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Le relazioni economiche tra l'Italia e il Mediterraneo. Rapporto annuale 2013
Il Rapporto sulle relazioni economiche tra l'Italia e il Mediterraneo giunge quest'anno alla sua terza edizione con importanti elementi di novità nella metodologia di analisi e nel contenuto. Esso continua a rappresentare l'appuntamento annuale per sistematizzare e sviluppare, con contenuti inediti e prospettive di indirizzo, i principali lavori di ricerca realizzati dall'Osservatorio Permanente sulle Relazioni Economiche tra l'Italia e il Mediterraneo, inaugurato nel maggio del 2011 e dotato di un portale web dedicato (srm-med.com), che ha l'obiettivo di fornire una serie di informazioni economiche, finanziarie e infrastrutturali sui paesi localizzati nel bacino del Mediterraneo e sulle relazioni economiche che intercorrono tra l'Italia e tali paesi. Nella prima parte del Rapporto 2013, L'economia, il commercio e le imprese, viene delineato un quadro dell'interscambio commerciale dell'Italia e dei suoi principali competitor internazionali (che quest'anno comprendono anche la Cina e i paesi del Gulf Cooperatin Countries) con l'Area Med, si presenta lo scenario macroeconomico della sponda Sud del Mediterraneo -
L' interdipendenza economica e produttiva tra il Mezzogiorno ed il nord talia. Un paese più unito di quanto sembri
L'analisi dei rapporti produttivi ed economici tra il Nord ed il Mezzogiorno, valutati attraverso la prospettiva degli scambi tra le regioni, evidenzia la presenza di forti relazioni commerciali all'interno del Paese che condizionano la struttura produttiva, evidenziando un Paese più unito e interdipendente di quanto si pensi. La ricerca di SRM, svolta in collaborazione con Prometeia, pone al centro dell'analisi il tema dello sviluppo del Paese, affrontandone gli aspetti di natura economica attraverso lo studio dell'integrazione produttiva tra il Nord ed il Mezzogiorno e indagando così un tema poco trattato in letteratura e poco discusso nel dibattito politico soprattutto in confronto alla questione del dualismo Nord-Sud. Il lavoro di analisi mostra come, dal punto di vista economico, le principali filiere produttive nazionali siano tra loro territorialmente interrelate e come il Mezzogiorno generi spesso spillover di attività per il resto del Paese oltre a contribuire in valore alla forza competitiva dei nostri prodotti all'estero. -
L'incanto delle sirene
Il volume ripercorre, attraverso l'analisi delle principali fonti letterarie (e iconografiche), il mito delle Sirene - origini, significato, nomi, genealogia ecc. - a partire dal racconto omerico del loro incontro con Odisseo fino alla localizzazione della loro sede in Occidente, e nei pressi del Golfo di Napoli in particolare: il culto delle Sirene e le varie ipotesi di ubicazione del loro tempio in Penisola Sorrentina sono il fulcro del saggio di Felice Senatore. Gaspare Adinolfi delinea, invece, le tappe salienti della biografia di Norman Douglas, con il suo approdo a Capri e dintorni, e la genesi e le peculiarità del suo Siren Land (1911), l'opera che sancisce la definizione di Terra delle Sirene per la Penisola Sorrentina: itinerari tematici, per escursionisti esperti e meno esperti, consentono infine di percorrere il 'territorio delle Sirene' sempre orientandosi nel Mito. -
Apporti alla pittura napoletana del Cinquecento. Le tavole sacre di Marcianise
