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Ribelli per amore. I cattolici e la Resistenza
"La Resistenza è ancora momento centrale nella storia recente del nostro Paese. La lontananza dagli avvenimenti, d'altro canto, se porta con sé il rischio di rimuovere il passato, offre viceversa l'opportunità di superare il coinvolgimento emotivo e consente un giudizio più sereno e distaccato. Rileggere la storia è sempre utile e costruttivo, cancellare o negare il passato è invece operazione di corto respiro: la scomparsa delle persone non può implicare anche quella delle idee, in virtù dell'accelerazione che a questo processo hanno dato la fine del comunismo e il tramonto delle ideologie. II periodo che, dalla fase finale dell'ultimo conflitto mondiale alla ricostruzione nazionale, passa attraverso la Resistenza, si presenta con un'inedita ricchezza di apporti alla costruzione di quel patto sociale tra componenti culturali diverse che è a fondamento del nuovo Stato repubblicano. Con uno sguardo d'insieme che accomuna storici ed esponenti della società civile, questa breve raccolta di saggi si propone di sottolineare il ruolo dei cattolici, """"ribelli per amore"""", nella lotta per la liberazione nazionale, prospettando anche alcune significative linee di metodo per un loro specifico e originale contributo alla risoluzione degli attuali e pressanti problemi di un mondo globalizzato, che non può fare a meno di trarre ispirazione dai grandi valori affermati dalla Resistenza."""" (Ernesto Preziosi)" -
Scritti in onore di Aldo Buoncristiano
Il volume è al tempo stesso una raccolta di saggi e di ricordi personali scritti da amici e da colleghi. È un volume di contributi forniti da giovani e meno giovani, da chi ha conosciuto direttamente il prefetto Buoncristiano e da chi ne ha sentito parlare e esaltare la sua opera. Aldo Buoncristiano è stato un ""grand commis"""" dello Stato, leale, coraggioso, animato da uno spiccato senso dello Stato, cioè dal senso dell'interesse generale, ricco di amor di patria. Egli ha contribuito a far crescere in generazioni di giovani funzionari una cultura forte delle istituzioni democratiche, una devozione all'interesse generale, un orgoglio di appartenenza al corpo prefettizio e all'amministrazione dell'Interno carica di oltre duecento anni di storia. Aldo Buoncristiano ha trasmesso ai colleghi un amore per i principi fondamentali della Costituzione, una consapevolezza dei doveri, una visione alta della missione prefettizia che è strettamente legata al perseguimento del bene comune."" -
Jure Vetere. Ricerche archeologiche nella prima fondazione monastica di Gioacchino da Fiore (Indagini 2001-2005)
Tra i luoghi entro i quali si dipanò la complessa esperienza religiosa di Gioacchino da Fiore, assume spiccato rilievo Jure Vetere, non solo per essere stata la prima fondazione dell'Abate calabrese, dopo l'abbandono della originaria vocazione cistercense, ma anche per le connotazioni ambientali del sito, che conciliavano il rigore ascetico e lo status eremitico, tanto ricercati da Gioacchino tra le ""frigidissimas alpes"""" silane. Questo volume presenta i risultati di cinque anni di ricerche archeologiche che hanno portato alla scoperta dei resti materiali del protomonastero florense e all'individuazione di un modello monastico ben definito, condotte secondo un approccio multidisciplinare, funzionale alla lettura delle diverse fasi di frequentazione del sito indagato, svoltesi tra gli ultimi anni del XII secolo e l'età post-medievale. Il racconto archeologico delle vicende che hanno caratterizzato Jure Vetere è apparso inoltre intrecciato al grande tema dei cambiamenti climatici particolarmente condizionante per le modalità insediative nel medioevo, così come nella realtà odierna. I dati fino a ora raccolti vogliono essere un primo tributo all'""""archeologia dei monasteri"""" e all'""""archeologia del paesaggio"""" della Calabria medievale."" -
Fini e fine della politica. Ediz. italiana e inglese
