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Milena. L'amica di Kafka
"E' un fuoco vivo, quale non ho visto mai"""" dice Franz Kafka su Milena. Questa è la vita di Milena Jesenska raccontata dall'amica che la conobbe nel campo di concentramento di Ravensbruck." -
L' eredità di Eszter
Per vent'anni Eszter ha vissuto in una sorta di sonnambulismo una vita senza pericoli aspettando, senza saperlo, il ritorno di Lajos, il solo uomo che abbia mai amato. Un giorno Lajos torna: Lajos, il bugiardo, il falsificatore, il mascalzone. Lajos che l'ha ingannata sempre, che mente, che aveva detto di amare lei sola e poi aveva sposato sua sorella. Torna nella casa dove Eszter abita con una vecchia parente. Torna a prendersela. Ed Eszter lo sa, sa anche che la storia non è finita, perché non passano gli amori senza speranza. -
In villa
Un décor quasi convenzionale (la Firenze frequentata dalla colonia inglese, vista però da una distanza molto più ravvicinata del solito), una donna bellissima e a suo modo perduta, due uomini molto diversi che se la contendono, e al centro di tutto uno scabroso fatto di sangue. Ma per combinarli a dovere ci voleva la mano di Somerset Maugham. -
Il caso Schirmer
Il sergente Franz Schirmer nel 1806, gravemente ferito in battaglia, trova rifugio presso la famiglia locale dei Dutka. Eccoci improvvisamente trasportati in uno studio legale del Novecento dove l'avvocato George Carey viene incaricato di scovare il destinatario della favolosa eredità di Amelia Schneider Johnson, vedova Schirmer. Carey dovrà spostarsi nello spazio e nel tempo in un'altalena di flashback che lo porteranno a scardinare le serrature di molti armadi della memoria storica, cavandone scheletri perturbanti come quelli legati al periodo nazista. -
Cronache maritali
Lui, Marcel, insegnava in un ginnasio dei gesuiti, tentando di coniugare una vocazione religiosa misticheggiante con l'avventura e una curiosità sessuale non propriamente ortodossa. Lei, Elise, era una ballerina di cabaret...Il loro matrimonio diventa un'ossessione, esistenziale e letteraria; e proprio perché è un'ossessione li lega in modo indissolubile. Per Jouhandeau, indagatore della psiche, la vita coniugale è follia, tormento; nascono così le ""Cronache maritali"""", dramma e commedia, forse il più grande """"j'accuse"""" contro il vincolo matrimoniale."" -
La patria napoletana
Progettato come una biografia, se non agiografia, del grande Gaetano Filangieri, la patria napoletana, si è trasformato via via tra le mani di Elena Croce in uno dei libri più complessi e compositi sulla quintessenza ambientale, sociale e filosofica di una Napoli tra Sette e Ottocento che sembra sfuggire ad ogni stereotipo. In un solo libro così disponiamo di molti libri. -
Il postino suona sempre due volte
Questa storia quasi intollerabilmente scarna di una passione devastante - che ha per teatro uno scalcinato distributore di benzina su una statale a pochi chilometri da San Francisco, per ostacolo un marito rozzo e brutale e per via di fuga nient'altro che la tenebra - ha stretto, e continua a stringere, con i suoi lettori lo stesso patto di sangue che lega i suoi protagonisti, portando spesso anche i primi (per girare ""Ossessione"""" Luchino Visconti svendette i gioielli di famiglia) alla rovina. Il perché lo si capirà leggendo, e fatalmente arrendendosi fin dal primo incontro, come Frank Chambers, a Cora, uno dei più temibili e vessatori fantasmi femminili che abbiano mai abitato le pagine di un romanzo: nelle parole dello stesso Cain, neppure una donna, ma """"il desiderio fatto realtà""""."" -
Il sentiero nel bosco
