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Haiku d'Occidente
Lo haiku (??) è una forma essenziale del pensiero, uno strumento di espressione che elimina il superfluo, togliendo da un concetto, il guscio che ha intorno per consentire di arrivare subito all'essenza di una sensazione. L'obiettivo di questo piccolo libro è quello di far sfogliare un album fotografico di sensazioni, di momenti, di emozioni, magari regalando al lettore una dimensione di rilassamento nella quale entrare, mentre cerca di immedesimarsi nelle sensazioni che ho impresso su carta, o magari un semplice pensiero sul quale riflettere durante il giorno, o prima di dormire. -
Dall'architettura al paesaggio. La percezione come strumento progettuale
"Una grandissima parte di quello che noi chiamiamo naturale, non è; anzi è piuttosto artificiale: come a dire, i campi lavorati, gli alberi e le altre piante educate e disposte in ordine, i fiumi stretti infra certi termini e indirizzati a certo corso, e cose simili, non hanno quello stato né quella sembianza che avrebbero naturalmente. In modo che la vista di ogni paese abitato da qualunque generazione di uomini civili, eziandio non considerando le città, e gli altri luoghi dove gli uomini si riducono a stare insieme; è cosa artificiata, e diversa molto da quella che sarebbe in natura."""" Giacomo Leopardi" -
La civiltà del grano. Inseguendo l'anima del pane
Con ""La Civiltà del Grano - Inseguendo l'anima del pane"""" ed. Efesto, Elsa Di Meo ripropone la ricerca sua e di sua sorella Amelia (che aveva intuito la forte relazione tra il pane rituale e gli elementi decorativi delle opere d'arte) sulla sacralità del pane in Sardegna. Era il 2009 e l'edizione, realizzata grazie al patrocinio e al contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali fu presentata con una mostra di pani nella Galleria d'arte di Purificato """"L'Indicatore"""" di Roma. Preziosa la prefazione dell'antropologo Alberto Mario Cirese. In questa riproposta l'autrice completa quell'intuizione sulla sacralità del pane osservando nell'Ultima Cena il punto di partenza di un viaggio interiore che accomuna nella ricerca di Dio i pellegrini sulle vie francigene (esperienza realizzata con la Proloco di Cori) e altri spunti di ricerca: la ritualità del pane in Sardegna e in Sicilia (gli altari di San Giuseppe); l'incontro con le civiltà del mais e del riso, i cereali (considerati doni celesti) attorno ai quali come per il grano, si sono sviluppati grandiosi e stupefacenti modelli sociali e culturali."" -
Farò e Capirò. Storia di una donna, di un paese, di un popolo. Intervista di Francesca Baldini a Franca Coen
Esistono storie che vanno raccontate per non essere dimenticate, storie che necessitano di incontrare un foglio bianco per prendere corpo. La storia di Franca Eckert Coen è una di queste e Francesca Baldini la racconta, con un tono colloquiale, attraverso lo strumento dell'intervista. Una storia attraversata prima dalla tragedia dell'antisemitismo fascista, poi dalla guerra, fino alla modernizzazione del paese. Un racconto che si snoda, lungo la vita personale di questa donna che ha attraversato quasi tutto il XX secolo animata dal desiderio di incontrare l'altro preservando la propria identità ebraica. Un libro che diventa un viaggio intimo, ricco di aneddoti e ricordi, sullo sfondo gli eventi storici di un paese, l'Italia, ma anche una comunità, quella ebraica, ricca di storia e di sfumature culturali. Un libro che conduce il lettore ad un incontro e lo spinge a riflettere sull'importanza del dialogo, all'impegno sociale e politico, fino alla conoscenza del variegato mondo ebraico. -
L' uva d'oro
