Sfoglia il Catalogo ibs020
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6841-6860 di 10000 Articoli:
-
La psicologia della razza: ipotesi e questionario
Il saggio di William Thomas sulla psicologia della razza, poco considerato nonostante il ruolo ""fondante"""" che ha nell'elaborazione della sua sociologia e nel suo percorso di lavoro, può essere ritenuto un """"diario di bordo"""", testo di analisi e revisione di parti sostanziali, storiche, culturali e metodologiche, del suo pensiero, e premessa di una serie di riflessioni poi sviluppate, insieme a molte altre, all'interno della grande ricerca """"The Polish Peasant in Europe and America"""". Il saggio mostra in più passaggi il retroterra etnoantropologico degli studi dell'autore, con una sensibilità ripetuta per la realtà femminile, nei percorsi a volte contraddittori della vita quotidiana, in Europa come in America, e in rapporto a quella che sarà la sua idea di americanizzazione, legata a categorie mutuate in parte dal suo rapporto con la Hull-House di Jane Addams e che si struttureranno anche in un colloquio, più o meno dichiarato, con Robert Park e George Herbert Mead."" -
La divisione del lavoro sociale di Durkheim
"Durkheim's Division of Labor in Society"""" esce nel 1934 nell'«American Journal of Sociology» e, assieme a """"Recent French Sociology"""", apparso in «Social Forces» sempre nello stesso anno, è tra i primissimi scritti di Robert K. Merton. Dietro richiesta di P. Sorokin, all'epoca tra i suoi maestri ad Harvard, il giovane e brillante sociologo si cimenta in un confronto serrato con """"La divisione del lavoro sociale"""" di É. Durkheim. Da questo incontro nasce il saggio qui tradotto per la prima volta in italiano, con il quale Merton inizia a porre le fondamenta di una relazione teorica e pratica con i concetti del sociologo francese che lo accompagnerà per il resto della sua ricerca." -
Il sommo Bene
Nell'ottobre del 2002 si tenne alla GAM di Torino, per iniziativa di Edoardo Fadini, il convegno internazionale ""Le arti del Novecento e Carmelo Bene"""". Intervennero in quell'occasione, a sei mesi dalla sua scomparsa, attori, fotografi, pittori, scenografi, compositori, drammaturghi, critici, docenti, scrittori, organizzatori teatrali, i cui contributi offrono i più vari punti di vista sulla storia dell'uomo e dell'artista. Questo volume, che vede le stampe dopo molti anni e vicende editoriali complesse grazie alla tenacia del curatore, raccoglie quelle testimonianze - il ricordo commosso o divertito, gli interventi critici, l'analisi delle tecniche di scena, gli appunti di ricerca, l'aneddotica brillante, i tentativi di «comporre un mosaico sempre più definito e completo del fenomeno Bene» - finendo col delineare un vero e proprio memoriale per colui che aspirava a essere immemoriale."" -
Sentieri lontani
"Il mare è l'ambiente che domina [...]. Quasi non vi è composizione che non faccia riferimento al mare, all'acqua. La fondamentale ambivalenza dell'infanzia la si può cogliere, trasfigurata, nella rappresentazione del mare: esso costituisce una sorta di immagine archetipica. Il mare, però, è, a volte: «infinito, divino, sacro, salvato, incantato, abbagliato, caro», altre volte, invece, è «nemico, trafitto, nero», «un mare difficile / spuma e catrame / più vicino al dolore / indurito». In definitiva, è un simbolo di vita, ma anche un simbolo, e un luogo, di morte."""" (Dalla prefazione di Salvatore Tommasi)" -
Nel dominio del tabacco. Con DVD video
Il periodo indagato da questa ricerca, quello del primo ventennio repubblicano, vede la resistenza e l'adattamento di queste strutture all'impatto della modernizzazione, che coincide con il completo smantellamento del comparto. Sullo sfondo di un miracolo economico impercettibile, l'acuta tensione politica di quegli anni si manifesta nella lotta collettiva per il lavoro delle tabacchine. L'analisi indaga il tessuto intricato di quella stagione attingendo a molte fonti, nell'intento di colmare e superare la grave lacuna documentaria lasciata dalla dismissione del comparto e dalla dispersione degli archivi aziendali. La narrazione si snoda attraverso le testimonianze delle protagoniste: