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Lezioni di cinema e di regia
Interviste inedite a: Gianni Amelio, Marco Amenta, Renzo Badolisani, Enrico Bernard, Claudio Bondì, Mimmo Calopresti, Guido Chiesa, Sergio Colabona, Salvo Cuccia, Giuseppe De Santis, Carlo Lizzani, Erico Menczer, Francesco Munzi, Francesco Rosi, Andrea Salvadore, Giovanna Taviani, Vittorio Taviani, Giuseppe Tornatore, Roberta Torre, Tonino Valerii, Carlo Verdone e Vito Zagarrio. -
Franz
Ci sono storie d'amore nelle quali i conti non tornano mai: al di là delle migliori intenzioni, il peso degli istanti perduti, delle parole non dette, delle carezze non fatte o non ricevute, dà sempre un bilancio negativo. Sembra accadere così anche in ""Franz"""", che Mimmi Cassola ha tenuto per trent'anni nel segreto del suo scrittoio e ora felicemente ha lasciato riemergere come testimonianza, tuttora vivissima, di una straordinaria stagione creativa. Il romanzo racconta la tenerezza e la fragilità, la sventatezza e il dolore dell'essere innamorati, ma dice anche la sorpresa e la gioia di sentirsi parte di un amore più grande. Riconoscersi in questo mistero, per quello che si è, con tutti i passati naufragi, è come ritrovare l'innocenza ed attingere a un nuovo, più profondo stato virginale. L'amore allora si rigenera; basta solo dire sì."" -
Là dove non esiste paura. Percorsi e forme del «pensare in musica» nella poesia di Giorgio Caproni
Nel tentativo di stabilire un saldo discrimine tra ""musicalità"""" e """"musicalization of literature"""", questo libro analizza l'interferenza della scrittura musicale nella versificazione e nella progettazione delle raccolte poetiche di Giorgio Caproni. Se gli studi critici avevano finora evidenziato la disseminazione nell'opera in versi di tessere lessicali variamente ascrivibili a una sfera """"musicale"""", ancora poca attenzione è stata posta sulla verifica della relazione profonda, ossia a livello tecnico, tra le raccolte del secondo Caproni e il modello (o i modelli) della scrittura musicale. Per la prima volta, Lorenzo Peri ha tracciato i percorsi e le forme della ricezione del linguaggio musicale a partire dalla convinzione che sia necessario coinvolgere nell'indagine non solo le occorrenze esplicite, ma anche le dinamiche sotterranee appena percepibili nella filigrana dei testi. Alternando analisi filologica e riflessione teorica, questa monografia riordina le forme linguistiche riconducibili alla """"fenomenologia dell'estroversione"""" nell'orizzonte di ciò che si qualifica come contenuto manifesto; all'introduzione del polo oppositivo è affidata invece l'individuazione del contenuto latente, volto a dare conto di quel reticolo di relazioni soggiacenti che rappresenta, nel caso di Caproni, il campo privilegiato per lo studio dell'incidenza della musica nella poesia."" -
Dante, Michelangelo e altre lezioni di storia linguistica italiana
Di Ghino Ghinassi, illustre docente di Storia della lingua italiana presso le Università di Parma e di Firenze, si pubblicano cinque lezioni inedite, nel decennale della sua scomparsa. Le lezioni si collocano in un arco di tempo ampio che va dal 1961 (quando Ghinassi aveva appena trent'anni) al 1979, cioè alla piena maturità, e riflettono due diversi momenti della sua carriera di studioso. Nel primo, giovanile, assistiamo a una lettura puntuale del canto XXVI del ""Paradiso"""" (quello dell'incontro con Adamo) e di alcuni dei testi più alti e ardui del canzoniere di Michelangelo; una lettura sorretta da una sensibilità vivissima per la poesia e da una strumentazione critica di alto livello (sulla scia delle esperienze di Spitzer e di Contini, due nomi che ritornano in queste pagine). Le tre lezioni successive, degli anni 1977 e 1979, ci mostrano invece uno studioso ormai votato """"toto corde"""" alla sua disciplina, e alle prese con alcuni temi di particolare rilievo, fra tardo Medioevo, Umanesimo e Rinascimento."" -
