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I demoni
Petr Verchovenskij, guidato ideologicamente dal demoniaco Stavrogin, è a capo di un'organizzazione nichilista e lega i suoi seguaci con una serie di delitti. L'ultima vittima è Satov, un ex-seguace convertitosi alla fede ortodossa. Per coprire il delitto Petr obbliga Kirillov a scrivere una lettera di autodenuncia, prima di suicidarsi. Altri delitti, apparentemente immotivati, seguono e solo il suicidio di Stavrogin che si impicca nella soffitta del suo appartamento, sembra pore fine all'azione di questi ""demoni."" -
Lettere. Testo latino a fronte
Scritte tra il 65 e il 43 a. C., nell'arco del cruciale ventennio che vide la rovinosa e inarrestabile crisi della Repubblica, le ""Lettere"""" di Cicerone costituiscono una testimonianza preziosa, anche se inevitabilmente parziale, della vita pubblica di quegli anni. Esponente di spicco del partito conservatore, Cicerone scrive ai familiari, agli amici e ai compagni di partito, rivelandoci le raffinatezze di un'élite ormai in declino ma anche gli oscuri retroscena della lotta politica, le trame segrete delle rivalità e delle alleanze e gli inevitabili maneggi su cui si fondava il potere. Luca Canali esplora nell'introduzione l'interiorità dell'uomo Cicerone; nella premessa al testo Giorgio Brugnoli analizza la carriera politica del grande oratore e il ruolo delle """"Lettere"""" nell'insieme della sua opera."" -
L'avaro. Testo francese a fronte
Harpagon è un vecchio avaro che non pare avere altri sentimenti. I figli Cléante e Elise lo odiano. Harpagon decide di sposare la bella Marianne, amata da Cléante e di dare in moglie Elise a un vecchio, Anselme, che la accetta senza dote. Il valletto di Cléante, La Fleche, ruba la cassetta del denaro e la consegna al suo padrone che pensa di darla al padre in cambio di Marianne. Harpagon accusa però del furto il suo intendente Valère che crede che il suo amore per Elise sia stato scoperto e che questa sia la vera causa dell'ira di Harpagon. Giunge infine Anselme che riconosce in Marianne e Valère i figli da lui creduti morti in un naufragio. Gli innamorati si sposano e Harpagon ritrova il suo denaro. -
Racconti
Un principe bello e ingenuo, un usignolo pronto a sacrificarsi per una rosa, un gigante egoista, e castelli infestati da fantasmi scorbutici: personaggi e mondi fantastici, creati da Wilde con il primo intento di educare e divertire i figli Cyril e Vyvyan, ma anche fedelissimi ritratti delle contraddizioni morali che riempivano la vita della borghesia vittoriana. Lo stesso scrittore definiva i suoi racconti come “studi in prosa volti in forma fantastica e intesi in parte per i bambini e in parte per coloro che hanno mantenuto la capacità di gioire e stupirsi”. In questa raccolta viene proposta la serie completa dei racconti di Wilde, narrazioni sempre limpide e avvincenti, in cui fiaba e mito si incontrano e affascinano il lettore con il talento brioso e parodistico di uno dei più grandi autori dell’Ottocento inglese. -
Antonio e Cleopatra. Testo inglese a fronte
Antonio vive ad Alessandria schiavo della bellezza di Cleopatra. Costretto a ritornare a Roma per ragioni politiche, pone fine alla discordia con Cesare Ottaviano sposandone la sorella, ma la pace dura poco, perché la gelosia di Cleopatra, ed il ricordo della sua sensualità, lo richiamano in Egitto. -
Lord Jim
Fra la verità e il giudizio umano, fra il coraggio e il dubbio, che si alternano come onde di nebbia lungo tutto il romanzo (e proprio le nebbie, le nuvole, i vapori delle tempeste ne sono immagini chiave), si scorge a tratti la figura sfuggente del protagonista, dipinta con elusiva precisione. E' Lord Jim, uno dei personaggi più celebri, complessi, difficili e amati di Conrad, con il suo idealismo tenebroso, problematico ed essenzialmente umano. -
Testi di medicina greca
Tramandati sotto il prestigioso nome di Ippocrate, considerato il padre della medicina occidentale, i testi qui raccolti rivelano quanto nella Grecia antica fosse importante, accanto alla speculazione filosofica, l'indagine scientifica. Pur nella limitatezza delle conoscenze fisiologiche e anatomiche, i medici greci si affrancarono da pratiche magiche e superstizioni per cominciare a osservare i pazienti, registrare dati clinici e proporre teorie mediche, gettando le basi della nostra attuale scienza medica. L'introduzione di Vincenzo Di Benedetto offre una panoramica dell'antica medicina greca. Ad Alessandro Lami si devono la premessa al testo, la traduzione e le brevi introduzioni ai singoli trattati. -
Delitto e castigo
