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Venetica. Annuario di storia delle Venezie in età contemporanea (2018). Vol. 1: Vaccini e paure. Salute pubblica, resistenze popolari.
Le resistenze e le esitazioni popolari alle direttive vaccinali - suggerite o, talvolta, imposte dai sistemi sanitari statali - non sono un fenomeno diffuso solo nell'era di Internet ma hanno radici in una storia complessa che, negli ultimi secoli, ha coinvolto istituzioni mediche e statali, decisioni politiche e sanitarie, comunicazioni ufficiali e credenze popolari. Questo numero monografico di «Venetica», partendo dalla storia della lotta al vaiolo nel Veneto del Settecento e arrivando a considerare la normativa attuale, ragiona sui più recenti divari fra doveri collettivi e libertà individuali. Tre articoli descrivono altrettanti episodi avvenuti nel Veneto del Novecento, emblematici di come si formi la resistenza ai vaccini fra voci di popolo e casi di conclamata malasanità. La fuga da scuola di alcuni bambini durante il Ventennio fascista nel ""Veneto Bianco"""", i 28 morti di Gruaro per una partita letale di vaccino antidifterico, il caso drammatico dei fratelli Tremante dal quale, a Verona negli anni Ottanta, si originano i primi movimenti """"no-vax"""". L'introduzione aiuta a inquadrare e discute alcuni degli elementi alla base dell'elaborazione """"dal basso"""" del rifiuto della biomedicina: le spinte sociali e quelle individualiste, le problematiche di informazione e di condivisione della scienza."" -
Buchenwald (1943-1945)
Una drammatica narrazione per immagini di un viaggio nell'abisso oscuro della storia del Novecento. Tra la fine del 1943 e l'aprile del 1945, Pierre Mania e Auguste Favier, due artisti francesi membri della Resistenza deportati nel lager di Buchenwald, raffigurarono in un ciclo di disegni l'inferno concentrazionario nazista in tutti i suoi aspetti. Il viaggio verso il campo nei vagoni piombati, i degradanti rituali d'ingresso, la violenza omicida delle Ss e dei kapo, le inumane condizioni di vita e di lavoro, l'estenuazione dei corpi, i supplizi inferti ai singoli, le montagne di cadaveri in attesa dei forni. Oltre alle vedute d'insieme, anche una serie di ritratti dei compagni di prigionia. La vita e la morte a Buchenwald rappresentate meticolosamente con l'aiuto del comitato clandestino interno al campo, che riuscì a rifornire i due artisti di carta e matite, proteggendoli nella loro pericolosa attività di testimonianza. Una parte dei lavori andò dispersa. Il nucleo superstite di 78 disegni venne pubblicato nel 1946 a Lione. Nel volume vengono riproposti tutti i disegni, accompagnati dalla traduzione italiana dei testi originali e da un ricco apparato di saggi. -
Montagne del Novecento. Il volto della modernità nelle Alpi e Prealpi venete
Il Novecento ha lasciato un'eredità epocale su Alpi e Prealpi venete. Declino demografico, fenomeni diffusi di abbandono e degrado di strutture e manufatti, avanzata della vegetazione spontanea e della wilderness si contrappongono all'esplosione degli spazi dedicati al playground turistico, all'approvvigionamento idroelettrico, all'imbalsamazione memoriale. Dal Massiccio del Grappa al Canale di Brenta, dalla Val Belluna alle Dolomiti Bellunesi, dalla Val di Fassa al territorio agordino, dalle Prealpi veronesi alla Marmolada, il volume ripercorre le tappe di una trasformazione che si chiude con l'inizio di una nuova fase alle soglie del terzo millennio. Il XX secolo ci ha consegnato una montagna mediamente più ricca ma profondamente dicotomica, specializzata ma impoverita nella sua complessità polifunzionale. Più che un atto di denuncia, l'invito a una diversa consapevolezza del mondo alpino: forse è giunto il momento di pensare che un'altra montagna è possibile. -
Vite partigiane. Racconti resistenti (1945-2015)
Il volume, raccoglie tredici testimonianze inedite di partigiani, ancora vivi e ""resistenti"""" allo scadere del settantesimo anniversario della Liberazione in Italia. Nei racconti, tratti perlopiù da interviste, si ripercorrono le scelte di vita di uomini e donne nati in luoghi e contesti sociali a volte diversi, ma tutti accomunati dalla partecipazione al movimento di Liberazione, all'interno del quale offrirono il loro contributo alla vittoria contro il nazifascismo e alla nascita di un'Italia libera e repubblicana. Staffette attive nel Veneto e in Istria, ragazzi appena usciti dall'infanzia e coinvolti nella dura guerriglia al confine tra Friuli e Slovenia, partigiani impegnati nell'attività cospirativa a Venezia e in Valsesia: i diretti interessati rievocano esperienze del passato accompagnandole con una riflessione sul significato della loro militanza a settant'anni di distanza."" -