A pensarci bene
"In questa dodicesima puntata d'un Giornale iniziato col nuovo millennio, Carlo Villa da instancabile quaresimalista, soprattutto di se stesso, striglia le perversioni d'un vivere dai risvolti ogni giorno più inquietanti, affrescandoli come fossero altrettanti Trionfi d'una morte annunciata presenti nei monasteri medievali. E sarà stato anche per questo che tanto puntiglioso impegno non gli è stato mai notiziato: salvo che nell'estremo numero d'un 'Belfagor' doppiamente in carattere. Una singolare consegna del silenzio del tutto inspiegabile, visto ciò che invece affolla i residuali fogli all'ancora d'una cultura resasi deprimente. Prossimo alla sua nona decade anagrafica, l'autore d'un così lungo impegno infruttuoso, è ormai avvezzo a simili ostracismi, non accolto più da tempo da scuderie attrezzate a una scrittura fattasi anacronistica, venendo ormai macellati i purosangue, per delle stazioni di posta sempre più ravvicinate per il cambio di cavalli da sfiancare cinicamente, quale che sia il loro propellente: come se anche nelle lettere, come nei campi da pallone, contasse la merce 'fresca' da convogliare a una folla perché vi si ottenebri per bande, anziché potenziarvisi secondo il pensiero di Leopardi""""." -
Lo statuto del comune di Arezzo
Il lettore di questa ricerca prova alcune delle sensazioni proprie dell'archeologo che, scavando, si rende conto di trovarsi al cospetto delle tracce di un'antica civiltà solo parzialmente conosciuta. E anche se del Medioevo si ritiene di sapere tutto, l'approfondimento delle indagini porta a delle scoperte a volte insospettate, atte a rimuovere taluni luoghi comuni sull'oscurantismo di quell'epoca storica, ricordata come quella dei ""secoli bui"""". Vi era, al contrario, un fervore operativo, almeno in alcune aree, tale da portare alla realizzazione di opere straordinarie e imponenti come la costruzione di cattedrali atte a sfidare i secoli e l'adozione di norme di carattere etico-politico di avanzata civiltà, come talune di quelle emanate ad Arezzo nel 1327, che comprendevano sanzioni a carico del Podestà, massima autorità del Comune-Stato, ove non avesse realizzato tutto quello al quale si era impegnato al momento del suo insediamento o a carico dei Giudici che avessero ritardato a emettere le sentenze."" -
Piazza del Duomo a Firenze tra fede, storia e arte
Nella piazza del Duomo, cuore religioso di Firenze, è rappresentata tutta la affascinante coscienza dell'esistenza che scaturisce dalla fede. Nei cicli musivi e scultorei del Battistero, il ""bel San Giovanni"""" tanto caro a Dante, è descritta tutta la sorpresa del cuore di fronte all'avvenimento di Cristo così imprevedibilmente corrispondente all'attesa umana. L'evento di Cristo, del Dio fatto uomo, continua ad abitare la storia attraverso il popolo dei credenti: la Cattedrale celebra Maria, l'inizio di questa generazione nuova che solca i secoli. Nel Campanile tale avventura si compie con la celebrazione del lavoro, rappresentato alla base della torre: l'uomo è chiamato da Dio a essere corresponsabile della creazione, nel lungo ed esaltante cammino che rende storia il tempo."" -
Purismo e antipurismo a Napoli nell'Ottocento
Nella prima metà dell'Ottocento Napoli fu un centro particolarmente attivo e importante per la produzione lessicografica e per la riflessione sull'italiano. Anche nella capitale borbonica, seppur con qualche ritardo rispetto all'Italia superiore e centrale, prese vita un accanito dibattito intorno al purismo fra i sostenitori di opposte concezioni della lingua, specialmente in seguito alla pubblicazione di quella ""Crusca partenopea"""" che fu il """"Vocabolario domestico napoletano e toscano compilato nello studio di Basilio Puoti"""" (1841) e del suo contraltare: la """"Propostina di correzioncelle al gran Vocabolario domestico di Basilio Puoti"""" (1842-1844) di Emmanuele Rocco, che faceva il verso alla """"Proposta"""" montiana."" -
