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Il papa mancato. Mariano Rampolla del Tindaro, il cardinale siciliano che sfidò i Savoia e l'imperatore d'Austria
Un cardinale, un re, un imperatore. Una storia che ruota attorno a un Conclave e alla Questione Romana. Mariano Rampolla del Tindaro è appena un adolescente quando lascia la Sicilia per trasferirsi a Roma e studiare per diventare prete. L’Italia non è ancora una e i Borbone governano a Napoli e a Palermo, fino all’arrivo di Garibaldi e alla resa di Francesco II. Al soglio pontificio si avvicendano Pio IX e Leone XIII, che del presule siciliano apprezza le doti, tanto da elevarlo al cardinalato. Ascesa e declino di una eminenza che, da nunzio in Spagna torna nell’Urbe e ricopre la massima carica di Segretario di Stato Vaticano per più di tre lustri. Fino al 1903, quando, per tutti, sarà lui il nuovo Papa. Per tutti, ma non per l’imperatore d’Austria, Francesco Giuseppe, che si avvale di un vecchio privilegio: lo jus exclusivae. Drammatico episodio che cambiò la storia della Chiesa e che portò all’abolizione del diritto di veto e dunque di qualsiasi interferenza politica: la fine dell’ancien régime. Documenti, foto, interviste e una corposa rassegna stampa dell’epoca, per ripercorrere la storia di quello che oggi viene ricordato come il Papa mancato. Prefazione di Angelo Favaro. Postfazione di Michele Bianco. -
Ancora piccoli racconti sotto l'albero
«Come Esopo inventò favole che avevano protagonisti animali e Fedro le rielaborò con la sua ironia e con la sua visione personale, così Gioia Marchesini disegna con le sue parole e interpreta con la sua fantasia pregi e difetti, stati d'animo e comportamenti, emozioni e impressioni. Essi si incontrano e si sfidano, in una continua rappresentazione, come sulle tavole di un palcoscenico: il palcoscenico della vita. Come in tutte le favole, arriva il finale, felice o tragico, che svela la verità o suggerisce la morale.» -
Le ragioni della democrazia: perché è necessaria e come praticarla in un mondo multireligioso
Sfide epocali vengono lanciate alla democrazia nel mondo contemporaneo globalizzato, post-industriale, individualista, pluriculturale e multireligioso. Molteplici forme di anarchismo filosofico e politico e di autoritarismo, anche religioso, muovono degli attacchi teorici e pratici radicali al metodo di “governo del popolo”, declamandone per numerose ragioni un'irreversibile crisi definitiva. Oggetto del presente volume è la disamina analitica di tali contestazioni e della argomentazioni che le supportano, per prospettare un approccio normativo consequenzialista globale delle regole che, in funzione della tutela e promozione dell'autonomia morale delle persone, si ponga da alternativa alla tradizionale argomentazione deontologica addotta a sostegno della democrazia, così da tentare di superare le obiezioni rivoltele e fornire legittimazione e giustificazione alla stessa e alle sue decisioni. -
Burrasche. Diario di bordo 2022
Dal Covid-19 all'invasione russa in Ucraina alla rivoluzione in Iran, il 2022 è stato una lunga incompiuta navigazione di burrasca in burrasca. Le onde del mare, in queste pagine, si accavallano nei giorni a quelle dei giornali quotidiani, riprendendo e trasformando un diario di bordo - il Ferian - per farne una storia a sé. Il mare fa da sfondo a una quotidianità che richiama continuamente racconti e ricordi, componendo un libro molto particolare, al tempo stesso, su un anno particolare e su molti altri anni, confondendo in un continuo intreccio presente e passato, vita e memoria. -
Metaphorica. Semestrale di poesia (2022). Vol. 2
