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Cinque anni di solitudine. Memorie inutili di un sindaco
Prendiamo un reputato studioso di storia politica e amministrativa, discretamente impegnato, e facciamolo diventare sindaco. Il professore ha l'occasione di guardare dal di dentro, azionandola, quella macchina del governo locale che ha conosciuto da ricercatore. È quanto è accaduto a Roberto Balzani che in questo libro riflette, con la passione del testimone e insieme con lo sguardo lungo dello storico, sull'esperienza che sta vivendo e soprattutto sulla crisi della politica proprio là dove il rapporto con i cittadini è più diretto. Dissolta ogni visione di prospettiva in una generalizzata ""presentificazione"""", il governo dei comuni finisce nel piccolo cabotaggio, in progetti che hanno il respiro della legislatura o in inutili """"eccellenze"""" a fini di consenso, in iter burocratici dove conta la procedura e non il risultato, nella palude della negoziazione fra interessi locali contrapposti. È la crisi della politica come visiona lo smarrimento d'ogni idea di """"bene comune"""": nella sua addolorata e sincera requisitoria Balzani invita a ricostruire da lì un nuovo civismo, una nuova politica."" -
Il pestifero e contagioso morbo. Combattere la peste nell'Italia del Seicento
Come ci si difendeva da morbi, infezioni, malattie e altri flagelli nella società di antico regime? In tre brevi capitoli centrati sull'epidemia di peste del 1630, il libro racconta i tentativi di medici e ufficiali di sanità per individuare sistemi efficaci di prevenzione, la riuscita politica di collaborazione fra Genova e il granducato di Toscana, e l'andamento dell'epidemia in un caso esemplare come Pistoia. -
L' eredità del mondo antico
È solo nel Medioevo che prende forma l'idea di uno spazio comune chiamato Europa. Ma l'Europa che nasce allora e che arriva a noi è tale anche perché si è riconosciuta in un passato più lontano, in alcune idee ereditate da un tempo più antico, rimodulate, magari fraintese, ma comunque fatte proprie. Questa sintesi intende ripercorrere quelle ""radici"""" (propriamente mediterranee) che hanno segnato l'evoluzione politica e l'identità culturale dell'Europa. L'autore identifica in particolare tre grandi idee-guida: la libertà, l'impero e la vera fede. Seguendone la vicenda, l'autore ricapitola la storia del mondo antico nella prospettiva di quanto l'Europa ne ha tratto: la libertà frutto della democrazia greca che evolve nell'idea di libertà individuale; l'impero sovraregionale dei tempi di Roma come strumento di pace e prosperità; la fede del cristianesimo come strumento di grande forza individuale ma anche vettore di intolleranza e violenza."" -
Relazioni globali nell'età moderna. 1400-1800
Nel libro si tratteggia una nuova immagine del mondo moderno, in cui gli scambi non sempre risultano governati dall'espansionismo dell'Europa. Vediamo come una progressiva integrazione globale origini dagli imperi centro-asiatici nel Medioevo e dal colonialismo europeo; da qui intrecci economico-commerciali, correnti migratorie, mutamenti biologici e ambientali, come pure la diffusione delle malattie e la disseminazione di piante e animali, fino all'irradiamento delle due grandi religioni universali del cristianesimo e dell'islam, e alla globalizzazione delle conoscenze. -
L' Italia a quattro ruote. Storia dell'utilitaria
L'utilitaria, precisa il dizionario, è una ""piccola automobile di basso costo d'acquisto e di esercizio"""". Più che negli altri paesi, in Italia l'utilitaria è il simbolo della motorizzazione di massa, e anzi dello stesso boom economico di cui è in pari tempo artefice e creatura. È l'oggetto culto che incarna la società dei consumi. È una storia che ha i suoi inizi negli anni della Balilla e della Topolino, ma che esplode nel dopoguerra, con la ripresa tumultuosa del paese. Dopo la Vespa e la Lambretta, gli italiani salgono sulla Cinquecento e sulla Seicento: l'industria automobilistica tira, le strade e le autostrade si stendono davanti al cofano per tutto il paese. Cambiano le città e i paesaggi ma cambiano anche gli italiani, il loro modo di vivere, la loro mentalità. Nella storia dell'utilitaria, raccontata con garbo e intelligenza da Marchesini, è la storia stessa dell'Italia contemporanea che si rispecchia."" -
Il capitalismo italiano
