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L' isteria, la depressione e Lacan
Cos'è, per una donna, la femminilità? E che rapporto c'è fra questa, l'isteria e la depressione? Il triangolo conoscitivo che ha come vertici questi tre concetti è al centro di questo saggio. Le linee che congiungono la donna - e il suo mistero - con l'isteria e la depressione, tracciate dall'autore a partire dagli insegnamenti di Jacques Lacan, ci rivelano una geometria più complessa di quanto certa psichiatria vorrebbe. Ancora fino agli anni '80 la nevrosi era una categoria clinica molto solida, con un rapporto riconosciuto con la depressione. Oggi invece sembra sparita, cancellata con un colpo di spugna dalla più recente classificazione dei disturbi mentali. Ma le domande delle pazienti (""Perché vuole proprio me? Forse si sbaglia? Forse si accorgerà del suo errore e cambierà idea?"""") ignorano ottusamente le rivoluzioni tassonomiche. In questo volume l'autore guida alla riscoperta del concetto di isteria, mostrando come la relazione sintomatica della donna con il suo femminile - ma anche dell'uomo con il suo maschile - possa esprimersi nella depressione. L'interrogativo sull'essenza del femminile e del maschile è attraversato dal tratto del rapporto con il desiderio: l'isteria è far desiderare. Compito dell'analisi è fare in modo che il soggetto accetti di """"lasciarsi andare ad essere"""" preferendo la pienezza a una mancanza."" -
Indocili soggetti. La politica teologica ti Thomas Hobbes
Questo libro fornisce al lettore un agile prospetto della politica teologica di Thomas Hobbes, mostrando come l’opera del filosofo di Malmesbury non sia solo il passaggio decisivo nella determinazione del dispositivo concettuale della sovranità moderna, ma anche uno snodo determinante nello sviluppo delle tecnologie discorsive che hanno concorso alla produzione dell’indi vi duo moderno, alla sua peculiare forma di vita. Questo percorso svela come il tentativo di Hobbes debba continuamente fare i conti con l’indocilità degli uomini: non si tratta solamente della naturale insocievolezza da Hobbes ampiamente argomentata, ma soprattutto di quella tensione verso il futuro orientata dalla speranza che porta gli uomini a desiderare una vita altra, passione che il dispositivo di sovranità cerca di disciplinare fornendosi di una specifica politica teologica. Il Leviatano teme più di ogni altra cosa questi indocili soggetti: essi tendono, infatti, a de-individualizzarsi, a lottare in comune per qualcosa posto al di sopra della loro stessa sopravvivenza industriosa, ad unirsi per un’altra forma di vita possibile. -
The architectural space for choral music
Music and architecture have often been closely related. A classic book such as Architectural Principles in the Age of Humanism by Rudolf Wittkower is largely based on this fascinating relationship in Florence and Venice during the Renaissance but it is only one example. The Europa Cantat Festival in Turin, 2012, with its use of historic architectural and urban spaces for choral performances of all kinds, has provided the opportunity to explore this topic once again by studying more deeply not only the historic choirs of Bernardo Vittone and Filippo Nicolis di Robilant but also a modern spaces like the Astra Theater in Turin. By involving students and teachers from different European Schools of Architecture, new ways have been explored in the design of urban and interior spaces for choral concerts. This book is a collection of essays written from different perspectives: those of architects (historians and designers), musicians, scholars and even opera singers.Valeria Minucciani is Assistant Professor at Politecnico di Torino, where she teaches Museography and Interior Design. Among her research interests there are virtual museum (and, in general, the ICT use in preserving and communicating the Cultural Heritage); musealization of