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Fuori dal gregge. Il pensiero divergente che crea innovazione
Consentire a una società di mettere a frutto tutto il proprio potenziale - di conoscenza, di merito e di talento - in crescita economica e sociale, valorizzando lo spirito imprenditoriale, costituisce la condizione di ogni vera e compiuta democrazia. rnrnIl pensiero divergente origina da una profonda insoddisfazione per l’esistente o dall’intuizione di una nuova possibilità inespressa che, unita alla volontà di realizzarla, produce un processo di cambiamento. Ed è proprio in questa dinamica che si nascondono i semi del riscatto di un Paese: nella sua capacità di creare un sistema che sappia attirarre e concentrare tutto ciò che, nel XXI secolo, può rendere viva un’economia. A fare la differenza e a creare opportunità sarà allora la densità di conoscenze, talenti e capitali, perché è questa la caratteristica che finisce per attrarre in un luogo le iniziative più coraggiose e la capacità di innovare. -
L'ecosistema della formazione. Allargare i confini per ridisegnare lo sviluppo organizzativo
La rivoluzione digitale ha mutato profondamente il mondo della formazione manageriale. La possibilità di percorsi «fai da te», con l’accesso a risorse gratuite come MOOC, talk, video, blog e tutorial, si è ampliata a dismisura, accrescendo le opportunità per soddisfare il diritto ad apprendere che è la base della società della conoscenza. Questo però non ha comportato un declino della formazione, ma ha aumentato come mai prima d’ora la richiesta di iniziative di formazione e sviluppo di qualità. In un contesto in cui i confini tra formazione, autoformazione, sviluppo organizzativo e comunicazione si fanno labili, porosi e incerti, assistiamo quindi da un lato a un ritorno del learning by doing e della formazione informale, dall’altro alla diffusione di nuovi approcci come la formazione on demand e il digital social learning. Sul piano delle metodologie, invece, l’adozione di nuovi format di formazione-intervento (come il business model canvas o il design thinking) si coniuga allo sviluppo di competenze per l’innovazione e la flessibilità organizzativa (si pensi allo smart working o ai nuovi sistemi di performance management centrati sul feedback) attraverso il coinvolgimento delle persone. A fronte di un panorama così articolato – un ecosistema, come recita il titolo – il libro illustra i modelli di formazione emergenti e affronta nel dettaglio le leve di analisi e d’intervento più efficaci. Intorno alle 3P di People, Power e Place si delinea il quadro di una formazione che include sia soggetti interni all’organizzazione sia attori esterni; che mobilita risorse sociali per entrare in contatto con una varietà di mondi organizzativi differenti; che mette in rilievo le potenzialità di un ambiente phygital per la costruzione di una employee experience positiva, coinvolgente e significativa. -
Benvenuti nel 2050. Cambiamenti, criticità e curiosità
Indipendentemente dalla strada che ci condurrà alla meta - un evento singolare in grado di trasformare tutto in un solo istante, piuttosto che un cambiamento non troppo differente da quelli che hanno segnato passaggi d'epoca nel passato -, il mondo che ci accoglierà nel 2050 sarà un luogo molto diverso da oggi, e senza una guida adeguata il rischio di perderci appare elevato. E non illudiamoci che sia possibile continuare a non pensarci: il futuro, con le sue straordinarie novità, le esperienze inattese, l'estrema complessità, le opportunità e le minacce che porta con sé, richiede di arrivarci attrezzati. Se dunque vogliamo scoprire almeno qualcosa di ciò che ci aspetta, questo è il libro giusto per farlo, evitando di lasciarci trasportare dal tempo. A quale clima dobbiamo prepararci e che cosa portare con noi? Che cosa si mangerà nel 2050? Come ci si vestirà? In che tipo di città vivranno le persone? Dove andranno a divertirsi i giovani? Quali saranno le esperienze da non perdere? Quali le lingue, le monete, le cure? Come sarà fare shopping e con quali mezzi ci sposteremo? In un pianeta abitato da robot, cyborg e specie animali che si credevano estinte, ogni aspetto sarà molto distante dalle nostre attuali abitudini ma le indicazioni contenute in queste pagine saranno di grande aiuto per tutti, viaggiatori abituali del futuro o neofiti della materia in procinto di affrontare il loro primo viaggio. -
