza tralasciare interventi di intere «formazioni» angeliche, come si legge nelle coinvolgenti testimonianze di Petang, in Cina, durante la guerra dei Boxer, di Le Mans, in Francia, all'inizio della prima guerra mondiale, e dei Marines nel corso della guerra di Crimea. -
Il Santo Rosario. La preghiera che Maria desidera
Nelle apparizioni degli ultimi due secoli, la Madonna ha in più occasioni sollecitato la recita del santo Rosario. Oltre a esprimere in tal modo il proprio desiderio di venire onorata con questa antichissima preghiera, la Vergine ha nel contempo segnalato come il Rosario possa ottenere dal Cielo grazie immense. Già nel Quattrocento ella fece al beato Alano de la Roche quindici impegnative promesse e nel corso del tempo le ha ampliate e incrementate: «Già il solo Rosario può fare miracoli nel mondo e nella vostra vita», ha garantito a Medjugorje. In queste fitte pagine di dialogo con Saverio Gaeta, padre Livio offre il proprio autorevole aiuto per comprendere e per recitare meglio questa preghiera, evitando i rischi della stanchezza e della distrazione. Rilanciando un suggerimento di san Giovanni Paolo II, il direttore di Radio Maria sottolinea l'importanza di dire il Rosario insieme a Maria, meditando con lei i misteri di Gesù e guardando a Gesù con gli occhi della Madonna: «In questo modo, pronunciando le Ave Maria che richiamano la presenza della Vergine, il Rosario diventa veramente una preghiera di gioia». -
Satana sciolto dalle catene. L'ora dell'impero delle tenebre
Padre Livio ci conduce a penetrare in tutta la sua complessità il mistero del male. Si ricompone un mosaico di urgente drammaticità: quelli che stiamo vivendo sono gli anni della prova, i tempi del combattimento spirituale tra i figli della luce e i figli delle tenebre. È il tempo che Dio ha concesso al diavolo per mettere alla prova l'umanità e il mondo. È l'ora dell'attacco del male. Due certezze ci accompagnano però nella lotta. La prima è che Cristo ha già vinto, in modo definitivo, e chiama ogni uomo a partecipare di questa vittoria sul diavolo e sulla morte. La seconda è che l'Immacolata è al fianco di ogni uomo che quotidianamente è impegnato nel duro combattimento spirituale contro il male. «Quanto piacerebbe che tutte le confessioni religiose dicessero: uccidere in nome di Dio è satanico!» (Papa Francesco, 14 settembre 2016). -
La famiglia in Italia dal divorzio al gender
Viviamo un'epoca di avversione profonda nei confronti della famiglia, sia a livello ideologico sia soprattutto a livello della vita vissuta. Si tratta di un'avversione che tocca il piano culturale, anzitutto, ma anche politico e giuridico. Questo libro racconta la storia di un'aggressione culturale, politica e giuridica alla famiglia, cominciando dal Sessantotto e in particolare dall'introduzione della legge sul divorzio, per arrivare al gender e alle unioni civili, grazie alle quali si permette di definire famiglia ciò che famiglia non può essere. Nella prima parte, Marco Invernizzi esamina il processo politico e culturale che ha progressivamente eroso la centralità della famiglia in Italia fino all'esplicita avversità e al considerarla come una delle possibili espressioni affettive, da famiglia a famiglie. Nella seconda, Giancarlo Cerrelli affronta il percorso legislativo e giuridico con il quale la cellula fondamentale della società è diventata una semplice somma di individui. L'analisi realistica dei fatti non induce tuttavia alla perdita della speranza. La famiglia fondata sul matrimonio rimane un desiderio di ogni persona, anche se non sempre espresso in maniera consapevole. -
Uriele, l'arcangelo scomparso
Nelle schiere angeliche c'è un arcangelo scomparso, di cui è rimasto unicamente il nome: Uriele. Uriele non fa quindi parte del canone ufficiale cattolico riguardante gli angeli da venerare liturgicamente, ma è presente nei testi giudaici e negli scritti apocrifi e dei Padri della Chiesa. Nel 745, per stroncare l'abuso del sedicente vescovo Adalberto che invocava «i sette arcangeli che stanno davanti a Dio» con pratiche superstiziose e formule magiche, papa Zaccaria decretò di astenersi nella preghiera pubblica di nominare angeli al di fuori di quelli esplicitamente menzionati nella Sacra Scrittura: Michele, Gabriele, Raffaele. Cosa è veramente accaduto? A cosa si deve una decisione così drastica? Una risposta si trova nella vasta documentazione qui presentata. Uriele, il cui nome significa «Dio è la mia luce» o «Fuoco di Dio», fu compagno di viaggio e speciale protettore di molti santi e beati di ogni epoca: da Santa Martina a Santa Teresa d'Avila, a Sant'Annibale Maria di Francia, come possiamo leggere in un apposito capitolo. Gli autori di questo libro sono un sacerdote cattolico, don Marcello Stanzione, e un laico, l'avvocato Carmine Alvino, accomunati da un grande amore per gli angeli e che da anni cercano di diffondere tra i cattolici la vera devozione cristiana agli spiriti celesti e quindi far chiarezza su un tema dove la New Age, l'esoterismo, l'occultismo e la Kabbalah ebraica creano grande confusione tra gli stessi fedeli. -
