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Racconti fantastici. La leggenda di Sleepy Hollow e altre dieci storie inquietanti
Padre fondatore del genere del racconto moderno, Washington lrving è stato il primo dei narratori americani ad essere annoverato tra i classici della letteratura inglese. Maestro americano per eccellenza, lrving non fa nulla per nascondere i suoi forti debiti verso il folklore europeo, da cui prelevò le sue storie, per riambientarle nel nuovo contesto e trasformarle in altrettante figure emblematiche della modernità. È il caso dei racconti di questa raccolta, dove storie e leggende del vecchio mondo si mescolano alle paure e alle aspettative di una nazione ""in fieri"""", con uno stile che fonda, e per più versi anticipa, alcuni tra i motivi caratteristici della letteratura fantastica e della fantascienza."" -
Vita di Hermann Hesse
Questo libro ci accompagna nel ""labirinto Hesse"""", facendoci scoprire un cammino inquieto e dai mille volti, con una scrittura capace di essere al tempo stesso profonda, divertente e ricca di particolari. Prinz lascia al lettore il compito di trovare le risposte e di ricomporre il proprio ritratto del grande scrittore mettendo insieme i pezzi di questo puzzle complesso. Ritroviamo così il bambino precoce e vivace, l'adolescente tormentato in fuga, il giovane uomo dilaniato dai dubbi provocati dalla tragedia della grande guerra, il confronto con la psicoanalisi, la maturità artistica, il ritiro svizzero a Montagnola, il premio Nobel. Un viaggio tortuoso, profondamente segnato, tuttavia, da una tensione esistenziale unitaria."" -
L' Italia delle migrazioni interne. Donne, uomini, mobilità in età moderna e contemporanea
La mobilità geografica della popolazione, in età contemporanea come in età moderna, è una dimensione fondamentale della società, ma la storiografia sembra incontrare difficoltà a integrarla pienamente nei propri modelli e orizzonti. Questo vale forse soprattutto per il caso italiano. I saggi raccolti nel volume hanno, in questo senso, un carattere di proposta: intendono mostrare le potenzialità che una strategia di ricerca centrata sul movimento degli uomini e delle donne nello spazio può avere per lo studio di alcuni temi che sono al centro della riflessione della storia sociale. -
Il paesaggio americano dell'Ottocento. Pittori, fotografi e pubblico
È stato un grande intellettuale americano, Ralph Waldo Emerson, a proporre un modello di relazione con la natura che fa dell’osservatore una «pupilla trasparente», capace – come un meccanismo ottico – di percepire ogni dettaglio dell’ambiente. Attraverso il confronto fra le immagini fotografiche e pittoriche, la letteratura artistica, gli scritti scientifici e letterari sugli scenari naturali, emerge nel volume un’illuminante lettura del modello di paesaggio che dall’Ottocento accompagna la mentalità americana e che è fin dall’origine condizionato dalla tecnologia, dall’idea della rappresentazione come spettacolo ottico. Uno spettacolo basato nell’Ottocento sull’uso di strumenti quali lo stereoscopio, il diorama e il panorama, allo stesso modo in cui il Novecento si sarebbe servito del cinema. La pittura e la fotografia di paesaggio hanno avuto un ruolo centrale nella costruzione dell’identità nazionale americana, a partire dagli anni dell’espansione all’Ovest. Il gusto per il rurale che si diffuse in quel periodo non nacque da un ingenuo culto della natura, ma fu fin dall’inizio parte integrante della retorica del capitalismo americano, e fissò alcuni luoghi comuni condivisi dalla cultura «alta» e da quella popolare. In sintonia con l’ideale di Emerson, l’apparecchio fotografico e la lastra negativa furono assunti come punto di riferimento per l’osservatore, che doveva amplificare al massimo la propria capacità di vedere e di memorizzare, e la cui visione era considerata tanto più vicina allo spirito divino quanto meno corrotta dal filtro deformante dell’artista. Fu questo ideale a sostenere il lavoro di pittori e fotografi al seguito dei viaggi di esplorazione e di conquista dei territori del West: e l’esito di questa ricerca resta profondamente radicato nell’immaginario americano e in quello di tutta l’umanità moderna. -