Business next. Non è solo questione di tecnologie
Le aziende corporate e gli intermediari finanziari si stanno trasformando a un ritmo molto veloce. Grazie alle nuove piattaforme, il collegamento tra domanda e offerta sta diventando sempre più rapido ed efficace, impattando in modo profondo sui rapporti economici e sociali. Poche aziende possono ritenersi al riparo da questa vera e propria business transformation. Questo libro rappresenta una riflessione trasversale sulle cause e sulle implicazioni del fenomeno, proponendone un primo inquadramento da un punto di vista funzionale (il cambiamento in atto negli ambiti di marketing, governance, produzione, strategia e organizzazione) e un'analisi più specifica della trasformazione dei modelli di business nel mondo corporate e finanziario. A partire da una serie di contributi d'eccezione a firma di protagonisti di primo piano dello scenario bancario e assicurativo viene inoltre affrontato il tema della leadership e della gestione del processo di cambiamento in azienda. -
Tecnologia vs umanità. Lo scontro prossimo venturo
Quando arriverà - prima «a poco a poco e poi all'improvviso», per usare le parole di Hemingway -, l'era della macchina segnerà il più grande spartiacque nella vita umana sulla Terra. Nel Jurassic Park di Big Tech intelligenza artificiale, cognitive computing, singolarità, obesità digitale, cibo stampato, internet delle cose decreteranno la morte della privacy, la fine del lavoro-come-lo-conosciamo e una longevità destinata a estendersi. Lo scontro fra tecnologia e umanità è alle porte. Quali valori morali siamo pronti a difendere, prima che cambi per sempre il significato stesso di ""essere umani""""? Come possiamo abbracciare la tecnologia senza divenire noi stessi tecnologia? Alla luce della sua doppia formazione umanistica e tecnologica, Gerd Leonhard esplora i cambiamenti esponenziali che stanno sommergendo la nostra società. Se diamo per scontato l'essere umano e il suo ruolo nel mondo, è arrivato il momento di premere il tasto Reset raccogliendo il suo appello appassionato a creare un nuovo mondo davvero più coraggioso. Prefazione di Valerio De Molli."" -
Talento ribelle. Perché infrangere le regole paga (nel lavoro e nella vita)
Che vogliate motivare gli altri all'azione, avviare un'attività o imbastire relazioni più dense di significato, ""Talento ribelle"""" vi mostrerà la strada per farlo: rompere tutte le regole.rn«Cosa hanno in comune lo chef Massimo Bottura, la casa di produzione cinematografica Pixar e l'assistente di volo Marty Cobb? Hanno scelto di agire in modo non convenzionale. Lo racconta Francesco Gino in Talento ribelle, un viaggio tra piloti, maghi e impiegati per capire che infrangere le regole paga» - Federica Colonna, La Lettura«Sfidano il conformismo. Superano i ruoli. Sono curiosi. Dipendenti così, dice l'economista Francesca Gino, fanno grandi le aziende. E talvolta cambiano il mondo» - Il VenerdìrnrnI ribelli godono di una pessima reputazione. Siamo spesso portati a considerarli dei piantagrane, bastian contrari e disadattati: quella particolare categoria di colleghi, amici e familiari che ama complicare le decisioni semplici, creare confusione e mostrarsi in disaccordo quando tutti gli altri sono d'accordo. A dirla tutta, però, sono proprio i ribelli a migliorare il mondo, grazie al loro sguardo anticonvenzionale sulle cose. Perché invece che cercare appigli sicuri, rifugiandosi nella routine e nella tradizione, sfidano apertamente lo status quo. Sono maestri dell'innovazione e dell'arte di reinventarsi, e per questo hanno molto da insegnarci. Francesca Gino, docente alla Harvard Business School, ha dedicato oltre un decennio a studiare i ribelli all'opera nelle aziende di tutto il mondo, dalle boutique di lusso del «quadrilatero» milanese ai ristoranti più famosi del globo, da una fiorente catena di fast food a un'affermatissima casa di produzione di