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Vedute di Firenze nel '700. L'Arno, le piazze, le chiese, i palazzi nella prima serie di incisioni della città granducale
Nel 1744, nel pieno sviluppo del ""vedutismo"""", che aveva soprattutto a Roma e a Venezia i suoi più originali e significativi rappresentanti, anche Firenze, con l'opera di Giuseppe Zocchi riproposta in queste pagine, ebbe l'occasione di offrire al pubblico di amatori e viaggiatori del Grand Tour la propria immagine. Questa venne fissata in una serie di moderne vedute che, nel rispetto della rigorosa tradizione artistica locale, mostrano un carattere lucidamente realistico e razionale tenendo, nell'ambito più vasto del loro genere, al gusto per l'esattezza della visione e la precisione topografica piuttosto che al """"capriccio"""" o all'vocazione poetica dei luoghi raffigurati. Giuseppe Zocchi, nato a Firenze nel 1717, aveva manifestato fin da ragazzo un notevole talento artistico, tanto che non aveva ancora venticinque anni quando il suo protettore, il marchese Gerini, gli commissionò le tavole su Firenze che noi oggi conosciamo. Incise nel 1744, le Vedute di Firenze, al di là del debito pagato al vedutismo romano e veneto, in particolare a Giuseppe Vasi e a Michele Maneschi, contengono un elemento di indubbia originalità in quella descrittività minuta e realistica con cui Zocchi animò le sue tavole. Accanto alla ricostruzione architettonica e urbanistica della sua città, Zocchi tende a restituirne anche le atmosfere sociali con un tratto analitico che mette in scena strade, piazze e fiume, in cui accanto a carrettieri, pescatori, venditori e popolani scorrono gentildonne e nobili, carrozze e prelati."" -
Recitare davanti alla macchina da presa
L'attore Michael Caine, affronta la delicata differenza tra la recitazione cinematografica e quella teatrale. Utilizzando come base la sua decennale esperienza sia nel teatro che nel cinema, Caine guida il lettore attraverso tutte le tappe che un attore deve superare per raggiungere il successo. Accanto agli aspetti tradizionali della recitazione come lo studio della psicologia del personaggio, la ricerca della spontaneità e l'uso del corpo, Caine affronta questioni pratiche come il primo approccio con lo staff, il delicato rapporto con colleghi e registi fino a come vincere la tensione nelle scene imbarazzanti o come acquisire confidenza con un costume particolarmente scomodo. -
Vedute di Venezia alla fine del '600. Chiese, ponti e palazzi: la vita quotidiana a Venezia nelle incisioni del primo grande vedutista veneto
"Vedute di Venezia alla fine del '600"""" è il titolo con il qual ripubblichiamo, integralmente a quasi tre secoli di distanza dalla prima edizione, la raccolta di centocinque incisioni su rame di Luca Carlevarijs, edita a Venezia nel 1703 sotto il titolo """"Le fabriche et vedute di Venetia"""". È una raccolta di straordinaria importanza sia dal punto di vista documentario che da quello artistico. Lo scrupolo scientifico e la capacità tecnica con cui Carlevarijs riproduce chiese, palazzi, ponti, calli hanno permesso a generazioni di architetti e storici dell'arte di ricostruire l'esatta fisionomia di Venezia nel '600. Al tempo stesso lo stile con cui l'incisore veneto, nel tracciare i contorni dei monumenti, sostituisce la linea ferma e continua, usata dai vedutisti romani, con un tratto mosso e spezzato che, invece di racchiudere le cose le mette in comunicazione tra di loro, costituisce un elemento fortemente anticipatore del linguaggio vedutistico del '700 veneziano. Il risultato complessivo è di grande fascino, perché alle splendide architetture Carlevarijs ha dato calore contornandole di personaggi, attività, traffici, cerimonie. Così ci ha restituito non solo l'immagine originale degli edifici nel contesto che li vide nascere ma ci ha trasmesso il clima, il costume, il colore della vita veneziana in uno dei periodi più significativi della storia della città." -
