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Ritorno a casa
Esordio narrativo di una scrittrice di oltre settant'anni ""Ritorno a casa"""" potrebbe essere definito un """"romanzo di memorie"""", nel senso che di memoria e di memorie si nutre, pur presentando tutte le caratteristiche di un'opera d'invenzione. Chi scrive rievoca i mesi trascorsi nella vecchia casa di campagna da una numerosa e variopinta famiglia piemontese nell'estate del 1939, mentre sull'Europa e sull'Italia si addensano le nubi del secondo conflitto mondiale: amicizie, amori, piccoli contrasti, scherzi bonari e malinconie vere si intrecciano sullo sfondo delle ridenti colline del Monferrato, in un ultimo, intenso lampo di spensieratezza e felicità prima che scoppi la bufera."" -
Traiettorie della modernità. Il surrealismo all'alba del terzo millennio
Incentrato su una problematica esistenziale, il Surrealismo si è accompagnato, lungo tutto il '900, all'esame sistematico dei campi di confine tra letteratura e scienze umane, fra sogno e veglia, fra ragione e follia, fra visibile e invisibile, mirando a illuminare i segreti di quei territori dell'uomo che l'organizzazione sociale tende a occultare. Tali ricchissime interferenze permangono fortemente vitali nella cultura contemporanea, così come ancora da saggiare fino in fondo sono le analisi politiche che il Surrealismo ha condotto, con coerenza e lucidità, sulle questioni più drammatiche del XX secolo (dal colonialismo al razzismo alle varie forme di totalitarismo), invero niente affatto risolte. -
Lucentini & Lucentini. Profilo di un artigiano della letteratura
Franco Lucentini (Roma, 1920-Torino, 2002) è conosciuto come la metà di una ""premiata ditta"""" - Fruttero & Lucentini - che, oltre ad aver prodotto """"La donna della domenica"""" e """"A che punto è la notte"""", ha firmato divertenti elzeviri per il quotidiano """"La Stampa"""". Ma è esistito anche il Lucentini militante antifascista, il filosofo, l'esperto di fantascienza, il divulgatore, il traduttore, il polemista, l'operatore culturale. In questo libro, attraverso la raccolta di testimonianze e documenti in gran parte inediti, gli autori tracciano il profilo di una delle figure più complesse del '900 italiano: l'intellettuale che amava Borges e le motociclette, il letterato che lavorava come un artigiano della parola e del pensiero."" -
L' impero d'Occidente. La storia ritorna
Quando è nata la nozione di Occidente? Come si è modificata nel corso dei secoli? Qual è stato e qual è il suo rapporto con la nozione di Europa? E quanto devono al Cristianesimo entrambi questi concetti? E ancora: come può l'Occidente fronteggiare la sfida del terrorismo islamico? Esiste uno spazio per l'Europa sullo scacchiere internazionale? Queste sono soltanto alcune delle domande che Gianni Baget Bozzo si pone in questo libro. -
Morire a occhi aperti
Ciascuno può preparare la propria morte, di cui non conosce né il giorno né l'ora, vivendo in sintonia con i propri valori e con la massima consapevolezza. Ciascuno può avvicinarsi alla morte a occhi aperti, se la morte non è negata, se l'ambiente familiare e sociale l'accetta, se intorno a chi muore c'è verità e amore. Ciascuno può fare della propria morte una lezione di vita per gli altri. -
Stanley Kubric. Rapina a mano armata. Ediz. illustrata
Quando esce nelle sale americane, distribuito come un b-movie qualsiasi, sono in pochi a degnare d'attenzione ""Rapina a mano armata"""", e sui """"Cahiers du cinéma"""" Jean-Luc Godard liquida il film come un'imitazione di """"Giungla d'asfalto"""". Eppure il terzo film di Stanley Kubrick è molto di più. Innanzitutto, è un labirinto dalla raffinata struttura temporale, che influenzerà cineasti come Quentin Tarantino. È un meccanismo narrativo a orologeria minato da occulte, paradossali aporie, disseminate proprio da chi (il narratore) dovrebbe chiarirle. È un film di genere che però del genere conserva solo la pelle, perché Kubrick ne smonta convenzioni e meccanismi come farà in futuro con il film di guerra, la science fiction e l'horror. La struttura noir di """"Rapina a mano armata"""" è un'incubatrice in cui trovano già posto i temi portanti dell'universo kubrickiano, a partire dalla lotta dei protagonisti contro un mondo estraneo e ostile, che rifugge dalla razionalità e dalla logica. E lo sguardo incredulo e instupidito di Sterling Hayden di fronte allo scacco finale è lo sguardo dell'uomo kubrickiano, sconfitto dai meccanismi che ha creato e che si illudeva di poter dominare."" -