computer animation. Nel suo lavoro, è riuscita a tracciare l'identikit di quei leader e collaboratori che incarnano il «talento ribelle», e il cui esempio dovremmo tutti imparare a seguire. L'autrice scommette sul fatto che il futuro appartiene al ribelle, e che questo ribelle, potenzialmente, è nascosto in ognuno di noi. Viviamo in periodi turbolenti, nei quali la competizione è feroce, i social media hanno il potere di intaccare la reputazione di una persona e il mondo sembra più frammentato che mai. In un ambiente così spietato, coltivare il talento ribelle è proprio ciò che ci consente di far progredire e prosperare le cose in cui crediamo. E la ribellione costituisce un valore aggiunto anche al di là del contesto di lavoro: è il trampolino verso un'esistenza più vitale, impegnata e appagante."" -
Risorsa a chi? Valorizzare le persone per migliorare le performance aziendali
Negli ultimi anni le aziende stanno comprendendo in modo sempre più evidente come sia determinante avere all'interno della propria organizzazione persone qualificate, competenti e motivate, persone appunto, non risorse umane. ""Le organizzazioni sono delle comunità di esseri umani, non dei contenitori di risorse umane"""", affermò Henry Mintzberg già qualche decennio fa, incominciando a delineare la necessità di un new deal nella gestione di chi quotidianamente opera all'interno delle aziende, qualsiasi esse siano in termini di tipologia, dimensione e business. L'autore, partendo dall'analisi delle culture di riferimento delle aziende e dall'esplorazione delle caratteristiche di vision, mission e valori delle organizzazioni stesse, giunge a dare risposta ad alcune fondamentali domande. Come devono essere selezionate le persone nelle aziende che vogliono mantenere la propria competitività? Che tipo di formazione bisogna considerare per sviluppare le persone in modo adeguato? Come gestire la motivazione delle persone all'interno dei contesti organizzativi? E quali sono le caratteristiche degli ambienti di lavoro più efficaci, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista organizzativo? Un libro che alterna casi e situazioni concrete della quotidiana vita aziendale alle più recenti teorie manageriali, allo scopo di offrire al lettore un'efficace guida all'affascinante gestione della variabile più importante della vita di un'azienda: le persone. Prefazione di Adolfo Guzzini."" -
Tessiture sociali. La comunità, l'impresa, il mutualismo, la solidarietà
Nel momento in cui tanti volgono lo sguardo verso la sharing economy, l’industria 4.0 e le smart city, questo è un libro provinciale, frutto di un percorso che, snodandosi sul territorio del nostro Paese, ha raccolto la narrazione di tante vite minuscole. Una sorta di antropologia del quotidiano, un piccolo saggio sui cambiamenti della società italiana osservata rasoterra – dal banco del salumiere, per così dire. Un viaggio in luoghi, al crocevia di flussi, che al più possono aspirare a diventare «smart land». Luoghi nei quali la prossimità territoriale, il radicamento e il fare comunità emergono come fattori economici e di competitività, tra commercio, distribuzione globale e km0. Nell’epoca dell’individualismo compiuto, questo viaggio scandito nelle tappe del Grande Viaggio Insieme promosso da Conad porta con sé un segno di speranza: verso il fare società partendo da ciò che resta della comunità, per ricordare a economia e politica che senza società non si danno né economia né politica. -
Italiani alla fonte. Come, quanto e dove ci informiamo
Oltre l'ottanta per cento della popolazione accede ai mezzi d'informazione tutti i giorni e tre persone su quattro, grazie alla diffusione delle piattaforme digitali, utilizzano la cross-medialità, ovvero la possibilità di mettere in connessione i mezzi di comunicazione. La forza di internet è in ascesa ma la televisione resta il mezzo di maggiore potenza informativa e i quotidiani, benché consultati per informarsi tutti i giorni solo dal venti per cento delle persone, guadagnano terreno. La notizia cambia pelle all'interno delle nuove forme della comunicazione, fino a diventare per il lettore visual journalism partecipativo nella navigazione tra i contenuti di un sito internet o infotainment nei social media. Restano, tuttavia, immutati i valori etico-sociali della notizia e i diritti del cittadino ad un'informazione pluralistica, corretta e oggettiva. La promozione di questi ultimi si fonda su un giornalismo di qualità che garantisca affidabilità e tutela delle fonti e che abbia un dovere verso la verità al fine di favorire il pensiero critico e indipendente deí lettori e del pubblico. -