"Fini e fine della politica"""" fu pubblicato da Adriano Olivetti, sotto le cure del Movimento Comunità, nell'aprile del 1949, allo scopo di chiarire alcuni principi che informavano la sua opera teorico-politica principale, """"L'ordine politico delle Comunità"""", data alle stampe nel 1945. Costituiva però, nel contempo, anche un significativo momento di passaggio tra l'elaborazione individuale e quella condotta all'interno del Movimento Comunità - da lui stesso fondato nel giugno del 1947 -, che si espresse poi programmaticamente con l'opuscolo """"Linee e mezzi d'azione"""" nel maggio del 1949 e con la dichiarazione politica """"Tempi nuovi metodi nuovi"""" nel gennaio del 1953. La funzione che si assunse il Movimento Comunità fu, tra l'altro, di indicare come fosse possibile l'organizzazione della democrazia senza partiti: """"II compito dei partiti politici sarà esaurito e la politica avrà un fine quando sarà annullata la distanza fra i mezzi e i fini, quando cioè la struttura dello Stato e della società giungeranno ad un'integrazione, a un equilibrio per cui sarà la società e non i partiti a creare lo Stato""""." -
Forma-partito e democrazie dell'Europa mediterranea: origini, sviluppi, prospettive. Atti del convegno (Fisciano-Maiori, 13-14 ottobre 2005)
Il sistema dei partiti in Italia è singolare o può utilmente essere messo a confronto con quello di altri paesi dell'Europa mediterranea? La forma-partito serve ancora o è superflua per la buona salute delle democrazie? A queste e ad altre domande cerca di rispondere questo libro, frutto di una riflessione interdisciplinare fra storici, giuristi, costituzionalisti, politologi. Risultato di una ricerca condotta presso il Dipartimento di Teoria e Storia delle Istituzioni dell'Università di Salerno, il volume raccoglie gli atti del convegno svoltosi il 13 e il 14 ottobre 2005 a Maiori. Esso si articola in tre parti: genesi e sviluppi della forma-partito; Stato, Chiesa, partiti, costituzioni; tra democrazia mediterranea e contaminazione anglosassone. Contiene scritti di A. Musi, S. Rogari, R. Parrella, M.Trotta, A. Conte, A. Amato, L Primicerio, V. Tozzi, E. Capozzi, L. Ramiro, M. Parisi,T. Amato, G. Calasse. -
L' ultima chance dell'Occidente
A causa delle tendenze demografiche negative, della massiccia immigrazione musulmana e dell'egemonia culturale del multiculturalismo, l'Europa, secondo l'autore, potrebbe trasformarsi, entro qualche decennio, in Eurabia: un continente dominato dall'Islam radicale, fortemente antiamericano e antisemita. L'Occidente tuttavia ha ancora un'ultima possibilità di rigenerarsi e di rispondere con successo alla sfida lanciata dall'Islam, spiega Tony Blankley in questo libro. Se l'Europa e gli Stati Uniti vogliono salvarsi, devono prendere sul serio la minaccia islamista e combatterla con vigore. Non meno importante, però, è la battaglia sul fronte culturale. Gli europei devono abbandonare il modello assistenzialista e laicista, che sta alla base della crisi delle famiglie e delle nascite; devono rigettare il multiculturalismo e la correttezza politica; devono recuperare le proprie radici cristiane; ma soprattutto devono credere maggiormente in se stessi e riscoprire l'amore per quella cultura che ha fatto grande la civiltà europea nei secoli passati. -
La sussidiarietà fiscale. I nuovi diritti sociali nella crisi del Welfare State
Il mondo sta cambiando, con epocali trasformazioni che coinvolgono e quasi trascinano via molti dei concetti cardine elaborati dalla scienza politica e giuridica moderna. Lo sviluppo implacabile dei processi di globalizzazione sta, infatti, accompagnando al tramonto quella costellazione storica che aveva finora integrato e legittimato il progetto della prima modernità basato sullo Stato nazione. Di fronte al processo di globalizzazione la società sta riflettendo su se stessa: con la crisi del modello keynesiano, basato sull'equilibrio tra protezionismo, statalismo e mercato, si aprono nuovi spazi d'innovazione. La teoria della governance, di cui oggi si discute, nasce ad esempio da questo squilibrio tra le istituzioni e il mercato e muove verso la ricerca di forme evolute di governo sorrette dal consenso della società. -
Collezioni storiche. Storie di collezioni. Erudizione e tradizione antiquaria a Monteleone di Calabria