Il metodo delle azioni fisiche. Teoria e pratica di un approccio alla recitazione che parte dall'ultimo Stanislavskij
"Questo è quanto facciamo ora: oggi leggiamo un nuovo dramma e domani lo stiamo già recitando. Cosa possiamo recitare? Nel testo si dice il signor X entra e trova la signora Y... Sai come si entra in una stanza? Allora fallo. Nel dramma, poniamo, si incontrano due vecchi amici. Sai come si incontrano i vecchi amici? [...] Cogli il succo dei toro discorsi? Allora di' questo succo. Conosci le parole? Non importa, usa le tue. [...] Entriamo nel dramma in questa maniera perché è più facile controllare e dirigere il corpo rispetto alla mente, che è più capricciosa. [...] la linea fisica del corpo evoca simultaneamente la linea interiore del personaggio. Questo metodo distrae l'attenzione dell'attore dai sentimenti, li lascia al subconscio, che è il solo a poterli controllare e dirigere nella maniera giusta"""". Era il 1933 e Stanislavskij scriveva così cinque anni prima di morire. Era il nuovo metodo, il punto di arrivo del suo Sistema. Partendo dall'approccio finale di Stanislavskij, ma anche dalle intuizioni dell'ultimo Brecht, Carlos Maria Alsina indica un percorso di formazione dell'attore basato sul metodo delle azioni fisiche. Un percorso costruito attraverso un'elaborazione concettuale profonda, che si esprime però in modo diretto ed empatico attraverso il racconto di esempi pratici e concreti tratti dalle lezioni e dalle prove teatrali realizzate dall'autore." -
La qualità del perdono. Riflessioni sul teatro a partire da Shakespeare
Le regie di Peter Brook hanno trasformato, nel corso degli ultimi decenni, il modo di concepire Shakespeare e il suo teatro. Le illuminazioni del grande maestro inglese hanno, rischiarato e reso palpitanti moltissime delle pagine scritte dal più grande drammaturgo di tutti i tempi. Da ""Re Giovanni"""" del 1945 fino al suo ultimo """"Amleto"""" in francese, Brook non ha, mai smesso di scandagliare le profondità del genio di Stratford. Le sue esperienze di lavoro e dj passione, maturate in oltre un cinquantennio, si ritrovano distillate nelle riflessioni proposte in questo volume, piccolo solo nel formato, curato e tradotto in italiano da Pino Tierno. Un dramma di Shakespeare può racchiudere le esperienze di una vita intera. Il doloroso quanto necessario conflitto fra opposti è alla base dell'opera del Bardo. Ordine e Caos, Dentro e Fuori, Luce e Oscurità: sono solo alcune delle dicotomie ricorrenti nelle opere di Shakespeare. Non c'è impulso o sentimento umano che nelle sue opere non sia stato riflesso e analizzato. Fino ad arrivare a """"La tempesta"""", dove la qualità del perdono sembra trascendere e vivificare ogni nostra possibilità di comprensione."" -
Leggere con il corpo. Per una tecnica di lettura ad alta voce
L'attore ha a che fare con le parole: le ""maneggia"""" fino a farle proprie. Il linguaggio verbale può però trasformarsi in una specie di inferno che risponde al nome di testo e per gli aspiranti attori costituisce spesso uno scoglio non facile da superare. Chi recita non sempre riesce a destreggiarsi nei meandri dei testi scritti di notevole complessità che costituiscono il suo repertorio. Nel caso delle performance dal vivo poi, ai problemi di lettura e comprensione si possono aggiungere quelli legati all'imbarazzo di leggere ad alta voce e di fronte agli altri, alla paura dell'uditorio, al fastidio per la propria voce, all'ansia da prestazione. Questo manuale nasce perciò per aiutare gli attori ad affrontare i testi. E parte da due presupposti: per arrivare a un'interpretazione brillante bisogna reimparare a leggere; per reimparare a leggere serve l'uso del corpo, perché senza specifici gesti legati al discorso non si può interpretare in maniera davvero efficace dal punto di vista sia cognitivo che comunicativo. Attraverso riflessioni, principi linguistici ed esercizi, """"Leggere con il corpo"""" propone un'efficace tecnica di lettura ad alta voce. Per gli allievi attori il percorso proposto sarà un modo progressivo e organico di esercitarsi, per gli attori professionisti un nuovo punto di vista (ad esempio sul funzionamento delle intonazioni e su come trovare quelle più pertinenti al materiale linguistico che si ha di fronte)."" -
