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Osho. La sua vita e il suo insegnamento
Azima, al secolo Vincenzo Rosciano, medico e autore sia di testi scientifici che di romanzi legati al suo percorso spirituale, ci dà, con questo condensato saggio dedicato ad un vasto pubblico, una chiara visione del più controverso Maestro spirituale del ventesimo secolo: Osho. Il libro, scritto da uno dei pochi discepoli italiani che ha vissuto vicino a lui per ben dodici anni intensi, oltre a raccontare la sua vita, offre la possibilità al lettore di cogliere appieno i suoi messaggi e il suo insegnamento. -
Lettere a Laura dal mondo dei nessuno
«Questo epistolario è nato da un incontro banale tra due persone che mai avrebbero pensato di incrociare le loro strade e percorrere assieme un lungo tragitto fatto di emozioni e confessioni che mettono a nudo le anime di due ottantenni. Un incontro casuale, si direbbe. Mi piace pensare che quest'incontro sia stato voluto dalle stelle, perché sono convinta che siano le stelle a guidarci verso la conquista di mete altrimenti impensabili. Rileggendo le lettere mi è venuto in mente che avremmo potuto chiamarlo: libretto di istruzioni per l'uso, l'uso della misericordia e dell'onestà nell'approccio con i drammi della vita affinché non accada che a drammi si aggiungano altri drammi». (Laura Ephrikian) -
Acqua
I versi di Pietro Manzella - per quella che nel complesso è la loro individuabile pulsione che si snoda dentro un dettato puramente intimistico - tradiscono l'esigenza quasi irrefrenabile del dire ""sede plena"""" delle preoccupazioni e dei disagi esistenziali spalmati su questo nostro tempo, un tempo che si è voluto immaginare sempre e comunque redimibile ma che alla lunga, e nel vissuto di ognuno, si è dimostrato vieppiù scontroso e avaro di gioie e di soddisfazioni, sia in senso collettivo che individuale. Diversi e condivisibili sono i sani valori che si riescono a cogliere in seno alla perseverante operazione introspettiva di Manzella, valori su cui primeggia - come sua precisa dichiarazione - il sentimento dell'Amore che, oltre alle sfaccettature che conosciamo, conterrebbe in sé anche la forza dell'atto """"creativo"""" in genere. E, come a voler ripercorrere una personale storia emozionale, Pietro Manzella sembra qui creare un'occasione di ulteriore confronto con un arco temporale pieno di alterne vicende che, come acqua, sono ormai fluite via. Prefazione di Massimiliano Pecora."" -
La gondola dei folli
Nell'incantevole cornice di una Venezia notturna, Franziska, una ragazzina sensibile e fantasiosa, vive un'avventura in compagnia di artisti del passato e di personaggi balzati fuori dalle pagine di romanzi o da dipinti celebri, tutti in preda alle loro ossessioni. L'incontro con due giovani balordi rischia di spezzare l'equilibrio tra sogno e realtà, tra invenzione e verità; ma la giovane protagonista, ricorrendo a un oggetto e a una formula magica, riesce a salvare i ""suoi cari fantasmi"""". Un omaggio alla città di Venezia e alla potenza dell'Arte capace di trascinare in dimensioni parallele di grande suggestione."" -
La storia del Marsala. Dai mercanti inglesi ad oggi
L'autore, con questo suo volume, si tuffa con passione in una storia affascinante che ha coinvolto la Sicilia per oltre trecento anni e che, ancora oggi, resiste nonostante il tempo. Successivamente alla storia del Moscato dello Zucco, trattato nel precedente volume Gli Orléans in Sicilia - Il duca d'Aumale, un luminare, Palermo, Terrasini e lo Zucco, e per adesso in stand by, ecco ora la storia sul Marsala, altra eccellenza siciliana. Dopo un breve excursus sul passato e sul presente della città di Marsala, appunto, l'autore inizia il percorso della storia di questo prezioso vino dal 1773, ovvero quando John Woodhouse, detto ""Old John"""" - ricco mercante inglese nato a Liverpool -, cominciò la sua """"avventura siciliana"""" mentre navigava con il suo veliero Elizabeth nel mar Mediterraneo; a causa di una burrasca questi fu costretto a riparare nel porto di Marsala e lì ebbe inizio questa meravigliosa storia che ben presto coinvolse tutto il mondo. Il cammino prosegue con le famiglie Ingham, Whitaker, Hopps, Florio, Rallo (oggi Vesco) che vengono analizzate e trattate in modo essenziale ma completo, pur non dimenticando la citazione di tutte le altre cantine."" -