La vicenda raccontata è ambientata a Roverchiara, un paese che sorge alla destra dell'Adige, che ne delimita il confine orientale, e attraversato dal Bussè, piccolo fiume della Bassa veronese. Una sorta di ginepraio dei sentimenti è la vicenda umana che si svolge nel tremendo frangente storico seguito all'8 settembre 1943. Qui, il mondo contadino sonnolento e, per certi versi, ancestrale si svolge la giovinezza di Vanda, che si intreccia con l'autoritaria e ferrea zia Pina, dei suoi cognati Ruggero ed Ermellina, dell'anziano soldato Ettore e sua moglie Emilia e dell'acuto Don Belorio. In tale contesto piccolo piccolo piomba, improvvisamente, la grande storia: la casa di Vanda viene parzialmente occupata dai soldati nazisti, in forza all'appena nata Repubblica Sociale di Mussolini, mentre due partigiani della brigata Stella Rossa trovano rifugio nella sperduta località veneta grazie alla complicità del parroco della sua perpetua e dell'astuta suor Angelica. A complicare le cose, infine, è la comparsa del giovane ceco-polacco Karol, con le sue braccia lunghe, lo sguardo penetrante, la voce suadente e i modi garbati, un soldato tedesco che sconvolgerà il cuore e la vita di Vanda, per sempre. Siamo di fronte a un coinvolgente romanzo della memoria tutto da gustare, pagina dopo pagina, come i chicchi dell'uva dorata del titolo. (dalla prefazione di Carmine Mastroianni) -
Scritti di Vittorio Franchetti Pardo sulla città e sull'architettura
La storia della città, organismo pulsante e in continuo divenire, è l'argomento centrale di questo volume. Una storia che si snoda attraverso percorsi diversificati: da quelli a carattere più generale ad altri che affrontano argomenti più specifici. Si parla infatti di statuti cittadini e di decoro urbano, ma anche di organizzazione del cantiere e di corporazioni artigiane che, sin dall'Alto Medioevo, hanno dato vita a grandi cattedrali, a palazzi patrizi e nobiliari, a chiese, a castelli, a sedi municipali. Particolare attenzione viene altresì dedicata agli aspetti simbolici e ai tracciati geometrici sottesi alla progettazione; comprese le descrizioni dei riti che precedono la fondazione e i cerimoniali che si concludono con la consacrazione degli edifici. . L'antologia, suddivisa in due volumi - la città e l'architettura -, traccia uno spaccato dell'Italia medievale, rinascimentale e barocca svelando strategie politiche e religiose, fattori economici, tensioni sociali e, non ultimo, i diversi linguaggi che l'architettura ha, di volta in volta, adottato con precise, e spesso non apertamente dichiarate, intenzioni e finalità. -
I voli mancati
Cos’hanno in comune le storie di Giannino, Ferruccio Mazzola, Raja l’indiano e Sandro Mazzinghi? Apparentemente nulla. Giannino è un ragazzo dodicenne, cieco dalla nascita, nella cui vita accade un fatto mirabolante: viene visitato dal proprio angelo custode, il quale gli dice che per tre volte, solo per tre volte, esaudirà il desiderio del ragazzo di poter vedere. Ferruccio Mazzola è il figlio del grande Valentino e fratello di Sandro; a lui toccò una sorte singolare: nel 1974 vinse il campionato di serie A con la Lazio senza giocare nemmeno un minuto. Raja è un ragazzo indiano adottato da una famiglia italiana, che sconterà l’approdo alla nuova civiltà con una vita tormentata. E infine Sandro Mazzinghi, pugile immenso, campione del mondo dei pesi welter a inizio anni sessanta, che ebbe la sventura di incontrare sul proprio cammino Nino Benvenuti, capace di oscurarne la fama. Quattro storie molto diverse, ma unite da un filo comune con la fortuna: non l’hanno avuta ostile, ma non l’hanno nemmeno avuta favorevole. -
Testardi senza gloria. Le più grandi storie di calcio che non vi hanno mai raccontato. 2° tempo