"Collezioni storiche. Storie di Collezioni. Erudizione e tradizione antiquaria a Monteleone di Calabria"""", è ispirato all'attività svolta dal vibonese Vito Capialbi (1790-1853), una figura che continua a essere un punto di riferimento imprescindibile per chi si accinge allo studio dell'arte, dell'archeologia, delle antiche biblioteche e della numismatica calabresi. I numerosi interventi raccolti nel volume sono tutti indirizzati a mettere in luce, direttamente o indirettamente, la sua figura, i suoi contatti con le personalità scientifiche più importanti del tempo, la temperie storico-culturale vibonese nel corso dell'Ottocento e, soprattutto, l'eredità morale lasciata dallo studioso alle generazioni successive." -
Colonna mobile in Calabria
Da sempre molto ricercata dal collezionismo librario, l'edizione originale di Colonna mobile in Calabria di Horace Rilliet era apparsa a Ginevra, presso la stamperia Pilet & Cougnard, con ogni probabilità nel 1853. Il volume altro non era che una sorta di ""diario"""" che il suo autore aveva composto al seguito di Ferdinando II di Borbone, in viaggio nelle estreme propaggini del suo regno, tra il 27 settembre 1852 e il 30 ottobre seguente. Ne era scaturito un singolare prodotto tipografico, dal formato di un piccolo album di 174 pagine quasi tutte corredate con gustosi disegni di mano dello stesso Rilliet e stampate con tecnica litografica che riproduceva perfettamente il manoscritto originale. Al lettore di oggi gli eventi fondamentali della storia della regione, i suoi paesaggi naturali e architettonici, i """"costumi"""" delle sue popolazioni descritti con mano felice da Rilliet appaiono colti da uno sguardo lieve e disincantato, che restituisce, come già aveva osservato benedetto croce, """"il più vivo quadro della Calabria"""" intorno alla metà del XIX secolo. Introduzione di Tonino Ceravolo."" -
Nota storica sulla Calabria
Il primo reportage pubblicato in Francia sulla Calabria del decennio, opera di un ufficiale al seguito delle truppe napoleoniche del generale Manhès. Di stanza in Calabria dal 1809 al 1812, Auguste De Rivarol ripercorre con intento ricognitivo-resocontistico, l'esperienza militare di quegli ani, offrendoci un'istantanea geografica, naturalistica e storica della regione alle prese in quel momento col virulento fenomeno del brigantaggio. Lo sguardo di De Rivarol si rivolge alla complessa dimensione politica e sociale del contesto calabrese percorrendo, per certi versi, la letteratura sui moderni problemi della regione e rivelando una realtà fino ad allora ammantata del mito fascinoso della Magna Graecia, che pure emerge dalle pagine di questo libro. -
Dalla civitas maxima al totus orbis. Diritto comune europeo e ordo iuris globale tra età moderna e contemporanea
Il volume raccoglie gli atti delle Giornate internazionali di Studi storico-giuridici svoltesi presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università degli Studi di Brescia il 22 marzo, 19 aprile e 15 maggio 2006, e dedicate al tema Dalia civitas maxima al totus orbis. Diritto comune europeo e ordo iuris globale tra età moderna e contemporanea. Una riflessione interdisciplinare (con contributi di studiosi di storia del diritto, di diritto internazionale e di filosofia dei diritto) su temi fondanti la storia della civiltà europea, e delle sue relazioni con altre culture,tuttora ih gioco ai giorni nostri. -
Atti della terza «Lezione Mario Arcelli» (Piacenza, 12-13 aprile 2007). Ediz. italiana e inglese
Questa collana di contributi ha l'obiettivo di rendere pubblici gli atti degli interventi che, nelle intenzioni, verranno proposti ogni anno nella giornata di studi intitolata alla memoria di Mario Arcelli. Le lezioni si tengono annualmente a Piacenza, presso il CeSPEM Mario Arcelli, centro studi dell'Università Cattolica, sede di Piacenza, e presso la Biblioteca Comunale ""Passerini-Landi"""". Lo scopo di questa iniziativa è quello di ricordare la figura di Mario Arcelli, economista di lontane origini piacentine, con una testimonianza di approfondimento scientifico che consenta di valorizzare al meglio la raccolta di volumi economici da lui lasciata alla città di Piacenza e depositata presso la Biblioteca Comunale """"Passerini-Landi"""", e di rendere possibile una maggiore divulgazione degli studi che verranno presentati annualmente. La terza lezione Mario Arcelli si è tenuta il 12-13 aprile 2007 presso la Biblioteca Comunale di Piacenza """"Passerini-Landi"""", con il patrocinio dell'Università Cattolica, sede di Piacenza e del Comune di Piacenza."" -
