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Imparare dentro a star bene fuori. Luci ed ombre del sistema scolastico negli istituti di pena
"C'è un aspetto della pedagogia che normalmente e volutamente si trascura fino al punto da dimenticarlo: si tratta del processo rieducativo, che dovrebbe essere realizzato all'interno degli istituti di pena, dai quali, solo a parlarne, si fugge a gambe levate. Tuttavia, se si volesse veramente dare senso e significato all'espressione """"rieducazione"""" sarebbe proprio sulle istituzioni scolastiche nel carcere e su coloro che, nonostante tutto vi prestano il loro servizio, qualche volta ai limiti dell'eroismo, che dovrebbero concentrarsi gli sforzi maggiori"""". Impegno e dialogo tra la pedagogia e le scienze del penitenziario, al fine di realizzare una """"rivoluzione promessa"""" degli istituti di pena, significherebbe aprire la via verso un nuovo modo di pensare l'istituto di pena stesso. Metamorfosi di pensiero che porta a rappresentare l'idea del carcere non come """"punto di arrivo"""" ma come punto da cui """"ripartire"""". Attualizzare il significato della pedagogia all'interno del contesto penitenziario, significa valorizzare la sua pratica rieducativa d'eccellenza: la scuola dentro." -
Narrazioni e autobiografie musicali. Identità, cura e formazione
Nella formazione umana le narrazioni musicali costituiscono un'esperienza-chiave in quanto coltivano, in modo dialettico, la soggettività individuale e il suo dilatarsi nei linguaggi oggettivi e universali della musica. Ognuno di noi ha una sua identità musicale che va sviluppandosi a partire dalla vita intrauterina, e l'autobiografia musicale, vissuta privatamente o nell'ambito di specifici laboratori, ne è perfetto strumento descrittivo. Essa si configura come pratica di cura sui particolarmente efficace non solo per gli adulti, ma anche per i bambini, se rivisitata attraverso il gioco e la varietà dei linguaggi espressivi, rivelandosi un formidabile strumento di educazione musicale. -
Disabilità cognitiva e narrazione. Il contributo in pedagogia speciale
Il volume si rivolge a tutti coloro che si occupano di Bisogni Educativi Speciali, soprattutto in riferimento alla disabilità cognitiva. Nel testo si vuole evidenziare la centralità dell'inclusione, scolastica, sociale e culturale come mezzo e strumento della realizzazione individuale e collettiva di tutti e di ciascuno. Nella prima parte si definisce lo sfondo epistemologico e il ruolo della Pedagogia e della Didattica speciale, discipline chiamate al complesso e difficile compito di promuovere l'unicità della persona, della diversità e della differenza come modelli di umanità. Nella seconda parte si esplorano i costrutti dell'approccio narrativo in relazione ai processi inclusivi, specie in riferimento alla narrazione nelle persone con deficit cognitivo. I processi educativi orientati dalla Pedagogia speciale valorizzano lo spazio che unisce il qui ed ora, il possibile, il futuro, l'immaginato, il tempo che intercorre tra la progettazione di vita e le sue possibilità attuative, a prescindere dalle condizioni di deficit o BES. -
Pedagogia e postmoderno
Questo libro vuole esplicitare cosa si intenda per postmodernità e come debba essere interpretato il sintagma pedagogia critica, nonché delineare quale rapporto si possa instaurare fra loro. Parlare di programmi educativi e di formazione vuol dire prendere atto e fare i conti con la crisi del soggetto e del senso o, per essere più precisi, con una differente modalità di concepire la soggettività, che non è data, non è cauzionata metafisicamente, ma che si fa nella storia in termini di costruzione e narrazione. La pedagogia deve misurarsi con questo cambiamento, cioè con l'impossibilità di costituirsi come un sapere che abbia valenze epistemologiche certe, stabili, col risultato che essa dovrà mettere costantemente alla prova se stessa a partire da ciò che è il centro della sua riflessione: quel soggetto che è tale nel suo farsi soggetto, secondo una dinamica regolata da una precisa istanza emancipativa, da promuovere, ma anche da regolare. -
L' antipedagogia incontra l'arte