Questa ricerca rappresenta un'occasione per offrire una preziosa sottolineatura dello scenario pittorico del secolo XVI a Napoli e nelle province meridionali del Viceregno. Una trattazione considerevole che mette in luce, in una nuova prospettiva storiografica, cicli figurativi di straordinario valore artistico, ne amplia il raggio d'influenza e indaga gli ambienti culturali e l'organizzazione delle botteghe di grandi Maestri. Sulla scorta di nuove acquisizioni, appare evidente che non si è voluto approntare un lavoro sul recupero critico e storiografico di tutta la produzione pittorica partenopea del Cinquecento, ma di agganciare il discorso a quei percorsi di una schiera limitata di pittori (Criscuolo, Castellano, Lama, Landolfo, Hendricksz) da ritenere di grande interesse critico. Il tutto coniugando le diverse esigenze del saggio con la consolidata tradizione degli studi pittorici a Marcianise, attraverso un ricco apparato di confronti. Il quadro di riferimento complessivo prende in esame una motivata selezione di personalità artistiche di primo piano attive nella capitale del Regno. Esse bene si inseriscono nell'organizzazione dei testi per gli opportuni approfondimenti incentrati sul ""figurativismo sacro"""" dei loro allievi, e nella ricerca sullo scambio dialettico di esperienze tra numerosi pittori minori regnicoli."" -
Lettera ad un allievo. Procedura e consigli d'uso
"Architettore chiamerò io colui, il quale saprà con certa e meravigliosa ragione, e regola, sì con la mente, e con lo animo divisare; sì con la opera recare a fine tutte quelle cose, le quali mediante movimenti di pesi, congiungimenti e ammassamenti di corpi, si possono con gran dignità accomodare benissimo allo uso de gli huomini. Et a potere far questo, bisogna che egli abbia cognizione di cose ottime, e eccellentissime; e che egli le possegga. Occorre essere provvisti di grande ingegno, di zelo perseverante, di eccellente cultura e di una lunga pratica e soprattutto di molta ponderatezza e acuto giudizio, per potersi cimentare nella professione di architetto. Giacché in architettura la maggior gloria tra tutte sta nel valutare con retto giudizio che cosa sia degno."""" (Leon Battista Alberti)" -
Architettura della morte. Viaggio asistematico nel tempo e nello spazio del dolore
Il pensiero della morte domina la vita di ogni uomo: a quel triste e ineluttabile destino, che Atropo indifferente distribuisce a tutto il genere umano, è da sempre subordinato ogni atteggiamento, ogni azione, ogni speranza di sopravvivenza. Se non nel corpo, almeno nel ricordo dei nostri simili. È per questo che, sin dagli albori della civiltà, un ruolo centrale ha sempre rivestito nelle più varie culture umane il momento commemorativo e celebrativo dei defunti e l'elemento che ne rappresenta fisicamente e materialmente le istanze più profonde: il monumento funerario appunto. Il testo opera una rapida disamina delle tradizioni funerarie che si sono succedute nella storia dell'umanità e che hanno dato luogo a interpretazioni a volte molto diverse del rapporto con la morte. In esse l'architettura funeraria finisce per essere l'unico ponte riconoscibile e dunque efficace tra il mondo dei vivi e quello dei morti, l'unica concreta illusione di eternità. -
Patrimonio culturale: tecniche innovative per il progetto di conservazione-Cultural heritage: innovative techniques for the conservation project
Dopo la pubblicazione dei volumi (raffigurati in quarta di copertina) ""Il cantiere della conoscenza. Metodologie e strumenti per la conservazione ed il restauro"""" (2008), """"Dalla conoscenza al progetto"""" (2011) - che ha mantenuto volutamente il sottotitolo del precedente per affermare la continuità della ricerca svolta - e """"Conoscere, Conservare, Valorizzare"""" (2013), vede la luce """"Patrimonio culturale: tecniche innovative per il progetto di conservazione"""". In esso è raccolta una parte dei saggi degli studiosi ed esperti della conservazione e della rappresentazione del patrimonio architettonico, archeologico ed ambientale, presentati nei Convegni nazionali, da me promossi ed organizzati nel 2013, 2014 e 2015, con il Patrocinio del Dipartimento di Architettura (DiARC) e della Scuola di specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio (Università degli Studi di Napoli 'Federico II'), del Comitato Italiano ICOMOS, del Comitato Scientifico Italiano ICOMOS Documentazione del patrimonio culturale, del Centro Interdipartimentale 'Alberto Calza Bini' e delle Gallerie d'Italia."" -