Il giornalismo politico
Nel giornalismo politico non è vero, come talvolta si crede, che c'è sempre equidistanza e imparzialità nel riferire quello che accade all'interno del Palazzo. Perché, anche se nessuno lo ammetterebbe in modo esplicito, il rapporto tra giornalisti e uomini politici spesso si fonda sul più classico dei do ut des: il politico ""sgancia"""" la notizia; il giornalista assicura visibilità, o benevolenza, sul suo giornale. Naturalmente esistono le eccezioni. Ma se la regola è cosi radicata dipende essenzialmente dal fatto che il Parlamento è, per coloro che lo abitano, come un villaggio dove tutti conoscono e tutti sanno (quasi) tutto di (quasi) tutti; dove fioriscono amicizie e antipatie le più impensate, e se c'è un vizio che accomuna ogni categoria di residenti si chiama vanità. Produrre un'informazione corretta e completa in un ambiente come questo non è semplice: è affascinante, rischioso, difficilissimo. Ma è ancora possibile. Come, ricorrendo a quali trucchi e scansando quali pericoli, lo racconta in questo libretto una delle penne più battagliere e schiette del giornalismo politico degli ultimi anni, che lo ha scritto mettendo da parte quasi giorno per giorno appunti di conversazioni, aneddoti o semplici riflessioni tratte dal suo lavoro quotidiano."" -
Generazione Tuareg. Giovani, flessibili e felici
I trentenni e i quarantenni di oggi si sono formati in un deserto, causato dal rapido e imprevedibile dissolvimento delle certezze che avevano caratterizzato il Novecento. Sono i protagonisti della Generazione Tuareg. Costretti a vagare in un mare senz'acqua come i nomadi del deserto, privi delle bussole che avevano guidato padri e nonni. Proprio come i Tuareg, hanno una sola chance per sopravvivere: affrontare il deserto in gruppo, abbandonando l'iper-individualismo di fine Novecento. Colpita e marginalizzata dalle conseguenze della rivoluzione del '68 e della cultura dello spot televisivo, dai mercati dei servizi chiusi alla concorrenza e dalla riforma Dini, la Generazione Tuareg può riscattarsi solo costruendo una nuova mappa di valori, un nuovo pensiero comune. Coltivando visioni più ampie del proprio interesse, può rovesciare l'approccio di chi oggi è al potere in Italia. Battendo la ""sindrome dell'alieno"""": l'idea - straordinariamente diffusa tra dirigenti pubblici e privati, intenditori, opinion maker, accademici - che le sorti dell'Italia siano qualcosa di altro rispetto ai propri comportamenti, ai propri giudizi, alle proprie ambizioni. Riaccendere la speranza, ricostruire il """"sogno italiano"""". È la grande missione della Generazione Tuareg. flessibile per necessità, felice per scelta."" -
L' anima della Calabria
Kazimiera Alberti, poetessa polacca, esule in Italia dopo la seconda guerra mondiale, compie nella primavera-estate del 1949 un lungo viaggio in Calabria, percorrendola tutta, nella tradizione del grand tour, in gran parte a piedi. il risultato è una deliziosa, vivace, erudita, ironica e tenera guida-reportage della Calabria. Come il classico old Calabria di Norman Douglas, l'anima della Calabria non è solo un grande travelogue. La Aberti cerca un'evasione dal XX secolo devastato dalla guerra e la Calabria, con la bellezza dei suoi paesaggi, l'onnipresente testimonianza della sua millenaria cultura e la dinamicità del suo presente, le offre una cura ai traumi della guerra. Così l'anima della Calabria riesce a riportare in vita la sua anima ferita. -
La laicità ne «Le paysan de la Garonne» di Jacques Maritain