Una storia peculiare quella del capitalismo italiano. Ripercorrendo la sua evoluzione vediamo che è passato dal decollo industriale delle grandi famiglie Agnelli, Pirelli, Falck, Marzotto, al capitalismo di stato dell'lri, a cui si sono affiancate l'Eni di Mattei e l'Enel; in seguito con le privatizzazioni si è lasciato spazio al terzo capitalismo, spontaneo, molecolare, diffuso sul territorio, in parte anche sommerso, che ha dato vita a sua volta al capitalismo delle società multinazionali di medie dimensioni, Merloni, poi Tod's, Luxottica e altre specializzate nel made in Italy. Un'esperienza di successo: l'Italia era un paese periferico e contadino alla fine della seconda guerra mondiale, ma già nel 1976 era entrata a fare parte del G7. Allora perché la nostra economia è vista come la ""grande malata"""" d'Europa? Sandro Trento con questo breve profilo porta alla luce i punti critici e i nodi ancora irrisolti che rendono difficile l'avvio del paese verso una nuova fase di crescita."" -
Pasolini. Profili di storia letteraria
Pensata come complemento della ""Storia della letteratura italiana"""" (6 voli., 2005), questa serie di """"Profili"""" ne ripropone la formula introduttiva. Collocandolo nel quadro storico e sociale della sua epoca, ogni volume presenta uno dei grandi autori della tradizione letteraria italiana, ne discute criticamente le opere e ne illustra la poetica."" -
Alfieri. Profili di storia letteraria
Pensata come complemento della ""Storia della letteratura italiana"""" (6 voll., 2005), questa serie di """"Profili"""" ne ripropone la formula introduttiva. Collocandolo nel quadro storico e sociale della sua epoca, ogni volume presenta uno dei grandi autori della tradizione letteraria italiana, ne discute criticamente le opere e ne illustra la poetica."" -
I trulli di Alberobello. Un secolo di tutela e di turismo
Nell'immaginario italiano i trulli di Alberobello rappresentano da un secolo un sud rurale e arcaico, pittoresco e turistico. Nel 1996 l'Unesco li ha riconosciuti patrimonio dell'umanità, consegnando definitivamente questo insediamento abitativo così singolare, le suggestive costruzioni, ""troulos"""", la """"cupola"""" di cui parlavano i greci, ma l'origine è protostorica, alla cultura e al turismo mondiali. Ma la notorietà di Alberobello prende il via nel lontano 1910, quando quello dei trulli fu il primo paesaggio costruito ad essere tutelato da una legge dello Stato. Tuttavia quell'atto, espressione della cultura alta, non penetrò nella popolazione locale, che per l'intero Novecento ha interpretato l'obbligo di non modificare le proprie abitazioni come una limitazione ingiusta ed estranea, che rendeva ancora più inaccettabili le già difficili condizioni di vita economiche e materiali. Il libro racconta la storia di un secolo di travaglio sociale, culturale, amministrativo e politico per la ricerca di un equilibrio che non solo conciliasse i limiti imposti dalla tutela di un monumento con le esigenze vitali di una popolazione, ma che garantisse e valorizzasse la disponibilità e la riconoscibilità di Alberobello, nell'immaginario e nella pratica turistica."" -
Le invasioni barbariche
A partire dai secoli quarto e quinto si verificò, negli immensi spazi compresi fra l'Asia e l'Europa, un vasto processo di spostamenti a catena di popolazioni eterogenee che, dopo un vario e lungo peregrinare, finirono per stabilirsi in sedi diverse da quelle d'origine, trasformando in profondità gli assetti del mondo allora noto, in concomitanza con il collasso dell'impero romano d'occidente. L'epoca delle grandi migrazioni dei popoli o, come si usa dire adottando il punto di vista dei romani, delle invasioni barbariche ha sempre esercitato una fortissima suggestione ed èattualmente oggetto di una particolare attenzione storiografica. Il profilo di Azzara ripercorre le complesse vicende che portarono alla sostituzione dell'impero d'occidente con una pluralità di regni barbarici assai eterogenei e di disuguale durata, fino agh estremi fenomeni migratori che investirono lo spazio europeo nei secoli decimo e undicesimo. La sua esposizione non solo fa il punto sulle singole questioni, ma indica le ulteriori linee di sviluppo dell'indagine storica su avvenimenti alla radice della nostra civiltà. -
Da Livorno al Quirinale. Storia di un italiano