archaeological sites and musealization of religious heritage; exhibit design and interiors Architecture. On these subjects she's author of many papers, chapters and books. She’s already dealt with Music and Architecture, and on this topic she’s author with Alessandra Morra of Eso. Lo spazio architettonico della composizione musicale di Ezio Bosso (2010).Edoardo Piccoli teaches Architectural History at the Politecnico di Torino. His research focuses on 17th and 18th century architecture with a specific interest for French and Italian architecture and architectural theory. He has edited books and written essays and chapters to collective works and exhibition catalogues (essays on Guarino Guarini, Jacques-François Blondel, Bernardo Antonio Vittone, and on baroque vault construction).Maria Maddalena Margaria in 2012 she received PhD in Cultural Heritage with a thesis about cultural park in the metropolitan contest. She worked with Studio Baciocchi in Arezzo participating in many projects for the PRADA’s group. Since 2011 she is research fellow at the Politecnico di Torino, her research interests focus on museography and retail design.Andrea Ronzino is a young Architect, magna cum laude graduate In Architecture-Construction at the Politecnico di Torino. He’s also interested in Archaeological Musealisation and has conducted more than one year research, on themes inherent with Architectural omposition, at the Escuela Técnica Superior de Arquitectura of the Universistat Politècnica of Valencia. -
Erasmus effect. Italian architets abroad. Ediz. illustrata
3GATTI/Architecture and Vision/Atelier D/Atelier Manferdini/AWP, Alessandra Cianchetta/B+C/Barozzi / Veiga/Pietro Belluschi/Francesco Benelli/Lina Bo Bardi/Shumi Bose, Roberta Marcaccio/Cannatà & Fernandes/Pippo Ciorra/Meredith Clausen/Michele Colucci/CORREIA / RAGAZZI/CRISTÓBAL + MONACO/Claudia Cucchiarato/Domitilla Dardi/Delugan Meissl/Olivia De Oliveira, Claudia Zollinger/Djuric-Tardio/DOSarchitects/Durisch + Nolli Architetti/ecoLogicStudio/Peter Eisenman, Guido Zuliani/EMBT Enric Miralles - Benedetta Tagliabue/Exposure/External Reference/Fil Rouge/fondaRIUS/Silvia Forlati/Fusina6/GA Architecture/Pedro Gadanho/Vittorio Garatti/Romaldo Giurgola/gravalosdimonte/Hans Ibelings/KOKAISTUDIOS/KUEHN MALVEZZI/LAN/Leap/John A. Loomis/LOOP/LOT-EK/MAB Marotta Basile/Duccio Malagamba/Marpillero Pollak/mOa mario Occhiuto/MORQ*/NABITO/Sergio Nava/nbAA Nadir Bonaccorso/Caterina Padoa Schioppa/Paratelier/Paritzki Liani/Renzo Piano, Piano & Rogers/PiSaA/Stefano Rabolli Pansera/Carlo Ratti/Raymond Terry Schnadelbach/Paolo Soleri/Federica Soletta/Simone Solinas/Studio Fuksas/RAMOPRIMO/Elisabetta Terragni + metaLAB + XYcomm/Ternullomelo/Paolo Tombesi/XCOOP. -
Annarella benemerita soubrette. CCCP fedeli alla linea
«Lasciami qui / lasciami stare / lasciami così / non dire / una parola / che non sia / d’amore / per me / per la mia vita / che è / tutto quello / che io ho / tutto quello / che io ho / e / non è ancora finita». Questa canzone, registrata nell’aprile del 1990, anno della fine del gruppo, ha preso con unanime accordo il titolo di Annarella quale risarcimento amoroso nel periodo in cui i CCCP si stavano sciogliendo. Era il loro momento culmine, e questa, ascoltata (e letta oggi), è probabilmente una delle più belle canzoni del gruppo.Porta il nome della Benemerita Soubrette, non a caso. L’elemento femminile è la radice prima di quei versi e di quella canzone: sincopata nelle parole, dolce nella musica. Sussurrata e gridata. Un grido rivolto all’interno che diventa armonia nello spazio esterno. La fine era vicina. La fine ha il nome di Annarella, bambola sexy e madre dolorosa, soubrette e icona santa. Il più e il meno, l’alto e insieme il basso, dei CCCP.Scorrendo le immagini di questo libro si vede una ragazza che si presenta come ballerina di flamenco, poi con il tutù della danzatrice classica, quindi come una