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Napoleone Colajanni. Un intellettuale europeo. La politica e le istituzioni
Napoleone Colajanni si può ritenere uno scienziato sociale e politico di primo piano nel panorama italiano ed europeo tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. L'autrice, utilizzando fonti edite e archivistiche, analizza i suoi numerosi scritti scientifici e divulgativi e ricostruisce la sua attività all'interno delle istituzioni centrali e periferiche. Da questo volume, che riprende il recente dibattito storiografico sul ruolo della Sicilia e del Mezzogiorno all'interno dello Stato unitario, emerge la partecipazione della classe dirigente meridionale alle vicende politiche nazionali e ai progetti di riforma delle istituzioni. Nel solco del mazzinianesimo e del socialismo, Colajanni si orientò verso il rinnovamento e la modernizzazione del Mezzogiorno tramite l'intervento dello Stato. Elaborò anche un concetto originale del rapporto tra democrazia e socialismo e, in occasione della prima guerra mondiale, si distinse per il suo interventismo democratico e per una sistemazione dell'Europa fondata sul principio di nazionalità. -
Interior design. Action on surfaces. International exhibition. TransHumance. A new humus for textile identity. Ediz. italiana
Il libro documenta gli esiti dell’esposizione dal titolo TransHumance. A new Humus for textile identity, presentata a New York alla prima mostra tessile internazionale: New York Textile Month (NYTM) nell’ambito della sezione Talent, riservata ai giovani talenti. Sono esposti frammenti di superfici che descrivono una progressione di minute sperimentazioni sulla materia, ovvero di processi/azioni, che conferiscono a ciascuna superficie una differenziazione degli stati della materia. La trasformazione del valore materiale è al tempo stesso trasformazione del valore espressivo, che accoglie amplifica e declina nuove potenzialità di significato della superficie stessa. In particolare, ciascun frammento utilizza materiali rappresentativi del territorio pugliese, e suggerisce il divenire della configurazione materica attraverso l’interpretazione dei processi di lavorazione tradizionali, secondo nuove interazioni materiche, dalla tessitura, alla piega ai processi di feltratura. L’artefatto trasforma il valore espressivo diventando superficie sensibile, amplificando e potenziando le qualità sensoriali, tattili e visive. Ciascuna superficie evolve così il carattere vernacolare di una tradizione localistica per aprirsi all’esperienza di una trasmigrazione culturale, condizione fertile necessaria per un rinnovamento del patrimonio tessile nel mondo. -
Atti della quattordicesima «Lezione Mario Arcelli» (Piacenza, 23 aprile 2018)
Questa collana di contributi ha l’obiettivo di rendere pubblici gli atti degli interventi che, nelle intenzioni, verranno proposti ogni anno nella giornata di studi intitolata alla memoria di Mario Arcelli. Le lezioni si tengono annualmente a Piacenza, presso il CeSPEM Mario Arcelli, centro studi dell’Università Cattolica – sede di Piacenza – e presso la Biblioteca Comunale “Passerini-Landi”. Lo scopo di questa iniziativa è quello di ricordare la figura di Mario Arcelli, economista di lontane origini piacentine, con una testimonianza di approfondimento scientifico che consenta di valorizzare al meglio la raccolta di volumi economici da lui lasciata alla città di Piacenza e depositata presso la Biblioteca Comunale “Passerini- Landi”, e di rendere possibile una maggiore divulgazione degli studi che verranno presentati annualmente. La quattordicesima “Lezione Mario Arcelli” si è tenuta il 23 aprile 2018 presso l’Università Cattolica – sede di Piacenza. -
Ignazio Giunti. Un pilota, un'epoca
Il libro narra la storia di Ignazio Giunti, un ragazzo nobile e coraggioso, un pilota di straordinario talento, dalle prime scorribande con macchine e in corse di ogni genere, fino a quando divenne l'asso dell'Alfa Romeo e poi la grande speranza della Ferrari. Il drammatico incidente di Buenos Aires in cui perse la vita nel 1971 ha privato l'Italia di un potenziale campione del mondo, titolo che dopo Ascari nessun pilota italiano è più riuscito a conseguire. Il libro offre nel contempo un incisivo spaccato di un'epoca delle corse meravigliosa e terribile, con macchine stupende e super-potenti, circuiti affascinanti, rischi elevatissimi; fu una generazione di piloti tra le più forti di sempre ma falcidiata da tanti tragici eventi. Anche per questo la storia del campione italiano e della sua epoca si fondono in un'unica vicenda di grande intensità. Prefazione di Cristiano Rattazzi. -
La voce dei sindaci delle aree interne. Problemi e prospettive della strategia nazionale
