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Vedere le cose come sono. Una teoria della percezione
Molti hanno pensato e continuano a pensare che possiamo percepire direttamente soltanto le nostre esperienze soggettive e mai oggetti e stati di cose del mondo. Per John Searle questo è un errore tra i più grandi, da cui scaturisce gran parte delle confusioni che hanno contraddistinto la storia della filosofia della percezione. Se l'unica realtà per noi accessibile è quella delle nostre esperienze private, illusioni e allucinazioni hanno il medesimo status delle percezioni del mondo reale. Questo rende impossibile capire come il puro carattere esperienziale delle percezioni determini ciò che riteniamo di stare percependo, cioè come la fenomenologia fissi il contenuto percettivo. Per Searle possiamo dare un taglio netto agli errori del passato accettando il Realismo diretto, la posizione secondo cui è possibile percepire direttamente oggetti e stati di cose del mondo. -
La mente ossessiva. Curare il disturbo ossessivo-compulsivo
Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) comporta profonde sofferenze e gravi difficoltà esistenziali e relazionali, inizia in età precoce e tende a cronicizzare, compromettendo l'intera esistenza. In Italia ne soffre circa un milione di persone, e costituisce quindi un importante problema sanitario: la psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale, è di efficacia dimostrata e complessivamente più risolutiva degli psicofarmaci. Questo volume, scritto da professionisti che da vent'anni collaborano allo studio e alla terapia del disturbo ossessivo-compulsivo, presenta un modello di comprensione del disturbo e della sua cura ben definito e fondato sui risultati della ricerca sperimentale. La lettura è strettamente cognitivista, basata sui concetti di rappresentazione e scopo. Il DOC consiste fondamentalmente nei tentativi di prevenire o neutralizzare una colpa che, a causa di esperienze infantili, è rappresentata come catastrofica. Tali tentativi generano, al di là delle intenzioni della persona, conseguenze intrapsichiche e interpersonali che mantengono e aggravano il disturbo stesso. La cura utilizza come strategia principale l'accettazione dei rischi percepiti dalla persona e la riduzione della sua vulnerabilità al senso di colpa. -
Formazione come teatro
Ogni esperienza formativa richiede una performance, che impegna in una stessa scena insegnanti e studenti, formatori e formandi, permettendo agli uni e agli altri di valorizzare competenze tacite, di mobilitare ruoli in genere stereotipati e di sperimentare differenti interpretazioni. Dove prende il formatore gli elementi che gli permettono di interpretare in modo coerente e professionale questa performance che deve avere fini pedagogici? A quale tipo di saperi, esperienze pratiche, personali e no, fa riferimento per rendere efficaci gli esiti della sua azione? A simili domande risponde la riflessione proposta in questo volume, centrata sull'analisi delle caratteristiche teatrali implicite nei processi formativi, facendo dialogare il sapere di eminenti rappresentanti della tradizione teatrale del XX secolo, come Artaud, Grotowski e Brook, con il più recente dibattito sulle metodologie della formazione. -
Il terzo genitore. Vivere con i figli dell'altro
È possibile fare da padre o madre ai figli del partner? Rispondono gli uomini e le donne che hanno accettato di parlare della propria esperienza. La famiglia tradizionale, formata dalla coppia dei genitori e dai loro figli, è oggi affiancata da altre tipologie familiari - monogenitoriali, ricomposte, adottive, arcobaleno -, ognuna con le proprie specificità e problematiche. Nelle famiglie che si formano tra partner separati o divorziati e i loro figli, la figura meno definita è senza dubbio il ""terzo genitore"""", che spesso si sente un corpo estraneo nel nuovo nucleo familiare e