«Diario napoletano» (1940-1961). Voci, volti, musiche ed ambienti di una città antica
"Alla base di questo """"Diario"""" non c'è soltanto il proposito di raccontare i fatti della mia vita, che probabilmente non interessano nessuno, ma c'è bensì la fervida aspirazione di servirsi di questi fatti, realmente accaduti, per delineare una suggestiva immagine di Napoli, città che ha un fascino particolare, riposto nella sua storia, nel suo incantevole aspetto paesistico, nello splendido tessuto urbano, nelle sue tradizioni e nel carattere peculiare della sua gente. Lo scritto è costellato di brani di canzoni napoletane di ogni tempo, che da sempre accompagnano le vicende umane del popolo napoletano, brani che sono altamente significativi nel contesto della narrazione. Spaziando lungo un arco di tempo che va dal 1940 al 1961, praticamente dalla mia fanciullezza alla gioventù inoltrata, e narrando una seria infinita di vicende riguardanti la mia formazione umana, culturale e spirituale, il mio """"Diario"""" si presenta come un concatenamento di brevi osservazioni, una successione di flash composti di getto, sul filo emozionante del ricordo. Ma, nel comporre quest'opera, spesso mi sono chiesto: come si fa a narrare adesso fatti e situazioni che mi sono accaduti tanto tempo fa? È possibile tutto ciò? Risposta: no, non è possibile. In effetti, ciò che narriamo non sono i fatti realmente accaduti, ma l'interpretazione che noi oggi diamo di quei fatti, interpretazione che indubbiamente presenta dei tranelli, che sono, ad esempio, l'idealizzazione, la banalizzazione, l'adattamento, fino a incorrere nella trasfigurazione. Ma ciò è inevitabile. La storia, diceva Benedetto Croce, è sempre contemporanea, cioè è sempre ricostruzione attuale del passato. Perciò, nella stesura di un diario risulta inevitabile un gioco di specchi tra passato e presente. Ma il fascino di un diario è forse riposto proprio in questa rievocazione emotiva.""""" -
Cultura e lavoro intellettuale. Istituzioni, saperi e professioni nel Decennio francese. Atti del primo Semonario di studi «Decennio francese (1806-1815)
"Il titolo che si era dato a questo seminario, e che qui si conserva nel pubblicarne gli Atti, può sembrare troppo ambizioso: cultura, lavoro intellettuale, istituzioni, saperi, professioni. In realtà, come precisavo nel prospetto preparatorio, non si trattava certo di affrontare globalmente questi temi nel tempo breve del napoletano Decennio francese, ma di riflettere in maniera specifica su alcuni aspetti non secondari della società italiana fra Sette e Ottocento, aspetti che sono stati maggiormente indagati per altre società europee, particolarmente per quella francese: i processi di trasformazione e di professionalizzazione del lavoro intellettuale e la definizione stessa di questo lavoro, in relazione alle generali trasformazioni istituzionali, politiche, sociali del più lungo periodo intercorso fra gli anni Settanta del XVIII secolo e i primi decenni del XI""""." -
Phibird
La natura dei canti degli uccelli, i miti della Grecia antica, la ricerca di una primigenia cellula che sta all'origine del linguaggio umano, questi i tre mondi risonanti che danno vita a Phibird, questo audio-libro. La meravigliosa melodia ritmica ripetitiva dei canti degli uccelli somiglianti a delle filastrocche materne è l'esempio luminescente di come quei cinguettii che diventano a poco a poco canti rispecchino la struttura fondamentale della forma musicale comunicativa: intonazione melodia e ritmo. In Phibird, il linguaggio dei canti, studiati, osservati e ascoltati, tessono un filo che unisce momenti della mia vita da musicista. I viaggi, le tournee, gli studi al conservatorio fino agli incontri magici con l'arte della danza tradizionale Giapponese. Phibird è un libro con esempi pratici visibili e udibili che prova a spiegare come l'arte, dalla musica, alla pittura, alla poesia, possa esprimersi utilizzando modelli acquisiti direttamente dalla natura, per essere consapevoli che: l'essere artisti, voglia dire sentirsi fruitori dell'arte e non proprietari di essa. All'interno del volume sono presenti i QR-code attraverso i quali accedere ai file multimediali. -
