Sfoglia il Catalogo ibs023
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9441-9460 di 10000 Articoli:
-
Hamburger degli chef
Pochi cibi sono stati rivalutati quanto l'hamburger. Negli ultimi anni questo ""fast food"""" per antonomasia è stato proposto da chef stellati, reinventato da vegetariani e vegani e trasformato nella ragione di essere di molti locali di tendenza. Lo schema, apparentemente semplice, che contempla pane, proteine, verdure e salse, permette un'infinità di variazioni. Anche il metodo di cottura (per nulla scontato) può introdurre sfumature di gusto diverse. Intrigati da come questo """"intruso"""" si è fatto largo nella cultura gastronomica italiana, gli chef Stefano Masanti e Stefano Ciabarri hanno deciso di approfondire il tema partendo da un quesito fondamentale: l'hamburger si identifica nella sua forma o nei suoi contenuti? Con spirito da esploratori, i due chef hanno smontato, rimontato e ripensato il classico panino. Esaminano una gamma di materie prime per proporre hamburger di carne, di pesce e di verdure. Individuano le salse e i condimenti più adatti e scelgono il tipo di pane che esalta ciascuna farcitura. Nemmeno il più piccolo sottaceto è stato escluso dal loro censimento. Il risultato è una specie di hamburgerpedia, una raccolta di ricette d'autore per tutti i componenti dei """"burger"""" più golosi e i loro contorni più adatti. Il tutto corredato da consigli per selezionare gli ingredienti, suggerimenti per variare le cotture e criteri per pensare ad abbinamenti nuovi e stuzzicanti."" -
Torte macaron
I pasticcieri più creativi sono sempre alla ricerca di nuovi modi per abbinare i componenti base delle loro creazioni. Se certe combinazioni di profumi e sapori sono intramontabili, il modo di declinarli in creme, impasti e glasse lascia molto più spazio all'estro. Nella catena di reazioni creative, una ganache può ispirare un gelato, una confettura può riconfigurarsi come una gelatina di frutta e un macaron può scaturire l'idea di una torta. Questa è stata l'intuizione di Sue Su. Ha visto il bocconcino prelibato non come un prodotto finito, ma come il ricco componente decorativo di un dolce più grande, ma non necessariamente complesso. Le sue creazioni hanno mediamente tre semplici componenti, ma il loro impatto è spettacolare. I macaron (non necessariamente fatti in casa) abbelliscono in modo innovativo torte dai nomi familiari, ma dall'aspetto completamente nuovo. Mont-Blanc, Foresta Nera e Paris-Brest sono solo alcuni esempi delle variazioni su temi classici. Più avventurosi sono creazioni con erbe, frutti e spezie come fragole e basilico, lamponi e tonka o cioccolato e pepe lungo. Colorate ed estrose, le torte macaron saranno il degno gran finale delle feste più briose. -
Torino... era così. Immagini dal 1895 al 1945. Ediz. illustrata
Torino era così: una carrellata di immagini d'epoca di Torino, raccolte in un arco temporale di cinquant'anni, dal 1895 al 1945. Cinquant'anni di storia sono tanti o pochi, dipende dal periodo storico. A cavallo del XVII e XVIII secolo non fanno una grande differenza; ma fra la fine dell'Ottocento e la metà del Novecento, cinquant'anni valgono più di un secolo. E per una città come Torino, che ha subito, proprio in quel periodo, intense e anche drammatiche evoluzioni, un intervallo di tempo di questo tipo risulta particolarmente significativo. Il viaggio del nostro fotografo torinese inizia dalla Piazza Castello e segue un percorso sempre discreto e silenzioso, tra le vie del centro e le rive del Po, a documentare con le immagini la bellezza di una città ricca di monumenti. Questa raccolta di immagini non vuole rispolverare sentimenti di nostalgia per il bel tempo che fu; e non ha neppure il proposito di rifare la storia torinese o di documentare l'evoluzione urbanistica della città. Vuole semplicemente suscitare una serie di emozioni alla scoperta del volto più vero della Torino di ieri, per fissare una volta per tutte le radici di una antica e splendida capitale. -
365 escursioni in valle di Susa