signora con il cappellino. È sempre lei, e non è mai lei. Si veste e traveste: balla, canta, si dimena, sta ferma. Appare sotto le spoglie della paesana, della mondina emiliana, poi è una star, un poco dark. La bellezza è difficile da portare, e Annarella la maltratta e insieme l’accentua. Vuole essere una diva ma anche una ragazza normale.Il travestimento è la sua forma. Sul palco copre con abiti inattesi il suo corpo seducente. È vestita anche quando propone momenti di nudità. È l’emblema del travestitismo della banda musicale, ne è l’elemento più serio e insieme più umoristico, potenzia l’intero impianto visivo del gruppo, lo pone sotto gli occhi di tutti ricreando un piccola ma perfetto Carnevale della Storia.Il volume di grande formato si compone di 290 immagini inedite (a colori e in bianco e nero) che documentano secondo una scansione tematica (Emilia, Europa, Islam, Asia, Sentimenti, Luigi Ghirri) i concerti, le performance, i passaggi televisivi, i servizi fotografici per le case discografiche e altre varie esibizioni nel corso degli anni di vita del gruppo.Tra i fotografi coinvolti primo fra tutti ricordiamo Luigi Ghirri, poi tra gli altri Federico Brandani, Vittorio Catti, Toni Contiero, Diego Cuoghi, Giovanni Lindo Ferretti, Gianni Ingrosso, Roberto Rocchi, Roberto Serra, Rossana Tagliati, Benedetto Valdesalici-Claudio Oleari. Gli scritti sono di Marco Belpoliti,Annarella Giudici, Giovanni Lindo Ferretti, Benedetto Valdesalici, Rossana Tagliati. -
Imperium. Conversazioni con Klaus Figge e Dieter Groh 1971
In questa lunga intervista del 1971, qui pubblicata per la prima volta in trascrizione integrale e corredata di essenziali note di commento, l'ormai ottantatreenne giurista Carl Schmitt risponde alle domande dello storico Dieter Groh e del giornalista Klaus Figge, offrendo un insostituibile documento autobiografico, che si rivela anche una preziosa fonte diretta per la storia del Novecento. Dalle sue origini cattoliche al rapporto conflittuale col mondo protestante tedesco, dagli studi universitari alla carriera accademica, Schmitt affronta, senza scantonare, le ombre del suo controverso impegno politico, inquadrandolo nei tormentati anni che dalla Repubblica di Weimar portarono alla conquista del potere da parte del Nazionalsocialismo in seguito alla nomina di Hitler a cancelliere. Schmitt espone gli episodi della sua vita privata e pubblica distribuendoli lungo un ben calibrato percorso, che scandisce rigorosamente in date e contesti, ricontrollando minuziosamente tutti i dettagli sui propri diari stenografici dell'epoca e su altri documenti conservati nel suo archivio personale, in una costante tensione fra testimonianza individuale e storia collettiva. Grazie a questa tensione, il colloquio riesce a far emergere la straordinaria competenza politica, tattica e persino amministrativa di Schmitt, senza per questo trascurare la sua determinazione a cercare una chiave metastorica su cui basare e giustificare la propria opera. -
Maestri di finzione
Quaranta voci di scrittori tra i più significativi del panorama letterario internazionale dialogano con Francesca Borrelli, critica letteraria del ""manifesto"""", impegnata da trent'anni in una mappatura della narrativa contemporanea, attraverso la testimonianza diretta dei suoi protagonisti. Da autori ormai iscritti al registro dei classici, come Saramago, Grass, Morrison, Sontag, Yehoshua, Soyinka, a maestri della stagione postmoderna come DeLillo, Wolff, Marias, Pamuk, fino agli scrittori che con il loro talento hanno reso ridicole le voci sulla morte del romanzo, come Franzen e Foster Wallace, per arrivare alla generazione delle promesse già consolidate, da Cercas a Egan, da Eugenides a Homes. Unica presenza italiana, Anna Maria Ortese, la """"sonnambula assorta in un sogno"""" che negli ultimi anni della sua vita ci consegnò alcuni dei suoi frutti più visionari e originali. Tra le pagine