In questo nuovo libro di Francesco De Bartolomeis le due aree che ne caratterizzano la ricerca (pedagogia e critica d'arte) sono presentate in un vasto quadro di collegamenti con settori di conoscenze e di attività lungo un fronte culturale che si muove e si rinnova. Niente è lontano e estraneo: dalla letteratura alla musica, dalle scienze umane alle scienze fisico-matematiche e naturali. I collegamenti entrano nella trattazione dei problemi con la forza di una necessità storica, come è dimostrato anche da numerosi esempi. L'esperienza è la vera protagonista. E esperienza significa attività vaie e sempre nuove, rapporti, interventi sul campo, collaborazione. Tiziana Iaquinta, che ha dedicato due libri alla pedagogia di De Bartolomeis, è presente nel libro con una introduzione e con un'intervista con l'autore della cui complessa personalità rivela nuovi, essenziali aspetti. -
La qualità del fare scuola. Individualizzazione e ambienti di sviluppo delle competenze
Il presente volume intende argomentare su due modelli didattici che possono contribuire a migliorare la qualità dell'istruzione. Il primo modello è il mastery learning debitamente aggiornato. Ci interessa precisare che non si tratta di un modello teorico elaborato a tavolino (faremmo altrimenti, come dice Benedetto Vertecchi, della ""cattiva pedagogia""""), ma di un modello sperimentato a più riprese a livello internazionale, come sottolineato anche dal recente dibattito sull'evidence based education. L'altro modello discusso è denominato flipped classroom. In esso si intende capovolgere ciò che tradizionalmente si realizza tra le pareti scolastiche: pertanto quello che per la maggior parte del tempo si faceva a casa, ora viene spostato in aula, mentre ciò che per la maggior parte del tempo si faceva in aula ora viene dirottato a casa. Si sposta la lezione frontale ai tempi domestici (mediante la realizzazione di videolezioni ad hoc), al fine di utilizzare il tempo scolastico per lo svolgimento di attività più gratificanti e coinvolgenti per gli allievi."" -
Non sono un mostro ti dico!
"Potresti per favore tenermi Antonio per venti giorni?"""" mi disse il mio vicino Lazzaro. """"Ecco pure le istruzioni"""". Presi la busta e la misi nella tasca del mio giubbotto di jeans. """"Mi servono delle istruzioni per prendermi cura di un bambino?"""", dissi tra me e me. Questa è la storia di Antonio, un bambino particolare. Ad Antonio non piacciono le sorprese e nemmeno la confusione. Lo disturbano alcuni rumori ed è possibile che per lui il riso che hai cucinato odori di pesce. Potrebbe cambiare posto perché il sole gli bagna il viso. Non gli piace stare in mezzo a tanta gente, preferisce giocare da solo nella sua camera e quando gli si cambia il programma, spesso, si arrabbia. Quando usi le metafore non ti capisce. Conosce tutti gli amici di suo padre ma suoi non ne ha, parla ininterrottamente, gli piace l'ordine, sa tante cose, cose che probabilmente la maggior parte delle persone non sa, per esempio che il formichiere arboricolo si chiama anche Tamandua tetradaktyla. Un libro che introduce il lettore nel mondo dei bambini autistici (sindrome di Asperger). Età di lettura: da 10 anni." -
Il dottorato di ricerca nello spazio europeo. Quale conoscenza per la società di oggi e di domani?
Il volume conclude un impegno di riflessione sul dottorato di ricerca cominciato diversi anni or sono, offrendo un ampio quadro delle dinamiche italiane ed europee che hanno caratterizzato i mutamenti dell'università, al fine di comprendere quale sia l'idea di conoscenza oggi al cuore del terzo ciclo dell'istruzione superiore e quali possano esserne i risvolti per le scienze dell'educazione. Attraverso un approfondimento concettuale degli aspetti più rilevanti del Processo di Bologna e della Strategia di Lisbona, sono analizzate le principali tappe che hanno scandito i trentasei anni di esistenza del dottorato di ricerca in Italia, ponendone in luce le continuità e le fratture sia rispetto alla tradizione universitaria del nostro paese sia in relazione al contesto internazionale e, più in particolare, europeo. Il volume presenta, inoltre, un percorso che si snoda lungo tutti i documenti che hanno contribuito alle trasformazioni del profilo del dottorato, soffermandosi su alcuni elementi di rilievo: l'idea di ricerca, la spendibilità del titolo, l'internazionalizzazione, la valutazione e la governance. Il volume è arricchito, infine, da un'ampia appendice documentale. -
Tra logos e dialogos. L'attuarsi di una filosofia dell'educazione
