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Enciclopedia delle religioni. Vol. 15: Le religioni dell'Oceania.
Questo volume (circa 600 colonne, 45 voci) è dedicato alla trattazione dei fenomeni religiosi che si sono sviluppati nel continente nuovissimo dell'Oceania, cioè in Australia e nelle numerosissime isole che punteggiano l'Oceano Pacifico. Si tratta di un territorio che per la sua storia culturale ha fornito un contributo particolarmente ricco alla ricerca etnologica e antropologica (sia sul piano della documentazione sia su quello della teorizzazione) e che ancora oggi propone, nelle sue più remote propaggini, alcune sorprendenti scoperte. Il volume, dunque, tratta soprattutto di fenomeni religiosi di popolazioni aborigene che fino ad alcuni decenni fa vivevano ancora ""a livello etnologico"""". Ma di queste popolazioni opportunamente analizza anche il faticoso e spesso tormentato ingresso nella modernità, che si sta ancora realizzando fra tragiche perdite di identità e orgogliose rivendicazioni delle radici culturali. Complessa e significativa è infine la storia della diffusione in Oceania del Cristianesimo (cattolico e protestante), dai primi tentativi missionari fino all'attuale organizzazione delle Chiese e allo sviluppo di nuove esperienze religiose."" -
Scram ovvero la fine del nucleare
Diversamente da quanto si vuol far credere, il nucleare non è una tecnologia avanzata, ma una tecnologia complicata, vecchia, costosa e pericolosa, che in mezzo secolo ha creato - oltre all'incubo tutt'altro che scomparso dell'olocausto nucleare - problemi gravissimi, che peseranno per centinaia o migliaia di anni, senza avere apportato alcun beneficio sostanziale o insostituibile. Questa tesi viene sviluppata nel libro in termini analitici e rigorosi, analizzando in modo sistematico l'intero ciclo nucleare per tutti gli aspetti rilevanti: emissioni di C02, indipendenza dalle fonti fossili, costi disaggregati, emissioni di radioattività nel normale funzionamento, residui radioattivi ingestibili, rischi e portata di possibili incidenti, pericoli di proliferazione militare. Un capitolo di Ernesto Burgio analizza i danni biologici e sanitari delle radiazioni ionizzanti in base ai risultati più recenti della ricerca biologica, che dimostrano la profonda inadeguatezza dell'approccio e della normativa ufficiali, nonché delle sue conclusioni tranquillizzanti per le piccole dosi di radiazioni. Tanto più utile risulta il confronto con l'""immagine speculare"""" della Francia, la cui fama di paradiso del nucleare viene smontata e analizzata nelle sue profonde contraddizioni da uno specialista di notorietà internazionale, Mycle Schneider. L'ultima parte del libro è dedicata a dimostrare l'inconsistenza e la impraticabilità delle soluzioni miracolistiche prospettate dall'industria nucleare."" -
La commozione del bene. Una teoria dell'aggiungere
Questo libro individua nell'idea dell'aggiunta il tratto costitutivo della cultura europea e - più radicalmente - il genoma teoretico della realtà. Plotino invitava a battere tutto intorno per tirare via le cose aggiunte; il Bene, che ""conclude"""" il suo sistema, non è però ciò che resta, una volta eliminato il mondo, ma quello che dona tutte le aggiunte. La messa in opera di quel precetto ha dunque in Plotino una curvatura ironica e paradossale. In nessun luogo più che nell'idea di SS. Trinità diviene chiaro il nesso indissolubile di essere e aggiunta. L'immensa pretesa che l'Unico, proprio essendo e restando Uno, sia tuttavia Tre individua nel concetto di Dio una tensione esplosiva, un sovrappiù impossibile, che Anselmo, Tommaso e Duns Scoto hanno indicato. L'essere, però, è aggiunta solo in forza del Bene. Se il Bene fosse semplice perfezione, ad esso non potrebbe aggiungersi niente, perché ogni aggiunta o non sarebbe tale o sarebbe nociva. Ma il Bene è perfezione in quanto bontà (non viceversa), il che richiede di """"definirlo"""" come la Regola, o il Fondamento, con aggiunta. La commozione del Bene è appunto questa capacità inaudita di aggiungere, di fare stare ancora qualcosa in uno spazio che, per definizione, è saturo e inemendabile. Il modello aggiuntistico si concepisce dall'inizio alla fine come un pensiero della liberazione, anche in senso politico. L'emancipazione, l'uscita, non può però consistere mai nella mera eliminazione delle cose aggiunte."" -
