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I troppi libri. Leggere e pubblicare in un'epoca di «abbondanza»
Un grande intellettuale messicano ci presenta una riflessione insieme ironica e partecipata sull'universo dei libri e sulle diverse figure che lo costellano: autori, editori, librai, lettori contribuiscono tutti, in questo avvio di XXI secolo, a un mondo sovraffollato di libri dove l'abbondanza rischia di soffocare la qualità e dove le parole scritte rischiano di superare quelle lette. Eppure questo disincantato sguardo sul mondo editoriale, leggero nello stile quanto lucido nell'analisi, si risolve in un paradossale ma convincente elogio di Babele. -
De Gasperi, gli Usa e il Vaticano all'inizio della guerra fredda
Alcide De Gasperi (1881-1954) nel biennio 1946-47 fu al centro di eventi fondamentali per la storia d'Italia ed evitò il prevalere di un asse clerical-reazionario contro la sua politica di tessitura democratica. In questo periodo infatti, de Gasperi compì il suo viaggio negli Usa, firmò a Parigi il trattato di pace, presiedette il tripartito con socialisti e comunisti e nel giugno del '47 aprì la strada al periodo delle alleanze centriste. L'autore in questo libro tratteggia le relazioni e gli eventi che si susseguirono durante l'Assemblea Costituente, soffermandosi sui temi che stavano a cuore al Vaticano: i rapporti tra Stato e Chiesa, il matrimonio e la libertà in materia scolastica. -
Chi dice io. Razionalità e nichilismo
Scopo di questo volume è affrontare una coppia di termini (razionalità e nichilismo) che evoca subito il problema della sfiducia nella razionalità, cioè nello strumento che l'uomo ha a disposizione per orientarsi e prendere delle misure nel mondo. Tale sfiducia nella ragione si produce generalmente in momenti di crisi, sia a livello morale, sia sociale, sia a livello della struttura del sapere. Il libro intende porre la questione del nichilismo a confronto con la concezione occidentale della ragione, in cui ha influito il linguaggio giudaico cristiano e in cui non è solo importante la domanda, ma chi la fa e per chi la fa. Gianfranco Dalmasso è professore ordinario di Filosofia Teoretica presso l'Università di Bergamo. -
Il mondo arabo in conflitto. Il vicino Oriente dal dramma libanese all'invasione del Kuwayt
Questo terzo volume della quadrilogia sul Medio Oriente di Corm, traccia il racconto degli anni tra il 1975 e il 1990. È la lunga guerra del Libano dal 1965 al 1990 che ritma gli avvenimenti di questo periodo, guerra nella quale si riflettono tutte le tensioni e le contraddizioni del mondo arabo. Dal 1980 poi la guerra tra Iran e Iraq che provoca l'indebolimento complessivo della regione, rendendo totale l'egemonia americano-israeliana. La caduta dell'Unione Sovietica e la spedizione militare montata dagli Stati Uniti per evacuare l'Iraq dal Kuwayt invaso nel 1990 contribuiranno a pacificare il Libano, ma al prezzo di un'occupazione siriana benedetta dai paesi occidentali. -
I primi santi d'Irlanda. Vite e spiritualità
"Quando l'Irlanda medievale ripensava alla propria storia, la immaginava popolata di santi. Privata dei suoi fondatori e dei suoi patroni, con le loro leggende e i loro 'miti', quella non sarebbe stata più la loro storia. L'evangelizzazione aveva trasformato la cultura indigena e i riti druidici pur ancora presenti in alcune tracce - e aveva ideato nuove figure e creato luoghi nuovi, disseminando l'isola di chiese e soprattutto di monasteri. Esiste una preziosa e ricca miniera di Vite dei santi dell'Ibernia - con un esuberante assortimento di testi, in latino o in irlandese antico, che formano una delle più estese fonti di informazioni relative alla storia dell'Irlanda antica"""". (dall'Editoriale di Inos Biffi)" -
Il Mediterraneo vede, scrive, ascolta
