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Clarissa
Alla morte della madre, Agatha Bodenham si ritrova sola per la prima volta nella sua vita. Schiva e da sempre poco incline alla socialità, trova un antidoto alla solitudine iniziando a sognare la sua immaginaria amica d'infanzia, l'unica che abbia mai avuto. Con sua grande sorpresa Clarissa appare, all'inizio fugacemente, fino a diventare visibile a tutti gli altri, una bambina in carne e ossa, reificazione del bisogno acuto d'affetto di Agatha. Ma come può una zitella di trentadue anni, nell'Inghilterra di inizio '900, giustificare l'improvvisa comparsa di Clarissa? La sola spiegazione che le viene in mente, l'unica che le consenta di tenere la bambina con sé è anche la più infamante per una donna: Clarissa è sua figlia, una figlia ""dell'amore"""". Gli anni passano, Clarissa diventa un'adolescente solare e affascinante e l'amore di Agatha si fa ossessione quando sente che, ineluttabilmente, la figlia le sta scivolando via tra le dita, attratta da quel mondo reale di cui è entrata misteriosamente a fare parte e che scopre così più vasto e interessante delle braccia di una madre, sempre più strette intorno al suo bisogno di libertà."" -
Aurelia, Aurélia
Aurelia, Aurélia inizia su una nave. L'autrice, sedici anni, sta viaggiando verso l'Europa a un'età in cui ci si può ""provare addosso persone come abiti"""". Ha la fiducia adamantina di un'adolescente che coltiva le sue prime ossessioni, sicura della sua maturità, sicura della vita che l'aspetta. Poi capita che la vita vada per i fatti propri, indifferente ai desideri, programmi, aspirazioni. Capita che il proprio secondo marito muoia ed è l'esperienza del lutto il centro - o meglio, il motore - di questo straordinario memoir. La morte di Eric Zencey è l'occasione per l'autrice di ripartire per un viaggio, un viaggio interiore tra arte e letteratura, ricordi e serie tv, cotte giovanili e film, e ogni narrazione, ogni tassello di vissuto aiutano ad avere uno sguardo sempre più profondo sulla vita. Davis ci traghetta da un'esperienza a una considerazione, da una interpretazione a un'emozione con l'agilità che è tipica del suo linguaggio: uno svolazzo tra gli abissi, nelle terre di mezzo che l'esistenza ci offre. Questo memoir non è composto solo dai ricordi, ma dai movimenti dell'anima che si nutre di ogni esperienza attraverso la parola."" -
La casa di carta
"La casa di carta"""" è uno dei fenomeni televisivi più importanti degli ultimi anni. Ha conquistato gli spettatori di tutto il mondo con la rocambolesca avventura di un gruppo di criminali decisi a realizzare uno dei colpi più sensazionali di sempre, tra storie d'amore, tradimenti e sorprese. Muovendosi tra i diversi livelli di lettura della serie, il libro analizza le ragioni profonde del suo successo, passandone in rassegna l'estetica, lo stile e la struttura narrativa e arrivando a svelare le radici filosofiche di un mondo seriale complesso e quanto mai attuale." -
Appunti di cucina. Cucinare, spendere e mangiare meglio
Un libro ricco di curiosità e informazioni sulla cucina italiana, corredato da numerosissimi strumenti pratici (oltre 100 tra appunti e tabelle) per conoscere proprio tutto quello che c'è da sapere sugli ingredienti, gli strumenti, le tecniche per conservare, trasformare e cucinare a casa. Uno strumento inedito e utile che ci aiuta a capire come scegliere meglio il pesce, la verdura, la frutta, la carne, ecc., come pulirli, conservarli, prepararli al meglio per le varie possibili cotture, e a scoprire i segreti delle tecniche culinarie più diffuse. Imparare a fare bene la spesa e a farla fruttare nel modo migliore è la chiave giusta per mangiare meglio ogni giorno, risparmiando e riducendo il proprio impatto ambientale. -