Complessità, evoluzione, uomo
La crescita della complessità della materia nel tempo, come aumento di particelle cariche elettricamente e di interazioni a livello atomico e molecolare, con aggregazioni sempre più numerose e ricche di relazioni, è un fatto fuori discussione. Il fenomeno si può riconoscere nel mondo inorganico, organico e vivente in una grande varietà di espressioni. Nei viventi pluricellulari si mostra come un processo non lineare, con ramificazioni e direzioni che a volte si arrestano estinguendosi, altre volte si mantengono quasi immutate nel tempo giungendo fino a noi. Questa crescita suppone cambiamenti a livello strutturale e idonee condizioni esterne che consentono o favoriscono relazioni e aggregazioni sempre nuove. Si realizza così l'evoluzione della vita, ciò che il ""creazionismo scientifico"""" e le sue forme rinnovate, come Ylntelligent Design, seguitano a negare. Le domande si accrescono se si pensa alla ominizzazione, che ha portato a un essere in cui la complessità biologica, espressa dalla struttura e dal funzionamento dell'encefalo e ancora in gran parte inesplorata, raggiunge la sua massima espressione e appare accompagnata dalla cultura, rivelatrice della coscienza di sé e della libertà."" -
La Cappella Caracciolo del Sole a San Giovanni a Carbonara. Ediz. illustrata
La cappella Caracciolo del Sole nella chiesa di San Giovanni a Carbonara rappresenta uno straordinario esempio di autunno del Medioevo. Se infatti lo storico olandese Johan Huizinga applicava la categoria alla civiltà borgognona, quello che accade a Napoli tra la fine della dinastia degli Angiò Durazzo e l'arrivo di Alfonso d'Aragona il Magnanimo si può analogamente immaginare come un frutto portato al culmine della sua maturazione. Il libro mette in luce gli aspetti di una stagione artistica cosmopolita, in dialogo con le varie realtà del gotico internazionale, in un intreccio con il gusto mediterraneo. Gli artisti cui si devono le splendide pitture sono Leonardo da Besozzo, figlio del maestro dell' Ouvraige de Lombardie, il sogno espanso da Milano all'Europa, e Perinetto da Benevento e di Francia, misterioso artista in cui è parso di avvertire le atmosfere avignonesi e le colorite espressioni delle novità catalane. Lo studio analizza la storia del monumento nel contesto della spiritualità degli agostiniani osservanti. Sono loro a reggere la chiesa negli anni della decorazione della cappella di Sergianni Caracciolo del Sole, Gran Siniscalco del Regno. Il significato delle storie sacre che decorano interamente le pareti è svelato da una lettura iconografica che evidenzia l'esemplare sinergia tra il chiostro e la corte. -
Mistica comparata e dialogo interreligioso
India, secolo XX: il 14 luglio 1973, a Rishikesh, il monaco benedettino Henri Le Saux vive l'esperienza del risveglio; ""Ramana Maarshi"""" trasmette il messaggio delle Upanisad senza la mediazione dei testi scritti; """"Ananda-mayi Ma"""", """"essenziata di beatitudine"""", in """"samadhi"""", realizza """"l'advaita"""". Personaggi di confine o, meglio, sopra il confine, """"testimoni dell'Assoluto"""", che Caterina Conio incontra nelle grotte, negli eremi, negli """"asram"""" dell'India, dopo aver a lungo meditato sulla """"Mandukya Upanisad"""", il più astratto dei testi vedantici. Caterina ne comprende l'eccezionale """"portata mistica"""" e la penetra a fondo, attraverso il confronto con le altre scritture della tradizione dell'Oriente e dell'Occidente. Discute la prima tesi alla Cattolica di Milano su un testo sacro non occidentale, la """"Mandukya"""", che continua ad approfondire per il suo dottorato alla Banaras Hindu University. Sente il """"bisogno metafisico"""" di un dialogo filosofico-religioso tra i due emisferi. A Varanasi, Raimon Panikkar sarà suo diretto interlocutore. E così Caterina Conio continua negli anni la ricostruzione del pensiero delle personalità esemplari cristiane e non: del Gandhi mistico e """"karma-yogin"""", del sacerdote Jules Monchanin, che, con l'abito ocra e il nome indiano, rimane per sempre fedele in tutto alla Chiesa cattolica, degli impavidi """"Vinoba"""" e Thomas Merton, che con attitudine ascetica hanno promosso la giustizia sociale e il dialogo interreligioso."" -