Viviamo tempi di profonde trasformazioni. L’economia, sempre più interconnessa, è sospinta dallo sviluppo vorticoso di nuove tecnologie, il consumo “distruttivo” dell’ambiente contribuisce a generare impetuosi fenomeni migratori, inedite forme di disuguaglianze appaiono all’orizzonte. Cambia l’organizzazione politica degli Stati ed i compiti dei governi. I territori, con le loro istituzioni, si preparano a fronteggiare nuove sfide. Le città riscrivono l’agenda urbana. Anche nelle “aree interne” - caratterizzate da spopolamento e deficit di servizi pubblici – emergono nuove opportunità di vita e di lavoro. La Strategia nazionale aree interne asseconda queste tendenze e con metodo nuovo – centralità delle autorità locali, ascolto e partecipazione dei cittadini - sta provando a costruire le condizioni per un riscatto. Siamo felici di poter dare sostegno e voce con questo volume ai tanti sindaci e cittadini impegnati in questo lavoro. Sono un’avanguardia chiamata a sperimentare soluzioni innovative. Dobbiamo sentirci tutti impegnati affinché gli interventi progettati si traducano presto in benefici per i cittadini e che questa esperienza sia estesa a tutte le “aree interne” del nostro Paese. Prefazione di Corina Cretu. Con un commento di Fabrizio Barca. -
Libertà e trascendenza
La presente raccolta organica di pensieri, che va sotto il nome di ""Libertà e trascendenza"""", è la continuazione e lo sviluppo del precedente volume intitolato """"Essere e libertà"""" (ed. Rubbettino 2017). Il discorso, iniziato come ontologico, viene qui a tradursi in un discorso metafisico, e ciò in forza di una sua logica interna, precisamente di un suo """"inveramento"""", così da riconoscere l'essere-libertà come ancorato alla trascendenza. Il presente volume è suddiviso a sua volta, in due parti, che trattano, rispettivamente, del trascendente in sé e poi del rapporto con il medesimo: rapporto che può essere sintetizzato nel concetto di religione."" -
La Morgana della scrittura. Studi sulla letteratura calabrese
Scritti in tempi diversi, e frutti di una lunga incubazione, i saggi confluiti in questo libro scaturiscono dalla diaspora dell’autore e dal nostos ricorrente che si compiva attraverso la ricerca e la scrittura. Il volume – tutto imperniato sulla letteratura calabrese – è la raccolta, ordinata cronologicamente per secoli, dei saggi più importanti che Morace ha scritto su autori, testi e momenti della sua storia. Dallo studio dell’Aspramonte quattrocentesco (che ha avuto propagginazioni non episodiche in Pulci e Boiardo, in Ariosto e Tasso) a quelli, densi di nuovi risultati ermeneutici, sui canti carcerari di Campanella (un io incarbonito nel proprio destino di prigionia, reale e simbolico, che è «vaglio» del martirio e del valore) e sulle sperimentazioni di Gravina nelle Tragedie cinque (come imitatività del reale in funzione morale), dal romanticismo calabrese (la maggiore acquisizione critica in materia, dopo De Sanctis) alla nascita del romanzo in Calabria, da Alvaro a Seminara e a Zanotti Bianco, si compone un amplissimo quadro prospettico di nuove e importanti valenze storiografiche. -
Illusione della libertà, certezza della solitudine. Senza bisogno di voler sembrare nuovo
La politica dovrebbe intendersi come dibattito, confronto, scelta e mai come strumento di gestione, giammai come occupazione dello Stato. (maggio 1989) Quando tutti sono onesti, quando tutti si pongono come vettori di cambiamento, proviamo l'irresistibile bisogno di ricercare i diversi, paradossalmente i disonesti. (marzo 1992) La politica deve significare scegliere, indirizzare, orientare. È necessario ripristinare lo Stato di diritto, ridando autorità e stabilità alle nostre istituzioni. Occorre combattere la criminalità organizzata, intervenire sullo sfascio del debito pubblico, della sanità, dei servizi, dell'assistenza ai nostri vecchi, sul risanamento delle nostre periferie. (novembre 1992) Come immaginiamo i rapporti, gli equilibri internazionali tra Stati Uniti ed Europa, di cui coltiviamo un'idea, al tempo stesso, retorica e bizzarra, e come immaginiamo i rapporti con la futura superpotenza cinese? (gennaio 2004) Sul versante della competitività si alternano le coalizioni governative, si susseguono i ministri, ma immobilità, peso e costo della burocrazia sono il migliore indicatore di quanto sia costante l'inefficacia dell'azione politica. (maggio 2007) Nell'intricato nodo delle concessioni autostradali, il fallimento della regolazione, soprattutto tariffaria, e l'inesistenza di gare riportano ad un regime di concessioni eterne, tutto a discapito dell'interesse generale su cui la politica, nella sua totalità, ha delle precise responsabilità. (marzo 2015). -
Epistolario di Urbano Rattazzi. Vol. 3: 1863-1873.
