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Mindfulness per genitori fuori di testa. Come essere distesi e positivi e avere figli sereni e produttivi
Godere del fatto di essere un genitore è ciò di cui tratta questo libro: vivere e conoscere se stessi e il mondo con maggiore felicità, pazienza, gentilezza, sicurezza di sé e capacità di comunicare l'amore. La mindfulness (consapevolezza) è un esercizio per la mente che chiunque può fare se ne impara la filosofia, ci crede e vi dedica pochi minuti al giorno. La mindfulness è per tutti. Per questo motivo ho scritto questo libro e ho registrato le meditazioni. Come genitori scoprirete che la consapevolezza vi darà l'opportunità di trovare il meglio di voi stessi e di esprimerlo ai vostri figli e al mondo che vi circonda. Sarete dei genitori migliori se vi prendete del tempo per essere quello che insegnate ai vostri figli ad essere. Sydne I temi delle meditazioni: Stress; Aspettative; Presenza; Essere non giudicanti; Attaccamento; Sostegno; Limiti; Sonno; Perseveranza; Compiti; Adolescenti; Compassione ed empatia; Valori; Gratitudine ed umiltà; Spiritualità. -
Non ci sono più i parroci di una volta. E meno male!
Cosa si aspetta di avere la gente dal suo parroco? Cosa si aspetta di dare il parroco alla sua gente? A leggere queste pagine, le risposte a queste due domande sembrano non coincidere. Ma forse si può uscire da questo cortocircuito. Senza rimpianti per i parroci di una volta e per la gente di una volta. Ma con un orecchio attento a quanto è stato scritto in passato e con qualche proposta audace per il futuro. Le mie sofferenze pastorali e due-tre proposte sul piano del «Che fare?». Condividere le une e le altre, magari, aiuta qualcuno. -
Projectus. La teoria per progettare insieme
Progettare insieme è un'arte che si impara sul campo ma anche con la giusta teoria. Sul campo è nato Projectus, lo strumento formativo che con le sue carte e le sue attivazioni forma alla progettazione, fa fare una progettazione condivisa, aiuta a scrivere un progetto concreto. Qui trovate la teoria. Utile per chi progetta e per chi guida i gruppi. -
A centro tavola. Animare con i giochi da tavolo
Un’iniziativa di convivialità educativa nata in Sardegna. Un’azienda italiana parte di un gruppo dei principali editori internazionali di giochi. Un team di professionisti che da tempo sperimentano il gioco da tavolo in campo educativo, didattico e psicologico. Un formatore teologo esperto in strumenti formativi a coordinare il tutto. Questo è il mix di ""A Centro tavola"""". Un libretto che si rivolge (ma non solo) a parrocchie, oratori e centri estivi. 18 giochi selezionati dal catalogo Asmodee Italia. Per ogni gioco presentato: 3 modalità di animazione con grandi gruppi. 1 tema di formazione umana e 1 tema di formazione cristiana da affrontare in gruppo utilizzando il gioco. 1 parere di un esperto sui benefici per la crescita dei ragazzi. 1 curiosità."" -
Il manuale definitivo per la felicità di coppia
Marco e Maria (colleghi designer) a inizio 2017, frugando nelle proprie valigie scoprono di essere particolarmente attrezzati: tanta passione per un tema quasi ignorato (la crescita di coppia), creatività a bizzeffe, il desiderio di lasciare il segno e creare qualcosa di valore, la voglia di essere davvero se stessi, un pizzico di talento nella comunicazione visiva e infine tanta esperienza quotidiana da mettere in gioco. Il segreto del successo di Briicks è proprio quello del ""punto interrogativo"""", continuare a domandarsi ogni giorno: «Come possiamo ispirare delle persone nella ricerca della felicità di coppia?». È così che nasce ogni nuova esperienza Briicks: domandandosi come essere di aiuto alle coppie e come sostenerle per crescere e per migliorarsi. Ed è così che è nato anche questo libro."" -
Perle di Igino Giordani
Le Perle di Igino Giordani raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi di uno scrittore, giornalista e politico italiano, direttore della Biblioteca Apostolica Vaticana e cofondatore del Movimento dei Focolari con Chiara Lubich. -
Scienza e tecnica. Quale potere?
