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L' architettura dell'altra modernità. Atti del 24° Convegno di storia dell'architettura (Roma, 11-13 aprile 2007)
La storiografìa ha guardato alla produzione architettonica del Novecento con differenti apporti critici, ma denominatore comune è stato il perenne riferimento al Movimento Moderno, ritenuto il parametro unico e il termine di paragone per qualunque ""giudizio di valore"""". Ne è conseguito che, superficialmente etichettata quale manifestazione accademica o tardo Eclettica, gran parte dell'operosità degli architetti della prima metà del Novecento è stata a lungo emarginata dalle trattazioni di Storia dell'architettura contemporanea. È il ripetersi di giudizi categorici e condizionanti l'ambiente culturale non nuovi nella Storia, spesso riferibili ad un'impostazione accademica che meraviglia trovare ancora influente nella critica del secondo Novecento."" -
Studi su Jacopo Barozzi da Vignola. Ediz. illustrata
Il Comitato Nazionale per il Vignola, promuovendo un Convegno Internazionale di Studi Barozziani in Càprarola nell'ottobre 2008 e una pluralità di manifestazioni dedicate a questo talento del nostro Cinquecento, ha sostenuto anche la pubblicazione del presente volume che riporta la scansione delle tre giornate di studio dedicate al Nostro. Al centro dell'attenzione la valutazione critica su Jacopo Barozzi, anche alla luce del confronto con altre figure dell'epoca, come Bartolomeo Ammannati, Curzio Maccarone e Andrea Palladio, e i suoi influssi successivi sull'architettura barocca. Questi saggi degli storici dell'architettura, sulle ricerche d'archivio, sui restauri degli edifici barozziani, appaiono, anche alla luce di questa singolarità dell'artista, complementi necessari a illustrare la complessa figura dell'artefice, del teorico e dell'architetto Jacopo Barozzi. Di Barozzi viene oggi in evidenza, accanto alla creatività nella quale altri giganti dello stesso secolo lo sovrastano, un'attenzione agli aspetti tecnici, ""al mestiere ed al cantiere"""", com'è stato detto, nella quale eccelle, ponendosi, proprio nella capacità di coniugare creatività e metodo, come figura di insospettata attualità. Il Barozzi è molto più """"moderno"""" ed è stato molto più influente, anche per le opere architettoniche, di tanti suoi contemporanei."" -
Verso una geo-architettura. Ediz. illustrata
Il globo, terra senza cielo, con la sua diametralità chiusa e definita rischia di diventare un'inabitabile prigione. Parlare di Geo-Architettura in un mondo come quello in cui viviamo, in cui la globalizzazione è stata interpretata in senso aridamente economico come un continuo viaggiare di merci in un mercato senza regole, e l'architettura si è limitata a magnificare lo spreco, erigendo spesso monumenti alla solitaria superbia degli architetti, vuol dire mettere in chiaro cosa si deve smettere di fare e come si può arrivare a definire un metodo per realizzare una architettura degna della sua storia, capace di migliore la vita degli uomini. Un'architettura, in grado di ridurre il conflitto che contrappone gli interessi della società tecnologica ai ritmi e alle esigenze del nostro pianeta, inteso, come un organismo vivente. La Geo-Architettura, poggia sul terreno della geofilosofia, che è una filosofia dell'abitare e promette un nuovo paradigma, un ripensamento dei saperi e dei loro rapporti attribuendo un valore nuovo ai luoghi, alle regioni, agli equilibri e agli squilibri che consentono alla terra il suo respiro cosmico investendo con forza il territorio dell'architettura. La Geo-Architettura, pur riassumendo esigenze profondamente sentite da molti, ancora non esiste. -
Architettura a Pisa nel primo periodo mediceo
Il volume illustra i risultati degli studi sull'architettura rinascimentale a Pisa, ottenuti, nell'ambito del Programma di Ricerca di Interesse Nazionale ""L'architettura del classicismo tra Quattrocento e Cinquecento"""", da un gruppo di ricercatori facenti riferimento al Dipartimento di Ingegneria Civile dell'Università di Pisa. Lo studio indaga la radicale e diffusa metamorfosi del volto medievale della città di Pisa, avvenuta nell'arco di quasi due secoli, e esamina la complessità degli elementi che concorrono alla definizione dell'architettura segnata dalla varietas del classicismo. Durante la prima dominazione fiorentina Pisa si avvia verso una nuova stagione architettonica, per merito dell'arcivescovo Filippo de' Medici e grazie