Del giudicar veloce e vacuo. Metacritica della critica gastronomica
Questo libro è un pamphlet che polemizza apertamente contro una serie di assunti che riguardano tanto la cucina che la critica gastronomica. Una serie di assunti che vengono sottoposti a decostruzione per mostrarne la debolezza e, talvolta, l'ideologia sottesa. Per esempio: il presunto ""progresso"""" della cucina; la validità di classifiche, classificazioni e standard qualitativi; l'assimilazione della critica alla recensione; il feticcio della competenza; il feticcio della progettazione; il ricorso confortante alla categoria di """"emozione"""", e molti altri casi, trattati attraverso esempi di cucine, ristoranti, vini e """"food circus"""" in generale."" -
Confini, mobilità e migrazioni. Una cartografia dello spazio europeo
Questo volume si propone di tracciare una cartografia aggiornata dei confini dello spazio europeo attraverso una serie di resoconti etnografici realizzati in diversi luoghi di frontiera, alle porte e nel cuore dell'Europa: Calais, Ventimiglia, Ceuta e Melilla, i Balcani, Strasburgo, Lampedusa. Ai classici confini terrestri si affiancano altri elementi e altre dimensioni, in primo luogo il Mar Mediterraneo - cimitero liquido, teatro di naufragi e respingimenti, ma anche di lotte e di operazioni di salvataggio - e lo spazio aereo delle deportazioni silenziose dei migranti. Tra il 2011 e il 2019, una serie di processi e avvenimenti di portata globale ha violentemente destabilizzato l'architettura dei confini esterni e interni dell'Unione Europea, contribuendo a ridefinirne l'ordine e a ridisegnarne gli assetti di fondo. Come in un gioco a somma zero, l'area di libera circolazione interna sancita dagli accordi di Schengen trovava la propria giustificazione nel presupposto di un rafforzamento dei confini esterni, volto essenzialmente a governare e filtrare le pratiche di mobilità migrante. L'immagine di un territorio sigillato, la ""fortezza Europa"""", era pertanto illusoria: nella realtà questa era, infatti, continuamente sfidata dalle pratiche di mobilità dei migranti, oltre che smentita da una porosità interna tesa a garantire forme d'inclusione """"differenziale"""" della presenza e del lavoro migrante."" -
Mutate or die. In viaggio con la Mutoid Waste Company
Il gruppo Mutoid Waste Company nasce nella Londra thatcheriana dall'incontro di artisti, attivisti e meccanici per creare sculture ad alto contenuto distopico, recuperando materiale di scarto. Con le loro performance hanno anticipato e influenzato la cultura rave e molte delle pratiche sociali che si sono opposte al grande business delle multinazionali dell'intrattenimento. Fin dall'inizio hanno scelto di vivere in comunità all'interno di edifici e capannoni dismessi o costruendo villaggi a impatto zero nelle zone abbandonate, come Mutonia a Santarcangelo di Romagna, convertendo camion, bus e furgoni in case sempre in movimento. Nel loro trentennale cammino sui terreni fertili dell'underground hanno raggiunto ogni angolo del mondo, gettando i semi del suffisso oide per sottolineare il concetto di mutazione al quadrato, un'originale utopia che non tollera alcuna separazione tra vita e arte e che ha come simbolo il riutilizzo creativo del rifiuto, in alternativa ai banali modelli della società dei consumi. Mutate or die ripercorre le principali tappe del loro viaggio attraverso una moltitudine di testimonianze orali, un racconto dettagliato della loro storia alla ricerca di un immaginario ribelle ed ecosostenibile. Un vero e proprio antidoto a un futuro postapocalittico che sembra destinato a generare nuove diseguaglianze e ingiustizie e che perciò necessita di essere cambiato nel qui e ora del presente. -