Training forever! Oltre cento esercizi per allenare il corpo e sviluppare la creatività
Il training è il fattore più importante per fare l'attore e, se praticato regolarmente, garantisce longevità artistica. Tutti gli esercizi qui proposti hanno lo scopo di predisporre l'attore non soltanto all'esecuzione ma anche, e soprattutto, allo sviluppo della sua creatività; preparando il suo apparato psicofisico all'incontro artistico con la scena e con i partner. Questo libro costituisce un seminario sull'arte dell'attore e raccoglie più di cento esercizi, con le rispettive varianti. La maggior parte degli esercizi nasce dalla collaborazione con i teatri e con le scuole teatrali dei molti paesi in cui Alschitz ha insegnato negli ultimi vent'anni, a partire dal GITIS e dalla Scuola di Arte Drammatica di Anatolij Vasil'ev. Il testo è strutturato in dieci sezioni che prendono in esame i singoli elementi del training dell'attore: la liberazione dai riflessi della vita quotidiana, la ricerca e l'organizzazione dell'energia recitativa, le leggi sceniche, la sintonizzazione dell""Io"""" artistico, la preparazione alla recitazione con il partner, i principi dell'accordo collettivo e della recitazione d'ensemble e così via. Si tratta di esercizi elaborati sia per le lezioni di gruppo, sia per la preparazione individuale. Prefazione di Anatolij Vasil'ev."" -
Sul teatro. Scritti 1907-1912
Questo libro, uscito a Pietroburgo nel 1913, raccoglie testi, in parte ritradotti in questa nostra edizione presentata da Raissa Raskina, che sono considerati fondamentali per il teatro d'avanguardia del Novecento. Si tratta di scritti che segnano il progressivo distacco dal teatro naturalista della tradizione per aprire verso una concezione astratta e stilizzata della messinscena. Testi che innovano anche sul piano metodologico perché nulla si narra né si teorizza se non è stato prima sperimentato sulla scena personalmente dall'autore. In sostanza, ""Sul teatro"""" permette di farsi un'idea del percorso di Mejerchol'd che, da un teatro carico di simbolismo visivo, passando per lo studio dei greci e della Commedia dell'Arte, condurrà alla """"biomeccanica"""" e alle storiche regie degli anni Venti."" -
Registrare il suono per cinema e tv. Vol. 1: La bibbia del suono in presa diretta
Il sonoro è un universo affascinante e sempre ricco di nuovi stimoli. Eppure spesso viene dato per scontato e ci si accorge della sua esistenza solo quando si sente qualcosa che non va. Non si apprezzano mai i singoli suoni capaci di raccontare tanto quanto ciò che si vede, né ci si sofferma sull'abilità alla base della registrazione e della riproduzione di qualcosa di talmente ""naturale"""" da diventare """"impercettibile"""". Ecco perché il manuale di Ric Viers - diviso in due volumi nell'edizione italiana, curata e prefata dal fonico/microfonista cinematografico Edgar Iacolenna - è utile: sviscera il tema della registrazione sonora nel cinema e in tv, mostrando che si tratta di un compito arduo che coinvolge tecnica, gusto, esperienza e fortuna. È uno strumento prezioso perché raramente i testi dedicati alla registrazione del suono sono esaustivi senza abusare di tecnicismi e analizzano chiaramente le difficoltà che si possono incontrare sul campo. Rivolgendosi sia ai neofiti sia ai professionisti che vogliono consolidare o ampliare le proprie conoscenze, l'autore dedica il libro alla parte """"live"""" della registrazione del suono, focalizzandosi su set cinematografici e televisivi, su troupe ENG e su tutto quanto richiede una registrazione sonora in presa diretta. Il primo volume fornisce le nozioni di base del settore e analizza il modo in cui il suono è catturato e trasportato fino a un mixer o a un registratore (ovvero microfoni, radiomicrofoni e così via)."" -