Cuore di piombo
Una telefonata notturna, per comunicare all'amica di sempre un'inquietante scoperta, dà inizio al percorso che si svolge attraverso l'intera vita da cui Flavia, da un po' di tempo, ha cominciato a prendere le distanze. Questo stato d'animo rinunciatario, dovuto forse alle fasi alterne della malattia o alla rivelazione che nessuna storia d'amore sopravvive al passare del tempo e all'avanzare dell'età che sfoca le immagini e dissangua i ricordi, sembra, all'improvviso, trasformarsi in speranza di salvezza, in fede in una vita rinnovata per merito di un racconto che Flavia sta traducendo e che pare contenga la promessa di un'esistenza che continua in altri luoghi e in altre dimensioni. L'amica è sorpresa di questa scoperta, ma incoraggia Flavia ad approfondire l'indagine che la conforterà con la certezza che non tutto si concluderà su questa terra. Flavia dice all'amica, prima di salutarla, che vuole finire in nottata la traduzione, perché pensa che non le resti molto tempo. Lei le promette di richiamarla il giorno dopo, ma questo avverrà? Le due amiche, compagne di giochi durante un'infanzia felice, avranno occasione di risentirsi? -
La rivolta del Re
Il romanzo narra le vicende di personaggi di fantasia, quattro guerrieri galli (Eoghan, Ranulf, Dalach, Torquil), un druido (Cerdic) e due legionari (Lucio Furio Longo, Marco Titinio Atello), ma anche di personaggi realmente esistiti come Cesare, Quinto Cicerone, Tito Labieno, Publio Sestio Baculo e Ambiorige. La rivolta, che il gallo Ambiorige condurrà contro le armate romane, ne è, al contempo, il fil rouge e la vera protagonista, con le sue cause scatenanti e le sue conseguenze. Attraverso le vicende dei personaggi, il lettore potrà seguire gli eventi che causarono lo scoppio della ribellione, come questa si svolse e quali furono le ripercussioni. La vita di questi uomini sarà sconvolta, la loro quotidianità e le loro personalità cambieranno attraverso una sorta di romanzo di formazione. Ambiorige, uomo abile, ma anziano, si ritrova a dover scegliere fra la pace e il benessere della propria famiglia o la causa della libertà. Come nel primo romanzo, Labieno, anche qui abbiamo l'eroe sconfitto, Ambiorige, colui che la storia ha dimenticato e di cui poco, troppo poco, sappiamo. Non solo scenari bellici, ma uno sguardo sulla società celtica al suo tramonto storico. -
Fottitutto! ""Il sindacato raccontato da un insider""
Con Fottitutto ""il sindacato raccontato da un insider"""" Salvatore Livorno, sindacalista """"da marciapiede"""" (secondo una sua stessa definizione) si spinge oltre. Più che un libro, un diario di bordo, un racconto impietoso fatto da chi il sindacato lo conosce bene, nei suoi gangli più profondi, oscuri e imbarazzanti. Con Fottitutto, Salvatore sancisce consapevolmente la fine del suo rapporto con un mondo in cui non si riconosce più. E lo fa senza rabbia, senza alcuna volontà di rivalsa o di squallida ripicca, ma con la dignità di chi sa che non tutto è perduto e che continuerà a battersi affinché le cose, presto o tardi, prendano un'altra direzione."" -
I deviati