di questo libro, che interrogano alcuni degli autori prediletti nel corso di più incontri, si discute di strategie narrative, andando dal """"primo palpito"""" di un'opera alla sua resa finale. Al centro, il ruolo dei personaggi, le accortezze messe in campo per renderli vivi, e un sondaggio più o meno scherzoso sul loro grado di autonomia dalla volontà degli autori che li hanno inventati: perché c'è chi come Saramago e Yehoshua si pretende arbitro assoluto dei loro destini e chi come Paul Auster e Gunter Grass concede alle proprie creature qualche possibilità di evasione dai vincoli predisposti."" -
Da Pascoli a Busi. Letterati e letteratura in Italia
Alternando ritratti e panoramiche, e misurando l'attualità di autori canonici, eccentrici o dimenticati, il volume offre un ampio spaccato della letteratura italiana tra la fine dell'Ottocento e il Duemila. Ma il titolo non è solo uno stratagemma vivace per indicarne i confini cronologici. Infatti, occupandosi di un'epoca moderna e postmoderna in cui il peso pubblico dei linguaggi letterari si è andato rapidamente riducendo, l'autore racconta gli estremi sviluppi del rapporto abnorme che in Italia ha storicamente legato l'identità nazionale agli scrittori: scrittori che spesso, quasi a risarcire una società priva di coesione e di modelli politici comuni, da puri rappresentanti di valori estetici sono stati trasformati in veri e propri personaggi, in catalizzatori di climi ideologici e in simboli di un costume o di un modo di vivere. Ne risulta un libro in cui le analisi stilistiche fanno tutt'uno con la critica della cultura. -
Tiziana Fusari. Rewind
Il volume raccoglie la produzione artistica di Tiziana Fusari (1951-2012) secondo alcune indicazioni lasciate dall'artista prima della scomparsa. Dall'informale all'astratto, dalle figure agli oggetti, dai cartigli alle sculture gessate, dai timbri alle forme di terra, fino all'uso della fotografia. ""Rewind"""" rappresenta un viaggio nell'universo poetico dell'artista, nonché un riferimento unico e imprescindibile per conoscere la sua opera e il laboratorio continuo che era la sua arte, la spontaneità e il non-finito, la meticolosità quasi ossessiva, il labirinto dei segni, la coesistenza naturale tra parola e immagine, il gioco continuo tra autobiografismo e fantastico, fino al rapporto strettissimo con la quotidianità. Con i testi di Stefano Evangelista, Fabio Coccetti, un'intervista di Ivan Quaroni a Tiziana Fusari e una selezione di note critiche, articoli e brani manoscritti dell'artista."" -
Epistemologia. Un'introduzione alla teoria della conoscenza
In un'epoca nella quale la complessità, la diversificazione e la specializzazione dei saperi stanno trasformando profondamente il modo in cui si concepisce e si pratica il lavoro intellettuale, ma anche indirettamente ogni prassi tecnica e produttiva, l'epistemologia acquisisce una portata che va oltre i confini della disciplina specialistica. In questa ampia e articolata introduzione alla teoria della conoscenza, il filosofo Robert Audi accompagna il lettore passo dopo passo lungo un percorso che si snoda dalle fonti primarie della nostra esperienza e del nostro pensiero fino alle più complesse teorie sui limiti e sulle potenzialità del nostro sapere in ambito scientifico, morale e religioso. Quello presentato da Audi è un percorso pluralista e al tempo stesso caratterizzato da una originale prospettiva filosofica. Oltre a offrire un quadro ampio e aggiornato sui concetti e sulle teorie prevalenti, il testo suggerisce infatti anche una proposta determinata sulle questioni più cruciali, portando avanti una specifica comprensione del ruolo dell'epistemologia e dei suoi rapporti con gli altri saperi. ""Epistemologia"""" si offre così a diverse possibilità di lettura. Propone infatti un percorso chiaro e coerente per chi si introduce per la prima volta alla materia, ma consente anche ai lettori più esperti l'approfondimento per singoli temi, offrendo per ciascuno di essi una rappresentazione efficace del dibattito e una discussione dettagliata delle soluzioni proposte dall'autore."" -