Il punto in movimento
Peter Brook non è stato solo uno dei più grandi registi teatrali del Novecento ma anche uno dei più lucidi narratori di esperienze all'interno di quel mondo. Questo libro raccoglie scritti che si snodano durante quarant'anni tra incontri straordinari - dall'ormai vecchio Gordon Craig al giovane Grotowski e altrettante straordinarie messe in scena - da Re Lear a Marat/Sade a Il Mahabharata. Ma la cosa che in questa narrazione più colpisce è la capacità che Brook ha di metabolizzare ogni vicenda vissuta per restituirla sotto forma di spunto critico sull'opera di un grande autore o come riflessione alta sui più diversi momenti della pratica registica e attoriale. In questo modo ""Il punto in movimento"""", nato come una sorta di viaggio autobiografico, si trasforma per il lettore in uno dei più bei libri di pratica e teoria teatrale dell'ultimo secolo."" -
Respiro e voce. Manualetto di istruzioni per usare bene la voce
"Parlare in modo corretto non è un lusso, e non è importante solo per gli attori. È invece un mezzo utile ad ogni individuo per conservare la salute degli organi vocali e una chiave per i contatti interpersonali"""". Questa frase contiene il senso del libro di Horst Coblenzer - pedagogista e logopedista, ideatore del metodo - e Franz Muhar - fisiatra della respirazione. I due studiosi, apprezzati docenti universitari a Vienna, hanno esposto i fondamenti di un sistema che produce eccellenti risultati non solo sulla voce, ma sull'intero organismo, grazie all'equilibrio della funzione respiratoria. Il testo descrive con accuratezza il percorso di esercizi semplici, eseguibili da chiunque nella maniera più naturale, grazie ai quali si ottiene e si mantiene un efficiente modo di parlare. Seguendo i consigli di Coblenzer e Muhar si riduce notevolmente l'affaticamento dell'oratore, che viene messo in grado di parlare a lungo senza risentirne. Lo scopo dei docenti è essenzialmente pratico e la sequenza degli esercizi è stata messa a punto nel corso di centinaia di sedute sperimentali. Ma nelle pagine sono contenute anche importanti informazioni scientifiche sugli organi coinvolti e sulla dinamica delle azioni proposte. Tutto in un linguaggio piano e comprensibile sotto ogni aspetto, arricchito da qualche notazione ironica che rende piacevole la lettura." -
Registrare il suono per cinema e tv. Vol. 2: La bibbia del suono in presa diretta
Il sonoro è un universo affascinante e sempre ricco di nuovi stimoli. Eppure spesso viene dato per scontato e ci si accorge della sua esistenza solo quando si sente qualcosa che non va. Non si apprezzano mai i singoli suoni capaci di raccontare tanto quanto ciò che si vede, né ci si sofferma sull'abilità alla base della registrazione e della riproduzione di qualcosa di talmente ""naturale"""" da diventare """"impercettibile"""". Ecco perché il manuale di Ric Viers - diviso in due volumi nell'edizione italiana, curata e prefata dal fonico/microfonista cinematografico Edgar Iacolenna - è utile: sviscera il tema della registrazione sonora nel cinema e in tv, mostrando che si tratta di un compito arduo che coinvolge tecnica, gusto, esperienza e fortuna. È uno strumento prezioso perché raramente i testi dedicati alla registrazione del suono sono esaustivi senza abusare di tecnicismi e analizzano chiaramente le difficoltà che si possono incontrare sul campo. Rivolgendosi sia ai neofiti sia ai professionisti che vogliono consolidare o ampliare le proprie conoscenze, l'autore dedica il libro alla parte """"live"""" della registrazione del suono, focalizzandosi su set cinematografici e televisivi, su troupe ENG e su tutto quanto richiede una registrazione sonora in presa diretta. Il secondo volume esamina le apparecchiature di elaborazione e registrazione del suono (mixer, registratori, cuffie, alimentazione in corrente, rapporto con la macchina da presa) e l'attrezzatura del fonico."" -