La venerabile trama. La vera storia di Licio Gelli e della P2
"Ancora oggi Licio Celli e la P2 fanno parte dell'immaginario italiano come un archetipo, ovvero la quintessenza, il nocciolo duro, il cuore nero di un potere che a contatto con la sua ombra è capace di tutto. Anche di spaventare ancora, anche di ritornare quando non esiste più."""" Come è possibile contraddire questa recente affermazione di Filippo Ceccarelli, se si pensa che alla P2 sono stati attribuiti tentativi di colpi di stato, attentati, stragi, forme innumerevoli di corruzione, a ogni livello e per qualunque fine, in pratica qualsiasi anomalia del sistema politico italiano (e persino un ruolo nel mistero di Rennes-le-Chà-teau e nelle vicende di un'altra società segreta, il Priorato di Sion)? Ma possiamo davvero credere che il nostro paese sia stato per qualche decennio in balia di una ristretta élite (anche a voler prendere la Massoneria di Palazzo Giustiniani nel suo insieme) pronta a tutto e determinata ad assumere il potere a ogni costo? Davvero è esistito uno Stato dentro lo Stato che, infischiandosene di partiti, governi, parlamenti e procedure democratiche, ha tramato, seminato bombe, ucciso o fatto uccidere? È stato realmente operante un complotto pluto-(giudaico?)-massonico ai danni di tutti, e di qualcuno in particolare? E Licio Celli è stato il Grande Vecchio, il burattinaio occulto e inesorabile di un inquietante teatrino dei Pupi? A queste e ada latre domande intende rispondere l'autore in questo volume." -
La Via della seta. Da Alessandro a Tamerlano
L'espressione ""Via della seta"""" fu inventata nel 1877 dal geografo Von Richtofen. Dopo essere apparsa per la prima volta a occhi occidentali oltre duemila anni fa, durante una battaglia nel deserto fra romani e parti, la seta non ha mai smesso di rappresentare una magnifica ossessione. Simbolo di ricchezza e potere, primo esempio di valuta pregiata in India e in Cina, il tessuto ha viaggiato attraverso le piste inaugurate da Alessandro Magno, poi percorse in pace dalle carovane dei mercanti e dai monaci buddhisti, e in guerra dalle armate dell'Islam, del Celeste Impero e dei khan mongoli. La riscoperta della Via della seta da parte del mondo cristiano si deve alle cronache, in parte favolistiche, di Giovanni da Pian del Carpine, ai miti esotici raccolti nel """"Milione"""" da Marco Polo e ai diari di viaggio dell'intellettuale islamico del Medioevo, Ibn Battuta. Ma anche opere più schiettamente letterarie o tradizioni improbabili (come quella del fantomatico Prete Gianni, il cui misterioso regno, mai localizzato con certezza sulle carte geografiche del tempo, fu però nominato da tutti) trasmettono un riverbero di quel lontano splendore. In tale turbinio di storie, leggende, avventure, incontri e scontri, la Via della seta appare come un orizzonte aperto, un ponte gettato fra civiltà e culture diverse, un'arteria vitale per gli scambi commerciali e la circolazione delle idee, che ancora oggi, nell'epoca della globalizzazione, mantiene intatta la sua suggestione."" -
In cammino verso l'essenziale. Un appello ai giovani