Ricerca e verità è il binomio fondamentale per cogliere la bellezza del pensiero. Non può esistere nessuna verità senza una ricerca vera e autentica, infatti, ogni uomo nella sua natura ha in sé questo seme, poiché percepisce il suo limite umano, sempre presente. L'opera di Jacques Maritain, ""Le paysan de la Garonne"""" affronta in diversi modi questo tema, oggi più che mai, così attuale. Contemplazione, laicità, dialogo, testimonianza e senso filosofico, in questo libro, esprimono un unico intreccio per la ricerca della verità. Il bisogno di verità nasce da una mancanza di senso che emerge in modo forte nella nostra vita quotidiana. La richiesta è di aiuto, nascondendosi dietro false ideologie che certamente introducono ancor di più nel baratro della morte: un atteggiamento che irrompe nel mondo come negazione di ogni valore e di ogni verità. La risposta a questa richiesta di aiuto non deve essere la chiusura verso gli altri, poiché differenti da noi, ma il dialogo continuo, facendo emergere anche le ricchezze che l'altro può donarci. Questo lavoro, attraverso l'analisi di diversi studiosi: Piero Viotto, Paolo Nepi, Giovanni Grandi, Federico Skodler, Renato Serpa, ci introduce nell'opera di Jacques Maritain per costruire un connubio tra laici credenti e non credenti nel continuo impegno della ricerca del bene: un valore che nessun uomo potrà mai negare."" -
Terra e libertà. Itinerario di un riformista
"Poerio, con elegante misura, ha segnato e attraversato la storia della sinistra e della democrazia calabrese e, senza schiamazzi e con riserbo, ha fatto sentire la sua voce, sempre guardando avanti con l'obiettivo di contribuire positivamente alla crescita della sua ragione."""" (Dall'introduzione di Michele Drosi)" -
Dalla Metaphysica. Profezia, divinazione, estasi
Tommaso Campanella mostrò un costante interesse per la profezia in tutte le sue forme. Ma se da un lato egli è molto attento a salvaguardare l'ambito della profezia divina, evitando rischi di indebite naturalizzazioni, come quelle operate da medici e filosofi che riducono ogni forma profetica a squilibri di umori e patologie corporee, dall'altro non nasconde il proprio interesse per la divinazione e la decifrazione dei segni rintracciabili nei cicli, in ogni aspetto della natura, nel corpo e nello spirito dell'uomo. Egli affronta tali tematiche nella Metaphysica: la grande opera scritta nel corso di lunghi anni, pubblicata a Parigi nel 1638, a un anno dalla morte, e da lui definita con giusto orgoglio ""bibbia dei filosofi""""."" -
Cicloturisti in Calabria. Due diari di viaggio
Due viaggi paralleli in bicicletta (e due diari): il primo realizzato alla fine dell'Ottocento, il secondo al principio del XXI secolo. Luigi Vittorio Bertarella, industriale milanese, pioniero del turismo moderno, principale animatore e dirigente del Touring Club Italiano, è il protagonista del primo viaggio . Grande sportivo ed esperto viaggiatore, Bertarelli racconta la sua incredibile impresa: percorrere in bicicletta cinquecento chilometri in soli cinque giorni, da Reggio Calabria a Eboli, con l'intenzione di far conoscere l'Italia agli italiani. Dopo più di un secolo, Roberto Giannì, urbanista napoletano e appassionato cicloturista, letto il diario di Bertarelli e osservate le splendide planimetrie ciclistiche di quel viaggio, ripercorre lo stesso itinerario, limitandosi solo ad invertirne la direzione, con l'intenzione di vedere quanto rimane della verginità selvaggia di allora. Giannì non ha più visto i calabresi come un alieno, come accadeva a Bertarelli, ma deve difendersi, piuttosto, dal dominio dispotico delle automobili. -
Centocelle II. Roma S.D.O. Le indagini archeologiche. Vol. 2
Il volume documenta la campagna di indagini archeologiche svolte dall'autunno del 1995 al 2000, preliminare alla progettazione del grande intervento urbanistico del Sistema direzionale orientale (SDO) nel settore est della capitale. Le indagini hanno coinvolto un nutrito gruppo di studiosi e specialisti e si sono concentrate soprattutto sul comparto di Centocelle. In particolare, in questo secondo volume si analizzano i risultati degli scavi e delle ricerche riguardanti l'eta imperiale, relativi soprattutto ai complessi delle tre grandi ville di cui si sono rinvenuti i resti sul pianoro. Nel contempo si presenta anche un aggiornamento della carta archeologica dell'intero pianoro, con i risultati delle ultime indagini eseguite durante la realizzazione del Parco.