La carezza e la mitraglia. Romanzo di resistenza a Marzabotto
La giovane Elena Beltrami ha una mira infallibile, dopo tanto allenamento è capace di colpire, con tre sassi nello stesso punto, il tronco di un albero. In piena ribellione adolescenziale nei confronti di una famiglia di orientamento fascista, disperata d'amore per il suo coetaneo Odino arruolato e partito per Addis Abeba, indignata per le leggi razziali che colpiscono l'amica Albertina, Elena deve prendere una decisione importante. Il Branco è formato da un piccolo gruppo di assalitori, guidati dal comandante Ghiaccio che ha combattuto sul fronte del Don, a loro sono assegnate le missioni più pericolose. Con l'adrenalina che scorre veloce si susseguono gli scontri all'ultimo sangue con le truppe tedesche, si vive con i protagonisti la tensione dei combattimenti. Ci si inorridisce per le crudeltà dei nazifascisti contro la popolazione civile e infine si gioisce per la precisione dei colpi andati a bersaglio. Ambientato a Bologna e nei dintorni di Marzabotto, frutto di una ricostruzione storica basata su fatti realmente accaduti, testimonianze dirette e studi bibliografici, ""La carezza e la mitraglia"""" è un romanzo dedicato a tutti i coloro che sfidarono con coraggio la morte per difendere il più alto ideale di libertà ed eguaglianza."" -
Liaisons. Ricerca partigiana transoceanica. Vol. 1: In nome del popolo.
Emersa dopo anni di lavoro ed elaborazioni, legami interpersonali e dibattiti, Liaisons si pone un obiettivo ambizioso: dar voce a una comune sensibilità, a un intreccio di amicizie, a un certo modo di porsi domande dentro il ""tempo della fine"""". Il terreno della politica, luogo in cui le diverse soggettività si incontrano e si scontrano dialetticamente, si sta dissolvendo. È necessaria un'attenzione alle storie particolari e ai frammenti, a come si presentano e ripresentano all'interno di determinati contesti. A partire dalle lotte e dai percorsi politici locali, questo nuovo progetto editoriale rende visibile una trama di situazioni e di prospettive che si allontanano sia dalle politiche rivendicative e governamentali sia dalla vecchia retorica della rivoluzione. In nome del popolo è il titolo del primo volume tematico, e raccoglie interventi da: Québec, Ucraina, Messico, Giappone, Libano, Stati Uniti, Corea del sud, Francia, Catalogna e Italia. Al di là di ogni aspirazione universalistica, """"Liaisons"""" tenta di unire conflitti e sensibilità distanti tra loro. Affinità sotterranee che esigono uno spazio condiviso, una cassa di risonanza, un riverbero planetario."" -
Con le parole ovunque. Poesia di strada e sovversione dello spazio urbano
Questo volume non è solo un libro. Queste pagine, strappate dalle strade e dai muri, sono da ristrappare e rincollare su altre strade, su altri muri. Scrivere poesie nello spazio urbano è una pratica che coinvolge migliaia di giovani in tutto il mondo, un'azione che si materializza in forme espressive di natura diversa nei luoghi abbandonati o sconosciuti delle città, una libera produzione letteraria in versi a beneficio di chiunque si trovi a passarci davanti. Una scena artistica e sociale definita poesia di strada che non può restare compressa nelle pagine di un libro, ma deve debordare nella realtà cittadina per risignificare un quartiere, un angolo o una serranda. Con le parole ovunque inizia il suo percorso con alcuni saggi teorici di Francesco Terzago e una mappatura, illustrata a schede, curata da MisterCaos che raccoglie le esperienze più significative degli ultimi vent'anni. Si prosegue con una poesia inedita di ivan, gli estratti esilaranti tratti dal processo kafkiano che ha subito, una sua biofollegrafia realizzata con Marco Philopat in stile sperimentale e dedicata al poeta Nanni Balestrini, un glossario e un inserto fotografico sulle poesie murali scomparse. La caccia al tesoro che trovate al termine del libro è una proposta per continuare il viaggio tra festival e raduni pubblici per imprimere sui muri nuove pagine di poesia di strada. -