Il 1° febbraio 1954, durante uno degli inverni più freddi del dopoguerra, l'Abbé Pierre rivolge un appello radiofonico ai francesi di buona volontà, dando avvio a quella che fu definita l'«insurrezione della bontà» e alla sua battaglia contro l'emarginazione e la povertà nelle nostre città e nel mondo. Dopo cinquant'anni l'Abbé Pierre, ormai novantenne, si rivolge alle giovani generazioni e le invita a una nuova rivoluzione, capace di assicurare all'umanità intera un'autentica prospettiva di futuro. Egli conosce i loro tormenti interiori e il loro desiderio di costruire qualcosa di duraturo e profondo, la loro difficoltà a ribellarsi a un modo omologato di vedere le cose e a trovare altre strade, i problemi concreti che assillano le famiglie, le ingiustizie che dividono il mondo e le società, e indica una rotta diversa. Ognuno di noi, con il suo lavoro e il suo impegno, può costruire un mondo migliore, semplicemente facendo bene ciò che deve. Ma è anche necessario che si instauri un ordine delle cose più equo, che preveda una reale condivisione delle risorse e delle ricchezze. Il futuro dell'Uomo e della Terra dipende in buona misura dalla volontà di costruire giorno dopo giorno una più equilibrata convivenza tra ricchi e poveri, tra paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo. Solo questo ci consentirà di controllare i grandi spostamenti di popolazioni che assillano e mettono in crisi le nostre società ricche e fiorenti e che, senza una decisa sterzata delle politiche economiche mondiali, non potranno che intensificarsi. -
La forza di una vita fragile. Storia di una bambina che non doveva nascere
"La forza di una vita fragile"""" racconta una storia emozionante. Sophie e Damien Lutz sono i genitori di Philippine, una bambina affetta fin dal concepimento da una grave lesione cerebrale. Philippine secondo i medici non doveva nascere. Perché non sarebbe sopravvissuta o comunque sarebbe morta quasi subito. L'aborto sembrava la soluzione naturale. Ma Sophie e Damien fecero una scelta diversa. Oggi Philippine ha sette anni, non parla, non muove un muscolo, abbozza ogni tanto quello che si direbbe un sorriso e interroga le nostre coscienze." -
Gaudí
Oggetto di ammirazione appassionata ma anche di sospetto, la figura di Antoni Gaudí (1852-1926) incombe sul XX secolo come quella di un gigante, stupefacente, enigmatico, arcano. Le sue opere, a lungo penalizzate dal silenzio imposto dal regime franchista a tutta la cultura catalana, hanno cominciato da alcuni anni ad attirare l'attenzione degli studiosi e a suscitare una curiosità popolare di proporzioni inedite. Oggi Gaudí è forse l'architetto del '900 più amato e controverso. Capostipite del modernismo catalano o scheggia impazzita dell'Art Nouveau, genio visionario o artigiano eclettico e privo di originalità, talento scontroso e misantropo o artista politicamente impegnato simbolo della Renaixenca della Catalogna? Se i suoi capolavori (dall'immenso cantiere medievale della Sagrada Familia al Park Gùell, da Casa Battio a Casa Mila, per non citarne che alcuni) sono stati oggetto di analisi meticolose, la sua vita è sempre rimasta sullo sfondo. Eppure presenta molteplici motivi di interesse, a cominciare dalla sua personalità complessa e in apparenza contraddittoria. I contemporanei lo descrivono dandy e barbone, nobile e meschino, mistico ed eccentrico, solitario e patriota. Per non parlare della sua fede cattolica talvolta spinta all'eccesso (il digiuno quaresimale del 1894 lo portò quasi in punto di morte), del perfezionismo esasperato nel lavoro, dell'attenzione costante alla salute e al benessere degli operai che lavoravano nei suoi cantieri. -
Il declino della Cristianità sotto l'Islam
La conquista islamica è avvenuta all'insegna del jihad e della sharfa, la guerra santa contro i non musulmani e il diritto fondato sul Corano. Quando le popolazioni di religione cristiana, ebraica e zoroastriana che abitavano lungo le rive del Mediterraneo e negli sterminati territori dell'antica Persia vennero sottomesse dagli arabi (nei secoli VII e VIII) e dai turchi (circa quattro secoli dopo), divennero, nei loro stessi territori, dhimmi, privi di diritti e oggetto di una ""protezione"""" (dhimma) che pagavano lautamente. Ma quali forze, secolo dopo secolo, prepararono e imposero la dhimmitudine, modellandosi su un progetto politico di lungo termine teso a sconfiggere le altre religioni? Come è possibile spiegare un'espansione dell'islam così rapida e una