Le storie, come gli uomini, sono abituate a superare i confini. Storie che crescono e diventano racconti di grandi campioni, di gesta straordinarie, di vittorie memorabili. Poi ci sono altre storie, sconosciute o dimenticate. Come il Perù, che nel 1936 sfidò le Olimpiadi di Hitler. O la finale tra le due nazioni peggiori al mondo, giocata lo stesso giorno di quella dei mondiali. O come Carlos Caszely che, con i suoi baffi, dichiarò guerra alla dittatura di Pinochet. Storie che vivono al confine tra la luce e l'ombra, che danzano a cavallo di quella sottile linea che separa la realtà dalla leggenda. Testardi Senza Gloria scende in campo per il secondo tempo con nuove memorabili storie poco conosciute del mondo del calcio. Storie di calciatori felici e perdenti. -
Catilina. Il mio nome è Legioni
Accio Publio Quinto, appartiene alla classe dei cavalieri, di famiglia non ricca, scrive la sua Vita di Catilina nel 43 a.C., nell’anno della morte di Cicerone e un anno dopo quella di Giulio Cesare. Dalla famosa congiura sono trascorsi venti anni e Accio è un romano anziano, ora trova il tempo di ripensare a quegli eventi terribili che portarono a uno scontro tra fratelli, romani contro romani; anche perché ha trovato nuovi documenti e testimonianze. Ora, finalmente, può riscrivere il finale della sua Vita di Catilina. -
Il contenuto non corrisponde al titolo
Giuseppe Manfridi, drammaturgo rappresentato in tutto il mondo e autore di svariati romanzi, raccoglie qui un excursus di pensiero iniziato negli anni '90 e che si propone come un intarsio di aforismi, di brevi elzeviri, di poesiole e di brani a tema. Gli argomenti più toccati sono i rapporti di coppia, il linguaggio e le dinamiche creative. Il titolo allude al paradosso per cui raramente diciamo ciò che davvero intendiamo dire, mentre la semplice pratica dell'osservare ci aiuterebbe a meglio comprendere il mondo in cui siamo. In controluce, trapelano gli eventi che maggiormente hanno contrassegnato questo decenni, dall'11 settembre alla pandemia, ma vi sono pure pagine inaspettate legate allo sport. Un libro sistematico che, volendo, si può anche leggere ad apertura. Prefazione di Claudio Strinati. -
La filosofia di Nietzsche. Lezioni alla New School for social research
La pretesa di Nietzsche di aver portato a termine l’Idealismo tedesco – e, con esso, l’intera filosofia occidentale – è esaminata da Reiner Schürmann sullo sfondo della tradizione criticotrascendentale in cui il pensiero del filosofo dello Zarathustra nondimeno s’incardina. Attraverso una serrata messa in relazione di molti celebri, ma altrettanto stupefacenti, passi nicciani con alcuni concetti chiave kantiani, Schürmann mostra che, sebbene Nietzsche sia spesso pronto a elogiare Kant, non perde tuttavia occasione di rimarcare, al contempo, l’esiziale insufficienza della sua «rivoluzione copernicana». In queste lezioni Schürmann si propone dunque di comprendere l’orizzonte di pensiero entro cui la «trasvalutazione di tutti i valori» è sorta e può essere vista applicarsi. Se, come Schürmann afferma, Nietzsche è stato invero «fatale», anzitutto lo è stato per la filosofia trascendentale da cui ha ereditato gli elementi e gli strumenti stessi della sua critica genealogica. -
Il manuale del turnista. Tecnica e cultura dello strumentista in sala di registrazione
Un Manuale dedicato a chi voglia intraprendere l'attività di ""Turnista"""" (musicista professionista dedito alla registrazione di brani musicali in studio), concepito per far conoscere le tecniche di esecuzione ma anche la cultura che circonda tale attività. Il Turnista è uno dei tanti componenti di un'opera artistica multimediale o discografica, ma è nell'atteggiamento di responsabilità e collaborazione partecipativa che si distingue il Professionista; questo atteggiamento, unito ad una preparazione tecnica strumentale superiore, contribuisce alla configurazione di un elemento della """"catena produttiva"""" caratterizzato da qualità ed affidabilità. Allo stesso tempo il Manuale del Turnista si pone, come auspicato dal compianto Maestro Ennio Morricone, come opera necessaria """"per chiunque voglia intraprendere la professione nel mondo delle colonne sonore: esecutori, compositori, arrangiatori, direttori d'orchestra, assistenti musicali, etc."""". All'interno di esso si trovano anche cenni di: storia della registrazione sonora, tecnica attuale di registrazione e mixaggio audio, contrattualistica, diritto d'autore e di esecuzione."" -