Con il terzo volume l’Epistolario di Urbano Rattazzi si conclude. In questa ultima sezione della raccolta, che comprende le lettere del periodo 1863-1873, si specchia l’ultimo scorcio di vita dello statista, nel momento del transito della capitale del regno da Torino a Firenze e poi a Roma: poco più di un decennio, connotato dall’oscillante andamento, nella fase conclusiva, della lunga carriera politica dell’homo publicus: le rielezioni a deputato per la IX, X, XI legislatura nel sicuro collegio di Alessandria; il ritorno per la seconda volta alla presidenza del Consiglio dei Ministri, nel 1867, ad aprile, e il tonfo sul finire di ottobre, complice ancora una volta un Garibaldi indomabile alla conquista della Città eterna, che rompe definitivamente il suo rapporto confidente e complice con il sovrano riconducendolo a sedere alla Camera nei banchi dell’opposizione. Tutto ciò in un lasso di tempo piuttosto tumultuoso scandito da mutamenti radicali anche nella sfera privata, a cominciare dall’incauto matrimonio nel 1863, a quasi cinquantacinque anni, con l’avvenente Maria Bonaparte-Wyse, trentunenne vedova de Solms. Donna intemperante con ambizioni letterarie, costei precipiterà il consorte, l’avvocato di provincia tutto d’un pezzo asceso ai vertici del governo dello Stato, in un groviglio di millanterie e incresciosi incidenti: ma nel 1871 lo renderà finalmente padre di una figlioletta, l’amatissima Isabella Roma, cui egli dedicherà ogni cura, sinché la morte, il 5 giugno 1873, interromperà ad un tempo la troppo breve esperienza di genitore e la lunga complicata esistenza di servitore della cosa pubblica. La copiosa corrispondenza rattazziana accolta nei tre volumi dell’Epistolario, confrontata con altre fonti, bibliografiche e archivistiche, consentirà, secondo il disegno di Carlo Pischedda, iniziatore della raccolta, di colmare una lacuna storiografica con la realizzazione dell’attesa biografia compiuta dello statista alessandrino. -
Burocrate a chi? Riflessioni sulla pubblica amministrazione
Il libro è scritto con l'intento, dichiarato fin dall'inizio, di stimolare una riflessione sui meccanismi della pubblica amministrazione tra i ""curiosi"""" di questo tema, non necessariamente esperti. L'autrice si sofferma su argomenti che interessano non solo gli studiosi ma, ad esempio, gli addetti alla comunicazione e i """"comuni"""" cittadini. Tra i vari temi trattati: il rapporto tra dirigenza e politica, il fenomeno dei cosiddetti furbetti del cartellino, la corruzione, la trasparenza, i rapporti tra mondo della comunicazione e burocrazia. L'esame dei vari argomenti è effettuato in modo non accademico. Traspare una conoscenza molto accurata del """"sistema"""" e delle regole che consente all'autrice di sottoporre al lettore idee per affrontare e risolvere alcuni problemi. In concreto. Un libro da cui emerge l'orgoglio di essere burocrate insieme al rigore e alla lucidità di analisi critica. Senza compiacimenti o ruffianerie."" -
Una vacanza a Tropea
"Quando ho deciso di trascorrere una vacanza a Tropea non mi sarei mai immaginato di imbattermi in un mondo straordinariamente incantevole. Avevo sentito parlare di Tropea come la città della “cipolla rossa”, ma ho scoperto che, se la cipolla è importante per l’economia della zona, la città è molto di più. Soprattutto è altro di più di storia, di religiosità, di civiltà, di bellezza paesaggistica. È tutto l’insieme di queste cose, e non solo, a renderla più che mai attraente e appetibile. Le sue vocazioni sono tutte da scoprire e da approfondire per le multiformi sfaccettature e per la sua variegata e versatile ecletticità tanto da farne una indubbia 'icona delle meraviglie'. Il mio viaggio in un breve tempo di vacanza non poteva certo consentire di scoprire tutto, ma è servito a far crescere quel tanto di appetito intellettuale da farmi desiderare fortemente di ritornare a Tropea per godere della suggestione della Madonna dell’Isola, della rupe, delle viuzze acciottolate che si intersecano nel centro come una casba d’Oriente, della splendida Cattedrale di sapore antico incastonata tra i Palazzi, delle altre numerose peculiarità che ne accrescono il profondo e invidiabile fascino."""" (L'autore)" -