Manzoni, Tommaseo e gli amici di Firenze. Carteggio (1825-1871)
Il volume raccoglie 96 lettere, in parte inedite, trascritte o ricollazionate sugli autografi, scambiate da Manzoni con dodici corrispondenti legati alla Firenze di Vieusseux, dell'""Antologia"""", e dell'Accademia della Crusca. Spicca il carteggio tra Manzoni e Tommaseo, dal loro incontro a Milano nel 1825 all'ultima lettera del 1871: testimone di un legame importante, saldo a dispetto delle rade occasioni d'incontro, fondato su un'intima consonanza etica, oltre che sui comuni interessi di studio e d'arte. La cordiale accoglienza del circolo di Vieusseux nel settembre del 1827, l'entusiasmo per le opportunità aperte nell'ambito della ricerca linguistica, si rispecchiano nella corrispondenza con Giuseppe Borghi, Gaetano Cioni, Giovan Pietro Vieusseux, Giovan Battista Niccolini, Gino Capponi, indice della ricchezza intellettuale e umana di un'esperienza che segna l'opera letteraria ma anche, a lungo, i sentimenti e i ricordi. Completano il quadro, sotto l'egida del binomio Firenze-lingua, le lettere scambiate con i segretari dell'Accademia della Crusca, di cui Manzoni è fatto socio corrispondente nel dicembre 1827."" -
Il sogno dell'eroe
Mentre sta per scoppiare la guerra fra i regni della Grecia e la città di Troia, la dea Atena appare in sogno al piccolo Tancredi per affidargli una missione: liberare un bambino dal quale dipenderanno le sorti dell'intero conflitto. Inizia così il viaggio di Tancredi, armato di un vecchio arco e in compagnia del suo fidato gatto. Un viaggio che lo porterà a diventare un eroe. Età di lettura: da 8 anni. -
Amiss
Estate 2015: un gruppo di amici, quattro uomini e tre donne, si riuniscono in casa di Amiss, mentre la televisione trasmette senza sosta filmati sulla crisi greca. Nella vicenda di un paese sull'orlo del disastro si specchiano le difficili relazioni tra gli amici e Amiss, la cui morte improvvisa scatena la ricerca del colpevole. Su di una canonica trama da romanzo poliziesco si innesta invece, attraverso la parola di Lelia, principale voce narrante, e degli altri, voci secondarie intersecantesi a loro volta, una ricerca di identità, che trova in Amiss il punto di convergenza e la sua ragion d'essere. Il colpo di scena finale chiude il cerchio delle domande, fra verità, finzione e virtualità delle trame personali ricostruite dai protagonisti, analoga a quella che il mezzo catodico, vissuto come intrattenimento, conferisce alla situazione greca. -
La Pira e i giovani. Rondini in volo verso la primavera di papa Francesco
L'autore incontra La Pira nel 1971 alle sue lezioni di Diritto Romano di cui il professore si serviva per interpretare la storia e il futuro. Si consolida un rapporto con questo mistico prestato alla politica, padre della Costituzione e apostolo di pace. Il libro testimonia per la prima volta i suoi straordinari insegnamenti ai giovani che raffigurava come rondini in volo verso la primavera. Colpisce oggi che molti anni fa La Pira fosse stato rimproverato in Vaticano perché correva troppo: ""Lei è almeno trent'anni avanti"""". Ma fu rassicurato: """"Vada avanti professore, noi la seguiremo"""". Molte così le considerazioni sull'attualità del suo pensiero a partire dalle parole di papa Francesco. Ne nasce una sintetica antologia dei loro scritti che presentano sorprendenti affinità maturate nelle comuni radici bibliche."" -
La cena perduta