Le sentiment végétal. Feuillages d'extrême contemporain
Pourquoi faire pousser un imaginaire végétal à l’époque de la rapidité et de l’immédiateté? Comment échapper aux pièges du virtuel et rendre solide la précarité? Loin d’une approche descriptive, symbolique ou fonctionnelle, la reconfiguration des ressources du végétal dans les lignes des écrivains d’aujourd’hui interroge de près le littéraire. Le sentiment végétal fleurit là où le vivant en danger ne peut se mettre à l’abri qu’en revenant au plus près de sa source. De l’herbier au bouquet, sans négliger l’impact avec les clairières, cette résistance met à l’épreuve la main verte de toute écriture. Elle explore sa capacité d’herboriser pour toucher l’authenticité de l’essentiel, garantie de la profondeur, propre au littéraire. -
Le roman français contemporain face à l'histoire. Thèmes et formes
L’Histoire ne laisse pas la littérature en paix. Ou bien est-ce l’inverse? Depuis une trentaine d’années, une floraison de romans français revisitent le passé. Cette rétrospection concerne surtout le XXe siècle, ses phases cruciales et ses événements tragiques, mais elle embrasse aussi les époques antérieures. Les romanciers ne se satisfont plus de raconter : ils suspectent, ils enquêtent, multiplient leurs approches. Et leurs oeuvres diffèrent par bien des aspects, formels et thématiques, du roman historique en vogue au XIXe siècle. Dans le même temps, nombre d’historiens s’interrogent sur l’instance narrative, la forme du récit et sur les usages scientifiques de la fiction littéraire. À la confluence de ces mouvements se déploie la fortune de ce qu’on pourrait appeler des romans historiens, pour lesquels l’Histoire, les événements aussi bien que la manière de les écrire, devient elle-même une question partagée.Autour de ce grand courant historicisant qui accroît encore son élan dans la première décennie du XXIe siècle, le présent ouvrage réunit des réflexions d’écrivains, d’historiens, de littéraires. Attentif aux textes les plus récents, il en explore les choix chronologiques, les modèles formels, les thèmes saillants, parmi lesquels les guerres, la décolonisation et les questions politiques jouent un rôle de premier plan. Textes de Veronic Algeri, Stéphane Audoin-Rouzeau, Annalisa Bertoni, Luca Bevilacqua, Patrick Boucheron, Emmanuel Bouju, Flavia Conti, Valerio Cordiner, Federico Corradi, Laurent Demanze, Silvia Disegni, Giusi Alessandra Falco, Anne-Marie Garat, Jean-François Hamel, Alexis Jenni, Lucie Lagardère, Sabina Panocchia, Gianfranco Rubino, Anna Maria Scaiola, Pierre Schoentjes, Paolo Tamassia, Martine Van Geertruijden, Dominique Viart, Jean-Bernard Vray, Eric Vuillard. Gianfranco Rubino a enseigné la littérature française à l’Università di Roma Sapienza. Il s’occupe surtout du roman des XXe et XXIe siècles, dont il a étudié histoire, thèmes, formes, auteurs, en lui consacrant des profils généraux, des travaux monographiques, des ouvrages collectifs, des articles parus en Italie et en France. Dominique Viart, professeur à l’Université Paris-Ouest et membre de l’Institut Universitaire de France, étudie les relations entre littérature et sciences humaines. Spécialiste de la période contemporaine, il vient de publier une Anthologie de la littérature contemporaine française, romans et récits depuis 1980. -
Architetture nell'Italia della ricostruzione. Modernità versus modernizzazione 1945-1960. Ediz. illustrata