Storie e storia di San Saba. Un rione unico a Roma
Il rione San Saba raccontato da chi ci è nato, lo ha vissuto e lo vive. Per cogliere lo spirito del luogo partiamo dalle grandi vestigia del passato, mettendo in risalto anima e caratteristiche di questa piccola comunità. Le Mura Aureliane che corrono per lunga parte nel territorio e ne fissano il confine fisico, ma anche identitario, stabiliscono un dentro le Mura che identifica gli abitanti del rione. E qui le tante piccole storie si intrecciano con la grande Storia e gli eventi legati alla lotta di liberazione a Porta San Paolo. I primi abitanti, pionieri di questa parte di agro romano all'interno della cinta muraria, dovranno sopportare i disagi dell'isolamento: questi ne forgeranno il carattere preparandoli ad affrontare insieme le difficoltà di una nuova vita nell'allora periferia. Una narrazione popolare basata su vicende e aneddoti che raccontano storie vere, non filtrate da stereotipi o falsi pregiudizi bensì fondate sulla autenticità delle persone che le vivono e le hanno vissute. -
Ti immagino ancora li
"Ti immagino ancora lì"""". Plaquette poetica in cui le liriche hanno la funzione di dar voce al silenzio. Lo spazio bianco è simbolo dell'assenza. La notte tenta di colorare quella assenza e si consuma nel viaggio, che sia in moto o a piedi, è la parola che lascia la sua traccia sulla nostra pelle; l'immagine di chi è ancora lì. Un silenzio sotteso all'intera opera annuncia l'intreccio tra presenza e assenza, tra amore e ossessione. Un esordio poetico potente in cui le immagini si traducono in parole che ardono, fino a rendersi evanescenti." -
Nello sguardo della volpe
Nello sguardo della volpe è la storia di un'ossessione, intrisa di realismo magico in salsa romana. Il protagonista della vicenda è Jacopo, che alla visione di una volpe, per lui rappresentante di entità extrasensoriali, si convince che a Melissa, sua ex fidanzata, sia accaduto qualcosa di orribile. A nulla varranno i tentativi di dissuasione del suo migliore amico, il barista Ludovico: nei cinque giorni in cui si svolge la storia Jacopo sprofonda sempre più in una spirale di incubi, presagi e apparizioni ultraterrene. Anziane guide inaspettate come il signor Aristide e antichi nemici come il Solitario torneranno ad affacciarsi sulla vita di Jacopo, la cui chiusura cupa al mondo si contrappone alla vita nel bar di Ludovico, un caleidoscopio di personaggi bizzarri e dialoghi paradossali. -
Origine degli Etruschi. Cronologia, apporti culturali e topografia dell'inizio della storia d'Etruria tra dati archeologici e letteratura antica
Il volume affronta il problema dell'origine della civiltà etrusca in maniera semplice ed efficace, vengono affrontati e risolti diversi altri problemi connessi all'antichissima storia d'Etruria, primo tra questi il modo in cui nella penisola italica è giunta la conoscenza della metallurgia, in conseguenza della quale è iniziata l'età del ferro e quindi un nuovo e rivoluzionario stadio di civiltà. La ricostruzione storica, che esce dall'integrazione dei dati e dalla coincidenza di tutti gli elementi esaminati, fornisce una nuova visione dell'inizio della storia etrusca e gli eventi vengono collocati cronologicamente nella maniera più coerente. Sono molti gli elementi di novità che vengono portati all'attenzione degli studiosi e della gente comune, anche mediante l'ausilio di tabelle, piantine e schemi. Il tema dell'origine degli Etruschi si risolve accogliendo sostanzialmente quella che era la prevalente tradizione romana. Lo studio comprende l'esposizione e la documentazione, con foto, disegni e schizzi, di numerosi nuovi dati archeologici relativi all'area compresa tra Tarquinia e Cere, epicentro dell'iniziale sviluppo della civiltà etrusca. -