Prima del Vajont. Per una storia di Longarone e dintorni
Il tema del rapporto fra Longarone e il disastro del Vajont - una vicenda tra le più tragiche che l'Italia ha sofferto - è stato trattato in parecchi lavori già pubblicati. Ma, prima della strage, cos'era Longarone e il suo circondario? La conoscenza della zona, dei suoi residenti, dei sogni che essi avevano e che non hanno potuto realizzare, merita altrettanta attenzione. Lo studio di Ferruccio Vendramini, compiuto su nuova documentazione, evidenzia alcuni aspetti sconosciuti della cittadina distrutta. In particolare, dai documenti seicenteschi emerge l'importanza di Longarone nel commercio del legname, che ebbe ricadute positive sulla locale economia, anche se il disboscamento compromise in parte la tenuta idrogeologica del territorio. Il volume affronta inoltre alcuni aspetti legati alla socialità e alla vita politica nell'Ottocento, in particolare attraverso la figura di un giornalista e critico d'arte, l'avvocato Rodolfo Protti. -
Donne in guerra. La violenza di genere dal primo conflitto mondiale all'Isis
Negli ultimi cento anni i conflitti tra stati hanno assunto sempre più le caratteristiche di guerre tra popoli, coinvolgendo in modo sempre più ampio i civili, nei confronti dei quali la violenza da incidentale è divenuta sistematica. Questo libro, che raccoglie gli atti del convegno tenutosi a Verona nel corso della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 20 novembre 2015, propone una riflessione sugli aspetti specifici della violenza di genere in tempo di guerra. Dal Veneto, scenario italiano del primo conflitto mondiale, alla Resistenza nella guerra civile italiana, ai vicini territori della ex Jugoslavia, fino all'altra sponda del Mediterraneo dove le donne musulmane sono vittime di un nuovo fondamentalismo, si rifletterà sugli aspetti di continuità e sulle differenze attraverso il tempo e le distanze geografiche e culturali. -
Resistenza e guerra civile. Fonti, storie e memorie
Prima, durante, dopo. Una raccolta di saggi, frutto di un convegno tenutosi a Verona nell'aprile 2016, che offrono uno spaccato decisamente originale delle più recenti piste di ricerca sul tema della Resistenza. Le biografie dei reduci di Spagna nell'Europa in guerra; il rapporto tra associazioni combattentistiche e Resistenza; le truppe cobelligeranti italiane; la Resistenza e la persecuzione degli ebrei; l'evoluzione della ""Ettore Muti"""" di Padova; la repressione antipartigiana e il controllo del territorio dal Veneto all'Istria; i processi per collaborazionismo in Friuli; il mito del bandito Giuliano nella transizione repubblicana. Un volume che offre spunti innovativi e prospettive in parte inedite per gli studi futuri su uno dei periodi più densi della storia dell'Italia contemporanea."" -
Adria e il Delta dalla distruzione alla ricostruzione. Settembre 1943-dicembre 1945
Adria e il Delta del Po: una storia, quella compresa nei due anni cruciali per l'Italia dal fascismo alla ricostruzione, indagata in questo libro attraverso analisi che tengono conto di nuove fonti di ricerca. La Resistenza, dopo l'8 settembre '43, si innesta in un tessuto sociale e politico che il fascismo aveva affrontato con la durezza tipica dello squadrismo agrario. Un proletariato vinto ma non sottomesso rialza la testa alla guida di Eolo Boccato. La ricostruzione - materiale e morale - dopo il 25 aprile, si intreccia con il problema dell'epurazione. Rinascita economica e questione politica diventano quindi due aspetti di un solo problema: come rispondere alla richiesta di giustizia, nei tribunali e nella società, in un contesto che non conosce - tranne sporadici casi - forme sommarie di vendetta, ma che soffre la fame in conseguenza delle distruzioni causate dalla guerra. I saggi che compongono il volume affrontano questioni ancora aperte (come la partecipazione alla Resistenza delle donne), e offrono contributi interpretativi e documentali nuovi, proponendosi come un ulteriore apporto di conoscenza sul periodo più difficile e cruento della nostra storia recente. -
Lessinia