Choreographic bodies. L'esperienza della Motion Bank nel progetto multidisciplinare di Forsythe
Questo libro è il risultato di un'esperienza di ricerca contestualizzata all'interno della pratica coreografica contemporanea e presenta riflessioni inedite, derivanti dal dialogo che l'autrice ha avuto con gli esperti coinvolti nell'iniziativa Motion Bank, l'ultimo sofisticato progetto multidisciplinare del coreografo William Forsythe e della Forsythe Company. Adottando il punto di vista ""panoramico"""" dell'evoluzionismo, l'indagine che viene proposta mira a esaminare e spiegare i choreographic bodies, ossia alcuni aspetti della body knowledge che il performer contemporaneo esperisce attraverso le forme d'arte della danza e della coreografia. Il filo rosso che lega la spiegazione del complesso oggetto di, studio è il concetto di score. Lo score è una tecnica, uno strumento digitale, un algoritmo necessario per leggere la danza dell'essere umano, acquisire informazioni e far evolvere la conoscenza contenuta nella pratica coreutica. Il corpo del performer è il primo score a essere analizzato dall'autrice, che mette in luce il cambiamento neurofisiologico del corpo durante la formazione in una tecnica coreutica e poi nel training fisico. La prima parte del libro affronta perciò temi inerenti la percezione e la propriocezione del performer (il focusing; l'embodiment; il dis-focus; il balance e l'off-balance) e si conclude con uno studio sul movimento sincronico tra performer e performer durante una performance coreografica dal vivo basata su sistemi di improvvisazione."" -
Musica e visual media. La colonna sonora e i suoi protagonisti: dal compositore al music supervisor, del sound designer al consulente musicale
Questo libro copre un vuoto nel panorama editoriale perché per la prima volta affronta in senso moderno il ""sistema musica"""" visto nella globalità dei suoi diversi rapporti con il mondo dell'audiovisivo. È un testo che, studiando l'evoluzione storica della musica per immagini, offre gli strumenti per affrontare le diverse e specifiche fasi della produzione di una odierna colonna sonora nei suoi aspetti artistici, tecnici e gestionali: dalla composizione alla post-produzione, dallo screening musicale della sceneggiatura alla scelta dei brani di repertorio, dalle sessioni in studio di registrazione al music licensing. L'avvento del digitale e la sempre maggiore diffusione dei visual media hanno profondamente trasformato le tecniche e le attività professionali legate alla musica, che oggi, oltre alla figura del compositore, comprendono molti altri ruoli essenziali quali il music supervisor, il consulente musicale e il sound designer. Una categoria di professionisti sempre più indispensabili nel multiforme contesto delle produzioni cinematografiche e audiovisive, con un ruolo di riferimento e di raccordo nei vari momenti della realizzazione di una colonna sonora: dalla selezione musicale di un brano adatto al montaggio di una scena alla corretta interazione con le altre figure professionali (regista, produttore, montatore, fonico), dalla definizione del sound-design di un film o di uno spot pubblicitario alla richiesta di una licenza di sincronizzazione."" -
Il potere dell'attore. Tecnica ed esercizi