non riesce a trovare la posizione adeguata nel rapporto con i figli dell'altro. Da una parte c'è il rischio di impersonare fin dall'inizio il ruolo sgradevole di patrigno/matrigna, dall'altra quello di non essere tenuto in alcuna considerazione o anche di essere apertamente osteggiato dai figli del compagno o della compagna e, quando ci si sforza di assumere il ruolo di genitore, dallo stesso partner. Per non dire dell'ex del partner, il genitore legittimo ma separato, che continua ad avere un legame con i figli. Per muoversi al meglio in questa costellazione è bene procedere a piccoli passi, cercando di comprendere gli stati d'animo di tutti. È quanto emerge da questo libro, basato sia su ricerche sia su esperienze dirette raccontate dagli stessi protagonisti."" -
Il costruttivismo in psicologia e in psicoterapia. Il caleidoscopio della conoscenza
Il panorama della psicologia si è arricchito negli ultimi anni per il diffondersi di prospettive psicologiche e approcci psicoterapeutici che si rifanno a una concezione costruttivista della conoscenza. Tale concezione rimanda alla creazione di mondi personali molteplici, che variano in seguito alla riconfigurazione dell'esperienza, come le figure geometriche di un caleidoscopio. Il volume si propone nella prima parte di esporre la radice epistemologica del costruttivismo e di mostrarne la presenza in filosofia, in psicologia, in biologia e in cibernetica. Nella seconda parte vengono illustrati gli aspetti peculiari del costruttivismo che si rivelano a livello della teorizzazione psicologica. La terza parte è dedicata a descriverne l'originalità e l'efficacia sul piano delle applicazioni psicoterapeutiche. -
12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino. Una guida pratica con esercizi, schede e giochi
Strumenti semplici ed efficaci per interagire al meglio con i propri figli. In questa guida pratica, che affianca ""12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino"""", gli autori presentano un'ampia raccolta di fumetti, esercizi, schede e attività pratiche che, sulla scorta delle più recenti scoperte sullo sviluppo cerebrale, sono finalizzati a fornire un aiuto concreto ai genitori e a quanti si prendono cura di un bambino. Il libro non intende dettare regole né indurre sensi di colpa: l'obiettivo è indicare strumenti efficaci per superare i molti momenti difficili che si possono incontrare ogni giorno nell'interagire con un bambino, ma anche trasformare questi momenti in opportunità per alimentare le risorse e le potenzialità del bambino e dell'intera famiglia. In questo volume troverete: esercizi da fare da soli, con il bambino o con altri genitori, e attività pratiche diverse a seconda dell'età del bambino, fumetti, schemi e illustrazioni che esemplificano con chiarezza le attività e i concetti descritti nel libro, strategie per favorire un equilibrato sviluppo mentale del bambino che possono diventare un vocabolario comune per genitori, educatori e terapeuti."" -
La teoria dell'apprendimento trasformativo. Imparare a pensare come un adulto
Nel 1978 Jack Mezirow introdusse nel dibattito internazionale sull'educazione degli adulti l'espressione ""apprendimento trasformativo"""". Da allora, la sua proposta metodologica ha goduto di grande fortuna, generando interesse nel mondo dell'insegnamento, dell'educazione, della formazione e della cura. Secondo le linee dell'apprendimento trasformativo, un adulto può davvero cambiare se nella propria vita e nella propria storia di formazione si imbatte in un """"dilemma disorientante"""", un problema per il quale le sue esperienze e conoscenze pregresse non forniscono soluzioni. A partire dagli effetti di questo dilemma si inaugura nel processo formativo una fase di riflessione, di messa in discussione, di nuova consapevolezza e di cambiamento che coinvolge quelle che Mezirow chiama le """"prospettive di significato"""", schemi di riferimento personali entro i quali sono assimilate e trasformate le nuove esperienze. Questo libro offre al lettore italiano la possibilità di approfondire il pensiero di Mezirow degli ultimi venticinque anni, un pensiero che continua a ispirare il lavoro sul campo di educatori, formatori e ricercatori in tutto il mondo."" -
