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Che cosa ha detto Nietzsche
L'opera di Nietzsche rappresenta un passaggio obbligato per chiunque studi il nostro tempo. Lo straordinario e inesauribile repertorio di motivi che essa offre ha suscitato entusiasmi, ispirato atteggiamenti, mode culturali e stili di pensiero, ma al tempo stesso ha provocato reazioni e rifiuti radicali. Come affrontare un'opera così enigmatica? Come ritrovare in essa un filo conduttore salvaguardandone il carattere problematico e frastagliato? Come darle la giusta intelliggibilità filosofica senza intaccarne la carica antidogmatica e antimetafisica? Apparsa per la prima volta nel 1975, l'introduzione di Montinari (1928-1986) si distingue dagli altri analoghi strumenti di critica. Con una nota di Giuliano Campioni. -
Gnomon. Una indagine sul numero
Lo ""gnomone"""" di cui si parla in questo libro non è quello stilo, più o meno monumentale, la cui ombra indica l'ora solare, ma un semplice strumento matematico: una figura geometrica, piana o solida, che aggiunta a un'altra ne genera una simile. Si tratta quindi di una tecnica, ampiamente diffusa nell'antichità, atta a ingrandire o rimpicciolire una forma conservandone l'aspetto. Lo gnomone non aveva solo importanza geometrica. Dalla semplice operazione di correzione """"gnomonica"""" di una figura sono dipesi infatti la stessa nozione di numero, la definizione di vari concetti dell'Analisi e alcuni tra i principali algoritmi numerici e algebrici della matematica."" -
Vita coniugale
Una giovane donna che attira «come il presentimento di un disastro». Una meticolosa ricognizione romanzesca di quella vasta terra dove i rapporti amorosi si fondano sulla tortura non meno che sul piacere. -
I racconti della Kolyma
Uno scrittore altissimo che ebbe in sorte di vivere e raccontare uno degli orrori più intensi e più vasti che l'umanità abbia escogitato. -
Risvegli e prodigi. La metamorfosi del gotico
Concepito insieme a ""Medioevo fantastico"""", """"Risvegli e prodigi"""" completa in prospettiva temporale la straordinaria ricerca di Baltrusaitis sui temi del mostruoso, del grottesco, del demoniaco, del fantastico e la loro raffigurazione nell'età di mezzo. Lo stupore che coglie il lettore di """"Medioevo fantastico"""" nello scoprire i più inaspettati apporti d'Oriente ai repertori iconografici occidentali si rinnova davanti alle sorprendenti dimostrazioni della ininterrotta sopravvivenza del fantastico e al suo speciale rifiorire in seno al gotico, in piena epoca di """"realismo"""" medioevale. Ne risulta una sorta di carta fisica dell'arte medioevale europea."" -
Il mio amico Maigret
Chi l'avrebbe detto? A Scotland Yard conoscono Maigret e s'interessano ai suoi metodi. Sino al punto di inviare a Parigi l'ispettore Pyke per un soggiorno di studio. Bella seccatura. Già, perché Pyke è gentile, discreto, ma segue Maigret come un'ombra. Osserva tutto e sembra registrare tutto. Insomma, è insopportabile. Fra l'altro non c'è una sola inchiesta all'orizzonte. Almeno sino a quando a Porquerolles non viene ucciso Marcellin, un piccolo malvivente che vive su una barca. E perché mai Maigret dovrebbe occuparsi di un delitto commesso in una lontana isoletta del Mediterraneo? Semplice: perché Marcellin sosteneva di essere suo amico, e tutti sono convinti che l'abbiano ammazzato proprio per questo. -
Le muse a Los Angeles
Arbasino, da viaggiatore che nel corso del tempo ne ha viste e ascoltate d'ogni colore, decide un ritorno in quella California già cara per tante lontane vacanze: e il giro estivo non si limita all'ultimissima, monumentale istituzione (il Getty Center), ma si prolunga da Malibu e Pasadena a San Francisco tra un gran numero di opere splendide in dimore leggendarie e discutibili. Come quando si va per gallerie e pinacoteche senza fretta né obblighi, soffermandosi via via per un'infinità di paragoni, citazioni, associazioni e rievocazioni di artisti e collezionisti in episodi più o meno colti o comici. -