Resto qui. Santa Rufina in Valle Castellana d'Abruzzo
Questo testo ha lo scopo di preservare una cultura tramandata per secoli sempre oralmente, prima che vengano a mancare le fonti di informazione ed i loro testimoni. I racconti sono storie di vita vissuta che attraversano buona parte del secolo scorso, ambientati in un piccolo fazzoletto di terra a confine tra l'Abruzzo e le Marche, narrati dagli occhi e dalle orecchie di un ragazzo che ancora orgogliosamente vive e si sveglia tutte le mattine in quel luogo insieme alla sua famiglia. L'amore, la guerra, i lavori nei campi, le difficoltà della vita, il folklore sono riportati nel testo al fine di mantenere vivi gli usi e i costumi tramandati di generazione in generazione. Luoghi, casate, proverbi e parole, in dialetto abruzzese-marchigiano, accompagnano gli ultimi capitoli del libro. Il titolo racchiude la resistenza di quelle persone che ancora credono nella bellezza della vita in questi luoghi. Per chi è rimasto, per chi non c'è più e per chi ci sarà dopo di noi. Prefazione di Emiliano Migliorini. -
Quel che resta
“Quel che resta” oltre i ricordi, le immagini e qualche scheggia di rimpianti è una sorta di diario di bordo dell’autore, e come in tutti i trascorsi, qualcosa si tende ad omettere, mentre emerge con forza ciò che non vuol essere seppellito per sempre. Restano quindi una serie d’itinerari che ripercorrono ricordi di un’adolescenza, che si interrompono, come si diceva un tempo, con l’arrivo del militare e l’inizio dell’età adulta. Poi, un tuffo nella pura fantasia, a ridosso dell’età matura del narratore. Il volume si conclude con brevi narrazioni che sviluppano tre ipotesi di “mini suicidi”. Ognuno di queste storie, altro non sono, che un sogno continuo, seducente e liberatorio, di una vita tormentata, dove, alla fine tra “quel che resta” e ciò che è andato perso, prevale la piega di un sorriso. -
Metaphorica. Semestrale di poesia (2022). Vol. 1
«Metaphorica» è un 'libro' da toccare, la poesia stampata, la sacralità del rito della lettura; un spazio dove poter selezionare e accogliere riflessioni di valore e poter incontrare i poeti italiani e stranieri contemporanei, così come i grandi versificatori del passato. È uno sguardo ""comprensivo"""" verso la poesia e le sue espressioni, un farmaco per fondere parole e immagini. Al suo interno si trovano le sezioni fisse: Inediti; Traduzioni; La poesia si racconta (un poeta italiano ci svela un suo testo); Interventi; Saggi; Intersezioni (la Poesia incontra altre arti, scienze, media e contesti); Profili della Memoria (operazione anti-oblio di poeti italiani scomparsi di recente); Rhetor?ca (approfondimenti sulle figure retoriche nella storia della poesia); Recensioni. Ogni semestrale della Rivista crea un binomio con un artista visivo: «Metaphorica N. 1» ha scelto le opere di Gianfranco Basso."" -
Altraparola. L'immateriale e il corporeo
Con scritti di: Annelisa Alleva, Alessandro Baccarin, Francesco Biagi, Franco Berardi Bifo, Sergio Bologna, Gianluca Bonaiuti, Massimo Cappitti, Jacques Dupin, Gianfranco Ferraro, Riccardo Ferrari, Roberto Finelli, Andrea Fumagalli, Luca Lenzini, Dario Malinconico, Andrea Luigi Mazzola, Carlo Perazzo, Mario Pezzella, Luigi Pezzoli, Antonio Prete, Jacopo Rasmi, Ruggero Savinio, Alessandro Simoncini, Mario Tomai, Antonio Tricomi, Alberto Zino.