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La storia di Mishka
Il protagonista di questo romanzo, Ivan (detto Mishka), vive situazioni che molti ragazzi hanno, purtroppo, la sfortuna di affrontare: ha un lavoro precario e privo di sbocchi, non ha obiettivi né sogni ed è convinto di non meritare nulla di buono. Si crede debole, cattivo e, per colpa di questa intrinseca convinzione, lo diventerà davvero debole e cattivo. La svolta sarà rendersi conto che non c'è nulla di male nel credere che i propri progetti, i propri sogni possano un giorno diventare reali... -
I simboli dei misteri vitae. (Numero, linea, immagine)
"Disvelare"""" (""""smascherare"""") Dio e imitare la sua opera è stato, fin dalla nascita del mondo, l'obiettivo umano, smosso dalla smania di potere. Tutti sanno intuitivamente che """"qualcosa"""" inspiegabilmente funziona, crea, trasforma! Non si riesce a capire cosa sia e allora si fanno sedute spiritiche, si va dalle cartomanti, si interpretano i fondi di caffè ecc... Questo libro affronta la domanda fondamentale: """"Cosa crea?"""" Dopo aver passato in rassegna brevemente alcuni principi delle scienze primarie (kabbalah, numerologia, tarot e astrologia), dove risiede il potere speciale di cambiare gli esseri e le cose, Daniela Marinelli tenta di fornire una risposta, offrendo anche un modello per integrarla nell'analisi astrologica della personalità. L'astrologia è la """"predizione"""" più credibile e la prognosi più comprensibile fra tutti i tentativi di """"dare un'occhiata"""" dentro e fuori di noi. Inoltre, può dare qualche indicazione su come creare un """"futuro migliore"""". La conoscenza è diffusa ovunque e sta profondamente nascosta in segni, immagini e numeri." -
Il mondo ai piedi del vulcano
Lucio Sandon ci offre in questo libro un menù assai variegato: dopo un antipasto di nozioni storiche, arriva il piatto principale fatto di narrazioni umoristiche (tra l'altro, sono tutte storie vere), con contorni di curiosità culinarie e prodigi enogastronomici come dessert. Il tutto in un solo volume, quasi seguendo la tendenza dell'integrazione tecnologica, molto ben rappresentata dal lemma di Steve Jobs ""all in one"""". Ecco, abbiamo un libro """"all in one"""", che si legge con il sorriso e che ci invita a non prenderci troppo sul serio. Il libro è corredato da un'appendice che riporta le schede tecniche dei vini citati nei menù di Lucio Sandon, con l'indicazione della relativa casa vinicola di produzione: Lettere (Borgo S. Anna), Pompeiano Rosso (Bosco dei Medici), Falerno del Massico (Villa Matilde Avallone), Lacryma Christi (Villa Dora), Capafresca (Cantina del Vesuvio), Pallagrello Nero (Vestini), Catalanesca (Montesomma), Asprinio (I Borboni), Passito di Catalanesca (Torre Merlata), Falanghina Brut (Cantine Feudi di San Gregorio), Gragnano (Cantine degli Astroni)."" -
La vita presa a pugni
Amo il pugilato da sempre: forse da prima di venire al mondo. Ricordo che - all’età di 6 anni - barattai un’automobilina telecomandata, regalatami da mio nonno, con un paio di vecchi guantoni. Li aveva un bambino della mia stessa età; erano laceri, strappati e maleodoranti, ma li preferii al mio giocattolo. La sera stessa mio padre si arrabbiò molto; buttò i guantoni e mi picchiò, come capitò - in seguito - molte altre volte. Le pagine che seguono rappresentano un ringraziamento alla vita e a tutte quelle persone che mi hanno voluto e che mi vogliono bene. -
My kind of blue-s. Le parole che curano