I sindaci. Storia e sociologia dell'amministrazione locale in Italia dall'Unità a oggi
Le vicende dei sindaci e delle amministrazioni comunali sono in genere considerate una specie di storia minore rispetto alla storia alta dei parlamenti e dei governi nazionali. In realtà non solo le due storie sono inestricabilmente legate tra loro, ma il più delle volte le arene locali anticipano i problemi, le tendenze e le sperimentazioni su cui è poi costretto a pronunciarsi il decisore statale.Questo libro affronta più di centoquarant’anni di evoluzione dei poteri municipali in Italia, toccando i principali nodi che li hanno caratterizzati: il rapporto tra il centro e la periferia, l’equilibrio tra i partiti e gli eletti, il ricorrente problema della legittimazione delle istituzioni da parte dei cittadini, la capacità dei comuni di soddisfare le domande provenienti dalla società civile. Al centro della ricerca si pone la questione dell’identità degli amministratori locali nelle varie tappe della storia italiana, secondo una chiave di lettura che non si limita a considerare le caratteristiche biografiche degli stessi amministratori, ma esamina anche i quadri normativi e le risorse finanziarie che il sistema politico centrale, come pure i partiti a livello nazionale, hanno via via riservato agli uomini e alle istituzioni del potere locale.Nei capitoli finali il libro prende in esame la stagione più recente delle vicende municipali, iniziata con la crisi della «prima repubblica» e con le leggi 140 del 1990 e 81 del 1993. Molti osservatori hanno parlato in proposito di una prima fase segnata dalla prevalenza di sindaci espressione della società civile e di una seconda caratterizzata dal ritorno dei partiti. Gli anni duemila, in realtà, sembrano aprirsi all’insegna di un processo in cui i partiti paiono sì condizionare gli eletti nei comuni, ma per restarne a loro volta profondamente condizionati e trasformati. -
Finanza etica. Commercio equo e solidale
Stretta tra i due problemi della povertà e della sostenibilità ambientale dello sviluppo, l’umanità è posta oggi di fronte al difficile dilemma di favorire la crescita economica assicurandone al contempo la compatibilità sociale e ambientale. I limiti dei successi raggiunti sino ad oggi su entrambi i fronti hanno alimentato negli ultimi anni forme di insoddisfazione e di protesta da parte della società civile nei confronti di imprese e istituzioni nazionali e internazionali.Esistono però potenzialità non ancora pienamente sfruttate in grado di contribuire alla soluzione dei problemi sul tappeto. Forme di consumo e risparmio socialmente responsabile come il commercio equo e solidale, il microcredito, la finanza etica, non sono solo importanti per i loro effetti diretti, ma anche e soprattutto per quelli indiretti di stimolo a una maggiore responsabilità sociale di imprese e istituzioni.Gli autori spiegano in questo libro, attraverso un approccio rigoroso e allo stesso tempo semplice e accessibile a tutti, in che modo questi effetti diretti e indiretti rappresentano altrettanti meccanismi correttivi ai limiti del mercato in direzione della realizzazione nella sostanza del principio della «sovranità del consumatore» e dell’«equilibrio dei poteri» tra imprese, cittadini e istituzioni. Attraverso l’analisi di alcuni campi di applicazione già concretamente e positivamente sperimentati, il libro dimostra che un cambiamento silenzioso, in grado di trasformare il sistema dall’interno, non solo è possibile, ma è già in atto. -
Reddito minimo di inserimento. Che fare?