Rinascimento oggi. La rivoluzione del marketing umanistico: creatività e idee per la Human Satisfaction
Il Rinascimento fa parte del nostro immaginario collettivo, della nostra storia, di cui siamo intimamente orgogliosi. È un fenomeno sociale e creativo che ha segnato per sempre la cultura dell'Occidente. Le similitudini di fondo con le condizioni attuali del nostro tempo sono lampanti. Un insieme di fattori negativi interni e internazionali ha innescato negli ultimi tempi una crisi economica e di valori, che ci ha portato a dubitare delle nostre potenzialità. Quale migliore occasione che ispirarci al Rinascimento con particolare riferimento a Brunelleschi, Michelangelo, Raffaello e Leonardo? È tempo di «risorgere», di ritrovare fiducia in quell'antico spirito creativo che ci ha resi famosi nel mondo. Comprendere le caratteristiche e la forza dirompente del Rinascimento può essere utile a capire il presente, superando l'umanamente restrittivo modello «consumatore» per promuovere una visione e un metodo innovativi, orientati ai valori d'impresa e alla Human Satisfaction integrale. Il volume raccoglie i contributi di studiosi e professionisti che illustrano l'eredità rinascimentale e la sua concreta utilità, rispondendo alle domande: quali insegnamenti possiamo ricavarne? Quali prospettive per il futuro delle imprese e delle professioni? -
Il mondo ex machina. Cinque brevi lezioni di filosofia dell'automazione
Intelligenza artificiale e deep learning, droni e robot, blockchain e smart contract, cybersicurezza: una realtà sempre più generata, alimentata, protetta - attaccata? - dalle macchine si affaccia intorno a noi. Frontiere tecnologiche potenzialmente gravide di opportunità per la costruzione di un mondo più trasparente, equo e sicuro, ma non prive di vulnerabilità. È un universo automato che incalza e che merita di essere analizzato in sé, senza preconcetti, con apertura, consapevolezza e profondità. Da questo scenario prende le mosse un'esplorazione filosofica della dimensione automatica in quanto tale. L'automatizzazione sta ridisegnando le nostre idee e categorie concettuali, le attività professionali e le relazioni umane, le pratiche cognitive e disciplinari, l'etica e la politica. Filosoficamente, un orizzonte che non è solo tecnologico o infrastrutturale, ma più ontologicamente fondativo: automazione, dunque, non solo come spinta ingegneristica a costruire macchine e automi, ma come prospettiva più generale di produzione del nostro reale e del suo senso. Con un contributo di Alex Petland. -
Il socio occulto
«La corruzione è un furto di democrazia» (Sergio Mattarella). «La corruzione ruba il futuro» (Raffaele Cantone). In questi due moniti sta tutta l'urgente necessità di dare una risposta - morale e civile - alla sfida inaccettabile che le mafie lanciano allo sviluppo del nostro Paese. Con questo spirito, il libro affronta il tema delle infiltrazioni criminali nelle imprese e, in pagine ricche di dati, fatti, testimonianze, conoscenze ed esperienze dirette, ricostruisce il contesto delle attività di penetrazione di 'ndrangheta, Cosa nostra e camorra nei tessuti economici e sociali del Nord Italia, rilevandone caratteristiche e meccanismi di potere e di affari. Storia e indagine socio-economica vanno oltre i luoghi comuni e s'intrecciano con un'analisi approfondita di elementi tratti da inchieste giudiziarie che hanno svelato e colpito la fitta rete di relazioni tra boss delle mafie e uomini della cosiddetta «area grigia» della complicità, della connivenza e della convergenza d'interessi distorti. Una grande responsabilità investe imprenditori, manager e decisori: sta a loro alzare la guardia, prima di tutto conoscendo il fenomeno e i rischi connessi e poi determinando modalità di prevenzione e difesa. Compiendo un ulteriore passo avanti, il libro avanza dunque proposte concrete per accrescere sensibilità e informazione e favorire interventi di contrasto ai comportamenti illeciti. Lungo tutta la catena del valore individua quello che le imprese devono fare per non ritrovarsi sotto attacco da parte di 'ndrine calabresi e cosche siciliane sviluppatesi e affermatesi in ambienti disattenti o, peggio ancora, carichi di un silenzio complice. -