My Kind of Blue-s racconta la storia di Nora Allegri, restauratrice mancata, artista poliedrica e paziente psichiatrica. La trama può essere definita un 'collage sistemico' e si articola su tre piani narrativi concatenati, che donano a questo romanzosaggiouno stile peculiare. Il diario, il blog (sette racconti incentrati su colori e su pennellate di avvenimenti topici), il resoconto di Linda, la terapeuta, alternati a ritmo incessante nei loro balzi temporali indietro e avanti, creano un parallelismo con l'ossessività della fase maniacale della malattia; Nora per molti tratti del libro appare duplice, sdoppiata, come se vivesse un'altra vita, finché non rinasce in SEAh, nome d'Arte simbolico, spiegato con chiarezza al lettore. Lo stretto legame dei sui scritti con l'arte (nel blog compaiono anche alcuni disegni dell'artista) aiuta non soltanto chi ha disagi mentali, ma chiunqueabbia voglia di scoprire maggiormente qualcosa di sé, ed è terapeutico ('le parole che curano'). La frammentazione assume una tessitura più organica e unitaria, man mano che Nora procede dalle tenebre alla ricostruzione del Sé. L'ultimo racconto (Blu) regala un'inedita rilettura della 'malattia mentale'. -
Senza paradiso
Livio Bottani ci invita a configgere i nostri sguardi sul reale, sulla sua consistenza e sulla sua evanescenza. Il suo spiare è un interrogativo teso a discriminare il pieno e il vuoto della storia e della mitologia. Una riflessione, quindi, sulla sua e nostra “acre consapevolezza del presente” e del passato, avrebbe detto il poeta Giovanni Giudici. Una “consapevolezza” libera da “stravolgimenti emotivi”, estranea a derive descrittive e che pone, invece, le basi per una poesia “filosofica”, eliminando ogni fumea di lirismo, di idillio e di voyance. Il che significa che siamo al di là delle confezioni del “senso comune poetico” e al di fuori dell’io fagocitato dal sentimento. (Giuseppe Gallo) -
La nave di Amleto. Essere e non essere della parola tra silenzio e poesia. Poema collettivo di canzoni libere leopardiane
«Silenzio come luogo dell’anima [...], come luogo da abitare [...], come luogo del ricordo. [...] Silenzio come prigione. [...] Come vedrà il lettore, il tema del silenzio è esplorato in tutte le sue possibilità, si offre come un fiore e opera come un sortilegio capace di evocare e mettere insieme voci, esperienze, ferite, passioni. Ne emerge una poesia multiforme e compatta nella quale non manca l’amore [...] e dove la parola diventa gesto e preghiera. Chi legge ne verrà incantato, come sempre accade quando si ha fra le mani un libro che si rivela necessario. » (dalla prefazione di Luca Benassi) -
Da zero, sottosopra
Cos’è un poeta se non un ammalato di parole? Sharon Longo racconta del suo disagio di stare al mondo con lampi di consapevolezza e scoppi di viva ingenuità, nel senso più profondo del termine: dal latino ingenuus, indigeno, nativo; nato libero, poi, per estensione, onesto, schietto. Le parole che si contorcono nella psiche, raccolte in versi, diventano semplici, sono la cura che genera consapevolezza. “Sono finalmente libera. Sono il grado zero, il meridiano di Greenwich di un nuovo modo di navigare nel mondo.”Lo dichiara in apertura della raccolta, Sharon Longo, con i versi che sono una affermazione chiara che qualcosa è cambiato. -
Per chi fischia l'uomo nero
Pablo gioca a calcio per passione. Pablo è un portiere, dilettante. Ed è un filosofo che, per necessità, ha trovato impiego in un'agenzia di comunicazione digitale. Lui para, pensa e scrive canzoni per divertimento e per vocazione. Mentre la sua squadra lotta per nonretrocedere, lui legge Camus, Pessoa e Bolaño negli intervalli delle partite e passa in rassegna nella propria testa le grandi questioni aperte di un’epoca di crisi: l’ingiustizia sociale, il denaro, la solidarietà, l’amore, l’innocenza perduta, la deriva tecnologica. I compagni e il mister lo apprezzano, i suoi datori di lavoro un po’ meno. Edera, la sua sfuggente innamorata, lo fa diventare matto. Sullo sfondo, la mitica sfida Italia-Brasile del 1982 allorché un bimbo, deluso e ferito, decide di diventare un estremo difensore, unultimo uomo. Il linguaggio universale del calcio per parlare d'altro; per mettere in scena le contraddizioni di un mondo alla rovescia, dove una palla che rotola non è semplicemente l'occasione per giocare e sentirsi vivi, ma un mezzo per inseguire il miraggio insano del successo: quello di un’affermazione individuale tanto effimera quanto, in definitiva, priva di valore e dignità. -