La domanda dell'umanesimo è gelida: ""L'uomo a chi deve rendere conto, se non a se stesso?"""". Taluni credenti chiedono fin dove possono spingersi senza commettere peccato. La prima domanda segna la capitolazione dell'uomo; la seconda domanda annuncia la capitolazione della coscienza di fronte al moralismo di una società religiosa massificata. Ma quel Tale che bandì una gran Cena ha voluto esattamente rilevare la mappa della libertà fin giù nei nascondigli dell'inconscio. L'invito propone di armonizzare con la Cena l'amore, la proprietà, il capitale; perché armonizzandoli con essa sarà anche possibile armonizzare fra loro le dicotomie interne che li strutturano. Il male imperdonabile dei tre consiste nell'aver tentato la riduzione autonomistica delle tre scelte fondamentali della convivenza, sottraendole ad ogni dialogo con la Cena e con Colui che invita."" -
God bless America. Un diario a stelle e strisce
"Nessuno ha più voglia o sa raccontarci l'America quotidiana, quella dal basso che esiste ancora al di là delle facili etichettature: i pochi grandi inviati rimasti ci parlano più che altro di Wall Street, Capitol Hill e Casa Bianca. L'America degli immigrati messicani e sudamericani che vogliono fare fortuna, l'America del profondo Sud e dei telepredicatori, l'America delle periferie delle grandi metropoli sulle coste e il Mid West, il granaio d'America che oggi vede scomparire le famiglie di contadini su cui si è costruito questo paese, con le loro torte di mele e il 'fried chicken', il pollo fritto. L'America delle profonde esperienze religiose e quella degli immensi college dove si concentra la vita giovanile. Per sentire parlare di questo mondo affascinante e contraddittorio ci affidiamo allora a 'inviati speciali' come Riro Maniscalco che a un certo punto della sua vita lascia l'Italia e si trasferisce qui (...) e grazie alla sua curiosità profonda si immerge completamente in questo """"nuovo mondo"""". (...) E se si comincia a leggere il primo racconto c'è il rischio di non interrompere la lettura e di leggerlo di un fiato fino alla fine."""" (dalla prefazione di Giorgio Vittadini)" -
Kevlar
"Bux crea dapprima uno spazio nuovo, che non esisteva, per poi sovrapporlo a una città reale, come in quei libri turistici dove mediante la carta velina disegnata si può vedere come erano fatti i monumenti dei quali ora non restano che rovine. La poesia di Bux aggiunge così una dimensione alla realtà che in questo caso non è ricostruzione, bensì ricreazione. Non riporta al passato, né promette un futuro, ma apre la mente a una nuova prospettiva, a un nuovo spazio del pensiero. Niente è ciò che sembra nel mondo creato dal poeta e, tuttavia, attraverso il poeta stesso, tutto è più di quel che sembra, rispetto a come poteva apparire a prima vista"""". (Martín López-Vega) Prefazione di Vicenç Llorca i Berrocal." -
Il canto di Cherubino
Cherubino è un uomo fatalmente attratto più che dalla donna, dalla femminilità, da quella parte mancante di sé che lo conduce in un abisso che solo l'incontro con la creatura in grado di incarnare questo ideale può colmare, benché per brevi e illusori attimi. Ma ogni donna raggiunta rivela e conferma al protagonista la miseria e la sterilità di un'umanità incapace di andare oltre ipocriti valori e false pudicizie. La stessa moglie, donna mai davvero amata, si rivela meschina e implacabile nella sua vendetta nei confronti di un uomo che non ama e non può amare altro all'infuori dell'idea che dimora nella sua mente. Il romanzo si dipana attraverso capitoli velocissimi, fugaci come gli amori e le avventure che raccontano, intervallati da sommarietti, motti e componimenti che - a corredo del testo principale ben disegnano il contrasto tra il lirismo dell'idea e la prosaicità del reale che impedisce un riposo, una sazietà e un godimento liberi da preconcetti e costrizioni. -