Il quindicennio della ricostruzione postbellica è stato segnato, tra i tanti avvenimenti, dalla rinascita dell'architettura e urbanistica italiane che, sebbene avessero prosperato anche tra i due conflitti mondiali, si arricchirono ulteriormente di nuove componenti e varianti grazie a un più libero confronto con le esperienze internazionali. Il testo di Carlo Melograni, testimone diretto di quegli avvenimenti, è quanto di più distante da uno stile manualistico o storicistico: è infatti un saggio, forse l'unica forma letteraria in grado di restituire quel singolare crogiuolo di esperienze architettoniche senza precedenti, probabilmente irripetibili, del dopoguerra italiano che ha prodotto modelli fondamentali per l'edilizia sociale e industriale, la museografia, le infrastrutture e il restauro. Nel novero di tali esperienze vanno infatti ricordate anche le corpose riflessioni critiche e i commenti sollecitati e pubblicati dalle riviste di settore (""Urbanistica"""" di Adriano Olivetti e Giovanni Astengo, """"Metron"""" e """"L'architettura. Cronache e storia"""" di Bruno Zevi, """"La casa"""", """"Zodiac"""" o la """"Domus"""" di Gio Ponti e la """"Casabella"""" di Ernesto Nathan Rogers), nonché le polemiche culturali e politiche comparse sulla stampa generalista. Inoltre l'autore, nelle pieghe del suo discorso, periodicamente porta in primo piano alcune figure - che ha avuto modo di conoscere di persona grazie anche alle numerosissime occasioni di confronto pubblico..."" -
Le sujet et l'histoire dans le roman français contemporain. Écrivains en dialogue
Depuis une trentaine d’années ou plus, de nombreux écrivains français assument l’Histoire comme objet ou comme contexte de l’intrigue de leurs récits. Un regard en arrière qui ne connaît pas de bornes. Tourné d’abord et surtout vers le XXe siècle, dont il vise les phases les plus significatives et les événements majeurs, il s’étend souvent bien plus loin, vers d’autres siècles, d’autres périodes, d’autres époques.Quelle est la relation qui se dessine ainsi entre le sujet écrivant et l’histoire ? Pourquoi un écrivain décide-t-il d’évoquer le passé ? Quelle est la logique qui lui inspire le choix d’une époque plutôt que d’une autre ? Comment se situe-t-il par rapport au présent, qui reste son horizon incontournable ? Quelle attitude manifeste-t-il face à cette histoire qui est à la fois processus factuel et mise en récit ? Quelle est la spécificité de l’écriture romanesque par rapport à la narration historique ?Ces questions ont été abordées à plusieurs reprises par des critiques. Mais il semble productif que ceux-ci les adressent également aux protagonistes mêmes de ce phénomène, à des écrivains, et non des moindres, dont les propos font la matière de ce livre dialogué. Interventions de Stéphane Audeguy, Laurent Binet, Frédéric Cathala, Colette Fellous, Hédi Kaddour, Laurent Mauvignier, Alain Nadaud, Emmanuelle Pagano, Lydie Salvayre. Introduites par Flavia Conti, Valerio Cordiner, Federico Corradi, Estelle Mouton-Rovira, Sabina Panocchia, Gianfranco Rubino, Paolo Tamassia, Martine Van Geertruijden Gianfranco Rubino a enseigné la littérature française à l’Università di Roma Sapienza. Il s’occupe surtout du roman des XXe et XXIe siècles, dont il a étudié histoire, thèmes, formes, auteurs, en lui consacrant des profils généraux, des travaux monographiques, des ouvrages collectifs, des articles parus en Italie et en France. Il a dirigé en 2012 le volume Il romanzo francese contemporaneo. -
Il valore delle cose
In questo saggio esemplare, Yan Thomas, uno dei massimi conoscitori del diritto romano, mette in questione il primato giuridico della proprietà definita come rapporto inderogabile tra pochi uomini proprietari e una immensa distesa di cose appropriabili - e propone una nuova e sorprendente archeologia delle ""cose"""". Perché qualcosa come un mercato, uno spazio in cui le cose sono scambiate contro un valore commerciale, potesse costituirsi, un gesto giuridico e istituzionale originario doveva essersi già prodotto: si tratta della santuarizzazione di un certo numero di cose qualificate come indisponibili. Le cose che non appartengono ad alcuno, sottratte al gioco dello scambio, inibite a diventare merci, identificano un'area dell'indisponibilità (al commercio, alla proprietà e all'appropriazione) e sono perciò destinate all'uso comune degli uomini. Parenti non troppo lontane degli oggi dibattutissimi """"beni comuni"""", le cose indisponibili che Yan Thomas isola, offrono una nuova genealogia della proprietà e dello scambio, fornendo una lezione sull'istituzione giuridica del valore e su tutte quelle operazioni capaci di fare - o di non fare - di una cosa una merce. Con un saggio di Giorgio Agamben."" -