I monti Lessini, per la posizione di cerniera tra mondo padano e mondo alpino, per la vicinanza con la grande via della Valle dell'Adige, per le loro bellezze e le loro risorse, sono stati frequentati dall'uomo sin dalla preistoria. Quindi il loro aspetto attuale è il risultato dell'intreccio fra una lunga e complessa vicenda di formazione naturale, non ancora terminata, e gli interventi dell'uomo, che ha rimodellato gli spazi, modificato profondamente la componente faunistica e floristica, e cosparso il territorio di ogni genere di manufatti. Il volume offre un quadro completo e aggiornato della storia naturale e umana della Lessinia - ricostruito sintetizzando materiali documentali di ogni genere: geologici, archeologici, artistici, devozionali - ed è arricchito da un apparato iconografico originale, accuratamente selezionato e opportunamente commentato. -
Fare la pace. Scritti su «Azione nonviolenta» 1984-1995
Un'antologia dei più significativi articoli di Alexander Langer pubblicati sul mensile «Azione nonviolenta» dal 1984 al 1995, con quattro percorsi tematici: dal pacifismo alla nonviolenza, nonviolenza e riconciliazione, nonviolenza per la decrescita, nonviolenza è politica. Dietro le sue prese di posizione, anche le più difficili, ci sono una conoscenza e un'adesione profonda ed esplicita alla nonviolenza specifica, incarnata nella sua particolare e originale esperienza personale.?La scelta nonviolenta, laica e religiosa insieme, è decisiva nella biografia di Alexander Langer. Una scelta non ideologica, ma sempre messa alla prova del confronto con la realtà più complessa e contraddittoria. Nuova edizione con una prefazione di Goffredo Fofi e illustrazione di copertina di Nicola Gobbi. -
La notte delle faville
Notte del 6 gennaio 1945. Le ruote infuocate di un rito pagano volano dai dirupi di uno sperduto paese della Carnia e i boscaioli maghi del falò ne usano la voce per suggerire un'impossibile storia d'amore. Sono i fuochi dell'Epifania, ma questa volta al posto dei Re Magi sono arrivati cosacchi e ufficiali nazisti, che battono i monti cacciando i partigiani come selvaggina. Intanto, a Trieste si consuma la deportazione degli ebrei. Speterbong, o San Pietro, è terra di frontiera dove Germania e Italia si dividono le anime, Cristo spartisce le preghiere con gli spiriti dei boschi e la costruzione di una grande chiesa nasconde un mistero. Gli abitanti del luogo si dicono italianissimi, ma parlano un dialetto strano che sembra tedesco. Tutti, sia di qua che di là del confine, li hanno sempre chiamati bastardi, eppure accolgono un veneto come Alvise, disertore dall'esercito di Mussolini, come un fratello. Il forestiero finirà per diventare ignaro complice del curato e del suo segreto di guerra che sarà svelato trent'anni dopo, il 6 maggio 1976, la sera del terremoto del Friuli. Un romanzo sospeso tra storia e mito, virtù e vergogna, bene e dubbio. -
I dogi nei ritratti parlanti di Palazzo Ducale a Venezia. Ediz. a colori
Il doge di Venezia, per quanto chiuso in una gabbia dorata di costrizioni rituali e condizionamenti politici, fu nei secoli la massima autorità rappresentativa, quasi l'incarnazione pubblica dello Stato Marciano. Come tale, gli toccava l'onore di essere immortalato in un ritratto ufficiale da porre lungo un fregio che correva sotto il soffitto della sala del Maggior Consiglio, e più tardi della sala dello Scrutinio, in Palazzo Ducale, affinché - diceva a metà Ottocento Francesco Zanotto- «rimanesse una iconografia parlante di quegli uomini che si distinsero per sapienza, valore, giustizia, acutezza di mente[...]; con l'intendimento che la vista di quelle immagini servisse a pungolo ed emulazione ne' successori, e ne' riguardanti destasse venerazione verso la memoria». L'osservazione delle effigi, ma soprattutto l'analisi delle iscrizioni latine dei cartigli (composte in versi, per larga parte dei dogi che precedono l'anno 1500), permette di ripercorrere la parabola della storia millenaria della Repubblica attraverso le vicende e le gesta di quei personaggi, sino al mesto epilogo dei tempi ultimi. -
Le montagne sono nostre. Una rivolta popolare a Durlo in Lessinia (1722-1723)