alla politica di rilancio della città intrapresa dai Medici, attuando alcune singolari soluzioni architettoniche che, orientate verso il gusto delle antiche magnificenze, echeggiano le novità urbinate e richiamano la tradizione locale, ma ricercano anche le significative innovazioni tipologico-stilistiche. Il governo mediceo da Cosimo I a Cosimo II rappresenta, invece, una florida stagione delle trasformazioni architettoniche """"alla moderna"""" e del rinnovamento degli spazi urbani. Con il concorso degli interessi di regime e dell'ideologia cattolica, Ferdinando I provvide a trasformare le architetture in scenografie atte a rappresentare il potere del perfetto """"Principe cristiano contro riformato""""."" -
Il verde e il costruito
Questo volume, a metà strada tra il tecnico e lo storiografico, vuole offrire al lettore un orientamento generale sui criteri della progettazione architettonica di uno spazio verde, e come si rapporta il verde con il costruito, da cui il titolo del libro, nella interpretazione dei grandi maestri dell'architettura contemporanea. Durante questo nostro excursus vedremo quanto sia importante l'accostamento, che, ai più, suona quasi antitetico tra il cemento armato ed il verde e di come sia stato interpretato dai maestri dell'architettura quali Le Corbusier, Gropius, Wright, Mies Van der Rohe, Loos, Terragni fino all'americano Kevin Roche. Utile a capire quali sono, o, dovrebbero essere, i criteri informatori generali per la progettazione di uno spazio verde, anche in rapporto alla creazione di volumi architettonici da inserirvi, vedremo dunque, come nasce un progetto e quali sono i percorsi che si debbono seguire per il suo sviluppo. Ma vedremo anche come le storie personali hanno potuto influenzare il messaggio di questi grandi maestri dell'architettura contemporanea. -
Mikhail Koulakov. La spiritualità del segno. Ediz. illustrata
Mikhail Koulakov nasce a Mosca l'8 gennaio del 1933. Si laurea in Scenografia all'Istituto delle Arti Teatrali di Leningrado con il pittore e regista Nikolaj Ak'mov. Illustra le opere degli amici poeti e scrittori per la casa editrice Lenisdat e lavora per vari teatri dell'ex-Urss. Non essendo in linea con il realismo socialista, può esporre solo presso istituti scientifici, unici organismi con sufficiente autonomia per poter ospitare artisti non ufficiali. Nel 1975 si svolge la sua prima personale a Roma, alla Galleria della Libertà Internazionale Paesi Nuovi e nel 1976 si trasferisce definitivamente in Italia, stabilendosi in Umbria. Solo nel 1989-90 ottiene il riconoscimento ufficiale come Artista nel suo paese d'origine. Le esposizioni che hanno luogo a Roma (1991) e a Perugia (2003) confermano l'internazionalità dell'arte di Koulakov. -
Poesia della natura. Acquerelli di Onorato Carlandi. Ediz. illustrata
"Idealista, patriota, riformatore, Onorato Carlandi, artista dalla forte vocazione, diede un importante impulso alla vita culturale romana dei primi decenni del Novecento, valorizzando la pittura di paesaggio, con l'intento di illustrare la """"poesia della natura"""", come sottolinea il titolo della mostra e del catalogo. È grazie a lui, prima tra i fondatori della Società degli Acquarellisti e poi del gruppo dei XXV della Campagna Romana, che sono giunte fino a noi molte immagini di una città perduta. Sguardo e pennello di Carlandi, infatti, hanno sempre guardato lontano, guidati da un vivace spirito di innovazione e dalla ferma convinzione della necessità di liberare la pittura da pesanti e rigidi schematismi. La mostra e il catalogo raccontano la seduzione che il paesaggio esercitò sull'artista, ponendo in ideale dialogo gli acquerelli del periodo inglese, quando Carlandi si recò a Londra dove si fece conquistare dal romanticismo pittorico di Constable e Turner, e alcune vedute romane, più mature, simbolo del suo amore per la città."""" (Dino Gasperini, Assessore alle Politiche Culturali e Centro Storico)" -
Brani di storia. Immagini dell'Unità d'Italia dalle biblioteche pubbliche stati