Il Reddito minimo di inserimento costituisce una sostanziale innovazione per quanto riguarda l’articolazione del sistema italiano di welfare. Esso è stato introdotto da pochissimi anni, in via sperimentale e in un ristretto numero di comuni (39 nella prima fase, relativa al biennio 1999-2000, ai quali ne sono stati aggiunti 267 nella fase successiva, relativa al biennio 2001-2002). La sua collocazione organica, invece, nel quadro delle politiche sociali è stata prevista ancor più di recente, dalla legge n. 328/2000 (la legge-quadro sul sistema integrato di interventi e servizi sociali), che ne indica la messa a regime come misura generale di contrasto della povertà e dell’esclusione sociale. Nonostante il disposto legislativo, la generalizzazione di questa misura risulta ancora dipendente dalle decisioni politiche e di governo (a livello nazionale e regionale), che rischiano di rinviare sine die la sua definitiva integrazione nel sistema di protezione sociale, e con essa il superamento di un gap istituzionale che pone l’Italia un passo indietro rispetto alla maggioranza dei paesi europei sul terreno dei diritti di cittadinanza sociale.Il volume, che nasce da un’iniziativa promossa nel 2002 dall’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (Irpps) del Cnr e dall’assessorato agli Affari Sociali del Comune di Napoli, raccoglie gli interventi di studiosi italiani e stranieri, avviando una riflessione sui risultati della sperimentazione, la cui valutazione ha dato luogo a un vivace confronto e dibattito politico tuttora in corso.A partire da un raffronto con le esperienze di Francia e Spagna, che si pongono come i due modelli di riferimento nel panorama europeo, lo studio si sposta sul caso Italia, dando conto degli esiti della fase di sperimentazione e delle potenzialità di tale strumento come mezzo di lotta alla povertà e alle disuguaglianze socio-economiche. -
Il pianeta senza confini. Prose di viaggio
«I viaggi sono come dei sogni. Lo sono già quando avvengono nel loro colore attuale, nel seguirsi inatteso delle vicende: lo sono molto di più nella memoria, che oscura, cancella e perde i nessi pratici, la continuità delle ore, e ricolloca gli incontri e le esperienze in un tempo diverso e istantaneo, dove figure lontane si legano in un racconto fantastico».Carlo Levi è scrittore di un solo libro complessivo di cui il viaggio è l’unità strutturale. È un viaggiatore che osserva fuori per guardarsi dentro e il suo bisogno di conoscenza trova nello stesso tempo soddisfazione e origine nella situazione del viaggio. Il viaggio provoca una frattura di tempo e di luogo; secondo Levi è «una fuga, una inconsapevole ricerca, uno scampo, un abbandono». Viaggio, dunque, come fuga/ricerca che consente l’analisi e la scoperta dell’io; viaggio come possibilità di abitare il mondo e, nello stesso tempo, di abitare l’altrove. Strumento privilegiato di questa avventura è la parola: il viaggiatore è perciò nello stesso tempo narratore. Levi quindi viaggia da scrittore, fa coincidere esperienza e racconto. La sua stessa scrittura si dà come continua «transizione», le sue opere hanno un andamento itinerale, il viaggio si compie anche tra testi. Nei suoi reportages dall’India, dalla Cina, dalla Russia, dall’America, dal Cile, insomma, Levi racconta se stesso. -
L' esperienza della neve
«Ma voi dov’eravate quando c’ero,quando solo con l’ombra vi aspettavo, ospite di un dolore che si perdeoltre la luna che più in là è settembre?» -
Memorie della mia vita. Edizione tematica dello «Zibaldone dei pensieri» stabilita sugli «Indici» leopardiani. Vol. 6
Luogo dello spazio interiore, il percorso delle Memorie della mia vita è origine di tutti gli altri «libri» dello Zibaldone. Nel tempo della memoria si pone infatti il ricordo autobiografico, in cui la casa paterna, i genitori, i fratelli trovano un’identità diversa, quella recepita da Giacomo in alcuni particolari momenti del suo rapporto con loro.Ma memoria è soprattutto analisi, di sé e degli altri: da questo punto di vista l’itinerario leopardiano diviene una discesa nel profondo dell’inconscio, giungendo a definire la storia e le forme della depressione moderna a partire dal sé, e delineando nello stesso tempo i modi del comportamento individuale nella società.L’analisi delle passioni si unisce così a quello che Leopardi chiama il Macchiavellismo di società, per stabilire