«Metaphorica» N. 2 sviluppa, negli Inediti poetici selezionati, il tema del “tempo”. Nelle Traduzioni leggerete Yannis Ifandìs e Frank O’ Hara. Nella sezione La poesia si racconta Laura Liberale e Mario Santagostini svelano alcuni retroscena del proprio creare poetico. In Interventi si ricordano recentissime perdite come Patrizia Cavalli, Biancamaria Frabotta e Ivano Ferrari. Tra i Saggi troverete una riflessione su Vicente Huidobro e il suo “creazionismo poetico”. Nella sezione Riedizioni leggerete i saggi di Saverio Bafaro Arthur Rimbaud e la poetica della sparizione e di Roberto Deidier Costruire per simmetrie. 100 anni di Pier Paolo è, invece, un omaggio all’eredità di Pasolini nella storia delle idee. In Intersezioni si fa incontrare la poesia con il jazz e la pittura. In Profili della Memoria vengono innalzate, nel dibattito critico, le figure di Margherita Guidacci e Franco Costabile. La sezione Rhetorĭca analizza, questa volta, la metonimia e la convergenza tra tecnica ed etica nel fare poesia. Chiudono le Recensioni di sillogi poetiche o di saggi sulla poesia. In copertina e all’interno una antologia di opere di Piero Crida. -
Il senso delle istituzioni
Nel testo si conduce un’indagine sul significato delle istituzioni che si avvale dell’apporto di scienze non giuridiche: etologia, zoologia, antropologia culturale, psicologia, sociologia, epistemologia. -
L'entità dei danni
La pandemia pare agli sgoccioli, l’invasione dell’Ucraina sembra imminente e una bomba ha appena fatto saltare in aria la villa del direttore dell’Agenzia del Farmaco. Il borgo di Castiglioncello è invaso dai giornalisti, la notizia fa il giro del mondo e occorre trovare un colpevole. L’agente infiltrato che doveva sventare l’attentato ha fallito. Un nuovo agente viene incaricato di sbrogliare la matassa di sospetti tra novax e servizi segreti. I due protagonisti si incontrano alla mostra dei Macchiaioli, arte e Eros rimescolano i ruoli. Chi è cacciatore, chi preda? L’osservatore modifica ciò che osserva. E soprattutto: l’urgenza di affrontare un’emergenza è sempre dettata dalla necessità, oppure serve a far perdurare lo stato d’eccezione? Un romanzo che narra in tempo reale un tempo sospeso. -
I mille volti della meditazione
Sempre più sentiamo parlare di meditazione e sempre più numerosi sono coloro che vi si dedicano e che dichiarano, con grande entusiasmo, di praticarla. Ma, di fronte alle innumerevoli scuole e alle altrettante tecniche in circolazione, risulta tutt’altro che facile riuscire ad orientarsi ed a farsi un concetto “chiaro e distinto” di quella cosa affascinante quanto misteriosa che chiamiamo “meditazione”. Si tratta di un termine, infatti, estremamente generico che si presta ad una molteplicità di interpretazioni, anche significativamente differenti tra di loro. Nella convinzione che la meditazione, se ben intesa e correttamente coltivata, possa renderci esseri umani migliori, offrendoci grandi opportunità per lo sviluppo delle nostre qualità positive (attenzione, autocontrollo, equilibrio interiore, altruismo, massima capacità di comprendere ed apprezzare le gioie dell’esistenza), ci siamo quindi proposti di provare a fare chiarezza su tale concetto e sul fenomeno del suo sviluppo esponenziale in Occidente in questi ultimi decenni. -
Noi, gli orologi
E se io ti do un titolo e tu devi scriverci un racconto? Va bene, però poi io faccio lo stesso con te. Ci sto: niente regole come al solito? Una sola. Quale? Tema: il Tempo. E perché? Perché il Tempo è l’unica regola che non segue regole. E se poi, scrivendo, il Tempo ci divora? E tu lasciaglielo fare. E se poi qualcuno ci chiedesse di cosa parla questo libro, ce la caveremmo facilmente rispondendo: del Tempo. Quello che passa e quello che resta. Quello che ci sopravvive e quello che ci attende. Ma soprattutto quello di chi vive con passione e attitudine la vita e i sentimenti che la animano. Senza però mai smettere di giocare - e di amarsi, che a volte è lo stesso gesto. Di giocare a raccontarsi l’amore che sembra non conoscere tempo, quando in realtà è il Tempo l’unica forza capace di mutarlo... -
Vi racconto Roma. Storie, leggende e personaggi di una Roma che pochi conoscono