sua penetrazione così profonda in paesi tanto diversi tra di loro e spesso sede di culture antiche e profondamente radicate? Che cosa travolse e riplasmò società evolute e articolate, sotto il profilo politico, giuridico ed economico? E perché per lungo tempo la dhimmitudine è stata rimossa o negata nei paesi occidentali? Sulla scorta di una documentazione storica cospicua, Bat Ye'or dimostra che se la dhimmitudine è stata certamente la conseguenza delle conquiste militari, è però stata soprattutto il frutto della cooperazione (in alcuni casi fattiva e consapevole, in altri fondata su tragici malintesi) di élite civili e religiose altamente civilizzate e di maggioranze poco coese e per questo motivo incapaci di reagire."" -
Verdi, rossi, neri. L'alleanza fra l'islamismo radicale e gli opposti estremismi
L'Occidente è sotto attacco. Fondamentalisti islamici, gruppi neonazisti e neofascisti, comunisti e sinistra altermondialista, dichiarano di avere lo stesso nemico: le democrazie occidentali, fondate sui diritti dell'individuo e sulla separazione dei poteri. Europa, Stati Uniti e Israele agli occhi dei totalitarismi sono un avversario unico, caratterizzato da quelle libertà e da quei sistemi di garanzie che essi non riconoscono. Del Valle documenta un conflitto sotterraneo che dura da decenni e indebolisce un Occidente sempre più diviso. -
La chiesa cattolica
È con la consueta inclinazione al paradosso e all'ironia che Chesterton ci parla di un'esperienza drammatica come la conversione religiosa, partendo ovviamente dalla sua personale, avvenuta nel 1922. In queste pagine accompagna l'anima perennemente in bilico del convertito attraverso le tre fasi che precedono l'ingresso nella Chiesa di Roma: l'assunzione di un atteggiamento intellettualmente onesto nei confronti di essa, quindi la sua progressiva e irresistibile scoperta e infine l'impossibilità di abbandonarla una volta entratovi. Al termine di tale pellegrinaggio interiore, la religione più antica si rivela sorprendentemente la più nuova, più nuova delle cosiddette religioni nuove - come protestantesimo, socialismo o spiritismo -, perché, a differenza di esse, da duemila anni la tradizione e la verità cattoliche conservano intatta la propria validità. Per Chesterton il solido fondamento di questa autentica universalità (al di là dell'azione della Grazia, mistero teologico sempre sotteso alla fede) risiede nella razionalità e nella libertà del cattolicesimo, come Benedetto XVI va instancabilmente ripetendo agli uomini di oggi. -
Naziskino, ebrei e altri erranti
Frutto di lunghe e appassionate ricerche e rimasto sinora inedito, questo libro è anzitutto un viaggio della memoria nelle pagine più oscure, dimenticate o rimosse della storia del cinema (del cinema e della storia) nel corso della prima metà del secolo scorso. È di scena il cinema tedesco, dall'Espressionismo degli anni '20 alla straordinaria irruzione di Karl Valentin sino alla figura catartica di Slatan Dudow (quello di Kuhle Wampe). Al centro, naturalmente, la produzione nazista, con i suoi incubi e le sue aberrazioni, con i suoi ""trionfi della volontà"""" nati dalle sinfonie degli orrori e a essi ritornati, che però si intreccia, quasi a contrappasso, con le vicende dei cineasti mitteleuropei costretti all'esilio o all'emigrazione verso Hollywood, e con le vicissitudini del cinema yiddish sia nell'Est europeo sia in terra americana. Conclude il quadro dedicato ai totalitarismi un'appendice sul cinema stalinista."" -
Perché mi perseguiti? Libertà religiosa negata, luoghi e oppressori, testimoni e vittime