Un inno alla valle di Susa, tanto sfruttata e bistrattata, tanto accusata e utilizzata, ma che offre scenari di rara bellezza al tramonto sul Seguret con le sue cargnole rossastre o al primo mattino, al sorgere del sole dal Rocciamelone. Non solo. In inverno quale sorpresa nello svegliare i villaggi addormentati sotto la neve con gli sci o le ciaspole! E poi, tornando indietro nel tempo, tentare di visitare questa valle quando ancora viveva della sua economia, senza impianti di risalita o autostrade e inspiegabili progetti di trafori sotto i ghiacciai del massiccio d'Ambin! Che emozione pensare che questa valle aveva floridi commerci e che il primo traforo d'Italia lo ha fatto proprio Cavour a Bardonecchia...ma anche le attività più umili, le fienagioni, le miniere e le cave di estrazione. E poi le guerre, le soldataglie, le fortificazioni, le gallerie, la storia dei militari che hanno vissuto nel freddo e nella paura e che hanno costruito quel patrimonio di strade militari che portano in alto e che poche vallate hanno, così panoramiche e percorribili. Per non dimenticare la vita della povera gente, i balli sui prati per celebrare i raccolti, i lutti e le miserie, le partenze e le emigrazioni. Ecco, la valle di Susa è tutto questo. -
Curiosità ferroviarie. Originalità delle ferrovie in Italia, in Europa e nel mondo. Ediz. illustrata
Questo libro è dedicato ai treni e alla ferrovia, però si propone un altro scopo: in tempi di così rapidi cambiamenti tecnologici, vuole fissare e trasmettere al lettore alcune notizie sull'argomento, di cui in genere si sa poco o nulla. Cercando quindi di appagare quelle piccole curiosità sui treni e le reti ferroviarie, che un tempo, solo con grande pazienza, si conoscevano grazie all'aiuto di qualche amico macchinista o ferroviere. Elementi e notizie di cui oggi, complice la tumultuosa evoluzione dei mezzi, altrettanto velocemente se ne perde per sempre la memoria. Chi ha amato la ferrovia in qualche tempo, anche lontano, della sua vita, non mancherà di apprezzarne il contenuto e di rivivere il fascino del lungo convoglio che attraversa città e campagne fischiando nel buio della notte. -
Itinerari nell'arco alpino occidentale. Per auto, moto, camper, bici
La storia dei valichi alpini di buona parte delle Alpi Occidentali coincide con la storia di casa Savoia. I valichi delle Alpi Occidentali che interessano Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria si trasformano in un vero e proprio articolato e complesso sistema di comunicazioni a partire dal XIV-XV secolo, quando il casato sabaudo rivolge progressivamente la propria attenzione al Piemonte. Sino ad allora gli interessi dei Savoia gravitavano attorno alla regione ginevrina, al Vaud, alla Savoia. In una prospettiva di allargamento, per andare au-delà des Alpes, gli assi di movimento si configurarono subito lungo la Valle di Susa e la Valle d'Aosta col Piccolo e Gran San Bernardo, e più tardi, nel XVI secolo, anche lungo i passi cuneesi, che diventano ""accessi"""" fondamentali verso la pianura e il mare. Questo libro è quindi indirizzato a viaggiatori curiosi che riescano a coglierne il messaggio per un turismo intelligente e stimolante."" -
La vendetta di Fred
La storia di Ugo è come un fiume a cui confluiscono tanti torrenti più o meno impetuosi, ognuno con la sua storia e con il suo stile narrativo. Il protagonista è, come tutti noi, il frutto di mille esperienze che hanno modellato il suo animo come fa l'acqua con la roccia. Nel fluire della storia affiorano ricordi, tristezze, sogni, amori a volte descritti con estrema poesia. Ugo ti sorprende. E mentre scorre il fiume con i suoi variegati apporti, il lettore si lascia coinvolgere dal ritmo alterno, dai mulinelli stilistici per poi giungere non ad una foce bensì alla tranquillità di un lago. -
Il segno di Tànit