In una Palermo odierna, con le sue bellezze, ma anche con tutte le sue contraddizioni, e con l'inquinamento sociale prodotto dalla mafia, che trova nella omertosa mentalità diffusa il brodo di coltura per la sua sopravvivenza, un anziano giornalista di cronaca, ormai in pensione, ma ancora attivo grazie anche ai collegamenti sempre coltivati con ambienti giornalistici ed esponenti delle forze dell'ordine, si imbatte in una rete di pedopornografia informatica. Il disgusto per la squallida verità rivelata e la forte curiosità professionale inducono il protagonista a riaffilare le armi investigative per condurre un'inchiesta senza esclusione di colpi, e in pari tempo scrivere sulla vicenda un libro che nel contesto palermitano assume presto le caratteristiche di un noir. L'indagine si muove attraverso la scoperta del coinvolgimento di personaggi a prima vista insospettabili e una serie di delitti chiarificatori... -
Dialoghi. Il convivio dei due sapienti. Più uno
Nel suo famoso dialogo intitolato Il Convivio, Platone mette in scena una conversazione tra famosi personaggi del suo tempo, tra cui Socrate, i quali, dopo aver mangiato insieme, cominciano a parlare dell'amore, dandone ognuno la propria definizione. È il modello a cui scopertamente Adriano Meis, pur senza tradire il suo stile tutt'altro che ""classico"""", ha voluto ispirarsi, magari lasciando di stucco i suoi lettori, che sono abituati a vederlo muoversi su un piano più prosaico. Lo ha fatto naturalmente, con la solita grande autoironia che sta al fondo di tutti i suoi testi e ne alleggerisce la """"violenza"""" linguistica, che potrebbe a prima vista disorientare. Anche in questo nuovo libro ci sono il turpiloquio e lo spregiudicato riferimento alla sfera sessuale; è la cifra di Adriano Meis, ma ancora più esplicito e diretto che altrove traspare il sorriso con cui l'autore mette in azione questo armamentario comunicativo, rifiutando di prenderlo troppo sul serio. Questo non significa che il libro non intenda dire qualcosa di serio e di importante, anzi... ma lo fa, appunto, ironicamente. A cominciare dal fatto che protagonisti dei Dialoghi non sono grandi personaggi della cultura."" -
Estofado de oro
«Entrare in questo libro è come accedere ad una stanza tra odori d'incenso e tra minute e sparse fiammelle tendenti a rendere suggestivo il disadorno stile della penombra. E ancora, si entra in questo libro come tenuti per mano dall'autore che, pilotando la sua anima continuamente in movimento per potersi esprimere al meglio, conduce verso crescenti dimensioni di sogno, fino a creare un probabile ""luogo"""" in cui incontrarsi per bussare alle porte di talune conoscenze rimaste fino ad allora nascoste.» (Nicola Romano). Prefazione di Franca Alaimo. Postfazione di Aldo Gerbino."" -
Il doblò che arrivò sulla luna
Sono un Doblò FIAT: 1910 di cilindrata, motore diesel, blu metallizzato. Ho percorso 363.104 chilometri, e tutto mi sarei aspettato di sentire quella mattina di gennaio in cui mi scelsero, tranne le parole: ""Questo Doblò ci porterà sulla Luna"""". È l'inizio di un lungo viaggio... esattamente la distanza al perigeo che separa la Terra dalla Luna, in cui vengono raccontate dalle voce narrante del Doblò le vicissitudini di Barbara e Giorgio: una coppia ben """"rodata"""", che ha fatto della solidarietà e impegno sociale un vero e proprio stile di vita. Nel corso del viaggio Doblò, da una visione semplice e lineare della vita, scoprirà le diverse sfumature e complessità che la compongono. Una complicità con i due che gli darà la certezza di essere un elemento importante nella loro vita, con la consapevolezza che ognuno, a suo modo, può fare la sua parte. Un crescendo di scoperte e pensieri che lo porteranno ad arrivare alla fine del viaggio insieme ai due, con un bagagliaio pieno di esperienze e saggezza. Attraverso episodi di """"viaggio"""" a volte divertenti, a volte drammatici, con colpi di scena inaspettati, il libro si prefigge di accompagnare il lettore verso la ricerca di una nuova vita. Prefazione di Fiammetta Borsellino."" -
L' eco della fuga