Psicoterapia sensomotoria. Interventi per il trauma e l'attaccamento. Con aggiornamento online
L'intelligenza del corpo è una risorsa perlopiù inutilizzata in psicoterapia, benché il linguaggio del corpo comunichi, più delle parole, significati impliciti legati ai traumi e alle relazioni, precoci o dimenticate, con le figure di attaccamento. Escludere il corpo dagli obiettivi dell'azione terapeutica priva i pazienti di un percorso vitale per la conoscenza di sé e per il cambiamento. Psicoterapia Sensomotoria traccia un percorso clinico di grande praticità alla scoperta dell'intelligenza e delle risorse del corpo. La prima parte fornisce un orientamento generale su come utilizzare il volume, mentre la seconda offre una panoramica sul ruolo del cervello e sull'uso della mindfulness. Le ultime tre parti sono organizzate seguendo l'approccio trifasico alla terapia e si focalizzano sullo sviluppo delle risorse personali, su un uso dei ricordi traumatici e di attaccamento di tipo bottom-up e sulle distorsioni emotive e cognitive. -
L'economia nella mente. Come evitare le trappole che fanno perdere soldi
Il panorama economico degli ultimi anni ha incrinato le certezze dei risparmiatori, che devono decidere come investire in uno scenario incerto. Molti sostengono che la soluzione consista nel promuovere una maggiore alfabetizzazione finanziaria. Ma è davvero così? Paolo Legrenzi e Armando Massarenti mostrano che, per non gettare al vento i nostri risparmi, la prima cosa da imparare è come funziona la mente e come evitare di prendere decisioni dettate dall'irrazionalità e dall'emotività. Spesso la pigrizia ci impedisce di cambiare le scelte di investimento del passato, la paura ci spinge a vendere un titolo azionario subito dopo il crollo di una Borsa. Se invece impariamo a evitare comportamenti irrazionali e a controllare le nostre emozioni, potremo investire i nostri risparmi dormendo sonni tranquilli (senza nascondere i soldi sotto il materasso). -
Fuggire da sé. Una tentazione contemporanea
L'esistenza a volte ci pesa. La società contemporanea esige da noi un'affermazione permanente, la continua reinvenzione della vita, il successo. E se qualcuno non si sente all'altezza? Subentra allora la tentazione di lasciare la presa, di assentarsi da sé divenendo irraggiungibili, che può manifestarsi in forma di fuga nell'alcol, nelle droghe, nel gioco, nella follia, o può assumere il carattere di una fuga vera e propria, quando non si lasciano tracce di sé, scegliendo per esempio di vivere ""nelle terre estreme"""". Eppure, la volontà di sottrarsi al legame sociale è, a volte, la condizione per continuare a vivere, per inaugurare un rapporto nuovo con sé, con gli altri e con il mondo. Ricchissimo di spunti antropologici e letterari, il saggio di Le Breton affronta un tema di grande fascino e, non da ultimo, invita il lettore a riscoprire alcuni grandi autori della """"fuga da sé"""", tra i quali Emily Dickinson, Robert Walser, Fernando Pessoa."" -
L'età dell'inconscio. Arte, mente e cervello dalla grande Vienna ai nostri giorni