Quattro autori della riva nord e tre autori della riva sud del Mediterraneo presentano critiche e prospettive dell'uso della televisione, analizzano le potenzialità del cinema come mezzo d'incontro e di scambio, introducono alla dimensione teatrale, caratteristica in modi diversi di tutte le popolazioni mediterranee, ragionano sulla musica e sulla tradizione del racconto popolare. La stessa invenzione della scrittura e le sue diverse modalità di realizzazione nelle regioni e nelle culture mediterranee esprime una originale cultura e inventiva. L'alternativa a un mondo unipolare potrebbe essere rappresentata da una riappropriazione di una specificità culturale come quella del Mediterraneo. -
Economimesis. Politiche del bello
Nel presente saggio l'autore sonda le fondamenta della costruzione kantiana della ""Critica del giudizio"""" scritta per gettare un ponte sull'abisso che separa natura e libertà. La produttività libera e spontanea dell'artista, eguale a quella di Dio, in tanto eleva l'uomo, in quanto appunto sacrifica la natura, la condizione irriducibile della sua finitezza."" -
Disfare lo sviluppo per rifare il mondo
Gli interventi qui raccolti, di studiosi di diversa nazionalità e formazione, sono un primo tentativo di affrontare il tema del dopo-sviluppo. Attori sociali del Nord come del Sud si riconoscono in una comune riflessione sul tema di una decostruzione del pensiero economico che vede nello sviluppo e nella crescita del PIL il motore delle relazioni umane e l'obbiettivo delle scelte politiche dei governi. Quello che si vuole mettere in discussione è il concetto stesso di sviluppo, di povertà, di bisogni, di globalizzazione a partire dal concetto di de-crescita. -
Quale democrazia americana?
Non esiste, afferma Norman Birnbaum, ""un modello predefinito di democrazia""""; ciascuna delle varianti democratiche oggi esistenti è legata a differenti percorsi storici e contesti socioculturali e, perciò, non è suscettibile di essere esportata né tanto meno imposta con la forza. Eppure gli autori di questo libro mostrano quanto determinante sia nella cultura politica americana la pretesa universalistica del proprio modello democratico, quanto profonde siano le radici storiche della dottrina del manifest destiny della nazione americana che si trova investita dalla sua stessa classe dirigente di una missione civilizzatrice su scala globale."" -
Il palestinese. Figure di un'identità: le origini e il divenire
Questo libro è la saga di un popolo. Un libro di grande fascino storico che ci racconta chi sono i palestinesi, chi è il ""palestinese"""", vale a dire l'identità palestinese. L'identità si svolge in tre momenti, in tre figure. Gente della Terrasanta è la prima figura e ci porta sino al XIX secolo; la seconda figura ci fa cogliere i palestinesi ai tempi del mandato britannico, il palestinese è invisibile; lo Stato di Israele è la terza figura. Contro i venti della storia, i palestinesi sono oggi tornati visibili ed è una responsabilità internazionale il loro diritto al ritorno e a un paese, visto che è stata una responsabilità internazionale l'averli resi invisibili."" -
Lotte e regimi in America latina. Un filo rosso con l'Italia di ieri e di oggi
Perché un libro su tre paesi dell'America Latina oggi, e perché questi tre: Brasile, Argentina, Ecuador? Una prima risposta, la più semplice, è che si tratta di tre albe incompiute. O, se si vuole, per chi guardando dall'esterno ha visto una possibilità di cambio di direzione politica nel Brasile del sindacalista Lula, nell'Argentina del progressista Kirchner e nel governo dell'Ecuador di Gutiérrez, eletto anche tramite il sostegno del movimento degli Indios, si trattava di ""casi"""", di macroeventi, carichi di speranza per realizzare politiche sociali e di maggior giustizia. Di fatto, ragionevoli o illusorie che fossero state le previsioni o le speranze, a queste albe non è seguito il giorno."" -