La bellezza inutile. I monumenti sconosciuti e il futuro della società. Ediz. illustrata
Attorno alle bellezze minori, attorno alle chiese e ai monumenti meno conosciuti e più colpiti dall'incuria o dall'indifferenza, si sta giocando una parte importante del nostro futuro, perché lì persiste un senso ultimo di comunità che altrove è perduto. Né i partiti né i circoli culturali ripropongono un'idea di comunità umana come invece viene riproposta dai gruppi e dai comitati che lavorano a dar vita alle bellezze ritenute periferiche e secondarie. Il grande monumento ""spersonalizza"""" la sua tutela (nessuno si sentirebbe di dover difendere la Cappella Sistina di Michelangelo), mentre invece il piccolo monumento, proprio perché spesso mal conservato, malcurato, ignorato dalle amministrazioni, riesce a far nascere un senso di difesa, di condivisione, di richiamo a ciò che abbiamo di importante e di duraturo nella nostra civiltà."" -
Figure e vicende della chiesa ambrosiana. Nel solco di Ambrogio
La sezione ""Nel solco di Ambrogio"""" raccoglie gli scritti di Inos Biffi dedicati alla sua Chiesa, quella ambrosiana, in cui si affondano le sue radici cristiane, la sua formazione, i suoi studi. I primi saggi riguardano lo stesso antico governatore diventato improvvisamente e controvoglia vescovo della città imperiale. Si tratta di schizzi brevi ma incisivi sulla sua dottrina e pastorale, sull'originalità della sua teologia, tutta incentrata su Cristo, sulla novità della sua cura d'anime, tutta dedicata a iniziare i suoi fedeli all'intelligenza, al gusto e al canto del """"Mistero"""". Dopo Ambrogio ricorrono alcuni degli altri grandi pastori che hanno illustrato e impreziosito la Chiesa di Milano, tra i quali il grande autore della Riforma cattolica, san Carlo Borromeo, nei disegni umani un perfetto esponente del nepotismo papale, ma nei disegni divini il riformatore che con le sue potenti e geniali istituzioni ha segnato per secoli e fino ad oggi questa Chiesa, che a ragione può essere definita ambroborromaica. Sono succedute a san Carlo altre luminose figure di pastori. Inos Biffi rievoca in particolare gli arcivescovi che nel XX secolo sulla sua scia hanno governato la comunità ambrosiana con sapienza operosa ed edificante santità: due infatti - Ferrari e Schuster - sono già beati, e Montini si avvia alla beatificazione, mentre a Giovanni Colombo, che ebbe il dono della Parola per la sua Chiesa, sarà riservato tutto il secondo volume della sezione."" -
In una fiamma di fuoco. Rashi commenta l'Esodo
Elie Wiesel afferma che, tra i differenti Commentari della tradizione ebraica, quello del rabbino di Troyes è ""unico, differente, indispensabile"""". E esattamente così! A poco meno di un millennio dalla nascita, le sue spiegazioni dei passi biblici e talmudici rimangono insuperate. La sua interpretazione, focalizzata soprattutto sul senso letterale della Scrittura, ha rappresentato un nuovo inizio nel campo dell'esegesi. Né la sua fedeltà testuale significa aridità e abbandono della tradizione dedicata al senso allegorico, morale e anagogico; solo che il tutto si trova riplasmato e riutilizzato per precisare e arricchire il significato piano dei versetti. Comprendere pienamente i commenti di Rashi, specialmente per il suo abbondante uso delle fonti, non è e non è mai stato facile. Così, nel corso della storia, per elucidare il suo commento biblico sono stati scritti più di duecento commentari. Il presente lavoro intende svelare la profonda ed erudita sapienza che si nasconde nelle concise e spesso ellittiche spiegazioni di un passo. Limitandosi ai primi dodici capitoli dell'Esodo, esso fornisce anzitutto una traduzione del testo biblico e del Commento di Rashi; il Commento viene quindi approfondito attraverso i Supercommentari - che si sono spesso trasformati in nuovi commenti -, con l'aggiunta infine delle possibili ulteriori interpretazioni che del versetto si possono dare. Editoriale di Giuseppe Laras, prefazione di Azzolino Chiappini."" -