È una Roma fatta di targhe dimenticate, coperte di vegetazione o d’immondizia, o su cui qualche writer ha spruzzato la sua idea di arte contemporanea. Quelle lapidi ricordano spesso dei fatti singolari che proprio lì si sono svolti, ma che nessuno ricorda. Questo è il problema di vivere in una città come Roma, con una Storia, con la S maiuscola, troppo ingombrante. Qui la “piccola storia”, che spesso cela grandissimi personaggi, è stata dimenticata, o solo messa da parte, in un angolo, in una vietta del centro, e siamo noi che dobbiamo andarla a riscoprire. In questo viaggio si ripercorrono strade e si scoprono storie, si visitano chiese e si leggono alcune opere con altri occhi, ma soprattutto ci sono le voci dei romani che nei secoli hanno riempito questi luoghi. Sono annotate le leggende, le storie, le tradizioni che raccontavano, spesso inventate, spesso intrecciate continuamente con fatti reali. -
Azem. L'inizio
Un mal di testa lancinante, i ricordi svaniti. Un giovane ragazzo si risveglia su una spiaggia. Il vento soffia forte e il mare è in tempesta, qualcosa di sinistro si nasconde in quella notte di inquietudine. Molti saranno i misteri che incontrerà sul suo cammino e, alla fine, il mal di testa sarà solo l’ultimo dei suoi problemi. Il primo è capire perché c’è un monitor fluttuante nel bel mezzo di una spiaggia così vasta che sembra un deserto e come mai, se pur spento, in un silenzio agghiacciante e tetro, una folla di persone lo fissa come ipnotizzata, senza emettere un fiato. Il monitor si accende, criptiche parole nell’audio del video, è tempo di correre per sopravvivere… -
Fitzcarraldo fragment. Il sublime, la techne, il legame sociale
Il neoliberalismo è riuscito dove i totalitarismi avevano fallito: dare alla luce l’uomo nuovo. Perciò bisogna tornare a interrogare l’“umano”: come si manifesta l’appello dell’essere? In che modo l’arte, la tecnica e il sapere rispondono a tale appello? E qual è il loro rapporto con la dimensione sociale e politica? Com’è possibile creare legami senza essere immersi in un paesaggio “cosmico”? Come mostra il surrealismo, facendo breccia nel muro dell’impossibile, sognare rilancia l’avventura antropologica. Così il sogno di Werner Herzog nel film Fitzcarraldo – trasportare nella giungla una vera nave su una vera montagna – diventa l’invito a inventare delle zattere di salvataggio, per traghettare l’umano verso le temibili sfide del nuovo millennio. -
Il talento incontra l'occasione
Otto storie in cui il talento incontra l’occasione. Abbagliati dall’atto conclusivo, quello in cui si alza una coppa o si bacia una medaglia, ci esaltiamo nel vedere l’esultanza finale senza concentrarsi su ciò che c’è dietro: il carattere delle persone, il sacrificio, il motivo per cui si spingono ad andare oltre, le necessità che ne hanno caratterizzato il percorso o meglio ancora le persone che hanno incontrato lungo il cammino. Da Dino Zoff a Fabio Grosso. Due personalità che hanno raggiunto l’apice calcistico alzando la coppa dei sogni, quella che ogni bambino immagina dai 5 anni in su. Passando per Gianni Bezzi e Gianluca Di Marzio, giornalisti che hanno avuto modo di raccontarla quella Coppa. Non potevano mancare le storie passionali, come quelle di Giuliana Salce e Stefano Pantano. Mix perfetto per alzare trofei. Dal passato al presente e sicuramente futuro. Giorgio Minisini e Xenia Francesca Palazzo. Atleti unici perché esprimono l’essenza dello sport. -
La pazienza del vasaio. La riparazione a confronto con la modernità
Le tendenze individualiste che caratterizzano ampi tratti delle società occidentali espongono queste ultime al rischio di cancrene sociali feraci di danni irreparabili dal punto di vista dei rapporti interpersonali. I legami sono una delle realtà più ferite. La domanda sulla riparazione è un’esigenza che ha ormai acquisito il carattere di urgenza. La riflessione che prende forma in questo testo si svolge in tre fasi principali. Nella prima e nella seconda viene affrontato il tema del conflitto da un punto di vista filosofico e sociologico, in modo da offrire una base di pensiero sufficiente a comprenderlo e situarlo. Nella terza fase viene invece affrontato il tema della riparazione facendo ricorso alla tradizione biblica, all’ermeneutica simbolica di Paul Ricoeur e all’approccio umanistico della Restorative justice. -