Biologia teoretica
Pubblicata per la prima volta nel 1920 e riedita nel 1928 in versione riveduta, la ""Biologia teoretica"""" è l'opera principale di Jakob von Uexküll, uno dei fondatori dell'etologia contemporanea, le cui concezioni saranno riprese e sviluppate da alcuni tra i maggiori filosofi del Novecento come Heidegger, Merleau-Ponty, Canguilhem e Deleuze. Questo scritto ha rappresentato un punto di riferimento imprescindibile nel dibattito biologico e filosofico della prima metà del Novecento per la sua capacità di coniugare le opposte concezioni del meccanicismo positivistico e del vitalismo spiritualistico, di cui offre una sintesi originale. Ogni essere vivente appare infatti a Uexküll come il soggetto del suo proprio mondo, un universo """"chiuso"""" dotato di uno spazio e di un tempo peculiari le cui forme sono accessibili allo scienziato solo attraverso un metodo comparativo. In tal senso, l'indagine del mondo animale si sottrae ad ogni tentazione antropomorfica, senza però ridursi a un semplice resoconto sperimentale dei fenomeni vitali. Grazie all'utilizzo di apparati concettuali filosofici e semiotici, che egli sa unire a profonde conoscenze in ambito fisico e fisiologico, Uexküll sviluppa una teoria biologica centrata sulla nozione di significato dell'azione animale che anticipa le più recenti acquisizioni."" -
Che cos'è la giustizia? Lezioni americane
"Che cos'è la giustizia?"""" è una di quelle domande alle quali l'uomo """"si è consapevolmente rassegnato a non poter mai dare una risposta definitiva, ma solo a formulare meglio la domanda stessa"""". È a questo compito, e all'esplicitazione dei presupposti della propria filosofia della giustizia, che Hans Kelsen dedicò, nel 1952, la lezione di congedo dall'insegnamento che dà il titolo al presente volume. Questo testo, per molti versi """"conclusivo"""", è preceduto da due lezioni inedite del 1949, qui riunite sotto il titolo complessivo """"Elementi di teoria pura del diritto"""", nelle quali Kelsen s'interroga sull'essenza dei fenomeni giuridici, e sui problemi epistemologici propri della filosofia del diritto. Chiude il volume la lezione """"Politica, etica, diritto e religione"""", del 1962, in cui si affronta il ruolo che le credenze religiose possono svolgere nel determinare l'effettività delle norme di un ordinamento sociale. Grazie anche alla loro natura di lezioni, gli scritti qui raccolti offrono una """"summa"""" dell'opera filosofica del grande pensatore, che si confronta da un lato con l'analisi dei concetti giuridici fondamentali, dall'altro lato con il quadro metagiuridico (etico, politico e sociale) nel quale necessariamente si collocano gli ordinamenti normativi." -
Una storia invisibile. Morante Ortese Weil
Elsa Morante e Anna Maria Ortese: due grandi narratrici del secondo Novecento che occorre rileggere, due vertici di un ideale triangolo che occorre ricostruire: nei nessi che conducono dall'una all'altra, e più ancora nel legame nascosto - una storia invisibile nel cuore della letteratura italiana contemporanea - che connette ciascuna delle due, e ciascuna per proprio conto, a una delle figure più singolari del ventesimo secolo, Simone Weil. L'indagine, fondata in parte su riscontri testuali e su testimonianze, in parte su dati e riscontri indiziari, conduce verso territori poco esplorati: l'orientalismo nella visione morantiana del mondo, l'epos omerico su cui si modella ""La Storia"""", il misterico retroterra riflessivo dell'opera della Ortese. Un vasto panorama critico ne esce completamente ridisegnato, restituendo a due protagoniste della letteratura contemporanea una sostanza e una coerenza di pensiero rimaste troppo a lungo nell'ombra."" -