A ciascuno il suo
Il romanzo dell'oscura, crudele Sicilia. Il dramma di un investigatore lucido che, quanto più indagava, tanto più «nell'equivoco, nell'ambiguità, moralmente e sensualmente si sentiva coinvolto». -
Turlupin
Novembre 1642: tutto è pronto per il colossale bagno di sangue in cui, nel giorno di San Martino, dovranno rotolare ben diciassettemila teste di nobili, per il grande macello dell'aristocrazia di Francia. Ma la macchina si inceppa e tutto finisce in una bolla di sapone. Come mai? Un uomo bislacco, un sognatore che mentre incipria o rabbercia parrucche ormai stanche vagheggia di avere origini altissime, un essere mezzo Arlecchino e mezzo Charlot, attraversa come una torpedine impazzita il gran disegno del Cardinale. Per contrastare i progetti dei Titani, il destino si serve del folle parrucchiere Tandréde Turlupin. Il quale, fantasticando di essere riconosciuto da nobil madre, finirà per diventare l'ultimo campione dell'aristocrazia morente. -
Afa
Un racconto che inscena sullo sfondo di un'estate afosa e di un'avita dimora di campagna il difficile rapporto di un adolescente con il padre. Strenuo tutore dell'ordine, moralista della bellezza e dell'impeccabilità rappresentativa, il padre è da Bill ammirato, temuto, di continuo spiato. Con goffa curiosità, cui presto subentrano sgomento e paura, Bill vede compiersi, nello spettrale sgranarsi dei rituali dell'alta società, la tragedia di una passione non consentita fra il genitore e la cugina Ellitta. La morte si rivelerà per l'uomo sopraffatto dalla passione l'unica garante della ""tenue"""" aristocratica. E solo di fronte al distacco altero, alla quiete del suicida, in Bill si scioglierà ogni oppressione: l'iniziazione alla vita è compiuta."" -
Utz
Ultimo libro pubblicato da Chatwin, questo romanzo fu subito salutato come ""una gemma squisita, compatta, luccicante, riccamente sfaccettata""""."" -
Il re di Atlantide
Già dalla costa Corduan vi mozza il respiro. Quando piove, lo si distingue nitidamente, e quando il tempo è bello fluttua sulla linea dell'orizzonte come un miraggio di nebbia. Corduan è un faro maestoso e antico, dalle pietre bianche finemente cesellate. Forse è un re di Atlantide, emerso dagli abissi per incutere agli uomini rispetto e venerazione, per soggiogarli, per farli impazzire. E subito Geoffroy, il nuovo guardiano, sente che non potrà sottrarsi al sortilegio, che Corduan gli spoglierà l'anima, sino a far affiorare il grumo oscuro di segreti e terribili ossessioni che si cela dietro la tempra d'acciaio e il fisico alla Jean Valjean per cui è noto. -
La disputa del Nuovo Mondo. Storia di una polemica (1750-1900)
Questo libro magistrale, divenuto nel giro di pochi decenni un classico moderno della storiografia, ci conduce a una sorta di archeologia dell'immagine dell'America nella cultura europea. Davanti a un continente che si presentava come un immenso Altro, fin dall'inizio si accesero le fantasie e le speculazioni. Gerbi prende le mosse dalla metà del Settecento, quando il grande naturalista francese Buffon cercò di dimostrare l'inferiorità biologica dell'ambiente fisico e degli animali americani, condanna che l'abate de Pauw estese agli abitanti, a suo avviso fiacchi e impotenti. Ma nessuno dei due aveva mai messo piede nel Nuovo Mondo. L'autore parte da questa calunnia e arriva ai grandi autori dell'Ottocento. -
Mio padre e io
La scoperta della doppia vita del padre dà al figlio la spinta per rivelare quella parte di sé che al padre aveva celato: innanzitutto la propria omosessualità, raccontata in un tono sciutto, ironico, idiosincratico, con il tocco di un maestro della prosa. -
Per un ritratto dello scrittore da giovane