Ora vogliamo tutto. Poesia, musica e dissenso. Materiali dal Premio Dubito 2019
Una poesia come opposizione. Opposizione al dogma e al conformismo che minaccia il nostro cammino, che solidifica le orme alle spalle, che ci avvinghia i piedi, tentando di immobilizzare i passi. Oggi più che mai questa è la ragione dello scrivere poesia, sosteneva Nanni Balestrini. Un atteggiamento fondamentale del fare poesia diviene dunque lo ""stuzzicare"""" le parole, il tendere loro un agguato mentre si allacciano in periodi, l'imporre violenza alle strutture del linguaggio, lo spingere al limite di rottura tutte le sue proprietà. Il libro dispensa che accompagna la settima edizione del Premio Dubito è dedicato a Nanni Balestrini, un omaggio alla sua vita da scrittore attraversata dallo scontro tra l'imposizione dei rapporti di prevaricazione e l'invenzione di forze che vi si oppongono, come scrive in apertura di questo volume Giairo Daghini. Bifo ci racconta invece quando era ricercato e latitante a casa di Nanni, un piccolo aneddoto insieme a Umberto Eco mentre pensavano di divertirsi scrivendo un romanzo erotico a sei mani. Il saggio di Lello Voce ci offre una splendida panoramica sul pensiero e sulle scelte politiche in rapporto con l'arte di Balestrini. """"Nanni, prima di tutto in poesia, voleva tutto..."""" Le poesie di Joshua Idehen, ospite della serata finale del Premio Dubito, ci riportano al presente introducendo i testi dei quattro finalisti dell'edizione 2019: Astolfo 13 (Palermo), Wissal Houbabi (Trieste), Giuliano Logos & Andrea Damiani (Bari) Monosportiva Galli Dal Pan (Bologna). Il Premio Dubito è un concorso dedicato a poeti, musicisti, rapper e cantautori under 35. Da quest'anno ha aggiunto una sezione video."" -
Attitudine riottosa. Anarcopunk in UK
L'anarcopunk è un'attitudine, un modo di agire politico dal basso che influenza ancora oggi gli attivisti di tutto il mondo. Tagliare e incollare. Con le forbici o con il computer. Questo libro è una specie di punkzine: un insieme di voci dissonanti, storie, ricordi, documenti e saggi che raccontano e analizzano l'anarcopunk degli anni ottanta nel Regno Unito. Attraverso un variegato microcosmo di esperienze personali e collettive, squatting, concerti e manifestazioni, abuso di alcol e droghe, viaggi e festival, l'anarcopunk è riuscito a reinventare l'approccio alla lotta militante, una nuova ""educazione sentimentale"""" alla politica in un decennio che ha visto la sconfitta dei movimenti sociali e il sorgere di un regime neoliberista globalizzato. Londra, ma anche Belfast e Bristol, i centri industriali del nord dell'Inghilterra e la brughiera del sud-ovest. I dodici capitoli di questo volume, ciascuno scritto da chi ha vissuto la scena in prima persona, presentano per la prima volta tematiche spesso ignorate come il ruolo del punk nell'abbattimento delle divisioni confessionali nell'Irlanda del Nord, l'importanza delle zine nella formazione intellettuale dei giovani punk, le manifestazioni di Stop the City nella Londra del 1983, l'incontro/scontro con i minatori in sciopero, l'apporto del femminismo, dell'animalismo e i vicoli ciechi da cui non tutti sono riusciti a salvarsi."" -
Raúl Zurita «Ni pena ni miedo». Poesia civile, canzone e performance