"Brani di storia... Questi brani di storia raccolti dalla bocca della vedova del Generale, ritenendoli veritieri serviranno per coloro che potranno avere maggiori documenti di autenticità... Con queste parole inizia il resoconto sugli ultimi giorni di vita del generale Garibaldi, stilato da un anonimo compilatore che svela i difficili momenti vissuti dall.eroe durante la sua malattia. E sono brani di storia quelli che raccontano le pagine di libri e di giornali dell.epoca, che testimoniano i documenti autografi o che affiorano dalle rappresentazioni dei luoghi di battaglia e dai volti dei protagonisti del Risorgimento ritratti in antiche fotografie all.albumina o illustrati da abili disegnatori e caricaturisti. Questo primo quaderno, che inaugura la collana Quaderni della Rivista 'Accademie & Biblioteche d'Italia', è il catalogo di una piccola esposizione ideale che, attraverso un breve percorso tra testi a stampa e manoscritti, fotografie e rari cimeli, selezionati nell.ingente patrimonio bibliografico delle Biblioteche pubbliche statali, vuole offrire un piccolo apporto alle celebrazioni per i centocinquanta anni dell'Italia Unita."""" (Dalla presentazione di Maurizio Fallace)" -
Storie e leggende che non sono mai state. Ediz. italiana e spagnola
Catalogo della mostra dell'artista Franco Abbina. -
Amianto. Il più grande cangerogeno del '900
Reso fuori legge in Italia dal 1992, l'amianto è stato largamente utilizzato fino agli anni '80 per produrre la miscela cemento-amianto (il cui nome commerciale era eternit) utilizzata per coibentare edifici, tetti, navi, treni, ma anche come materiale per l'edilizia (contenuto in tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie) e poi nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto (sia nelle vernici, sia nelle parti meccaniche) e nella fabbricazione di corde, plastica e cartoni. Se respirate, le polveri di amianto (o asbesto) possono provocare malattie croniche dei polmoni, come ('asbestosi, oppure tumori della pleura, come il mesotelioma pleurico e dei bronchi, e il carcinoma polmonare. Tali effetti possono manifestarsi anche a distanza di decenni anche in quei casi in cui l'esposizione sia stata del tutto casuale. -
La storia del Palazzo di Venezia dalle collezioni Barbo e Grimani a sede dell'ambasciata veneta e austriaca. Vol. 1
Il volume, frutto del lungo lavoro di ricerca supportato da Getty Foundation di Los Angeles, ridisegna la storia del Palazzo di Venezia - ora sede del Museo Nazionale - e delle sue collezioni di scultura, testimonianze della ""vocazione"""" del monumento già dalla metà del XV secolo. Attraverso le indagini archivistiche, il testo ricostruisce le vicende politiche, diplomatiche e architettoniche legate al maestoso edifìcio dal 1564, a seguito della donazione da parte di papa Pio IV Medici alla Serenissima Repubblica di Venezia; e dal successivo passaggio, dopo le campagne napoleoniche e il Trattato di Campoformio (1797), al dominio degli Asburgo per ospitare l'Ambasciata austriaca presso la Santa Sede e, dal 1871, la legazione austro-ungarica presso il Regno d'Italia. Al contempo, il volume analizza la formazione e la successiva dispersione delle collezioni di scultura antica raccolte nel palazzo dai cardinali veneziani Pietro Barbo, divenuto poi papa Paolo II (1464-1471) e Domenico Grimani, titolare di San Marco dal 1503 al 1523. Sulla traccia delle fonti storiche e dei disegni di Amico Aspertini e di Frans Floris, si è potuto ricostruire il fasto delle collezioni archeologiche conservate nell'edifìcio e oggi confluite nei più importanti musei italiani e stranieri."" -
Acquedotti romani. Catalogo della mostra (Roma, 2011). Ediz. illustrata
Il volume è dedicato a questo manufatto architettonico che segna l'orizzonte con il suo inconfondibile profilo e costituisce una presenza che, più di ogni altro elemento urbano e architettonico, identifica non solo la Campagna Romana, ma anche gli insediamenti moderni e contemporanei della periferia a sud est della Capitale, come Cinecittà e il quartiere Tuscolano. Questi spettacolari ruderi, che si perdono nella lontananza come un'eco, alternando il pieno al vuoto, costituiscono tracce territoriali continue che pervengono alla scala geografica conferendo ad essa una dimensione eroica. Pensare una mostra sugli acquedotti romani, scrive l'ideatore e curatore della mostra Franco Purini, significa leggere, attraverso la loro capacità di costruire il paesaggio oltre la loro essenza tettonica e architettonica, la città di oggi nelle sue contraddizioni, nei suoi aspetti stabili e mutevoli, nella sua singolarità. Assieme a una pluralità di ambiti relativi alla città gli acquedotti romani suggeriscono una ulteriore sfera di contenuti che comprende i temi del frammento, della vastità, del tempo, dell'acqua, una risorsa che sta divenendo sempre più rara e preziosa, oggetto in questi ultimi anni di complesse strategie globali. -