Caro Gerardo. Ricordo di un intellettuale europeo
Gerardo Mombelli (Milano, 1936 - Roma, 2017) da presidente dell’Unione Goliardica Italiana (UGI) e dell’Unione Nazionale Universitaria Rappresentativa Italiana (UNURI) è stato un protagonista della politica giovanile degli anni ’50 e ’60 del Novecento. Dopo essere stato, dalla sua fondazione, segretario generale dell’Istituto Affari Internazionali (IAI) voluto da Altiero Spinelli, ha ricoperto ruoli apicali nelle istituzioni europee: portavoce presso la Commissione Europea a Bruxelles, capo di gabinetto del Commissario Europeo alla Cultura, direttore dell’ufficio di rappresentanza in Italia della Commissione Europea. La sua vasta cultura e il suo stile anticonformista ne hanno fatto un autentico intellettuale europeo appartenente alla tradizione laico-riformista, sempre pronto a interrogarsi sul futuro dell’Europa, come si legge nel suo ultimo saggio ""Né Centauro, né Chimera"""" scritto con Antonio Armellini."" -
Terre invisibili. Esplorazioni sul potenziale turistico delle aree interne
Il turismo sostenibile, diverso dai cliché monoculturali del turismo di massa, può essere un fattore chiave della rinascita territoriale delle aree interne del Bel Paese. Il libro propone un'analisi e una valutazione del potenziale turistico di un'area interna del Molise, compresa tra i fiumi Trigno e Biferno, lontana dai flussi turistici massificati delle città d'arte e delle destinazioni conclamate dei litorali o delle rinomate località montane. Esso raccoglie i risultati di un progetto di ricerca basato su un fruttuoso incontro tra Università e territorio, tra la ricerca esperta e le comunità locali, in una logica di integrazione tra lavoro scientifico e impegno civile, con l'obiettivo di definire un metodo di lavoro per lo sviluppo turistico del territorio secondo modalità partecipative e place-based. Un lavoro che, per queste caratteristiche, assume un valore paradigmatico, sia sul piano metodologico che su quello dei contenuti, per tante altre aree del territorio italiano. -
Archetipo e immagine. Riflessioni teologiche sulla scia di Romano Guardini
L'intenzione della riflessione antropologica elaborata da Romano Guardini (1885-1968) fu sempre teologica, anche se i termini in cui egli la espresse furono di volta in volta filosofici, ermeneutici, pedagogici, etici, estetici, socio-culturali, persino politici. È quest'intenzione teologica che carica d'interesse precipuo, nell'esplorazione dell'umano compiuta da Guardini, il rapporto - o ('«incontro» - tra l'uomo e Dio: secondo lui l'essere umano non è un blocco di realtà chiuso in sé, o un ente autosufficiente che si evolve per virtù propria, ma esiste in relazione iconica con Qualcuno che gli si muove incontro. A cinquant'anni dalla scomparsa del teologo italo-tedesco, questo libro raccoglie alcuni saggi che ne studiano l'opera, articolandosi come una progressiva introduzione al suo pensiero e come un approfondimento teologico che dalla lezione guardianiana prende le mosse. -
Matera «capitale». Dal Rapporto socioeconomico (1970) al Dossier per la candidatura (2013)
Postfazione di Giampaolo D'Andrea. Nella storia millenaria di Matera, mondo rarefatto e prezioso come Calvino volle immaginarla fra le sue undici “città invisibili” (forse Bauci o Teodora o infine, più verosimilmente Zenobia) è possibile cogliere due stagioni cariche di tensioni e anticipatrici di futuro. Stagioni iscritte nella sua complessa modernità. L’una che anticipava il ciclo industriale e la preparazione a una intensa carburazione politica e civile con il Rapporto affidato al gruppo coordinato da Aldo Musacchio, sociologo veneziano, intellettuale, rigoroso e affascinante che ebbe l’ufficio di predisporre analisi e schede di lettura di una città che usciva dal sortilegio di città contadina e si misurava, dotandosi di un aggiornato strumento urbanistico, con le sfide di un “cambio di campo” culturale e politico. Il Rapporto del Politecnico costituì l’occasione per un serrato confronto politico e intellettuale nel quale si misurarono istanze diverse e che concorse a scomporre