A distanza di dieci anni dalla sua morte, la singolarità, l'unicità della fisionomia di Sciascia spicca, se possibile, ancor più di prima. Ne avranno conferma i lettori percorrendo questa raccolta di testi sinora difficilmente reperibili e mai raccolti in volume. Benché i temi siano disparati, si passa dall'uno all'altro quasi lungo il filo di una sola indagine, che è poi quella cui Sciascia si dedicò tutta la vita, limitandosi a ""dormire con un occhio solo"""" (come recita il titolo di uno di questi saggi) - immagine che indica il continuo scrupolo di verificare e mettere alla prova anche i moti più segreti, anche i più entusiastici."" -
Un buon governo nel regno. Il carteggio con Andrej Kurbskij
Al nome di Ivan il Terribile è legata l'immagine del potere assoluto nella sua forma più crudele, grandiosa ed esaltata. Di solito i potenti agiscono, non si raccontano, preferendo lasciare il compito a cronisti per lo più adulatori. Ma Ivan il Terribile fu anche in questo un'eccezione: con due sbalorditive lettere al principe Kurbskij volle motivare le sue azioni, degnandosi persino di rigettare con doviziose argomentazioni le fondate accuse mosse da colui che era stato un suo influente collaboratore. Perché perseguitare ferocemente i sudditi? Perché annullare ogni principio di giustizia? Ivan non teme certo di rispondere a queste domande, ricorrendo a tutta l'imponente complessità di un io ipertrofico, allucinato, contraddittorio e amorale. -
La recita di Bolzano
"Che cosa aspetti a infilarti il costume, vecchio commediante, illusionista appassito? Il ballo in maschera sta per cominciare"""". Il libertino quarantenne ha un gusto amaro in bocca, e la stanza è piena di ombre: sono le ombre della sua giovinezza. Ma ha un contratto, e deve rispettarlo. Dov'è la lettera che gli ha mandato Francesca? """"Devo vederti"""" ha scritto. Oh, non sarà né la prima né l'ultima che riceve da una donna sposata. Questa, però, è stata scritta dalla sola donna che un giorno ha creduto di amare (e lui, per paura di quell'amore, è fuggito). Per di più gliel'ha portata il marito in persona: Sua Eccellenza il conte di Parma." -
L' onestà sperimentale. Carteggio di Emilio Cecchi e Gianfranco Contini
Nel 1932 un diciannovenne Gianfranco Contini pubblica sulla ""Rivista Rosminiana"""" una disamina di strepitosa perspicacia, """"Emilio Cecchi, o della Natura"""", e l'affermato critico, di ventotto anni più anziano, non esita a inviare all'ignoto recensore una lettera di ringraziamento, la prima di un carteggio che copre l'arco di oltre un trentennio e attraverso il quale è possibile ricostruire non solo un esemplare percorso ermeneutico, ma soprattutto un dialogo, acutissimo, sulla natura del lavoro intellettuale."" -
Aspetti dell'amore
Un giovane inglese in Provenza, che coglie al volo l'occasione di una prima avventura amorosa; una giovane attrice di teatro, abituata ad andare fino in fondo nei suoi capricci; un attempato aristocratico, zio del giovane, che molto sa della vita e non ha ancora finito di assecondarne le impennate. Tutte le possibili complicazioni amorose fra questi tre esseri si addensano in una storia che ci appare lieve e aerea e tanto più cela un fondo bruciante. -
Verso un'ecologia della mente
"L'ecologia della mente"""" scrive Bateson in apertura di questo volume, che contiene i suoi più importanti scritti teorici, """"è una scienza che ancora non esiste come corpus organico di teoria o conoscenza"""". Ma questa scienza in formazione è nondimeno essenziale. Essa sola permette di capire, ricorrendo alle stesse categorie, questioni come """"la simmetria bilaterale di un animale, la disposizione strutturata delle foglie in una pianta, l'amplificazione successiva della corsa agli armamenti, le pratiche del corteggiamento, la natura del gioco, la grammatica di una frase, il mistero della evoluzione biologica e la crisi in cui oggi si trovano i rapporti tra l'uomo e l'ambiente""""."