«Ho bruciato il mio viso e provato ad accecarmi perché ho aderito alla pelle torturata del Cile, ho voluto morire anch'io di tanta morte. Però non sono morto.» Raúl Zurita Quando la poesia cessa di essere testo letterario? Quando inizia a servire la causa della libertà, del diniego di storture sociali e del sopruso, in opposizione al declino di un'epoca corrotta? Può, la poesia, farsi canto, accompagnare l'intimo anelito di bellezza, pace e condivisione? La vita e l'opera di Raúl Zurita riescono a rispondere a tali quesiti e divenire testimonianza rilevante, sia durante la durissima dittatura cilena di Pinochet sia nel buio dell'era contemporanea, cantando al cuore e facendo commuovere pubblici di vari paesi e lingue. Questo volume presenta sia i testi più famosi di un poeta che da quarant'anni è protagonista indiscusso del panorama poetico del suo paese sia una silloge di contributi critici che illustrano varie tappe e vari libri del poeta cileno. In coda al volume, una sezione speciale su canto e poesia, e sull'incrocio tra le due arti a cui Zurita si è avvicinato nell'ultima fase del suo percorso di scrittura e performance, approfondisce l'opera poetica di alcuni cantautori odierni. Contributi critici di Antonio Arévalo, Daniel Borzutsky, Constanza Belén Tapia Càceres, Daniel Calabrese, Francesco Ciabattoni, Lorenzo Cittadini, Lorenzo Edgardo Dobry, Alice Favaro, Federica Favaro, Marco Fazzini, Sebastiano Gatto, Irving Juàrez Gómez, Anna Deeny Morales, Giorgio Rimondi, Alessandro Scarsella. -
Dalla parte del torto. Una storia hippie punk e rave
Dome la Muerte è un leggendario chitarrista che appartiene a quel minuscolo commando di ribelli senza causa nati nel boom economico e sopravvissuti ai propri coetanei debosciati. Uno di quei musicisti sognatori che hanno pensato di rivoluzionare la società, raddrizzandola a cazzotti di suoni allucinanti. Una narrazione irriverente sul filo del rasoio delle controculture, dalla radiosa stagione hippie alle nichiliste visioni del punk, dai distopici scenari del rave agli ultimi spartiti extrasensoriali del presente. Dome da sempre si è schierato sul fronte dei palchi infuocati e ha più volte afferrato il manico della sua chitarra colpendo in faccia chi voleva inquinare tutto con il business. Migliaia di concerti sudati fino alla disidratazione, estenuanti registrazioni in studio, sostanze psicoattive al limite della sopportazione umana, feste notturne concluse dall'arrivo della polizia, risse, arresti e deliri comunitari, sesso libero, amori stratosferici e incontri cruciali con Allen Ginsberg, Joe Strummer e il poeta militante cheyenne Lance Henson. Pablito el Drito, grande fan e amico di Dome, si affianca a lui per strutturare un'opera letteraria rispettando il selvatico flusso di coscienza e il linguaggio tagliente e a volte comico di un personaggio unico, in tutte le sue eroiche turbolenze, le violente contraddizioni e gli estremi picchi di tenerezza. -
L' edicola che non c'è. La stampa underground a Milano
Cosa succederà nel mondo editoriale? La carta finirà nei solai della storia? Se si osserva la società dall'alto dei consigli di amministrazione della Silicon Valley o del quartiere di Pechino Zhongguancun la risposta è scontata, ma se rivolgiamo lo sguardo verso il basso si può notare l'enorme autoproduzione di riviste, fanzine, giornali e opuscoli pubblicati in questi ultimi mesi a livello internazionale. Le riviste underground sono ineguagliabili strumenti per rigenerare una società immobilizzata dalla pandemia, soprattutto perché non hanno mai conosciuto frontiere geografiche, di classe, di genere o di razza. Da sempre hanno prodotto un'infinità di idee e spunti rivolti alle fasce più deboli, elaborando un'originale funzione educativa alternativa, capace di ricercare nuove ecologie di convivenza civile e lanciare un messaggio sociale contro le diseguaglianze. Questo volume raccoglie gli studi e i risultati dell'esposizione temporanea di ""L'edicola che non c'è"""", realizzata