Questa ricerca sul potere della scienza e della tecnica, che ha visto la collaborazione di docenti, membri del Centro Cattolico di Bioetica dell’Arcidiocesi di Torino ed esperti di diverse discipline, presenta lo sviluppo del progresso tecno-scientifico, le narrazioni con cui viene proposto e le sue implicanze nella vita dell’umanità. Nella prima parte si pone in risalto non solo come la tecnica venga interpretata da molti autori contemporanei come unica fonte di salvezza e dai post-umanisti come fonte di immortalità, ma anche i rischi connessi a questo approccio che, anziché favorire lo sviluppo integrale dell’uomo, finisce per disumanizzarlo. La seconda parte considera il valore ma anche i dilemmi che alcune applicazioni che la tecnica oggi permette pongono alla riproduzione umana, alle scienze cognitive, alla comunicazione di massa, all’ecologia, alla finanza e all’educazione delle nuove generazioni. L’ultima parte propone infine una valutazione etica e teologica della questione. Ci auguriamo che questo lavoro possa favorire una serena e impegnata riflessione sul servizio che la scienza e la tecnica possono offrire all’umanità, ma possa anche mettere in guardia dall’affermarsi di un imperio tecno-scientifico senza progetto, affinché diventi ancor oggi possibile fare in modo che la libertà umana lo orienti e lo metta «al servizio di un altro tipo di progresso, più sano, più umano, più sociale e più integrale» (Francesco, Laudato si’, n. 112). -
Sartori nella rete. Una rilettura di «Homo Videns»
Quando uscì nel 1997, Homo videns di Giovanni Sartori suscitò un ampio dibattito sull'onda delle preoccupazioni causate dalla nuova configurazione del sistema mediatico. La televisione aveva realizzato il suo processo di egemonizzazione del contesto comunicativo, mettendo in secondo piano o ai margini gli altri media. Si parlava di videocrazia, di un'invasività della presenza dell'immagine televisiva in grado di condizionare o addirittura cancellare ogni altra esperienza. La radicalità della tesi sartoriana ha suscitato consensi e critiche, ma ancora oggi, a oltre vent'anni di distanza, Homo videns offre spunti di riflessione sui principi a cui le tecniche e le pratiche giornalistiche si ispirano e sulle ricadute che producono sulla società. Da tempo, il grande strumento di comunicazione in grado di incidere sull'opinione pubblica non è più la televisione, ma la Rete. Le riflessioni di Sartori si possono tuttavia estendere ai media che l'hanno sostituita in quel ruolo egemone e pervasivo? Per verificarlo, le analisi esposte in Homo videns sono state qui sottoposte alla rilettura di prestigiosi giornalisti e intellettuali (Luciano Fontana, Peter Gomez, Giuseppe Laterza, Venanzio Postiglione, Barbara Stefanelli, Sergio Romano), che in queste pagine fanno luce sui rapporti tra media e società contemporanea. -
I 5 sensi dell'amore
La percezione attraverso i sensi è la condizione necessaria per riconoscere la realtà. Ogni percezione è una comunicazione o comune-unione con sé, con gli altri, con ciò che ci circonda. In un mondo in cui tutto è sempre più virtuale (dalla comunicazione al lavoro, all’apprendimento, alla socializzazione, alle relazioni) questo libro afferma come non sia possibile amare senza utilizzare i cinque sensi e senza un corretto uso della corporeità. Un viaggio attraverso la medicina, la psicologia e la teologia alla scoperta di come funzionano i sensi e come attraverso essi sia possibile conoscere e soprattutto amare. Un testo utile per la preparazione degli incontri per le coppie e per chiunque voglia amare pienamente utilizzando al meglio i cinque sensi. -
Il gusto della vita. La bellezza, il desiderio, il tempo, la festa, i sensi