"E' il rendiconto psicologico di un delitto. Un giovane, che è stato espulso dall'Università e vive in condizioni di estrema indigenza, suggestionato, per leggerezza e instabilità di concezioni, da alcune strane idee non concrete che sono nell'aria, si è improvvisamente risolto a uscire dalla brutta situazione. Ha deciso di uccidere una vecchia che presta denaro a usura..."""" (Dostoevskij)." -
I Menecmi
Un mercante di Siracusa perde a Taranto uno dei suoi due figli gemelli, Menecmo, e ne muore di dolore. Menecmo, allevato da un ricco mercante di Epidamno di cui ha poi ereditato le ricchezze, vive a Epidamno, ha una moglie gelosa e una bella amante, Erozio. Il fratello, chiamato anch'egli Menecmo, va a Epidamno e viene scambiato per il gemello, crede però che la causa delle strane avventure che gli capitano sia l'interesse da lui suscitano in Erozio. Intanto Menecmo ""primo"""" subisce le ire della moglie gelosa e del suocero. I due fratelli infine si riconoscono e decidono di tornare insieme a Siracusa dopo aver venduto all'asta i beni e la moglie (se qualcuno la compra) di Menecmo """"primo""""."" -
Trionfi
Nonostante Petrarca non affidasse la propria gloria alle sue opere in volgare, egli raggiunse la fama in primo luogo per quelle “rime sparse” – in volgare appunto – che sono una sorta di autobiografia spirituale del poeta e un cardine fondamentale della letteratura italiana. E, in volgare, Petrarca scrisse anche i “Trionfi”, che lo impegnarono quasi trent’anni, dal 1340 al 1370, ma rimasero incompiuti. L’opera è costituita da una serie di visioni mitiche e simboliche che raffigurano sentimenti ed eventi umani innalzati a moralità universale, sulla linea dei poemi allegorico-didascalici del tempo, di cui massima espressione fu la “Commedia” di Dante. Nel loro essere rimasti incompiuti però, i “Trionfi” mostrano come il mondo degli intellettuali fosse radicalmente cambiato nel corso dei circa cinquant’anni che dividono il capolavoro dantesco dall’opera di Petrarca: cinquant’anni che avevano visto il passaggio dal Medioevo all’Umanesimo, dalle certezze tomistiche al dubbio agostiniano, dall’ideale moralizzatore alla concentrazione sull’Io e sulle sue debolezze. -
La bisbetica domata
Quest’opera deve la sua fortuna alla vivace messa in scena di un tema antico quanto il mondo: l’addomesticamento attraverso il matrimonio della donna ribelle e testarda. Il duello amoroso tra Petruchio e la “bisbetica” Katharina, ricco di situazioni farsesche e di battute argute, propone una nuova visione psicologica del rapporto tra uomo e donna, caratterizzato dal reciproco rispetto e amore che alla fine nasce tra i due personaggi. Ciò che ne scaturisce è una effervescente e piacevole commedia della vita matrimoniale, ricca di equivoci ora drammatici ora grotteschi, affine allo spirito delle commedie classiche. Questa edizione nella celebre traduzione di Gabriele Baldini restituisce tutta la freschezza di una delle più amate opere shakespeariane. -
La bottega del caffè
Con la propensione all'ascolto, originariamente determinata da un difetto visivo, don Marzio è il prototipo di quei frequentatori di caffè che sanno di questo e di quello, che raccolgono notizie dalla voce degli altri e dalle gazzette per farsene portavoce, senza la cura di controllarle e di verificarne la fondatezza, mescolando verità e invenzione. Nella bottega del caffè si nasconde una vena scientifico-filosofica caratteristica del diciottesimo secolo e non manca quel doppio livello di lettura, quell'aspetto metateatrale che più volte si ritrova nel Goldoni. -
Otello
Incalzante e senza respiro, “Otello” è forse la tragedia più intensa di Shakespeare. E certo, per ricchezza e varietà del linguaggio, acume psicologico e inventiva scenica, è il suo dramma più profondamente umano nella trattazione del bene e del male. E proprio dal conflitto tra bene e male, tra forza e insicurezza insito in ogni uomo nasce la tragedia di Otello. Generale della Repubblica di Venezia e invidiato marito della bella Desdemona, il moro Otello è nobile, valoroso, ammirato. Ma soffre anche di un irrisolto senso d’inferiorità sul quale fa leva il perfido Iago, la più grande e atroce figura di “cattivo” della storia del teatro, che lo fa cadere fra le spire della gelosia, “il mostro dagli occhi verdi che irride al cibo di cui si nutre”, in cui si dissolve il sogno di felicità e di pace del Moro. -
Iacopone da Todi e la poesia religiosa del Duecento
Poeta e giullare, mistico e teologo, uomo di legge, uomo e guerriero, strenuo ed intransigente difensore del primigenio spirito del francescanesimo e della Povertà cristiana, Jacopone da Todi è uno dei maggiori poeti di lirica religiosa del Duecento. I suoi contemporanei ritenevano fermamente che in lui abitasse lo Spirito di Cristo. Così egli ha reso esemplare la propria vicenda autobiografica, fatta di follia per la croce, di vergogna, lotta contro il papa corrotto, prigionia, pentimento. Si è mosso inquieto fra i gruppi che meglio esprimevano i fermenti religiosi del suo tempo dei quali la sua poesia rappresenta di volta in volta il pensiero e il credo nei ritmi più cari e vulgati. -