La storia sull'intero romanzo aleggia la misteriosa figura di Tànit, dea cartaginese, ritenuta anche protettrice delle streghe. Il protagonista l'ha idealizzata traendola da un bassorilievo di epoca romana ritrovato nei pressi di Borgone di Susa. Le musiche del film ""Les parapluies de Cherbourg"""" fanno da colonna sonora al romanzo stesso. Il protagonista è un novarese poco più che cinquantenne, con trentennale esperienza in campo informatico. Tipo solitario, amante della propria terra, delle montagne della Valsesia e della natura in genere. Periodicamente si rifugia nella casa di Ciantüsèl, frazione di Borgone di Susa, dove in gioventù trascorreva le proprie estati presso la vecchia zia Virginia, """"magna Ginia"""", che si definiva la """"masca buona"""" della casa, da lei chiamata """"La capanna del Signore"""". Durante una di queste permanenze, appare Martine, sua cugina di Ginevra, con la quale aveva avuto una breve relazione trent'anni addietro. Martine si porta dentro un doloroso segreto. Il racconto si sviluppa intorno ai due protagonisti, con fugaci ritorni del passato ginevrino e con l'apparente presenza di """"magna Ginia"""". Nell'intrecciarsi delle vicende di quei giorni trascorsi insieme nella vecchia casa, entrambi riusciranno a fare delle scelte risolutive per l'avvenire. Dopo essersi ritrovati, daranno l'addio alle rispettive quotidianità, dedicandosi al recupero delle terre abbandonate, con il ritorno ad una dimensione più umana in una natura pronta ad accogliere..."" -
Moncenisio. Valico dei Savoia. Storia, paesaggi e percorsi
"Questo libro offre la possibilità di vedere una delle meraviglie paesaggistiche dell'arco alpino, ricco di bellezza e di storia, proprio """"grazie"""" alle guerre che resero necessarie strade militari. Le strade congiungono, collegano, attraversano, superano gli ostacoli del tempo, le strade ci aprono gli orizzonti dell'anima e ci guidano alla scoperta e alla bellezza. Il volume segue dunque con un filo ideale, ma storico, le diverse strade che collegano il Moncenisio con la Maurienne, seguendo il passaggio di Carlo Magno per sconfiggere i Longobardi e perché no anche l'ardita ipotesi che pure Annibale fosse passato di qui. La Strada Reale, voluta dai Savoia per collegare Torino, la capitale, alla Savoia, loro terra d'origine, attraverso il valico del Moncenisio. E poi Napoleone che costruì l'attuale statale 25 superando i limiti della Strada Reale. Ma non solo. Attraverso le strada emergeranno le antiche contese e la storia della diga del Moncenisio, frutto di contrattazione tra Francia e Italia che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, con il Trattato di Parigi, cederà anche la Piana del Moncenisio alla Francia. Che dire poi delle fortificazioni in posizioni strategiche, dei laghi e della vette panoramiche di una zona che ancora conserva cime glaciali, distese prative, fenomeni carsici un tempo appartenenti all'Italia. In clima di europeismo poco importa dove i confini tracciano l'appartenenza di una nazione, l'importante è che questo paesaggio resti testimonianza di secoli di storia.""""" -
Il cibo nelle nostre vallate
La montagna è luogo di turismo e sport ma anche di cultura del gusto, dei sapori e delle tradizioni culinarie legate a un territorio, in questo caso a quello delle nostre vallate. Nella tradizione della sua cucina sono radicate ricette che si sono fatte conoscere e apprezzare con i loro sapori forti, ricchi di proteine, di sostanza perché ideate per nutrire persone abituate al lavoro duro, ai climi rigidi, alla fatica. L'estro umano, nonne e nonni in prima fila, non si è mai posto molti limiti e ha creato ricette fantasiose, buone, gustose e ideali per tutti i palati. Mondo vegetale e mondo animale sono la montagna e diventano componenti essenziali del gusto e dell'arte della cucina. -
Itinerari di spiritualità. 76 abbazie, eremi, monasteri e santuari in Piemonte
I luoghi raccolti in questo libro non sono certo esaustivi ma sono rappresentativi di indiscutibili valori storici, artistici e culturali del Piemonte. Sono luoghi che, raccolti in brevi schede, hanno da raccontarci qualcosa: questo libro vuole essere un'occasione di conoscenza ma anche uno stimolo a uscire di casa per una gita o un'escursione dove unire all'aspetto culturale e antropologico quello devozionale e anche l'occasione per scoprire bellezze paesaggistiche e ambientali... e poi, perché no, per offrire uno spunto di riflessione sul fatto che la nostra esistenza è poi un cammino, da buoni pellegrini, verso ""altro"""", dove, nonostante il benessere, il consumismo e tutto quanto la società ci spinge a essere, la spiritualità è una indissolubile esigenza alla quale noi essere umani non possiamo rinunciare."" -