Villa redenzione
Juri, un uomo che sbarca il lunario dedicandosi allo spaccio, è del tutto impermeabile a qualsiasi tipo di coinvolgimento emotivo e ai segnali positivi che il mondo gli manda. Quando la sua vita si intreccerà con quella degli abitanti della Villa, una residenza sanitaria assistenziale dove l’emarginazione la fa da padrona, prenderà forma una storia densa di peripezie, un complicato viaggio dominato dall’atavica lotta tra il Bene e il Male. Camminando fra tortuosi sentieri, entrando in contatto con realtà sconosciute e analizzando pregi e difetti umani, il protagonista, attraverso una travagliata disamina interiore, dovrà scegliere se schierarsi con l’esercito della perdizione o con quello della redenzione. -
Blues nel Sahel
Siamo nel Sahel, terra sub sahariana. Emile Delatour e Marc Foret sono due giornalisti free lance. Consapevoli delle loro passate numerose malefatte, cercano di riscattarsi andando a caccia di quelle altrui. Non sono soli. Con loro c’è Mariam, paleontologa, che proviene dal Tigrai (Etiopia). A questo gruppetto, che frequenta luoghi pericolosi percorsi da gentaglia altrettanto pericolosa, si uniscono anche due bodyguard: tuareg in fuga, ex combattenti, forse ex jihadisti a tempo perso. Tipi minacciosi solo a guardarli, con il grilletto facile. Non manca l’autista: quasi sempre silenzioso ma che, quando parla, sa bene quello che dice. L’unica apparentemente innocua è la giovane Mariam: non conosce la forza delle armi ma sa essere comunque pericolosa con il suo fascino. Non è soltanto bella, è anche intelligente, colta e... misteriosa. Chi è veramente Mariam? Un agente segreto sotto copertura? Chi lo sa! Forse si porta dietro qualche segreto... Cerca qualcosa? Qualcuno? La sorella? L’amore? Le sue aspettative più sincere e profonde non resteranno deluse, ma quanto all’amore…D’altronde non si può chiedere troppo alla vita, soprattutto in zone dell’Africa così pericolose. -
No voci agenda per oggi
Che succede se invece di fare fotografie a casaccio, come oggi tendiamo a fare grazie agli ormai imprescindibili smartphone, qualcuno si soffermasse sulle voci e sulle conversazioni pescate qui e là? Questo è lo spunto da cui parte ""No voci agenda per oggi"""" di Alfonso Angrisani. Si tratta di un romanzo agile e immediato, che narra di Marco, un nostro contemporaneo, che va in giro per la città armato di registratore. Da questo “vizietto” nasce un insolito thriller che si trasforma, seguendo le vicende del protagonista, in un'indagine sulle differenze culturali quando la narrazione ci porta in Svezia, paese dove la vita ha ritmi e colori dettati da condizioni assai diverse da quelle delle origini di Marco."" -
Rinascita
Rinascita è un titolo perfetto per un libro di poesie, soprattutto se strutturato, ragionato, calcolato come un’operazione matematica. Perché il significato di “Rinascita” si estende,soprattutto in questo caso, non esclusivamente ad una lettura poetica che cambia e fa rinascere il lettore, non soltanto allo stesso testo che rinasce ogni volta che poniamo attenzione alle parole, come una fenice; ma si riferisce anche ad una rinascita dell'Io, della propria identità in un percorso di identificazione con l’universo. -
Poesie sul tavolo
Le poesie che Alessia Pizzi riunisce in questo piccolo volume sono poesie molto legate al momento. C’è un gusto dell’effimero che viene coltivato in ogni componimento e che viene segnalato già nel titolo scelto per la raccolta. Ci troviamo in molti casi dinanzi a scene descritte con pochi tratti: un ventilatore, un’impronta, quel soldino che (non) valgono “le rime di me”. Coltivare il momento, però, diviene qui una scelta che si apre alla riflessione sul valore temporale del momento stesso. Quale momento? -
Il senso del viaggio. Laboratorio «Insieme per scrivere»