Che cosa ci serve per vivere? Non per sopravvivere (per questo basta un po' d'aria e un po' di cibo), ma per desiderare la vita, per crederci, per volerla davvero. Alcuni dicono che per vivere sia necessario saper soffrire; altri ritengono che basti avere una buona forza di volontà; altri ancora osannano la rassegnazione, consigliando di non farsi troppe domande, di accettare passivamente e di accontentarsi; altri sottolineano il dovere, l'obbedienza alle leggi, ai supremi princìpi. Io credo che per vivere occorra trovare qualcosa di bello. Sì, la cosa fondamentale è trovare qualcosa di bello nel lavoro, nelle relazioni, nella casa in cui abiti, nel paese dove risiedi. Trovare qualcosa di bello, che ti attragga, ti appassioni, ti metta in moto. Trovare qualcosa di bello che ti faccia toccare con mano il gusto della vita. Senza gusto, senza sapore, senza senso la vita diventa un'inutile condanna. Ci vuole qualcosa di bello che tocchi i tuoi sensi e ti riaccenda il desiderio. Affinché la quotidianità non diventi banale e asfissiante. Spesso la vita sembra insipida. E ci stanca. Come mangiare una minestra senza sale. Per questo dobbiamo lavorare per trovare le «cose belle». Che sono stelle che illuminano le nostre notti. E riaccendono la vita. «Siamo arrabbiati e fermi. Dovremmo essere fiduciosi e in cammino. Guardare le stelle ci aiuta a ripartire». -
Più che due. Da una sola carne a un solo corpo. Percorso di spiritualità familiare
Saul, un giovane ufficiale della guardia segreta del sommo sacerdote Annah a Gerusalemme, è costretto a ricercare Adir e Avigail, una coppia di sposi fuggiti dalla città e sospettati di essere esponenti di una setta molto pericolosa. Attraverso le sue indagini, che si intrecciano con le vicende dei due sposi, entrerete in contatto con l'esperienza della comunità dei primi cristiani e della famiglia come «Chiesa domestica». Sarete condotti quindi ad approfondire e sperimentare la luce che questa esperienza dà alla diversità del maschile e femminile nella coppia, all'essere genitori e alle lotte che si possono attraversare per rimanere uniti nell'amore. La lettura e gli esercizi proposti sono rivolti soprattutto a coloro che hanno celebrato il Sacramento del Matrimonio e a coloro che vi sono interessati. Possono essere svolti sia da soli che in gruppo. Postfazione di Przemyslaw Kwiatkowski. Introduzione di Paolo Gentili. -
Chi calunnia uccide. Anche le parole possono uccidere!
"La calunnia è uno degli strumenti privilegiati dell'accusatore di Dio e dell'uomo (Satana) e serve per dividere, distruggere, confondere e infangare il bene. La calunnia è il veleno e la cattiveria gratuita verso una persona che diventa il bersaglio e il capro espiatorio della propria vita. Il diavolo ha scelto di essere cattivo per sempre, ma lo ha detto anticipatamente prima di fare il male; invece gli uomini scelgono ogni istante di essere buoni o cattivi. Nella vita bisogna imparare ad incassare colpi, solo così si può essere bravi pugili. La calunnia uccide, ma il perdono guarisce, libera e fa risuscitare i morti! La calunnia distrugge l'opera di Dio, perché nasce dall'odio. Essa è figlia del «padre della menzogna» e vuole annientare l'uomo, allontanandolo da Dio."""" (Papa Francesco)" -
Nascere oggi. Questioni bioetiche di inizio vita
"Nascere oggi"""" propone molteplici suggestioni e apre una finestra su una fase della vita, quella nascente, in gran parte ancora avvolta nel mistero. Venire al mondo nel Terzo millennio resta ancora qualcosa di meraviglioso e intrigante. Progresso scientifico e tecnologico hanno permesso di costruire un tempo e uno spazio dell’esistenza solo pochi decenni or sono fuori dalla portata umana. Forse, però, manca ancora una presa di coscienza razionale, emozionale, onestamente critica, da cui muovere per rifondare una corretta comprensione del legame generazionale proprio a partire dalla vita prenatale e dal pieno rispetto della dignità intrinseca ad ogni essere umano. Questa è la sfida a cui è chiamata la bioetica del tempo prenatale. Ridefinire alla luce delle nuove scoperte scientifiche la relazione materno-fetale è uno dei nuovi orizzonti della bioetica della vita nascente. Stessa esigenza investe anche la relazione tra biologo e concepito così come tra legislatore e concepito. Portare tali problematiche in primo piano e porle al centro della riflessione attuale – scientifica, giuridica, filosofica, teologica, psicologica, sociale – è uno degli scopi di queste pagine, punto di partenza e non di arrivo per affrontare questioni per loro natura dinamiche e dialogiche. Come ha scritto Elio Sgreccia nella Postfazione, «è giusto che si incoraggino studi come quelli raccolti in questo volume, ove il rigore scientifico sia mantenuto eticamente orientato alla vita e la cultura sia liberata dalle suggestioni dell’eutanasia»." -