Castelli di Langhe. Roero. 61 dimore storiche tra i vigneti
L''autunno, che ingiallisce le foglie degli alberi e porta sulle nostre tavole tartufi e buon vino, è certamente il periodo migliore per visitare le dolci colline delle Langhe piemontesi. E scoprire che su ogni altura un antico castello rievoca il tormentato passato di queste terre, suddivise in numerosi feudi dei Del Carretto, degli Incisa, degli Spinola, dei Doria e di feudatari minori, finché a cavallo tra XVII e XVIII secolo, entrarono a far parte del Regno di Sardegna e poi di quello d'Italia. Il castello si integra nel paesaggio delle Langhe e rappresenta un rilevante richiamo turistico e culturale sotto il profilo storico, architettonico e artistico. Dovunque si è conservato almeno un manufatto: alcuni andarono presto in rovina per abbandono e di essi è rimasta solo la torre a testimoniare l'importanza che avevano avuto nel passato. Diversi subirono restauri in epoche diverse, conservando ambienti di più stili e funzioni. Molti furono invece abbattuti e sostituiti da ampie e sontuose costruzioni ridotte al solo scopo residenziale, che riflettono ancora oggi l'importanza della famiglia che ne fu proprietaria. Più di millennio di storia spira attorno a queste testimonianze del passato, esprimenti ancora in alcuni casi potenza e sfarzo, mistero e sogno, in altri ancora malinconia e rammarico per la loro decadenza e scomparsa. E se vi aleggiano fantasmi, si tratta quasi sempre, non di facoltose castellane, ma di povere masche senza nome morte nelle segrete o di sfortunati protagonisti di antiche saghe familiari. -
Normale e complicato
"Normale e complicato"""" è la proposta ironico/dissacrante di un metodo per affrontare i grandi dolori. La storia illustrata del Lavoro del Lutto è povera di parole - il lettore può proiettarvi se stesso - e l'Appendice densa di dati. Come mostrano Bibliografia e grafico, tali dati derivano da studi recenti, da una ricerca che ho condotto su un campione di 100 persone e dalla mia esperienza personale e professionale. Lavoro a questo metodo da 5 anni - dacché un grande dolore m'ha colpita in prima persona - e ho potuto verificarne l'efficacia su quei pazienti che mi si sono rivolti per l'elaborazione di una sofferenza importante. L'obiettivo è scongiurare lo sviluppo del Disturbo da Lutto Persistente e finora, è stato sempre raggiunto." -
L' Italia entra in Guerra. 10-25 Giugno 1940. 15 giorni che sconvolsero la Nazione
Il 10 giugno 1940, l'Italia entrava in guerra contro la Francia e la Gran Bretagna. I primi quindici giorni dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale ebbero come teatro delle operazioni proprio la frontiera occidentale del Piemonte, della Valle d'Aosta e della Riviera Ligure. Il rombo del cannone tuonò sulle montagne e i soldati italiani attaccarono i francesi che, protetti dalle opere fortificate, erano ben decisi a resistere. Il racconto di quei giorni rivive in queste piacevoli pagine di storia per non dimenticare le testimonianze di quei protagonisti che si trovarono, loro malgrado, proiettati in una serie di eventi epocali che avrebbero cambiato la propria esistenza e il volto del paese. -
L' Italia in Guerra. Battaglie nelle Alpi
Dall'autunno del 1944 sulle Alpi occidentali si creò un nuovo fronte difensivo, certamente non così famoso come la Linea Gotica, ma che assunse subito una grande importanza. Su questa linea si combatté per mesi una strana guerra di posizione tra le truppe del risorto esercito francese del generale De Gaulle, rifornito dagli alleati angloamericani, e quelle tedesche, affiancate dai reparti della Repubblica Sociale di Mussolini. I difensori, bloccando i nemici sulla cresta alpina, sventarono l'aggiramento delle difese tedesche stanziate nella Pianura Padana. De Gaulle giocò sulle Alpi anche un'altra partita: certo ormai della vittoria alleata, attese il momento opportuno per scatenare l'offensiva finale ed occupare le aree nord occidentali del Piemonte, della Liguria e della Valle d'Aosta, che voleva rivendicare come riparazione per l'attacco contro la Francia del 1940. Ma l'ultima battaglia delle Alpi, combattuta pochi mesi prima della Liberazione e della conclusione definitiva del conflitto, fermò ancora una volta gli attaccanti sulle creste di confine, giocando un ruolo determinante nello stabilire gli equilibri dell'immediato dopoguerra. -