tabacchine, sindacaliste, ma anche figlie e mogli di concessionari. Le tensioni sociali sono state analizzate attraverso le voci incrociate della stampa locale, dei rapporti prefettizi, delle mozioni sindacali e delle associazioni datoriali. Il panorama che ne risulta è complesso e semplice al tempo stesso: connotato dal dominio del tabacco esteso sul paesaggio, sulla vita sociale, sulla condizione economica di quella classe lavoratrice che di lì a breve avrebbe intrapreso la via dell'emigrazione. Con scritti di: Mirko Grasso; Antonio Monte; Remigio Morelli. E un film documentario ""ArseVite"""" di Alberto Giammaruco e Christian Manno."" -
La sociologia francese contemporanea
Alla radice della sociologia di Robert K. Merton troviamo tanto il funzionalismo quanto l'analisi dei paradigmi scientifici. Entrambi si possono ricondurre alla particolare influenza esercitata su di lui dal durkheimismo nei primissimi anni della sua formazione ad Harvard. Le tracce più significative di questa influenza sono reperibili nei primi due saggi in assoluto scritti da Merton, ""Durkheim's Division of Labor in Society"""" pubblicato nel 1934 nell'«American Journal of Sociology» e """"Recent French Sociology"""", apparso in «Social Forces sempre nello stesso anno». In quest'ultimo, qui presentato per la prima volta in traduzione italiana, Merton analizza le diverse correnti della sociologia francese a lui contemporanea concentrandosi sulla dimensione conflittuale. Vera e propria """"battaglia delle scuole"""" in cui i diversi combattenti sono animati da un unico intento, scalzare la Scuola durkheimiana dalla sua posizione egemonica, la sociologia francese presenta, allora, una caratteristica eclatante: l'""""antagonismo""""."" -
La distanza sociale
Il volume di E.S. Bogardus sulla Distanza sociale e il suo interesse scientifico per la relativa Scala di misurazione sono chiaramente influenzati dal contesto storico-sociale dell'America di fine Ottocento e dei primi decenni del Novecento. Dopo alcuni anni di lavoro all'Università di Chicago, rimane in contatto con i suoi maggiori esponenti, in particolare W.I. Thomas, R. Park e W. Ogburn. Con questi studiosi condivide l'interesse per le questioni concernenti la razza e i rapporti razziali con la società americana e sviluppa tecniche quantitative e qualitative per misurare sia gli atteggiamenti sociali in generale, sia verso gruppi razziali ed etnici in particolare. La ""Social Distance Scale"""" di Bogardus costituisce uno dei punti di riferimento nella storia della misurazione della distanza sociale, è utilizzata da molti decenni in diverse discipline ed è stata utilizzata in indagini condotte in diversi paesi di tutti i continenti."" -
Scopo e metodo della psicologia popolare
"Scopo e metodo della psicologia popolare"""", pubblicato in uno dei primi numeri dell'""""American Journal of Sociology"""", non ha mai ricevuto adeguata attenzione e riflessione da parte degli studiosi delle scienze sociali. Thomas individua in questo saggio, con lo stesso metodo di Franz Boas, la prospettiva storica come metodo della ricerca sociale. Storicamente i pensieri e le azioni dell'uomo civilizzato e presenti nelle forme della società di tipo primitivo provocano, nei vari gruppi umani, una sostanziale differenza nella risposta a uno stimolo apparentemente analogo. In altri termini Thomas si rifà all'idea che l'organizzazione della mente può essere definita come gruppo di leggi che determina il pensiero e l'azione indipendentemente dal soggetto che la compie. A partire da questo saggio Thomas evidenzia come la storia collettiva ricomprenda la storia sia biologica sia culturale di un popolo. Pertanto la dimensione psico-fisica di un individuo non è data solo da fattori biologici, ma anche dai caratteri genetici, fisiologici, e dal risultato di altre variabili ambientali, storiche, politiche e sociali." -
Il circo capovolto