Fiscalità immobiliare
Il libro offre una guida operativa alle problematiche fiscali immobiliari destinata a professionisti, aziende e privati. Viene in primo luogo analizzato l’impatto delle principali imposte dirette e indirette (Imposte sui redditi, IMU, IVA, Imposte di registro, ipotecaria e catastale) sui singoli beni immobili, con distinto riferimento alle loro diverse fasi teoriche di vita (possesso, costruzione, locazione, trasferimento). In seguito, dopo aver illustrato le variabili fiscali per valutare l’alternativa tra l’acquisto diretto, o per il tramite di una società, di un immobile e/o di un portafoglio immobiliare, gli autori: • approfondiscono gli elementi distintivi tra pluralità di immobili e ramo di azienda immobiliare; • esaminano l’impatto fiscale nelle diverse operazioni straordinarie riguardanti portafogli immobiliari e/o società immobiliari (cessione o conferimento di azienda, fusione, scissione, liquidazione); • richiamano alcuni aspetti specifici del settore immobiliare; • illustrano la differenza tra elusione e legittimo risparmio di imposta. Infine affrontano i principali temi fiscali riguardanti altri strumenti per l’investimento immobiliare. -
L' IFRS 16. Il nuovo principio contabile sul leasing
Il libro affronta l’analisi dell’International Financial Reporting Standard (IFRS) 16 che dovrà essere applicato a partire dai bilanci chiusi con data successiva al 31 dicembre 2018. L’analisi, condotta con l’ausilio di casi esemplificativi e riferimenti pratici, risulta di particolare utilità per la comprensione e applicazione dei paragrafi del principio che, pur ricalcando molte delle logiche dello IAS 17, presenta elementi di novità non privi di difficoltà interpretative. Il volume presenta anche una disamina comparativa del principio con l’equivalente principio statunitense che, pur essendo stato emanato ad esito di un progetto congiunto dei due standard setter, presenta differenti impostazioni in alcuni ambiti dall’impatto potenzialmente rilevante. -
Enti non profit al bivio. Linee guida per orientarsi nella riforma fiscale del Terzo Settore. Con aggiornamento online
La recente riforma del Terzo Settore, il cui fine è quello di sostenere le iniziative benefiche dei cittadini che contribuiscono a migliorare la coesione sociale, a favorire la partecipazione, l'inclusione e lo sviluppo delle persone e dell'economia civile, rappresenta il riordino unitario della normativa tributaria che assume come riferimento la nuova categoria giuridica degli Enti del Terzo Settore (ETS). Il volume, dopo la disamina delle diverse tipologie degli ETS e dell'Impresa Sociale, approfondisce i principali vantaggi fiscali connessi a tali qualifiche e propone un percorso di analisi che tutte le organizzazioni non profit dovranno affrontare. Gli enti già esistenti, o in procinto di costituirsi, dovranno infatti valutare la convenienza ad assumere la natura di ETS o di Impresa Sociale e la disciplina fiscale costituirà uno dei principali fattori da considerare. Con un taglio pratico vengono fornite indicazioni operative al fine di indirizzare gli enti non profit nella scelta dell'assetto da adottare in funzione del regime fiscale, tenuto conto delle abrogazioni e delle modifiche apportate alla normativa delle ONLUS, delle Organizzazioni di Volontariato e delle Associazioni di Promozione Sociale e alla più generale disciplina tributaria degli enti senza scopo di lucro. -
Quando ai manager danno i numeri. Come prendere decisioni nell'era dei Big Data