L' Italia partigiana e il trattato di pace
I venti mesi della lotta resistenziale, a partire dall'8 settembre, vengono qui focalizzati soprattutto in un determinato limite territoriale che coincide con le zone alpine, le valli e le città del Piemonte in cui quel movimento nacque e si affermò. Accanto alla guerra portata avanti dagli Alleati, il grande movimento resistenziale non coinvolse soltanto i partigiani saliti sulle montagne, ma l'intera popolazione, le donne in primo piano, gli operai nelle fabbriche, i soldati che dissero di No alle lusinghe nazifasciste, affrontando lunghi periodi di prigionia nei campi di lavoro in Germania. Una Resistenza civile, oltre che militare, che coinvolse una parte significativa della popolazione, come riconosciuto dallo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che il 23 settembre 2016 ha apposto sul Gonfalone della Regione Piemonte la Medaglia d'oro al Merito civile per il ruolo avuto dalla popolazione durante la lotta di Liberazione. -
Valli di Susa. Guida turistica
Questa guida intende presentare al visitatore, in modo semplice e sintetico, l'am¬biente storico ed artistico che ha visto nascere la Susa romana, l'Abbazia di No¬valesa, la Sacra di S. Michele, il forte di Exilles o il borgo medievale di Avigliana, ambiente che si compone di decine di frammenti d'arte, testimonianze impor¬tanti che spesso richiedono un intervento conservativo urgente, come purtroppo accade a buona parte del patrimonio artistico italiano. -
Susa scomparsa. L'Arco. L'Ara. La Porta Piemonte. Il Castello. Le monete. Altre voci dalla Valle. L'Inquisizione. Grandi famiglie tra '800 e '900. Chiese. Vini
Saggi del volume: La monumentalizzazione del potere nelle Alpi Cozie all'indomani della conquista romana. Una ""descrizione densa"""" dell'arco di Susa; Quattro Are a confronto: Roma, Susa, Colonia, Lione 13-9 a.C. Qualche riflessione contestuale; Porta Piemonte a Susa: le vicende urbane dal XVII al XX secolo; Le torri del castello di Susa, nella tempesta delle guerre napoleoniche; Susa, la Savoia e il denaro segusino; Munda Religio. L'esperienza minoritica di Tommaso Illirico nelle Alpi Cozie e altrove; Santa Maria delle Grazie: la cappella dell'antica Posta di Foresto; Le famiglie Miglia, Barraja, Neveux protagoniste della storia valsusina di inizio '900; """"Voici le vins plus delicats qu'homme vivant jamais goutât"""". A proposito di vini e di convivialità in Valle di Susa."" -
Aerei spia nella seconda battaglia delle Alpi. Il fronte italo-francese visto dal cielo. L'Aviation du Secteur des Alpes (Groupe 1/35) 1944-1945
Settembre 1944: dopo gli sbarchi sulle spiagge francesi, le armate alleate provenienti dalla Normandia a nord e dalla Provenza a sud si ricongiungono aprendo un nuovo fronte lungo le Alpi, con l'Italia ancora occupata. Ha inizio la Seconda Battaglia delle Alpi. L'aviazione francese è impegnata nel sorvolo e nell'osservazione del fronte con un piccolo reparto, l'Aviation du Secteur des Alpes (Groupe 1/35). Nonostante le difficoltà incontrate da piloti e velivoli nel volo in alta montagna, il Groupe 1/35 sorvolò quotidianamente il fronte, raccogliendo informazioni preziosissime per la pianificazione e la conduzione delle operazioni belliche. Grazie al Journal de Marche del reparto, è stato possibile ripercorrere le vicende della Seconda Battaglia delle Alpi, attraverso una prospettiva inedita: dal cielo. Il volume è arricchito da un importante apparato iconografico, in parte inedito. -
Alpi sconosciute
Villaggi scomparsi e castelli medievali. Uomini, famiglie, cognomi nell'Alta e Bassa Valle. Battaglie e militari nel '700 Moncenisio e Monginevro: le grandi strade della Valle Norberto Rosa, poeta risorgimentale. Monumenti da non dimenticare. Teatro, musica e cultura in Valle.