Diario di un buono a nulla. Scampia, dove la parodia diventa riscatto
"Nessun potere ha la forza di imprigionare le parole. Ogni singola sarà letta da occhi innumerevoli, solo con i battiti di ciglia oppure anche a voce alta, in una stanza, in un'aula di scuola, in una piazza, in un'assemblea, alla radio. E dopo il più lungo giro del mondo torneranno nelle mani di quelli che le hanno scritte, e saranno unte da tutte le impronte digitali di chi le ha ricevute e insieme formeranno una stretta di mano."""" (Erri De Luca)" -
L' avventura di Pitti-Pitti's adventure
In un pomeriggio di primavera Pitti e i suoi inseparabili amici scoprono che anche tanti insetti dell'orto partecipano alla cura di frutta e verdura. Scopriamo grazie all'avventura di Pitti alcuni segreti di un mondo colorato che aspetta di essere osservato e divertiamoci a sperimentare nuove e fresche ricette. Età di lettura: da 5 anni. -
Il sangue, l'inchiostro. Storia di Carlo Dossi
Solitario ed eccentrico, precursore delle irrequietudini formali novecentesche, attratto dalla lingua e dalle sue bizzarrie prima ancora che dalla realtà, l'aristocratico e schivo Carlo Dossi (1849-1910) si colloca in disparte rispetto al suo tempo, rivendicando la propria discendenza dalla illustre tradizione narrativa lombarda, a partire dal magistero manzoniano, e, nel contempo, esibendo una prodigiosa apertura alla cultura europea. Attraverso un radente rapporto con i testi, il volume si propone di restituire il senso di una singolare esperienza letteraria e umana, dalla ricostruzione del milieu artistico e culturale degli anni giovanili, tra anticonformismo scapigliato e umorismo eretico', all'irriverente affresco degli incompiuti Ritratti umani e al malinconico congedo degli Amori, fino alla ricerca di una sia pur frammentaria e carsica sopravvivenza affidata alla monumentale extravaganza delle Note azzurre. A governare ininterrottamente il laboratorio dell'ingegnoso scrittore e il suo labirintico pastiche espressionistico, ricco di «calappi e viluppi», è la dolorosa consapevolezza che ogni «goccia d'inchiostro» è inseparabile dalle tracce e dai segni indelebili del sangue e della vita. -
Quadri per un'esposizione e frammenti di estetiche contemporanee
In un tempo di crisi della lettura, la letteratura e gli autori sono stati collocati, come fossero dipinti, in esposizione, secondo una teoria di Maria Gregorio che ha avuto larga applicazione soprattutto in Germania per le Case museo di Goethe a Weimar e di Thomas Mann a Lubecca. Il costume delle esposizioni d'arte ebbe inizio nel Seicento a Firenze e Roma, come racconta Francis Haskell in ""La nascita delle mostre"""" (2008). Poi quella moda dilagò. Esporre è diventata una norma, una mania. Che anche la letteratura debba mostrarsi è la nuova frontiera dell'esporre. Il libro rivisita queste modalità espositive e ne aggiunge altre, fra le quali il turismo. Frequenti le incursioni in archivio, mantra di una modernità smemorata. L'archivio, dall'accogliente luminoso Vieusseux-Bonsanti, con le sue squisite vestali, agli archivi di politici e misteri, di poteri e di stragi, di colpe e ricatti, di fatuità ma anche di oggetti desueti e maledetti, sono l'altra dorsale del libro. L'arte vista da un anatomopatologo, Giorgio Weber, è in """"Mirabilia weberiane"""", autopsie di capolavori. Il mondo di un'economia disastrata è rivisitato nel capitolo su Paolo Volponi. Se la """"recherche"""" industriale celebra il mito di Adriano Olivetti, l'altra """"recherche"""" vola alle dimore dei Lampedusa, dove un tempo fu il paradiso, come tutti i paradisi, perduto. Agli atti resta il presente. Un Capo Horn delle tempeste. Si tratta solo di non fare naufragio.""