Totalitarismo mitigato
Come può la categoria di ""totalitarismo mitigato"""" contribuire a fare chiarezza su forme di religiosità alternative connotate dall'esercizio di un sistematico controllo sugli associati? Questo testo offre interessanti spunti di riflessione per rispondere a diverse domande che nascono in relazione alla poco esplorata galassia della religiosità non conformista; potrà essere utile per scoprire quanto si possa essere influenzabili e come la manipolazione mentale sia una realtà e non una semplice teoria."" -
Don Chisciotte non abita più qui
Questione Meridionale? Una lunga e ponderata riflessione sullo sviluppo dell'Italia in maniera diseguale dove il Sud e Nord geografico sono diventati nel tempo due contesti sociali ed economici diversi con disparità di diritti per la cittadinanza (sanità, scuola e università, alvoro, infrastrutturazione). La Questione Meridionale, contrariamente a preconcetti e fake news sul Sud, costituisce una elaborazione strategica dello sviluppo del Paese e non solo di una sua parte, a cui hanno fornito il loro contributo di pensiero non solo studiosi di altro profilo, ma anche Centri di ricerca meridionali, in una corretta visione della sussidiarietà, che hanno elaborato sistematicamente studi e progetti che suggeriscono e hanno suggerito non solo politiche economiche e sociali, ma soprattutto una visione mediterranea ed europea. Questo libro che non è un Amarcord, parla di questi Centri di ricerca che con impegno, ma anche con sacrifici hanno portato e portano avanti una battaglia civile per lo sviluppo del Sud in una visione unitaria e coerente del paese. Purtroppo il gap territoriale non solo ha sfavorito lo sviluppo del Sud, ma ha anche depotenziato un capitale culturale dacendo morire o ridurre le attività a numerosi Centri di pensiero per carenza di risorse finanziarie dovute alla decrescita, non certo felice, del mezzogiorno. La distribuzione sistematica del tessuto bancario e finanziario del Sud a partire dagli anni '90, il venir meno di tante Istituzioni finanziarie, tra cui i banchi meridionali, le ridotte capacità delle banche locali e delle Fondazioni bancarie del Sud rispetto a quelle del Nord, che alimentavano in maniera virtuosa lo sviluppo del capitale culturale hanno penalizzato il pensiero meridionale, punto di accumulazione dei bisogni della gente del Sud, ma anche della sua autodetermianzione. Anche il tessuto imprenditoriale di ridotte dimensioni non ha permesso quello scambio proficuo con i Centri di ricerche, nè lo sviluppo di adeguato del Terzo settore. Questo pensiero meridionale fortemente unitario, non può essere ricordato con una lastra tombale, nè essere messo in soffitta. Questo libro - anche attraverso un caso di studio quello della Fondazione Curella, osservata in un periodo di circa trenta anni, che ha visto profondi cambiamenti a livello nazionale e nel mezzogiorno - vuole essere un ""j'accuse"""" verso una classe dirigente del paese e del Sud che ha dimostrato non sono din on saper valorizzare e defendere le risorse, ma ha accettato una non adeguata visione del futuro, condannando generazioni di giovani all'emigrazione forzata."" -
Ti parlo, mi ascolti? Tre donne sul palcoscenico