Siamo tutti peccatori. Papa Francesco invita alla confessione
«Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio» (2Cor 5,20). L'accorato appello di San Paolo ai Corinzi risuona nelle parole e nei gesti di Papa Francesco, il cui pontificato si caratterizza in modo speciale per il ricorrente invito alla confessione. La via della Chiesa è la misericordia e questa si concretizza nel confessionale dove ogni cuore sinceramente pentito sperimenta il miracolo di una nuova creazione. Siamo tutti peccatori, ci ricorda il Papa anche accostandosi pubblicamente al sacramento della riconciliazione, e tutti abbiamo bisogno di lasciarci ricreare dalla misericordia di Dio. Qual è il tempo della misericordia? Oggi stesso, ci dice Papa Francesco, ogni momento è prezioso per non lasciare che il peccato prenda dimora fissa nella nostra anima, indurendo il cuore e trasformandoci da peccatori in corrotti. È il demonio che ci fa rimandare la confessione, mentre Dio non vede l'ora di riabbracciarci come il Padre della parabola, di restituire l'innocenza al nostro cuore macchiato dal peccato e trasformarci a immagine del Figlio, che si è fatto mettere in croce per noi affinché noi potessimo diventare come Lui. -
Maria Rosa Mistica. Il culto mariano a Fontanelle di Montichiari
Invito alla lettura di Padre Livio Fanzaga Una bellissima Signora dal manto candido, con il volto dolcissimo e tre rose sul cuore, appare a una contadina coinvolgendola in un'esperienza insieme dolorosa e meravigliosa, benedicendo una fonte a cui ancora oggi persone di ogni età e nazionalità convergono per implorare grazie e guarigioni. Sembra una bella fiaba, ma quella fonte esiste davvero, e in terra bresciana è fiorito un ardente culto mariano a seguito di messaggi celesti che la veggente Pierina Gilli (1911-1991) avrebbe ricevuto in due cicli di apparizioni negli anni '40 e '60 del secolo scorso, in cui la Vergine si sarebbe presentata con il titolo di Rosa Mistica e Madre della Chiesa. Se le apparizioni sono ancora in corso di esame da parte dei Pastori – ma almeno come testimonianza umana costituiscono un valido contributo spirituale –, dal 2001 il culto di Rosa Mistica – titolo peraltro antichissimo – è ufficialmente approvato in località Fontanelle di Montichiari e sin dall'inizio si è andato diffondendo nei cinque continenti. Ricollegandosi alle precedenti apparizioni di Fatima e di Ghiaie di Bonate, anche a Montichiari risuona l'invito materno alla conversione e alla riparazione, a lasciarsi prendere per mano da Maria e dissetarsi alla fonte della misericordia. Attingendo ai diari della stessa veggente e avvalendosi di autorevoli contributi, questo libro vuole essere un invito alla scoperta della devozione alla Rosa Mistica e degli straordinari frutti sperimentati dai pellegrini di tutto il mondo, nonché un piccolo vademecum per chi ci è già stato e vuole continuare il pellegrinaggio del cuore. -
Gli angeli nell'Islam
L'Islam è stato riconosciuto come una delle tre grandi religioni monoteistiche, e non come setta, solo con il Concilio Vaticano II, nell'enciclica ""Nostra Aetate"""" dove Iudeos e Muslimos sono accomunati ai Cristiani perché popoli eletti discendenti da Abramo. Da allora il dialogo con l'Islam è sempre stato orientato a ricercare i punti che le tre grandi religioni monoteistiche condividono, come dimostra l'operato degli ultimi Pontefici: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Papa Francesco. Gli angeli sono presenti in tutte e tre le fedi abramitiche poiché hanno le stesse funzioni nel loro rapporto con la divinità: funzione di governo e di assistenza. Sono gli angeli che, sia nel credo ebraico come in quello cristiano e musulmano, permettono la comunicazione tra Dio e l'umanità, attraverso la Rivelazione, che è il momento fondativo delle tre religioni monoteistiche. Gabriele è l'angelo dell'Annunciazione nella Bibbia, nel Corano e nel Vangelo. È l'angelo della potenza e dell'umiltà che viene a squarciare un velo, quello del pregiudizio, con la forza della vera visione, che è la forza della Rivelazione. Questo libro intende promuovere la conoscenza del mondo angelico nella dimensione islamica, finora ancora poco indagata. Soprattutto intende rimarcare le forti affinità che le cosmologie e le angelologie delle diverse fedi monoteistiche condividono. Prefazione dell'Imam Nader Akkad."" -
Quella messa così martoriata e perseguitata, eppur così viva!