Il premio Nobel Eric Kandel usa le sue doti di divulgatore per portarci nella Vienna del Novecento, dove le figure più eminenti della scienza e dell'arte diedero l'avvio a una rivoluzione che avrebbe cambiato per sempre il modo di considerare la mente umana. Nei salotti viennesi dell'epoca si discutevano idee che avrebbero segnato una svolta nella psicologia, nella neurobiologia, nella letteratura e nell'arte. Tali idee portarono a progressi che esercitano ancora oggi la loro influenza. Sigmund Freud sconvolse il mondo mostrando come l'aggressività e i desideri erotici inconsci si esprimano simbolicamente nei sogni e nel comportamento. Arthur Schnitzler rivelò la sessualità inconscia delle donne con l'innovativo ricorso al monologo interiore. Gustav Klimt, Oskar Kokoschka e Egon Schiele diedero vita a opere di grande evocatività che esprimevano il piacere, il desiderio, l'angoscia e la paura. ""L'età dell'inconscio"""" aiuta a capire i meccanismi cerebrali che rendono possibile la creatività nell'arte e nella scienza, aprendo una nuova dimensione nella storia intellettuale."" -
Ingratitudine. La memoria breve della riconoscenza
L’ingratitudine e la riconoscenza sono tratti salienti degli intricati rapporti umani. L’una è prova di arroganza e disprezzo, l’altra di amicizia indissolubile. rn«Demetrio sviscera molti aspetti dell'ingratitudine e lo fa attraverso una specie di ""decalogo di dieci possibili declinazioni"""" di un sentimento che, """"come una ruga bruciante e non eliminabile"""", gli sembra di poter cogliere già nel momento in cui inizia a formarsi» – Michela Dall’Aglio, DoppiozerornSe l’ingratitudine evoca i motivi del tradimento, la riconoscenza sancisce la benevolenza verso chi ci ha aiutato, spesso senza chiedere nulla in cambio. rnOggi il dissolversi delle buone maniere evidenzia il logoramento delle più elementari consuetudini relazionali. Si è ingrati senza più accorgersene, si è riconoscenti quanto basta per ottenere favori, all’insegna dei più impliciti rapporti di scambio. rnIl libro, rivisitando in profondità i due sentimenti e le loro moralità contrapposte, penetra in esse per riproporle alla nostra riflessione. Non tace al lettore le pieghe oscure di due esperienze emotive tra le più eluse e trascurate della vita di tutti noi."" -
Un mondo di mondi. Alla ricerca della vita intelligente nell'Universo
È possibile che in tutta l’architettura celeste noi esseri umani siamo gli unici inquilini? rnrnDa millenni religioni, miti, leggende ma anche speculazioni filosofiche e congetture scientifiche hanno ipotizzato che l’universo brulicasse di vita e di intelligenza, anche se gli extraterrestri non si sono mai visti se non nella nostra immaginazione. rnGli autori raccontano come questo “mondo di mondi” rappresenti una delle sfide più affascinanti per la mente scientifica. Sarà mai possibile cogliere segnali significativi da un qualche lontano pianeta “abbastanza simile al Globo terrestre”? rnIl volume espone le tappe essenziali di questa avventura dell’immaginazione, al confine tra scienza e poesia, utilizzando il linguaggio di tutti i giorni, senza dimenticare la posta in gioco di questa “caccia all’extraterrestre”, destinata a cambiare radicalmente le più profonde convinzioni circa il nostro stesso pianeta e noi stessi. -
Scommettere sulle parole. Il cedimento del linguaggio nell'epoca della finanza derivata
Per il celebre studioso Arjun Appadurai il collasso del sistema finanziario nel biennio 2007-2008 ha costituito innanzitutto un cedimento linguistico. Non si nega che l'avidità e un trattamento irresponsabile del rischio siano stati fattori decisivi, ma la condizione di possibilità di quei vizi strutturali va ricercata nel ruolo nuovo che il linguaggio ha assunto nei mercati. I prodotti derivati, che sono la principale tra le innovazioni tecniche di cui vive la finanza contemporanea, sono una catena di promesse riferite a un futuro incerto: inquadrare i derivati da questo punto di vista consente di far emergere l'importanza del linguaggio e del concetto di rischio negli attuali mercati finanziari. Appadurai affronta il tema cercando di far dialogare con originalità economia, sociologia e antropologia e desume un'importante conclusione che si imponeva da tempo: l'idea che esista un nesso inscindibile tra la forza numerica del denaro e la forza linguistica di quello che diciamo di volerne fare. -
L'antisemitismo