"Il potere dell'attore"""" presenta la tecnica di insegnamento di Ivana Chubbuck, insegnante di recitazione statunitense fondatrice della scuola per attori più prestigiosa di Los Angeles, da cui sono usciti attori fra i più famosi di Hollywood, come Charlize Theron, Brad Pitt e Halle Berry. Questo libro guida l'attore verso straordinari risultati ottenuti con una tecnica che parte dalla grande didattica del passato (Konstantin Stanislavskij, Sanford Meisner e Uta Hagen) per portarla a un livellò più completo. La forza principale della tecnica Chubbuck risiede nel capire qual è l'obiettivo che il personaggio vuole/deve ottenere. È proprio la necessità di raggiungere l'obiettivo ciò che guida e informa le azioni del personaggio. Il libro è diviso in due sezioni. Nella prima, l'autrice presenta i dodici strumenti per entrare nel personaggio e farlo vivere, il tutto anche grazie a racconti del """"dietro le quinte"""" - di come molte celebrità sotto la sua guida hanno perfezionato la loro tecnica e raggiunto poi clamorosi risultati. La seconda sezione è costituita da un compendio di esercizi pratici per imparare a gestire gli stati d'animo più diversi: dal sentirsi ubriachi o su di giri al provare paura, dal simulare una malattia mentale al pensare come un serial killer e così via." -
Scrivere di viaggi. Come trasformare sensazioni ed emozioni in scrittura utile a se stessi e agli altri
Come impedire al tempo di scolorire il ricordo di un bel viaggio? Peat O'Neil mette la sua esperienza di giornalista e scrittrice a disposizione di tutti i viaggiatori per trovare il modo giusto di fissare, nella pagina bianca di un diario, un'esperienza unica come quella del viaggio. Quaderno tascabile o computer portatile, descrizioni geografiche o sensazioni personali, scrittura veloce degli appunti, prima revisione, struttura di una storia di viaggio, scelta della prima o della terza persona sono solo alcuni dei punti approfonditi da questo libro che si prefigge di rispondere a tutte le esigenze. -
L' arte della danza
Questo volume raccoglie la maggior parte dei testi scritti da Isadora Duncan, l'artista americana che all'alba del Novecento ha aperto una strada nuova alla danza, come pratica corporea e arte del movimento. Si tratta di testi ideati per conferenze, interviste o articoli: talora sono lunghi e strutturati, come il celeberrimo La danza del futuro, talora sono più brevi e concisi. Sempre, tuttavia, si irradia da essi la visione che della danza aveva Isadora: libera dalle regole del codice classico-accademico - all'epoca l'unico linguaggio del balletto -, rigenerata nella sua capacità di entrare in armonia con la natura. La Grecia classica appariva a Isadora come il luogo e il tempo in cui tutto ciò si era realizzato, per poi perdersi nel lungo cammino dell'umanità verso le false gioie del progresso materiale: ecco dunque il suo appello verso una danza che guardi all'arte antica come deposito di morfologie e di simboli capaci di elevare l'arte del corpo avvilita ai suoi tempi, così lei la vedeva, dall'insensatezza e dal voyeurismo. Bisognava rendere la danza tramite dei valori dello spirito, del radicamento dell'essere umano nel cosmo, garanzia di rigenerazione della vita stessa. Solo la donna avrebbe potuto compiere per Isadora una missione di tale portata: la danza libera, o moderna - come oggi la chiamiamo - è stata all'inizio compito e patrimonio di giovani donne, per arrivare poi in fretta a essere praticata dagli uomini e a fecondare anche il codice classico-accademico. -
Monologhi e scene del cinema. Antologia critica ad uso di attori e scrittori
Questo volume, il primo dedicato in Italia all'argomento, si propone di fornire non solo un ampio e variegato repertorio di pezzi per provini o esercizi per attori ma anche una serie di modelli, molto diversificati, per gli sceneggiatori che vogliano cimentarsi nella non facile arte del monologo. Costituisce anche un utile strumento per gli studiosi di cinema e una godibile esperienza per i lettori che vogliano rivivere sulla pagina le emozioni vissute nella sala cinematografica. Tratti da film contemporanei appartenenti alla produzione mainstream o a cinematografie aliene e ribelli, gemme estrapolate da classici o nuclei infuocati di opere d'autori contemporanei, allineano