Nella prima parte, ambientata a Lipari nel 1929, Adele ricorda la rocambolesca evasione realmente avvenuta di tre famosi antifascisti, circostanziandola nei dettagli e mostrando in filigrana la sua stessa infanzia. Nella seconda parte - non più raccontata in prima persona - la ritroviamo, settant'anni dopo, impegnata dalla chiesa locale come ""Ministro Straordinario"""" al servizio di infermi e moribondi. Gente che resterà per sempre a casa, invisibili che muoiono nel silenzio. Nei suoi """"tour"""" per il quartiere - in una Palermo che potrebbe essere qualsiasi luogo della terra - intreccia dialoghi sulla fede, la malattia e gli affanni quotidiani di personaggi per lo più isolati e destinati a svanire nell'anonimato. Sarà il ritorno del figlio, misteriosamente scomparso anni prima, a far emergere lati oscuri del passato e zone d'ombra nelle storie familiari, mentre un mosaico di interrogativi spingeranno Adele ad una fuga a Lipari per un confronto serrato e senza sconti con il Divino. Braccata da segreti inconfessabili e dal progressivo sgretolarsi dell'identità, la protagonista sovrappone realtà e sogno fino al pathos vertiginoso dell'imprevedibile epilogo. Postfazione Roberto Rossi Precerutti."" -
Panzer. Il gigante buono, Francesco Garofoli
"Panzer. Il gigante buono, Francesco Garofoli"""" è il dialogo intenso e colmo d'amore di una madre con il proprio figlio che """"non c'è più"""". Un enorme dolore, lo stesso di tutte quelle madri che vivono nelle stesse medesime condizioni e che - continuamente - si pongono la stessa domanda: """"Perché?"""". Un figlio che non c'è più lascia, inevitabilmente, il vuoto più grande che ci possa essere nel cuore di un genitore, è quasi come un dolore sordo, profondo, ove amore, angoscia e speranza s'intrecciano in un vortice di assoluta sterilità. Questo libro, oltre ad esprimere il grande Amore di una madre nei confronti del proprio figlio - e la sua mancanza - tira fuori a tratti tutta l'emozione e il grido di dolore che solo una mamma può provare, ma nello stesso tempo si desidera alleviare e confortare tutte le mamme disperate che vivono questa dimensione, questo stato d'animo ogni giorno della loro vita, dando loro la speranza di affrontare questo immenso dramma, nella forte consapevolezza che i nostri """"amati angeli"""" in realtà stanno bene, ci sono, sono con noi, e che un giorno non molto lontano riabbracceremo." -
Ephrikian. Una famiglia armena
Sfogliando ad una ad una le pagine di questo libro di Laura Ephrikian, par quasi di udire la sua voce dolce e melodiosa come una poesia. Quella voce che cattura chiunque la ascolti, chiunque la incontri lungo il proprio cammino. Rapisce, incanta, Laura. E ancora una volta la nostra beneamata autrice ha scelto con cura, passione e Amore le parole da scrivere per esprimere al meglio fatti, episodi e ?ash - del proprio adorato e ""sentito"""" passato - che alla fine sgorgano inevitabilmente in un solo argomento a lei sempre caro: le sue origini armene. Un passato che con il trascorrere del tempo è diventato sempre più prezioso per lei, sempre più forte da non potere passare più inosservato, dunque un passato vissuto nella notte dei tempi, ma forse non compreso appieno, riscoperto con la maturità, un passato studiato - non senza sofferenza e lacrime - nei minimi dettagli, """"digerito"""", riesaminato, accettato ed esploso. Il manoscritto prende le mosse, in maniera del tutto naturale, dalle origini: la travagliata e meravigliosa storia d'amore dei nonni Akop e Laura vissuta da noi lettori tramite le poetiche lettere che si scrivevano, il rapporto di Laura con il padre e con la madre. Prefazione di Walter Veltroni."" -
Il libro di Calipso e altre poesie