Quando nei primi decenni del secondo Novecento la pedagogia era ancora impegnata nel definire la propria identità di sapere, Edda Ducci era appena uscita dagli studi di filosofia teoretica e si apprestava ad entrare nel complesso logos del sapere pedagogico. Nonostante il sospetto dei pedagogisti, timorosi di una indebita colonizzazione filosofica, l'autrice stava per intraprendere una strada, quella del dialogo, che la porterà negli anni ad una singolare interpretazione del rapporto filosofia-pedagogia. Per l'autrice è sempre stato chiaro che la «pedagogia è un contenitore troppo vasto» e che la differenza non consiste soltanto nel considerare l'uomo come oggetto o soggetto, ma piuttosto come l'esplicitarsi di due possibilità: l'una sostiene il sapere circa l'oggetto/soggetto; l'altra mira al costituirsi di una dialettica costantemente alimentata dalla simbiosi tra sapere e modo di essere del soggetto/oggetto. Perciò la filosofia dell'educazione di Edda Ducci non è vista come techne, ma come qualcosa che imprime un suo sigillo ad una praxis che pensa e vive la persona come un ""al di là"""" dell'oggetto."" -
Educare l'infanzia nel mondo dei media. Il ruolo dell'adulto in famiglia e nei contesti educativi
La presenza di televisione, di strumenti touchscreen e di altri media è sempre più ricorrente e sempre più ingombrante nella vita dell'infanzia. Andando oltre la ""mitologia"""" dei nativi digitali, è auspicabile che gli adulti - e quindi la scuola e i servizi educativi, ma anche la famiglia - collaborino per trasformare quella che è una """"naturale"""" confidenza dei bambini in una competenza, ovvero accompagnino i bambini nel rapporto con gli strumenti comunicativi per far sì che essi diventino sempre più consapevoli, critici e creativi. Il modello della Media Education può dunque essere applicato a partire dalla prima e dalla primissima infanzia, attraverso una sensibilizzazione di genitori, educatrici, educatori e insegnanti e attraverso un uso """"ecologico"""", problematico e riflessivo degli stessi strumenti in ambito educativo, istruttivo e formativo. Senza farsi terrorizzare dai pericoli o incantare dalle potenzialità, ma anzi rendendosi consapevoli dei rischi e trasformandoli in opportunità."" -
Apprendimento, inclusione, competenze e valutazione
La presente pubblicazione è frutto della riflessione su tematiche cogenti che investono nell'attualità le istituzioni formative e, in particolare, la scuola. Il focus è dato dal processo di apprendimento per come esso viene a determinarsi nei diversi ambienti, reali e virtuali, secondo specifiche e inedite modalità e forme. I nodi problematici affrontati implicano la necessità di rivolgere l'attenzione verso un'adeguata alfabetizzazione orientata a favorire l'affermazione della cittadinanza attiva. Questa non è intesa come semplice presa di coscienza dei propri diritti e doveri, bensì come acquisizione critica e responsabile della dimensione personale di ogni essere umano chiamato a vivere in un contesto connotato da una moltitudine di linguaggi e dall'incrociarsi di culture diverse. Ciò mentre l'eterogeneità, assurta a fattore caratterizzante della contemporaneità, finisce con l'includere i bisogni educativi speciali che ne diventano, così, una delle tante componenti peculiari. Sullo sfondo di tale scenario sono state affrontate, altresì, le questioni connesse con un impegnativo processo progettuale e valutativo proteso a promuovere l'effettivo sviluppo di competenze ritenute irrinunciabili nella società globalizzata e in continua e repentina trasformazione. -
Verso una pedagogia dell'innovazione
Verso una pedagogia dell'innovazione tenta di esplorare l'adozione di nuovi fermenti tecnologici ed organizzativi calati in contesti educativi ed imprenditoriali. I temi approfonditi sono rappresentati dalla realtà aumentata-virtuale e dal coworking, inquadrati qui in una agile panoramica della letteratura nazionale e internazionale di riferimento. -
Maschera e psicoterapia
La rapida tecnicizzazione ha cambiato profondamente la nostra vita e la nostra convivenza. Lo stesso sviluppo tecnologico comporta che, in molti campi, non siano più i giovani ad imparare dagli anziani, ma viceversa. L'imponente sviluppo della tecnica ha portato a far sì che, nella valutazione dei più, la ragione strumentale (il pensare secondo le categorie della fattibilità) abbia preso il sopravvento sulla ragione pratica (il pensiero etico). La libertà edonistica che l'individuo ""sceglie"""" dipenderebbe in effetti in larga misura dall'offerta del mercato, dai mass media e dalla moda. Molti genitori per ambire a un miglioramento delle condizioni di vita per i loro figli propongono loro un mondo facile, scevro da difficoltà e problemi. Provano a mascherare la realtà con i suoi innumerevoli problemi quotidiani con un mondo virtuale intriso di illusioni e false speranze. Negli anni