un repertorio che va da Persona a Pulp Fiction, da Apocalypse Now ad Americani, da Quinto potere a Good night and good luck... Drammatici, ironici, patetici, caustici, introspettivi, accusatori, sarcastici, nichilistici, visionari, utopistici, ideologici, elegiaci: questi monologhi ci rivelano una parte poco indagata della drammaturgia cinematografica, che si esplica solitamente nel rapporto duale del dialogo e che viene invece qui a presentarsi come un continente vasto e complesso dove l'arte del monologo consente al drammaturgo/sceneggiatore (e all'attore) di instaurare un rapporto empatico e immediato con lo spettatore. Fra gli autori di cui presentiamo i monologhi: David Mamet, Peter Schaffer, Sam Shepard, David Benioff, Ariel Dorfman, Quentin Tarantino, Bernardo Bertolucci, Coppola-Milius... -
Introduzione alla regia teatrale. Una grammatica dell'allestimento scenico ad uso di registi in formazione
Questo manuale si rivolge ai registi teatrali in formazione o alle prime armi -con obiettivi sia professionali sia amatoriali - e li guida alla realizzazione dell'allestimento, analizzando le tre fasi del lavoro sulla scena': 1) la genesi (scelta, studio, analisi e adattamento del materiale da portare in scena); 2) il processo (preparazione vera e propria dello spettacolo: strutturazione delle prove, lavoro con l'attore, rapporti con collaboratori, tecnici, produttori e organizzatori); 3) il prodotto (la presentazione Sello spettacolo al pubblico: confronto con il palcoscenico, gestione delle prove filate e delle prime rappresentazioni). Il regista deve formarsi per affinare le sue capacità, esercitarsi per ampliare le sue competenze: sulla base di questa convinzione, l'autrice illustra strumenti di studio e riflessione alternati a momenti pratici di esercitazione, condivisione e confronto con il resto della compagnia. Il suo approccio metodologico invita il regista a vedersi anche e soprattutto come un pedagogo e lo spinge a vestire i panni di ""guida"""" autorevole del gruppo di attori, collaboratori e tecnici. Nelle sue parole echeggia sia la grande tradizione russa che gli insegnamenti dei maestri del secondo Novecento, con particolare attenzione all'analisi del testo e al lavoro con l'attore."" -
Mimo e maschera. Teoria, tecnica e pedagogia teatrale tra mimo corporeo e commedia dell'arte
Questo è un libro di formazione sul mimo. Ma il mimo di cui tratta non è quello imitativo-narrativo della pantomima, ma quello che Etienne Decroux chiamava ""corporeo"""", soprattutto perché contempla nell'azione tutta la figura e principalmente il tronco (che, per Decroux, è costituito da testa-collo-petto-cintura-bacino ed è la parte pesante e più difficile da articolare), mettendo in secondo piano le mani, le braccia e la mimica facciale, parti adatte al descrittivo (e, infatti, Decroux definiva il volto e le mani """"strumenti della menzogna""""). È, insomma, l'arte dell'espressività e della libertà della persona. E persona qui è non solo l'individuo fisico, ma anche quello che dice la sua etimologia e cioè maschera. Maschera di Commedia dell'arte, ma anche maschera come attitudine, postura, modo di configurare la colonna vertebrale. La pedagogia teatrale di Michele Monetta attua una minuziosa analisi delle posture, delle articolazioni, dei passi e di quasi tutti i movimenti fondamentali del nostro corpo. Queste, tecniche di scomposizione e di riattivazione consapevole sono qui esposte in una sorta di grammatica e di sintassi, facilitate dai numerosi disegni e schemi inseriti nel testo. Quanti di noi (uomini comuni o anche attori) si chiedono come si sta in piedi o come si trasla il peso da una gamba all'altra? Sono quasi degli assiomi: delle cose che si sanno senza bisogno di dimostrazione. E, invece, questo libro ci conduce per mano a considerare e - attraverso l'esperienza - a essere consapevoli della macchina, fisica ed espressiva, del nostro corpo.""