Il tau del cerchio. Thomas Browne e la peste del 1630
1630. Mentre a Venezia dilaga la peste, Thomas Browne (1605-1682) studia da medico per mezza Europa. Alla ricerca di una conciliazione tra scienza e religione, il giovane filosofo sarà iniziato a una dottrina segreta, a una riflessione sul mondo materiale e spirituale che influenzerà per sempre il suo pensiero (Religio Medici, 1642) e il destino di un’intera città. -
Manoscritti dimenticati
"Il Compendium e il mare"""": un libro «talmente minuto che un palmo di mano lo occulterebbe». Un circo e il suo viaggio. L'afflizione di un industriale. Una folle investigazione «sull'interminabilmente piccolo». Due sorelle, restauratrici del libro antico e delle vecchie pergamene, solcheranno il tempo per «dare continuità al sapere»? O forse per conoscere «cose mai confessate». """"In nomine crucis"""": un manoscritto e degli spartiti. Una convocazione in un palazzo signorile decadente. Quattro enigmi tessuti da lettere e sillabe, note musicali e numeri. «Una cricca» che fece «combutta» e che azzardò «più in là delle mura», oltre tre secoli fa, rivive attraverso il restauro e l'arguto intuito delle sorelle Silva e Nora, restauratrici del """"TITIVILLUS"""" di Roma. Prefazione di Maria Grazia Leotta." -
La chiesa di S. Irene, la peste del 542 e la scultura della seconda metà del VI secolo a Costantinopoli
Nella chiesa di S. Irene è oggi pacifico che il colonnato dell’VIII sec. (frutto della ricostruzione dopo il terremoto del 740) sia stato alterato in epoca ottomana. Ma l’analisi archeologica dei resti e quella comparativa con gli altri interventi ottomani sulle chiese di Costantinopoli portano a concludere che i colonnati attuali siano quelli dell’VIII secolo. È una conclusione sconcertante per la situazione dei colonnati stessi, che vedono l’impiego di capitelli rovesciati come basi e di colonne di differente altezza. Ma tale conclusione è clamorosamente confermata da un documento del 10 maggio 1552 - che finora era stato ignorato nel dibattito -, in cui il sultano Solimano il Magnifico ordina di prelevare da S. Irene soltanto le colonne che non avrebbero provocato danni alla cupola, cioè soltanto le colonne del quadriportico, 16, non le 10 dell’interno. Ora, sotto due colonne del lato nord sono reimpiegate come ipobasi due metà di una lastra, di un pluteo, la cui decorazione è dunque dell’epoca di costruzione della chiesa (costruzione che va posta negli anni ‘50 del VI sec., quasi contemporaneamente al S. Giovanni di Efeso), e non dell’VIII sec. come si è detto sinora. Dall’analisi della decorazione di tale pluteo prende l’avvio una diversa nuova ricostruzione capillare della produzione della scultura a Costantinopoli a partire dalla metà del VI secolo. Una produzione che ci sorprende, dal momento che non contempla più la presenza di sculture lavorate a giorno con il trapano corrente. La spiegazione che offro del fenomeno è data dalle catastrofiche conseguenze provocate nella capitale dalla peste del 542: la difficile scuola del lavoro a giorno con il marmo si è estinta con la morte dei maestri e la perdita delle botteghe di massima specializzazione. -
Africa. Diario di un viaggio a tre dimensioni
“Questa terra stupenda e feroce non è dei suoi figli derelitti, mon ami… Né mai l’avrà l’uomo cavo, floscio figurante della modernità che, oltre il mare, è purtroppo tutto l’uomo. La Gea Nera appartiene solo a sé stessa e, potente, si ride delle umane velleità di dominio sparse per il futuro”. Contro il mio stesso volere, non riuscivo a rimanere serio. L’erba che Iebu mi aveva dato da fumare provocava in me un riso irrefrenabile. Anche l’espressione di perplessità, l’aria smarrita che leggevo sul volto del mio interlocutore, accentuavano quella condizione di particolare euforia. Come faceva infatti un povero pescatore senegalese a capire le mie elucubrazioni contro la civiltà del progresso, a vedere la mia Fata Morgana?” -
Il Cilento. Un viaggio tra storia e paesaggi naturali