Raccontando la lunga storia dell'odio verso gli ebrei e le sue metamorfosi fin nella contemporaneità, Taguieff delinea un panorama, articolato e documentato, della ""giudeofobia"""", termine che predilige rispetto a quello largamente diffuso, ma a suo parere ambiguo e fuorviante, di """"antisemitismo"""". Dall'antiebraismo religioso cristiano al moderno antisionismo radicale, dalla giudeofobia antireligiosa dell'Illuminismo a quella anticapitalistica e rivoluzionaria del socialismo delle origini, dall'antisemitismo in senso stretto, razziale e nazionalistico, alla """"demonizzazione dello Stato d'Israele"""", l'autore traccia la genealogia e la tipologia di pregiudizi, comportamenti, pratiche, ideologie e modi di pensare che continuano ad alimentare il mito negativo dell'""""ebreo""""."" -
Filosofia-schermi. Dal cinema alla rivoluzione digitale
La filosofia può aiutarci a capire come la rivoluzione digitale ci sta cambiando la vita. Ma riflettere su come quella rivoluzione ci sta cambiando la vita può aiutarci a capire che filosofia fare oggi. Nulla evidenzia tali cambiamenti meglio delle nostre mutate relazioni con gli schermi. Perciò il testo ripercorre dapprima i tentativi con cui, in Francia, dove il cinema è nato, la filosofia del XX secolo, con Bergson, Sartre, Merleau-Ponty, Lyotard e Deleuze, ha cercato di misurarsi con le novità introdotte appunto dal cinema. Emerge così il problema del nesso che lega il cambiamento del dispositivo ottico assunto a modello della visione in una determinata epoca, il mutare del nostro modo di vedere il mondo e le sfide di rinnovamento che tali trasformazioni lanciano alla filosofia. L'autore descrive poi come questo problema si è modificato alla luce delle attuali esperienze degli schermi, che non smettono di trasformarsi e di moltiplicarsi, ridisegnando le nostre relazioni con il mondo, con gli altri e anche con noi stessi. Interrogare tali esperienze, dialogando con le teorie delle immagini, del cinema e dei media, diventa inevitabile per la filosofia che oggi serve elaborare, per fare cioè una ""filosofia-schermi""""."" -
Psicologia del lavoro
Quali sono le variabili individuali e relazionali, tecniche e organizzative che definiscono i contesti in cui operano le persone, e quali effetti producono nell'esperienza personale di lavoro? Questi temi e le loro complesse interazioni vengono sviluppati nella nuova edizione del manuale, in tredici capitoli che descrivono le peculiarità dei moderni contesti professionali e le caratteristiche che assumono oggi i rapporti tra gli individui e le organizzazioni. Si passano in rassegna le principali questioni che contraddistinguono la psicologia del lavoro contemporanea, nel quadro dei cambiamenti in corso nei contesti professionali: grado sempre più elevato di innovazione tecnologica, crescente varietà della composizione sociale, demografica e culturale dei luoghi di lavoro, nuove forme organizzative e di rapporto di lavoro, mutate condizioni fisiche di lavoro e nuovi rischi per la salute. Si analizza il comportamento lavorativo tenendo conto delle dimensioni soggettive implicate nell'attività professionale, e si considerano gli esiti dell'esperienza lavorativa sul piano della soddisfazione e della carriera, della motivazione e della salute psicofisica. In particolare, nella nuova edizione si è dato spazio ai temi del benessere e dello stress lavorativo, dell'aging e del wellness, dei comportamenti controproduttivi e dei diversi aspetti della relazione individuo-ambiente di lavoro. -
Storia naturale della morale umana