nel novembre 2019 sotto la fermata della metropolitana Duomo, durante il festival Bookcity. Tre giorni di mostra e incontri con redattori e attivisti, dove il folto pubblico ha potuto toccare, sfogliare e apprezzare più di trecento riviste pubblicate a Milano dagli anni sessanta a oggi, in un allestimento a rastrelliere divise per decenni. Il libro segue la stessa suddivisione attraverso i testi affidati ai più giovani partecipanti al progetto che ci accompagnano in un viaggio meraviglioso tra le pagine del composito microcosmo della controcultura nel suo svolgersi storico."" -
Gli obsoleti. Il lavoro impossibile dei moderatori di contenuti
Che cosa succede, realmente, dopo che avete inviato una segnalazione a Facebook o Twitter? Chi decide quali video di TikTok o YouTube devono essere eliminati? Gli addetti alla sicurezza di Instagram o WhatsApp possono accedere ai vostri messaggi privati quando siete online? La risposta a queste e altre domande si trova in oltre dieci anni di inchieste e testimonianze riassunte per la prima volta in questo libro: una ricostruzione della giornata di lavoro di un moderatore di contenuti al servizio delle più importanti piattaforme digitali globali. Inaccessibili alla maggior parte degli utenti e soggetti a forti pressioni psicologiche, i moderatori sono diventati sempre più numerosi e necessari per la sopravvivenza di quelle stesse tecnologie digitali che hanno accelerato la crisi di interi settori e professioni intellettuali. Come le masse di operai senza volto del capitalismo industriale, i moderatori sono gli addetti alla catena di produzione del nuovo capitalismo digitale: destinati a rimuovere milioni di contenuti, uno alla volta, fino a quando il mondo inseguirà l'illusione della completa automazione editoriale. -
Dopo il grande rifiuto. L'arte contemporanea sull'orlo della catastrofe
Può l'arte essere ancora uno strumento per rivoluzionare la vita e immaginare un futuro alternativo? I cambiamenti nel mondo dell'arte sono espressione di questi tempi turbolenti in cui la società dell'intero globo sembra non trovare una soluzione. Mikkel Bolt Rasmussen, servendosi della lezione del marxismo critico, si concentra sulla presenza o sull'assenza di tendenze d'avanguardia, partendo dal presupposto che nel passato avevano rappresentato uno straordinario strumento di emancipazione. Se da un lato, l'arte continua a essere una dimensione in cui è possibile esercitare una critica del presente in vista di una sua trasformazione radicale, dall'altro appare quasi del tutto implicata nei flussi finanziari del capitalismo globale e anche l'arte più impegnata politicamente sembra servire, se non incarnare, gli interessi dell'ordine dominante. L'industria culturale minaccia di ridurre l'arte a un'esperienza diffusa di economia partecipativa, mentre nelle università la mercificazione dell'educazione, della ricerca e del sapere appare quasi completata. Nei sei capitoli del libro, dopo aver percorso la storia travagliata delle avanguardie storiche e del situazionismo, l'autore analizza le relazioni ambigue tra il neoliberismo e l'arte contemporanea, soffermandosi sulla funzione delle grandi mostre come Documenta e la Biennale e quindi sulle estetiche relazionali, l'arte militante, il nuovo istituzionalismo e l'architettura postmoderna. -
La rivolta del verde. Nature e rovine a Torino