Le bal des arts. Le sujet et l'image: Écrire avec l'art
Aujourd’hui, les frontières des formes artistiques tendent à devenir de plus en plus indéfinissables sous l’effet d’une intense activité de circulation, d’hybridation et de métissage conduisant à la naissance de nouveaux régimes de la création et à la composition d’oeuvres complexes et multiples. Les textes littéraires n’échappent pas à cette transformation mettant en scène de nouveaux paradigmes de lecture et de signification par l’expérimentation d’autres manières de dire la réalité, de raconter des histoires, de se poser face au monde. Le sujet, son statut et les modalités de sa présence dans les oeuvres littéraires qui entretiennent une relation avec les autres arts, sont autant d’axes privilégiés dans ce volume. En transgressant les frontières entre les arts, les oeuvres donnent à voir et à penser des univers de signification et de représentation élargis devant lesquels le sujet bénéficie en retour d’un accroissement de ses capacités de compréhension et d’invention. Dans ces textes la communication entre les différentes formes artistiques se trouve mise en jeu au point qu’il ne suffit plus de la définir en termes d’hybridation, et qu’il convient peut-être mieux d’y réfléchir en termes d’intermédialité.Le présent volume reprend ces thématiques de recherche et ces interrogations ; il les approfondit et les développe en déchiffrant des pratiques d’écriture contemporaines qui entretiennent des rapports étroits avec les arts et les techniques de l’image. Les mises au point théoriques et méthodologiques côtoient des analyses pointues et des propositions d’interprétation de phénomènes nouveaux et encore peu définis par la critique. Textes de Margareth Amatulli, Marcella Biserni, Elisa Bricco, Jean-Max Colard, Isabelle Dangy, Bruna Donatelli, Jutta Fortin, Fabien Gris, Marina Ortrud M. Hertrampf, Marie-Pascale Huglo, Denis Mellier, Danièle Méaux, Maurizia Migliorini, Nancy Murzilli, Magali Nachtergael, Annie Oliver, Jean-François Py, Chiara Rolla, Erica Tacchino, Dominique Vaugeois, Bernard Vouilloux.Avec la participation d’Arno Bertina, Patrick Chatelier, Frédéric Ferney, Christian Garcin, Nathalie Léger. Elisa Bricco est professeur associé à l’Université de Gênes, où elle poursuit ses recherches sur les écritures contemporaines de langue française. Elle a publié récemment Le défi du roman. Narration et engagement oblique à l’ère postmoderne (Peter Lang, Berne 2014). Elle a écrit entre autre sur A. Bertina, F. Bon, J. Echenoz, A. Fleischer, S. Germain, E. Hocquard, V. Rouzeau, A. Volodine. Elle dirige le groupe de recherche de l’ARGEC (Atelier de recherche génois sur l’écriture contemporaine). -
Roma e l'Appia. Rovine utopia progetto
L'area storico-naturalistica dell'Appia Antica, su cui si dibatte da quasi due secoli, costituisce una sfida importante per il rilancio della città di Roma. L'Appia in quanto meta cult del Grand Tour non rappresenta solo Roma, ma è emblema di quella identità europea intesa come costruzione di una koinè intellettuale che porta a sintesi i valori universali e condivisi dell'Europa, la cui portata simbolica di unione sembra essere attualmente a rischio. Sono tre i principi che hanno guidato questo lavoro. Una visione relazionale: il Parco non può essere pensato come un bene indipendente e separato dalla città. Un'impostazione multifunzionale: il Parco non può essere considerato un parco a tema, archeologico o naturalistico che sia. La ferma convinzione dell'importanza di un progetto di risignificazione del patrimonio: non c'è conservazione senza trasformazione.