definitivamente le forme della diversità. Leopardi si pone allora come soggetto che vive al limite della comunità sociale, contro le forme dell’«incivilimento smisurato», perché ancora in grado di sentire la vita e disconoscere la mediocrità: il suo essere-nel-mondo significa quindi vivere la propria sensibilità per poter toccare il bello, permettendo all’immaginazione di fiorire. L’impossibilità di volgersi al poetico, in un mondo che cerca solo l’utile, e la sofferenza, la «malinconia», che deriva dalla distruzione delle illusioni spingono l’uomo sensibile alla morte interiore, cioè all’indifferenza. Contro questo mostro, prodotto dell’epoca moderna, la voce di Leopardi è denuncia, grido di adolescente, consapevolezza di una ineluttabilità metafisica e storica, ma anche desiderio infinito di un’utopia possibile. -
Cavallo e cavaliere. L'armatura come seconda pelle del gentiluomo moderno
Nella piena metà del Cinquecento un sovrano intento a celebrare i suoi fasti, il re di Svezia Erik XIV, commissiona all'orefice di Anversa Eliseus Libaerts un'armatura da parata destinata a rimanere tra le più belle mai realizzate: un finissimo cesello ricopre la barda del cavallo con tredici medaglioni che narrano storie di Ercole (equivalente topico del buon principe), e la corazza del cavaliere con otto medaglioni di storie di Troia e altro materiale eroico. Con l'aiuto di un ricco corredo di immagini, Amedeo Quondam ripercorre in questo libro la storia e l'iconografia di quell'armatura, uno dei ""pezzi"""" più importanti del Rinascimento europeo."" -
Roma. Dieci anni di una capitale
Nel 1993 l'elezione di Francesco Rutelli a sindaco di Roma segna per la città l'inizio di un lungo periodo di cambiamento. Muta l'aspetto esteriore, con i palazzi e i monumenti restaurati che acquistano di nuovo luce e colore e con il ritorno della grande architettura contemporanea, e muta anche, negli anni delle due Giunte Rutelli, fino al Giubileo del 2000, e poi nel primo biennio della Giunta Veltroni, il tessuto economico e sociale di Roma. Il libro, attraverso i saggi di alcuni osservatori specializzati, ricostruisce gli aspetti più significativi di quella esperienza di governo, che ha rappresentato anche, per il centrosinistra, un laboratorio dell'innovazione politica e amministrativa. -
Machiavelli, o dell'incertezza
Nessun pensatore politico ha subito, come Machiavelli, il rischio di una continua riduzione al facile stereotipo di se stesso: una serie infinita di deformazioni e attualizzazioni, che tuttora imperversano, ha voluto riconoscere a tutti i costi nel segretario fiorentino lo «scienziato della politica» per antonomasia, lo scopritore della sua presunta «autonomia». La forza e l’originalità di quel pensiero viene qui fatta risalire alla sua natura «pratica» e al suo svolgersi da essenziali radici letterarie. Ferroni ne mette in evidenza alcuni punti fondamentali: l’«incertezza», l’«illusione» e l’«errore» come dati determinanti dell’agire politico e la minaccia di rovina che incombe su ogni potere e ogni istituzione. L’interesse attuale verso il pensiero di Machiavelli si riconosce quindi nel suo prospettare una vera e propria «antropologia del rimedio»: compito del politico è per l’appunto quello di trovare rimedi, di stornare per quanto possibile la minaccia della rovina.Una simile prospettiva può essere oggi di grande interesse, nel nostro mondo globalizzato e minacciato da disastri di ogni sorta. Il pensiero di Machiavelli ritrova così un’attualità fuori dalle spire velenose del machiavellismo, al di là delle presunzioni e degli stiracchiati ammiccamenti dei tanti piccoli machiavelli nostrani. -
Come coccole di cedro
"Come coccole di cedro"""", è una scelta dei suoi primi racconti rimasti sinora sconosciuti al grande pubblico; nella loro immediatezza, essi riescono a parlare al lettore moderno, rivelando le radici del futuro poeta mentre rappresenta l'America che lui conosceva. Walt Whitman, infatti, non soltanto è stato l'emblema di una cultura che sembrava incarnare tulle le aspirazioni dell'umanità di quel periodo, ma ha continuato a rappresentare, per le generazioni successive, le attese dell'America non come celebrazione astratta o come retaggio dei libri di scuola bensì come frutto di esperienza vissuta." -
Sindacato in bilico. Ricette contro il declino