Queste pagine raccontano la storia di una comunità di montagna dell'alta Valle del Chiampo, che nei secoli scorsi ha lottato tenacemente per assicurarsi il possesso delle montagne del suo territorio, nel comune di Durlo. Erano poveri montanari che vivevano in un ambiente scarso di risorse, il cui sfruttamento era fondamentale per la sopravvivenza: le uniche attività erano la produzione del carbone a legna e il pascolo del bestiame, e una magra agricoltura che integrava parzialmente le disponibilità alimentari. Ai montanari si contrapponevano i conti Porto Barbaran e Trissino, che erano i reali possessori di quasi tutte le montagne e che vivevano nei loro palazzi in pianura, lontano dagli aspri ambienti di Durlo. Da una parte una vita di agi senza problemi, dall'altra un'esistenza stentata, spesso ai limiti della sopravvivenza. È una storia di conflittualità, di aperta ribellione al potere, che oppone due realtà molto diverse ma entrambe determinate a far valere i propri diritti, con il coinvolgimento della Serenissima, che è stata arbitro dell'intensa e duratura lotta giudiziaria. -
Sessanta a Verona. Gli anni del beat
Basta avvicinare i due termini ""Verona"""" e """"anni Sessanta"""" perché la memoria abbia un piacevole balzo all'indietro e il battito musicale delle centinaia di """"complessi"""" - per usare l'esatta, datata terminologia - che hanno movimentato quei giorni diventi la colonna sonora del ricordo. L'intento di questa pubblicazione è quello di riunire quanto più materiale possibile in termini di informazioni, documenti, immagini, aneddoti e curiosità per trasmettere al lettore lo spirito di quel periodo, quando la musica e il fermento che ruotava attorno ad essa hanno riempito una pagina della nostra storia che ci fa piacere ritrovare. Prendendo spunto dal primo, ormai esaurito """"Dopo 30 anni ho rivisto"""", pubblicato da Cierre edizioni nel 1996 e qui comunque presente in forma rivista e corretta, sono state aggiunte fotografie, notizie, riferimenti; perfino un intero capitolo dedicato alla Memorabilia del periodo. Oltre 900 immagini a corredo di questa sorta di catalogo storico dove ritrovare o ritrovarsi protagonisti di un periodo che ancora riscalda gli animi con l'immediata semplicità di canzoni che hanno tagliato trasversalmente le generazioni per arrivare ai giorni nostri con una vitalità che le mode non hanno saputo spegnere."" -
Carcamani. Scrittori italiani in America latina
«Carcamani» è un termine scherzoso e vagamente dispregiativo con cui venivano indicati gli italiani in America Latina. Questo volume è un viaggio per quelle terre con alcuni dei maggiori scrittori italiani del Novecento. Bontempelli in tournée teatrale con Pirandello, Marinetti ambasciatore del futurismo in Brasile, Gadda disorientato ingegnere nella sperduta provincia argentina, Rea che tenta la carta dell'emigrazione, Zavattini alle prese con i moti rivoluzionari a Cuba e Carlotto alla ricerca dell'anonimato in Messico. Per non parlare dell'Ungaretti brasiliano, del Malaparte cileno o del favoloso viaggio di De Carlo e Fellini in Messico. Diari, articoli, lettere, narrazioni: al centro delle pagine memorialistiche che questi scrittori dedicano all'America Latina c'è il confronto con l'alterità di mondi distanti, spesso letti attraverso la lente dell'esotismo, eppure a volte sorprendentemente familiari. Un percorso nella letteratura italiana contemporanea che interseca, nella realtà e nell'immaginario, la trasformazione del rapporto tra il paese di origine e quello di arrivo. Da terra di emigrazione a campo per la propaganda fascista; da Eldorado della rivoluzione a meta turistica. -
La medicina dei nostri nonni. Cultura e pratiche curative della montagna veneta
Un tempo i casi di morte naturale erano relativamente pochi: ci pensavano le pestilenze, le carestie e le guerre a porre fine all'esistenza dei nostri avi. I rimedi di cui essi disponevano erano per lo più adatti alla cura di malanni di lieve entità, per i quali si ricorreva soprattutto alle ""erbe"""", preparando tisane o decotti. Per le malattie più gravi spesso bisognava rassegnarsi, oppure affidarsi alla magia, la cui importanza nella medicina popolare risultava pertanto fondamentale: le credenze magiche fornivano una consolazione nei momenti critici e, non di rado, contribuivano alla guarigione di disturbi di origine psicosomatica. Nel volume vengono descritte le terapie utilizzate nell'area del lago di Garda e della montagna veronese e vicentina fino al secondo dopoguerra, delle quali si ha notizia grazie a informatori che alla fine del secolo scorso ancora conoscevano e applicavano tali pratiche curative."" -