ottanta, con la fine delle grandi ideologie e l'emergere della cosiddetta """"network society"""", post-moderna e globalizzata, la società tradizionale ancorata a ben definiti valori si è trovata improvvisamente impreparata al cambiamento globale caratterizzato da una sempre maggior interdipendenza tra i diversi piani della realtà socio-economico e politica in differenti contesti del mondo. Ciò ha generato la """"società liquida"""" (Bauman, 2000) dove le situazioni in cui gli uomini agiscono, si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure. Ma una reazione compare e si fa strada, la metamorfosi dei valori (post-materiali) oggi in atto significherebbe che in primo piano non stanno più miglioramenti tecnici. I valori post-materiali non migliorerebbero le nostre condizioni materiali di vita, ma le nostre relazioni con il prossimo e la qualità soggettiva della nostra vita. Per dirla con le parole di Baacke (1980): """"noi non possiamo eliminare le nostra tecnologia, però possiamo criticamente limitarla in base a ideali umanistici e orientamenti culturali"""" di conseguenza in futuro """"non la crescita-economica, bensì quella culturale dovrebbe avere la preminenza"""". Si è infatti preso coscienza che per essere felici non basta soddisfare i bisogni materiali, che costituiscono solo il prerequisito minimo per evitare la sofferenza ed uscire dallo stato di deprivazione; l'uomo ha soprattutto bisogno di amare e di sentirsi amato, di socializzare e di stimarsi, di giudicarsi cioè positivamente rispetto alle proprie aspettative."" -
I giornalini del terzo millennio
Quello degli odierni giornalini per ragazzi rappresenta un segmento dell'editoria ingiustamente trascurato, un pianeta poco conosciuto non soltanto dai suoi stessi destinatari, ma anche dal mondo della famiglia, delle scuole, delle biblioteche e degli stessi studiosi della disciplina, anche perché questa particolare stampa non sempre si trova in edicola, ma più spesso è acquisibile soltanto attraverso il canale dell'abbonamento. L'accurata analisi dell'Autrice, snodandosi lungo suggestivi itinerari critici e informativi, presenta una esaustiva e completa panoramica degli odierni giornalini per ragazzi, eredi dei gloriosi Corriere dei Piccoli, Il Vittorioso, ecc., raggruppati organicamente per tipologie, per target, per obiettivi e in base alla caratterizzazione dell'editore. Per ciascuno la descrizione è accompagnata da puntuali notazioni critiche. Rivolgendosi idealmente a genitori, insegnanti, bibliotecari, appassionati e studiosi di letteratura giovanile, il saggio ripropone il giornalino di qualità quale preziosa occasione di impiego ad un tempo ricreativo e formativo del tempo libero, pur nell'attuale società digitalica e di fronte all'esplodere di altri alfabeti della comunicazione. -
La scuola digitale. Questioni pedagogiche e didattiche
La visione dell'educazione nell'era digitale rappresenta un percorso condiviso di innovazione culturale, organizzativa, sociale e istituzionale che vuole dare nuova energia ai processi democratici, nuove connessioni, nuove capacità alla scuola italiana. In questo saggio l'autore partendo dal profondo legame tra tecnologia, educazione e didattica prova a promuovere una visione del ""digitale"""" come strumento abilitante, connettore e volano di cambiamento sia per quanto riguarda la scuola sia per quanto riguarda la società. Al centro di questo nuovo mondo in cui i nativi digitali sono sempre connessi attraverso la rete, una scuola 3.0 può e deve avere un ruolo fondamentale come laboratorio per una nuova democrazia in cui sempre di più le competenze di """"cittadinanza digitale"""" sono essenziali per affrontare lo spirito del nostro tempo."" -
Maria Montessori tra scienza, spiritualità e azione sociale
In Maria Montessori, pedagogista e scienziata, personaggio complesso e sui generis, si intersecano positivamente interesse e pratica della scienza, ispirata allo ""spirito scientifico"""" e aperta ai più moderni sviluppi del sapere; spiritualità, legata a un cattolicesimo interpretato a suo modo e alle posizioni della teosofia; azione sociale: a difesa dei carcerati, dei bambini disabili, della donna, dell'infanzia mortificata. Tutto ciò raccordato nella centralità della fiducia nelle infinite potenzialità del bambino, all'insegna dell'ottimismo e della libertà e sostenuto da un'educazione discreta, con un ambiente e materiali appositi, che ne sviluppi l'autonomia."" -
Educazione intellettuale, morale e fisica. Testo inglese a fronte. Nuova ediz.