Si lascia sempre qualcosa nei luoghi che si visitano.. E’ vero, noi lasciamo sempre qualcosa nei luoghi che visitiamo, le nostre impronte, il rispetto o la mancanza di cura per la natura che ci circonda, il nostro profumo, la nostra essenza. Se ci fermiamo ad ascoltare il messaggio di un luogo, a carpirne il segreto, sentiremo di essere diversi, migliori. La fotografia è vedere lontano, andare oltre, un mondo meraviglioso a nostra disposizione, immergendoci in luoghi completamente diversi da quelli che abitiamo e respirare un’aria nuova. Questo libro possiede una frase nascosta, un consiglio dietro ogni foto, quello di comprendere quanto sia preziosa la vita. I due autori hanno deciso di unire il loro sguardo, l’orizzonte si è ampliato, ed è iniziato un meraviglioso viaggio alla scoperta di paesi e città del Vallo di Diano, del Cilento. Dedicato a viaggiatori, fotografi e appassionati. -
I Nobel per l’economia (1969-2022)
Il Premio Nobel nasce per volontà di Alfred Bernhard Nobel (1833-1896), ricco imprenditore svedese, il quale fece fortuna con l’invenzione della dinamite, la produzione e il commercio di armi. Turbato dalle accuse di essere un venditore di morte, a causa dell’attività svolta, e desideroso di avviare la sua esistenza su un crinale che consegnasse ai posteri un diverso giudizio sulla sua persona, decise di dedicarsi alla filantropia, istituendo questo riconoscimento, finanziato con parte del suo patrimonio a coloro che avessero contribuito al benessere dell'umanità, individuando cinque settori: la fisica, la chimica, la medicina, la letteratura e la pace. Nel 1968, venne istituito il Nobel per l’economia, alimentato da un fondo di donazione della Sveriges Riksbank, la Banca Centrale Svedese. Il premio, assegnato per la prima volta nel 1969, è destinato a coloro i quali hanno «reso un grande servizio all’umanità». Tante sono state le critiche mosse nei riguardi dell’evidenza scientifica degli studi in campo economico. «Se fossi stato consultato sulla opportunità di istituire un premio Nobel per l’economia, avrei decisamente consigliato di non farlo». Con questa lapidaria frase, Friedrich Von Hayek, vincitore del premio Nobel per l’economia nel 1974, espresse la sua contrarietà all’assegnazione di questo riconoscimento. Certamente alla base di questo giudizio, da altri condiviso, vi è la difficoltà di effettuare una misurazione della rilevanza degli studi economici rispetto ad altre scienze. Può darsi che questa disciplina fornisca risultati meno affidabili rispetto a quelli riscontrabili nei saperi più tradizionali. Questo non riduce, però, il valore della ricerca in un campo complesso, che pone al ricercatore problemi impegnativi di indagine e di studio, con risultati mai conclusivi, ma meritevoli, comunque, di apprezzamento che il Nobel per l’economia autorevolmente riconosce. Il Nobel non è garanzia di verità, ma premia studiosi con teorie a volte antitetiche. E il Comitato del Nobel non si è sottratto ad assumersi questa responsabilità, ritenendo che comunque andasse premiato l’impegno profuso e la qualità del lavoro. I 24 capitoli del libro presentano i profili dei 92 studiosi della disciplina che si sono aggiudicati il premio Nobel dalla sua istituzione sino al 2022. Gli autori dell’esplorazione minuziosa del loro pensiero sono 99 studenti dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Verificata la qualità degli elaborati prodotti, i curatori del volume hanno ritenuto di riunirli in forma organica e condividerli con coloro che nutrono interesse verso questo sapere per stimolarne la curiosità e fornire un bagaglio conoscitivo della storia recente del pensiero economico. L’economia è una scienza sociale e non possiede una vita autonoma. I risultati dipendono dalle ipotesi e dalle scelte delle persone, che possono produrre crescita e sviluppo o crisi e recessioni. Conoscere, per quanto è possibile, le regole di questa disciplina e i suoi maggiori studiosi potrebbe consentire di operare in modo più informato e saggio.