Da qualche anno ormai si parla di data driven economy: la rivoluzione digitale, l'aumento della connettività, l'istantaneità della diffusione delle informazioni stanno rivoluzionando il modo in cui aziende e istituzioni operano. L'umanità sta creando quantità di dati sempre maggiori, lasciando sempre più tracce digitali di sé, dei suoi gusti, bisogni e consumi; macchine opportunamente addestrate, i robots, sono in grado di svolgere compiti via via più sofisticati che in molti casi aiutano l'uomo e ne amplificano capacità e risultati. Anche se quella parte di intelligenza artificiale che colpisce di più l'immaginazione può essere ritenuta ancora lontana dallo scaricare a terra tutte le proprie potenzialità, la parte di intelligenza artificiale basata sul machine learning è molto vicina a noi e sta già avendo un impatto non trascurabile sulla vita di tutti i giorni. In questo lavoro viene presentato il processo di analisi dei dati strutturati e non, dalla data ingestion alla data prepa-ration, dai principali algoritmi di machine learning all'interpretazione dei risultati emersi e alla loro integrazione nel processo decisionale. Vengono inoltre illustrate alcune applicazioni selezionate a tematiche di business, quali, per esempio, l'analisi della loyalty della clientela, la fraud detection e i modelli predittivi basati sui dati ricavati dai social media. In buona parte delle applicazioni presentate si fa uso di software open source per il machine learning ed in particolare di Knime. -
Surplus digitale. La filiera del valore da Marx al web
Un interrogativo aleggia sull'economia di Internet: dove risiede davvero la ricchezza della rete? Le risposte plausibili sembrano molteplici: nella popolarità che ciascuno può cercare di conquistarsi, o nei big data e nelle piattaforme che li raccolgono e se ne impossessano; nel lavoro non retribuito di chi immette contenuti nella rete e nei fenomeni virali che attraversano il paesaggio del web, o nelle speculazioni della finanza globale. Oppure, ancora, nei marchi che rendono unici e inattaccabili i più noti servizi digitali, o nel capitale immateriale delle idee e nel dispiegarsi di una nuova creatività condivisa. Di fronte a simili (recenti) questioni, Miconi prova a scovare una (vecchia) risposta nel pensiero di Marx. Le pagine del Capitale, nell'originale lettura di prima mano che l'autore qui ci propone, dimostrano infatti di saper offrire ancora oggi gli strumenti analitici più adatti per comprendere il contesto storico-sociale. E a centocinquant'anni di distanza, concetti come quelli di valore, lavoro e rendita confermano tutta la loro inossidabile utilità quando si vogliano prendere in esame i processi di produzione e distribuzione della ricchezza. -
Il prezzo di libera concorrenza nell'era post-Beps. Mezzi di prova, strumenti di difesa e azioni preventive
Tema centrale della fiscalità internazionale è la definizione delle modalità di determinazione dei prezzi per forniture di beni e servizi tra società appartenenti ad un medesimo gruppo societario, residenti in Paesi diversi. La disciplina di riferimento è frammentaria e disomogenea: di qui le incertezze e difficoltà nell'individuazione di una corretta politica di prezzi all'interno dei gruppi multinazionali, data anche l'esigenza di contemperare contraddittorie esigenze di diversi Paesi. La carenza di istruzioni operative e l'assenza di un impianto normativo esaustivo in materia di transfer pricing hanno alimentato il crearsi di zone grigie e, in questo contesto, l'Amministrazione finanziaria nazionale è intervenuta con un ampio richiamo ai documenti di prassi internazionale. La necessità di valutare in un panorama globale le politiche di transfer pricing è divenuta ancor più pressante dopo l'implementazione di alcune azioni contenute nel progetto OCSE denominato ""BEPS"""". Ciò ha mutato la prospettiva con cui condurre le analisi circa la determinazione dei prezzi di trasferimento, ponendo in primo piano il contrasto a fenomeni finalizzati ad una artificiosa allocazione delle basi imponibili; ne è emerso il dubbio circa il fatto che il principio del valore normale possa ancora costituire lo strumento principe nella definizione delle politiche di transfer pricing. Gli autori illustrano le modalità con le quali addivenire alla definizione di una politica dei prezzi di trasferimento supportata da un adeguato impianto probatorio e orientata a fornire all'Amministrazione finanziaria le informazioni necessarie ad una valutazione di conformità al """"nuovo"""" principio del valore normale. Particolare attenzione è dedicata anche agli strumenti, interni e di fonte convenzionale, volti a prevenire e gestire le controversie in materia di prezzi di trasferimento."" -