In una schietta conversazione con Arrigo Levi, amico e collaboratore nei sette anni della Presidenza della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi racconta se stesso. Dalle radici livornesi alla Normale di Pisa, all'Abruzzo che lo accolse nel tempo della vita alla macchia e dell'avventuroso passaggio delle linee per raggiungere l'esercito al Sud già liberato. Dal lungo apprendistato in Banca d'Italia a Macerata alla chiamata a Roma, dove sarebbe iniziata, dall'Ufficio Studi, la graduale ascesa fino all'ufficio del Governatore. E poi ancora una sfida inattesa, che lo porta dalla Banca d'Italia alla Presidenza della Repubblica, con un passaggio ai vertici del governo, alla Presidenza del Consiglio e al Ministero del Tesoro, in tempo per portare l'Italia nell'euro. Tutto sembra accadere ""per caso"""", una svolta nella vita dopo l'altra, con occasioni impreviste che si offrono all'intelligenza, alla tenacia, all'integrità, all'indipendenza politica di Carlo Azeglio Ciampi, che saprà riportare nel cuore degli Italiani l'amor di patria che lo ha animato per tutta la vita. Una lezione di storia, una lezione di metodo, una lezione di vita, in un racconto punteggiato di eventi curiosi, stampati nella memoria del ragazzo livornese che diventò Ciampi, il Presidente."" -
Breve storia del Concilio Vaticano II (1959-1965)
Il 25 gennaio 1959 papa Giovanni XXIII annunciava la decisione di convocare un nuovo concilio, il Vaticano II. Cominciava così la storia di un evento destinato a plasmare il volto del cattolicesimo e a segnare le comunità cristiane del mondo intero. Il volume ne ripercorre l'intera vicenda: la lunga fase di preparazione; l'apertura dei lavori, l'11 ottobre 1962; i quattro periodi successivi, scanditi dalla morte di Giovanni XXIII e dall'elezione di Paolo VI, e culminati nella solenne chiusura dei lavori, l'8 dicembre 1965, con la lettura dei Messaggi all'umanità. Testimone diretto, l'autore ci restituisce anche gli stati d'animo che hanno contrassegnato i lavori conciliari. -
Storia d'Italia dall'Unità a oggi
Con grande chiarezza e taglio narrativo il volume racconta, ricorrendo a ogni genere di fonti, il cammino del nostro paese dal 1861, anno in cui venne proclamato il Regno d'Italia, ai giorni nostri, spingendosi fino alla crisi della Prima Repubblica. La lettura degli autori mette in risalto come alcune difficoltà del nostro presente abbiano radici antiche: accentramento e decentramento, questione meridionale e settentrionale, debito pubblico e deficit del bilancio, nazionalizzazione delle masse, partecipazione popolare alla gestione della cosa pubblica sono problemi che la classe dirigente ha dovuto affrontare fin dall'inizio. Altre sedimentazioni sono state lasciate dalle drammatiche vicende del Novecento. Ma l'Italia ha saputo sempre uscirne, dimostrandosi una società viva, in grado di trovare in sé la forza per rimediare agli errori e alle colpe della classe dirigente. -
Donne del Risorgimento
Quando si parla del Risorgimento le donne dove sono? La memoria di quelle, non poche, che lo animarono è pressoché cancellata. Eppure si trattò spesso di figure di grande notorietà, poi celebrate da statue e lapidi. Questo volume presenta al lettore alcune di queste protagoniste dimenticate: in quattordici capitoli di taglio narrativo, le autrici ricostruiscono il profilo biografico e l'azione di altrettante donne, da Georgina Saffi a Clara Maffei, da Sara Nathan ad Anita Garibaldi, dalla nobile Cristina di Belgioioso alla capraia palermitana Teresa ""Testa di lana"""". Rileggendo insieme la vita di lavandaie e giornaliste, aristocratiche e massaie, italiane e inglesi, il libro riconosce in queste """"donne del Risorgimento"""" anche una comune disposizione in certo senso protofemminista che le portò volta a volta a impegnarsi in battaglie sociali, a lottare contro la prostituzione, a prendere le armi vestite da uomini, accanto agli uomini."" -
Capire le organizzazioni
Obiettivo del volume è fornire a studenti e operatori strumenti di analisi organizzativa che consentano di applicare conoscenze e concetti acquisiti nella ricerca e nella pratica quotidiana. Il testo fa costante riferimento alle discipline correlate (sociologia in primo luogo, ma anche economia, psicologia e scienza politica) e alle questioni rilevanti per le organizzazioni nella società contemporanea. -
Giornalismi. Media e giornalisti in Italia