vecchie alleanze promuovendo istanze e protagonisti che anticiparono i lineamenti di un ciclo riformista che avrebbe lasciato il segno. Romanzo di formazione il Rapporto del Politecnico rimane nella sua insuperabile storicità, un modello mediante il quale la città si interrogò, esplorò le sue ragioni e i suoi torti sociali e tentò di ispirare, impresa riuscita solo in parte, la revisione del Piano Piccinato alle soglie di una grande trasformazione sociale. Mezzo secolo dopo l’avventura di Matera Capitale Europea della Cultura viene accompagnata da un Dossier che, lontanissimo dalla tessitura disciplinare del Rapporto, ha elaborato i futuribili di una città tuttora “sospesa”, ma con le gambe piantate nel profondo di una storia che l’ha celebrata e candidata e con la testa rivolta alle seduzioni di un futuro tutto da decifrare, iscritto nelle stelle ma anche nelle corde di una classe dirigente da rigenerare e attrezzare. Verrà il tempo dei bilanci. Intanto la città vive una souplesse e uno stordimento dei quali è giusto si liberi, se vorrà rendere fruttuoso il grande capitale su cui è seduta. La pubblicazione integrale del Rapporto vale perciò a richiamare uno stile e un ardimento che conservano tuttora il fascino di un’avventura incompiuta. -
Marinetti - Majakovskij. 1925. I segreti di un incontro
Un grande scenario: quello dell'Exposition Internationale des Arts Décoratives et Industriales Modernes a Parigi nel 1925, che rilancia il décò e richiama il meglio del nuovo che si fa nel mondo. Architettura, arte, arts appliqués à l'industrie, pubblicità. E artisti, letterati, esponenti dell'import-export, scenografi, registi, gente di teatro. Un tavolo per tre in un ristorante di rue Saint Honoré, il 20 giugno. A cena, Marinetti, Majakovskij ed Elsa Triolet, giovane scrittrice russa. Il fondatore del Futurismo e il ""poeta dell'Ottobre rosso"""" si erano incontrati soltanto una volta, Mosca 1914. Quali motivi li inducono a un vis-à-vis undici anni dopo? Da allora, c'è stata di mezzo la """"grande guerra"""". La rivoluzione dei bolscevichi ha vinto in Russia, il futurista Majakovskij era sulle barricate. In Italia c'è il fascismo, Marinetti tra i fondatori. Entrambi però sono delusi dalle proprie passioni politiche. Prima del vis-à-vis, Majakovskij dà un'ultima occhiata a un questionario battuto a macchina. Sono domande per Marinetti, volte a conoscere l'evoluzione del suo rapporto con il fascismo. Chi ha scritto quelle domande in sequenza? Potrebbe averle dettate un ministro di Lenin e di Stalin, un innamorato dell'Italia, un estimatore di Marinetti. Quale ruolo gioca a quel tavolo la giovane russa? Elsa Triolet (diventerà famosa scrittrice in Francia) è la devota sorella della celebre musa di Majakovskij, Lili Brik, fine intellettuale inserita nel regime e, al momento, amante di Agranov, vice capo del servizio segreto sovietico. Lili prepara un viaggio in Italia. Farà i fanghi a Salsomaggiore, andrà a Parma a osservare Mussolini da vicino. Sarà a Roma il giorno dopo il mancato attentato di Zaniboni al Duce."" -
Dopo la fine di un mondo. Carteggio (1885-1913)
"Il carteggio tra Benedetto Croce e Donato Jaja, che viene qui presentato per la prima volta nella versione integrale, rappresenta il documento di un passaggio di epoca, di una transizione non breve e per nulla lineare nella storia della filosofia italiana. Lo scambio di lettere inizia nel 1885, nel periodo segnato dalla scomparsa dei nomi maggiori del primo idealismo - Francesco De Sanctis e Bertrando Spaventa nel 1883, Francesco Fiorentino nel 1884, Augusto Vera nel 1885 - e si conclude nel 1913, quando Croce e Gentile hanno delineato le rispettive filosofie e cominciano ad addensarsi sul cielo dell'Europa le nubi che porteranno alla conflagrazione mondiale. I germi del positivismo erano largamente penetrati nella disposizione più profonda della cultura italiana, innescando nei filosofi idealisti quel tentativo di integrazione o di semplice compromesso che ne caratterizzò molti sforzi. Tentativi di mediazione rimasti tuttavia incompiuti."""" (Dalla Prefazione di M. Mustè)" -
Nel salotto di Matera. L'incredibile storia di Egoitaliano & C.