Il restauro della fontana del Fuga nell'Orto Botanico di Roma. Ediz. illustrata
Il puntuale resoconto del restauro della Scalinata delle Undici Fontane all'interno dell'Orto Botanico dell'Università di Roma ""La Sapienza"""" che qui si presenta, sembra, da un lato rispondere finalmente all'auspicio avanzato già nel 1984 con la mostra """"Roma e il suo Orto Botanico. Storia ed eventi di un'istituzione scientifica"""", allora organizzata in occasione del centenario dell'insediamento di quella struttura universitaria nell'area dell'ex giardino Corsini; dall'altro, però, esso viene pubblicato a poca distanza di tempo da un grave evento che ci deve fare riflettere su come viene gestito e tutelato il nostro patrimonio artistico: alcuni reperti archeologici esposti nei viali dell'Orto Botanico sono stati trafugati nella notte tra il 2 e il 3 settembre 2010, inferendo un'ulteriore dolorosa ferita ad un organismo già sottoposto dal 1883 a continue perdite e trasformazioni, come questo contributo documenta."" -
L' altra modernità nella cultura architettonica del XX secolo. Dibattito internazionale e realtà locali. Ediz. illustrata
Vi sono più modi di intendere la modernità ed è già stato scritto come il ""ripensare la modernità"""" abbia portato a sviluppare il concetto che nella cultura dominante nell'Occidente del XX secolo non ne esiste una unica. Già il Congresso del 2007 aveva fatto il punto sullo stato degli studi e sul vasto panorama del patrimonio architettonico esistente. Nuove ricerche sul tema prendono ora corpo in due volumi curati da Maria Luisa Neri, il primo, e da Laura Marcucci, il secondo. Due parti solo apparentemente autonome, ma in realtà interattive, caratterizzano questo primo volume. La prima parte concentra l'attenzione sul ruolo svolto dalle riviste d'architettura nel dibattito e nella divulgazione del sapere architettonico internazionale. La seconda è l'esemplificazione di consuetudini e comportamenti professionali emblematici di esperienze tutte vissute all'interno di un mondo di idee legate alla ricerca di una modernità altra e di modi di procedere nella prassi operativa tipici di gran parte della società italiana."" -
Luigi Moretti. Architetto del Novecento. Ediz. illustrata
Per quanto si tratti di uno dei maggiori architetti che hanno operato sulla scena di Roma dal tempo del fascismo a quello del dopoguerra e capace di proiettarsi da quella sulla scena milanese e internazionale, Luigi Moretti è rimasto a lungo in posizione autonoma e isolata, soprattutto dall'Università, sia per la sua adesione agli ideali politici della giovinezza che per l'intensa attività professionale svolta. Gli atti di questo Convegno fanno emergere il Moretti architetto profondamente romano, nel quale risuonano all'unisono il tema della storia sulla via segnata da Gustavo Giovannoni e Vincenzo Fasolo, l'intenso e aperto rapporto della sua progettazione con l'astrazione e i processi artistici più innovatori dei suoi anni alimentato anche da un appassionato collezionismo, il personale confronto con la città. -
Il Milite Ignoto. Da Aquileia a Roma. 4 novembre 1921-4 novembre 2011 . Catalogo della mostra. Ediz. illustrata
"È giusto, è anzi doppiamente giusto rievocare nell'ambito delle celebrazioni del 150° dell'Unità il viaggio che portò a Roma la salma del Milite Ignoto. Si celebrano con lui tutti gli eroi che, a partire dal tardo Settecento, hanno dato la vita perché quell'Unità si compisse. E nessuno, meglio del """"soldato senza nome e senza storia"""", può rappresentarli tutti. Ma si celebrano anche le famiglie, i genitori, le mogli, le sorelle, le fidanzate, i figli e le figlie che hanno seguito con quotidiana trepidazione le vicende dei loro cari chiamati a combattere ed hanno vissuto la tragedia della loro scomparsa. Anche questo dolore ha cementato l'unità degli italiani, li ha resi partecipi, nel modo certo più sofferto, di una identità comune che per molti di loro non si era lasciata cogliere e condividere altrimenti."""" (Giuliano Amato, Presidente del Comitato dei Garanti per le Celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia). Il volume è a cura di Marco Pizzo ed Emanuele Martinez con testi di Ignazio La Russa, Romano Ugolini, Giuliano Amato, Alessandro Nicosia, Elio De Anna, Alviano Scarel, Mauro Moretti." -
Franco Angelosante. Spazio e volume. Metafora contemporanea e technology art. Catalogo della mostra. Ediz. illustrata