Questo è il risultato dei lavori dell’VIII Laboratorio “Insieme per scrivere”, un’Antologia ispirata al viaggio dopo che le altre precedenti avevano avuto come tematica di base i ricordi, le parole, il gioco, le coincidenze, la felicità, il tempo e la musica. Come nelle altre Antologie, anche in questa sono riportati sia i racconti individuali (nella sezione “Racconti di viaggio”) che quelli in tre righe, scritti a più mani (raccolti nella sezione “Storie in cammino”). Anche in questo testo ci sono, poi, giochi letterari (tautogrammi, acrostigrammi, cruciverba) che divertono e incuriosiscono. Il viaggio è stato raccontato in tutte le sue sfumature, sia come spostamento in luoghi reali, che spesso sono collegati a ricordi, sia come percorso interiore nella propria anima, sia come avventura in mondi fantastici. Dunque leggere queste pagine fa sognare di intraprendere viaggi veri o irreali che affascinano e ci fanno sentire vivi. -
Red carpet
Sfogliando le pagine di Red Carpet emerge un linguaggio tecnologico ed extra territoriale che può determinare pause riflessive per chi percorre strade diverse rispetto al tempo e al linguaggio omologati. È ciò che ha determinato la Poesia post Kitchen, quando esaurito il Kit espressivo si è reso necessario ampliare lo status di scrittura. Il problema del mutamento è sempre stato un evento normale nel corso del tempo. Ciò che manca oggi è la coscienza del poeta nello scrivere. La scrittura poetica è riflessione su passato e presente in un mondo in continua trasformazione. La società commerciale è valutata nel suo sfruttamento economico finita l’era marxiana. Queste condizioni agiscono sia in senso positivo che negativo. In più il Tempo annienta l’esistenza riducendola a perenne Vuoto. (Mario M. Gabriele) -
Guida all'inferno. Beat all'uranio
L’autore, senza nemmeno prenderci per mano, senza essere gentile, senza assicurarsi di nulla, prende chi si vuole perdere nei suoi versi e lo getta nel vortice fluttuante dei suoi pensieri e delle sue visioni. Nelle raccolte precedenti tutto ciò accadeva in manieraguidata, in maniera maniacale, passando da versi eroici e gloriosi a quelli più introspettivi. Questa volta no. -
Badanti
“Badanti” un titolo che rappresenta l’interazione di due figure che di fatto badano l’uno all’altro e viceversa. Una, Elvira ha necessità di essere assistita fisicamente per il suo handicap, Catrina ha necessità di essere assistita economicamente per poter vivere. Due necessità di vitale importanza. Con traduzione in lingua ucraina. -
La stagione del melograno
L’amore per la poesia e per le parole si nutre per Valeria D’Amico, di costante ricerca, ritmo, profondità. La nuova raccolta ‘La stagione del melograno’ edito da Progetto Cultura conferma uno stile originale, in cui gli elementi della natura diventano l’emblema di una riflessione accurata sul senso della vita. Allora ci si chiede quale sia la stagione del melograno e ci viene incontro l’autunno coi suoi colori, ma soprattutto il riferimento simbolico ed esoterico al frutto che nei grani dolci richiama abbondanza e prosperità. La poeta inizia il suo viaggio nell’ombra accanto alla presenza dei salici, piante in simbiosi con l’elemento acqueo e vi troviamo tutta la bellezza di un’inquietudine che si muove in un’alternanza di luci ed ombre. Ci troviamo avvolti da una scrittura magnetica, che trascina e avvolge nel ritmo e nella scelta delle immagini. Il linguaggio è maturo e l’autrice mostra padronanza ed equilibrio, il verso non cede mai e scorre fluido, come un fiume in piena. Si notano studio, ricerca e conoscenza della tradizione classica, ma è doveroso evidenziare l’intuizione originale che rende l’intera produzione interessante sotto ogni aspetto. -
Armonia in luce
Ho intitolato questa mia raccolta di poesie, Armonia in Luce, perché ritengo, che ognuno di noi, abitante dell’Universo, sia alla ricerca della propria luce.Siamo un bagno nel Cosmo. Viandanti, in percorso. Ognuno alla ricerca della propria Verità. Il Viaggio è, spesso, impervio e il più delle volte è buio.Per insegnarci che la luce non dobbiamo cercarla fuori, ma all’interno di noi stessi.Successivamente, si paleserà anche fuori di noi.