La libertà e le occasioni
La domanda inaugurale del pensiero moderno è ""politica"""" in senso rigorosamente filosofico: non concerne la genesi storica della società, la sua nascita nel tempo, le strategie del potere, non chiede il racconto della fondazione, ma si applica al punto d'origine, al principio del """"plurale"""" costitutivo della soggettività. A partire dal XVII secolo, mentre per un verso si osserva e calcola il gioco delle forze reali e per un altro si sublima nel tragico l'inseparabile coppia di arbitrio e necessità, balena nuova l'idea che propulsivo della dinamica sociale sia il nesso dialettico, mondano e storico, di libertà e di ordine. Vico coglie appieno la novità, quando nel De iure, del 1720, sostiene che società e diritto non sono effetti né di metafisica necessità né di naturali impulsi utilitari, ma funzioni dell'umano reagire alle occasioni, ossia risposte che dinanzi alle sfide delle contingenti situazioni gli accomunati individui inventano. Nell'attuale momento della vita del mondo, non certo per questa o quella novità tecnica ma, come avverte Jacques Ellul, per l'incombente prospettiva che lo stesso sistema sociale si riduca a """"sistema tecnico"""", si realizzi cioè l'organica e totalitaria """"tecnicizzazione"""" dell'umano, la libertà si trova dinanzi all'occasione cruciale, in cui è di essa che si decide. Una tale sfida non si può ignorare, occorre rispondere. È propriamente un affare di etica: non compete all'esattezza del calcolo, ma al rigore del pensiero."" -
I salmi dell'Hallel
Nell'interpretazione dei salmi è fondamentale per Cassiodoro il senso storico grammaticale. In ciò era favorito dalla sua straordinaria erudizione. Non di rado si mette a spiegare il testo parola per parola, con frequenti riferimenti a conoscenze scientifiche di cui era ricco. Egli comunque preferisce in maniera assoluta il senso spirituale. Quando gli è possibile fa scaturire dai salmi utili insegnamenti morali. Ma per lui ciò che conta davvero è il senso allegorico. L'autore dei salmi è un profeta che vede in anticipo come Dio avrebbe realizzato il suo disegno di salvezza. In essi, pertanto, è al centro la figura di Gesù Cristo, unico Salvatore. E in Lui che la storia trova pienezza di significato. Potremmo tranquillamente dire che Cassiodoro vuole e riesce a scoprire nei salmi la realizzazione del mistero pasquale. Il ""canto nuovo"""" che i beati devono cantare in eterno """"è il mistero della santa incarnazione, la natività mirabile, l'insegnamento che dona salvezza, la passione maestra di sapienza, la resurrezione prova certissima della nostra speranza, l'essere posto alla destra del Padre"""". E, proprio perché la Pasqua avrà la sua pienezza nella Gerusalemme celeste, è evidentemente accentuato nel Commento il senso anagogico. Quanto detto risalta in particolar modo nel """"Commento ai salmi dell'Hallel"""". Sono, in fondo, i salmi che venivano cantati dagli ebrei soprattutto nelle celebrazioni pasquali. E che, dunque, anche Gesù ha cantato."" -
Paul Valéry architetto
Nell'opera di Paul Valéry, l'architettura ha una duplice centralità. Da un lato, rappresenta la metafora più convincente della logica costruttiva e della chiarezza ideale che devono guidare la riflessione sull'esistenza. Dall'altro lato, è quell'arte eccelsa che accoglie e custodisce il corpo dell'uomo, nell'orgoglio e nella bellezza, organizzando la materia bruta, secondo regola e numero. Su di essa, quindi, si addensano l'identità razionale e il destino vitale della civiltà. Così, guardare all'idea di architettura che Valéry esprime in pagine di raffinata scrittura vuol dire guardare, da una postazione privilegiata, ad argomenti centrali nella cultura europea del Novecento. Muovendo da alcuni appunti inediti sull'architettura contenuti nei Cahiers, gli autori propongono uno stimolante itinerario di lettura che attinge alla stessa passione per l'architettura nutrita da Valéry. Il volume è corredato, oltre che dalla riproduzione e trascrizione degli inediti autografi, da un inserto illustrativo con una selezione degli straordinari disegni dedicati da Valéry al tema dell'architettura. Prefazione di Maria Antonietta Crippa. -