Il lavoro di Franco Angelosante crea per impronta genetica la progressione dei tagli spaziali, delle forme e costruzioni, delle tematiche ideali che lo tengono omogeneo e coerente. Al tempo stesso mostra un'altrettanto intrinseca duttilità e dinamicità, da rivelare connessioni sempre diverse secondo i diversi piani da cui si origina lo sguardo, e ancora moltiplicate e riflesse secondo la quantità e qualità di luce che le investe e che crea loro contesto. Sempre, lo spazio reale e lo spazio immaginario si fondono in un'unica volumetria insieme fisica e psichica, entro cui lavorano e si ordinano sequenze percettive e strutturazioni emotive, in cui la visione si interseca e si sovrappone con l'esperienza. Dove si osserva, al tempo stesso si vive. Spazio e volume. Dallo spazio al volume. Il modo, la pienezza, con cui la forma prende corpo nello spazio segue il filo di uno svolgimento narrativo, o di un percorso, un itinerario in cui viene a mancare ogni frazionamento di tappa o sosta. Franco Angelosante è uno degli autori più originali e più creativi nel panorama artistico contemporaneo. La sua personalissima tecnica di lavoro coniuga la pittura con l'impiego di materie diverse e con l'applicazione di congegni di illuminazione e movimento all'interno delle opere. -
Museo civico archeologico Lavinium. Ediz. italiana e inglese
È il museo dell'innovazione, presente nell'elenco dei musei innovativi redatto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Qui i reperti e gli allestimenti si compongono in una trama polimediale e la narrazione coinvolge e avvolge il visitatore facendolo partecipare al racconto stesso. Con questa nuova edizione il volume svela i contenuti del museo, che raccoglie una selezione dei più importanti reperti emersi dagli scavi dell'antica città ed è stato ideato per raccontare la fondazione di Lavinium attribuita ad Enea, l'eroe del poema virgiliano. Cinque le sale, ognuna dedicata ad un tema: Tritonia Virgo, al culto della dea Minerva Tritonia; Mundus Muliebris, alle acconciature ed ai gioielli femminili; Hic Domus Aeneae, al viaggio di Enea da Troia alle coste laziali; Civitas Religiosa al Santuario dei Tredici Altari, rinvenuto a sud di Lavinium; Aeneas Indiges, al monumento funebre dedicato al fondatore della città, l'Heroon di Enea. -
Il lavoro e i poveri nella Londra vittoriana
London Labour and the London Poor è un immenso tableau vivant. Una vasta tragicommedia umana troppo umana. Un gigantesco gomitolo di storie. Benché in questo libro - per tanti aspetti raccapricciante - non ci sia nulla di inventato, affabulato, trasfigurato - potreste davvero aprirlo a caso come Il Decameron oppure Il circolo Pickwick e tuffarvi in uno qualsiasi dei suoi vicoli, delle sue innumerevoli narrazioni. Che sono autonome e al tempo stesso facce di un unico prisma. In Henry Mayhew, emotivamente partecipe però senza sdrucciolare mai nel lirismo pauperistico, prevale la misura. Che non è distaccato sussiego, ma metodo appassionato di un anticonformista pragmatico. -
La musica al tempo di Caravaggio. Ediz. illustrata
Questo volume raccoglie i diversi contributi offerti dagli specialisti in occasione del Convegno Internazionale di Studi, promosso dal Comitato Nazionale per il IV Centenario dalla morte di Caravaggio, tenutosi a Milano, presso la Biblioteca Ambrosiana, il 29 settembre 2010, significativa ricorrenza della nascita di Michelangelo Merisi da Caravaggio. I dipinti che Caravaggio esegue per i suoi colti committenti romani, il cardinal Del Monte e il marchese Vincenzo Giustiniani, rappresentano il punto di partenza di una lunga analisi che ha portato alla luce nuove conoscenze su un particolare momento storico, quello compreso tra la fine degli anni novanta del XVI secolo e i primi decenni del secolo successivo. Nei quadri che Caravaggio dipinge per il cardinal Del Monte appare sulla scena della pittura romana un nuovo soggetto: la musica. II Suonatore di liuto e I Musici traspongono sulla tela una complessa serie di problematiche connesse alla nuova voga musicale del ""recitar cantando"""" formulata da Emilio de' Cavalieri nel contesto fiorentino della Camerata de' Bardi. Caravaggio riproduce in termini pittorici le nuove istanze musicali volte a dare rilievo ai testi poetici sul tema amoroso e alla voce del cantore, ma raffigura anche, e con grande precisione, note musicali tratte da madrigali di compositori diversi come Arcadelt e Layolle, quasi tutti appartenenti alla cultura cinquecentesca.""