L'altra faccia del verde urbano: luoghi abbandonati, ""insicuri"""", spesso inquinati, ma da cui giungono segni di cambiamento, presagi di un futuro che ci aspetta. Una parte significativa degli spazi verdi delle nostre città si trova oggi in stato di profondo abbandono, a seguito di carenze gestionali e progettuali. Si tratta di luoghi stigmatizzati o poco noti, vuoti o cosparsi di rovine industriali. Margini estremi vivi e vitali, in grado di svelare segrete identità, come un presentimento dell'urbano a venire. Frutto di una prolungata ricerca dell'autrice sulle aree verdi fluviali di Torino, """"La rivolta del verde"""" è un viaggio, non nel giardino dell'Eden, ma in più prosaici """"giardini pieni di merda"""", alla scoperta dei loro tesori nascosti: una biodiversità vegetale e faunistica insospettata, oltre a un insieme di pratiche d'uso ingegnose e significative. Un ricchissimo repertorio di storie invisibili ancora da raccontare. Attraverso un collage della storia ambientale di Torino, qui si rivela l'intrinseca politicità dell'ecologia urbana. Invece di addomesticare forzatamente la città, potremmo aprirci al selvatico come a un terreno di arricchimento, scoperta e sfida."" -
La guerra dei segni. Un'altra storia dell'arte
L'arte underground si è sempre schierata contro il sistema di mercato, anticipando puntualmente le tendenze e i paradigmi delle nuove correnti dell'immaginario e oggi, nonostante l'esplosione del web che ha reso difficile tracciare una qualsivoglia frontiera con il mainstream, continua a cambiare le regole della grafica e dell'editoria, ma anche dei desideri e delle più ardite utopie. Dagli anni cinquanta ai nostri giorni, ""La guerra dei segni"""" è un lunga avventura attraverso le biografie dei protagonisti che hanno iniziato dalle riviste autoprodotte, per poi ritrovarsi celebrati in tutto il mondo come dei geniali innovatori, anche se molti di loro erano già stati seppelliti da un pezzo. Un libro che pone l'attenzione sulle vicende storiche che coinvolgono gli illustratori e i fumettisti più irregolari, le loro strepitose invenzioni nei tratti, nei testi e nelle tecniche usate. Personaggi odiati, idolatrati o sconosciuti si susseguono senza alcuna distinzione dettata dal successo più o meno ottenuto, qui la direzione è tracciata dalle rotture generazionali e da quei passaggi salienti che hanno provocato un forte impatto nel sociale. Un viaggio indimenticabile per un'altra storia dell'arte."" -
Vita da ultras. Una storia d'amore in curva
Libri sul mondo del tifo calcistico ne sono usciti molti, la particolarità di ""Vita da ultras"""" è il suo punto di vista che non è solo maschile. Qui ci sono due voci e due sensibilità ben diverse che si intrecciano in continuazione, episodio su episodio, riuscendo a creare un'atmosfera coinvolgente per una narrazione assolutamente inedita nel panorama editoriale italiano. Dai primi anni novanta fino al 2010, si ripercorrono le tappe più leggendarie fino all'improvviso scioglimento dell'esperienza della Fossa dei Leoni, uno dei gruppi ultras più famosi al mondo. I due protagonisti sono di origine proletaria e amano il Milan fin da ragazzini, durante le partite viste in televisione saltano di gioia o soffrono all'inverosimile, poi si incontrano e iniziano a entrare nello stadio venti minuti prima della fine quando aprono i cancelli. Da lì il passo verso la curva Sud è breve. Vogliono a tutti i costi fare parte della Fossa e solo dopo qualche strepitosa avventura, si uniscono agli altri militanti come fratelli e sorelle. I valori di una ferrea amicizia comunitaria li trascinano in un vortice di emozioni vissute sui gradoni, dietro gli striscioni, a tenere alto il morale del gruppo. Ultras ventiquattro ore al giorno a lottare contro gli avversari e i benpensanti, in tour per l'Italia e l'Europa su pullman indecenti, treni senza riscaldamento o aria condizionata, condividendo l'unica birra o panino di tutta la giornata. Vent'anni impossibili da dimenticare, il lungo cammino di un percorso che arriva fino ai giorni nostri, in cui l'essere ultras è diventato per i due autori un valore da trasmettere al proprio figlio.""