La risposta dei contadini
Da qualche tempo l'agricoltura è diventata oggetto di un'attenzione molto particolare. Nei paesi occidentali si assiste anche a un incremento della domanda di prodotti biologici, all'estensione dei sistemi di filiera corta, al moltiplicarsi dei dibattiti e delle polemiche sui rischi per la salute e lo sviluppo dell'agricoltura industriale. Allo stesso tempo, i movimenti contadini si sono rafforzati. Questo libro si propone come una guida in questa giungla, propone una prospettiva. Il punto di vista difeso da Silvia Pérez-Vitoria s'inscrive nel solco del suo precedente lavoro, ""Il ritorno dei contadini"""". L'autrice distingue i contadini dagli agricoltori (e da altri coltivatori diretti) e osserva una tradizione contadina intenta a ricostruirsi, sulle fondamenta che le sono sempre state proprie, ma ora dotata di nuove idee. Contrariamente a quel che si crede, la popolazione contadina sarebbe in grado di costituire l'alternativa a un'agricoltura industriale eminentemente mortifera. In più, l'industria degli alimenti """"bio"""" non si rivela per niente inoffensiva, come l'autrice dimostra. Per dare un taglio a tutte queste sfumature, bisognerebbe sostenere la lotta dei contadini per la riconquista delle terre. Le proposte dei contadini vanno molto al di là di una semplice messa in discussione del modello agricolo vigente e interpellano in modo globale le nostre società. È proprio vero, questa risposta ci riguarda tutti."" -
Vita di Aelredo di Rievaulx. Testo latino a fronte
"Una dolcezza gentile, una radiosa affettuosità e una vasta capacità di simpatia non sono le qualità che vengono abitualmente associate ai primi cisterciensi, e però sono esattamente queste le caratteristiche più spiccate di Aelredo di Rievaulx"""" (D. Knowles). Testimone e attore privilegiato di un periodo di profondi mutamenti sia per la Chiesa del XII secolo sia per la società civile del tempo, Aelredo nacque nel 1110 a Hexham, nel nord dell'Inghilterra; trasferitosi alla corte del re Davide di Scozia, ne guadagnò la stima tanto da ricevere la prestigiosa carica di intendente generale del regno. Ma, rinunciando a una sicura carriera politica o ecclesiastica, si fece monaco presso l'abbazia cisterciense di Rievaulx (Yorkshire), divenendo successivamente abate della nuova fondazione di Revesby (Lincolnshire) nel 1142, poi di Rievaulx nel 1146, dove morì il 12 gennaio 1166, attorniato da """"centoquaranta monaci e cinquecento fratelli laici"""". Contemporaneo di san Bernardo, Aelredo, insieme con l'abate di Clairvaux, Guglielmo di Saint-Thierry e Guerrico di Igny, è considerato uno dei """"quattro evangelisti"""" di Citeaux. La sua influenza sulla Chiesa d'Inghilterra e sull'ordine monastico in questo paese può essere paragonata a quella di san Bernardo su tutta la Chiesa. """"La Vita Ailredi"""", racconto agiografico composto, poco dopo la morte di Aelredo, da Walter Daniel che fu suo segretario e infermiere. Editoriale di Azzolino Chiappini. Presentazione di Inos Biffi." -
Libia 1911. I cattolici, la Santa Sede e l'impresa coloniale italiana
Quest'anno, oltre al 150° dell'unità d'Italia, ricorre anche il centenario della ""seconda guerra coloniale"""" italiana, cioè quella di Libia del 29 settembre 1911, che a sua volta avveniva durante i festeggiamenti del 50° dell'unità nazionale. Nelle guerre coloniali del XIX e XX secolo, condotte dalle maggiori potenze europee, l'elemento religioso è stato spesso utilizzato in modo strumentale per convincere le popolazioni indigene sull'utilità e necessità storica dell'impresa, volta, si diceva, a importare in quei Paesi la civiltà e la cultura occidentale e i benefici economici e sociali legati ad essa. Il libro tratta dell'utilizzazione strumentale che della materia religiosa, in tal caso dell'islam, fecero in Libia i capi militari e civili italiani dell'impresa militare, mentre in Patria l'impresa fu a volte interpretata da una parte del clero e da una certa cultura cattolica con i toni """"infervorati"""" della guerra religiosa. Posizione che fu energicamente condannata dalla Santa Sede, e in particolare da Papa Pio X, che per fugare ogni possibile dubbio sulla questione fece pubblicare sull'Osservatore Romano una Nota di biasimo di tali fuorvianti interpretazioni. Più volte, inoltre, il Pontefice, come risulta dalle carte dell'Archivio Segreto Vaticano, richiamò, anche personalmente, alcuni alti prelati e vescovi residenziali a maggior moderazione nelle loro esternazioni a sostegno """"della guerra coloniale""""."" -