Oltre la notizia: imprese editoriali, identità professionali, opinione pubblica, rivoluzione digitale. La nuova edizione del volume di Angelo Agostini ripropone un'analisi dello sviluppo del giornalismo italiano dagli anni Settanta a oggi che offre allo stesso tempo un'interpretazione della storia economica, politica, sociale e culturale del Paese. Dopo aver raccontato come Eugenio Scalfari e Silvio Berlusconi hanno dato vita a due imprese editoriali che hanno radicalmente cambiato il sistema dei media e dell'informazione in Italia, l'autore entra nel vivo della svolta digitale e dei riflessi che questa ha avuto sul consumo delle notizie da parte degli utenti. Il nuovo capitolo inserito alla fine del volume si concentra in particolare sugli ultimi 10 anni e disegna uno scenario che vede da un lato la radicalizzazione del giornalismo italiano, con il successo di testate fortemente identitarie, da ""Repubblica"""" al """"Fatto Quotidiano"""", passando per """"Libero"""" e """"Il Giornale"""", dall'altro il rischio di impoverimento e marginalizzazione della professione giornalistica con lo sfoltimento delle redazioni e la precarizzazione totale delle nuove generazioni."" -
Introduzione all'estetica
L'autore delinea i principali momenti teorici e storici della disciplina, evitando posizioni perentorie e affermazioni troppo recise su ciò che l'estetica è o non è, nell'idea che l'essenza della disciplina consista nel dialogo tra esperienza e giudizio, sensibilità e pensiero, retorica e logica. In questo quadro, i fenomeni estetici, le forme del sentire, dell'arte e del bello non vengono più spiegati, ma descritti per ciò che sono e per le possibilità simboliche che recano in sé. -
Tornare al mondo. Resurrezioni, rinascite e doppi nella cultura antica
Una volta morti, fa dire Eschilo ad Apollo, ""non c'è più modo di risorgere. Contro di questo non ha creato incantesimi mio padre"""", cioè Zeus. Eppure dalle testimonianze antiche affiora la possibilità che una persona o un'anima facciano di nuovo la loro comparsa nel mondo: si tratti di una tappa del percorso nel lungo cammino della metempsicosi, come ritenevano i pitagorici, o del baluginare intermittente di una vita già vissuta, scandito dalle rigide leggi del divenire cosmico, nella dottrina stoica, o del destino di un eroe come Protesilao in grado di imporre ripetutamente la propria presenza, o, ancora, del mito platonico degli uomini che nascono vecchi per morire bambini e rinascere, o dell'umanità che si ricostituisce dopo il diluvio. Tra mito e filosofia, questo studio fa affiorare un tema ricorrente eppure malnoto della cultura antica."" -
Le stagioni del contratto
Il volume illustra le diverse concezioni del diritto contrattuale a partire dalla sua codificazione nel 1942, passando in rassegna le diverse interpretazioni che sono state date delle regole del codice, quasi tutte immutate rispetto al testo originario. Da semplice affare dei privati a strumento di controllo sociale, a mezzo di intervento dello Stato nell'economia, a tecnica di tutela degli interessi deboli: il contratto e la sua storia sono rappresentati come lo specchio dei valori della società nella dinamica tra dimensione pubblica e privata dei rapporti. Non mancano riferimenti al contesto economico e sociale che evidenziano la versatilità di tale istituto nell'adattarsi alle sempre più complesse esigenze della società post-moderna. -
Breve storia dei diritti umani. Dai diritti dell'uomo ai diritti delle donne
A partire dalla ""Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo"""" del 1948 i diritti umani sono al centro della politica globale e del diritto sovranazionale. Nel dibattito politico e sociale contemporaneo ci si richiama ai diritti, vecchi e nuovi, per contrastare o invocare interventi pubblici, per difendere valori o interessi, per sostenere differenti concezioni morali. L'idea di diritti universali dell'uomo appare tuttavia in Europa già all'inizio dell'età moderna: questo volume propone una sintetica ricostruzione storica dell'affermazione dei diritti, dalla teoria giuridica e politica del XVI e del XVII secolo fino alle Dichiarazioni internazionali della seconda metà del XX secolo. Attraverso la confluenza di teorie, movimenti sociali, documenti giuridici si delineano gli sviluppi di diritti civili, politici, economico-sociali e i differenti percorsi seguiti dai diritti degli uomini e dai diritti delle donne.""