Grande e prolifica romanziera, Dacia Maraini ha al suo attivo molti lavori teatrali che rappresentano una parte importante della sua produzione letteraria. In questo ""Ti parlo, mi ascolti?"""" sono raccolti tre testi della Maraini drammaturga, profondamente rappresentativi del suo pensiero e della sua scrittura. Tre figure femminili, Rosa, Giulia, Errichetta, che ritraggono tre epoche, situazioni psicologiche ed ambientazioni diverse, streganti da leggere e pronte per essere messe in scena. Rosa è una pittrice di provincia, la cui personale vicenda si dipana tra la voglia di essere riconosciuta e la delusione di non incontrare attenzione, se non quella morbosa di un critico meschino, il cui giudizio peserà per molto tempo su di lei. Giulia è una meravigliosa ragazza, morta sotto le macerie causate dal terremoto dell'Aquila. La sua figura emerge lieve tra presente, in cui non è più, e passato di adolescente, piena di entusiasmi e di allegrie, figura danzante tra gli affetti dei genitori e delle amiche, fantasma stupito che fa capolino tra ciò che poteva essere e ciò che viene fagocitato dal dolore annichilito del nulla. Ed infine Errichetta, moglie coraggiosa di Carlo Pisacane, eroe e sognatore, patriota di una patria inesistente. Errichetta, figura fortemente consapevole del peso e dell'onore di essere donna, capace di scelte difficilissime e pagate a caro prezzo, fiera e innamorata, idealista e concreta."" -
Il ruolo del non profit in sanità. Il caso della Campania
Questo studio cade nell'anno in cui il Sistema sanitario nazionale compie 30 anni di attività. Durante questo periodo, la sanità pubblica ha vissuto importanti trasformazioni volte a modernizzare il sistema, come, ad esempio, l'applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale. Tale logica ha consentito lo sviluppo di una ""tripolarità"""" nell'erogazione dei servizi socio-sanitari basata sul pubblico, sul privato for profit e sul privato non profit."" -
Lo Stato feudale dei Carafa di Maddaloni. Genesi e amministrazione di un ducato nel Regno di Napoli (sec. XV-XVIII)
Il volume delinea la parabola del lignaggio napoletano dei Carafa duchi di Maddaloni, tra i casati più importanti dell'universo feudale europeo. La ricerca, solidamente documentata, si colloca in un arco temporale che va dal XV al XVIII secolo, riannodandosi costantemente alle vicende della monarchia spagnola in età moderna. Francesco Dandolo e Gaetano Sabatini pongono al centro della loro attenzione la fitta e complessa trama di relazioni economiche e sociali che determinano i rapporti di potere all'interno di uno Stato feudale. Ne emerge un affresco originale, che contribuisce ad arricchire la letteratura sulle forme dell'egemonia delle famiglie nobiliari nelle società di Antico Regime. -
Ordine e disordine. Amministrazione e mondo militare nel decennio francese. Atti del 6° Seminario di studi «Decennio francese (1806-1815)»
Ordine e disordine rappresentano una diade concettuale che si focalizza sull'incrocio dei temi e delle competenze in quanto non prevede contorni rigidi e finisce per plasmare la società nel suo complesso. La categoria mentale e operativa di riferimento è il bonapartismo, inteso come tentativo di un individuo di concentrare su di sé la direzione della nazione, fidando nelle proprie capacità straordinarie e accentuando il potere esecutivo a danno di quello legislativo. Dopo il passaggio della sovranità dal re alla nazione nella fase della repubblica, questa stessa sovranità si trasferisce in un capo militare carismatico, divenuto tale grazie alle guerre rivoluzionarie. Il nuovo quadro politico è ostacolato non solo da realisti o giacobini, ma anche da mondi riportabili ad un'opposizione indifferenziata di coscritti, ribelli o disertori, vagabondi e mendicanti, refrattari alle nuove leggi, contadini che diventano facilmente briganti. Contro di essi leggi, codici, interventi polizieschi non riescono tuttavia ad estirpare resistenze che trasmettono alla fase post-napoleonica nuove modalità di concepire il cambiamento, in tutte le sue accezioni. -
Palazzo Albertini di Cimitile. Architettura e arte tra Settecento e Novecento a Napoli