Libia 2011
Il 2011 non è solo il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, ma è anche l'anno in cui ricorre un'altra celebrazione meno onorevole da festeggiare per i governanti del nostro paese: il centenario della prima guerra dell'Italia contro la Libia. Dopo aver ripercorso le fasi salienti dell'occupazione militare italiana (1911-1943) e della travagliata storia libica fino ai giorni nostri, Paolo Sensini, che ha preso parte a Tripoli ai lavori della Fact Finding Commission on the Current Events in Libya nei giorni immediatamente successivi all'inizio dei bombardamenti NATO, ricostruisce con dovizia tutte le fasi del conflitto e le vere ragioni sottese all'attacco contro la Libia. Il quadro reale che ne emerge, e che nessun media mainstream ha voluto raccontare alle opinioni pubbliche occidentali, è sconcertante. Le menzogne sulle ""fosse comuni"""" e sui """"10.000 morti"""", così come """"i ribelli di Bengasi"""" fomentati dal fondamentalismo islamico e anche organizzati, armati e finanziati dalle potenze occidentali, sono serviti come pretesto per la Risoluzione ONU numero 1973 che ha dato il via all'intervento militare in Libia, mentre il mondo tace sul consistente miglioramento delle condizioni di vita del popolo libico da quando Gheddafi è stato alla guida del paese, unica realtà petrolifera mediorientale con una redistribuzione sociale della ricchezza. Dopo l'Afghanistan e l'Iraq, quella in Libia è solo l'ennesima guerra neocoloniale dei giorni nostri."" -
Valcamonica Symposium (2011). Arte e comunicazione nelle società pre-letterate-Art and communication in pre-literate societies. Ediz. bilingue
La cultura cresce soprattutto grazie agli scambi e alle contaminazioni. Per questo il Centro Camuno di Studi Preistorici, fin dalle sue origini, ha sollecitato l'incontro e il confronto fra gli studiosi e gli specialisti di diverse discipline, contribuendo alla conoscenza e alla comprensione del patrimonio archeologico della Valcamonica e del mondo, anche attraverso la costituzione di un forum internazionale, il Valcamonica Symposium, che giunge alla sua XXIV edizione dal titolo ""Arte e comunicazione nelle società pre-letterate"""". """"Conoscere il passato per capire il presente"""" è il motto del Centro Camuno di Studi Preistorici, che dalla Valcamonica muove una nuova sfida intellettuale: riattualizzare il valore comunicativo delle prime manifestazioni artistiche dell'uomo, in un mondo che fa della comunicazione e della velocità delle informazioni la sua linfa vitale. """"Il linguaggio visuale - spiega il prof. Emmanuel Anati, Direttore del Centro Camuno di Studi Preistorici - è una componente essenziale dell'arte; ma l'arte ha anche altre componenti di carattere emotivo ed estetico, che implicano un bagaglio di capacità associative, ricettive e comunicative particolari dell'Homo sapiens. Le insegne stradali, i manifesti pubblicitari, i murales fanno parte della nostra vita quotidiana, loro tramite vengono trasmesse e recepite emozioni, esternazioni grafico-estetiche ed informazioni. Il linguaggio visuale è oggi usato universalmente e con scopi diversi..."" -
Le radici della democrazia. I principi della costituzione nel dibattito tra gesuiti e costituenti cattolici