Sono sempre meno le persone che vanno a Messa e non è semplice, per un credente che oggi pratica ancora la fede, comprendere che cosa essa sia veramente e pienamente. Le statistiche sono impietose e raccontano di un tracollo in accelerazione, aggravato dall'attuale situazione pandemica, che ha sconvolto tutti gli ambiti della vita, compresa quella spirituale. Secondo le statistiche annuali pubblicate dalla Conferenza Episcopale, tutta l'Europa è coinvolta da questo fenomeno, compresa l'Italia. La generazione sessantottina sta ben lontana dalle chiese, mentre i nipoti del cattolicesimo progressista, malpreparati dal punto di vista catechetico, non sanno né farsi il segno della croce, né dare un senso alla loro vita «cattolica». Di fronte a questo baratro di massiccia ateizzazione, la Chiesa frena bruscamente sulla Messa tradizionale, l'unica che, dopo il Sommurum Pontificum di Benedetto XVI, stava raccogliendo straordinari frutti in quattordici anni di applicazione. Il polo d'attrazione gravitazionale della Chiesa è sempre e solo stata la Santa Messa: un rito non costruito a tavolino, come invece è accaduto con la rivoluzione liturgica del 1969, ma che si è formato solo intorno all'altare, mattone dopo mattone. Proprio per questa Messa, martoriata e perseguitata dai protestanti nel XVI secolo e dai novatori degli anni Sessanta del XX per un cattolicesimo svenduto al mondo, si sono innalzate cattedrali, abbazie, santuari, monasteri... dando vita e vigore all'immensa Civiltà europea cristiana. L'antico rito di Santa Romana Chiesa, mai abrogato, a molti pastori di oggi fa paura e in queste pagine tentiamo di spiegarne il perché, attraverso le fonti storiche. -
Parole senza voce. Profilo spirituale di Madre Maria Teresa dell'Eucaristia
Nel 1957, per la prima volta, un'emittente radiofonica varcava la soglia della clausura: in un'intervista condotta per la Rai da Sergio Zavoli, suor Maria Teresa dell'Eucaristia, al secolo Maria Teresa Tosi (1918-2007), raccontò, nel documentario Clausura, la vita monastica. Neppure Zavoli, secondo le regole del tempo, ne vide allora il volto: eppure le parole della carmelitana toccarono il cuore di tanti con i quali cominciò a intessere fitte corrispondenze, ricevendone in cambio nuove chiavi di lettura della sua vocazione, in particolare sul senso e la missione per i contemporanei della vita contemplativa. Madre Maria Teresa uscì dal Carmelo nel 1963 per fondare la comunità delle Piccole Sorelle di Maria, non per allontanarsi dalla vocazione contemplativa ma per renderla più vicina ai fratelli. I due poli che caratterizzano il carisma da lei vissuto e proposto non vanno mai scissi: vita interamente contemplativa e vicinanza. L'uscita di questo profilo spirituale di Madre Maria Teresa dell'Eucaristia coincide con due anniversari: il quindicesimo dalla morte della Madre e la celebrazione della chiusura del cinquantesimo anno dell'Eremo della Trasfigurazione da lei fondato: 6 agosto 1972-6 agosto 2022. Attingendo dal tesoro delle parole della Madre, ne scopriamo le dinamiche interiori, l'intelligenza spirituale sorta dalla concretezza di un vissuto che volle farsi possibilità di cammino per tutti. È così che suor Maria Teresa è diventata, come lei stessa si firma in una lettera, «pane di Dio», offerto per la fame dei cuori. -
Ci tenevo a precisare. Uno sguardo non scontato sulle cose della vita