Un campo rom all'estremo confine di una città solo suggerita. Si intravedono fabbriche in disarmo, fari e motori che corrono sulle tangenziali, supermercati. Un villaggio con leggi e lingua proprie, visitato episodicamente da polizia, operatori sociali, autoambulanze. C'è Askan, un capo burbero, diffidente, violento. Quando arriva l'ungherese Branko Hrabal alla guida di un camion carico di scatoloni, convinto di poter trovare uno spazio libero dove accamparsi, l'accoglienza è fredda: deve restare ai margini fangosi del campo. È lui, l'hungarez, l'io narrante che ci conduce nella realtà del campo. A sera gli vanno intorno i bambini, incuriositi dal suo bagaglio. Vogliono conoscere la sua storia. Ogni sera, fuori dalla sua kasolle Branko ne racconta un pezzo. È la storia di un piccolo circo il Kék Cirkusz e della sua genìa sterminata nel campo di Birkenau. Branko è discendente di una dinastia di circensi. Il nonno ha perso la vita insieme a tutta la sua famiglia in un campo di prigionia. Il padre di Branko, unico sopravvissuto, ha celato al figlio le proprie origini. Ma il passato torna a galla, e Branko ripercorre le orme del nonno. -
El Turcho in Terra d'Otranto. Lo sciame bellico dal 1480 al 1816
Come in un evento tellurico a una forte scossa iniziale segue una serie di repliche che si protrae in modo imprevedibile nei dettagli, così in Terra d'Otranto il terrifico evento bellico del 1480-81 si riverberò in numerose aggressioni minori: l'invasione turca, immane e inaudita - seppur respinta a costo di gravi sacrifici, inclusi quelli che l'agiografia successiva volle fossero di martiri - ebbe un seguito che colpì le popolazioni salentine per più di tre secoli senza una regolarità temporale, una sistematicità spaziale o un andamento univoco. Incursioni, battaglie, rapimenti, morti e nascite in cattività, rientri di prigionieri riscattati dopo essere stati deportati dalle vicine Isole Ionie al lontano Maghreb: questa la lunga storia che si riprende in questo libro, che si conclude con un racconto sintetico in greco salentino. Gli autori, inoltre, si cimentano ancora nelle predilette attività di criptoanalisi e riescono a ricostruire il cifrario utilizzato in una lettera in codice di Battista Bendidio, l'oratore di Ercole I d'Este presso Sisto IV proprio nell'anno in cui nasceva Lucrezia Borgia. -
Il meteo visto da qui
Da una luminosa corte del Salento vi potrete ritrovare, voltando pagina, nella campagna francese di Balzac insieme a un medico di campagna, o davanti al mare in tempesta sull'Isola del Canto, la piccola isola di Mishima, o ancora a vagare per le colline romagnole tra calanchi e ricordi, immersi nella poesia di Tonino Guerra. E, strada facendo, scoprire che tra vento e volontà, baci e burrasche, pioggia e patemi è proprio il paesaggio meteorologico a farsi specchio di quello interiore. Una volta colto il legame, si torna a guardare fuori sotto un'altra luce, alla ricerca di nuovi orizzonti di senso e di futuro. Mister Meteo indaga la narrativa da una prospettiva laterale, cioè attraverso bufere, acquazzoni, calure micidiali e venti di disgrazia. In un ciclo editoriale di 10 uscite il discorso si dipana e ci restituisce un quadro variegato, curioso e inedito di come le vicende esistenziali mantengano una radice ben conficcata nelle vicende meteorologiche. Fino a toccare la questione del cambiamento climatico rispetto alla quale, invece, occorre centrare lo sguardo e raccontare uno strappo che sta accadendo nel nostro velocissimo presente. -
Era partito per fare la guerra
Il 22 giugno 1941 la Germania avvia l'Operazione Barbarossa per invadere l'Unione Sovietica. Mussolini decide di far partecipare l'Italia: il fallimento della guerra fascista si trasforma nell'ecatombe più grande della storia del nostro esercito. In Russia si contano 74.800 tra caduti e dispersi. Tra i dispersi c'è anche Mario Grasso, un giovane soldato del quale si perdono le tracce dal 23 gennaio del 1943. La sua vicenda rischiava di svanire anche dalle pagine della memoria, ma riemerge ora tra fonti orali e documentarie. Per non dimenticare. «L'atto d'amore che Mirko Grasso ha dedicato a un non-eroe, a un ""antenato"""", alla singola vittima di una guerra ingiusta e criminale come tutte le guerre, non è diverso da quelli compiuti da un suo e nostro maestro, Nuto Revelli.» (Goffredo Fofi)"" -
Donne e bambini nella tradizione sociologica