Avvalendosi di dati sperimentali che mettono a confronto scimmie antropomorfe e bambini piccoli, Michael Tomasello ricostruisce come i primi uomini siano gradualmente diventati una specie ultra-cooperativa e, alla fine, morale. Tomasello evidenzia come lo sviluppo di un senso etico di responsabilità verso chi appartiene alla nostra comunità (il nostro «noi») vada di pari passo con il conflitto tra i gruppi, per cui chi è «altro da noi», il barbaro, viene intuitivamente percepito come un nemico, come un sub-umano. Dunque, lo stesso processo evolutivo che ci rende capaci di cooperare all'interno del nostro gruppo ci rende propensi al peggior conflitto settario contro altri gruppi. Si può essere altruisti anche con le peggiori intenzioni. - Telmo Pievani, La LetturaBambini che montano una nave spaziale, vestono principesse, calciano una palla verso una porta delimitata da maglioni che torneranno a casa sporchi di terra. La radice della morale è questa, con buona pace del genitore che caricherà la lavatrice: Michael Tomasello la chiama intenzionalità condivisa. - Giancarlo Dimaggio, La LetturaDue sono stati i passaggi chiave nell’evoluzione, ciascuno fondato su un modo nuovo di agire in base al quale gli individui lavorano insieme come un “noi” plurale. Il primo è avvenuto quando le sfide dell’ambiente hanno spinto i nostri antenati a procacciarsi il cibo collaborando tra loro, pena la morte. Il secondo si è verificato quando le popolazioni umane sono cresciute e sono emersi gruppi più definiti che pretendevano dai loro membri fedeltà, rispetto delle regole e responsabilità. rnIl risultato di questo processo sono gli esseri umani contemporanei che, a differenza degli animali, possiedono una morale che li obbliga nei confronti degli altri individui e della comunità nella sua interezza. -
Sette lezioni sul pensiero globale
Scelto da IBS per la Libreria ideale. ""Siamo ancora in grado di pensare al futuro dell'umanità? Per Morin è necessario 'pensare globale' non dimenticando la complessità dell'essere umano, la sua individualità, ma anche la sua natura al tempo stesso sociale e biologica.""""rnrnL’umanità è trascinata nella corsa sfrenata della mondializzazione: la riflessione di Morin ci propone di scrutare il suo futuro senza cedere alla facilità dei luoghi comuni né alle ingiunzioni dell’attualità.rnrn«Per Morin è necessario """"pensare globale"""", non dimenticando la complessità dell'essere umano, la sua individualità, ma anche la sua natura al tempo stesso sociale e biologica.» – Carlo Bordoni, La Lettura del Corriere della SerarnrnLe nostre conoscenze sull’umano, sulla vita, sull’universo, sono in piena espansione. Sono anche separate e disperse. Come legarle fra loro? Come affrontare problemi che sono nello stesso tempo complessi e vitali? La risposta di Edgar Morin è luminosa di intelligenza e accessibile a tutti. L’autore ci invita a “pensare globale”, cioè a considerare l’umanità nella sua natura “trinitaria”, poiché ciascuno è nello stesso tempo un individuo, un essere sociale e una parte della specie umana."" -
Marx e la tradizione del pensiero politico occidentale
Da dove nasce il fallimento della corrente di pensiero che ha causato la tragedia totalitaria? rnLegare direttamente il pensiero marxiano al totalitarismo staliniano è un errore che nasce da superficialità o da pregiudizio ideologico. Per Arendt Marx è invece, essenzialmente, un filosofo che mettendo al centro della sua riflessione il lavoro ha intuito con lucidità la direzione verso cui il Mondo stava andando. - Francesca Bolino, RobinsonrnIl nesso del marxismo con la tradizione filosofica e con il totalitarismo è uno dei nodi teorici cruciali dell’opera di Hannah Arendt. L’autrice spiega qui i motivi che l’hanno spinta a occuparsi del pensiero marxiano, delle sue idee sul lavoro, sulla violenza e sul cambiamento del mondo, e afferma che Marx consente di chiarire quali tratti della tradizione filosofica mostrano un’aria di famiglia con la “mentalità totalitaria”. rnCon le sue ambivalenze, Marx risulta una figura chiave per la comprensione della catastrofe totalitaria del ventesimo secolo e il ripensamento critico del pensiero politico occidentale.rnA cura di Simona FortirnrnCon un saggio critico di Adriana Cavarero