La cattura dell'origine. Verità e narrazione nella tradizione ebraica
Racconta Tacito nelle sue Storie che Pompeo, entrato a Gerusalemme con la forza del vincitore, ne profanasse il Tempio trovandolo vuoto e senza misteri di sorta. Ma è proprio intorno a questo vuoto che la tradizione di pensiero ebraica ha sviluppato - nel corso dei secoli - una riflessione che non smette di inquietare e interrogare chiunque si avvicini ai rotoli che compongono la Torah. Vuoto o assenza massimamente generativi, dunque, perché scaturiti da un'Origine imbrigliata in una scrittura che reclama un'interpretazione inesauribile. -
Autenticità e progetto
Questo breve saggio, un pamphlet, ha un chiaro intento polemico: smitizzare la pretesa purezza del processo creativo, denunciare l'astrazione che subordina il contesto, umano, sociale, urbano e ambientale, all'ispirazione personale dell'architetto/artista/intellettuale quale guida unica del progetto architettonico. Tutto ciò ha dunque l'obbiettivo di riportare l'attenzione sulla dimensione ""autentica"""" del progetto architettonico e urbanistico: la mediazione, la compromissione, l'intreccio indissolubile che deve legare l'opera architettonica, così come le innumerevoli singole soluzioni progettuali di cui è composta, alle vive esigenze degli uomini e dei luoghi per i quali viene realizzata."" -
Popolari e Destra cattolica al tempo di Benedetto XV (1919-1922). Vol. 1: Popolari, chierici e camerati.
Senza avere la pretesa di fare una storia del partito popolare, l'autore ricostruisce il percorso del nuovo soggetto politico voluto da don Luigi Sturzo, come soggetto con programma progressista e aconfessionale. Tale punto di vista non era però condiviso dalla destra cattolica che, all'interno del Partito Popolare, su ciò diede battaglia fin dal primo congresso di Bologna del 1919. Il terzo elemento che viene preso in esame è l'atteggiamento di papa Benedetto XV che, inizialmente preoccupato dello sbilanciamento a sinistra, se da un lato favorì l'ala destra del partito, dall'altro non volle mai dar vita ad una formazione confessionale e conservatrice. -
Capitalismo, natura, socialismo
Questo volume raccoglie una parte delle molte migliaia di pagine pubblicate dalla rivista CNS (Capitalismo Natura Socialismo) dal 1991 ad oggi. La rivista, nata nel solco dell'interesse suscitato anche in Italia dalla rivista omonima edita da James O'Connor in California, ha cercato di dare risposta alla domanda se il capitalismo sia compatibile con la difesa della natura e dell'ambiente intesi come base vivente della stessa vita degli esseri. Gli articoli raccolti in questo volume contengono molti segni di questi cambiamenti e testimoniano che le grandi crisi ecologiche, esacerbate dalla globalizzazione neoliberista, trovano tuttavia origine nel capitalismo e nelle sue leggi di accumulazione illimitata. -
Al cuore della cultura medievale. Un profilo di storia della teologia
Il volume passa in rassegna le componenti fondamentali che hanno segnato il metodo di quella teologia. Si tratta di ""ingredienti"""" sia largamente proseguiti dal passato, come eredità patristiche e filosofiche che continuano a vivere nel medioevo, sia originalmente e criticamente elaborati dagli stessi autori medievali in una vera rinascenza, dove non mancarono motivi di accese tensioni e vivaci polemiche. La loro conoscenza rappresenta una premessa e una introduzione indispensabili per la comprensione del modo con cui i medievali, soprattutto nei secoli dodicesimo e tredicesimo, ma anche prima e dopo, hanno pensato ed esposto la fede cristiana, e quindi hanno fatto teologia."" -
Pastori e guerrieri. I Recuay, un popolo preispanico delle Ande del Perù