Manifesto del Partito Comunista. Testo tedesco a fronte
"Il Manifesto è un testo formidabile che sa alternare toni apocalittici e ironia, slogan efficaci e spiegazioni chiare e (se proprio la società capitalistica intende vendicarsi dei fastidi che queste non molte pagine le hanno procurato) dovrebbe essere religiosamente analizzato ancora oggi nelle scuole per pubblicitari"""". (Umberto Eco)." -
Carmina Priapea
Giunto dalla Grecia tra il III e il II secolo a.C., il culto di Priapo, divinità agreste dall'esuberante sessualità associata al culto di Dioniso, riscosse subito un enorme successo. A Priapo sono indirizzati i Carmina Priapea, una raccolta di ottantacinque brevi componimenti variabili per metro, lunghezza e tono, ora sommessamente elegiaci ora salaci e scherzosi, che lo esaltano come simbolo della forza generatrice e della prosperità per uomini e animali. Carmi dal tema scabroso e poco adatto alla severa gravitas romana, dunque, ma opera di poeti (rimasti anonimi) certo tecnicamente esperti e non ignari della tradizione culturale latina e greco-ellenistica. A Edoardo Bianchini si devono l'introduzione, la traduzione e l'apparato critico che mette in luce il fitto sostrato di rimandi e citazioni letterarie sottese al testo. -
Oreste
La vicenda è una delle più note della mitologia greca: Oreste, per vendicare la morte del padre Agamennone, uccide la madre Clitemnestra e il suo amante Egisto. Dopo il terrribile delitto Oreste è perseguitato dalle Erinni, che lo portano alla pazzia: la follia deriva dal pensiero ossessivo del crimine ma anche dalla paura della pena che gli sarà comminata: la condanna a morte. Testo greco a fronte. -
L'opera del mendicante
In questa commedia i personaggi sono ladri, ricettatori, donne di malaffare, avvocati e poliziotti in combutta per spillare quattrini dove si può. Il testo opera su una inversione dei valori ed è una satira dei potenti che sono tutti malfattori ammantati di falsi buoni principi. ""L'opera del mendicante"""" è diventata famosa in età contemporanea nel libero adattamento di Berthold Brecht, che conservò i nomi dei personaggi originari: il bandito Macheath, il ricettatore Peachum, la figlia di Peachum, Polly. Testo inglese a fronte."" -
Viaggio in Grecia. Guida antiquaria e artistica. Testo greco a fronte. Vol. 5: Olimpia e Elide
Del ""Viaggio in Grecia"""" di Pausania, Olimpia rappresenta il punto centrale. L'ampio spazio dedicato alla descrizione dei templi, degli altari, delle statue di campioni olimpionici o di altri illustri personaggi fa sentire un amore che va oltre la documentazione antiquaria e archeologica: a Olimpia pulsa il cuore della grecità e Pausania percorre e ripercorre lo stretto spazio in cui si trova il santuario con un atteggiamento """"devoto"""", animato com'è dal senso di superiore presenza. Per l'unitarietà del tema trattato (Olimpia campeggia prepotentemente anche nel computo totale dei capitoli sul resto dell'Elide) l'editore ha pubblicato in uno stesso volume i libri V e VI del """"Viaggio in Grecia"""". Testo greco a fronte."" -
Un'estate con Omero
Iliade e Odissea raccontati come una grande avventura.rnrn«Versi capaci di svelarci l'enigma del domani e di chi, ancora, non siamo diventati» – Andrea MarcolongornrnL'Iliade e l'Odissea sono, non per caso, i più antichi longseller della storia: la loro voce continua a parlarci di un'umanità che sentiamo infinitamente più vicina dei duemilacinquecento anni che ci separano da quando sono stati composti. Come possono rimanere così impassibili allo scorrere del tempo? Come può l'avvicendarsi delle epoche lasciare da sempre intatta la loro attualità? Per scoprirlo, Sylvain Tesson si è ritirato per qualche mese in un isolotto delle Cicladi, immerso nella luce che riverbera sull'intonaco bianco delle case e nel vento, primo sostegno ai naviganti che solcano il mare, con la sola compagnia dell'aedo e delle sue Muse. Il risultato è al contempo romanzo, studio e viaggio, animato da eroi che sono prima di tutto uomini, divinità che scendono al fianco dei loro protetti e poi gli altri grandi protagonisti: la hybris, la volontà di superare i limiti umani; il fato, la bellezza, la forza, il lutto, la guerra, l'amore. Tematiche universali che ci mostrano come in realtà l'uomo sia da sempre uguale a se stesso e che i sentimenti che agitano gli eroi in battaglia non sono diversi da quelli che sperimentiamo anche noi, tutti i giorni.