Hanno un futuro i sindacati? Spesso dipinti come troppo forti e minacciosi, i sindacati dei paesi più avanzati vengono considerati in declino, perché pressati, negli ultimi vent'anni, dalle politiche neo-liberiste e dall'integrazione globale dei mercati. In questo volume Mimmo Carrieri mostra come il destino dei sindacati non sia invece segnato in modo chiaro e ineluttabile, e come in diversi paesi - tra i quali l'Italia, cui viene dedicato ampio spazio - la loro influenza sia rimasta stabile o sia cresciuta, anche negli ultimi anni. -
Verso una società planetaria. Alle origini della globalizzazione contemporanea. (1870-1914)
Quando una parola irrompe con forza nel linguaggio politico e giornalistico, imponendosi come una ""grande allusione"""" che tutto spiega e contiene, è di norma inutile che gli studiosi ne raccomandino usi frugali e circostanziati. È quanto accaduto alla """"globalizzazione"""", troppo spesso considerata un """"evento"""" degli ultimi anni e non un lungo e delicato processo storico, che matura negli ultimi centocinquant'anni ed è, semplicemente, una delle ossature della contemporaneità. Tra Sedan e Sarajevo ci si avviò verso una società e un'economia planetarie. Questo libro ragiona su alcune delle principali trasformazioni culturali ed economiche di quel periodo."" -
L' Europa dello sviluppo locale. I patti territoriali per l'occupazione in una prospettiva comparata
L'Europa degli anni novanta ha assistito al progressivo affermarsi di una nuova idea di sviluppo: uno sviluppo attento alla dimensione sociale e ambientale dell'esistenza umana; comprensivo dei territori e dei contesti locali, quegli spazi nei quali le popolazioni vivono e interagiscono, e non più solo della dimensione transnazionale e globale dei fenomeni. Tale idea di sviluppo ha origine da un intenso dibattito intellettuale che, rimasto nella penombra durante i liberisti anni ottanta, riesce a vedere la luce nell'Europa riformista degli anni novanta. Nasce da una visione del mondo, dirompente e anticipatrice, di un leader, Jacques Delors, e dalla condivisione di quell'idea da parte della sinistra europea che quel leader ha sostenuto. -
Piccola storia del mondo
Questa Piccola storia del mondo inizia con la narrazione dei miti sulle origini dell'universo, per giungere, attraverso le tappe principali della vicenda dell'umanità fino ai nostri giorni: si chiude infatti con uno sguardo sull'oggi e un disegno di possibili scenari futuri. Il libro di Demandt risponde a una forte domanda di conoscenza della storia del mondo nella sua interezza, che si dimostra più che mai attuale in un universo culturale profondamente diversificato, ma allo stesso tempo sempre più indotto all'incontro e all'intreccio di culture. Attraverso la storia della cultura e della società, della politica e dell'economia, Alexander Demandt avvia un ragionamento sull'idea di progresso. -
Ecologia della musica. Saggi sul paesaggio sonoro
A quasi trent'anni di distanza dalle prime ricerche ed esperienze condotte da Murray Schafer e dai suoi collaboratori, gli ""studi sul paesaggio sonoro"""" hanno al loro attivo un notevole corpus di elaborazioni teoriche e un buon numero di indagini sul campo. Più o meno a partire dallo stesso periodo in cui è nata l'attività di ricerca sul paesaggio sonoro, si è sviluppata anche una produzione sonora di """"musica ambientale"""" che, in varie forme e in parallelo alle correnti di arte ecologica, ha posto il rapporto con l'ambiente al centro del processo creativo. La concomitanza della nascita delle due nuove pratiche culturali costituisce lo stimolo per avviare una riflessione sullo statuto che l'attività musicale ha avuto nella civiltà occidentale."" -
Romanzi per il macero
Che cosa c'è nel ""sacco di manoscritti"""" che il postino lascia dietro la porta di un editore? Quali storie, quali generi, quali stili? Con quale invenzione-espediente-escamotage l'aspirante scrittore può ancora provare a vincere la diffidenza del cinico e disilluso """"editor"""" di turno? Quali sono le regole di quella guerra non dichiarata che ogni giorno oppone tutti coloro che vogliono essere letti e pubblicati a coloro che per mestiere (e vocazione) non cercano altro che il minimo pretesto per non pubblicarli? E chi, e come, si salva da questa mattanza? E, soprattutto, che cosa hanno scritto gli autori che non saranno pubblicati e i cui manoscritti sono destinati a finire al macero?""