Hagar, il nostro capitano. La schiava di Abramo
«Scrittori di Scrittura» è un progetto che presenta al pubblico le opere di alcuni autori che si sono cimentati nella riscrittura di un brano biblico secondo la propria sensibilità. Ogni volume è corredato della breve introduzione esegetica di un biblista e della traduzione del testo originale dall’ebraico o dal greco. «Hagar è una schiava», dice la donna che ha delle ciocche castane che le fuoriescono dal foulard verde. «Non mi importa cosa dice la Bibbia, la mia di Hagar, il mio capitano, non è la schiava di nessuno». -
I giovani nel mondo del lavoro: innovattori di futuro. L'esperienza del Laboratorio Metropolitano Giovani e Lavoro
Il dilagante problema della disoccupazione giovanile, e ancor più dell'inattivazione, identificato dall'acronimo NEET (Not [engaged ] in Education, Employment or Training) investe fortemente alcuni degli interrogativi della nostra società: quale futuro e quale spazio per le giovani generazioni? Il lavoro sarà ancora un'esperienza significativa nell'orizzonte della vita dei giovani? Il testo, attraverso l'esperienza del Laboratorio Metropolitano Giovani e Lavoro, promossa dalla diocesi di Torino, identifica possibili tentativi, soluzioni e politiche per accompagnare i giovani nel mondo del lavoro, centrando l'attenzione sull'innovazione, sulla socialità e sulla possibilità di cambiamento. Scommettere sulle potenzialità dei giovani è sinonimo di giustizia e sviluppo. Con i contributi di: Luciano Abburrà, don Bruno Bignami, Marcello Bogetti, Susanna Bustino, Marco Canta, Luca Davico, Raffaella Dispenza, Nicolò Farinetto, Daniele Marini, Marco Muzzarelli, Filippo Provenzano, Gaetano Quadrelli, Alessandro Svaluto Ferro, Massimo Vai. -
L'amore sponsale. Un amore che danza
La danza, movimento armonico dei corpi, non solo fonda tutte le altre arti, ma le riunifica e le eleva in virtù della materia che l'arte coreutica plasma: il corpo. L'arte della danza plasma i corpi, riunifica le sensazioni e le emozioni per esprimerle direttamente attraverso il corpo, senza mediazioni. La danza è l'arte che trasmette l'esperienza fondativa della relazionalità tra l'uomo e la natura, tra l'uomo e le creature, tra l'uomo e Dio. Nel percorso che viene proposto in questo libro, l'arte della danza appare come quel linguaggio artistico capace di trasmettere, a chi danza e a chi vede danzare, il senso profondo dell'unione sponsale che esiste tra Dio e l'umanità. -
Un Vangelo di grazia e misericordia. Meditando con san Luca
Il Vangelo di Luca riporta molte scene e parabole che mostrano la misericordia di Dio che si manifesta in Cristo. Luca è l'evangelista della grazia misericordiosa, del perdono offerto ai peccatori, che Gesù sulla croce offre anche a coloro che lo stanno crocifiggendo. L'Anno della misericordia ha posto in risalto per tutti i cristiani il bisogno di convertirsi alla misericordia. Leggendo san Luca comprendiamo che la misericordia è il messaggio centrale del Vangelo e che, come ha detto papa Francesco, «tutti abbiamo bisogno di entrare nella casa del Padre e partecipare alla sua gioia, alla sua festa della misericordia e della fraternità». Queste meditazioni ci aiutano ad avvicinarci senza paura al Dio misericordioso che manifesta sempre il suo amore in forme sorprendenti. -
La grandezza della parola. Meraviglia e potenza della comunicazione umana