I ""Saggi sull'educazione"""" di Herbert Spencer rappresentano un testo di riferimento per capire il cambiamento di paradigma che la pedagogia attraversa in età contemporanea. Da essi prende spunto un nuovo modello della formazione alla cui base insiste un riconoscimento fondativo che si dichiara nell'assunzione del valore-limite della libertà. La pubblicazione di una nuova traduzione, con testo originale a fronte, dell'opera di Spencer dedicata all'educazione intende proporre non soltanto uno strumento aggiornato di lettura per confrontasi con un 'classico' della pedagogia contemporanea. La riproposizione dell'opera spenceriana vuole offrire anche un motivo di confronto per comprendere le radici di una svolta 'definitiva' della cultura pedagogica che, modernamente, si legittima in ragione di un traguardo di emancipazione personale e sociale. Il testo è preceduto da un saggio critico che orienta l'approccio alle coordinate teoriche proposte dalla riflessione pedagogica del filosofo inglese."" -
La persona con sindrome di Down. Riflessione di pedagogia e didattica speciale per una presa in carico globale nella prospettiva inclusiva
Il volume si snoda con modalità lineari e coerenti indagando aree di ricerca particolarmente emblematiche e inconsuete: intelligenza, disabilità cognitiva, accompagnamento e lavoro di rete, intervento educativo e didattica inclusiva, autobiografia e ricerca comparativa pongono il lettore di fronte a un panorama chiaro e articolato sui temi nodali della sindrome di Down, arricchito da esperienze di ""narrazione"""" particolarmente efficaci. Alla luce dello sguardo della pedagogia speciale, l'autrice indaga i vissuti delle persone con sindrome di Down nei contesti ordinari, che rappresentano uno spaccato sociale e ne evidenzino, indirettamente, gli indici di inclusività. L'autrice analizza l'evoluzione di tali processi anche attraverso la comparazione internazionale, evidenziando l'importanza della progettualità attraverso reti di collaborazione e di confronto. Punti chiave dei processi di inclusione diventano le rappresentazioni sulla diversità, la formazione degli operatori, le sinergie tra i diversi attori che intervengono in tali processi, la trasformazione dei saperi formali e informali. Prefazione di Roberta Caldin."" -
Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry. Ediz. integrale
Attraverso gli occhi dei bambini la visione fantastica del mondo non ha confini... se non quelli dell'immaginazione. E proprio dalla feconda immaginazione di Antoine de Saint-Exupéry nascono, per il suo piccolo viaggiatore extragalattico, mondi lontani e personaggi stravaganti che rappresentano tutte le dimensioni dell'umano e dell'esistenza. La trasposizione del testo a fumetti consente al lettore di entrare anche fisicamente nella storia. Le immagini e i colori accompagnano nuove visioni e sensazioni che trasformano le parole in una avventura fantastica, da vivere assieme al Piccolo Principe e agli amici che incontra nel suo viaggio. Età di lettura: da 8 anni. -
«Noi siamo il nostro corpo». Introduzione al metodo mimico della M&A
Con questo volume si accede al cuore analogico-estetico del metodo Mosè&Aronne. Un metodo originale per la formazione della persona, aiutandola a 'stare al mondo', creato da Sandro Rossi attraverso una rivisitazione della cultura teatrale, e sperimentato nell'arco di trent'anni con giornalisti, manager, docenti, giovani. Protagonisti sono il corpo e la sua ricchezza sensoriale, in un costante e attento dialogo con le trame professionali e di vita in cui le persone animano i propri ruoli. Le persone vengono portate a esplorare le proprie risorse soffocate dal predominio della logica e a svilupparle nel rappresentarsi sulle scene della vita. Il lettore accede al metodo attraverso lezioni di formazione interna rivolte ai coach della M&A, un percorso complesso e spesso sorprendente nel territorio di Alogìa. Itinerario qui riproposto in una insolita forma, coerente con il metodo e con un lavoro formativo per i coach che si avvale del genio di Molière e del suo straordinario ""Don Giovanni"""" per esplorare lo stretto nesso tra personaggio/ruolo e trama. Postfazione di Andrea Giacomantonio e Licia Piancastelli.""