In una società dove l'informazione compulsiva ha sostituito la riflessione, c'è urgenza di tornare ad affrontare i grandi temi della vita, e al tempo stesso fronteggiare quelli quotidiani con profondità. Matteo Salvatti convoca scrittori del passato, scienziati, filosofi, artisti, teologi a confortare le sue tesi e ad aprirci squarci di pensiero acuto e spesso simpatico sull'esistenza. Una carrellata di immagini composte con il godibilissimo stile che contraddistingue questo autore, in grado di accompagnare il lettore a interrogarsi con uno sguardo curioso e intelligente sulle ""cose del mondo"""". Capitoli croccanti che spaziano dalla burocrazia ai cambiamenti, dal mistero ai privilegi, dal buonsenso alla saggezza, dal gusto agli eroi; parole capaci di incidere e scrollare dal torpore della retorica, stimolando riflessioni su argomenti con i quali forse non ci si era mai confrontati, dilatando i nostri parametri mentali. Ne risulta una serie di sagge chiacchierate ideali in grado di scuotere con colta originalità e di istruire, tener compagnia e far sorridere: un giardino di osservazioni dove confrontarsi con se stessi e con gli altri."" -
L'invidia. Il morso del diavolo
"L'invidia, pur essendo catalogata fra i sette vizi capitali dalla grande tradizione spirituale, non viene comunemente considerata nella sua gravità abissale e nei suoi effetti devastanti sulla condizione umana. Il primo peccato dell'umanità decaduta è stato un delitto commesso sotto la spinta di questo veleno mortale. Per invidia, infatti, Caino uccise il fratello Abele e da allora il fiume straripante della violenza ha inondato la storia dell'uomo, penetrando ovunque nei rapporti personali, familiari e sociali, infestando i vari ambiti della vita quotidiana. La Bibbia non esita a scavare a fondo negli abissi dei cuori, presentandoci dei personaggi impossessati dal demonio dell'invidia, che non retrocedono dinanzi a nessun delitto. L'invidia ha avuto un'origine tenebrosa: prima che l'uomo facesse il suo ingresso sul palcoscenico del mondo era già stata protagonista di una catastrofe irreparabile, quando l'angelo più luminoso – Lucifero – ha desiderato impossessarsi della gloria divina del suo Creatore, trasformando se stesso in un demonio e inquinando l'opera mirabile di Dio. Ma invano l'angelo ribelle, in questo passaggio storico nel quale gli è concesso di essere sciolto dalle catene, cerca di riprendersi il dominio sull'umanità, illudendola di sedersi sul trono di Dio. L'invidia, mai doma e mai estinta, cerca di rialzare la testa, ma l'umiltà, il perdono e l'amore vinceranno la grande battaglia"""" (Padre Livio)." -
I sentieri del male. Congiure, cospirazioni, complotti
Le cospirazioni e le società segrete esistono perché l’uomo, ferito dal peccato originale, è inclinato al male e la sua natura sociale lo spinge a unirsi ad altri uomini per realizzare fini malvagi. Roberto de Mattei, con il rigore storico che gli è proprio, ci propone una guida, più che informativa, criteriologica, per orientarsi in questo tenebroso labirinto del male, tra congiure, cospirazioni e complotti, termini che sono spesso usati come sinonimi ma che, attraverso la loro differenza semantica e concettuale, possono aiutarci a comprendere meglio la dimensione occulta della storia degli ultimi cinque secoli. Se le congiure sono accordi segreti, limitati a poche persone e diretti a sopprimere un sovrano o un uomo politico, per ragioni spesso di potere, le cospirazioni sono progetti più ampi che si propongono di rovesciare un ordine costituito. L’epoca d’oro delle congiure e degli assassini politici va dai veleni del Rinascimento al Settecento. Con l’Illuminismo e la Rivoluzione francese si apre un’epoca in cui, accanto alle tradizionali congiure, si sviluppano le cospirazioni di carattere ideologico e politico. Il complotto è invece un aggregato inafferrabile e oscuro, di cui non sono svelate né le identità degli attori né le concrete modalità operative. Il neo-complottismo contemporaneo – dalla cospirazione dell’Acquario ai rettiliani, al Grande Reset, fino al virus pandemico – non ha nulla a che fare con lo studio delle società segrete anticristiane che ha sempre fatto parte della storiografia e dell’apologetica cattolica, ma fa il gioco di tutti coloro che hanno interesse alla destabilizzazione psicologica, intellettuale e morale dell’Occidente. -