Immortali. Economia per nuovi highlander
Perché Gillette ha deciso di lanciare un rasoio per gli uomini che non si possono radere da soli? E come mai Allure ha scelto di bandire la parola «anti-age» dal proprio magazine rischiando di perdere gli investitori pubblicitari del settore beauty? A chi ammiccano le nuove sfarzose residenze nel centro della City londinese, dotate di servizi sanitari da far invidia alle migliori cliniche del pianeta? Qual è l’età media del più numeroso cluster di clienti Apple? E dei clienti di Tesla? Sono forse i primi, isolati, segnali che qualcosa sta succedendo al concetto di vecchiaia per come l’abbiamo da sempre interpretato e narrato? E, se così è, quali conseguenze ha tutto questo sul sistema economico e finanziario globale? Di fronte a noi si apre uno scenario in cui i consumatori avranno desideri da realizzare (e una capacità di spesa) che non avremmo mai pensato di associare agli over 70 e che forse, come una nascente industria nata dalla fusione di life science e tecnologia lascia intuire, potrebbero esistere in eterno. Solo pochi brand iniziano timidamente a mostrare il loro interesse per questo target ricco ma lo fanno mascherandolo, perché temono di danneggiare la propria immagine, fermamente convinti di doversi mantenere «freschi» e quindi connessi ai giovani. E quelli che nel passato hanno creato prodotti ad hoc sono caduti nella trappola degli stereotipi, dell’analisi dei bisogni anziché dei desideri, accecati da una narrativa centrata sulla patologia e la sua cura anziché, per esempio, sul piacere e la sua soddisfazione. Come se si trattasse di scommettere su un futuro il cui rendimento è tutto da dimostrare invece che su una miniera d’oro a cielo aperto che non chiede altro di essere esplorata. -
Dove. La dimensione di luogo che ricompone impresa e società
Una delle conseguenze della globalizzazione - solo in apparenza paradossale - è quella di aver fatto risorgere l'importanza della dimensione territoriale e comunitaria: oggi sono i territori, i quartieri e le periferie, i luoghi privilegiati dove si sperimentano le innovazioni sociali da cui provengono gli impulsi più significativi allo sviluppo e al benessere. Mai come adesso la creazione di valore si gioca a livello territoriale e il destino delle imprese è legato a quello del contesto in cui operano. La rigenerazione dei luoghi è un processo che arricchisce economie e relazioni, ed è qui che si disputa la partita decisiva: una sfida che chiama in causa beni intangibili come la partecipazione dei cittadini ai processi deliberativi e la coesione sociale, oggi sotto attacco a causa delle crescenti disuguaglianze e della tendenza al ripiegamento delle comunità in se stesse. Apertura e coesione fanno la differenza perché agiscono come meccanismi generativi di nuove infrastrutture sociali (scuole, ospedali, housing sociale, ma anche tutti quegli asset comunitari destinati a un uso comune), capaci di trasformare gli spazi in luoghi e ricreare quell'«ecologia delle relazioni» indispensabile alla vita in comune e allo sviluppo economico. L'obiettivo allora è dar vita a una nuova intelaiatura che possa contribuire a risolvere alcune delle grandi questioni del Paese: creare lavoro, ricostruire il tessuto e promuovere la mobilità sociale. In questa logica, il libro identifica le qualità distintive degli attori capaci di «produrre» nuovi luoghi e le caratteristiche dei modelli più efficaci di gestione e governo della dimensione di luogo. La proposta si sostanzia in un manifesto in tre punti, rivolti rispettivamente al mondo delle imprese, ai decisori politici e al terzo settore ridisegnato dalla recente riforma. Prefazione di Stefano Micelli. Postfazione di Elena Ostanel.