Attorno al II a. C. un gruppo di stranieri occupava il cuore del centro cerimoniale di Chavin de Huantar, nel centro nord del Perù, costruendo umili case e spazi destinati agli animali domestici: erano i Recuay. In pochi anni i i nuovi venuti costituirono una presenza fertile per tutta l'area che durò fino all'800 d. C. I Recuay introdussero innovazioni importanti nel campo della metallurgia e della ceramica, intessero rapporti commerciali su lunghe distanze; seppero sfruttare al meglio un territorio estremamente ostile attraverso l'agricoltura che ottimizzava al massino l'ambiente (mais a quote basse e tuberi a quote alte) e l'allevamento dei camelidi andini. Il libro racconta la storia dei Recuay che emerge dalla ricerca archeologica. -
Eppure il vento soffia ancora. Capitale e movimenti dei lavoratori in Italia dal dopoguerra ad oggi
Il volume ripercorre la storia dei movimenti dei lavoratori nel secolo scorso. In particolare ci si sofferma sul periodo che va dal secondo dopoguerra ad oggi e sulla stretta relazione di questa storia con quella del capitalismo italiano. Una storia fatta di divisioni all'interno del movimento, ma anche di momenti di grande unità. Durante i primi anni Settanta, con l'inizio dell'attuale fase dello sviluppo capitalistico a livello mondiale, i movimenti cominciano ad assumere diverse posizioni nei confronti della controparte. Da un lato si insiste sulla concertazione e sulla partecipazione, dall'altro si ritorna ad una visione più politica che non tribunizia del sindacato. -
Siria. Dalle antiche città-stato alla primavera interrotta di Damasco
Oggi la Siria è esposta al rischio di un duro intervento economico e diplomatico, se non di un'aggressione militare internazionale. Gli autori, tra cui tre siriani, raccontano dalle antiche civiltà mesopotamiche attraversando il mondo antico e il medioevo arabo e lo scontro con i crociati, sino alla dominazione ottomana. Poi il colonialismo europeo, la rinascita siriana, l'indipendenza, la letteratura, ma anche la trappola attuale in cui si trova il Medio Oriente e la Siria. Luogo ricco di popolazioni, culture e religioni diverse (grande è la tradizione di chiese cristiane), la Siria ha mantenuto una sua identità che il gioco delle grandi potenze ha voluto usare incrementando un regime militarizzato e aggressivo verso i paesi limitrofi come il Libano. La primavera interrotta di Damasco mostra una volontà di non essere soggetta allo scacchiere geopolitico precostituito, ma tra le ideologie fondamentaliste e quelle liberiste occidentali è difficile trovare una strada ed evitare la rappresaglia dell'imperialismo. -
L' acqua scarseggia... ma la papera galleggia! Per una critica della politica economica dominante
Gli esempi di crescita economica senza benessere e viceversa sono vari, visto che tra gli elementi che influiscono sul benessere e che non si contabilizzano nel PIL si possono citare, tra gli altri: l'ambiente equilibrato e non deteriorato, la distribuzione socialmente equa del reddito e della ricchezza, le aspettative sulla qualità della vita futura e la felicità del tempo liberato dal lavoro. L'idea che un aumento del PIL sia una cosa buona e l'obiettivo da perseguire per tutti i paesi rientra sempre nel concetto di mondo globalizzato neoliberista che ha come valori essenziali quelli del mercato, dello sviluppismo quantitativo, dell'economicizzazione capitalista del mondo. La rincorsa alla crescita del PIL che tutti i governi fanno non è altro che una ""menzogna statistica"""" poiché in definitiva l'aumento del PIL non rappresenta sicuramente un miglioramento del livello di vita in tutti i cittadini di un paese. Attraverso la ricerca condotta da studiosi italiani e cubani, questo lavoro vuole portare alla luce, attraverso un percorso teorico di grande respiro e lo studio di casi concreti, indicatori di sviluppo qualitativo e modelli di politica economica più veritieri e più rispettosi dell'uomo, della società, delle relazioni economiche tra gli Stati e della natura.""