Il lavoro di Mary van Kleeck, sostenuto dal suo femminismo sociale e dalla sua analisi di genere, svolge un doppio ruolo nella tradizione sociologica. Esso evidenzia tramite l'indagine sociale la realtà, la centralità e la rilevanza di donne e bambini e dei loro diritti alla salute, all'istruzione, al lavoro, al gioco, premessa per il contrasto di ogni sfruttamento e disuguaglianza. Mostra inoltre il carattere nazionale della aggregazione sociale espressa nella società industriale, continuamente alimentata anche dai processi migratori, componente irrinunciabile per la democrazia americana e la sua tradizione. Tuttavia, com'è evidente anche nei saggi presentati, la frantumazione dello sfruttamento lavorativo è solo una parte delle contraddizioni interne alla costruzione del genere, nel permanere di altre molteplici, articolate e complesse disuguaglianze sociali. -
Meravigliosi ragni danzanti. Interpretazioni del tarantismo nel Seicento
Meraviglioso, singolare, enigmatico, il tarantismo ha attirato per secoli l'attenzione degli intellettuali di tutta Europa. Tale fenomeno era solitamente ascritto alla tarantola, un ragno che, mordendo le sue vittime nel periodo estivo, sarebbe stato in grado di generare in esse una serie di effetti vari, orribili e stupefacenti. Solo la musica e la danza avrebbero potuto curare le sofferenze dei tarantati, che comunque si sarebbero potute ripresentare ciclicamente ogni estate. Credenza diffusa era che la musica avrebbe spinto al ballo non solo i tarantati, ma persino le stesse tarantole. I saggi che compongono il presente volume offrono al lettore la chiave di accesso a sette interpretazioni del tarantismo avanzate nel Seicento, un secolo durante il quale medici, letterati, sperimentatori e maghi naturali si interrogarono per ricercare una plausibile spiegazione razionale a quella che si riteneva essere una curiosa forma di avvelenamento: un fenomeno misterioso capace di rivelare, agli accorti indagatori della natura, le leggi più segrete del mondo. -
L' anno del Presepe
Tirare fuori i pupi dalle scatole, sistemare il muschio raccolto in campagna e messo a essiccare con cura, e le lucine per ricreare l'atmosfera di un tempo remoto nella storia, mescolata a quello dell'infanzia. L'inaugurazione, insindacabilmente, l'otto dicembre, lo smontaggio il due febbraio. Quanti ricordano i riti che accompagnavano l'allestimento del presepe? A quanti di noi, ripensandoci, balza alla mente la figura di un nonno indaffarato tra statuine, colla e carta di giornale? Quanti ancora portano avanti questa tradizione? Il giornalista e scrittore Raffaele Gorgoni torna a emozionarci con un libro a metà tra mémoire, saggio storico e di costume, che scava nei ricordi di famiglia per riportare alla luce i dettagli di un mondo lontano, forse scomparso. Attraverso il rito del presepe, che si protraeva ininterrottamente per l'intero arco dell'anno, accediamo alle labirintiche stanze di una dimora del Sud Italia in cui mamme e sorelle, cugini, nonni, zii, il gineceo delle amiche animano la quotidianità di una tipica famiglia allargata, tra convivi rituali, la puntuale organizzazione della casa e il sacro rispetto delle feste. -
Il mare è.... Ediz. a colori
L'albo racconta il mare con la confidenza e la familiarità di un punto di vista umano. Attraverso un rapporto di immedesimazione, aiutandoci a comprendere la relatività delle divisioni tra le specie viventi e la bellezza dell'incontro, la scrittura poetica, di Carla Saracino, rimanda a un'immagine sentimentale, ma pure quotidiana, del mare. Il mare e l'uomo: parti di un armonico disegno. Nel valore della reciprocità e dello scambio (di tempi, di sensazioni, di modi d'essere) si riflette l'importanza del rispetto e dell'amore verso l'habitat marino. Anche le illustrazioni di Chiara Spinelli raccontano con semplicità mai banale, curiosamente naïve, intelligentemente sintetica il rapporto tra umano e mare. Questo primo albo illustrato inaugura la collana ""Rosso e Viola"""" dedicata alla letteratura per l'infanzia. Il nome è un omaggio ai piccoli di casa Kurumuny. Ogni libro un dono che possa aiutarli e confortarli nella crescita, accompagnandoli in un viaggio che li porti alla continua scoperta, senza mai perdere l'incanto. Un percorso in cui particolare attenzione è posta all'accessibilità per libri inclusivi ad alta leggibilità."" -