La parola possiede un potere immenso perché, se ben utilizzata, riveste la persona della sua umanità conducendola verso la piena realizzazione; viceversa, toglie la dignità del vivere trascinandola verso l'inutilità, lo scoraggiamento e il vuoto. Il libro esplora la nascita della parola e il suo sviluppo per affrontare successivamente il fenomeno del linguaggio scurrile come manifestazione concreta di aggressione verso se stessi e gli altri, determinando spesso conflitti e tensioni. Va quindi alla radice dell'umano, ove la parola offre un sostegno concreto come via per la realizzazione della persona, per poi aggrapparsi alla Parola, allo sguardo del Logos, della Parola di vita, come emanazione dell'amore di Dio verso ciascuno, scoprendo che ogni persona è una «parola» pronunciata da Dio sin dall'eternità e ritornando a Lui come parola rivestita d'amore. Infine traccia i cardini educativi fondamentali per la crescita e il nutrimento della parola come fonte di educazione verso le giovani generazioni. Un viaggio che vorrebbe spingere ciascuno ad innamorarsi della parola, ad imparare a dire, comunicare l'essenziale, il bello, il buono e il vero. -
Filosofia della bellezza. L'essenziale è visibile agli occhi
È ancora possibile una filosofia della bellezza nell'epoca del «bello» artificiale, del selfie e dell'esposizione ostentata sui social media? Che posto e che ruolo ha la bellezza oggi in un mondo digitale, efficientista, ordinato secondo la dittatura delle emozioni immediate? L'autore indaga queste e altre domande fondamentali parlando del bello artistico anzitutto come negazione, ferita, promessa, attesa, nascondimento, indicibilità: il bello evoca infatti il silenzio, lo sguardo e l'ascolto. Una filosofia della bellezza oggi è dunque un tentativo di resistenza, un momento dialettico che apre varchi, spezza catene, genera alternative in quanto elemento di rottura e di rivolta. Essa si nutre della testimonianza viva di artisti come Pasolini, Manzoni, Burri, Boccioni, Morandi, Klee, Chagall, Modigliani, Magritte, Fontana, Rothko, Pollock e De Chirico... In quanto tensione infinita verso il possibile, una filosofia della bellezza si presenta pertanto come una filosofia della speranza, l'intrapresa di un viaggio pieno di mistero, l'incontro con un avvenimento imprevisto e imprevedibile. L'opera d'arte non è un rebus da decifrare, né il vestito simbolico di un'idea da svelare, ma possiede tutta la forza di un'esperienza vitale e la vita non si può interpretare, ma solo testimoniare. -
Comunicare è un’arte. Come trovare la strada giusta nel labirinto dei rapporti umani. Nuova ediz.
Molte volte pensiamo di sapere cosa significhi amare, ascoltare, comprendere noi stessi e l'altro e che il difetto stia semplicemente nella poca volontà di porre in atto quello che si conosce e si sa essere giusto. Invece, in molti casi, pur partendo con le migliori intenzioni, confezioniamo interventi, parole e atteggiamenti poco comunicativi se intendiamo la comunicazione come quell'arte fondamentale di saper tessere buone relazioni quotidiane. Questo testo vuole essere una guida lungo l'affascinante sentiero della comunicazione autentica. Come tutte le arti, infatti, la comunicazione richiede di imparare le ""tecniche del mestiere"""", almeno per rendersi conto di quanto il proprio stile comunicativo sia effettivamente capace di generare relazioni autentiche. Prendendo avvio dalla presentazione delle regole generali che presiedono alla comunicazione umana e dei modi migliori perché questa possa avvenire, il percorso qui tracciato si inoltra poi, attraverso l'Analisi Transazionale, in noi stessi per sapere cosa succede nel momento in cui siamo impegnati a dialogare e a relazionarci con gli altri; si conclude, infine, trattando dell'autostima e dell'assertività, condizioni imprescindibili per la riuscita della comunicazione stessa. A tutti l'augurio di un entusiasmante viaggio per i sentieri meravigliosi, seppur a volte impervi, delle relazioni umane.""