Parole e polvere. Taccuini di strada: Eurasia, America e Africa
"Un taccuino di viaggio, come nelle migliori tradizioni dei viaggiatori d'una volta, di un viaggio lungo tutto un pianeta e tutta una vita, pieno d'impressioni, luoghi, persone, riflessioni. Pieno d'emozione. Colori diversi per tempi e spazi diversi. Per mettere in risalto la varietà del mondo, e trovarne i fili"""". Così l'autore Paolo Brovelli, geografo, viaggiatore per passione e per professione, ci introduce al suo nuovo libro. Un testo che, nonostante ricerchi qua e là ispirazioni narrative e poetiche, egli definisce semplicemente """"taccuino di viaggio"""": un'idea maturata in più di trent'anni di peregrinazioni nei vari continenti e approdata oggi su queste pagine che vogliono restituire l'esperienza del mondo tramite la sola forza della parola, rinunciando consapevolmente a un corredo fotografico con l'intento di liberarsi dalla tirannia dell'immagine. I viaggi di Paolo Brovelli, alcuni particolarmente avventurosi, come quello, da Guinness dei Primati, che lo ha condotto da Lisbona a Pechino con un """"Ape"""" Piaggio, sono evocati e raccontati qui in frammenti, spunti per avventurarsi in altrettanti percorsi storici, geografici, antropologici." -
San Lorenzo in Verona. Storia e restauri
San Lorenzo, posta sull'antica via Postumia, è una delle più antiche e affascinanti chiese di Verona ma la sua storia, fino ad ora, non era stata ancora interamente indagata. Prendendo le mosse da un'accurata analisi delle vicende storico-architettoniche del complesso, dalla fondazione altomedievale all'età moderna, con l'ausilio di documenti inediti e di un accorto studio dei materiali, il volume rende conto dell'articolata diacronia del costruito: dall'innalzamento, mediante una campagna edilizia omogenea conclusasi entro il primo decennio del XII secolo, agli estensivi interventi di ripristino otto-novecenteschi. Vengono qui valutati, in particolare, sia l'impresa del rettore don Pietro Scapini, il quale sul finire del XIX secolo decise di ""ridonare"""" alla fabbrica il suo presunto aspetto originario, sia quella del soprintendente Piero Gazzola, che ne curò il riassetto postbellico dopo le gravi lesioni causate dalle incursioni aeree alleate fra il 1944 e il 1945. L'interpretazione dei restauri ha dato spunto a un completo riesame del cantiere romanico, modificandone la narrazione """"canonica"""" e sottolineandone l'importanza nell'Italia settentrionale del primo XII secolo."" -
Petrolchimico. Autobiografia di un sopravvissuto
Pietro Trevisan racconta in queste pagine la propria esperienza di lavoratore e militante sindacale al Petrolchimico di Porto Marghera dagli anni del massimo sviluppo della fabbrica all'avvio della dismissione. Il suo è un punto di vista originale, intriso di orgoglio per l'emancipazione inestricabilmente politica e professionale che la fabbrica ha rappresentato per una generazione di operai, e di amarezza per la sua fine ingloriosa. Questa testimonianza nasce dal rifiuto di una mera criminalizzazione della storia del Petrolchimico, senza per questo giustificare gli errori (manageriali, sindacali e politici), ma anzi aprendo squarci illuminanti sulla parabola della chimica in laguna. -
Dalla campagna alla tavola. Sistemi alimentari della Terraferma veneta in età moderna
Se, come dice Wendel Berry, «eating is an agricultural act» (mangiare è un atto agricolo), forse dietro i vari sistemi alimentari del mondo contadino, ma non solo, stanno paesaggi, sistemi colturali e soprattutto rapporti sociali ben determinati. Partendo da questo assunto, unendo e mescolando diversi saggi, qualcuno inedito, si è venuto formando un percorso, diciamo un banchetto, dove campagne e paesaggi si fondono con le tavole, tavole contadine e tavole signorili, dove i profumi dei paesaggi e dei campi si mescolano e confondono con i profumi dei mangiari poveri e sontuosi, fatti di polenta ma anche di pernici. Sono le stagioni che vanno dall'età moderna agli albori del Novecento, le stagioni delle terre patrizie e di quelle dei mezzadri, dei braccianti, dei vignaioli, dei pastori, di intere generazioni che hanno fatto e disfatto i paesaggi per nutrirsi e nutrire le città, quei paesaggi ora in parte scombussolati e stravolti ma che ancora alimentano consumatori a volte distratti: basterebbe stare attenti al carrello della spesa e forse qualcosa potrebbe cambiare.