Diventare imprenditore a sessant'anni, dopo essere andato in pensione. E costruire un'azienda tutta nuova, perdipiù al Sud e in un settore che stava attraversando un periodo difficilissimo, come molti in Italia, quello della produzione di divani e poltrone. Poteva riuscire una scommessa del genere? La risposta è sì ed è la storia di Piero Stano, fondatore nel 2007 di un'impresa chiamata ""Egoitaliano"""". Un'azienda che nel nome e nella sostanza fa del """"made in Italy"""" (dalle materie prime allo stile fino alla produzione) il suo tratto distintivo e dell' essere attiva a Matera, capitale della cultura nel 2019, il suo orgoglio (con lo slogan """"Proud to produce in Matera""""). In solo poco più di dieci anni l'azienda ha bruciato le tappe sino ad aderire al programma Elite di Borsa Italiana. Oggi dà lavoro a una cinquantina di collaboratori stabili, si avvale di architetti di fama internazionale e conta su un indotto produttivo locale fondato su quasi una decina di laboratori che danno lavoro ad alcune centinaia di persone. Egoitaliano esporta gran parte dei suoi divani e poltrone e si contraddistingue per i suoi prodotti in pelle, innovativi e tecnologici. Una storia di avanguardia in un settore maturo come quello del mobile imbottito, un altro esempio di imprenditoria familiare italiana e un segno di speranza che giunge dal Sud d'Italia."" -
Il paradosso di papa Francesco. La secolarizzazione tra boom religioso e crisi del cristianesimo
Il testo non segue i fronti opposti della polemica tra i detrattori e i fan di Francesco, ma il cammino più complesso della analisi, sociologica in questo caso. Come è possibile che il Papa abbia successo e la Chiesa cattolica sia in crisi? In questo suo ultimo libro, Luca Diotallevi affronta il problema da un punto di vista diverso da quello usuale: cosa sono diventati la società contemporanea, la religione contemporanea, la Chiesa contemporanea, il papato di oggi e il cattolicesimo di oggi? Perché quello che sembrava impossibile è invece divenuto reale? Perché il Papa ha successo e la Chiesa no? Per affrontare il ""paradosso di Francesco"""" l'autore propone di liberarsi non della idea di """"secolarizzazione"""", ma dei luoghi comuni che hanno caratterizzato il concetto classico (oppure: tradizionale) di secolarizzazione. Allora diventa comprensibile perché in una società più secolarizzata circola più religione (non meno), o perché la laicità non se la passa meglio delle vecchie confessioni religiose. Tutto questo avviene perché la società è oggi una """"cosa"""" diversa da quella che aveva funzionato fino ai """"lunghi anni '60"""" (del Novecento) e che ci si era illusi funzionasse anche nei decenni successivi. Così anche la religione è diventata una """"cosa"""" diversa. Alcune possibilità si sono chiuse e molte altre si sono aperte. In questo spazio di cambiamento il paradosso di Francesco diventa meno enigmatico e meno enigmatiche le alternative."" -
L' inestimabile valore. Marketing e fundraising per il patrimonio culturale
Gli enti pubblici e privati e le organizzazioni non profit che gestiscono il patrimonio culturale italiano, attualmente, hanno la necessità di trovare nuovi modelli di sostenibilità. Questo volume si pone l'obiettivo di offrire alle cosiddette imprese culturali gli strumenti adatti per valorizzare i beni a loro disposizione e innescare cicli economici virtuosi, imparando a conoscere, anticipare e soddisfare i bisogni e i desideri dei propri utenti. Questo libro consente ai manager della cultura di apprendere le tecniche fondamentali per raccogliere fondi, relazionarsi con gli stakeholder, sviluppare strategie di sviluppo territoriale con le realtà imprenditoriali. Prefazione di Mauro Giancaspro.