Dai nostri inviati al fronte. Cent'anni di cronache dall'Africa orientale tra Adua e le ultime guerre
Curzio Malaparte, Dino Buzzati, Guelfo Civinini, Paolo Monelli, Indro Montanelli, Orio Vergani, Angelo Del Boca, Ilaria Alpi… I protagonisti di queste pagine sono giornalisti italiani che andarono in Africa orientale, per scelta o mestiere, e scoprirono un mondo diverso, rispetto a qualsiasi loro esperienza di viaggio: selvaggio, esotico, ma allo stesso tempo familiare perché legato all'Italia, dalla bandiera piantata ad Assab nel 1870 prima che Roma fosse capitale, all'eredità lasciata dopo quasi sessant'anni di colonie. È un mondo che si ama e si odia, offuscato da pregiudizi o preconcetti; non è facile farlo entrare in un articolo. Sono i testimoni di oltre cent'anni di guerre, guerriglie e fatti cruciali nel Corno d'Africa. Hanno assistito alla disfatta di Adua, alla conquista dell'Impero, alla resistenza etiopica, alla Seconda guerra mondiale e poi ancora all'amministrazione fiduciaria e alla decolonizzazione della Somalia, fino alla missione delle Nazioni Unite a Mogadiscio - con la battaglia di Checkpoint Pasta, la prima combattuta dagli italiani dopo il 1945 - e al conflitto fratricida tra Etiopia ed Eritrea del 1998-2000. C'è un filo sottile che li unisce e che l'autore ha voluto seguire, visitando anche alcuni dei luoghi che sono stati teatro della storia. -
Io sono cristiano e amo Gesù sopra ogni cosa
Quanti oggi, di quelli che sono stati battezzati ed educati nella fede cristiana guardano ancora a Gesù riconoscendo in lui la Luce del mondo, la Via, la Verità e la Vita? Nella società in cui viviamo, in particolare nei Paesi di antica cristianità, Gesù Cristo è stato declassato a un semplice maestro spirituale, quando non è stato infangato e vilipeso, rinnovando la sua Passione. Sono in particolare i giovani, adescati da innumerevoli falsi maestri, a non conoscere Gesù nella sublime bellezza della sua persona e nella sapienza divina dei suoi insegnamenti. Questo libro, nato da una serie di catechesi giovanili a Radio Maria, vuole aiutare a conoscere Gesù più da vicino, in modo da stabilire con lui un'amicizia intima e indistruttibile che ci accompagni nell'impegnativo pellegrinaggio della vita (Padre Livio). -
Guida agli angeli di Roma. Itinerari tra l'arte e il sacro
Roma è la capitale del cattolicesimo, è la città dei papi e siccome i papi sono sotto la protezione degli angeli è anche la città degli angeli, la patria terrestre di questi spiriti celesti. Lo spirito romano è la capacità di attingere all’invisibile attraverso il visibile, attraverso quella speciale atmosfera di cui Roma è impregnata e che solo a Roma si respira e che rimanda a una realtà soprannaturale, a una nuova Gerusalemme immersa nella storia, ma appartenente all’eternità. Questo libro, mentre illustra lo sviluppo iconografico delle raffigurazioni angeliche nelle molte opere d’arte presenti a Roma, vuole aprirci all’amore verso questi spiriti celesti nel corso del nostro pellegrinaggio tra le chiese cittadine e i vari rioni. Osserveremo l’evoluzione della figura degli angeli che compaiono dapprima nelle semplici forme della pittura delle catacombe per impreziosirsi nel Medioevo e nel Rinascimento, fino alla fioritura nel Barocco e all’epilogo nel Classicismo e nello stile Nazareno. Don Marcello Stanzione ci accompagna in questo itinerario romano tra storia, arte e devozioni, analizzando le più importanti raffigurazioni angeliche, per gettare uno sguardo sul meraviglioso mondo degli angeli, la cui più bella traccia su questo pianeta si trova proprio a Roma. E non poteva essere altrimenti…