A cinque miliardi di persone, in varie aree geografiche del pianeta, è negata la libertà di religione. Pastori e semplici fedeli, uomini e donne, vecchi e bambini sono emarginati, esiliati, perseguitati e uccisi a causa del loro credo. I loro luoghi di culto e di preghiera sono vietati o sistematicamente violati e distrutti. Come attestano molte fonti autorevoli e ""neutrali"""" sono spesso i cristiani le vittime di tanta intolleranza, ma anche altre minoranze religiose ne sono colpite. Questo breve e circoscritto vademecum non solo si sforza di monitorare la difficile situazione delle comunità cattoliche, ma, in sintonia con il magistero della Chiesa, sottolinea l'insopprimibile desiderio che ha ogni essere umano di camminare alla ricerca della verità, senza discriminazioni. E mette a nudo una presenza allarmante e perversa: l'ombra violenta del potere politico e degli interessi economico-finanziari che attraverso strumenti istituzionali, giuridico-legislativi e l'imposizione di """"religioni di Stato"""" - strumentalizzano e orientano l'anelito religioso di singoli individui e interi popoli e Paesi. Per interrompere questa spirale di morte il dialogo è l'unico mezzo, come ha recentemente ripetuto papa Benedetto XVI in occasione della Giornata Mondiale della Pace 2011, imperniata appunto sulla """"Libertà religiosa, via per la pace""""."" -
Come scrivere un cortometraggio
Il cortometraggio è una forma di espressione artistica autonoma, che ha tratti in comune con il racconto breve e la fotografia così come con gli altri tipi di film. Pur prestandosi alla sperimentazione, richiede una ferrea disciplina e un'approfondita conoscenza delle tradizionali problematiche del cinema. Come scrivere un cortometraggio vi condurrà dall'idea iniziale alla stesura finale della sceneggiatura, analizzando tutti gli elementi costitutivi del processo di scrittura. Il libro è ricco di molti esercizi, utilissimi per mettere subito alla prova le vostre capacità e, soprattutto, per imparare un efficace metodo di scrittura. -
Quando finirà la sofferenza? Lettere e poesie da Theresienstadt
Nella Cecoslovacchia degli anni '30, Ilse Weber è una giovane donna ebrea, colta e vitale, che ha rinunciato a una brillante carriera di scrittrice per l'infanzia e autrice di radiodrammi, per amore del marito Willi e dei suoi due bambini. È una parentesi felice che non è destinata a durare: con l'occupazione tedesca del Paese, gli ebrei sono fatti oggetto di una persecuzione crudele e inesorabile. Ilse deve progressivamente rinunciare a tutto - alla propria casa, ad andare al cinema, a teatro, nel parco, persino a uno dei suoi bambini, Hanu, che a nove anni lascia la famiglia per raggiungere prima l'Inghilterra e poi la Svezia -, conformarsi ai divieti più umilianti, vedere gli amici di un tempo evitarla o girarle le spalle. Fino alla suprema prova dell'internamento a Theresienstadt nel febbraio 1942. Tutte queste vicende ci sono restituite, nello stile semplice e immediato di una conversazione, dalla sua corrispondenza con Lilian, l'amica che accoglie Hanu in casa sua, e con pochi altri interlocutori. Ma della Weber ci sono miracolosamente giunte anche le poesie e le canzoni composte per i bambini del reparto medico pediatrico del campo di concentramento. Raccolte e seppellite in un capanno degli attrezzi prima del trasporto finale ad Auschwitz (avvenuto nell'ottobre 1944), sono state recuperate dal marito dopo la liberazione e riunite con altre ottenute direttamente dai sopravvissuti. Se lei non ebbe scampo, il suo ricordo si conservò infatti tenacemente... -
Pompei
Storia d'amore e d'arte sullo sfondo dell'eruzione del 79 d.C, ""Pompei"""" è un lavoro di Frank Santoro, una delle voci più autorevoli del fumetto contemporaneo."" -
Andrax. Il ciclo del risveglio. Ediz. integrale
Dopo aver trionfato alle Olimpiadi, il decatleta Andrax viene sequestrato dal folle professor Magor e ibernato per 2000 anni. Al risveglio, il campione si ritrova in una sorta di Medioevo senza regole: un mondo da incubo, dove le epoche della storia terrestre sembrano coesistere e tutto può accadere. Tra mostri marini, minacce aliene, brutali cavernicoli e civiltà mutanti, Andrax dovrà scoprire cosa è successo al Pianeta e, attraverso mille avventure, trovare un modo per tornare indietro nel tempo, a casa. Creata nel 1973 da Jordi Bernet con la collaborazione di Miquel Cussó, questa saga fantasy, composta da tre cicli, viene proposta per la prima volta in edizione integrale.