Questa storia d'amore fra un ipocondriaco, raffigurato con ironia, e una ""fanciulla del bosco"""" che gli appare offrendogli fragole selvatiche (e potrebbe essere una driade o un altro essere mitologico), proprio per la sua delicata, implacabile attenzione a ogni minima parvenza della natura e con il suo intatto riserbo sugli eventi psicologici riesce a creare una tensione erotica altissima."" -
Le vacanze di Maigret
Non è il Maigret che conosciamo quello che ogni giorno alle 15, compunto e impacciato, va in clinica a trovare la moglie, operata per un improvviso attacco di appendicite alle Sables d'Olonne. Ma c'è di più: irritato dall'atmosfera balneare che lo circonda il commissario passa nervosamente le sue giornate. Finché qualcuno, con un biglietto infilatogli misteriosamente in tasca, gli chiede aiuto... -
La bière du pécheur
Forse mai come in questo libro del 1953 Landolfi si è azzardato a parlare di se stesso. E naturalmente non poteva farlo che nel modo più paradossale, alternando e mescolando la confessione da romanzo russo, la provocazione e la mistificazione. Il risultato è il ritratto di un personaggio, pronto a tutto ""pur di non vivere"""", e disposto a trovare fugaci compromessi per attraversare le lande della noia solo se aiutato dalle complici potenze delle donne e del gioco. Potenze soccorrevoli che presto si riveleranno persecutorie e riattizzeranno il desiderio di una perenne fuga."" -
Tuo è il regno
"Tuo è il regno"""" ci immerge in uno spazio di cui tutto ignoriamo all'inizio e che presto diventa parte incancellabile della memoria: uno spazio dagli oscuri confini qui chiamato l'Isola, una tenuta alla periferia dell'Avana composta dal'Aldiqua, un insieme di edifici fatiscenti, porticati e cortili, e dall'Aldilà, un giardino lussureggiante in cui molti si sono addentrati senza far più ritorno. Siamo nelle ultime settimane che precedono la rivoluzione cubana. L'atmosfera è carica, tesa, ma solo per allusioni si viene a sapere qualcosa di ciò che accade altrove, perché l'Isola è anzitutto un mondo autosufficiente, dove appaiono in successione, come attraversando un palcoscenico, i protagonisti del romanzo." -
Il risciò fantasma e altri racconti dell'arcano
Nell'anno 1888 sulle banchine delle stazioni ferroviarie indiane si vendeva un modesto fascicolo di racconti firmato da un ignoto ventitreenne: Ruyard Kipling. Così si rivelò quella ""voce di rauca sirena"""" che avrebbe incantato il mondo."" -
L' avvocata delle vertigini
La beata Elisabetta era una fanciulla che, per la sua eccessiva bellezza, fu vittima di ogni lascivia e vanità. Tentò di suicidarsi, gettandosi da un campanile, ma venne trattenuta e salvata, da un accesso di vertigini. Da allora, convertita, condusse vita pia, diventando la protettrice di coloro che soffrono di vertigini. La vicenda è piena di crittografie e profezie, manoscritti tarlati e vendette, dubbi teologici e certezze criminali. Due domande ci accompagnano sempre, insinuanti, infide: può una profezia diventare delitto? E può un delitto diventare profezia? -
L' arte di insultare
Il libro non è una trattazione astratta dell'insulto in tutte le sue forme e varianti, ma una silloge di ingiurie concretamente proferite e scagliate con categorica impertinenza contro tutto e tutti: la società, il popolo, le istituzioni, le donne, l'amore, il sesso, il matrimonio, i colleghi, il genere umano, la storia, la vita. Un'arte di insultare che ci viene insegnata come nelle antiche scuole si insegnava l'etica: non nel modo ""docens"""" ma nel modo """"udens"""", non con la teoria ma con l'esempio e la pratica."" -
La strega e il capitano