Sulla scorta di fonti d'archivio in gran parte inedite, l'autore ricostruisce la storia del palazzo, le vicende costruttive, gli interventi decorativi e i tempi di esecuzione, illustrando quanto ancora si conserva dell'originaria veste settecentesca o di primo Ottocento di numerosi suoi interni, e la scala novecentesca, e sottraendo all'anonimato la folta schiera di artisti e artigiani e i non pochi architetti, anche di calibro, che vi furono impegnati, e i cui nomi finora non si erano mai associati a questo palazzo. Si ribadisce con nuove argomentazioni la paternità a Niccolò Carletti della dimora gentilizia, testimonianza fra le più cospicue del patrimonio architettonico e storico-artistico napoletano, dovuta all'iniziativa di principi illuminati dei quali per la prima volta si pubblicano i ritratti, di Vincenzo Pastor e di Franz Xaver Winterhalter, fra altro. -
Le parole del castello. Nomenclatura castellana
Questa pubblicazione si inserisce nel solco degli studi compiti nel corso degli ultimi dall'Istituto Italiano dei Castelli e contribuisce alla conoscenza di queste architetture con una serie di saggi relativi ad alcuni elementi caratteristici dell'architettura fortificata e un glossario dove viene specificato il significato dei principali vocaboli utilizzati per la sua descrizione. Il tema particolare della nomenclatura che viene qui trattato è di estrema importanza in ogni disciplina in quanto costituisce il fondamento di qualsiasi discorso scientifico. La necessità di individuare univocamente gli elementi dell'architettura militare è infatti sempre stata riconosciuta necessaria sia ai fini della corretta progettazione e costruzione delle fortificazioni, sia per lo studio delle stesse, come si evince chiaramente dai contributi di Flavio Conti e di Marino Viganò. Come nota quest'ultimo, è in particolare dall'inizio del XIX secolo che gli studi sulle fortificazioni assumono una maggiore valenza di natura storica e culturale. -
Michelangelo architetto e la «Compagnia di Gesù». Riflessioni fra Roma e Napoli
La collaborazione fra Michelangelo e la Compagnia di Gesù ci è nota solo da alcuni frammenti di lettere di Sant'Ignazio e relativi ad un primo progetto per la chiesa del Gesù di Roma (1554) - mai realizzato, né mai esplicitato nei contenuti dalla storiografia gesuita - cui segue la condanna di eresia per i criteri di rappresentazione del Giudizio della Sistina, comparsa su ""La Civiltà Cattolica"""" nel 1992. Episodio contraddittorio sembra invece a Napoli la trasformazione del quattrocentesco palazzo Sanseverino di Salerno nella basilica del """"Gesù Nuovo"""", di evidente stampo michelangiolesco, ma sempre accreditata dalla Compagnia come opera di maniera del 1584 di un architetto interno all'Ordine, semplice imitatore di Michelangelo, mentre un documento dell'archivio Sanseverino, confermato oggi da numerosi altri indizi a corredo, testimonierebbe il passaggio della proprietà del palazzo nelle mani dei gesuiti già nel 1551."" -
Morte e/o trasfigurazione dell'umano
A seguito degli straordinari progressi tecnologici degli ultimi anni, il dibattito sul rapporto tra virtualità e realtà, tra digitale e umano è diventato sempre più imperante e, oltre alle certezze, non poche sono le perplessità su come andrebbe gestita la transizione verso una sempre più pervasiva integrazione uomo-macchina. Non c'è dubbio che dopo gli approdi in fatto di biologia molecolare e ingegneria genetica dei decenni scorsi, l'intelligenza artificiale sia la tecnologia che sta alla base di questo ulteriore e rapidissimo cambiamento. Queste nuove tecnologie muteranno non solo l'esperienza degli individui nella loro interazione con oggetti e contesti sempre più tecnologici ma, anche e soprattutto, lo statuto stesso dell'umano, qualora ne ve ne sia uno. Il presente volume, a partire dall'assunzione che l'uomo è sottoposto a una pressione decisiva che lo proietterà verso il proprio definitivo trascendimento in conseguenza delle rivoluzioni biotecnologiche e informatiche, si muove in direzione di un ripensamento di quella che è stata e sarà la condizione umana.