Scritti sulla formazione
"Scritti sulla formazione"""" contiene una serie di saggi su educazione, studio, lavoro, gioco elaborati da George Herbert Mead tra il 1896 e il 1910, nello stesso tempo lontani e connessi alle sue opere successive. In una fase nella quale, tra la fine del XIX secolo e il primo decennio del nuovo, si sviluppa in America una intensa discussione sullo sviluppo scolastico, sui suoi caratteri e sui suoi protagonisti, in gran parte immigrati o figli di immigrati, e sulla sua diffusione in una società di massa, Mead riflette e ipotizza le forme e i contenuti di una rinnovata socializzazione cui contribuiscano genitori, formatori, istituzioni. Di pari passo alla sua autonomia e creatività del processo formativo egli sottolinea la necessità che i suoi contenuti attingano in modo diretto alle esperienze della vita quotidiana, alle sue formulazioni come alle sue contraddizioni, coinvolgendo i ragazzi, attori autonomi di sensazioni, emozioni, divertimenti e prospettive in una attività capace di esaltare le diverse risorse individuali e relazionali." -
Il tempo di una muta
"La poesia di Roberto Ariagno segue un circuito di ferro e di luce che tiene legati forte al mondo: c'è un metallo dietro le cose, una luce che le attraversa mentre insorge la frattura. Una luce che è di volta in volta ferma, nervosa, netta, acuminata, breve, sobria, dura, uniforme. Sta davanti alle cose, a modificarle o cambiarle per sempre. Ferro e luce sono quello di cui siamo fatti, come carne e sangue che tengono in vita. Mentre la vita sembra lasciare l'umano confuso, interdetto, esonerato di fronte a qualcosa di contagioso come la paura e l'inerzia che paralizza il desiderio. Come dentro una pausa che non è più frattempo ma tempo sospeso, una stagione indecifrabile, come questo tempo epidemico che viviamo."""" (dalla prefazione di Caterina Serra)" -
A Est del palcoscenico. Reportage dai teatri del mondo. Ediz. italiana e inglese
Sin dagli inizi, l'esperienza teatrale di Franco Ungaro ha un respiro internazionale, cominciando dagli studi con il professor Ferdinando Taviani all'Università di Lecce che orienta i suoi corsi sulle avanguardie teatrali del Novecento, da Mejerchol'd a Stanislavskij, da Barba a Grotowksi, per continuare dagli anni Ottanta e Novanta con le lunghe e quotidiane frequentazioni dei teatri milanesi, l'organizzazione delle tournée all'estero di Teatro Koreja, i numerosi inviti a convegni e festival internazionali, fino alla nuova esperienza come fondatore e direttore dell'Accademia Mediterranea dell'Attore. Attraversando le pagine del libro, immergendosi nei tanti dettagli di questo ininterrotto diario di bordo, è facile intuire come il riferimento spaziale all'Oriente richiami non solo le mete dei viaggi - nella stragrande maggioranza, Europa dell'Est, Asia e Medio Oriente - ma quel discorso ""a latere"""", quell'ampiezza di sguardo che unisce il rigore della critica alla sensibilità verso le questioni e le suggestioni dei «teatri del mondo»."" -
Quelle vite meravigliose. Storie di donne a Sud Est
Il Salento è un viaggio. Un viaggio di sole donne sulla Sud Est, la ferrovia che percorre il tacco d'Italia fino quasi al Capo di Leuca, un filo di binari che unisce un territorio diffuso e coeso in un passato che traguarda con orgoglio nel presente. Corigliano d'Otranto, Maglie, Tricase, Alessano, Gagliano... non sono solo i nomi delle stazioni della linea 6 ma un alfabeto di incontri, persone, racconti. Ogni tappa una storia, ogni storia la voce di una donna: giovane, anziana, adulta, emigrata, immigrata. Al centro della narrazione, sullo sfondo di un paesaggio di ulivi e di terra rossa, ci sono generazioni e identità, le figlie partite e quelle rimaste, le madri per forza e le madri mancate, le ribelli, le tenaci, le resilienti. Ci sono i mariti e il lavoro, l'emancipazione e la lingua antica, il futuro e le tradizioni. Come quelle rimosse, riscoperte o tramandate da questo mondo femminile operoso e capace, che è evoluto ed evolve in un tempo che cambia, senza rinunciare alla memoria. Con un'appendice di Simona Negro.