La democrazia italiana affonda le sue radici nei princìpi della Costituzione, la cui formazione rimane un vero e proprio ""evento di coscienza"""" nato dall'incontro dei costituenti che parteciparono alla Sottocommissione della Costituente (1946-1947). Tra i costituenti cattolici ed i gesuiti della Civiltà Cattolica si ebbero """"scontri e incontri"""" in merito alla formazione dei princìpi, all'idea stessa di Stato costituzionale e di """"diritto naturale"""" che determinava una visione di società e di Stato diversa. Molti punti proposti dalla Santa Sede e dai padri della Civiltà Cattolica sono entrati nella Costituzione. Dopo più di sessant'anni dalla sua approvazione è utile chiederci se in uno scenario politico, economico, sociale, cambiato sul piano interno e internazionale, la Costituzione debba essere revisionata o cambiata, e in che modo i princìpi fondamentali possano contribuire a farlo. I nove princìpi elaborati nella Sottocommissione - democratico, personalista, pluralista, lavorista, di solidarietà, di uguaglianza, di autonomia, di libertà religiosa, pacifista - definiscono la """"dignità della persona umana"""" solamente se si è in grado di rispettare il delicato equilibrio di pesi e di contrappesi su cui si basano. Lo spirito della Costituzione e l'intenzionalità dei costituenti ci permettono di conoscere le radici che nutrono la democrazia italiana. Prefazione di Oscar Luigi Scalfaro."" -
La memoria di Auschwitz. Storia di un monumento 1957-1967
"La realizzazione di un monumento nel campo di Birkenau fu oggetto di un concorso promosso dal Comitato Internazionale di Auschwitz nel luglio del 1957. Le attività di progetto e i successivi lavori di costruzione si protrassero per dieci anni, fino alla primavera del 1967. Questo volume ha lo scopo di delineare la storia delle vicende che portarono alla realizzazione del monumento, rammentando che esse si svilupparono in due fasi: una prima fase gestita da una giuria internazionale presieduta inizialmente da Henry Moore e poi da Lionello Venturi e sviluppatasi in tre gradi (1957-1959), e una seconda fase gestita da una """"commissione tecnica"""" facente capo direttamente al Comitato di Auschwitz (1961-1965) e aperta solo agli autori dei precedenti progetti, in cui risultò vincitore il progetto proposto dal sottoscritto e da Pietro Cascella. Il monumento sarebbe stato poi costruito fra il 1965 e il 1967. In questo volume ho cercato di ricostruire, insieme alle vicende del concorso e delle corrispondenti attività progettuali, il contesto politico, sociale e culturale che ne ha influenzato gli sviluppi. Non ho potuto fare a meno di associare la storia del monumento al modo in cui nel corso di quello stesso periodo andò contemporaneamente evolvendosi la memoria di Auschwitz. D'altronde io penso che questo monumento si può considerare non solo un simbolo di quanto accadde nel campo, ma parte esso stesso della memoria degli eventi che vi si verificarono"""". (Giorgio Simoncini)" -
Scienza, tecnica e industria nei 150 anni di unità d'Italia
Le difficoltà in cui si trova l'Italia, più di altri Paesi, a centocinquant'anni dalla sua unificazione politica, sono sotto gli occhi di tutti. Tale condizione ha influito negativamente sul dibattito pubblico e sul carattere fortemente discontinuo e frammentato delle stesse celebrazioni. Non sono però mancati sforzi di approfondimento e iniziative volte a far emergere dimensioni e realtà tanto importanti quanto tenute ai margini del sistema della comunicazione, e ancor prima nella formazione scolastica. L'apporto degli scienziati e dei tecnici alla costruzione e al progresso dell'Italia unita è il gran tema che viene affrontato in questo volume, frutto di un convegno multidisciplinare promosso dalla Fondazione Micheletti di Brescia in collaborazione con ASSTI (Associazione per la Storia della Scienza e della Tecnica in Italia) e il Politecnico di Milano. I contributi di studiosi quali Giuseppe Bertagna, Carlo G. Lacaita, Vittorio Marchis, Andrea Silvestri e numerosi altri forniscono una panoramica complessiva, concentrando l'attenzione sul complesso rapporto tra scienza, industria, scuola, al centro del dibattito culturale ma non sempre dell'azione politica. Contributi analitici sono dedicati a specifiche discipline, istituzioni, momenti storici. Un'intera sezione riguarda il Politecnico di Milano, di cui, in termini non retorici, si mette in evidenza il ruolo di rilievo internazionale nello sviluppo della scienza e della tecnica lungo la storia dell'Italia unita.