Nella prima parte di questa raccolta l'autore ci fa accomodare in un ampio anfiteatro per farci ascoltare - facendo capolino a tratti nella modernità e con l'andamento evocativo dei suoi versi - un rivisitato dialogo tra Calipso e Odisseo, dialogo che nella sua estensione oscilla tra memoria ed azione e tra segmenti d'irrisolta conflittualità per quelle che, tutto sommato, sono le connotazioni dei destini diversi. Segue, poi, un ben definito percorso d'osservazione a largo giro che Fabrizio Sapio mette in campo attraverso la sua pulsione intimistica, al fine di condividere gli esiti della sua appassionata ricognizione del reale. E nell'intreccio delle tematiche, non manca l'occhio attento e riverente nei confronti della poesia. -
Tu sei una meraviglia. Storie di bambini con l'accento sulla «e»
Lallè, Robè, Palè, Giuliè e tanti altri bambini con l'accento sulla ""e"""" sono i protagonisti di queste storie. Si tratta di bambini come te, nei quali però la gente vede solo difetti, imperfezioni, e invece... Invece loro riusciranno a dimostrare che in realtà siamo tutti perfettamente imperfetti. Lascia che ognuno di loro ti racconti la sua storia: scoprirai che siamo unici e preziosi così come siamo. Età di lettura: da 7 anni."" -
Tuono
Tuono Cillampanei è un ragazzino vivace, intelligente e curioso: vorrebbe che gli adulti rispondessero a tutte le sue domande. Ama la storia dell'antica Grecia e leggere, soprattutto i miti: il suo eroe preferito è Ulisse. Più di ogni cosa Tuono è conosciuto come ""quel ragazzino che voleva ostinatamente andare al di là del muro"""": il Muro della Giustizia, che divide la Città del Tempo dalla Città Eterna. Tutti dicono a Tuono che al di là del muro succedono stranezze e così ad ogni costo Tuono vuole andarci anche se tutti gli hanno sempre detto che quel muro non si può valicare. Lui però vuole assolutamente farlo. Grazie al suo nonno speciale, riesce ad andare dall'altra parte del muro ma scopre che in quella Città Eterna non succedono stranezze. Tutti lì sono vittima della dittatura dell'Uomo col Bastone e della sua perfida moglie Lingua di Spada. Tuono viene immediatamente catturato e portato in prigione, dove trova tutti gli altri bambini della città e soprattutto Viola, che diventerà il suo braccio destro affinché lui possa portare a termine la sua missione. È la storia di un giovane eroe, un eroe che si trova in ognuno di voi. Età di lettura: da 7 anni."" -
Charlie
Spagna, 2017. Charles Green, indisponente e scontroso scrittore, ha ormai deciso: un colpo di pistola alla testa e tutto sarà finito. Via i fantasmi del passato, via le frustrazioni, via gli incubi. Un colpo di pistola e finalmente potrà raggiungere la sua Sondra, strappata alla vita da un male incurabile. Non ha dubbi Charles. Niente e nessuno potranno farlo desistere dal suo proposito. Almeno finché l'incontro casuale con Nina, una giovane catalana che tira avanti a suon di espedienti, non lo porterà a rimettere in discussione le sue convinzioni, a rifare i conti con se stesso e a fare pace con le sue fragilità. -
Accadeva nel Sessantotto
Il Sessantotto più che una data, rappresenta un'idea significativa della storia d'Europa e dell'Italia del dopoguerra. L'idea, cioè, come di una svolta drastica, per certi versi traumatica, della cultura e del costume sociale. Essa comportava un diverso modo di affrontare i problemi e le questioni sul tappeto di quegli anni rispetto al passato; e, soprattutto, comportava un atteggiamento di rivolta e di nausea verso quello che si diceva perbenismo. Accadeva e si poteva dire di tutto nel Sessantotto - da qui il nostro titolo -, ma quel filo era destinato ad ispirare ancora molto altro, ed era in ragione di quel filo che potevano venire fuori anche pagine di immersione nella complessità di quel momento storico, rievocando personaggi che quel divenire rappresentavano. Giovandosi di quel filo, sono state scritte pure queste pagine che, non prive di conseguenti riflessioni, ora tornano come ultimo messaggio di chi, come l'autore, ha molto camminato ed avverte che ormai gli restano pochissimi passi ancora da fare.