In questo breve romanzo del 1986 Sciascia affronta un seicentesco caso di stregoneria, dedicando all'episodio - in apparenza uno dei tanti depositati nei nostri archivi - una scrupolosa ricostruzione. Nello sbrogliare l'esasperante ""pasticciaccio"""" tuttavia egli non si limita a consegnarci una delle sue miniature microstoriche, ma dilata l'avversione della Chiesa Cattolica per le """"antiche fantasie e leggende"""" a metafora dell'eterno schema che vede ogni """"sistema dominante"""" combattere tutte le fonti di """"ingiustizia, miseria e infelicità"""" nel momento in cui """"ingiustizia, miseria e infelicità"""" vengono da quello stesso sistema """"in maggiore quantità e con accelerazione prodotte""""."" -
Firmato Picpus
"Domani, alle cinque del pomeriggio, ucciderò l'indovina. Firmato Picpus"""". Questa volta rischia grosso il commissario Maigret! Quasi quasi si augura che venga commesso un delitto: altrimenti per mesi gli toccherà subire i sarcasmi dei colleghi del Quai des Orfèvres. Ma perché il commissario ha creduto all'inverosimile storia che gli è venuto a raccontare quell'ometto di mezza età, scialbo, con un odore indefinibile di mediocrità e solitudine? Eppure Maigret non ha avuto dubbi, e ha fatto mettere sotto sorveglianza tutte le indovine e le cartomanti di Parigi. Cioè, non proprio tutte: perché quel giorno, alle cinque del pomeriggio, la signorina Jeanne, di professione indovina, viene trovata uccisa con due coltellate nella schiena..." -
Novella dell'avventuriero. Novella
Composta da Schnitzler nei suoi ultimi mesi di vita il libro rimanda a ""Il ritorno di Casanova"""". Ma questa volta la scena è cinquecentesca e la vicenda è una sorta di progressiva iniziazione: il giovane Anselmo Rigardi, abile spadaccino di nobile lignaggio, passa attraverso una travolgente serie di avventure, fra briganti e donne leggere, innocenti fanciulle e giocatori insidiosi, avventure che sembrano tutte dettate dal caso, ma sono piuttosto le caselle di un gioco prestabilito, dove arbitro è la morte."" -
Il soccombente
A un corso di Horowitz, a Salisburgo, si incontrano tre giovani pianisti. Due sono brillanti, promettenti. Ma il terzo è Glenn Gould: qualcuno che non brilla, non promettente, perché è. Una magistrale variazione romanzesca sul tema della grazia e dell'invidia, di Mozart e Salieri, ma ancor più sul tema terribile del ""non riuscire a essere""""."" -
Lettere a Mita
Ha ventidue anni, Margherita Pieracci (la Mita a cui sono indirizzate queste lettere), allorché, nel novembre del 1952, chiede a Vittoria Guerrini, che ne ha allora ventinove (e che adotterà poi, fra altri pseudonimi, quello di Cristina Campo), di poterla incontrare per parlare con lei della ""Pesanteur et la grace"""", dalla cui lettura è uscita profondamente turbata. Comincia così, sotto il segno e nel nome di Simone Weil, un'amicizia che avrà fine solo con la morte di Vittoria, ventiquattro anni dopo, e si nutrirà di uno scambio di lettere affettuoso e costante. In questo volume vengono raccolte le 240 lettere scritte a Mita fra il 1956 e il 1975."" -
Le leggende degli ebrei. Vol. 3: Giuseppe, i figli di Giacobbe, Giobbe.
Lo straordinario racconto di Ginzberg, che attraverso una minuziosa e lunga ricerca sulle fonti dilata lo scarno testo biblico ad affascinante, romanzesca epopea di un popolo millenario, accesa dei colori del mito, prosegue in questo terzo volume con la storia avvincente dei dodici figli di Giacobbe, e con la vicenda umana e sovrumana, tormentata e sublime, di Giobbe. Per la tradizione ebraica questi personaggi (i capostipiti) che con i loro travagli e le loro interminabili peregrinazioni paiono prefigurare il percorso e il destino delle tribù d'Israele, rappresentano dei veri e propri eroi, prodi in guerra e forti nell'animo, protagonisti di favolose imprese che ne esaltano il carattere e la virtù.